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Autore: Inikos DS    26/03/2020    5 recensioni
Ma sarebbe davvero mai stata all'altezza dell'antenata? Sarebbe mai riuscita a pronunciare profezie in grado di cambiare il mondo magico? In grado di renderla fondamentale, conosciuta e famosa? Alcune volte pensava di si, altre no ed in quei momenti cadeva nello sconforto più totale. Ecco perché si era spinta fino in Grecia, doveva capire.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Sibilla Cooman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Il rumore della pioggia sui vetri fece svegliare Sibilla. I suoi occhi si specchiarono su tante piccole sfere di cristallo, tazzine e alcuni tarocchi che levitavano dal soffitto: opera di un incantesimo di suo padre.

<< Ah questa pioggia, avrei dovuto prevederla. >> disse scendendo dal letto.

Prima ancora di infilare le ciabatte si avvicinò a un tavolino di legno ed estrasse una carta dal mazzo di tarocchi che lì giaceva disordinatamente.

<< Lo sapevo, l'Imperatrice. >> esclamò prendendo il libro di traduzione dei tarocchi, << questa carta indica la buona riuscita di un'impresa o l'esito favorevole di una decisione. >>

Sibilla sorrise soddisfatta ma...

“ In alcuni casi potrebbe anche essere un presagio di possibile matrimonio.”

<< Oh be io non devo preoccuparmene, non sono neanche fidanzata. >> disse a mezza voce riponendo la carta nel mazzo.

L'orologio segnava le 8:00 precise, si era svegliata giusto mezz'ora prima della sveglia. Infilò una lunga vestaglia di perline ciondolanti e scese a fare colazione. In cucina trovò suo padre intento a disegnare immagini buffe con la pipa mentre leggeva la gazzetta del mattino portata dal gufo.

<< Buongiorno Sibilla. >> la salutò.

<< Ciao papà, mamma dorme ancora? >>

<< No, è scesa giù a mettere i secchi per raccogliere la pioggia. >>

<< Non capirò mai questa fissazione. >> esclamò, prendendo una fetta di crostata al lampone.

<< Sai com'è attenta alla salvaguardia del pianeta. Dice che quell'acqua può essere riutilizzata in tantissimi modi. >>

Un rumore indistinto arrivò dall'ingresso,

<< Sibilla: già in piedi? >> domandò una donna con l'impermeabile completamente zuppo, entrando nella cucina.

<< Mamma! Così rischi di prenderti un raffreddore, l'ho visto in sogno. >> la rimbeccò.

<< Aspetta, lascia che ti asciughi tesoro. >> si avvicinò il marito con la bacchetta in mano.

<< Grazie tesoro. >> rispose la donna, porgendogli un bacio sulla guancia.

<< Tu e i tuoi metodi babbani. >> la canzonò lui, mentre Sibilla tornava di corsa in camera.

<< Ricordatevi che oggi parto. >> urlò dal pianerottolo delle scale.

<< Sibilla ne abbiamo già parlato. >> giunse in risposta la voce della madre, che dal tono non sembrava affatto entusiasta.

<< Anche le carte me lo hanno detto. >> rispose l'altra, nella speranza di essere più convincente.

<< Amore dobbiamo lasciarla andare, ormai sta diventando una donna. >> giunse la voce del padre.

<< Ha solo 17 anni! Non può andare in un altro paese completamente da sola. >>

Sibilla si chiuse la porta alle spalle, non aveva voglia di ascoltare i battibecchi tra i genitori, e ormai la decisione era stata presa. Sarebbe partita per la Grecia quell'oggi stesso.

Aprì la borsa e infilò dentro tutto l'occorrente che aveva già preparato da giorni. Vestiti puliti, libri sulla divinazione, una teiera ed un set di tazzine, compreso di sacchetti di tè verde e chicchi di caffè, una sfera di cristallo ed una manciata di galeoni. Corse a farsi una doccia, sistemò i lunghi capelli intrecciati in una bandana variopinta e indossò tanti braccialetti, cinque collanine pendenti e un paio di orecchini lunghi fino alle spalle. Aveva sempre avuto uno stile tutto suo.

Afferrò gli occhiali dal comodino e infilò la bacchetta sotto la veste di perline. Finalmente aprì la porta per uscire, ma subito fece dietro front. Si avvicinò al letto e da sotto il cuscino prese una vecchia cornice raffigurante una donna imperiosa che teneva in mano una sfera di cristallo lucente.

Se la infilò in tasca e poi si affacciò sotto al letto;

<< Cassie esci, lo so che sei lì. >> disse, mentre una piccola micetta grigia ruzzolava fuori.

Sibilla la prese in braccio e lasciò che la gattina le salisse sulle spalle.

<< Brava piccola, ci aspetta una grande avventura. >>
Futili furono i tentavi della madre di fermarla, il padre invece l'abbracciò e cercò di incoraggiarla,

<< Sono certo che troverai quel che stai cercando. >> le disse, prima che lei chiudesse la porta di casa.

<< Lo troverò eccome. >> esclamò la ragazza mentre creava un ombrello con la bacchetta, onde evitare di bagnarsi, << Io sono Sibilla Cooman, pro pronipote della grande Cassandra Cooman, la più grande veggente che il mondo magico abbia mai conosciuto. >>

Percorsi alcuni chilometri, la strega raggiunse la sponda di un piccolo fiumiciattolo, proprio lì, in mezzo ai ciottoli d'acqua stava incastrata una vecchia pentola arrugginita: la passaporta che l'avrebbe portata direttamente a destinazione.

<< Eccola qui Cassie, la passaporta di cui parlava papà. Sapevo già fosse una pentola ancora prima che lui me lo dicesse. >>

La gattina rispose tirandole una ciocca sfuggita alla bandana. Appena toccata la pentola, entrambe svanirono in un turbino di luci e ombre.

Precipitarono sulla cima di una collina, nell'impatto con il suolo la borsa si aprì e i tarocchi si sparsero su tutto il pendio erboso.

<< Oh santo cielo! >> imprecò Sibilla rialzandosi a fatica, << se solo avessi previsto questo atterraggio scomodo, avrei potuto evitarlo. >>

Prese poi ad inseguire le carte una ad una, aiutata dalla micia Cassie.

<< Dovrebbero essere tutte. >> disse dopo un buon quarto d'ora di ricerca. << Per fortuna che qui non piove. Anzi c'è uno splendido sole proprio come avevo predetto. >>

Presero a scendere la collina, osservando all'orizzonte il cielo azzurro tuffarsi nel mare della medesima tonalità. << E' ora di interpretare i segni. >>

Arrivate vicino ad un corso d'acqua, Sibilla tirò fuori dalla borsa la teiera e, raccoltane un po', con un incantesimo la riscaldò. Fortuna che lì non c'era assolutamente nessuno. Prese poi una tazzina con un motivo rosa e versò alcune foglie di tè nero. Quando fu pronto lo bevve lentamente assaporandone l'aroma, poi iniziò a far roteare la tazza come di consueto, interpretando man a mano i segnali. << Ah no, così non ci siamo proprio... >> disse a mezza voce, poi la girò a destra,

<< Difficoltà e terreni impervi, dovevo aspettarmelo. >>

Ripose tutto nella borsa e riprese il cammino, con Cassie che zampettava attorno a lei cercando di acciuffare qualche farfalla.

E i sentieri impervi predetti arrivarono; ben presto infatti, il manto erboso lasciò spazio a sabbia e rocce aguzze.

<< Segno che ci stiamo avvicinando. >> commentò, mentre cercava di scendere da una parete scoscesa. D'improvviso aggirato un grosso masso, un rumore la paralizzò, << Cassie hai sentito? >> sussurrò afferrando la gattina e portandosela in grembo. Con l'altra mano estrasse la bacchetta dalla veste. Non era mai stata molto brava con gli incantesimi, anzi ora che ci pensava non era mai stata molto brava in niente. Solo la divinazione l'aveva da sempre chiamata e attratta. Fin da piccola ne era rimasta affascinata, Sibilla, grazie ai racconti di suo padre su Cassandra, da quel che la gente raccontava di lei. Una delle poche, la leggendaria veggente, forse la migliore mai esistita. E lei era disposta a tutto pur di essere come Cassandra, la nuova Cassandra, la sua degna erede. Avrebbe preso i M.A.G.O a divinazione e avrebbe dimostrato all'intero mondo magico che dopo ben tre generazioni il potere della sua antenata era rinato in lei.

Dopo alcuni minuti si decise a proseguire, << Sarà stato un uccello.... >> e proprio mentre lo diceva, un ragazzo balzò davanti ai suoi occhi.

Dalla paura Sibilla fece partire una scarica di scintille incandescenti che presero a scottare lo sconosciuto,

<< Ehi ferma ahia, ho detto ferma, non volevo spaventarti, scusa. >>

Seppur timorosa abbassò la bacchetta.

<< Chi sei? >>

L'altro agitò la sua per curarsi le scottature,

<< Laurentius Higglebottom. >> si presentò fissandola in modo affabile. << E tu? >>

<< Sibilla Cooman. >> rispose con tono altezzoso.

Come sperato quel nome non passò inosservato a Laurentius che sgranò gli occhi incredulo;

<< Cooman come la grande veggente Cassandra? >> domandò infatti.

Sibilla annuì compiaciuta,

<< Proprio lei, io sono la sua pro pronipote. >>

<< E sei in grado di leggere nel futuro? >>

A quelle parole la ragazza si lasciò andare ad una risata forzata, nella speranza che risultasse misteriosa,

<< Naturalmente che domande, anzi se vuoi posso leggertelo immediatamente! >> si offrì afferrandogli la mano.

Higglebottom restò immobile, completamente rapito dalle parole della ragazza, che tuttavia non aveva la benché minima idea di cosa dire in quel momento. Era da tanto che non si dedicava alla lettura delle palme, l'ultima volta risaliva al suo terzo anno ad Hogwarts, così decise di improvvisare.

<< Ti aspetta un futuro ricco di avventure e difficoltà... >>

No, meglio non essere troppo tragica con lui, pensò prima di continuare. <<... che riuscirai a superare grazie all'incontro di qualcuno che s'imbatterà sulla tua strada... >> tentennò per un attimo << e alla fine riuscirai ad ottenere quel che speri, nonostante i gravi pericoli. >> concluse, incapace di non dare alla lettura una vena negativa. Com'era contraddittoria a volte.

<< Strabiliante, davvero strabiliante. >> commentò l'altro, che ormai pendeva totalmente dalle sue labbra. << E riesci anche a vedere chi sarà questo qualcuno? >>

Sibilla scosse la testa,

<< Purtroppo no, ma sono certa che si tratti di una donna. >> azzardò nuovamente.

Higglebottom sembrò comunque soddisfatto della “falsa lettura”,

<< Grazie infinite grande Sibilla, il tuo cognome non è solo un caso così come il tuo nome. >>

La ragazza arrossì ritirando la mano,

<< Si, i miei genitori mi hanno chiamata così proprio in onore dell'antica Sibilla che abitava qui in Grecia. >>

<< Non potevano trovare un nome più azzeccato. Ma dimmi tu anche vivi qui? >>
<< Oh no, io vivo a Cornwall in Gran Bretagna. >>

<< Anch'io sono britannico! Ma non dirmi allora che sei una studentessa di Hogwarts? >>

<< Si, una Corvonero. >> esclamò nuovamente Sibilla con vanto. << Ma aspetta, non dirmelo, scommetto che anche tu sei uno studente della scuola, smistato in... >> temporeggiando Sibilla notò una spilla a forma di grifone appuntata sulla borsa del mago << Grifondoro! >>

Il ragazzo annuì sorridente,

<< Si, lo sono stato fino a due anni fa, poi al settimo anno sono riuscito a prendere i M.A.G.O. in incantesimi, aritmanzia e antiche rune. >>

<< Ah solo tre? >> domandò con superbia, afferrando Cassie in braccio, che tornò a sistemarsi sulle sue spalle.

Higglebottom arrossì abbassando lo sguardo,

<< Beh non è così semplice, ma per te immagino sarà un gioco da ragazzi affrontarli. >>

<< Pensa che ho dovuto scartare addirittura alcune materie dal piano di studi, perché volevo prendere i M.AG.O. in tutte, con la priorità di divinazione. Ma in realtà per quella non avrei neanche bisogno di sostenere un'esame, anzi... forse dovrei essere io a valutare l'insegnante. >>

<< Lo credo bene. >> convenne Higglebottom. << E questa qui chi è? >> domandò poi indicando la micia.

<< Lei è Cassie, la mia fedele compagna. Che ne dici Cassie? E' arrivato il momento

di proseguire. >> esclamò rivolta alla gattina. Quella rispose con un versetto acuto. << Allora noi andremo, mi raccomando ricorda le mie parole. >> disse con tono mistico.

<< E' stato un piacere, spero di poterti rincontrare presto. >> la salutò il ragazzo, restando a fissarla con sguardo ebete mentre quella si allontanava.

<< Che incontro del tutto inaspettato, non è vero Cassie? >>

<< Miao. >>

 

 

 

Nel frattempo:

<< Arrivando lei sta, la sento è quasi giunta qua... >> cantò una voce tagliente e cupa. << Ma non immagina chi l'attende, silenziosamente nel buio della grotta dormiente. >>

L'eco della voce rimbombò facendo scappare alcune lucertole.

 

 

Le prime stelle iniziarono ad illuminare il cielo, mentre il buio calava man a mano circondando il paesaggio di ombre.

<< Credo proprio che dovremo fermarci qui per oggi. >> dichiarò Sibilla, sistemandosi a ridosso di un piccolo ulivo. << Peccato che non siamo riuscite a trovare la grotta... ma sento che siamo vicine Cassie. >>

Aprì la borsa, scaldò altra acqua che aveva tenuto da parte e preparò il tè, prese un fagotto contenente alcune fette di pane, della carne in scatola, due mele e un sacchetto di cibo per gatti, datole da sua madre prima della partenza.

<< Purtroppo non ci sono locande da queste parti, ma non importa, è estate, si sta benissimo qui fuori. >> disse più che altro per convincere se stessa.

<< Ora interpreterò nuovamente i segni, così saprò se questo è un posto sicuro per trascorrere la notte. >> asserì poi tirando fuori dalla borsa la sfera di cristallo.

Illuminata dalla luce della luna, mentre Cassie mangiava verace, Sibilla cominciò a fissare intensamente la sfera. Ma invece di leggere il futuro si perse nei suoi pensieri più reconditi. Prima aveva mentito spudoratamente a quel ragazzo; non che non lo avesse mai fatto, ma durante le lezioni aveva sempre cercato di impegnarsi davvero nell'interpretare i segni. Per lei fin da piccola l'essere una veggente era stato un desiderio reale. Era nata nella famiglia per eccellenza e anche se nessuno dei suoi parenti per ben tre generazioni aveva mai manifestato un solo segno di capacità, lei era sempre stata diversa. Nessuno infatti dei parenti si era mai interessato alla divinazione, nessuno mai si era vantato d'essere il discendente di Cassandra, mentre lei fin da subito ne aveva sentito un richiamo speciale. Un qualcosa che non era in grado di spiegare razionalmente. Sapeva solo che era un suo dovere dedicarsi alla divinazione, oltre che un grande piacere. Per questo motivo si sentiva amareggiata quando doveva arrivare a mentire pur di leggere i segni del futuro. E non capiva: perché se il dono era dentro di lei non si manifestava con naturalezza? Ai G.U.F.O. aveva ottenuto una E in divinazione, il giudizio massimo e questo l'aveva fatta saltare in aria dalla gioia. Era stata persino ammessa nel club d'élite del professor Lumacorno che, scoperta la sua parentela, nonostante a pozioni fosse un disastro, l'aveva accolta con una certa riverenza. Ma sarebbe davvero mai stata all'altezza dell'antenata? Sarebbe mai riuscita a pronunciare profezie in grado di cambiare il mondo magico? In grado di renderla fondamentale, conosciuta e famosa? Alcune volte pensava di si, altre no ed in quei momenti cadeva nello sconforto più totale. Ecco perché si era spinta fino in Grecia, doveva capire. Durante l'anno infatti, aveva trovato un libro nella torre di Corvonero che parlava di un antica grotta sede della famosa Sibilla, (che no, non era quella che credevano i babbani). Quella vera si trovava in una zona nascosta agli occhi dei non magici. Il libro continuava dicendo che, probabilmente in quella grotta era custodito l'antico potere della Sibilla. E così rincuorata da quella scoperta, Sibilla aveva deciso che, una volta iniziate le vacanze estive, sarebbe partita alla ricerca della grotta. Sperava che quel potere nascosto l'avrebbe aiutata ad acquisire un maggiore talento nella divinazione. Magari vi si nascondeva un diadema simile a quello della fondatrice della sua casa: Rowena.

<< Basta, questa notte è troppo introspettiva per usare la sfera... la luna è calante, non va bene, oh no, non va assolutamente bene. >> disse sottovoce, prendendo poi il mazzo di tarocchi. << Ci vuole qualcosa di più pratico. >>

Li sparse a terra e prima ancora di pescarne uno, lanciò un grido.

<< No! No! >> In preda al panico prese a rovistare come un ossessa nella borsa. Poi controllò le tasche, si tolse la mantella di perline, ma alla fine dovette arrendersi all'evidenza.

<< Ho perso una carta, Cassie! >> dichiarò accasciandosi al suolo.

<< Cercavi forse questa? >> esclamò dal nulla una voce facendosi avanti.

<< Laurentius? >>

Sibilla non poteva credere ai propri occhi, il ragazzo era proprio lì di fronte a lei e teneva in mano una carta del suo amato mazzo.

<< In carne ed ossa. >> rispose l'altro sorridente.

Sibilla saltò in piedi e afferrò la carta con ardore. << Oh piccola mia, credevo di averti smarrita per sempre. >> disse, poi buttò le braccia al collo dell'altro. Cosa che stupì perfino se stessa.

L'altro parve altrettanto stupito, ma subito ricambiò l'abbraccio con trasporto.

<< Dove l'hai trovata? >> domandò ad un certo punto la ragazza, nella speranza di nascondere l'imbarazzo del momento.

<< Lungo un pendio erboso più ad est. Ho subito pensato fosse tua, così sono tornato indietro nella speranza di trovarti per restituirtela. >> spiegò. << Avevo quasi perso la speranza, ma poi ti ho sentita urlare ed eccomi qua >>
<< Te ne sono infinitamente grata, d'ora in poi potrai chiedermi tutte le letture che vorrai. >>

Higglebottom sorrise, << Non posso desiderare di meglio. >>
Sibilla sorrise, poi riunì la carta in mezzo alle altre, accorgendosi che era quella del giudizio. Ma per il momento decise di ignorarne il significato.*

<< Ti stavi accampando per la notte? >> le domandò.

Sibilla esitò per un attimo, << Si... preferisco dormire nella natura selvaggia. >> disse, riacquistando un po' del suo tono altezzoso.

<< Beh spero di non risultare scortese, ma potrei restare qui con te? >> chiese l'altro. << Ormai è troppo tardi per raggiungere una qualunque locanda e la più vicina dista miglia da qui. >> si affrettò ad aggiungere, nella speranza di convincerla.

Sibilla finse di pensarci un po' su, ma in realtà era profondamente grata di quella richiesta, non se la sentiva di trascorrere la notte da sola in mezzo al nulla più totale. Almeno avrebbe potuto contare sulla compagnia.

<< Solitamente preferisco la solitudine, ma per te potrei fare un eccezione. >> disse alla fine, poggiando la schiena contro l'albero di ulivo.

Higglebottom sorrise e con un gesto della bacchetta tirò fuori dallo zaino una tenda che si montò nell'immediato.

<< Prima le signore. >> fece cenno a Sibilla con un piccolo inchino.

La ragazza sentì nuovamente le guance arrossire e, afferrata la borsa e Cassie, entrò a testa bassa nella tenda. L'interno era abbastanza spazioso, c'era una cucina, un tavolo con una panca e un letto matrimoniale.

<< E' davvero splendida. >> ammise quando anche l'altro fu dentro. << Ma sorge spontanea una domanda... >>

Higglebottom le si avvicinò curioso, << Perché prima hai parlato del fatto che fosse troppo tardi per cercare una locanda, quando possiedi una tenda del genere? >>

<< Mi hai beccato. >> ammise imbarazzato l'altro, portandosi una mano dietro la nuca. << La verità è che ti sto seguendo da un po'. Speravo che fossi riuscita a vederlo con la lettura del futuro... La tua carta l'avevo trovata subito dopo che ci eravamo lasciati, così ti ho raggiunta, ma non ho detto nulla perché ero curioso di sapere cosa ci facessi da queste parti tutta sola. >>

A quella confessione Sibilla si voltò di spalle. In parte si sentiva oltraggiata per esser stata pedinata in quel modo da uno sconosciuto, ma d'altro canto trovava piacevoli tutte quelle attenzioni, senza considerare inoltre, che le aveva riportato la carta del suo pregiato mazzo di tarocchi. E in più non poteva far credere all'altro che non era stata in grado di prevedere una sciocchezza del genere.

<< Sapevo benissimo che mi stavi seguendo. >> rispose alla fine. << Ma mi chiedevo a mia volta cosa ci facevi tu da solo, da queste parti. >> aggiunse nella speranza di sviare l'attenzione dalla sua prima affermazione.

<< Per lavoro, io sono una sorta di scopri rovine. Nel mondo magico sono uno scrittore, ma grazie a mio padre babbano che è un archeologo, ho scoperto di possedere anch'io questa passione. >>

<< Ossia, cosa sarebbe? >> domandò Sibilla, che non l'aveva mai sentito nominare da sua madre.

 

Intanto non molto lontano dalla tenda:

<< Compagnia la ragazza trovato ha, lui è audace e sicuramente l'aiuterà. >> riecheggiò la voce all'interno della caverna.

<< Ma non sa, che acquattata qua, non solo una sta. >> sussurrò un altra, simile alla prima.

 

 

Cassie si era appena acciambellata sul petto di Sibilla che fissava il soffitto della tenda ormai silenziosa. Laurentius si era addormentato ed il suo respiro cullava i pensieri della ragazza.

Era venuta a sapere che anche il grifondoro conosceva l'esistenza della grotta della Sibilla e che anche lui la stava cercando, nella speranza di trovare un qualche antico cimelio da mostrare al museo babbano dove lavorava suo padre. Ma, dettaglio più inquietante era stato quello di scoprire che molto probabilmente, a protezione della grotta vi era una sfinge. Nel libro letto da Sibilla non si accennava minimamente alla bestia. Ma Laurentius sosteneva che, gli studi da lui effettuati rivelavano in quella zona proprio la presenza dell'animale, portato lì a proteggere la grotta fin dai tempi antichi. Sibilla non sapeva molto sulle sfingi, se non che erano originarie dell'Egitto e che erano solite sottoporre i malcapitati a complicati indovinelli. Certo, lei che era una corvonero non avrebbe dovuto incontrare poi chissà quali problemi, considerando tutte le volte in cui era entrata nella sua sala comune. Eppure la paura di un nuovo ostacolo le faceva fremere il cuore.

Si era già messa d'accordo con Laurentius: sarebbe andata avanti lei nella grotta, e solo dopo che la sfinge sarebbe stata resa docile, lui sarebbe potuto entrare. Naturalmente Sibilla (che aveva avuto l'accortezza di non specificarlo), avrebbe preso per prima qualsiasi cimelio che avrebbe considerato come un possibile collegamento con le arti oracolari e divinatorie. Niente e nessuno, per quanto buono e nobile nelle azioni, le avrebbe impedito di raggiungere il suo obiettivo.

 

 

La mattina arrivò presto, fatta una rapida colazione i due ripartirono alla volta della tanto ambita grotta. Camminarono per ore, fino a quando giunsero in prossimità di una valle ciottolosa gremita di rientranze e speroni di roccia. Ogni volta che pensavo di aver trovato la grotta finivano per infilarsi nella tana di un qualche animale selvatico. Fortunatamente Laurentius era bravo con gli incantesimi e riuscirono a proseguire indenni. Stavano giusto passando di fronte all'ennesima, con un apertura fin troppo piccola, quando Higglebottom si bloccò improvvisamente.

<< Guarda qui. >> esclamò avvicinandosi alla roccia, << C'è un iscrizione in greco: Σίβυλλα. >>

<< Cosa significa? >> domandò immediatamente Sibilla facendosi avanti,

<< Il tuo nome. >> rispose soltanto l'altro, sfilando una macchina fotografica dalla borsa e iniziando a scattare diverse fotografie.

<< Allora dev'essere questa. >>

Sibilla non poteva crederci, dietro quella stretta rientranza si nascondeva la sua salvezza, l'intero sapere profetico, la chiave per poter diventare finalmente una veggente capace e di successo come Cassandra.

<< Dobbiamo allargare l'apertura. >> esclamò armandosi di bacchetta, ma Higglebottom la fermò immediatamente, << No, così rischiamo di far crollare tutto. >>

<< E come pensi di entrare? >> lo apostrofò Sibilla che non ne poteva più di aspettare.

<< Strisciando. >> rispose l'altro. << Se ci appiattiamo al suolo dovremo riuscire ad entrare senza troppi problemi. >>
Senza farselo ripetere due volte, Sibilla si accasciò al suolo e si affacciò nella stretta rientranza, intravedeva una flebile luce scintillante, segno che doveva per forza esserci qualcosa di magico lì dentro. Cassie la seguì strisciando accanto a lei.

<< E' enorme. >> dichiarò una volta entrata nell'ampio spazio. << C'è un lungo corridoio, forse è meglio se entri anche tu. >> disse a Laurentius, che subito fece capolino accanto a lei.

<< Guarda qui quante scritte! >> esclamò meravigliato l'altro guardandosi tutto attorno.

<< Mi aspetterai qui, d'ora in poi proseguirò da sola. >> dichiarò secondo gli accordi.

<< Stai attenta, mi raccomando. >> le disse il ragazzo, che senza preavviso la strinse a sé,

<< Se ne usciremo vivi e soddisfatti, vorrai diventare mia moglie? >>

Sibilla non poteva credere alle proprie orecchie. Una richiesta del genere in un momento del genere. Poi il suo cuore ebbe un tuffo: la carta dell'imperatrice: presagio di un possibile matrimonio. I segni avevano già cercato di avvisarla ma lei come una stupida li aveva beatamente ignorati.

<< Quando hai predetto il mio futuro e hai parlato di una donna che mi avrebbe aiutato a superare avventure e difficoltà, in quell'esatto istante ho capito che il futuro stava parlando di te. >> aggiunse l'altro stringendola ancora più a sé.

<< Ne sono certa anch'io. >> rispose solo sciogliendosi dall'abbraccio. Lo guardò un ultima volta negli occhi e poi si avventurò lungo il corridoio roccioso seguita dalla piccola Cassie.

La proposta del grifondoro continuava a ronzarle in testa... sposarlo? Lo conosceva appena, ma doveva riconoscere che era un ragazzo sveglio ed interessante, la stava inoltre aiutando ad affrontare un viaggio per lei di fondamentale importanza, senza considerare il fatto che la trovasse una veggente di enorme talento. Per lei che non era mai stata interessata a voler allacciare alcun tipo di rapporto sentimentale con nessuno, non era forse un'opportunità da dover cogliere al volo? Dove avrebbe trovato un altro uomo come lui? Forse doveva semplicemente dire di si. Ma non era avventata a decidere senza interpretare i segni? Ma no, il futuro aveva già

parlato, la carta dell'imperatrice aveva detto quanto basta. Doveva sposarlo, non v'era più alcun dubbio. Man a mano che avanzava, la luce brillante aumentava d'intensità e quando arrivò alla fine del corridoio, la grotta si aprì in un'ampia cupola. Tutto intorno stavano scolpite possenti colonne ed al centro su un blocco di marmo bianco, stava sospesa una sfera di vetro. Era da lì che arrivava la forte luce. Come ipnotizzata Sibilla si avvicinò a quel magnificente oggetto, senza accorgersi che Cassie aveva iniziato a soffiare verso un angolo buio della grotta. Era quella la fonte dell'oracolo, Sibilla ne era più che certa. Ne sentiva il richiamo, il forte potere che la incantava come la luce del faro fa con la falena. Stava ormai per raggiungerla quando una grossa sfinge balzò di fronte a lei, sbarrandole la strada.

Sibilla si risvegliò dalla trance in cui era caduta e cautamente fece alcuni passi indietro. La creatura dal corpo felino era alta quasi più di un metro e mezzo, aveva il pelo dorato come la sabbia del deserto e il volto dai lineamenti femminili.

<< Finalmente sei arrivata, dolce Sibilla, ti ho a lungo aspettata. >> la salutò con voce carnosa. Sibilla rabbrividì fino alle ossa, poteva sentire la potenza di quell'essere vibrare fino agli alluci dei piedi. << In nome di guardiana di questo posto, ti sfido a rispondere al mio posto. Se l'indovinello indovinerai di quel che vi è qui ti approprierai, ma in caso contrario morirai. >> continuò, mentre camminava intorno al blocco di marmo.

Sibilla deglutì, << Parla pure, sono pronta. >>

La sfinge si fermò sul posto e la fissò, parlando per la prima volta non in rima:

<< "Ci sono due sorelle: la prima dà alla luce l'altra e questa, a sua volta, dà vita alla prima. Chi sono le due sorelle?" >>

La mente di Sibilla iniziò a lavorare, doveva rispondere in fretta o la sfinge l'avrebbe azzannata. Ma mentre pensava, un altra grossa sfinge dal manto rossiccio, sbucò fuori dal punto in cui Cassie stava continuando a soffiare.

Sibilla non capiva, com'era possibile che ce ne fossero due?
<< Ad un secondo indovinello rispondere dovrai o subito morirai. >> esordì mettendo in mostra i lunghi canini. << Se una sola parola diversa dalla risposta corretta proferirai, le nostre zanne sul collo ti ritroverai. >> l'avvisò.

Sibilla ammutolì, l'avevano incastrata, non poteva dare una risposta corretta ad entrambi gli indovinelli e non poteva neanche chiedere aiuto a Laurentius.

<< Sotto pressione è l'unico modo in cui acquisto valore, cosa sono? >> chiese la sfinge prendendo a camminare intorno alla stanza.

Sibilla sapeva entrambe le risposte: la prima erano il giorno e la notte. La sfinge viveva in Grecia ed era certa si riferisse al giorno come donna, dal nome della divinità, Emera e la sorella era la notte Nyx. Mentre la risposta alla seconda domanda era il diamante, il quale si trasformava dalla grafite ad altissime pressioni, diventando così prezioso e dall'enorme valore.

Eppure non poteva rispondere a tutte e due i quesiti contemporaneamente. Era una trappola, era tutto preparato a pennello. Il compito di quelle due sfingi era di eliminare a prescindere dalla sua risposta. Segno che quella palla di vetro custodiva un grande potere.

La seconda sfinge si era allontanata, la prima dal manto dorato le stava praticamente accanto, l'avrebbe raggiunta con un balzo se avesse dato la risposta sbagliata al suo indovinello. Ecco il piano, si disse, cercando di mantenere la mente lucida: avrebbe dato la risposta al primo indovinello, in modo tale da tenere a bada la sfinge più vicina, poi sarebbe corsa nel corridoio e avrebbe chiesto aiuto a Laurentius, ed insieme avrebbero abbattuto la seconda sfinge. Era un rischio enorme, ma l'unica possibilità che aveva.

<< Il giorno e la notte, questa è la mia risposta. >> esclamò afferrando Cassie e iniziando a correre lungo il corridoio. Con la coda dell'occhio, vide la sfinge dorata iniziare a divorasi. Credeva di avercela fatta, ma l'altra le fu addosso in un attimo. Stava per azzannarle la gola, Sibilla spinse via Cassie nella speranza di salvare almeno lei, quando d'improvviso vide un lampo rosso colpire la sfinge che venne sbalzata via di qualche metro.

Era Laurentius.

<< Presto dietro di me. >> ordinò alla ragazza, senza distogliere gli occhi dalla bestia, che si era subito rialzata pronta al contrattacco.

<< Tu stolto malcapitato, da dove sei arrivato? >> domandò rabbiosa, ma ancora prima di farlo rispondere, ruggì << Ringrazia di non essere ancora stato eliminato! >> scagliandosi verso il mago.

<< Incarceramus. >> ordinò il ragazzo e spesse funi si avvinghiarono al corpo della sfinge, che prese ad agitarsi convulsamente.

<< Avanti Sibilla, prendila ora! >> urlò, indicandole la sfera.

Senza farselo ripetere due volte la strega si avvicino al blocco di marmo, la sfera era pura energia. Afferrandola Sibilla, avvertì una strana sensazione pervaderla in tutto il corpo. Era fredda come il ghiaccio al tatto a dispetto della luce incandescente che emanava. Una voce serpeggiò nelle sue orecchie fino al cervello.

  • Il tuo potere cara, nell'inconscio giacerà per sempre. Lo risveglierai e più volte reciterai profezie fondamentali, ma ahimè non te ne ricorderai mai. Tienimi con te, ora che mi hai profanata, ma non chiedere di più, questo è il massimo che hai ereditato, già è stato scritto prima della tua venuta. Sii devota a Cassandra per averti scelta, lei sapeva, che nel tuo presente, il mondo magico avrebbe avuto bisogno del tuo potere. -

 

<< Presto, si sta liberando! >> la voce di Laurentius la riscosse, ma quanto appena ascoltato restò impresso a fuoco nella mente di Sibilla.

Meccanicamente ripose la sfera di vetro nella borsa, afferrò Cassie e presa la mano di Laurentius. Corsero verso l'uscita, mentre la sfinge urlava, accanto al corpo della compagna ormai morta.

Una volta fuori Sibilla si gettò tra le braccia dell'altro che ricambiò con trasporto.

<< Mi hai salvata. >> disse sottovoce, mentre alcune lacrime le bagnavano il viso.

<< Non avrei mai potuto lasciar morire la mia futura moglie... >> rispose il ragazzo. Poi dopo una pausa domandò nuovamente: << Sibilla vuoi sposarmi? >>

<< Si, lo voglio. >> rispose la strega.

L'altro la baciò con trasporto, mentre lei piangeva per ciò che le era stato detto.

  • Più volte reciterai profezie fondamentali, ma ahimè non te ne ricorderai mai... -

Possibile che questo sarebbe stato il suo futuro da veggente?

Non poteva permetterlo, avrebbe trovato un modo per non far sparire la memoria, era pur sempre una strega. Sarebbe rimasta devota a Cassandra per sempre, di questo era più che certa, l'esser stata scelta era un onore che le faceva battere il cuore carico di orgoglio. Ma avrebbe fatto le cose a modo suo. E mentre s'incamminava con Cassie e Laurentius verso una lunga estate ricca di avvenimenti, accarezzò la sfera di vetro dalla borsa.

<< Si, sono la sua degna discendente. >> sussurrò.

Fine.

 

Note Autore, (che invito a leggere per una maggiore comprensione della storia):


Salve a tutti/e, spero che il racconto sia stato di vostro gradimento. Lo so cosa state pensando: a chi verrebbe mai in mente di scrivere una fan fiction su Sibilla Cooman?

Purtroppo mi rendo conto che Sibilla rientra nella categoria dei personaggi, tremendamente sottovalutati, (ma che riescono comunque a farsi amare, da me perlomeno).

Pacchetto con cui ho partecipato al contest:
Incontro inaspettato; Caverna ; Palla di vetro; Sfinge.

Dal momento che di questo personaggio (di solito), si conosce ben poco, volevo fare alcune precisazioni circa quanto scritto:

  • Laurentius Higglebottom, è un personaggio canon, (anche se il nome l'ho inventato io). Sibilla infatti è stata davvero sposata in giovane età e per un tempo assai breve, con un uomo che portava il cognome di Higglebottom. Il matrimonio tra l'altro termina proprio a causa del cognome stesso, in quanto Sibilla si rifiuterà di prendere quello del marito e di perdere il suo a cui è tanto legata.

  • Sibilla è canonicamente una Corvonero.

  • La gattina Cassie, prende ispirazione dal gatto grigio che vediamo sulla poltrona di Sibilla nella torre di Divinazione.

  • Sibilla è canonicamente una mezzosangue: padre mago e madre babbana.

  • La famiglia di Sibilla è canonicamente di Cornwall.

Mentre ci tengo anche a precisare che:

  • La storia è ambientata durante le vacanze estive della strega, a cavallo tra la fine del suo sesto anno e l'inizio del settimo.

  • Non vi è scritto da nessuna parte che la sfinge parli in rima, semplicemente ho voluto renderla così.

  • Gli indovinelli delle due sfingi sono presi da internet.

  • I significati scritti sulle carte dei tarocchi sono reali. Piccolo easter egg: la carta del giudizio, di cui Sibilla decide di ignorare il significato, predice l'impossibilità di cambiare e la tendenza a ricadere sempre nei propri errori. Come appunto fa lei, a fine storia, quando decide di ignorare ciò che la voce nella sfera di vetro le ha detto.*

  • Probabilmente i genitori di Sibilla sono divorziati, ma in assenza di prove reali, ho preferito renderli sposati.

  • In alcuni atteggiamenti il personaggio potrebbe sembrare OCC, ma vorrei ricordare che la Sibilla che abbiamo conosciuto nei libri è ormai una donna adulta, fondamentalmente sola e consapevole della sua scarsa capacità di veggente. E' normale dunque che sia diventata un'impostora, ubriacona. E ciò resta comunque in linea con quanto detto dalla voce nella sfera di vetro.

 

Perdonate il papiro e grazie ancora per la lettura,

un saluto a tutti.

Nico.


 

  
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