Kristoff e
Erika Bjormgamn sono ai piedi dell’altare, pronti ad
accogliere la sposa in
arrivo.
“Figliolo,
stai tranquillo. Quando la vedrai, l’ansia
svanirà, fidati!” – gli dice la madre,
premurosa come sempre.
“Sono
felice
di vivere questo giorno tanto importante con te e con
papà!” – confessa il
ragazzo, mostrando, per la prima volta, dopo molto tempo, i sentimenti
che
nutre nei confronti dei genitori, con i quali ha sempre avuto un
rapporto
instabile.
“Siamo
fieri
di te, oggi più che mai” – aggiunge la
donna, accarezzandogli il viso con
dolcezza.
Si guardano
scambiandosi un sorriso, così somiglianti tra loro.
“Ti
voglio
bene” – conclude lui, prendendole una mano e
baciandola con tenerezza.
Erika
vorrebbe trattenere il pianto ma le risulta difficile e così
due timide lacrime
le scendono sulle guance.
Il momento
madre-figlio viene interrotto dal pianista e dal coro che con la loro
musica
danno il via alla cerimonia.
“Ma non
è la
tradizionale marcia nuziale” – nota Kristoff, con
gli occhi fissi sull’ingresso
dal quale sta per entrare Anna.
“E’
la
vostra canzone, siamo stati informati in merito, perciò
goditi questo momento e
le emozioni forti che ti donerà”
La voce di
una giovane cantante intona parole d’amore con sottofondo un
live degno di
concerti di alto livello.
Anche la
Froze riconosce il pezzo suonato e sente il cuore esplodergli dal petto.
“Sto per
morire” – dice, con voce tremante, stringendo senza
volerlo, la giacca
dell’uomo che la porta sottobraccio.
“Ci sono
io,
non ti lascio” – le ricorda Victor, felice e
commosso dal momento. Ha sempre
sognato una figlia femmina da accompagnare all’altare ed ecco
approfittare di
sua nuora, ormai a tutti gli effetti parte della sua vita e della sua
famiglia.
https://www.youtube.com/watch?v=ezcdE4lPpq8
Preceduta da
quelle scelte come damigelle ma soprattutto come testimoni, Elsa e
Honeymaren,
la ventiduenne percorre la lunga navata andando incontro al suo amore.
Bella come
il sole mostra a tutti il suo abito a sirena dal corpetto ricoperto di
strass e
la gonna arricchita di pizzo. Una visione celestiale per lo sposo che
non trattiene
più l’emozione.
Mia è
tra le
braccia di Elsa, mentre Honeymaren consegna il cuscino con le fedi al
parroco.
La scena
è
talmente bella e sincera da far commuovere tutti i presenti, Idunn
compresa.
La donna
fissa da lontano le due figlie, percependo una serenità
interiore che mai
avevano mostrato. Alla scelta di quel vestito così bello,
così tipicamente da
Anna, avrebbe dovuto essere presente anche Idunn stessa, come decisero
mesi
addietro, e lo stesso vale per gli addobbi, gli inviti, i
fiori…e invece eccole
lì, distanti, due complete estranee.
Il
dispiacere divaga quando i suoi pensieri si spostano, poi, su Elsa,
seduta
accanto a Honeymaren. Quanto dolore le recò la scoperta
della relazione della
primogenita con un’altra donna, un colpo all’anima
di una madre che studiò a
tavolino, sin dalla nascita della sua bambina, il futuro di
questa.Vedersi
scivolare dalle mani quanto sognato di speciale per la propria figlia,
le ha fatto
perdere lucidità.
Ad oggi,
seppure la sofferenza persiste, essa non è legata a
pregiudizi o a moralità,
bensì alla rottura di rapporti fondamentali nella sua vita.
Ma se Anna
ed Elsa sino a un mese prima non erano affatto radiose come oggi, la
responsabilità
è la sua ed è bene prenderne consapevolezza.
“Assisterò
alla funzione e dirò loro addio per sempre”
– pensa mentre il parroco invita
gli sposi allo scambio delle fedi.
I due
innamorati, con il cuore a mille, si scambiano promesse eterne e nel
farlo si
guardano negli occhi in totale sincerità, manifestando a
tutti i presenti il
loro amore.
“Io
Kristoff, prendo te, Anna, come mia sposa e prometto di esserti fedele
sempre,
nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti ed
onorarti
tutti i giorni della mia vita” – dice Bjorgman,
mettendo l’anello al dito della
sposa.
Di
sottofondo, durante quel magico momento, riecheggiano i singhiozzi e il
pianto
di Erika Bjorgman, il cui sogno sta diventando realtà.
Ora tocca ad
Anna e la ragazza nel farlo, chiede gentilmente di poter prima dire
qualcosa.
“Ho
sempre
creduto nell’amore, quello vero, quello che fa battere il
cuore e che non fa
ragionare con lucidità; se mi si chiede come mai nonostante
i miei genitori
avessero divorziato, credessi ancora in questo sentimento, posso solo
dire che
mi è bastato trovare la persona perfetta per me, pronta ad
offrirsi totalmente
e ad offrirmi ciò che volevo: la serenità.
Kristoff, ti amo e sposarti ha
realizzato il mio più grande sogno. Mi hai donato una
figlia, una famiglia e mi
hai reso la persona più completa di questo mondo. Non mi
serve nient’altro per
essere felice, mi basta esserti accanto” – dice
commuovendosi, mentre accarezza
con dolcezza la mano dello sposo, rimasto immobile e preda delle
lacrime che
gli bagnano il viso.
Presa la
fede, Anna dichiara i suoi intenti religiosi ripetendo la tradizionale
promessa.
E quando
entrambi indossano i loro anelli, il parroco conclude –
“Erano anni che non
vedevo tanto affiatamento e amore in una coppia così
giovane. Spero decidiate
di battezzare la piccola e mi vogliate come ufficiale di tale
funzione” – anche
il sacerdote si mostra molto coinvolto dalla situazione e, cercando di
controllare il pianto, proclama la coppia marito e moglie.
“Adesso
puoi
baciare la sposa” – dice a Kristoff che, senza
esitare, avvicina le sue labbra
a quelle della ragazza, tra gli applausi dei parenti, amici e invitati
vari.
Idunn,
seduta nelle ultime file, è talmente fiera della figlia da
potersi considerare
soddisfatta della vita che si è costruita da sola, con le
sue forze.
La ingenua,
spigliata, a volte goffa e logorroica Anna, è diventata
donna a tutti gli
effetti.
Pronta ad
allontanarsi, per non essere riconosciuta dalla folla, la ex signora
Froze si
avvia all’uscita.
“Sei
venuta
alla fine” – dice qualcuno.
Lei mette a
fuoco lentamente chi ha di fronte e sobbalza –
“Agnarr! Che ci fai qui?”
“Non
potevo
perdermi questo momento” – confessa
l’uomo.
“Abbiamo
perduto due figlie speciali, lo sai vero?” – le fa
notare Idunn.
L’uomo
non
risponde, abbassa lo sguardo ignorando la domanda.
Eppure in
tale istante, si trovano davanti due persone note, che non li evitano,
anzi si
avvicinano per parlargli: i signori Frost! Come
dimenticarli… sono stati
invitati anche loro alle nozze.
C’è
anche
Sarah, ex di Kristoff assieme al nuovo fidanzato.
I
capifamiglia conoscono i Froze e sanno quanto accaduto con Anna ed Elsa.
Ed è
Angela
Frost a prendere parola, spiazzando i due.
“Posso
parlarvi?”
“Chi
è lei?”
– finge Agnarr, infastidito.
“So che
non
vi piace l’idea, ma ci siamo imparentati”
– interviene Frost senior.
“Assolutamente no!” – commenta di nuovo
l’uomo.
Senza
aggiungere altro, lascia la Chiesa. Però è Idunn
ad essere più aperta al
dialogo.
“Io ti
ascolto”
“Sono
felice
che siate venuti, vuol dire che in fondo al vostro cuore
l’amore per le ragazze
non è svanito”
“Non
accadrà
mai, sono le mie figlie” – spiega Idunn.
“Vorrei
mostrarti qualcosa. Seguimi” – dice gentilmente
Angela, appartandosi fuori
dalla struttura.
C’è
gente
pronta ad accogliere l’uscita degli sposi, con riso,
palloncini, coriandoli di
ogni tipo.
Ma la ex
Froze nota uno schermo allestito appositamente per la proiezione di un
video.
“Qui
verrà
trasmesso un filmino realizzato per Anna e Kristoff”
“Wow!
Un’idea geniale”
“Honeymaren si è incaricata di tutto”
“Ah
si?” –
la guarda stupita.
“Si, lei
vuole bene ad Anna. La considera una sorella minore”
“Sono
felice
di questo, ma non comprendo il filo conduttore. Come mai hai detto di
volermi
parlare e mostrare delle cose?”
“Vorrei
vedessi che Elsa non è diversa e che è solo
innamorata”
A quel punto
Angela Frost fa partire un video breve dal suo cellulare, lasciando
l’apparecchio
tra le mani della presunta consuocera.
La scena che
Idunn osserva con i lacrimoni, ritrae le due innamorate assieme, che
giocano,
ridono, scherzano, e sì… si baciano anche. Gli
occhi della sua primogenita
parlano da soli. È finalmente se stessa.
“Cosa
vuoi
dimostrare con questo?” – domanda la madre della
sposa alla Frost,
restituendole il telefonino.
“Che
l’amore
esiste ed è di ogni tipo e forma. A noi deve importare la
serenità dei figli,
nient’altro”
Improvvisamente
applausi e grida di auguri interrompono la conversazione, costringendo
le due
donne ad avvicinarsi alla folla.
Gli sposi
sono usciti dalla Chiesa, tra l’euforia della gente.
Viene chiesto
loro di guardare lo schermo sul quale vengono trasmesse le immagini
raccolte da
Elsa e montate da Honeymaren in un video strappalacrime.
E Idunn nota
le sue figlie piangere, abbracciarsi, esserci sempre l’una
per l’altra.
Si volta
verso Angela Frost e le dice – “Aiutami a
recuperare il rapporto con le mie
ragazze”
L’altra,
fiera
di tale decisione, acconsente e le propone di muoversi lentamente, un
passo
alla volta, accettando così i tempi delle due che potrebbero
percepire in
negativo il suo ritorno.
Allontanandosi,
Idunn registra con il suo cellulare un piccolo filmato dove,
singhiozzante,
chiede umilmente perdono ad Elsa e Anna.
Quando gli
sposi si incamminano per raggiungere la limousine che li
condurrà alla
cerimonia, la ex signora Froze chiama in disparte la
“consuocera” e le chiede il
contatto telefonico.
“Meglio
che non
mi vedano qui, perciò andrò via. Ti
manderò tramite messaggio qualcosa che
vorrei mostrassi loro”
“Certo”
– le
risponde, poi prima di congedarsi le dice – “Sono
contenta che tu abbia finalmente
accettato che Elsa è sempre Elsa e che adesso è
libera di essere chi è sempre
stata”
La giornata
segue veloce, tra cibo in quantità, danze, karaoke, balli
romantici e
dichiarazioni d’amore che Kristoff dedica alla moglie e alla
figlia.
Anna non
avverte la mancanza di una parte di sé durante la festa, ma
è a fine serata che
si rende conto che un giorno tanto speciale sarebbe stato ancora
più speciale
se condiviso con chi le ha dato la vita.
E’ notte
e
sono rincasati da poco nella loro bella casetta. Mettono a letto Mia e
si
accingono a dedicarsi alla loro intimità.
La ventiduenne
è in bagno, dopo un bagno ristoratore. Indossa una
sottoveste alquanto sexy per
i suoi standard, regalatale da Elsa come buon auspicio per la nottata
che l’attende.
Si guarda
allo specchio e non si percepisce né brutta, né
inadatta, né patetica…tutto ciò
che in passato pensò di se stessa. Anche i kili di troppo
causati dalla gravidanza
sono spariti e ha ripreso la forma fisica di un tempo.
Kristoff
l’attende
a letto, intento a fare zapping alla tv, sbadigliando di tanto in tanto.
Viene distratto
subito dalla bellezza della ragazza che avanza verso di lui, con fare
estremamente provocante.
“Ehm…che
intenzioni hai?” – chiede lui, scrutandone ogni
parte del corpo, per lo più
visibile.
“Voglio
festeggiare
la prima notte da sposati, tu no?” – ridacchia lei,
sedendosi su di lui, pronta
a dedicargli premure da mogliettina amorevole.
“Annie,
io…”
– cerca di pronunciarsi ma Anna lo frena fiondandosi violenta
sulle labbra di
lui.
Impossibile porre
resistenza, e la stanchezza di Kristoff passa subito in secondo piano
per dare
sfogo al desiderio del suo corpo.
Si denudano
entrambi e si lasciano andare ad un ardente passione, fatta di attimi
di
euforia e di godimento.
“Wow”
–
esclama lui, respirando affannosamente a conclusione della performance.
“E’
stato
memorabile” – sostiene lei, soddisfatta.
Stretti
l’uno
all’altra i due si addormentano poco dopo, pronti ad una
nuova vita e ad un
futuro tutto in costruzione.
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“Come
è
andata la prima notte da marito e moglie?” – chiede
curiosa Elsa alla sorella, l’indomani
presentandosi a casa Bjorgman- Froze, di fronte alla solita tazza di
tè.
“Beh…che
dire” – ridacchia Anna, alludendo alla prestazione
straordinaria del compagno.
Scherzando tra
loro, le due si concedono ore di rilassamento e di confidenze, momenti
di cui
per trenta giorni hanno sentito la nostalgia.
Ore piacevoli
che vengono scombussolate da un messaggio che Honeymaren invia alla
compagna.
“E’
un
video. Dice di guardarlo attentamente” – spiega
Elsa.
“Chissà
di
cosa si tratta” – pensa Anna, curiosa, aspettandosi
chissà quale dichiarazione
d’amore della cognata.
Ciò che
vedono
è l’immagine di Idunn che si rivolge alle figlie
– “Ragazze mie, adesso siete
sicuramente tentate di chiudere e non ascoltare. Vi prego, prestatemi
almeno
due minuti di attenzione. Non chiedo molto…voglio chiedervi
perdono per tutto. Da
madre iperprotettiva pensavo di proteggervi da tutto e tutti. Solo ora
mi rendo
conto che vi ho perdute per colpa delle mie insicurezze, delle paure
del
giudizio degli altri. Certo, ammetto che avevo dei sogni definiti per
entrambe.
Dopo la perdita del mio primo figlio, ripromisi a me stessa che con voi
sarebbe
stato tutto perfetto. Poi Anna è rimasta incinta, la storia
sembrò ripetersi, sono
entrati in gioco tanti timori. E sapere che anche Elsa era andata
contro quel futuro
che speravo fortemente per lei, un bel matrimonio, un bel lavoro, tanti
bambini,
ecco…ho visto crollare il mio mondo di sogni.
Perché anche io, come voi, avevo
un sogno nel cassetto. Come Anna, desideravo una famiglia felice.
purtroppo le
cose sono andate diversamente. C’è un particolare
che ho colto e che distingueva
me e Agnarr dalle vostre storie. Noi non ci guardavamo come tu, Annie,
guardi
Kristoff, e non ci lanciavamo occhiate complici come quelle che ho
notato tra
Elsa e Honeymaren, in chiesa. Adesso vi domanderete “Eri in
chiesa?”, già! Ero
lì, volevo esserci. Volevo gioire con voi di tale
felicità. Invece ad oggi mi
ritrovo a festeggiare il matrimonio della mia secondogenita da sola,
davanti ad
un tavolo vuoto, con un misero piatto di pasta. Vorrei riavvicinarmi a
voi, se siete
pronte a farlo. Non chiedo tanto, solo di parlarci e riscoprirci come
un tempo,
unite e forti. Siamo donne, e in quanto tali, siamo delle rocce. Non
permettiamo a questo mare in tempesta, di scalfirci, neppure agli
sbagli della
sottoscritta” – a quel punto la donna inizia a
piangere e dedica l’ultima frase
alla prima figlia – “Elsa, tesoro mio, sono fiera
di ciò che sei e ti chiedo
scusa se la rabbia, la delusione, hanno preso controllo su di me. Sei
una donna
matura, sai cosa desideri e questo ti rende mille volte migliore di tua
madre,
da sempre combattuta tra ciò che è e
ciò che vogliono gli altri. Ti ammiro e ci
tengo a dirti che per me, da adesso in poi, Honeymaren sarà
una terza figlia. Vi
voglio bene”
Le sorelle
restano in silenzio, mentre il video termina e lo schermo del cellulare
si
oscura.
Non hanno molto
da dire eppure i pensieri di entrambe sono contraddittori. Se da un
lato lasciano
che sia la ragione a parlare, dall’altro il cuore si impone
in cerca di perdono.
“Come ci
comportiamo?” – domanda Anna.
“Io
stasera
torno a New York” – risponde Elsa, senza centrare
effettivamente la questione.
In quel
momento la seconda, spinta dalla sua impulsività, afferra il
suo telefonino e
compone un numero.
“Chi stai
contattando?”
– le chiede, confusa, la maggiore.
“Pronto?
Mamma,
sono Anna! Vorremmo parlarti”
Nonostante i
silenzi e i tentennamenti della più grande, la giovane sposa
accoglie la
richiesta della madre e in pochi minuti la ex signora Froze
è alla loro porta.