“Non dici
niente?” – chiede Idunn ad Agnarr, una volta
raccontata la verità.
L’uomo ha
la
mente affollata di pensieri contrastanti e in un primo momento non
reagisce.
“Come
dobbiamo comportarci adesso? Come affronteremo la questione? Pensi
anche tu, come
me, che Elsa sia solo confusa e che questa storia sia più
causata dal suo
accontentarsi che da reali sentimenti?!” – continua
la donna, manifestando il
suo chiaro parere.
Ma Froze
senior sembra accendersi quando un recentissimo flash corre nella sua
testa rapido
come un fulmine.
Un ricordo
di alcuni minuti prima…un ricordo che vede Elsa attaccarlo
per una semplice
constatazione in merita alla votazione di Honeymaren.
“Anche la
tua amica è stata premiata, ma sarà stata
aiutata per la faccenda della sessualità”
“Se lo
merita perché è un genio, che tu ci creda o no
è anche più intelligente della
sottoscritta”
“Ora non
esageriamo”
“Pensi
che sia inferiore a me per qualche motivo in
particolare?”
“Figliola,
certo che no. È che tu sei tu…”
“Honeymaren
è lesbica e quindi è naturale che sia meno
dotata di me, giusto?”
“Tesoro,
non capisco come mai ti alteri per un
complimento che ti ho fatto”
“Mi
incazzo perché so le vostre idee e quanti
pregiudizi covate”
“Adesso
basta! Nessuno ha parlato di pregiudizi o di
omofobia. Dannazione, ma cosa ti prende?”
“Ecco
perché ha avuto quella reazione” –
prende finalmente parola
metabolizzando la rivelazione della ex moglie. Mostra un iniziale
shock, poi volge
lo sguardo sulla ex moglie, anche essa turbata e ascolta
l’ennesima domanda di
lei -“Come ci comportiamo? Bisogna aprirle gli occhi. Sta
commettendo uno sbaglio
e da bravi genitori sta a noi rimetterla in riga”
Agnarr è
furioso ma cerca di controllare la sua rabbia, frutto di
delusione, frustrazione, dolore e soprattutto di certezze
definitivamente
crollate.
“Non
è possibile che Elsa sia…dannazione, non
può essere…”
- non riesce a darsi pace e ripete più volte
quanto
sia incredibile e impossibile il cambio di sessualità della
figlia maggiore.
Ed è la
visione di Honeymaren con la famiglia, in uscita dal grande
ingresso universitario, che lo manda in bestia. Improvvisamente il suo
cervello
gli mostra un’ipotetica scena d’amore tra due
donne, di cui una è proprio la
sua primogenita.
Arrabbiato come mai
prima nella vita e disgustato da quel frame, si
allontana.
“Dove vai
adesso?” – lo rincorre la ex moglie.
“A casa!
Non posso vedere chi ha rovinato la nostra
serenità”
“Ti
conviene calmarti, non vorrai mostrarti in questo stato”
– puntualizza Idunn;
gli strappa le chiavi dell’auto dalle mani e lo invita a
sedersi al posto del
passeggero.
“Guido
io, forse è meglio” – e mentre la donna
si accinge ad uscire dai
parcheggi dell’Università, nota
anch’essa Honeymaren attraversare la strada con
i parenti. La Frost è sorridente e contenta, mentre si
stringe alla madre
adottiva commossa.
La scena
è toccante per chi la osserva: una famiglia vera e propria,
che
seppure si trova ad affrontare situazioni poco facili, vive sempre e
comunque d’amore,
l’ingrediente principale della felicità.
Il primo pensiero
che partorisce la mente di Idunn è –
“Come vorrei essere
come quella mamma, fiera di ciò che è sua figlia,
invece non lo sono”.
Scuote il capo
cercando di cancellare tale idea e si dedica alla guida e
alla consolazione dell’ex marito, ormai paranoico.
“Come
può essere accaduto. Cosa abbiamo sbagliato?”
– Agnarr è scioccato e
non riesce a rilevare quel dannato errore commesso
che, a suo avviso ,avrebbe inciso sulla sessualità di Elsa.
“Forse il
nostro rapporto fatto di litigate, di regole costanti, di poca
affettività, hanno influenzato le scelte delle nostre
ragazze” – ipotizza la
donna, tirando in ballo anche le pessime decisioni prese da Anna.
“Giustifico
Annie che potrà anche aver partorito una figlia fuori dal
matrimonio, però è rimasta sempre se stessa. Non
è mai cambiata. Ma Elsa.. la nostra
Elsa…la figlia perfetta, quella studiosa, diligente. Ammetto
che ci scontravamo
spesso per idee contrastanti, ma arrivare a questo…non me
l’aspettavo da lei;
forse è un modo suo per vendicarsi del male che ha patito
nel passato”
“E’
sempre stata più rivoluzionaria di te, tu sei fin troppo
antico per gli
standard odierni” – commenta Idunn.
“Forse
facevo bene ad esserlo. Ma adesso mi farò rispettare, lei
non
commetterà questo sbaglio. Non macchierà la sua
reputazione per un capriccio!”
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Elsa, Anna,
Kristoff e i Bjorgman sono giunti a casa da un bel po'. Anche John
Peterson si è unito a loro, lasciando la compagna con Agnarr.
Su ordine della
festeggiata incurante della mancanza dei genitori, hanno iniziato
tutti a stuzzicare cibo dal buffet.
La primogenita dei
Froze scambia messaggi continui con Honeymaren ed è
ormai diventata l’immagine vera della felicità.
Difficile non
notare che tale gioia non sia dovuta soltanto alla laurea.
“Amore,
cosa succede a tua sorella? Ha lo spasimante?” –
sussurra Kristoff
alla fidanzata.
“Ehm…
non saprei” – finge.
“Ti
conosco meglio delle mie tasche. So quando menti” –
ridacchia, avvinghiandola
a sé.
Poi le sfiora le
labbra, ricordandosi della presenza dei genitori quando
Erika attira l’attenzione dei due con un finto colpo di tosse.
“Quanto
vorrei fossimo solo noi” – imbarazzato dai
familiari che continuano
a guardare i due piccioncini e a confidarsi sulla bellezza della
coppia, il biondo
nasconde la testa tra i lunghi capelli di Anna.
“Se ti va
possiamo sempre salire in camera mia con una scusa”
– lo provoca
lei.
Kristoff arrossisce
e scioccato da tale proposta, esclama –
“Aspetta…che?”
Lei ridacchia,
divertendosi a scompigliargli i capelli. Gli dà un dolce
bacio sulla guancia e, prendendolo per mano, si avvicina ai suoceri.
“Noi
portiamo Mia in camera” – comunica, trascinando la
carrozzina.
Così la
coppia si allontana.
Inutile dire che le
loro intenzioni non si limitavano al “Mettere a letto
la bambina”.
Sono loro i primi a
gettarsi sul letto di Anna, lasciandosi andare ai
preliminari di quel momento passionale che attendevano da tempo.
Nel mentre Peterson
e i Bjorgman chiacchierano del più e del meno, ma la
pace è breve e viene interrotta dal brusco arrivo degli ex
coniugi.
“Dobbiamo
parlare” – è la prima frase che Agnarr
Froze, furioso, rivolge
alla primogenita, sbattendo con forza la porta. Elsa
viene così distratta dalla messaggistica e si
trova costretta ad affrontare un argomento dolente.
“Cos’è
questa storia adesso? Che ti salta in mente?” –
tuona il padre.
“Immaginavo
che mamma avesse subito fatto la spia” – Elsa alza
gli occhi al
cielo.
“Avevo
bisogno del suo supporto per aiutarti” -
interviene Idunn.
“Aiutarmi?
Ma voi siete pazzi”
“Ci
preoccupiamo. Sappiamo che questo non è ciò che
sei,non è ciò che vuoi”
– aggiunge la donna.
“Io
voglio lei e basta”
I Bjorgman
ascoltano senza pronunciarsi, però il discorso diventa
palese
quando la giovane si riferisce a qualcuno al femminile.
“La amo,
la amo, la amo. Contenti? Volete che ve lo ripeta? Amo una donna,
sì.
Una donna come me… ci siamo baciate come fanno tutte le
persone che si amano”
“Smettila,
ti prego” – la supplica Idunn, con una mano sul
cuore afflitta
da quanto ascolta.
“Finalmente
sono libera di parlare come voglio io, di cosa voglio io, senza
aver timore dei giudizi di genitori che sin da bambina volevano
scrivere la mia
vita. Adesso voglio vi sia chiaro che sono io a prendere le mie
decisioni, sono
io a comandare me stessa. Voi avete smesso di avere quel ruolo quando
avete deciso
di non accettare una figlia per la sua sessualità, proprio
voi che di errori ne
avete fatti miliardi e adesso pretendete di sapere cosa sia
l’amore vero. Basta
lo dico io…basta”
Lo sfogo di Elsa
colpisce tutti i presenti; mai si era mostrata tanto grintosa
e desiderosa di far vincere le sue motivazioni.
Non ha tenuto
conto,però, della reazione paterna.
Agnarr, perde le
staffe, le si avvicina con aria di sfida e in un battibaleno,
senza darle modo di difendersi, le dà uno schiaffo in pieno
viso.
A quel gesto segue
l’urlo di Erika che spaventata nel vedere Elsa
accasciarsi sul pavimento, le va incontro per aiutarla.
Victor trattiene il
consuocero ricordandogli di contenersi perché è
sua figlia
quella che ha davanti.
Ma Froze
è accecato dalla rabbia ed è grazie
all’intervento di John e di
Victor stesso che viene allontanato dalla sala.
Il caos e le urla
richiamano anche Anna e Kristoff, che dal momento di
intimità
che si erano concessi, accorrono in salone.
Lì
c’è una scena da guerra.
“Che
succede qui?” – domanda la ventiduenne, accorrendo
verso la sorella
maggiore.
Idunn, rimasta
allibita da quanto appena visto, trema e singhiozza non
contenendo la sua disperazione.
“Doveva
essere un giorno di festa, ma tu l’hai voluto
rovinare” - dice,
rivolgendosi alla primogenita.
Elsa scuote il capo, disgustata dal comportamento di chi l’ha
messa al mondo.
Si rimette in piedi
e con la guancia arrossata, versa tutte le sue lacrime,
liberandosi della rabbia e della sofferenza che covava dentro.
“Mi fate
schifo” – si limita a dire. Fa per raggiungere la
sua stanza,
seguita a ruota da Anna quando una precisazione materna la immobilizza,
dandole
l’ennesima coltellata al petto.
“Non sei
più la benvenuta in questa casa”
Trattenendo i singhiozzi, riprende il passo allontanandosi del tutto.
È Anna,
scossa nel profondo, a rispondere a nome di sua sorella maggiore
– “Non
sarebbe rimasta ugualmente sotto il vostro stesso tetto. State
tranquilli, andrà
via e io farò lo stesso. Non voglio vivere con chi disprezza
il proprio sangue
solo perché non è eterosessuale”
Con il cuore in
mille pezzi Idunn si accascia a terra e continua a piangere,
accolta dalle braccia di Erika, colpita dal dolore di una famiglia che
ora non
è più tale.
Dopotutto dove
c’è l’amore c’è la
famiglia…e in questo caso, non esiste più
alcuna traccia di questo sentimento.