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Autore: Vanclau    10/04/2020    0 recensioni
Il bianco e il nero sono due colori molto diversi tra loro, opposti, proprio come Angeli e Demoni, come Dwight e Luxor; eppure, nonostante tale diversità, anche due individui apparentemente opposti possono avere similitudini tra di loro, un qualcosa che possa farli avvicinare. Così, le storie di Dwight e Luxor si intrecciano in un percorso che li farà incontrare, crescere e li aiuterà a capire il loro posto in questo mondo, mentre la guerra tra i loro due popoli infuria con gli umani nel mezzo.
Genere: Azione, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Luxor non riusciva a credere ai propri occhi. Mentre osservava ciò che si stava svolgendo sotto di lui, di tanto in tanto volgeva lo sguardo intorno provando a capire se poteva esserci dell’altro che in quel momento gli stava sfuggendo. Gli Angeli erano bloccati fuori dalla barriera, provando a sfondarla con le armi o i loro poteri senza avere molto successo, derisi dai Demoni sui bastioni che a volte li incitavano a ritentare con grida di scherno; gli umani, invece, erano… Completamente allo sbaraglio! La barriera eretta copriva solo la parte superiore della fortezza per impedire agli Angeli di entrare, mentre le mura rimanevano scoperte e proprio contro di essere gli umani si erano lanciati in un vero e proprio attacco suicida sotto i colpi degli arcieri difensori che stavano compiendo una vera e propria carneficina.

«Che cosa significa?» ruggì Luxor frustrato. Quello non era il modo di agire degli Angeli. I Demoni mandavano a morte i propri alleati umani, era sempre stato così eppure… Riprendendosi dallo stupore, osservò Orion che stava dando altri ordini agli arcieri e fu in quel momento che lo vide. Un vero e proprio lampo bianco, una velocità di volo che poteva essere raggiunta da pochi persino tra gli Angeli o tra i Demoni più forti, difficile da seguire con lo sguardo persino per lui. Non gli ci volle molto per capire di chi si trattasse e un sorriso tutt’altro che divertito gli apparve in faccia.

 

«Dunque era questo il vostro piano.» Sentendo quelle parole, Dwight fermò il proprio volo. Era riuscito senza troppi problemi ad aprirsi una breccia nella barriera, volandoci all’interno prima che si rigenerasse aiutato dalla sua velocità ma senza sapere cosa esattamente doveva cercare. Conosceva l’aspetto di Goliath, ma dubitava stesse guidando lui la difesa, quindi aveva optato per una perlustrazione individuando i possibili candidati. Aveva riconosciuto un Demone nobile, Orion, che stava organizzando gli arcieri umani ma non poteva affrettare la sua decisione; quando però sentì quella voce e vide a chi apparteneva… Lui era lì. Non lo aveva mai incontrato ma aveva sentito delle storie sul suo conto, Luxor il Principe Nero.

«Cosa intendi, Principe Nero?» Dwight lo sfidò con lo sguardo. Conosceva solo per sentito dire la forza di Luxor, ma non gli faceva paura.

Luxor gli indicò verso il basso, fuori dalle mura. «Ora gli Angeli mandano a morire in un attacco suicida i propri alleati solo come diversivo?»

Dwight doveva ammettere che era riuscito a penetrare dentro la barriera non visto solo perché i Demoni erano troppo intenti a schernire gli Angeli, mentre gli umani stavano pensando a sterminare i Cavalieri. Lo aveva subito capito, ma non poteva contravvenire agli ordini ricevuti. «Pensi che la cosa mi faccia felice?»

Luxor gli si avvicinò con calma. «Forse no, ma sei complice come tutti gli altri, Diamante Bianco.» Ormai erano talmente vicini da essere entrambi a portata dell’arma dell’altro. «Evidentemente avevo giudicato male voi Angeli.»

Dwight non ne poteva più. Gli puntò la spada alla gola, guardandolo con una rabbia malcelata. «Se uccido te, tutto sarà finito!»

Luxor rise. «Allora provaci, non rendere vano l’aver mandato a morte tanti umani!»

Con una velocità incredibile anche per un Demone, Luxor scansò la spada utilizzando il calcio della sua pistola e premendo il grilletto. Il proiettile partì ma anziché prendere la fronte di Dwight venne intercettato da un vero e proprio muro invisibile formato dal vento smosso dal potere dello stesso Angelo. Fu proprio quest’ultimo a partire al contrattacco con un affondo, evitato con un volteggio in aria del Principe Nero che, avvitandosi, tornò all’attacco sparando una serie di cinque proiettili. Dwight non si fece trovare impreparato, rivestendo il proprio corpo di una vera e propria armatura di vento che fermò le pallottole a mezz’aria, prima che l’Angelo partisse nuovamente alla carica con la spada, provando un fendente in diagonale, all’altezza della spalla sinistra di Luxor; questi intercettò la lama della spada con il calcio della sua pistola, ghignando. «Tutta qui la forza del grande Dwight Diamante Bianco?»

«Stavo per dire la stessa cosa di te, Luxor Principe Nero.» Con una piroetta i due si staccarono. Luxor andò fuori dalla portata della lama di Dwight, mentre quest’ultimo continuava ad avere il corpo avvolto nella sua armatura che rendeva inutile la pistola del nemico.

I due stavano per partire nuovamente all’attacco quando un fulmine si abbatté sulla barriera aprendo un varco abbastanza grande da permettere l’ingresso degli Angeli prima che si rigenerasse. «Sembra che Camie abbia deciso di fare sul serio» commentò Dwight.

«Come se ciò possa bastare a conquistare Castel York» fu la pronta risposta di Luxor. «E mi basterà ucciderti per porre fine a questa battaglia.»

«Buffo, stavo per dire la stessa cosa io.» Più il tempo passava, più gli umani sotto le mura venivano uccisi, così Dwight si lanciò nuovamente contro Luxor.

 

Luxor riusciva in qualche modo a prevedere gli attacchi di Dwight, ma anche l’Angelo sembrava riuscirci e così la situazione di stallo che si stava andando a formare proseguiva senza che nessuno dei due fosse realmente in vantaggio. Nessun colpo di spada aveva ancora raggiunto il Principe Nero, così come nessuna pallottola era riuscita a raggiungere il corpo del Diamante Bianco protetto da quella maledetta armatura di vento. Però era anche vero che né l’uno né l’altro avevano ancora tirato fuori i loro veri poteri, anche se Luxor dubitava ormai che tra i due ci fosse uno così nettamente più forte dell’altro da poter vincere facilmente; conosceva bene le capacità di Dwight pur non avendolo mai affrontato sul campo di battaglia.

Dopo una piroetta in aria per evitare l’ennesimo fendente, ricaricò rapidamente la pistola e infondendo nel primo proiettile parte del suo potere lo sparò mirando alla spalla destra del Diamante Bianco, ma anche questa volta la pallottola si fermò senza raggiungere il bersaglio, sebbene il colpo doveva essere stato abbastanza forte da far vacillare la difesa di vento. Ispirato da quell’evento, Luxor si diede una spinta con le ali indietreggiando di colpo e sparando altri due proiettili in rapida successione, entrambi caricati con il suo potere verso lo stesso punto. Dwight non fece in tempo a reagire e le pallottole impattarono sulla sua armatura che diede l’impressione di essersi incrinata; quello era il vantaggio che stava aspettando. Anche gli ultimi tre colpi del caricatore vennero sparati caricati magicamente, con Dwight che sembrava essersi sbilanciato per la sorpresa. Il primo infranse definitivamente l’armatura che copriva la spalla, il secondo venne in qualche modo evitato ma il terzo, sparato leggermente più a sinistra rispetto agli altri due, centrò il bersaglio facendo zampillare sangue dalla ferita del Diamante Bianco. Luxor non fece però in tempo a gioire che un dolore lancinante alla gamba sinistra gli fece capire di aver abbassato la guardia. Un pugnale gli si era conficcato sulla coscia, poco sopra il ginocchio.

«Credevi davvero che la spada fosse la mia unica arma?» lo schernì Dwight che però non sembrava capace di mascherare il dolore provocatogli dalla ferita, come del resto non ne era stato capace il Principe Nero.

Con un ringhio, Luxor si estrasse il pugnale dalla coscia gettandolo sotto di sé, mentre si preparava a un’altra offensiva. Ci stava mettendo troppo, doveva concludere in fretta quello scontro; l’idea di quel che stava avvenendo fuori dalle mura e la presenza di Dorian lo inquietavano più di quel che volesse ammettere. Anche Dwight sembrava intenzionato a far finire il tutto più velocemente possibile.

 

Non poteva perdere altro tempo o troppe sarebbero state le vittime di quella dannata battaglia. Oltre agli umani, anche gli Angeli ora stavano subendo le loro perdite e il tutto si stava traducendo in un vero e proprio massacro. Tirando un profondo sospiro, impugnò la spada con entrambe le mani concentrando tutta la sua energia. L’armatura di vento si annullò completamente, con l’aria che iniziò a volteggiare intorno alla lama e alle sue ali, mentre un’aura oscura aveva iniziato ad avvolgere gli ali e la pistola di Luxor; quello sarebbe stato l’ultimo attacco. Entrambi con questo pensiero, si lanciarono l’uno contro l’altro lanciando un grido all’unisono. Più veloci di prima, furono due veri lampi, uno bianco e uno nero, che fermarono per un istante la battaglia sottostante sotto gli sguardi attoniti di tutti i presenti che solo in quel momento si resero conto di ciò che stava accadendo sopra le loro teste e solo Camie riuscì a scorgere uno scorcio di quello che stava accadendo, sentendo una profonda fitta al petto. Anche la pioggia sembrò arrestarsi in quel singolo istante, mentre i due duellanti si incrociavano e la spada calava seguita da cinque colpi di pistola in rapida sequenza. Solo Camie poté vedere la lama del Diamante Bianco colpire l’ala nera di Luxor e i colpi del Principe Nero impattare contro l’attaccatura dell’ala di Dwight. In quel singolo istante la battaglia si era arrestata, tutti rimasti con il fiato sospeso, mentre un Dorian visibilmnete divertito osservava la scena con un sorriso.

«Credo sia meglio se vi ritiriate, ora» disse il secondo principe dei Demoni rivolgendosi al Generale che gli stava alle spalle. «Altrimenti morirete tutti.»

«Non accetto consigli da un Demone.» Il Generale armato di lancia si preparò al combattimento.

«Allora hai scelto la morte tua e dei tuoi uomini.» Dorian sorrise.

   
 
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