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Autore: LorasWeasley    01/03/2020    1 recensioni
AU [FACE Family|FrUK|Accenni Dennor e Spamano]
"Si fissarono per interi secondi, scrutandosi fin nel profondo, poi Arthur sussurrò –Non sei costretto a stare qui.
-Lo so.
Due semplici parole che volevano dire moltissimo altro."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, FACE Family/New Continental Family, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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17.I nuovi zii Gilbert, Antonio e Romano

Quando si misero in macchina alla fine della recita notarono che era già mezzogiorno e mezza passato.
Arthur sospirò –Che mangiamo a pranzo che non ci voglia molto da cucinare?
-Potremo mangiare fuori- rispose Francis mentre l’altro metteva in moto.
-Mhmm, non è male, idee?- chiese nuovamente mettendo la freccia e immettendosi nel traffico.
-Se vuoi possiamo andare al bar dove lavoro, facciamo una promozione per il pranzo non male.
-Si può fare.
E in quel momento Arthur non collegò nella sua mente che in quel bar ci lavoravano anche Gilbert e Antonio e che li avrebbe sicuramente incontrati.
Se ne accorse solo quando, dopo aver posteggiato, misero piede all’interno del locale e il saluto squillante di Gilbert non passò di certo inosservato.
Il locale non era molto pieno, c’erano solo tre tavoli occupati e la gente che era già stata servita, chiacchierava tranquillamente in un brusio di sottofondo.
Gilbert si trovava dietro il bancone e stava lavando dei bicchieri, il tedesco aveva alzato lo sguardo quando aveva sentito la porta aprirsi e non appena li aveva notati aveva urlato –Oh, ma guarda chi ha deciso di venirci a trovare!
I clienti non si scomposero troppo, Arthur suppose che non era la prima volta che andassero a mangiare li e quindi fossero abituati ormai a Gilbert.
Antonio invece era poggiato al bancone dal loro lato, aveva il grembiule da cameriere ma al momento non stava facendo nulla.
Si girò e sorrise loro aspettando che li raggiungessero –Arthur, da quanto tempo!- lo salutò cordiale.
-Antonio- rispose Arthur cercando di fare il gentiluomo, nonostante non avesse mai sopportato quei due al liceo.
-Oh ma voi siete i signori che erano nel telefono l’altro giorno- commentò Alfred dopo averli riconosciuti.
-Oh ciao- Antonio sorrise di più e si chinò per scrutare i due bambini –Tu sei Alfred, giusto?
Il bambino annuì soddisfatto.
-E tu devi essere Matthew.
Il gemello invece si nascose dietro le gambe del padre.
-Sono bellissimi- concluse Antonio riportando lo sguardo su Arthur.
Il diretto interessato alzò le spalle vagamente in imbarazzo –Tutto merito di mia sorella, non mio.
-E menomale, li hai salvati dall’avere le tue enormi sopracciglia- si intromise Gilbert facendo ridere sia Antonio che Francis.
Arthur gli lanciò uno sguardo di fuoco –Dopo questo ci puoi offrire il pranzo.
Gilbert non batté ciglio –Fattelo offrire dal tuo fidanzato.
-Non dire quella parola!- urlò Alfred spaventato.
Tutti e quattro gli uomini lo guardarono confuso, infine Antonio chiese –Perché no?
-Perché poi Daddy diventa tutto rosso e inizia a dire frasi senza senso e decide di non cucinarci più torte senza alcun motivo!
Matthew annuiva solennemente per dar ragione al fratello.
Arthur strabuzzò gli occhi, le guancie che gli andavano a fuoco –Ma che… non è vero… che… che vai a dire Alfred!? E non siamo fidanzati!
Il bambino lo indicò e si rivolse agli altri –Vedete? Lo sta già facendo!
Francis non riuscì più a trattenersi e scoppiò a ridere sussurrando –Non è che abbia tutti i torti…
Fortunatamente Arthur venne tolto dal suo imbarazzo dalla porta che veniva aperta nuovamente e i due baristi portarono la loro attenzione al nuovo entrato.
Antonio stava per dargli il benvenuto, ma si accorse di chi era e si aprì in un enorme sorriso dolce e da totale innamorato.
-Hola, mi amor.
Romano lo raggiunse, lasciò andare lo zaino ai suoi piedi e afferrando il suo ragazzo per il colletto della camicia lo fece abbassare per baciarlo in bocca.
Si staccò dopo qualche secondo e solo a quel punto si guardò intorno, notò la presenza sia di Gilbert che di Francis e chiese confuso –Perché ci sono entrambi i due scarti umani?
-Francis è qui solo di passaggio, sono qui per mangiare suppongo.
Solo a quel punto Romano portò lo sguardo sul biondo che affiancava il francese e sui due bambini.
Fu Arthur a prendere l’iniziativa allungando una mano verso di lui –Piacere, sono Arthur. Com’è che al liceo non eravamo amici visto che siamo d’accordo sugli scarti umani?
Romano accettò la sua stretta di mano –Oh… non venivo al liceo con voi. Comunque sono Romano.
Fu Francis a dargli spiegazioni –Romano sta facendo ora il liceo.
Arthur strabuzzò gli occhi –Ma quanti anni hai!?
Romano si imbronciò stringendosi contro Antonio –Ho 18 anni e sono all’ultimo anno. Non sono così piccolo e posso decidere da solo con chi stare.
-Oh no, io non intendevo… Era solo… Strano.
Fu Gilbert a intervenire –Tranquillo Arthur, puoi dirlo che Antonio è pedofilo, non facciamo altro che ricordaglielo ogni giorno.
Antonio non ebbe tempo di rispondere, perché al suo posto intervenne Romano girandosi verso il tedesco con le braccia incrociate al petto.
-Io almeno sono maggiorenne. Sai chi è davvero pedofilo invece? Quel mangia patate di tuo fratello che continua a minacciare la virtù del mio fratellino!
Francis sussurrò –La sua virtù se l’è già presa da tempo.
-Pedofilo!- calcò meglio Romano stringendosi contro il petto del suo ragazzo che aveva un sorriso soddisfatto in volto.
Era raro che Gilbert venisse zittito da qualcuno.
-Daddy- chiamò Matthew dopo aver ascoltato curioso tutta la conversazione, tirandogli i pantaloni per avere la sua attenzione –Che significa pedofilo?
Arthur urlò –Non significa niente e non sono parole che dovrete mai ripetere! Non davanti ad altre persone soprattutto!- afferrò entrambi i bambini per mano e li allontanò da li –E ora sediamoci in un tavolo se volete mangiare.
-Ma daddy, io volevo solo…
Arthur lo sovrastò –Potete ordinare tutto quello che volete se vi dimenticate di questa storia!
E la conversazione venne completamente dimenticata, troppo noiosa rispetto a tutto il cibo che potevano scegliere.
-Ops- fece semplicemente Antonio a un’occhiataccia di Francis che, dopo un sospiro, raggiunse gli altri al tavolo.
Cinque minuti dopo Arthur stava ancora leggendo il menù chiedendo di tanto in tanto consiglio a Francis se fosse meglio una cosa rispetto a un’altra, quando Gilbert li raggiunse con un piatto pieno di patatine fritte.
-Queste le offre lo zio Gilbert- annunciò mettendo il piatto direttamente davanti ai bambini che si illuminarono felici.
Alfred ne prese una manciata portandosele subito in bocca e scottandosi, ma non le sputò per questione di principio.
Matthew fu più intelligente e ne prese semplicemente una in mano soffiandoci prima sopra.
Arthur scosse la testa con un sospiro.
-Daddy, sei seccato con me per quello che è successo alla recita?
Arthur lasciò andare il menù e fissò il suo bambino confuso –Certo che no Matt, ma cosa vai a pensare!
-Non ti ho fatto vergognare?
Arthur si allungò verso di lui accarezzandogli una guancia con l’intero palmo –Non potrei mai vergognarmi di voi.
Matthew sorrise, poi mangiò la patatina che ancora teneva tra le dita.
Un’ora dopo avevano mangiato così tanto che Arthur era quasi certo di poter tornare a casa rotolando.
Soprattutto avevano mangiato tantissimo i bambini, perché Gilbert e Antonio li avevano riempiti di cibo ignorando lui e le sue frasi.
Perfino Romano aveva portato loro dei dolci che avevano iniziato a mangiare tutti e tre insieme.
L’italiano si era anche seduto al loro tavolo e aveva iniziato a parlare appassionatamente con i due gemelli.
Si era alzato infuriato solo quando Gilbert aveva commentato “tra bambini ci si capisce” e l’aveva raggiunto dietro il bancone per iniziare una lotta che Antonio aveva bloccato sul nascere.
-Mi piacciono questi nuovi zii- sospirò Matthew accasciandosi contro lo schienale della sedia, entrambe le mani sulla pancia più gonfia di quando erano arrivati.
Alfred invece stava incitando alla lotta, era indeciso e urlava prima per lo “zio Romano” e poi per lo “zio Gibert”.
-Non sono i vostri zii…- borbottò Arthur infastidito da quella cosa.
Alfred sbuffò –Come sei noioso daddy, non fare il vecchio brontolone.
Poi si alzò dalla sedia e tirò per mano anche il fratello –Vieni Matt, andiamo a giocare!
Arthur rimase senza parole dopo quella frase, lo sguardo puntato sui bambini che correvano verso Antonio, ma senza guardarli veramente.
Sentì Francis ridere.
-I miei bambini mi danno del vecchio. Pensavo che non ci sarei mai arrivato a questo punto nella vita.
-Bè, te lo sei meritato- commentò Francis vicino al suo orecchio ridendo ancora di più.
Arthur gonfiò le guancie e si girò per protestare rispondendo a tono.
Ma non aveva messo in conto che il volto dell’altro si era fatto così vicino e che le sue labbra si sarebbero posizionate sopra le sue.
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Ciao a tutti!
Approfitto di questo spazio per chiedervi se va tutto bene considerando la psicosi che sta in giro per questo coronavirus, spero che stiate bene.
E anche per informarvi che questa storia è ormai alla fine, mancano gli ultimi due capitoli.
Spero di sentirvi con delle recensioni fino alla fine!
Un bacio, Deh
  
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