[Poco prima]

Lucy non riusciva a respirare. I pensieri completamente in tumulto.
Uccidi! Uccidi! Uccidi!
No!
Uccidilo! Uccidi Natsu! Uccidilo!
No… ti prego no!
Devi ucciderlo!  
-No! – l’urlo squarciò il silenzio della notte lasciando dietro di se solo panico e dolore.
Singhiozzi disperati e pieni di dolore uscivano dalle labbra di Lucy: il mento e le mani le tremavano in miniera incontrollata mentre gli occhi lucidi e gonfi le permettevano di disgiungere Natsu a malapena.
Il suo Natsu, il suo uomo, colui che amava e voleva proteggere sopra ogni altra cosa al mondo.
-Mi dispiace- pianse con orrore –Io non… io volevo…-
UCCIDERE. UCCIDERE.
No, non uccidere, solo amare.
-Sh, non piangere- mormorò Natsu facendo un passo verso di lei. Voleva tranquillizzarla glielo si leggeva negli occhi eppure quel singolo gesto ebbe un effetto devastante.
-No- un altro urlo si propagò nella notte –non avvicinarti-
Se lo avesse ferito di nuovo…
Non si fidava più di se stessa, delle sue azioni.
-Non è successo niente amore. Sto bene-
Quante volte lo aveva colpito?
Colpisci, colpisci, colpisci!
La voce nella sua testa… la sua stessa voce interiore le diceva di ucciderlo.
-Natsu…- le lacrime erano talmente copiose da sembrare un fiume in piena –io… io ti amo. Non volevo farti del male… non… -
-Lo so. Non è successo niente, non fa niente-
-Io…-
UCCIDILO. Uccidilo è finirà tutto. Uccidilo per il tuo bene. Per il suo. Per il vostro.
La testa le stava faceva male, le stava per esplodere dal dolore. Non c’era più solo la sua voce: centinaia anzi migliaia di urla diverse la incitavano.
Avvicinati. Pugnalalo ancora. Ti farà sentire bene. Devi farlo per il tuo bene. Per il suo. Per il vostro.
-Io… devo… -
Natsu aprì le braccia per accoglierla in un abbraccio.
-Io devo… ucciderti! –
SI! SI! tu devi farlo! Devi ucciderlo!
UCCIDI. UCCIDI.
No! Lei non lo avrebbe fatto. Lei lo avrebbe amat…
Lei lo avrebbe ucciso. Si, doveva ucciderlo. Doveva farlo per lui. Per loro. Lo avrebbe pugnalato ancora e ancora. Lo avrebbe fatto perché lo amava.
Gli si avventò contro ma lui fu più veloce.
Colpiscilo! Uccidilo!
Di più! Più forte!
Si! Si! doveva farlo… voleva farlo!
Per il mio bene. Per il suo bene. Per il nostro.
Natsu le afferrò il braccio e la disarmò. Il coltello cadde a terra con un forte clangore metallico ma Lucy non si fermò: lo colpì, ripetutamente e senza tregua, con tutta la forza che aveva in corpo.
Siiii. Fagli male.
Che piacere. Che incredibile piacere.
Colpo dopo colpo le nocche iniziarono a sanguinarle ma non sì fermò, continuò ancora e ancora.
-Mi dispiace- fu l’unico avvertimento di Natsu.
Con un unico strattone l’allontanò. L’attimo seguente le si materializzò alle spalle e la tramortì.
Lucy non ebbe il tempo di dire nulla. Tutto divenne nero e finì veloce com’era iniziato.
 





Angolo autrice!
Lo prometto, questa è la fine!
Parlando di conclusioni: per questo fine settimana ho in programma di concludere “Ciò che non ti ho mai detto e di pubblicare un capitolo di: Senza inibizioni”.
Riprenderò le altre long: “Quella maledetta percezione e Un increscioso incidente” una volta aggiornato le storie sopra citate!
Grazie come sempre per essere arrivati fino a qui!
A prestissimo
33NaLu33