Caleb non era svenuto cosa che aveva reso Rose molto fiera di lui. Anche lui era stato felice di essere riuscito a resistere.
Ora era seduto nel letto al fianco di Camille che aveva la testa appoggiata sulla sua spalla. La ragazza era pallidissima per via dello sforzo e Caleb le aveva fatto bere un po’ del suo sangue che non era servito a un gran che, ma era stato sempre meglio di niente.
- come ti senti?- chiese Caleb alla ragazza guardando in direzione della culla che era stata messa a pochi passi dal letto.
- stanca, ma sono felice- disse la ragazza guardando anche lei verso la culla e sorridendo.
- ci facciamo portare il cibo qui così riprendi anche un bel po’ di forze-
- ovvio. Mi sono addormentata?- chiese la ragazza notando che fuori dalla finestra si era fatto buio.
- si, hai dormito per qualche oretta. Poco fa è arrivato Eddard ma ha detto che sarebbe entrato dopo. Non voleva disturbarti- disse il rosso.
- hai mandato una lettera anche ad Alex?- chiese la ragazza.
- si si, e una anche a Nikolas, ma ho fatto in modo che potesse leggerla solo lui- la ragazza sorrise alle parole del marito.
- ci credo che non sei riuscito ad aspettare. Comunque ho una mezza idea di quando li abbiamo concepiti- disse la ragazza senza perdere il sorriso. Anche Caleb sorrise.
- anch’io visto che il periodo per il parto iniziava da domani- disse il vampiro sorridendo.
Un pianto iniziò a propagarsi all’interno della camera e Caleb si alzò dal letto per andare a controllare la culla.
Al suo interno erano depositati due bellissimi bambini, Lia e Viktor. Lia stava dormendo tranquillamente, mentre Viktor si agitava in cerca di attenzioni. Il padre prese in braccio il piccolo iniziando a cullarlo per farlo rilassare. Dopo poco anche Lia iniziò a piangere.
Caleb sospirò e, dopo aver lasciato Viktor in braccio a Camille prese anche Lia dalla culla per poi sedersi nuovamente sul letto.
- due pesti- disse Caleb ridacchiando mentre cercava di far rilassare Lia.
- non hanno nemmeno un giorno di vita e tu li chiami già pesti?- chiese Camille ridendo mentre Viktor si era calmato in poco tempo.
- ehi sono le mie pesti- disse Caleb lasciando un bacio sulla testolina leggermente rossa di Lia che si era appena calmata.
- le nostre pesti vorrai dire. Non mi sarei mai aspettata due gemelli- disse poi la mora sorridendo al marito.
- nemmeno io, ma forse dovevamo capirlo dalla tua pancia troppo pronunciata-
- per fortuna sono un maschio e una femmina, altrimenti dovevamo lottare nuovamente per la scelta dei nomi-
- sei tu non che non volevi dare il nome Oscar a nostro figlio-
- non darò quel nome a uno dei miei figli sapendo che il personaggio muore nel libro!- disse la ragazza leggermente indignata.
- ma è il nostro personaggio preferito!- disse Caleb sconvolto.
- non se ne parla Caleb- disse la mora risoluta.
Cecil era sdraiato sul tetto mentre osservava le stelle a mezzanotte passata. A turno erano andati a vedere tutti i nuovi principini e il ragazzo si era subito innamorato di quei due esserini. Erano leggermente casinisti visto che piangevano ogni due per tre, ma comunque erano due cosi dolcissimi.
Scherzando aveva detto a Camille di volere altri nipotini da viziare e la ragazza gli aveva gridato che per il momento si doveva accontentare di Lia e Viktor.
Quando il biondo aveva scoperto i nomi dei gemelli aveva subito pensato che fosse stato Caleb a sceglierli visto che appartenevano a due personaggi della saga che piaceva a Caleb, poi Sophi gli aveva rivelato che anche Camille adorava quella saga e che aveva litigato parecchio per i nomi. Lia e Viktor erano stati i compromessi perfetti.
Il biondo chiuse gli occhi e si godette il leggero vento che stava tirando in quel momento. Si era concesso quel piccolo momento di pausa, e sperava potesse durare di più, ma con Yuki per il castello voleva assolutamente evitare di andare in giro più del necessario.
- posso sedermi?- il biondo non aprì gli occhi. Aveva avvertito la presenza di Yuki fi da quando aveva messo piede sul tetto e si era bloccato vedendolo li.
- fa come vuoi- disse alla fine il cugino del principe mantenendo sempre gli occhi chiusi.
- senti mi dispiace per quello che è successo oggi...-
- tranquillo sono io che avevo interpretato tutto male- lo interruppe Cecil. Non aveva assolutamente voglia di parlare di quello.
- è vero hai interpretato male, ma non quello che c’è stato prima, ma oggi quando te ne sei andato-
Cecil rimase in silenzio aspettando che il ragazzo continuasse a parlare.
- nessuno ha mai bevuto il mio sangue, parlo dopo aver fatto sesso- il moro chiuse gli occhi – mi sono semplicemente spaventato e ho reagito d’istinto, non volevo ferirti- li aprì nuovamente trovandosi a fissare i pozzi azzurri di Cecil che lo guardavano scettici.
- ma fammi il piacere. Non sono intenzionato a sentire stupidaggini-
- è la verità Cecil! Sei importante per me. Stamattina quando ho bevuto il tuo sangue ho agito di istinto e non me ne pento. Con Jaques non è mai successo niente del genere per questo ero spaventato quando lo hai fatto anche tu- cercò di dire il moro ma il biondo sembrava ancora poco convinto.
I due rimasero vicini, ma in silenzio per un bel po’ di minuti mentre guardavano le stelle nel cielo.
- mi stai dicendo che vorresti fare sul serio?- disse Cecil facendo girare di scatto Yuki.
- si, damerino- disse il moro ghignando facendo nascere un sorriso sul volto di Cecil.
- perché finiamo per litigare sempre?- chiese Cecil mentre si alzava e poggiava la testa sulla spalla.
- adesso non credo che sarà più un problema. Abbiamo un modo tutto nuovo per fare pace- disse il moro permettendosi di baciare le labbra del biondo.
- quando parti?- chiese poi Yuki.
- dovevo partire domani, ma era più perché non volevo vederti-
- allora rimani qui un altro po’. Caleb avrà bisogno del tuo aiuto- il biondo sembrò pensarci.
- solo se tu vieni con me quando ritornerò nel mio territorio. Se dobbiamo fare sul serio facciamolo per bene.-
Yuki guardò il ragazzo negli occhi. Aveva promesso a Caleb di essere la sua guardia del corpo, ma il desiderio di stare con Cecil era sempre più forte.
- chiederò al mio capo di concedermi di allontanarmi a tempo indeterminato-
Cecil sorrise e baciò il moro felice. Sarebbe stata difficile visto i loro due caratteracci, ma niente è impossibile se solo ci provi.
Grazie mille a tutti per aver letto la storia fino a qui
la_pazza_di_fantasy