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Autore: Justice Gundam    14/03/2020    3 recensioni
Storia ispirata al fangame "Pokemon Glazed". Heather Molinar e Shelly Citra, due giovanissime allenatrici di Pokemon, cominciano il loro viaggio attraverso il continente di Tunod, una regione piena di sorprese e scoperte, dove si troveranno ad affrontare non solo le otto Palestre della regione e la corsa al campionato di Pokemon, ma anche un pericoloso gruppo che cerca di impadronirsi di un potere con cui nessuno dovrebbe giocare. Molte avventure le aspettano, tra nuovi Pokemon, personaggi straordinari, e i loro primi passi sulla strada dell'amore. Seguito di "A World Reborn", si svolge contemporaneamente ad "XY Reload" e "Quest for Zeta and Omicron", spoiler minimi.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 30 - Una visita da Rankor

 

"Beh... adesso sapete la nostra storia." concluse Shelly con un sospiro. Il suo Skorupi rabbrividì, impressionato da quello che aveva sentito.

"Sko... rupi..." affermò con voce roca. Sembrava volesse dire che lui non sarebbe mai riuscito a sopportare di vivere in un posto come una volta, fino a poco tempo prima, era Reborn City. E si stava probabilmente chiedendo come avessero fatto Shelly e la sua migliore amica a non impazzire o a non lasciarsi completamente andare.

Non che la reazione di Chelle e Percy fosse molto diversa, in effetti. Entrambi loro erano spaventati da certi dettagli della storia delle due bambine, e al tempo stesso ammirati che fossero riuscite a riscattarsi così... oltre che essere incuriositi da come Heather e Shelly avevano descritto Vera Maple, la coordinatrice di Pokemon di Hoenn che le aveva aiutate nella lotta con il Team Meteora, e che alla fine era riuscita a sconfiggere persino Lin, la leader dell'organizzazione terrorista.

"Caspita... Non immaginavo davvero che aveste una storia come questa alle spalle. Certo, nè io nè CHelle possiamo dire di aver vissuto esperienze... neanche paragonabili a quello che avete passato voi." rispose Percy, con rinnovato rispetto nei confronti di quelle bambine coraggiose che avevano affrontato difficoltà simili, ad un'età in cui avrebbero dovuto pensare, nella peggiore delle ipotesi, a come prepararsi per una verifica a scuola, o a come fare per conquistare una medaglia nella Palestra che avrebbero visitato in seguito.

"Tunod è un posto molto tranquillo. O almeno, lo era... adesso che è saltato fuori questo Team Fusione, non so come si metteranno le cose." continuò Chelle, i cui toni si erano fatti stranamente calmi e tranquilli. "Cavolo... quello che ci avete detto, bimbe, ci ha dato un bel po' da pensare, non credi anche tu, Bayleef?"

La Pokemon Erba mosse pensierosa la foglia che cresceva sulla sua fronte. Neanche lei immaginava che per diventare così forti ed abili, Shelly ed Heather avessero dovuto affrontare delle prove così ardue. "Bayleef..." mormorò la Pokemon, ripromettendo a sè stessa che avrebbe dovuto mettersi più d'impegno se avesse voluto raggiungere in fretta il livello di Volbeat o di Shelgon. Era una questione non solo di orgoglio personale, ma anche il suo modo di dare una mano a Chelle e al resto dei Pokemon suoi compagni.

Heather accarezzò il fianco di Shelgon, che si era messo comodo al suo fianco esi stava godendo il calore del falò. "Beh... in effetti non si può dire che io e Shelly abbiamo avuto una vita molto tranquilla. Soprattutto da quando mio padre se n'è andato... siamo stati spesso in disaccordo, io e lui, ma... ecco... a volte rimpiango che non abbiamo avuto più tempo assieme, prima che lui... ecco..."

"Heather." disse Chelle,  alzandosi e mettendo una mano sulla spalla della bambina, che stava chiaramente cercando di trattenere le proprie emozioni. La ragazza dai capelli verdi le passò delicatamente una mano sulla spalla, come per dirle che non c'era bisogno che lei si tormentasse ancora con i fantasmi del suo passato. "Non... non sentirti obbligata a raccontarci tutto, okay? Non posso dire di comprendere fino in fondo cosa possa essere successo fra te e il tuo papà... ma di qualsiasi cosa si tratti, non sentirti obbligata a ritornare su cose che ti rattristano, se non è proprio necessario."

"Volbeat..." affermò Volbeat, mentre anche Shelly andava a dare coraggio alla sua migliore amica.

"Grazie, amici... scusate, è che mi sentivo in dovere di parlare a tutti voi di certi eventi del mio passato... ormai direi che siamo amici e compagni di viaggio, no? Quindi... preferirei non tenervi nascoste certe cose, anche se non sono gradevoli." rispose Heather. Con un gesto affettuoso, accarezzò la testa a Shelly, che sbattè gli occhi e arrossì vistosamente. "Detto questo... se sono arrivata qui è stato soprattutto grazie ai miei Pokemon e alla mia amica Shelly... è stata dura, ma sono contenta di aver vissuto queste avventure al suo fianco."

"Awwww... andiamo, Heather, così mi metti in imbarazzo!" esclamò la bambina più grande, la treccia che si agitava come la coda di un gatto!

"Vol vol volbeat!" esclamò il Pokemon lucciola. Sembrava che stesse bonariamente prendendo in giro la sua allenatrice... Skorupi invece non dava l'impressione di aver capito molto bene cosa volesse dire il suo compagno di squadra, però Shelly sembrava contenta, e questo era un bene... giusto?

"Oh, andiamo, non farti mettere in imbarazzo per così poco!" ribattè Heather accigliata. "Sei anche tu un'allenatrice della resistenza che ha sconfitto il Team Meteora! Cerca di esserne fiera!"

"I-io ne sono fiera, Heather! Non credere di no!" ribattè Shelly, il cui viso stava assumendo un interessante colore rosato!

Percy, Chelle, Quilava e Bayleef non poterono fare a meno di riderci su. Quelle due erano dei tipi un po' particolari, ma in fondo... meglio così. "Sono contento di fare questo viaggio assieme a loro..." disse tra sè Percy, mentre osservava Heather che toccava la guancia di Shelly con un indice, e Shelly che cercava di schermirsi. "Non lo pensi anche tu, Chelle? Sono delle compagne di viaggio un po' originali... ma non credo avremmo potuto trovarne di migliori."

Chelle alzò le spalle con apparente indifferenza. "Per me è lo stesso..."

 

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Erano passati diversi giorni dalla loro partenza da Serenisola... e dopo un viaggio relativamente tranquillo attraverso le zone più selvagge di Tunod, il gruppo di Heather era tornato finalmente nel luogo da cui erano partiti - Borgo Querciantica, calmo e pittoresco come sempre con le sue case di legno e il fiume che scorreva a poca distanza, sfociando poco più in là nel grande lago.

Heather fu la prima a mettere piede all'interno del villaggio di campagna, e con la mente tornò al giorno in cui lei e Shelly erano arrivate. Era stato un arrivo piuttosto rocambolesco: era stato appena prima di arrivare a Borgo Querciantica che le bambine si erano incappate in quel misterioso ragazzo di nome Luke, proveniente da quello strano mondo chiamato Terra...

Era un po' che non si faceva più sentire, in effetti... Heather storse il naso e si spostò delicatamente il ciuffo ribelle dalla fronte. C'erano stati un bel po' di problemi a cui pensare, e doveva ammettere che la questione di Luke era passata in secondo piano. Ma la bambina aveva l'impressione che si sarebbe ripresentata presto. E ormai era praticamente sicuro che fosse collegata ai piani di quel gruppo di impiastri, il Team Fusione... forse sarebbe stato meglio parlarne con il professor Salicio, adesso che passavano per il suo laboratorio.

"Eccoci qui... Borgo Querciantica. Mi sembra ancora ieri che ho ricevuto dal professore il mio piccolo Cyndaquil... che adesso è diventato questo gagliardo Quilava!" commentò Percy. Il gruppo di amici stava ora passeggiando per le stradine della città, e stava passando accanto alle statue dei tre starter di Johto che adornavano la piazza principale. Quilava e Bayleef guardarono con orgoglio le rappresentazioni delle loro forme precedenti, pensando a quanta strada avessero fatto... e a quanta ancora ne restasse da fare. "Che ne dite, ragazze? Ci fermiamo al laboratorio? Sono sicuro che il professor Salicio sarà contento di sapere che abbiamo già conquistato due Medaglie!"

"Ne sono convinta..." rispose Shelly. "Ma... se permettete, mi piacerebbe dare un'occhiata per conto mio a Borgo Querciantica... sapete per caso se c'è una biblioteca, da queste parti?"

Volbeat ridacchiò tra sè. La tipica domanda di un topo di biblioteca come Shelly...

Chelle si mise a posto i capelli con un sorriso convinto. "Certo che c'è. Ache se un po' mi deludi, mia cara Shelly! Preferisci stare rinchiusa là dentro a sgobbare su qualche librone polveroso, invece che passare il tempo con i tuoi compagni di mille sventure, eh?" rispose, e ridacchiò verso la fine per far capire a Shelly che stava scherzando.

Ma anche così, la piccola entomologa si sentì in imbarazzo e cercò di giustificarsi. "Ah... no, non è questo... è che... ecco... per essere sicura di allenare come si deve Skorupi e soprattutto Wimpod... volevo informarmi meglio, e scoprire... ehm... cosa fosse meglio fare e come trattarli... Insomma, sono un'appassionata di Pokemon, ma non so tutto a memoria..."

Chelle rise e appoggiò l'indice e il medio della mano destra sulla fronte di Shelly per darle una spintarella. "Hahahaaa! Non c'è bisogno che tu ti allarmi, Shelly! Stavo solo scherzando! E per quanto riguarda la tua richiesta, sono sicura che il professor Salicio sarà contento di mostrarti la biblioteca di Borgo Querciantica. Non sarà enorme, ma sicuramente ti potrà soddisfare!"

"Huh... grazie, Chelle... intanto, ehm... voi fate riposare i vostri Pokemon, okay? E se poteste riferirmi cosa ne pensa il professor Salicio dei vostri Pokemon, beh... vi sarei molto grata!" rispose Shelly sfregandosi la nuca con una mano.

"Se permetti, Shelly... vorrei venire anch'io." disse Heather.

Shelly sbattè gli occhi sorpresa. "Ah? Ne... ne sei sicura, Heather? Non... non voglio certo giudicarti ma... ecco... non sei esattamente il tipo da biblioteche, o sbaglio?"

"Shelgon..." rispose Shelgon. Dal tono del Pokemon Drago, si poteva avere l'impressione che avesse già capito cosa volesse fare la sua allenatrice. Anche Percy, Chelle e i loro Pokemon stavano guardando Heather incuriositi, e la bambina dai capelli fucsia non se ne sorprese - anche lei si rendeva conto che era una richiesta piuttosto inusuale da parte sua.

"Sì, lo so..." rispose. "Non è esattamente il posto dove mi piace di più passare il tempo, ma... vorrei vedere se trovo qualcosa di più su Tunod, e magari qualcosa che ci possa aiutare a fermare il Team Fusione."

"Ne sei sicura, Heather? Voglio dire, non è che non voglia anch'io dare una mano, ma... insomma, hai visto anche tu che il Team Fusione ha dei Pokemon potenti e pericolosi. Non sono gente che scherza. Forse dovremmo lasciar perdere e lasciare che siano i Superquattro e la Lega Pokemon a sistemare la questione." rispose Percy. Il ragazzo dai capelli bicolore stava ancora pensando alla potenza e all'abilità dimostrata dal Mega Houndoom di Nerone. Soltanto a pensarci, gli venivano dei seri dubbi che lui e Quilava sarebbero mai riusciti a raggiungere un simile livello...

Heather guardò il ragazzo con un cipiglio irritato. "Stai dicendo che secondo te non saremmo in grado di sistemarli?" chiese con voce calma ma tesa. "Guarda che ho visto anch'io di cosa è capace quel tizio con quel Glailie... ma non significa che non possiamo diventare più forti! Per cosa ci siamo allenati per tutto questo tempo? E siamo ancora all'inizio del nostro viaggio!"

"O... Okay, Heather, non te la prendere! In fondo, anche se nemmeno io voglio lasciar perdere questo Team Fusione... non ha tutti i torti. Quel Mega Glailie era ben al di là di quello che noi possiamo fare. Chissà... magari lì in biblioteca troviamo qualcosa che ci dirà come possiamo fare ad ottenere anche noi la Mega Evoluzione." Shelly intervenne per evitare che qualche parola detta d'impulso provocasse un litigio o un'incomprensione con i ragazzi di Tunod.

"Shelgon!" rispose il Pokemon Drago di Heather. Le sue supposizioni erano state appena confermate.

"Okay, okay... non mi sembra il caso di scaldarsi troppo, ragazzi." rispose Chelle. "Sentite... perchè prima non andiamo a parlare con il professor Salicio? Magari lui ci può dire qualcosa di più. Visto che suo fratello è il Campione di Tunod, mi stupirei se non fosse aggiornato anche lui sugli sviluppi di questa storia del Team Fusione!"

Era una proposta ragionevole, e per fortuna, sia Heather che Percy furono d'accordo. "Hmm... giusto, giusto... chiedo scusa, mi sono lasciata prendere la mano." rispose la piccola domatrice di draghi. Borbottò qualcosa tra  denti circa il fatto che non aveva ancora imparato a tenere a bada il suo carattere impulsivo, ma si riportò immediatamente alla realtà. "Va bene... allora andiamo a parlare con il professore... e vediamo cosa si può fare, okay?"

"Okay... e di niente. E' che sono un po' nervoso riguardo a questa storia del Team Fusione..." rispose Percy. Il suo Quilava sospirò, perso nei suoi pensieri...

 

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Quello che le bambine di Reborn e i loro compagni trovarono al laboratorio non fu esattamente quello che si sarebbero aspettati. Era appena arrivato un ospite imprevisto... e la sua presenza non poteva certo essere tenuta celata, visto che si stava annunciando a gran voce!

"Oooooh! Bene, bene, bene, mio caro professor Salicio! Sempre arzillo come quando aveva trent'anni, vero?" esclamò. Era la voce di una donna anziana ma ancora forte e lucida... e in effetti, quando il gruppetto di amici si addentrò nel laboratorio, vide che il professor Salicio stava dando il benvenuto ad una signora sui settant'anni, i capelli grigi legati in uno chignon dietro la testa, che indossava un camice bianco molto simile al suo. Il viso della donna, nonostante le rughe, era ancora abbastanza pulito, e presentava una lieve abbronzatura che indicava una vita passata per lo più all'aria aperta. Per qualche motivo, la donna teneva gli occhi costantemente chiusi, il che le dava un'espressione serena e gioviale. "Allora, come stanno andando i baldi giovanotti di quest'anno?"

"Ah, professoressa Cipresia... è davvero un piacere rivederla! Sempre di ottimo umore, vedo!" osservò il professore, per nulla infastidito dal modo di fare un po' sopra le righe della sua collega. "A quanto ne so, gli allenatori stanno andando molto bene... abbiamo anche un paio di piccole avventuriere provenienti da Reborn! Da non crederci, vero?"

"Hohohohohoooo! Da Reborn, addirittura? Quel posto è diventato davvero niente male, ora che il Team Meteora ci ha salutato per sempre!" rispose la donna con una risata gioviale. "Ma... come le dico sempre, non è il caso di chiamarmi professoressa, è davvero troppo formale per me. In fondo, non ho neanche un dottorato..."

"Beh, questo non le ha impedito di diventare la più grande esperta di Pokemon dell'arcipelago di Rankor." continuò Salicio. Con la coda dell'occhio, il professore notò il quartetto di allenatori accompagnati dai loro Pokemon più fidati che stavano entrando nel laboratorio. "Ma... guarda caso, proprio in questo momento arrivano quelle ragazzine di Reborn City di cui le stavo parlando!"

"Già! Capitano proprio a proposito!" rispose Salicio. Heather e i suoi compagni restarono a guardare incuriositi mentre il professore e la donna anziana si giravano verso di loro e li salutavano. "Ehilà, ragazzi! Vi presento una mia stimata collega, la professoressa Cipresia, dell'arcipelago di Rankor... è venuta qui a Tunod in visita!"

"Ehilà, ragazzi miei! Come vanno le cose? Mi sembra che siate degli allenatori in gamba... quante Medaglie vi siete già procurati?" esclamò Cipresia. Heather aveva l'impressione che stesse respirando solo quel tanto che le serviva perchè non le mancasse il fiato a metà frase... "Ooooh, e quindi... voi venite da Reborn City, eh? Un posto che fino a poco tempo fa non avrei consigliato neanche al mio peggior nemico come meta per le vacanze estive. Devo congratularmi con voi per aver finalmente cambiato le cose."

"Ah... ehm... ecco... in realtà io sono nata a Johto..." cercò di spiegarsi Shelly. Aveva l'impressione che non sarebbe comunque servito a molto. Quella vecchietta arzilla ed energetica era partita in quarta, e adesso stava osservando il gruppo come una bambina curiosa.

"Ooooh, bene, bene, bene! Questi Pokemon sono ben allenati! Dite la verità, vi siete fatti un po' di muscoli a combattere contro quegli impiastri del Team Fusione, eh?" chiese la vecchietta. Con un gesto sicuro, accarezzò la pelliccia che copriva la schiena del Quilava di Percy, e il buffo furetto fiammeggiante emise un'esclamazione di sorpresa e drizzò i ciuffi di pelliccia fiammeggiante sul dorso... ma Cipresia non sembrò curarsene, e continuò imperterrita a coccolare prima lui, poi la Bayleef di Chelle! "Altrimenti, non mi spiego come siete riusciti a diventare così forti così in fretta!"

"Qui quilava..." mormorò infastidito il Pokemon Fuoco di Percy.

"Ehm... diciamo che facciamo del nostro meglio..." Chelle cercò senza troppo successo di calmare gli ardenti spiriti della professoressa.

"Vvvvvolbeat?" Il Volbeat di Shelly svolazzò stupito accanto a Bayleef e guardò la professoressa con tutta l'intenzione di voler chiederle un po' di spiegazioni... e rapidamente come aveva iniziato, Cipresia spense l'entusiasmo e si schiarì la voce.

"Ehm... comunque, immagino che vi starete chiedendo il motivo per cui sono qui. Di solito non viaggio molto, in effetti. Sapete com'è, anche se mi piace comportarmi da giovincella... non cambia il fatto che ormai ho i miei anni." rispose la vecchietta. Si staccò da Quilava, che tirò un sospiro di sollievo, e tornò accanto a Salicio. "Ma... non voglio annoiarvi con i dettagli. Di recente, sono successe delle cose strane sull'arcipelago di Rankor, un gruppetto di isole che si trova ad est di Tunod... a metà tra Tunod e Johto, per l'esattezza." Verso la fine della frase, la vecchietta lanciò uno sguardo indicativo a Shelly, che sbattè gli occhi dubbiosa.

Cipresia chiuse gli occhi e fece silenzio per un istante, raccogliendo i pensieri. "E' successo diversi giorni fa... in realtà, è stato un evento che sarebbe passato inosservato, se non fosse stato perchè si è verificato nell'isola più grande, dove sorgono le rovine di un antico regno... il Regno di Azoth. E' successo qualcosa di strano, e sono apparsi da quelle parti dei Pokemon mai visti prima... se sono davvero dei Pokemon, perchè sinceramente non assomigliavano a nulla che io avessi mai visto."

Heather e Shelgon si guardarono... e poi si voltarono verso Shelly e Volbeat, che avevano la stesse espressione tesa e al tempo stesso stupita. Tutto questo... ricordava in maniera inquietante quello che era successo alle antiche rovine nella Palude Granita...

"Di... di che razza di Pokemon si trattava?" chiese Heather. "Che aspetto avevano?"

La professoressa Cipresia storse il naso. "Hmm... non posso dirlo per certo. Non ero presente, e le descrizioni che ci sono pervenute erano confuse e anche un po' contraddittorie." rispose. "Tra l'altro, a quanto pare non si sono trattenute a lungo. Sono scomparse pochi minuti dopo, forse tornando da dove sono venute."

"Quello che preoccupa di più, ad ogni modo, è il fatto che questo fenomeno ha coinvolto anche l'Isola Alfa. Come abbiamo detto, è dove una volta sorgeva il Regno di Azoth." continuò Salicio.

Il Regno di Azoth? Questo nome poteva essere nuovo ad Heather e a Shelly, ma non a Percy e a Chelle, e il ragazzo dai capelli neri e rossi si ricordò di alcune lezioni di storia...

"Il Regno di Azoth? Non era quel posto che è stato fondato da quell'inventore geniale e stravagante... che ha creato un regno basato su una strana tecnologia, molto più avanti dei suoi tempi?" disse il ragazzo.

Chelle disse di sì con la testa. Era una cosa che aveva studiato un po' di sfuggita, ma era stato un argomento così interessante che era rimasto in mente anche a lei, che non era molto interessata alla storia. "Sì... lo chiamano anche il Regno Meccanico... e il suo fondatore si chiamava Nikola, se non sbaglio, e ha usato una cosa chiamata Cuoreanima per alimentare i macchinari che proteggevano il suo paese. Se non sbaglio, quello strano artefatto funzionava perchè un Pokemon molto particolare era collegato ai suoi meccnismi principali. Ma... al momento non ricordo che Pokemon fosse..."

"Il Regno di Azoth..." ripetè Shelly affascinata. Volbeat alzò le spalle, riconoscendo i segni - in quel momento, la piccola entomologa non desiderava nient'altro che poter leggere qualcosa in più su quel luogo così affascinante... e magari, anche sui Pokemon Coleottero che ci vivevano, perchè no!

"Ma cosa c'entra il Regno Meccanico con tutto quello che sta succedendo?" chiese Heather, poco avvezza alle perdite di tempo. "Come c'entrano tutti questi accadimenti? Se c'entrano qualcosa? E il Team Fusione, poi?"

Shelgon strinse gli occhi. C'era un bel po' di carne al fuoco... era un po' presto per dire se davvero era qualcosa di più grosso di quello che Lin stava cercando di fare, ma certamente non dava l'impressione di qualcosa che si sarebbe risolto tanto presto.

E sfortunatamente, neanche la professoressa sembrava del tutto consapevole di cosa stesse accadendo. "Purtroppo... in questo momento, temo che non abbiamo elementi sufficienti per fare ipotesi sicure su quello che sta accadendo, e come c'entra il Team Fusione. Non sappiamo neanche se le due cose siano collegate tra loro." rispose la vecchietta. "Tutto quello che posso dire è che l'attuale erede al trono di Azoth, il principe Ranieri, è molto preoccupato per questi strani eventi. E il suo consigliere gli ha suggerito di mandare me qui a Tunod, dove si erano verificati per la prima volta degli sconvolgimenti dimensionali. Prima alle Paludi Granita, e poi alla Roccia Stregata."

"Non può essere una coincidenza. Sono entrambi posti in cui ce la siamo dovuta vedere con il Team Fusione." affermò Chelle. "Ho davvero l'impressione che stiano tramando qualcosa di losco... e a questo proposito, professor Salicio... ha sentito parlare della Grigiosfera che quei furfanti hanno rubato dalla Roccia Stregata, vero?"

"La Grigiosfera, eh? Certo che ne ho sentito parlare... è un gioiello leggendario che racchiude in sè l'energia di uno dei tre Draghi Leggendari di Sinnoh... Giratina, il Pokemon dell'Antimateria, e quello più strettamente legato alle dimensioni alternative." spiegò il professore. "Sono tutti indizi, finora... ma tanti indizi messi assieme, sono come una prova. E a questo proposito... credo che sia il caso di dare un'occhiata alla diga di Spumarinia."

"Era esattamente lì che ci stavamo dirigendo, professore. Volevamo giusto prenderci un giorno di tempo per riposarci, e poi andremo dritto filato a Spumarinia." affermò Chelle. "Che sta succedendo da quelle parti? Il Team Fusione sta prendendo di mira la diga?"

"E' quello che temiamo." disse Cipresia con un sospiro. "La produzione energetica della diga... grazie alla quale gran parte di Tunod è rifornita di energia elettrica... è in questo momento diminuita di molto. La Capopalestra di Spumarinia, Flo, sta cercando di capire di cosa si tratta, ma sembra che sia un problema alquanto complesso..."

"Chi è pronto a scommettere che c'è dietro quello strano Pikachu con la sciarpa rossa?" chiese Heather a bassa voce al suo Shelgon. Il Pokemon Drago sospirò... non era certo ansioso di affrontare di nuovo quel misterioso Pikachu.

"Sì, capisco... vorrà dire che andremo anche noi a Spumarinia per collaborare con le indagini." rispose Percy. "In fondo, era comunque sulla nostra strada."

"Ottimo... noi resteremo qui a fare qualche ricerca... e magari, speriamo, riusciremo a capire cosa si nasconde dietro gli strani fenomeni che si sono verificati nel mio paese!" rispose Cipresia, ritrovando il suo tono allegro. Con fare sbarazzino, la vecchietta si avvicinò ad Heather, che la guardò con incertezza...

E, senza un motivo apparente, Cipresia prese la guancia destra della bambina tra due dita e la strizzò giocosamente; con grandissimo imbarazzo della ragazzina di Reborn City e della sua migliore amica!

"Shellllgoooon?" esclamò il Pokemon crisalide sgranando gli occhi.

"Mamma mia, mamma mia... un'allenatrice davvero giovane e gagliarda! Hehehee... mi ricordi tanto com'ero io alla tua età! Aaaah, i vecchi tempi in cui viaggiavo con il mio Serperior! Mi sembra passato così tanto tempo... e invece, in altri momenti, mi sembra che sia stato soltanto ieri! Aaaah, certo che la vita ne ha di contraddizioni!" esclamò serafica la vecchietta, mentre il professor Salicio, appena dietro di lei, sghignazzava contento. Non era davvero cambiata, in tutto quel tempo...

"Awaaaaaah! Un... un momento! Così mi fa maleeeee..." si lamentò Heather.

"Mamma mia, spero davvero di NON diventare come lei quando avrò la sua età..." aggiunse tra sè.

"Ehm... non... non crede che sarebbe meglio... se avessimo la possibilità di documentarci un po', prima di dirigerci a Spumarinia?" chiese con fare incerto Shelly, sperando di separare la troppo arzilla Cipressia dalla sua migliore amica, che cercava di divincolarsi dalla presa! Percy, Chelle e i loro Pokemon si scambiarono dei sorrisi nervosi... avevano l'impressione che quello sarebbe stato solo l'inizio di una faccenda alquanto intricata...

 

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Nonostante tutto, Shelly non poteva dire che non si stesse divertendo, in quel particolare momento: era immersa nel suo elemento naturale, seduta ad una scrivania ben illuminata, con un nuovo libro sotto gli occhi che stava divorando avidamente - un trattato, non troppo lungo ma comunque scritto molto bene, sulla storia di Tunod e sui Pokemon Leggendari che l'avevano visitato in certe occasioni...

"Hmm... questo sì che è interessante! Quindi... i tre Sacri Spadaccini sono stati qui, ancora tanto tempo fa!" esclamò SHelly, il cui sguardo eccitato si stava posando su un'immagine che rappresentava tre Pokemon simili a dei grandi quadrupedi dall'aspetto potente e fiero - uno muscoloso e snello, coperto da una robusta corazza azzurra; uno più grosso che sembrava avere la pelle di pietra... e uno dall'aspetto scattante, ricoperto da una corta pelliccia verde erba. Interessata a quello che Shelly stava leggendo, Heather si avvicinò a diede un'occhiata oltre la spalla della sua migliore amica e al libro che stava leggendo. "Questi... sono tre Pokemon nativi di Unima! Si chiamano Cobalion... Terrakion... e Virizion! Li chiamano i Sacri Spadaccini... o anche le Spade della Giustizia!"

"Pokemon Leggendari di Unima? Interessante... ma cosa ci facevano qui a Tunod?" si chiese Heather. Shelly era talmente immersa nella sua lettura, che la presenza di Heather dietro di lei la colse di sorpresa, facendole fare un piccolo salto sulla sedia. "Oh... scusa, Shelly, ma ti vedevo molto interessata, e allora... ho pensato di dare un'occhiata a cosa ti avesse colpito così tanto."

"Oh... sì, sì, capisco! Mi fa piacere che ti sia interessata, in effetti!" rispose Shelly. Il suo Volbeat svolazzò un po' più in alto, in modo da farle luce con la coda. "Beh... stavo giusto leggendo quella parte, sembra che in passato Cobalion, Terrakion e Virizion abbiano posto fine ad una tremenda guerra che era stata combattuta qui a Tunod tra tribù nemiche... tutti cercavano di accapparrarsi i territori più favorevoli, più fertili e più ricchi di risorse... e alla fine, non riuscivano a mettersi d'accordo, e scoppiava la guerra. Molte persone e Pokemon sono stati sacrificati in queste lotte... almeno finchè i Sacri Spadaccini non sono riusciti a fermare lo spargimento di sangue e mettere tutti d'accordo."

"Bay..." commentò Bayleef sbattendo le palpebre.

"Quindi i Sacri Spadaccini sono rispettati da queste parti. Non mi sorprende, in effetti." affermò Percy. "Chissà se interverrebbero di nuovo se si verificasse qualche altra crisi..." Quilava scosse la testa, immaginando che non fosse così semplice.

"Sarebbe bello... ma immagino che Pokemon così grandi e potenti si disturbino soltanto se è una cosa davvero molto seria." continuò Chelle.

Cipresia sospirò. "Sapete com'è... i nostri Pokemon Leggendari tendono a lasciar fare agli uomini, per non viziarli... e poi, mi dispiace dirlo, ma i Sacri Spadaccini non hanno esattamente una grande opinione di noi uomini. E sinceramente, vedendo come si comportano certe persone, non posso dare loro del tutto torto."

"Purtroppo è vero... se non fosse stato per colpa di persone come Lin e Sirius, Reborn non sarebbe mai diventato quel luogo spaventoso che era fino a poco tempo fa..." Shelly guardò verso il terreno e strisciò su di esso la suola di una scarpa.  

Fu il professor Salicio a riportare la discussione su problemi più immediati. "Non importa che cosa sia successo tanto tempo fa... o in altri posti." affermò. "Il problema con cui abbiamo a che fare adesso, è la diga di Spumarinia. Dobbiamo scoprire cosa stia succedendo da quelle parti, e se c'è dietro questo Team Fusione. Se poi fosse possibile scoprire cosa hanno intenzione di fare esattamente, sarebbe il massimo."

Cipresia disse di sì con la testa. "Nel frattempo, noi cercheremo di capire qualcosa di più su cosa stia accadendo... e soprattutto, cosa significhino quegli strani fenomeni nel mio paese." rispose. "Va bene... vi facciamo i nostri migliori auguri, e... mi raccomando, se avete bisogno di qualcosa, non esitate a contattarci!"

"Certamente. Non appena avremmo trovato tutte le informazioni che ci servono, partiremo al volo per Spumarinia." continuò Heather accarezzando il suo Shelgon. Da una parte, stava pensando ai problemi di cui aveva sentito parlare, e si preoccupava di cosa potessero essere. Dall'altra, stava pensando alla prossima battaglia in Palestra, e a come affrontarla. Probabilmente sarebbe stato il momento giusto per far fare un po' di pratica a Noivern... era passato un po' di tempo dall'ultima volta che il suo Pokemon più veloce aveva combattuto una battaglia seria.

Shelly sorrise e tornò ai suoi amati libri, divorando tutte le informazioni che riusciva a trovare. Più cose scopriva, più Tunod le sembrava affascinante... certo, una bella differenza rispetto al tradizionalista Johto... o ancora di più, la claustrofobica Reborn City...

 

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Quella notte non era stata molto tranquilla per un certo membro del quartetto di allenatori...

"Okay... Sandshrew, Quilava... potete provare a fare un po' di pratica tra voi?" chiese Percy, ancora impegnato nell'addestramento della sua squadra di Pokemon. Quilava disse di sì con la testa, ma non sembrava troppo convinto... e anche il bellicoso Sandshrew dava l'impressione di essere meno entusiasta. Ciò nonostante, non si fece pregare, e si lanciò verso Quilava, le zampe alzate nel tentativo di mettere a segno un attacco Sfuriate. Il Pokemon Fuoco rizzò la pelliccia sulla schiena e usò una mossa  Ricciolscudo per cercare di proteggersi...

Ma Sandshrew dimostrò più astuzia di quanto il suo stesso allenatore si aspettava. Anzichè sferrare un affondo con gli artigli, il Pokemon armadillo si girò di scatto e scagliò contro l'avversario un aculeo violaceo che si intrufolò nella pelliccia di Quilava, e riuscì a colpirlo ad un'articolazione della zampa anteriore sinistra. Quilava si ritirò con un'acuta esclamazione di disappunto... ma per fortuna, l'attacco Velenospina non aveva avuto effetto pieno, e Quilava riuscì a rimettersi in guardia.

Ma Sandshrew aveva raggiunto il suo scopo - aveva guadagnato abbastanza tempo da poter sferrare un attacco più sostanzioso. Con una raffica di fendenti, il Pokemon armadillo si mise a scavare nel terreno e scomparve sotto la superficie, per poi scavare in circolo tutt'attorno all'avversario. Quilava sgranò gli occhi quando si rese conto di quello che il suo partner di addestramento voleva fare: stava indebolendo il terreno, in modo che anche l'esiguo peso di Quilava sarebbe stato sufficiente a farlo crollare.

Il Pokemon Vulcano lanciò un attacco Comete, e tre stelle luminose sfrecciarono verso di lui, intrufolandosi nella fossa che il Pokemon Terra aveva scavato. Sandshrew non era in grado di vedere cosa stesse arrivando, e venne raggiunto alla schiena dai tre proiettili, che lo bloccarono per un secondo e diedero il tempo a Quilava di spostarsi.

Percy annuì impressionato nel momento in cui Quilava saltò di lato e atterrò sul terreno solido, vanificando la trappola di Sandshrew... ma il Pokemon di Terra riuscì a deviare all'ultimo momento ed emerse accanto Quilava, cercando di mettere a segno un attacco Sfuriate.

"Quiiiilava!" esclamò lo starter di Fuoco, e cercò di eseguire un attacco Ruotafuoco. Con un rapido movimento, Quilava girò su sè stesso e si scagliò contro l'avversario, riuscendo finalmente a mettere a segno un colpo sostanzioso... che però non ebbe troppo effetto, grazie alla spessa pelle che proteggeva Sandshrew. I due Pokemon si separarono e ripresero fiato, poi Sandshrew tentò un attacco Unghieaguzze, e trascinò gli artigli sul terreno in modo da affilarli. Quilava non si fece impressionare e usò Braciere, che creò una piccola fiammata nei punti in cui Sandshrew aveva appoggiato le zampe. Con un'esclamazione di disappunto, Sandshrew saltò all'indietro e atterrò un po' scompostamente ad un metro di distanza. Scosse la zampa anteriore destra, sulla quale era apparsa una piccola bruciatura, e riprese fiato...

"Va bene, va bene... per adesso può bastare così,ragazzi. Non voglio che vi sforziate troppo." affermò il ragazzo. Percy si passò una mano tra i capelli, in modo da tenere a posto il ciuffo nero e rosso che gli cadeva continuamente sulla fronte, e si chinò per accarezzare i due Pokemon, sorridendo con sicurezza e facendo loro una strizzata d'occhio. "Vedo che ve la cavate bene... Sandshrew, sei davvero pieno di energia, eh? Accidenti... mi piacerebbe essere sicuro di me come lo siete voi in questo momento..."

"Sandshrew..." disse Sandshrew. Come immaginava, il suo allenatore non era al massimo della forma, e non lo era stato da quando aveva sentito quelle strane notizie su quello che era successo a Rankor.

"Qui quilava... quila?" chiese Quilava. I ciuffetti di pelliccia che aveva sulla schiena si sollevarono per un istante, come tante fiammelle... e si voltò verso gli altri due Pokemon della squadra di Percy. Anche Marshtomp e Sentret si erano fermati lì per allenarsi... ma adesso, si erano fermati per vedere cosa stava accadendo e per cercare di dare una mano al loro allenatore. Ma nel caso del Pokemon simile ad una martora, c'era anche un altro motivo...

"Marsh?" chiese il buffo Pokemon Acqua/Terra non appena fu in grado di vedere che cosa stesse accadendo a Furret. Il Pokemon Normale si era fermato, acquattandosi su tutte e quattro le zampe e respirando rapidamente...

"Fu fu, furreeeeet!" esclamò Furret. Con uno scatto abilissimo, Furret schizzò in avanti e cominciò a saltare da un lato all'altro inmodo da confondere le idee a Marshtomp, apprezzando il suo nuovo, agile corpo. Tutt'altra cosa rispetto a quel tozzo e impacciato corpo rotondo quando era un Sentret! La sensazione di agilità, il desiderio di correre dappertutto e mostrare a tutti la sua abilità, pervadeva il nuovo Pokemon come una scarica elettrica... e infatti, dopo un paio di secondi per prendere un po' di confidenza con il suo nuovo corpo, il Pokemon appena evoluto scattò di corsa e cominciò a correre in tondo attorno al resto dei suoi compagni! Marshtomp cercò di seguirlo, ma riuscì soltanto a farsi venire un colossale giramento di testa, e dopo qualche istante si arrese e appoggiò la testa sul terreno, con tanto di occhi trasformati in spirali!

"Wow, un ko al primo colpo..." commentò Percy con una risatina sollevata.

"Sand sandshrew!" protestò Sandshrew quando Furret schizzò accanto a lui, e poi cominciò a corrergli attorno. Il Pokemon armadillo estese una zampa e lo afferrò per la collottola, con tanto di vena pulsante che gli appariva sulla nuca! "Shrrrrew!"

"Furrrrret!" esclamò il buffo Pokemon furetto. Fece un sorriso imbarazzato, in modo da blandire un po' il suo "collega", che scosse la testa e lo fissò senza troppa convinzione. Se Furret voleva impressionarlo con la sua velocità, era riuscito soltanto ad irritarlo.

"Quilava!" esclamò lo starter di Percy, e andò verso Furret per congratularsi con lui. I due Pokemon si diedero la mano a modo loro, sollevando le zampe per scambiarsi un segno di intesa. Sandshrew, da parte sua, si limitò ad alzare gli occhi al cielo...

Percy era rimasto a guardare, affascinato e meravigliato, il suo Pokemon che si evolveva... e ora, soddisfatto per quello che aveva visto, si chinò e accarezzò Furret sulla testa. "Heh... complimenti, Furret! Se devo essere sincero, temo di averti un po' trascurato. Adesso vedrò di allenarti per bene, e speriamo che questo possa dare a tutti una mano per affrontare questo Team Fusione e i loro piani." affermò. Si fermò per un attimo e guardò verso il cielo stellato, illuminato fiocamente dalle luci dei lampioni. "Heather e Shelly hanno fatto molto per noi. Ci hanno insegnato le basi, e ci hanno dato una mano a fermare i piani del Team Fusione... ma credo che tra non molto dovremo iniziare a cavarcela da soli, io e Chelle. Non possiamo farci sempre aiutare dalle nostre amiche... tra l'altro, anche loro vogliono partecipare al campionato di Tunod, quindi tra un po' saremo anche rivali. E in ogni caso... quello che mi preoccupa è se sarò davvero in grado di addestrare bene la mia squadra, e dare una mano a battere il Team Fusione. Dopo aver visto con che cosa abbiamo a che fare e cosa hanno già passato Shelly ed Heather per diventare così brave... sinceramente ho qualche dubbio."

"Fu furret!" esclamò il Pokemon da poco evoluto. Dal tono, anche senza essere l'allenatore, si poteva capire che il Pokemon Lungocorpo stava offrendo delle parole di incoraggiamento... alle quali sia Quilava che Marshtomp stavano dando seguito. Sandshrew restava in disparte e in silenzio, ma conoscendo la sua personalità, non era esattamente una sorpresa.

"Qui qui... quilava!" Quilava alzò la cresta fiammeggiante sulla testa, e i suoi occhi neri e profondi si illuminarono per un istante, come se qualcuno avesse acceso una fiamma al loro interno. Marshtomp si mise dritto in piedi e battè le mani-pinne, sicuro che alla fine sarebbe andato tutto come doveva.

"Va bene... domani è un altro giorno, dobbiamo dirigerci a Spumarinia e scoprire cosa sta succedendo alla diga." rispose Percy. "Adesso... mi sa che abbiamo davvero fatto tardi. Meglio raggiungere le ragazze al laboratorio, e cercare di farci una dormita."

"Una l'hai già raggiunta, sciocco." arrivò inconfondibile la voce di Chelle. La ragazza dai capelli verdi arrivò a passo lento, sbucando da dietro il muro di un'abitazione in legno. Percy si fermò sorpreso e osservò la sua amica e compagna di viaggio che gli si avvicinava, con un sorriso disarmante. "Allora, cosa ti è venuto in mente di fare, eh? Non ti sentivi sicuro, e hai deciso di allenare un po' i tuoi Pokemon, eh? Ma lo sai che un allenamento non può essere troppo strenuo, altrimenti il Pokemon diventa più debole anzichè più forte."  

Percy ridacchiò brevemente, e Furret si svincolò agilmente da lui per raggiungere l'allenatrice e accoccolarsi sulle sue gambe. Chelle emise un breve grido di sorpresa, sentendo la soffice pelliccia del Pokemon Lungocorpo che le sfregava gentilmente la pelle.

"Non ti posso nascondere niente, eh, Chelle?" rispose Percy.

"No, direi proprio di no... hey, piccolino, un po' di pazienza! Mi fai il solletico!" esclamò Chelle. Si chinò e raccolse delicatamente Furret per la collottola, in modo da allontanarlo un po' da sè. "Ehm... per rispondere alla tua domanda... in realtà, non è troppo difficile capire cosa ti passa per la testa. Ho l'impressione che in questo periodo, la tua sicurezza sia un po' venuta meno."

"Lo so, lo so... anche se vedere Furret così entusiasta mi ha dato un po' più di sicurezza." affermò il ragazzo, e gettò una rapida e orgogliosa occhiata al suo nuovo Pokemon che schizzava vicino all'infastidito Sandshrew e si metteva ad inseguire scherzosamente Quilava. "Voglio dire, non succede mica a tutti di trovarsi invischiati in qualche folle disegno di un gruppo di criminali... e tra l'altro, potrebbero essere coinvolti anche quelli di Rankor. Certo, non mi aspettavo di vedere quell'arzilla vecchietta... dice di non avere un dottorato, e in effetti non dà esattamente l'impressione di una scienziata, non credi?"

"Bay bayleef!" Bayleef, che camminava a fianco di Chelle, sorrise e scosse la testa.                 

Anche Chelle fece una breve risata. "Beh, sì, non posso dire che abbia fatto una grande impressione, almeno all'inizio!" rispose. "Però è una simpatica vecchietta, anche se è un po' stravagante. E... mi sembrava molto preoccupata per quello che sta succedendo. Non sappiamo ancora cosa ci sia dietro... e se davvero è il Team Fusione la causa di tutto. Ma ascolta, non risolviamo niente restando alzati e facendo stancare inutilmente i nostri Pokemon. Prendiamo le cose un passo alla volta, okay? Domani partiamo per Spumarinia, e cerchiamo di scoprire cosa accade a quella benedetta diga. Magari non c'entra il Team Fusione... o magari i loro piani sono meno pericolosi di quanto non pensiamo. Non risolveremo nulla arrovellandoci il cervello adesso... Heather e Shelly stanno già dormendo come ghiri, tanto per farti capire!"

"Quelle due... saranno anche delle allenatrici di prima classe, ma in fondo sono ancora delle bambine." rispose Percy. Sandshrew sospirò, un po' imbarazzato. Il suo allenatore non aveva che un anno più di Shelly, per la miseria!

Chelle fece cenno al suo amico e ai Pokemon di tornare dentro. "Beh, se non altro sono più sveglie di noi, a riposarsi e a teners pronte per domani." commentò sarcastica. "Andiamo, non restiamo qui a prendere freddo. Da domani in poi, ci aspetta un bel po' di lavoro."

"Giusto... forza, ragazzi, abbiamo già lavorato più che abbastanza, per oggi. Meglio andare a riposarci." disse Percy ai suoi Pokemon. Si fermò un attimo per raccogliere Furret, che scattò rapidamente su per il braccio del ragazzo, e si accoccolò sul suo collo, come una sorta di stola vivente! Era ancora eccitato per la velocità che aveva dimostrato di possedere, e per il fatto di essere evoluto... "Hey! Con calma, Furret! Da quando in qua sei diventato così affettuoso?"

"Fuuuurrrrrret!" esclamò la versione evoluta di Sentret, come se stesse facendo le fusa.

 

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Nel frattempo, in un luogo segreto non troppo lontano da Spumarinia...

Jessie trattenne il fiato e si spostò con prudenza sul ramo sul quale si era arrampicata. Con un movimento lento del braccio, si portò un binocolo dall'aspetto futuristico davanti al volto, e guardò con attenzione. Attraverso la sfumatura verdastra del visore, la giovane donna vide alcune lucette di colore vivace accendersi su quelli che dovevano essere punti di particolare interesse... anche così, Jessie non poteva dire di vedere nulla di interessante o di strano in quell'enorme diga. Sembrava che stesse funzionando normalmente...

"Cavolo... prima la Roccia Stregata, e ora questa specie di vasca da bagno gigante..." si lamentò mentre gettava un'occhiata al bacino di carenaggio, da cui la diga prendeva acqua per produrre energia. "A volte mi piacerebbe sapere come mai finiamo sempre per infilarci in questi pasticci. Accidenti... cosa potrebbero mai cercare da queste parti?"  

"Shaaaarbok?" la voce sibilante del suo Pokemon più fedele arrivò da un ramo vicino. Nonostante la stazza, Arbok era riuscito ad arrampicarsi su un altro albero, e adesso, ben avvinghiato attorno ad alcuni dei rami più robusti, stava usando la sua lingua biforcuta per saggiare l'aria attorno a sè. Per fortuna, non sentì nulla di pericoloso, e fece cenno alla sua allenatrice che andava tutto bene. "Shar!"

"Okay... grazie, Arbok, se non altro questo mi dà una mano." affermò la giovane donna. Il serpente gigante strizzò un occhio in segno di intesa, poi tornò al suo compito mentre Jessie continuava a tenere d'occhio i dintorni. "Per ora non vedo nulla di strano qui in giro... resterò qui ancora un po', e poi tornerò da James, Meowth e gli altri. Forse questa volta riusciamo a capire qualcosa di più su questo Team Fusione..."

Arbok stava per annuire, ma si fermò di colpo quando sentì un odore a lui poco familiare. Incuriosito, il cobra gigante si guardò attorno e tirò fuori la lingua, assaggiando meglio l'aria... come pensava, era un odore che non aveva mai sentito prima. C'era qualcosa di strano da quelle parti, e non credeva proprio si trattasse di quell'inquietante Mimikyu che si era autoinvitato nella squadra di Jessie... probabilmente un Pokemon di cui non sapevano niente, visto che Arbok non ricordava di aver sentito un odore come quello in tutto il tempo in cui aveva viaggiato con Jessie, James e Meowth.

Di qualunque cosa si trattasse, era meglio avvertire la sua allenatrice.

"Sha! Sharbok!" sibilò per attirare la sua attenzione. Jessie interruppe quello che stava facendo e si voltò verso il suo Pokemon, che indicò attorno a sè con la coda e sibilò qualcosa in segno di avvertimento. "Shar sharbok shar!"

"Cosa? Che sta succedendo, Arbok?" chiese Jessie. L'espressione allarmata del Pokemon cobra le suggerì che non era il caso di restare lì ed esporsi a qualche rischio potenziale. "Come dici? Un Pokemon che non conosci? E' qui attorno?"

"Sha!" esclamò Arbok con un sibilo. Stava cercando di far capire a Jessie che, di qualunque Pokemon si trattasse, aveva l'impressione che fosse molto forte.

"Accidenti... proprio adesso che stavamo per scoprire qualcosa di interessante!" grugnì la ragazza. "Tsk... sai che ti dico, Arbok? Che adesso andiamo a prendere James e gli altri, e diamo la caccia a questo Pokemon! Lo mandiamo via, e così la smette di darci fastidio mentre siamo impegnati nella nostra missione!"

"Sharrrrrbok?" sibilò il possente cobra. Stava davvero dicendo di andare ad affrontare un Pokemon di cui non sapevano niente, e che poteva essere più forte di tutti loro messi assieme? A volte la sua allenatrice lo lasciava basito...

Da parte sua, Jessie non stava per niente considerando l'idea che quel Pokemon potesse essere troppo forte per loro. Con un ghigno sicuro, la ragazza strinse un pugno accanto a sè e ribadì il concetto. "Certo che andiamo a sistemarlo, Arbok! Per chi ci prendi? E adesso abbiamo anche quel Mimikyu con noi, anche se sinceramente mi dà un po' i brividi... vedrai che non avremo problemi a sistemare questo impiastro di un Pokemon! Anzi, perchè no, magari riusciremo anche a catturarlo! Sarebbe un guadagno per noi del Team Rocket! Forza, andiamo a raggiungere gli altri! Sarà un successo strepitoso, ne sono sicura!"

Arbok aveva abbastanza esperienza e buon senso da pensare che non sarebbe stato tanto semplice come Jessie si illudeva...

 

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...

...

CRRRRRRAAAAAAAASSSSSH!

Un gruppetto di Pokemon notturni e di animaletti scappò a zampe levate quando un grosso masso si schiantò sul terreno, a diversi metri di distanza da loro... e un Patrat un po' più ardito degli altri, dopo essersi messo al sicuro tra le fronde di un cespuglio, sbarciò per cercare di capire di cosa si trattasse...

Il roditore dagli occhi acuti fu stupefatto dalla figura che si presentò a lui, avanzando lentamente e in maniera alquanto goffa sulla stradina sterrata che attraversava i boschi vicino a Spumarinia. Un Pokémon bipede simile ad un gigantesco orso di peluche, alto non meno di due metri. La sua pelliccia era corta, di colore nero davanti e sulle zampe, e rosa sul dorso, sulla testa e sulla coda. Il muso era corto e bianco, il naso nero e piccolo, e gli occhi che esprimevano curiosità ed ingenuità. Le orecchie erano arrotondate, collegate tra loro da una specie di cerchietto di pelliccia bianca su quale spiccava un ciuffo di pelo rosa. Sulle zampe anteriori aveva dei cuscinetti rosa con tre dita, e in generale, il suo aspetto era buffo ed inoffensivo... ma il fatto che fosse riuscito a sollevare con tanta facilità un masso così enorme e a scaraventarlo di lato come niente fosse voleva dire che in realtà aveva una forza fisica pazzesca...

Patrat deglutì e si ritirò nel suo cespuglio, sperando di non attirare l'attenzione di quella strana creatura. Da quello che ne sapeva, quel bestione non gli avrebbe davvero voluto fare del male... ma l'alternativa non era molto più tranquilla!

Senza accorgersi di nulla, il possente ma grazioso Pokemon orso continuò per il suo cammino. Sembrava davvero che nulla lo potesse turbare, mentre proseguiva imperterriti verso la sua destinazione, qualunque essa fosse. Sentiva, in qualche modo, che stava per accadere qualcosa di molto importante, e che se non voleva perderselo, avrebbe dovuto aggirarsi nei dintorni.

Certo, era una situazione un po' particolare... era da parecchio tempo che non si vedevano simili visitatori nelle vicinanze della sua tana. Di solito la gente si teneva ben lontana da quel luogo... Chissà, poteva essere interessante scoprire cosa aveva portato queste persone ad avventurararsi così lontano...

Non vedeva l'ora di conoscerli, e di dare loro un forte abbraccio!

 

-----------

 

CONTINUA...

Note dell'autore: E con questo... lo avrete capito anche voi... anche Bewear è entrato in scena! Il che vorrà dire che per il Team Rocket o per i suoi avversari... o più probabilmente per tutti e due... saranno dolori! Come si suol dire, si fa male solo a chi si ama, e questo detto è particolarmente vero per Bewear!

Se devo essere sincero, come Pokemon non mi era piaciuto più di tanto, all'inizio. Lo trovavo strano e in qualche modo inquietante. Poi ho catturato uno Stuffull in Pokemon Ultra Luna, e l'ho tenuto in squadra fino alla fine del gioco... e l'ho trovato veramente forte!

Tra non molto, il gruppo di Heather arriverà a Spumarinia, rafforzati dall'arrivo di Furret in squadra! E vedremo anche qualcun altro che sono sicuro vi sorprenderà! Vediamo un po' come se la caveranno i nostri con il problema della diga...

Mi scuso inoltre con voi lettori per un errore che ho fatto. In effetti, il Sentret di Percy era già evoluto, quindi ho riscritto quella parte. Cercherò di fare in modo che un simile errore non si ripeta più. 

Grazie mille per l'attenzione, e alla prossima avventura!

 

  
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