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Autore: KindlyLight    13/04/2020    1 recensioni
Di quando Eddie disse due parole che non avrebbe mai voluto dire, se ne pentì e poi si pentì di essersene pentito perchè a Richie, probabilmente, quelle parole piacevano.
I paragrafi che iniziano con una parola in grassetto sono nel presente.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Richie, però, nel suo terribile egoismo, pensava di averlo fatto solamente per Eddie.
Voleva soltanto che un ragazzo fantastico come Eddie fosse libero dal peso dell'ancora che poteva essere lui; uno di quei ragazzi di cui nessuno si interessa perchè sono troppo incasintati, troppo irrequieti, per essere veramente capiti e Richie si era illuso. 
Si era illuso che Eddie fosse quello giusto, che lui fosse il ragazzo adatto a lui, a riportarlo sulla giusta strada, quando in realtà, semplicemente, Richie lo stava trascinando a fondo con sè.
Dopo aver chiuso la chiamata si lasciò scivolare lungo la parete, le gambe tirate al petto e gli occhi puntati chissà dove.
"Ora sei libero di scegliere il college che preferisci. - Sussurrò. -Ora potrai vivere la vita che vorrai."
Lo disse mentre sul suo viso cominciarono a scorrere una marea di lacrime amare, così tante che avrebbero fatto invidia all'oceano intero.

Per giorni e giorni Richie non andò a scuola, non voleva incontrare Eddie.
Eddie, dal canto suo, lo cercava sempre tra le teste degli studenti, persino di spalle lo avrebbe riconosciuto, quella zazzera di capelli scuri e aggrovigliati gli era ormai familiare, eppure non lo vide.
Non voleva costringerlo a fare pace, non voleva costringerlo nemmeno a spiegarsi, voleva solamente parlargli e, magari, se si fosse presentata l'occasione, tirargli un pugno, ormai era diventato bravo nel farlo, soprattutto perchè Richie, invece, non avrebbe mai alzato le mani su di lui.
Finalmente, dopo due settimane di assenza, Richie si presentò a scuola. Ignorò ogni singolo membro del gruppo, persino Beverly e Eddie.
Non andò a sedersi con loro a mensa, non andò da loro all'intervallo, non si unì a loro quando fu ora di tornare a casa.
Eddie, dal canto suo, quando lo vide sentì le farfalle allo stomaco come la prima volta e si odiò per questo.
Aveva deciso di odiarlo e, invece, si era ritrovato immobilizzato davanti a quel ragazzo che per anni era riuscito ad incuriosirlo e sedurlo senza alcun problema, e ci stava riuscendo anche in quel momento in cui lo stava ignorando.

Eddie odiava Richie, in quel momento. 
Lo odiava perchè riusciva a farlo sentire come aveva sempre desiderato. Lo faceva sentire felice all'inverosimile, gli bastava uno sguardo per capirlo e un gesto per fargli capire quanto lo amasse.
Eddie odiava Richie anche in quel momento, anche quando riuscì a fargli dimenticare, per un attimo, quanto lo odiasse, ma appena se ne ricordò quella fiammata che produce l'odio gli salì violenta per lo stomaco fino a fargli ardere la gola e arrossirgli il volto.
Eddie, però, odiava anche se stesso.
Forse Eddie odiava Eddie molto più di quanto odiasse Richie.
E si odiava perchè, in fondo, sapeva di non poter veramente odiare quel ragazzo sbandato che gli aveva rubato il cuore con così tanta facilità e, nonostante glielo avesse rilanciato indietro con estrema cattiveria, ne aveva ancora la polvere sulle mani e, le impronte delle sue mani, erano rimaste impresse sul cuoricino del minore.

"Ricordi quando quella di letteratura ci parlò del mito dell'Androgino?" Chiese Richie.
Erano distesi sul letto del minore, uno accanto all'altro, le dita delle mani intrecciate in una stretta leggera e dolce.
"Sinceramente no. Di cosa parlava?" Domandò quindi Eddie, anche se lo fece più perchè amava sentire la voce del ragazzo che non per l'interesse verso il mito in sè.
"Platone, nel Simposio, scrisse un mito secondo cui originariamente gli esseri umani avevano due teste, quattro braccia e quattro gambe. Queste creature potevano essere due uomini, due donne o un uomo e una donna. Chiaro?"
"Chiaro."
"Questi esseri, però, erano molto fiduciosi nella propria forza e molto audaci, decisero quindi di sfidare gli dei e cercarono di raggiungere l'Olimpo."
"Non è mai una buona idea..." Commentò Eddie mentre cercava di concentrarsi anche sulla storia.
Richie annuì, trovandosi d'accordo con quell'affermazione. "Zeus decise infatti che, per punirli della loro insolenza, li avrebbe tagliati a metà e li avrebbe costretti a cercare in eterno la loro anima gemella. Solo ritrovandola avrebbero riacquistato la perduta forza."
"E' una cosa molto romantica."
"Già, ma c'è un'altra questione molto importante che viene affrontata da questo mito." Disse Richie con una certa gioia nella voce che, ovviamente, non passò inosservata alle orecchie di Eddie.
"Quale?"
"Secondo il mito le coppie possono essere due donne, due uomini o un uomo e una donna." 
"Quindi?"
"Quindi, secondo le teorie di Aristofane, l'amore che nasce quando una coppia si riunisce non è finalizzato a procreare, ma vale solo ed unicamente per se stessa, senza badare alle conseguenze."
Eddie stava osservando il profilo del corvino mentre questo parlava, notò che il suo viso era molto rilassato.
Si era incantato a fissarlo, nella sua lentigginosa perfezione.
"Tutto bene?" Chiese quindi Richie voltandosi verso di lui, gli occhiali si spostarono a causa del movimento.
"Non siamo sbagliati." Sussurrò quindi Eddie prima portargli la mano libera al viso e di lasciargli un leggero bacio a fior di labbra.
"Non può essere sbagliata una cosa che ci fa stare così bene." Rispose Richie prima di baciarlo a propria volta.

Quando Eddie arrivò a casa, quel giorno in cui aveva rivisto Richie dopo così tanto tempo, si buttò sul letto senza neanche esser sfiorato dal bisogno di ingerire cibo o studiare.
Ma, quando si girò di lato, si ricordò delle parole del corvino.
"Non può essere sbagliato se ci fa stare bene. - Sussurrò. - Eppure te ne sei andato."










P.S
Scusate se è tardi ma oggi mi sono completamente persa nella regolazione genica...
KindlyLight

   
 
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