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Autore: Il corsaro nero    15/03/2020    1 recensioni
La scuola di Hogwarts è famosa in tutta l'Inghilterra, soprattutto per le sue quattro Case, da cui sono usciti streghe e maghi famosi in tutto il mondo... ma ciò che molti non sanno, è che tra quelle mura, sono nascosti incredibili e affascinanti segreti che solo quattro prescelti hanno la possibilità e il dovere di conoscerli tutti... quattro prescelti legati in maniera indissolubile fin dalla nascita...
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Delphini Riddle, Harry Potter, Minerva McGranitt, Nuova generazione di streghe e maghi, Teddy Lupin
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Capitolo 1: Quattro lettere


Erano le otto di un caldo e sereno mattino estivo.

Il cielo era privo di nuvole ed era di un azzurro così intenso che pareva brillare mentre i luminosi raggi del sole colpirono una graziosa casetta a due piani fatta di mattoni.

La luce entrò nella stanza di un ragazzino coi capelli rossi come il fuoco che dormiva a pancia in giù su un letto dalle coperte sfatte e mezze buttate per terra, il quale russava così forte da sembrare una locomotiva in partenza.

Quando la luce del sole gli colpì la faccia, il giovane grugnì per il fastidio, ma, alla fine, aprì gli occhi e, sbadigliando, uscì dalla stanza.

Scese le scale di corsa ed entrò in cucina, domandando, a gran voce: “Cosa c'è per colazione?”

La colazione è sul tavolo, Galahad.” rispose, senza nemmeno alzare la testa dal libro che stava leggendo, un giovane più grande del ragazzino almeno di cinque anni.

Rivolgendogli un'occhiataccia, Galahad sibilò: “Grazie, Lancy, ti assicuro che non me ne ero accorto...”

Per tua informazione, signorino, il mio nome è Lancelot. Dovresti portarmi rispetto dato che non solo sono tuo fratello maggiore, ma, sono anche stato nominato prefetto di Grifondoro.” protestò, seccato, il giovane, abbassando il libro e rivelando un giovane coi capelli corti biondi ramati e gli occhiali.

Ma che cosa eccitante, Lancy...”

Ti ho già detto che il mio nome è Lancelot, Galahad. Quando lo capirai?”

Quando tu ti ficcherai in testa che devi chiamarmi Gal! Hai idea di come sia imbarazzante dire come cavolo mi chiamo sia ai maghi che ai babbani?! Rischio ogni volta di morire dalla vergogna...”

Tanto alla cerimonia dello smistamento ti chiameranno col tuo nome completo davanti a tutti, quindi ti consiglio di abituarti subito.”

Lo so benissimo, ma preferirei evitare che si venga a sapere di questa cosa il più a lungo possibile!”

Sono solo le otto del mattino e siete già qui a litigare?” domandò, divertita, una voce calda e femminile, portando sul tavolo una teiera.

Ciao, mamma!” la salutò, entusiasta, Gal, mentre la donna dai lunghi capelli biondi e con indosso la vestaglia rosa, accarezzava dolcemente la testa spettinata del figlio minore.

I tre cominciarono a mangiare finché non sentirono un frullo di ali provenire fuori dalla finestra.

Oh, dev'essere arrivata la posta.” esultò la signora, andando ad aprire la maniglia della finestra e, immediatamente, entrarono due gufi: un gufo piccolo e un maestoso barbagianni.

Quello è il gufo di Christian! Mi avrà inviato la risposta per il giro di questo pomeriggio!” esultò Gal, non appena vide il gufetto, il quale era intento a pulirsi le piume.

Con molta delicatezza, il ragazzino prese la lettera legata alla zampa dell'animale e, dopo averla letta, esultò: “Fantastico! La zia ha detto di sì! Meglio che vada a prepararmi!”

Aspetta, anche l'altro gufo ha una lettera!”

Sarà il gufo di uno degli amici di Lancelot, mamma.”

No, nessuno dei miei amici o uno dei loro familiari possiede questo gufo.”

Sentendo quelle parole, Gal scese di corsa le scale.

Aveva un presentimento...

Mamma, puoi vedere la lettera? Di chi è?” domandò, con la voce tremante, il ragazzino e, non appena la donna l'ebbe presa, per poco non cadde per terra.

E' per te, Galahad... da parte di Hogwarts.” sussurrò la donna, allungando al figlio la lettera con su impresso una lettera dove c'era disegnato uno strano stemma rappresentante un leone, un corvo, un tasso e un serpenti che circondavano una gigantesca h.

Col fiato mozzo, la prese e l'aprì, per poi leggere ad alta voce: “Caro signor Sandlers... siamo lieti d'informarla che lei ha diritto a frequentare la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts!!!”

Stringendo con forza la lettera al petto, si mise ad urlare dalla gioia: “Ce l'ho fatta, ce l'ho fatta, mamma!!! Sono stato ammesso! E' fantastico, è grandioso!!!”

Oh, tesoro, quanto sono felice! Se tuo padre fosse qui, sarebbe fiero di te!” urlò la donna, abbracciandolo con forza.

Dopo un po', Gal si liberò dall'abbraccio e domandò: “Posso andare da Christian per dirglielo?”

Certo, tesoro. Ma fa attenzione e, soprattutto, non fare magie davanti ai babbani,”

Sta tranquilla! Non ho alcuna intenzione di venire espulso dalla scuola prima ancora di averla cominciata!” dichiarò il bambino, prendendo una brioche e uscendo a tutta velocità dalla casa.

Mentre correva verso la casa dell'amico, Gal si sentiva così leggero che credeva di poter prendere il volo senza l'aiuto di una scopa.

Ce l'aveva fatta! Era uno studente di Hogwarts a tutti gli effetti!

Era da un anno che temeva che non gli sarebbe arrivata la lettera che affermava che era uno studente della scuola più fantastica e popolare di tutta l'Inghilterra.

Certo, c'erano stati alcuni fenomeni magici attorno a lui, ma temeva sempre che quelle manifestazioni fossero considerate troppo deboli per uno studente... ma, nel momento stesso in cui aveva ricevuto la lettera, tutte le sue preoccupazioni erano sparite come neve sciolta dal sole.

Anzi, ripensando alle sue paure, il giovane non poté trattenere una risata divertita.

Ehi, Gal!!!” urlò una voce maschile davanti a lui.

L'undicenne alzò lo sguardo e sorride non appena riconobbe chi stava arrivando.

Si trattava di un coetaneo dai capelli marroni e gli occhi dello stesso colore coperti da grandi occhiali.

Ciao, Christian!” lo salutò, entusiasta, il cugino per poi dire: “Mi è successa una cosa troppo pazzesca a colazione e non potevo aspettare!”

Cosa?”

Mi è arrivata la lettera da Hogwarts!”

Anche a me! Ti avevo appena mandato Lanterna che è arrivato il gufo dalla scuola con la lettera!”

Fantastico! Non vedo l'ora che sia il primo Settembre!”

Hai ragione. Ma, purtroppo, dovremo partire presto. Da York a Londra c'è una bella distanza usando l'auto dei babbani...”

Meglio, così la nostra avventura inizierà prima!”

Hai proprio un animo avventuroso... in quale casa vorresti finire?”

Non in quella di Monica! Anzi, spero proprio che non le sia arrivata nessuna lettera!”

Andiamo, Gal... non è una cosa tanto carina da dire...”

Senti, ho dovuto sopportare quella piovra e la sua cotta nei miei confronti per anni! Vorrei poter respirare un po', almeno a Hogwarts!”

Capisco... a parte Monica, in quale casa vorresti finire?”

Grifondoro, ovviamente! Era la casa dei nostri genitori e, inoltre, a me piace da matti l'avventura! L'unica pecca è che ci sarà anche mio fratello là dentro, il quale è stato pure nominato prefetto!”

Beh, sai com'è Lancelot... è uno che prende molto sul serio il suo lavoro...”

E' un fissato, ecco la verità. E' sempre stato uno che segue le regole in maniera maniacale, Ha sempre preso ottimi voti ed era il cocco di tutti gli insegnanti, ma da quando è stato nominato prefetto di Grifondoro è solo peggiorato! Non fa altro che sgridarmi e dirmi cosa devo fare, perché lui è un prefetto e devo obbedirgli! Spera di lavorare in un ufficio prestigioso del Ministero della Magia a Londra. E quando ne parla, la mamma diventa tutta fiera ed orgogliosa!”

...E tu ne sei geloso.”

IO NON SONO GELOSO DI MIO FRATELLO!!!”

Certo, certo...” sussurrò Christian, nonostante la reazione del cugino fosse la prova lampante della gelosia che provava per il fratello maggiore “In ogni caso, cosa vuoi fare da grande?”

L'Auror! Avrei la possibilità di vivere tante avventure, proteggere le persone a cui voglio bene e rendere fiero mio padre!”

Era un grande Auror... sono certo che sarà fiero di te, anche se non può più esserti accanto.”

Mia madre mi dice sempre che mio padre continua ad essermi accanto... semplicemente non ho ancora imparato a vederlo.”


Aveva trovato il gufo con la lettera quando aveva aperto la finestra della sua stanza per far entrare l'aria.

Anche se sapeva benissimo chi doveva avergliela spedita, la ragazzina con gli occhiali e i lunghi e lisci capelli neri, l'aveva presa con la mano tremante, come se si trattasse di un'enorme confezione di Caccabomba.

Lo stemma le aveva confermato tutto.

Quella era la sua lettera per Hogwarts.

Era riuscita ad essere ammessa alla scuola più importante d'Inghilterra.

Subito, uscì dalla camera e chiamò: “Mamma, papà! Ho una notizia fantastica!”

Ad un tratto, sentì un dolore allucinante al piede e lo sollevò subito.

Era un piccolo pettine di plastica che sua sorella minore Morgana usava per le bambole.

Athena, hai visto il mio pettine?” domandò, proprio in quel momento, una bambina di sette anni coi capelli neri legati in due codini e con in mano una bambola, uscendo dal bagno.

Cercando di nascondere una smorfia di dolore, l'undicenne diede alla sorella il pettine e, con un sorriso, si raccomandò: “Morgana, lo sai che devi stare attenta a non lasciare in giro i tuoi giocattoli, sennò qualcuno rischia di farsi male.”

La ragazzina restò zitta un attimo, per poi domandare, incredula: “Athena, ti senti bene?”

Certo, perché?”

Perché di solito quando ti fai male con i miei giocattoli ti metti a strillare come una matta e mi ordini d'imparare una buona volta a metterli nel loro contenitore, sennò mi spedisci allo zoo e m'iscrivi ad uno dei programmi di allevamento in cattività per animali in via d'estinzione che fanno.”

Beh, oggi sono di ottimo umore e non mi va di rovinarlo per uno dei tuoi giochi.”

Per Morgana, quella risposta fu la prova che sua sorella aveva perso la testa.

Ignorando la confusione della sorella, Athena si diresse verso la cucina e, non appena fu davanti ai genitori, mostrò la lettera, tutta la contenta.

Dopo un'iniziale sorpresa, i due sorrisero e cominciarono a dire, entusiasti: “Athena, ti è arrivata!”

Oh, come sono contenta! E' vero che hai sempre dimostrato grandi poteri fin da quando avevi sei anni, ma ricevere la lettera... è... è un'emozione davvero meravigliosa!”

Cos'è successo? Perché siete tutti contenti?” domandò, incuriosita, Morgana, la quale capiva sempre meno di tutta quella situazione, e la madre, tutta contenta, spiegò: “Tua sorella ha ricevuto la lettera per Hogwarts!”

Davvero? Fantastico! E la mia dov'è?” domandò, tutta emozionata, la piccola.

I genitori ed Athena non riuscirono a trattenere le risate.

Ma cosa ridete?” protestò la bambina, mettendo il broncio, con l'obiettivo di apparire arrabbiata, ma, in realtà, sembrava solo buffa.

Con molta pazienza, la madre la prese in braccio e le spiegò: “Mi spiace, amore, ma è arrivata solo una lettera ed è per tua sorella.”

Ma c'è scritto Doyle su quella busta, mamma! Quello è anche il mio cognome, quindi, quella lettera è mia tanto quanto per Athena.”

Mi spiace, tesoro, ma la lettera dice espressamente che questa lettera è per la signorina Athena Doyle. Ecco, leggi.”

La bambina lesse un attimo il contenuto per poi domandare: “Mamma, ma chi è Minerva McGranitt?”

La preside della scuola di Hogwarts. Quando io e tuo padre andavamo a scuola era la nostra insegnante di trasfigurazione.”

Ed era brava?”

Moltissimo, ma anche molto severa e seria. Comunque, è stata una delle insegnanti migliori che abbiamo mai avuto.”

E come mai è diventata preside?”

Purtroppo, il precedente preside di Hogwarts, Albus Silente, è morto e a lei è stato dato il compito di dirigere la scuola, dato che era una delle sue più strette collaboratrici ed era già la vice-preside. E' morto qualche mese prima della nascita di Athena e abbiamo partecipato al suo funerale.”

Ma non è lo stesso nome del titolo di quel libro che la nonna ha sul comodino?”

Sì, dopo la sua morte, una giornalista ha scritto una sua biografia.”

Io l'ho letto quel libro. Pare che Silente fosse stato grande amico di Grindelwald, quel grande mago cattivo che venne prima del Signore Oscuro, e che sua sorella fosse una maganò, per questo la tenevano chiusa in casa.” s'intromise Athena, prendendo un biscotto.

La madre fece un sospiro, poi dichiarò: “Silente può aver avuto amicizie discutibili da giovane o progettato cose terribili, ma ha saputo fermarsi e diventare la splendida persona che è diventato. Inoltre, aveva un dono molto speciale che poche persone hanno: sapeva guardare oltre. Ha fatto molto per essa e a permesso a molte persone di frequentare Hogwarts, proprio come me.”

Dopo un sospiro, ammise: “Con un padre criminale che era stato rinchiuso ad Azkaban e un fratello maggiore ricoverato al San Mungo a causa del duello con nostro padre, non avrei mai potuto andare ad Hogwarts... eppure, Silente, mi ha detto che non aveva alcun senso non andare a scuola solo per via di mio padre... anche il suo era finito ad Azkaban, ma questo non gli aveva impedito di andare a testa alta ad Hogwarts e imparare la magia. Silente era davvero una persona straordinaria e tutti quelli che ha aiutato nel corso della sua lunga vita lo possono confermare! Tra l'altro, quella Rita Skeeter ha sempre usato la sua penna per mettere in cattiva luce gli altri, basta vedere quegli orribili articoli che ha scritto durante il Torneo Tremaghi tredici anni fa! Ti ricordi, Harold?”

Altroché, Emily. Ha persino definito Harry Potter un ragazzo disturbato e pericoloso in uno dei suoi articoli...” annuì il marito mentre leggeva la Gazzetta del Profeta e la figlia maggiore, senza parole, esclamò: “Harry Potter? Quel Harry Potter?! Quello che ha sconfitto il Signore Oscuro?!”

Definire il grande Harry Potter un ragazzo disturbato e pericoloso dopo tutto quello che aveva fatto alla comunità magica era davvero grossa...

Questo dimostra la perfidia di quella donna. E poi, scommetto che la storia completa non la conosce a fondo neppure lei! L'unico che avrebbe potuto dire come stavano veramente le cose è morto molti anni fa...” continuò la donna.

Dopo un attimo di silenzio, la donna annunciò: “Bene, domenica che ne andiamo tutti a Londra per comprare ad Athena tutto quello che le serve per la scuola.”

Possiamo accendere la musica quando siamo in macchina? Tanto ci vorranno delle ore per raggiungere la capitale... Birmingham è tanto lontana da Londra...” borbottò la piccola Morgana e la donna annuì: “Ma certo, cara.”

Ehi, mamma. Quando siamo a Diagon Alley, posso avere un gufo? Ti prego, ho sempre desiderato averne uno come te e papà...” li pregò Athena, sempre più eccitata, e la madre disse: “Va bene, Athena... ma ricordati di averne cura.”

Lo farò promesso! Non vedo l'ora di andare ad Hogwarts... hanno persino una grande biblioteca.” promise la ragazza, mentre Morgana esultava: “Voglio andare anch'io a Hogwarts e finire a Corvonero!”

Dovrai aspettare altri quattro anni prima che arrivi la tua lettera, sorellina.” le ricordò la sorella maggiore, ma Morgana continuò: “Non importa! Io andrò ad Hogwarts e finirò a Corvonero, proprio come mamma e papà!”


Il ragazzo grassoccio era chino per terra ad occuparsi del piccolo orto nel giardino quando sentì quel frullo d'ali.

Alzò la testa coperta da un grosso cappello di paglia e notò il gufo reale appoggiato su un grosso ramo della quercia della foresta.

Subito, il gufo si alzò in volo e atterrò sullo steccato di legno verniciato di bianco.

Legato ad una zampa aveva una lettera.

Guardò in tutte le direzioni.

Tutte le stradine di Burley erano deserte.

Dopo essersi convinto che non ci fosse nessuno, tolse delicatamente la lettera e, subito, il maestoso uccello volò via nel cielo.

Guardò il nome del destinatario e notò che non solo c'era scritto con inchiostro verde la O del suo nome e il suo cognome, Ferrars, ma c'era anche scritto nell'indirizzo dove dormiva.

Non gli risultava che qualcuno dei suoi parenti o amici fosse così pignolo...

Non appena vide il timbro, istintivamente, fece un sorriso di gioia.

Era la lettera di Hogwarts!

Mamma!!!” urlò il ragazzo, entrando come una furia in casa, dirigendosi in cucina.

Come aveva previsto, sua madre stava cucinando del pane e dei dolci.

Non appena lo vide, la donna domandò: “Cosa c'è, Oliver?”

E' arrivata! E' arrivata la lettera per Hogwarts!”

Davvero?!”

Sì, eccola! Me l'ha appena portata un gufo!”

Oh, tesoro, ma è meraviglioso! Non ti abbraccio solo perché ho le mani tutte impanate! Vedrai come sarà contento tuo padre quando tornerà!”

Proprio in quel momento, la porta dell'abitazione si aprì e apparve un ometto coi baffi basso e tarchiato, ma con un gran sorriso sulle labbra.

Sono tornato! Cosa c'è oggi per colazione? Non immaginate che nottata ho appena avuto...” disse l'uomo prima che la moglie urlasse dalla gioia: “Alfred, Oliver ha appena ricevuto la lettera!”

La lettera? Che lettera?” domandò, stupito, l'uomo, ma, quasi subito, sul suo viso apparve un grosso sorriso e domandò: “Intendi... quella di Hogwarts?”

Sì!”

Con un grande sorriso, l'uomo diede una pacca sulla schiena del figlio ed esultò: “Ben fatto, figliolo! Sapevo che ce l'avresti fatta! Dopotutto, sei il rampollo della famiglia Ferrars!”

Non dire sciocchezze, Alfred. Nostro figlio ce l'ha fatta semplicemente perché è lui. Dopotutto, è la scuola che decide, io lo so.”

Va beh, scommetto che finirai a Tassorosso, ragazzo, dato che è stata la casa di tutta la tua famiglia. Certo, se tu finissi a Grifondoro o Corvonero non sarebbe un problema, dato che sono delle case molto buone... anzi, spero proprio che tu finisca a Grifondoro, dato che era la casa del leggendario Harry Potter... ma sarebbe un bel problema se finissi a Serpeverde.”

Alfred, ti prego! Lo sai che è il Cappello Parlante a decidere!”

Lo so benissimo, Annabelle, ma non puoi negare che da quella casa siano nati solo dei piantagrane! Il Signore Oscuro era l'ultimo discendente del fondatore di quella stupida casa!”

Alfred, non ricominciare. Non tutti i Serpeverde sono malvagi.”

Forse, ma la maggior parte di loro è marcia. A scuola sono sempre loro che creano problemi agli altri studenti e nella vita danno problemi agli altri maghi. E poi, li senti i loro discorsi senza senso sulla purezza del sangue? Sono fanatici, te lo dico io. Anzi, mi sorprende che la professoressa McGranitt non abbia già provveduto a chiudere una volta per tutte quella dannata casa. L'ultima cosa che voglio, è che mio figlio faccia parte di quella banda di gentaglia con la puzza sotto il naso... Oliver, ricordarti che ad Hogwarts devi stare lontano dai Serpeverde, chiaro?”


Fece un grosso sbadiglio di noia mentre il babbano tutto sorridente della tv elencava i mille stupidi motivi per cui sarebbe stato l'affare del secolo comprare quella ridicola crema per il viso che mostrava tutto fiero, come se stesse reggendo la coppa del campionato di Quidditch.

Spense, seccata, la tv.

Mai una volta che c'erano programmi decenti...

Stiracchiandosi, si diresse verso il frigorifero e lo aprì per trovare qualcosa di commestibile da mettere sotto i denti.

Ovviamente, era già quasi vuoto.

E pensare che in quello schifoso appartamento al terzo piano di quel decadente e grigio palazzo londinese vivevano solo lei e la vecchia...

Delphini!” strillò la decrepita voce di un'anziana, proveniente da un'altra stanza.

La ragazzina fece uno sbuffo adirato.

La vecchia si era svegliata.

Delphini, mi hai sentita?!” continuò la voce, sempre più arrabbiata “Delphini Black, ti consiglio di venire subito qui, signorina!”

Sto arrivando!” sbottò la ragazzina, sbattendo con rabbia la porta del frigorifero.

Con rabbia si diresse verso la stanza da cui provenivano le urla e si mise a guardare, con le braccia incrociate, la vecchia piena di rughe seduta sul vecchio letto.

Cosa vuoi?” domandò, seccata, Delphini e la donna ribatté: “Non mi piace quel tuo tono insolente, ragazzina. Ti ricordo che sono io quella che si spacca la schiena per darti da mangiare.”

Ma se non ti alzi nemmeno dal letto.”

Tu ti credi tanto furba solo perché possiedi la magia, ma sei solo un'insolente che si è montata la testa. Tua madre, i tuoi nonni e tutti gli altri... erano tutti identici a te! E proprio come loro, anche tu farai una brutta fine!”

Maledetta da una maganò... sto morendo di paura. In ogni caso, preferisco morire che star a sentire le tue sciocchezze.”

Dimmi piuttosto cos'hai preparato per colazione.”

Niente.”

Come sarebbe a dire niente?!”

Quello che ho detto. Non c'è assolutamente niente nel frigo. E se non mi credi, alzati e vallo a vedere con i tuoi occhi.”

Fila subito a fare la spesa, saputella che non sei altro!”

Con quali soldi?”

Brontolando, la donna prese una chiave e, aprendo un cassetto chiuso a chiave, tirò fuori una manciata di banconote, che subito Delphini prese.

Non ti azzardare a tornare a casa finché non hai preso tutto, mi sono spiegata?!”

Forte e chiaro, soprattutto forte.”

E allora obbedisci! Ricordati che il prezzemolo non dev'essere tanto che poi resta lì e devo buttarlo, il che mi spiace. Ma neanche troppo poco, che mi piace che si senta il sapore, insomma, quel tanto che basta per noi due... e scegli le foglie migliori perché il fruttivendolo, se non ti conosce, ti rifila un mazzo di quello giallino che fa pena a vederselo nel piatto! E che il rametto non sia duro, compra solo le punte e, soprattutto, attenta a non confonderlo col basilico, eh?”

La risposta che la donna ricevette fu quello di una porta sbattuta molto forte.

Dopo aver chiuso la porta, Delphini scese velocemente le scale, per poi uscire dal condominio.

Il caldo sole di quella mattinata estiva di Londra la riscaldò e lei, inconsciamente, fece un piccolo sorrisetto.

Adorava l'estate per tanti motivi, tra cui il caldo.

A causa della sua posizione a nord, la Gran Bretagna era sempre molto fredda, persino d'estate, e per lei, che amava il caldo, era una cosa tremenda.

Si appoggiò ad un lampione e, mettendosi le mani nelle tasche della larga e consumata felpa, lasciò che i raggi la riscaldassero i lunghi capelli ribelli e disordinati bianchi dai riflessi argentati argentati e con ciocche blu legati in una coda alta, con numerose ciocche che le finivano davanti agli occhi, e la pelle pallida come la luna.

Non le importava niente del mondo, dei babbani che la circondavano o del fatto che quella vecchia megera della Rowle la stava aspettando, sbraitando o borbottando come al solito.

Voleva solo starsene lì a godersi il sole.

Dopo un po', il sole venne oscurato e sentì freddo.

Aprendo gli occhi, si accorse che il sole era stato oscurato da una nuvola.

Sbuffando, si diresse al centro commerciale, dove comprò tutto quello di cui aveva bisogno.

Mentre camminava per la strada, pensò che sarebbe stato fantastico usare la magia per far levitare quelle stupide borse della spesa, almeno avrebbe evitato di scorticarsi le mani.

Ancora più fantastico sarebbe stato vedere una magia, ma, sfortunatamente, aveva avuto la bella fortuna di crescere con un'anziana e decrepita maganò incapace di sollevare lei stessa dal letto, figuriamoci un qualsiasi altro oggetto.

E, ovviamente, sapeva anche il motivo per cui quell'arpia l'aveva presa con sé.

La Dama Nera la pagava profumatamente per crescerla.

L'aveva vista solo una volta, a sette anni.

Quel giorno, la scuola era finita un'ora prima e lei era sgattaiolata fuori da quell'edificio usando le sue abilità carismatiche, dato che sarebbe dovuta rimanere lì finché non fosse venuto un adulto a prenderla.

Ma lei non aveva bisogno di nessuno.

Se l'era sempre cavata da sola e sarebbe sempre stato così, alla faccia di quello che dicevano gli altri!

Come si permettevano tutti quei babbani di controllare la sua vita?!

Così, quel giorno, se n'era tornata a casa, aspettandosi di trovare la vecchia addormentata davanti alla tv con una delle sue stupide soap opera babbane da quattro soldi, ma, inaspettatamente, aveva visto la Rowle parlare con una donna con un lungo ed elegante vestito di nero, il quale probabilmente andava di moda un secolo fa, mentre il volto era nascosto da un velo nero legato ad un enorme cappello nero, dallo stesso colore dei guanti di velluto che aveva sulle mani.

Aveva pensato che a quella signora fosse morto qualcuno da poco.

Le due donne continuarono a parlare fitto fitto, non accorgendosi nemmeno della sua presenza... e, più di una volta, la nominarono.

Evidentemente la credevano ancora a scuola, sennò non si sarebbero prese la briga di incontrarsi per parlare di lei in segreto...

Dalla ricchezza dei suoi vestiti, poi, era evidente che quella signora doveva essere ricca sfondata.

Dopo un po', la misteriosa signora aprì la sua borsetta rossa e consegnò una busta alla vecchia Rowle.

Per Delphini non ci voleva un genio per capire che quella busta contenesse i soldi per convincere la vecchia a sopportarla.

In fondo, l'aveva sempre saputo che quella l'aveva presa per soldi e non certo perché volesse una figlia da crescere... e, in realtà, a lei andava bene così.

Non sapeva assolutamente cosa farsene dell'amore... anzi, lei all'età di sette anni se la sapeva cavare benissimo da sola.

Ad un tratto, la donna velata si era voltata e si accorta di lei.

Per un lungo istante, le due si erano guardate in completo silenzio, finché la vecchia Rowle non le aveva urlato: “E tu che ci fai già qui? Non dovresti essere a scuola?”

Ci hanno fatti uscire prima perché mancava un insegnante.” dichiarò, senza timore, Delphini, per poi far notare, incuriosita: “Non sapevo che avessimo ospiti...”

Si tratta di una mia lontana parente che è venuta a trovarmi un attimo, ma fra poco se ne andrà. Salutala e poi va in camera tua che dobbiamo discutere di alcune cose molto importanti.”

Buongiorno, signora. Mi chiamo Delphini.” la salutò, prontamente, la bambina e la donna, dopo un'interminabile silenzio, la salutò: “Ciao, Delphini... sei una bambina molto bella...”

Subito, Delphini si accorse che la donna aveva una voce giovane ma che sembrava stranamente roca, come se stesse trattenendo una forte emozione o le lacrime.

Tuttavia, dato che la donna non si decideva a continuare il discorso, la bambina si diresse in camera sua.

Un'ora dopo, era andata in cucina a preparare il pranzo e la misteriosa signora in nero era sparita, proprio com'era apparsa.

Quello era stato il primo ed unico incontro con la donna che pagava il suo mantenimento.

Evidentemente, da quella volta, era stata molto attenta a non farsi vedere da lei...

Finalmente, arrivò alla palazzina e, subito, tirò fuori dalla tasca delle chiavi, aprendo la cassetta della posta.

C'erano parecchio buste, ma Delphini sapeva già che la maggior parte di esse erano solo volantini pubblicitari e conti da pagare.

Le prese senza nemmeno guardarle e si diresse all'ascensore, il quale la portò alla sua destinazione.

Aprì la porta usando di nuovo le chiavi e vide, come immaginava, la vecchia seduta sulla poltrona davanti alla tv accesa, la quale, invece di mostrare un polpettone amoroso babbano, mostrava un servizio del tg.

...La scomparsa è stata scoperta solo stamattina dalle assistenti sociali, verso le sette.” annunciò il babbano alla tv per poi far partire un video, dove una babbana coi capelli corti raccontava: “A quell'ora, svegliamo tutti i bambini dell'istituto per la colazione, ma quando sono arrivata al letto della piccola Lilibeth era vuoto. La cosa più strana è che tutte le finestre e le porte erano perfettamente chiuse. Non c'era nessun segno d'effrazione e la porta dell'istituto era chiusa. Francamente, non so come diavolo abbia fatto una bambina di otto anni a svanire così nel nulla...”

Mentre la babbana della tv continuava a parlare, Delphini mise le buste della spesa sul tavolo e il rumore fece voltare la signora Rowle.

Hai preso tutto?” domandò la donna e la ragazzina annuì.

L'anziana fece un grugnito, il suo modo per dire sì, e tornò a guardare la tv.

...Lilibeth era con noi da un anno, ed è sempre stata una bambina molto particolare... era stata trovata completamente da sola un anno fa alla stazione di King's Cross, dicendo che stava aspettando il ritorno dei genitori, i quali stavano accompagnando il cugino a prendere il treno per la scuola... ma non sono mai venuti a riprenderla. La cosa particolare, era che, i primi tempi, non chiedeva mai quando avrebbe rivisto i genitori o la famiglia come di solito domandano i bambini, ma chiedeva sempre di suo fratello maggiore, dato che era malato e lei era preoccupata per lui. Anche col passare del tempo, continuava a chiedere di lui... non sapevo mai cosa dirle...” continuò la babbana, mostrando la fotografia di una bambina con lunghi e lisci capelli biondi con legati dei nastri viola e con grandi e profondi occhi verdi.

Delphini decise d'ignorare il resto del servizio e cominciò a mettere via nel frigorifero i vari prodotti che aveva comprato.

Una volta che ebbe finito, decise di occuparsi della posta.

Come al solito, mise meccanicamente le bollette e i conti da una parte, mentre dall'altro ci metteva la pubblicità.

Stava per mettere l'ennesima busta con la bolletta del gas dalla parte delle bollette quando l'occhio le cadde sull'ultima busta.

Era una lettera molto diversa dalle altre: la busta era pesante e spessa, di pergamena giallastra, con l'indirizzo scritto un verde e, soprattutto, era indirizzata a lei.

Non dovette neanche girarla per vedere il sigillo, per capire da dove provenisse.

C'era solo un luogo che si sarebbe scomodato a scriverle una lettera in quello schifo di fesso mondo...

Ehi, vecchia. Indovina dove vado di bello il primo Settembre.” dichiarò, con un sorrisetto malizioso, Delphini.

L'anziana si voltò a guardarla e domandò: “Ti è arrivata, eh?”

Esatto. Starò ad Hogwarts fino alle vacanze estive, contenta?”

Altroché. Così potrò finalmente respirare un po', senza te in giro.”

Senti, mi daresti un po' di galeoni? Devo comprare un sacco di cose per il primo anno.”

La signora Rowle prese la sua borsa e passò all'undicenne un sacchetto pieno zeppo di monete, a giudicare dal rumore che fecero.

Prendi libri e indumenti usati, principessina. Quei galeoni basteranno solo per quelli. Niente oggetti costosi, animali o scope, sono stata abbastanza chiara?” si raccomandò la vecchia, mentre la ragazzina sbuffava: “Agli studenti del primo anno è proibito avere una propria scopa.”

Beh, tu sei parecchio brava ad infrangere le regole.”

Ma so essere una brava ragazza quando mi fa comodo.”

Già, ormai ti conosco... in ogni caso sai come si arriva a Diagon Alley?”

Certo, in questi undici anni mi sono organizzata... andrò al Paiolo magico questo pomeriggio.”

   
 
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