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Autore: Mew_vale    19/04/2020    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 72
 
 
[Isabella]
Se lo scopo di questo pranzo era conoscere meglio Patrizia, e viceversa, posso dire con certezza che questa riunione è stata un fiasco totale. Non ci siamo praticamente parlate. Mi faccio coraggio e decido di intavolare uno straccio di conversazione!
<< Daniele mi ha raccontato che vi siete conosciuti durante una lezione di tennis. Pratica ancora questo sport? >> Le domando. Che intervento stupido!
<< Patrizia ha pensato che Daniele volesse provarci con me. Il loro primo incontro fu esilarante! >> Interviene colei che è mia zia. La zia normale,  a quanto pare!
<< Smetterai mai di prendermi in giro per quella storia? Comunque sì, gioco regolarmente al club! Ci sei mai stata? >> Mi domanda sorseggiando il suo calice di spumante fior d’arancio che accompagnerà il dessert.
<< Sì, una domenica c’era una festa. Era il 16 Gennaio per l’esattezza! >> Ricordo, osservando Diego. Ci sorridiamo a vicenda.
<< Dev’essere stata una festa importante se ricordi  nitidamente la data! >> Chiosa Michael.
<< No, è che quella sera ci siamo messi insieme. >> Precisa il mio amore.
<< Ma che teneri! >> Commenta MariaBeatrice.
<< Ah si, è stato il giorno in cui quel porco ti ha aggredita! Vigliacco! >> Interviene Silvia.
<< Che cosa?! Quale porco? Di cosa stiamo parlando?! >> Domanda allarmato mio padre.
<< Quel giorno ho sorpreso un bastardo mettere le mani addosso ad Isa. Non preoccuparti, ha avuto la sua dose di pugni! Ho usato la sua faccia come pungi ball! >> Risponde Diego.
<< Ma di chi si tratta? Lo rovino quel tale! >> Esclama iracondo mio padre. Mi vengono i brividi, mi sembra ancora così strano avere un padre che si preoccupa per me.
<< Dell’Avoccato Bruno Diaz, ma non ti preoccupare, il tale ha già lasciato il paese! >> Si affretta a specificare Diego.
<< Non mi sorprende, quel tale è un porco e un donnaiolo. L’ho visto spesso al club la domenica ogni volta con una diversa! Età massima: trent’anni! >> Chiosa Patrizia. Allora per lui è un abitudine!
<< Cara tu come ti senti? >> Mi domanda Marcella.
<< Bene, è passato del tempo, e ho superato la cosa subito grazie a Diego! >> Li tranquillizzo.
<< Perché non ne sono stato informato subito quando abbiamo scoperto la nostra parentela? >> Domanda mio padre.
<< Perché il tale è sparito, non ne vedevo il bisogno, scusami! >> Mi scuso.
<< E poi lo sa tutta l’azienda. Pensavamo ti fosse giunta la voce all’epoca dei fatti. >> Si giustifica Diego.
<< Ad ogni modo vi posso assicurare che quel tale non metterà mai più piede in città. >> Ci promette mio padre, prendendo appunti suo costoso i-phone.
<< Caro cosa scrivi? >> Gli chiede la moglie.
<< Chiedo a Gastao di effettuare un controllo di questo tale. Voglio sapere vita, morte e miracoli su di lui. Deve tenerlo sotto controllo così saprò se rimetterà piede in città. >> Spiega mio padre. Cala un silenzio tombale.
<< Papà cosa dici di goderci questo pranzo? >> Propone Michael per stemperare l’atmosfera e porre fine alla parentesi riguardante quel porco.
<< Sì Dan, Michi ha ragione! Metti via quel coso e bevi un altro calice di spumante. Tanto non devi guidare! Sennò qual è il vantaggio di avere un autista? >> Interviene la zia eccentrica, versando dell’altro vino nel bicchiere di papà.
<< Marce, tuo figlio e Olga hanno già selezionato qualche nome da dare al bambino? >> Domanda Patrizia a sua cognata, non che mia zia. Suo figlio, ovvero mio cugino, è Alexander che tra poco avrà un figlio dalla sorella di Roberta, la figlia di Patrizia. Che intreccio!
<< Non ancora. Vuoi vedere una foto di tuo cugino? >> Mi chiede Marcella. Annuisco quindi estrae il suo smartphone e me lo passa, dopo aver cercato la foto.
<< Se scorri verso destra vedrai altre foto in cui è con Olga e ci sono le foto dell’ecografia del bimbo! >> Mi espone. Nelle foto è ritratto un bel ragazzo con gli occhi verdi e  i capelli castano chiaro, in altre foto è insieme a Olga, la quale ha dei capelli bellissimi! Sorrido quando arriviamo alle foto del feto. Anche Diego guarda insieme a me le foto. Dalla eco si distingue una macchia nera, che presumo sia il sacco amniotico, e all’interno di esso distinguo perfettamente il piccolo.
<< Piccola, si è commossa! >> Esclama MariaBeatrice.
<< Scusate! >> Esclamo imbarazzata.
<< Di cosa cara? Io passo le giornate a guardare la eco e a sorridere come un ebete, trattenendo le lacrime di gioia! >> Si confessa Marcella.
<< Posso vedere anche io la eco, zia? >> Chiede Giulia.
<< Sì cara, solo se io posso vedere la tua eco. Ce l’hai sul cellulare? >> Contratta Marcella.
<< E me lo chiedi? >> Risponde retoricamente Giulia passandole il suo i-phone. Prima di rendere lo smartphone a Marcella ho causalmente cambiato foto capitando su un suo selfie fatto con il marito. Per evirare gaffe Diego mi ha raccontato che ha sentito dire che Marcella e suo marito si sono separati quindi non ho il coraggio di chiedere di lui!
<< E voi avete pensato a qualche nome? >> Domanda Camilla a Giulia e Massimiliano.
<< Diletta, se sarà una femminuccia. Se diversamente sarà un maschietto non ne abbiamo ancora discusso. >> Interviene Giulia.
<< Dimmi cara, a te piacerebbe sposarti o avere dei bambini? Sai, io non ho mai trovato l’uomo giusto, ma mi sarebbe tanto piaciuto! >> Mi domanda Mariabeatrice.
<< Difficile riuscire a mettere su famiglia viaggiando in lungo e in largo! >> Chiosa mio padre. Che situazione difficile: come faccio a rispondere affermativamente a questa domanda seduta allo stesso tavolo del mio ex, a cui ho rifiutato la proposta di matrimonio? Guardo Diego il quale sorride, attendendo una mia risposta!
<< Bhe… Sì… mi piacerebbe… >> Borbotto. Sarò tutta rossa in volto! Che figuraccia! Diego mi posa un bacio sulla guancia e avvampo.
<< Quanto mi piaci quanto diventi tutta rossa. >> Mi sussurra all’orecchio, aumentando il colorito sul mio volto.
<< Come sono carini! No Dan? >> Domanda MariaBeatrice a mio padre.
<< Sì. Come no! >> Risponde papà con una nota di gelosia. Diego ridacchia mentre io e mio padre ci scambiamo uno sguardo. Sorridendo, abbasso lo sguardo, imbarazzata.
<< Tesoro stai bene? Ti sei ammutolito tutto d’un tratto. >> Domanda Cami al suo fidanzato.
< < Sì, deve essermi rimasto qualcosa sullo stomaco. Mi sa tanto che salterò il dessert! >> Risponde mio fratello proprio quando iniziano ad arrivare i dolci.
 
 
 
[Nicola]
<< Roberta ti dispiacerebbe rispondere a tuo padre?! Cosa voleva dire quel tale? >> Domando alla mia figlia maggiore che è la confidente dei suoi fratelli! Il tono e le allusioni di quel tale non mi sono piaciute per niente!
<< Papà… Sai com’è fatto Cèsar, è disponibile con tutti, oltre che essere un bel ragazzo. Quel tale avrà frainteso, ecco perché mio fratello ha interrotto il loro rapporto! >> Adduce come scusanti mia figlia.
<< Rapporto di che tipo? >> Domando trattenendo il respiro.
<< Di lavoro! >> Esclama categorica mia figlia.
<< Ma quel tale ha anche lasciato intendere che Cèsar è tornato qui per amore. >> Commento. Sì, ha detto proprio questo!
<< Sarà arrabbiato per essere stato scaricato nel progetto. >> Interviene il ragazzo di mia figlia. Con tutto il bene che gli voglio da quando è nato, ma chi lo ha preso in causa? Sorvolo.
<< Non cercare di prendermi per il naso! Ho sentito con queste mie orecchie tuo fratello mentre scambiava telefonate melense con qualcuno, ha ammesso lui stesso l’esistenza di qualcuno. La domanda sorge spontanea: si tratta di una donna o… di un uomo? >> Domando. Se anche fosse gay perché dovrei saperlo da un estraneo anziché da mio figlio?! Mia figlia cerca l’intervento del suo ragazzo guardandolo.
<< Cerchi l’aiuto da casa? >> La prendo in giro.
<< Papà, non è giusto che tu mi metta in mezzo. Devi discutere queste cose con lui! E guarda caso questa sera vi vedrete! >> Risponde stizzita.
<< Caro, Roby ha ragione. E poi se dovesse essere vero quanto detto da quel Martin e Cèsar fosse gay dove sarebbe il problema? >> Cerca di tranquillizzarmi mia moglie.
<< Il problema è che avrei voluto che mio figlio si confidasse con me! >> Rispondo sentendomi attaccato.
<< Non sapevo che avessimo un omofobo in famiglia. >> Commenta Class.
<< Class, che commenti sono? Nicola non è di certo omofobo! E’ solo contrariato poiché ha ricevuto queste informazioni di seconda mano! >> Mi difende Camilla.
<< Voi come reagireste se scopriste uno dei vostri figli è gay? >> Domanda Lena ai suoi genitori.
<< Non mi pongo neanche il problema visto che chiaramente non lo siete. >> Risponde Kristoff.
<< Ma se lo fossimo? >> Insiste Lena.
<< Lena, non mi sembra un argomento interessante. >> S’inserisce la ragazza di Class.
<< Certo che non lo è per te. >> Borbotta Lena beccandosi un’occhiataccia dalla cognata.
<< Ma nel caso lo fossimo? >> Insistono. Questa volta è Class a parlare.
<< Se lo foste io non mi farei alcun tipo di problema. Sareste ancora i miei figli! >> Risponde Camilla rivolgendomi un’occhiata di monito.
<< Io mi ripeto: non so darti una risposta poiché so che non lo siete quindi non mi sono mai posto il problema. >> Risponde Kristoff.
<< Nicola, spero solo che tu non ti abbassi al livello di Daniele. Meriterebbe l’estinzione per come si è comportato con suo figlio Michael quando scoprii la sua omosessualità! >> Mi appunta Betty. Bhe almeno lui sa come mi sento ora! Per lui è anche stato peggio: lo ha scoperto da un articolo di giornale! Ma sto davvero compatendo Daniele Valencia?
<< Diego e la sua fidanzata come mai non ci hanno onorato della loro presenza? >> Domanda Kristoff al mio amico, mentre io sono immerso nelle mie riflessioni.
<< Ha detto che voleva parlare con urgenza con Giulia di quel video. Quest’ultima si trovava la ristorante con la sua famiglia e sono stati invitati a restare a pranzo. Il nostro invito è arrivato quando aveva già detto di sì ai Valencia. >> Spiega Betty.
<< Era così urgente parlare con Giulia proprio oggi? Oltretutto perché accettare un invito di quel mentecatto di Daniele? >> Domanda Kristoff.
<< Camilla, che è presente a quel pranzo, ha insistito tanto. >> Specifica Lorenzo.
 
 
 
[Marcella]
Vorrei tirare le orecchie a mia cognata per punizione, anzi no! I capelli visto che ci tiene così tanto da spendere un patrimonio settimanalmente dalla parrucchiera! Poso una mano sulla spalla della mia nuova e dolce nipote mentre alcuni si avviano verso l’uscita e altri consumano un amaro al banco.
<< Vedrai che si scioglierà, prima o poi! >> La rassicuro sorridendo.
<< Penso sia più semplice che si sciolga il polo nord. Comunque non è andata male visto che non mi ha additata come una rovina famiglie. >> Risponde questa dolcissima ragazza. Cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno ma lo vedo benissimo che è abbattuta!
<< Poteva per lo meno scusarsi per ieri sera. >> Commenta la figlia di Armando e Betty.
<< E’ stata colpa nostra, dovevamo renderla subito partecipe di quanto stava accadendo. Inoltre non è stata un’idea geniale presentarmi lì con gli orecchini che mi aveva regalato papà. >> Commenta. Sorrido perché lo ha chiamato “papà”. Daniele, una volta rimasti soli ieri sera dopo che è successo il tutto, mi ha detto che lo chiama sempre per nome!
<< Comunque dammi il tuo cellulare. Ti segno il mio numero! Così ci mettiamo d’accordo per rivederci! >> Propone Mariabeatrice facendole l’occhiolino. Isabella accetta e le passa il suo smartphone.
<< Ragazze, scusate. Vorrei chiedere anche a voi un favore. >> S’intromette il fidanzato di mio nipote Michael.
<< Dicci Cèsar. >> Lo invita Camilla.
<< Nel caso doveste sentire o vedere i mi prima di stasera non ditegli che ero a pranzo con voi. Questa sera annuncerò il mio fidanzamento con Michael quindi vorrei non trapelasse nulla prima di stasera. >> Ci prega Cèsar. Prometto anche io, anche se non avrò occasione di vedere Nicola e Leonora prima di domattina in aeroporto!
 
 
[Patrizia]
<< Mamma, possibile che tu non riesca a trovare un pretesto per scambiare quattro chiacchiere con Isabella? >> Mi redarguisce mio figlio Giulio, mentre gli tengo compagnia all’esterno mentre fuma una sigaretta con David. Con noi c’è anche Silvia.
<< Sì! Non so cosa potrei dirle! >> Mi giustifico.
<< Per esempio scusa se ti ho dato della sgualdrina? >> S’inserisce la ragazza di mio figlio Giulio. Cala il silenzio.
<< Senza offesa Patrizia. Imparerai di me che non amo molto i giri di parole. O mi ami o mi odi! >> Si scusa Silvia. Non è certo il tipo che si farebbe mettere i piedi in testa dai suoceri! Comunque ha ragione, effettivamente ieri sera ho esagerato. Ma cos’avrei dovuto fare dopo averle visto addosso degli orecchini che mio marito aveva acquistato alle mie spalle?
<< Di cosa parlate? >> Ci domanda Camilla, uscendo dal ristorante con parte del gruppetto, di cui fa parte Isabella.
<< Stavo suggerendo un pomeriggio di shopping. >> Mento.
<< Sì, che bella trovata! Oggi? >> Squittisce gasata Bea.
<< No zia, oggi Cami ed io abbiamo da fare! >> Esclama categorico David, guadagnandosi un’occhiata perplessa dalla sua ragazza.
<< Cosa ne dite di domani? Isabella, per te va bene? >> Le domando sperando di rendermi meno antipatica! La ragazza, che non si aspettava il mio invito, rimane spiazzata.
<< Non saprei… Domani è Lunedì ed è il giorno successivo alla sfilata… >> Adduce come scusanti quando viene azzittita dalla sua amica Silvia la quale le tira una gomitata.
<< Va benissimo Patrizia, grazie dell’invito! >> Esclama. Effettivamente un invito in orario di lavoro non è stata una grande trovata!
<< Sono sicura che potrai prenderti un pomeriggio di ferie. Per te ci sono problemi Cèsar? >> Chiede Camilla al suo amico, visto che Isabella è la sua segretaria.
<< No, non c’è alcun problema. Prenditi pure tutto il tempo che vuoi. >> Acconsente il direttore del personale dell’azienda.
<< Avete visto Diego? >> Domanda Isabella ai presenti.
<< E’ ancora dentro con Massimiliano, Giulia e papà. >> Le risponde Michael.
<< Quindi rimandiamo il volo se domani andiamo a fare shopping? >> Domanda gasata Mariabeatrice a Marcella. Escono dal ristorante anche mio marito, Massimiliano e Diego.
<< Bea se vuoi restare non ci sono problemi per me. Ma io devo tornare a Miami da mio fig… >> Cerca di esimersi Marcella.
<< Da un figlio ventisettenne e autonomo dici? Dai, Marce! Quante occasioni abbiamo di vederci? >> Cerco di convincerla.
<< E poi Isabella non è l’unica che deve conoscerti meglio. Io ho vent’anni da recuperare! >> Mi aiuta mia figlia Giulia, aggrappandosi al suo braccio.
<< Ventuno, sorellina! Ne hai compiuti ventuno! >> Le appunta Giulio beccandosi una linguaccia.
<< E va bene, accetto! >> Acconsente Marcella.
 
 
 
[Giulia]
<< Diego, io vorrei scusarmi per la storia del video. Se Paola l’ha trovato sul mio PC è tutta colpa mia. Non avrei dovuto appropriarmene! >> Chievo venia, quando il gruppetto inizia a separarsi per raggiungere le rispettive auto. Io resto indietro con Diego, Massi e papà.
<< Scuse accettate. Io davvero fatico a capire il comportamento di mio padre! Paola ha messo nelle mani di sua madre quel filmato e vorrebbero graziarla? Io non riesco a farmene una ragione! >> Si sfoga Diego. In effetti come dargli torto?
<< Io non so cosa dire, sono perplesso quanto te. Immagina poi la figura di merda che faranno fare anche a me: stamattina, quando si è presentata a casa, l’ho praticamente umiliata e ora viene a sapere di essere stata graziata! >> Risponde mio padre.
<< Stamattina è passata a casa? >> Domando incuriosita.
<< Sì, voleva parlare con te. Ovviamente l’abbiamo cacciata via. >> Mi narra mio padre.
<< Avrà voluto scusarsi, o almeno provarci. >> Adduce come motivazione Massimiliano.
<< Bhe, non mi interessa. Quando ha trovato quel filmato doveva venire da me, magari picchiarmi, non diffonderlo! >> Rispondo categorica.
 
 
 
[Isabella]
Quando saliamo in auto noto perfettamente che è di pessimo umore! Lo capisco dal fatto che diventa aggressivo durante la guida.
<< Diego stai pensando a tuo padre, vero? >> Gli domando pur immaginando che sia questo il motivo.
<< Io non riesco a farmene una ragione, capisci?! MIO PADRE INVECE DI TUTELARE ME COPRE LE SPALLE A QUELLA PAZZA! Io devo capire! >> Tuona.
<< Scusa piccola se ho urlato. Questa dovrebbe essere la tua giornata! >> Si giustifica, allungando la mano per accarezzare il mio ginocchio. Intreccio le mie dita alle sue.
<< Tranquillo amore mio. Le tue preoccupazioni sono anche le mie! Voglio solo che mi fai una promessa. Questa cena è importante per Michael e Cèsar, mi prometti che proverai a tollerare tuo padre rimandando le discussioni alla fine? >> Mi faccio promettere.
<< Ci proverò! Tu piuttosto come stai? Non mi è sembrata particolarmente loquace Patrizia. >> Commenta fermandosi ad un semaforo.
<< Bhe, neanche io se è per quello. Comunque è stato un pranzo divertente, no? Le sorelle di mio padre sono state carinissime. Mariabeatrice mi ha fatta morire dal ridere! >> Chioso.
<< Così piccola e così piena di coraggio. >> Commenta il mio amore. Ci baciamo senza accorgerci che è scattato il verde e un’auto dietro di noi suona. Diego si scusa alzando la mano mentre riprende la marcia.
<< Patrizia mi ha invitata a fare shopping sai? Con Marcella, Beatrice e Giulia. A tal proposito ti vorrei chiedere qualche ora di permesso per domani pomeriggio. Per Cèsar non ci sono problemi! >> Gli domando.
<< Non c’è problema piccola. >> Acconsente. Lo vedo che torna pensieroso!
<< Tu vuoi parlare con lei non è vero? >> Gli domando. Glielo leggo negli occhi!
<< Non potrei mai sottoporti ad un supplizio simile! No, ho un’altra idea. Chiameresti tuo cugino per chiedergli se ha mezz’oretta da dedicarci? >> Mi domanda. So cosa vuole fare: vuole scavalcare suo padre.
 
 
[Paola]
Sì, è la decisione migliore. Non posso restare a vivere qui con Kelly, con il timore di tradirmi di fronte alla sua disperazione per Gonzalo!
<< Hai proprio deciso di andare via? >> Mi domanda scoraggiata, reggendo un fazzolettino di carta consunto.
<< Sì. Te l’ho detto, mio padre ha bisogno del mio sostegno. >> Adduco come scusa mentre raduno alcune cose in una valigia.
<< Anche io sono stata lasciata. >> Ribatte.
<< Kelly. Non puoi paragonare la tua rottura alla fine del matrimonio tra i miei genitori! >> La rimprovero. Parlassimo del grande amore della sua vita capirei. Ma si tratta della seconda rottura il poche settimane!
<< Non si è fatto sentire con te Gonzalo? >> Mi domanda a bruciapelo. La trousse che reggevo in mano mi cade di mano e alcuni cosmetici cadono nel lavandino. Accidenti!
<< No, perché avrei dovuto sentirlo? >> Mento, raccogliendo gli ombretti passati a miglior vita.
<< Pensavo che magari aveste parlato della relazione tra i vostri genitori e che con l’occasione ti avesse chiesto di me. >> Spiega menzionando la relazione extraconiugale di mia madre con quell’individuo disgustoso.
<< No, e ti pregherei di non menzionare più  la relazione di mia madre. >> La prego con la faccia schifata mentre ripongo i miei cosmetici in valigia e la chiudo.
<< Allora ci si vede. Fammi sapere quando possiamo andare a farci una bella seratina! >> Propone. E’ davvero molto afflitta se pensa già alle belle seratine che passerà ora che è tornata single!
<< Ti farò sapere. Ci sentiamo! >> La saluto sbrigativamente, chiudendo la porta alle mie spalle. Quando entro nell’ascensore traggo un respiro profondo, cercando di ricacciare dentro le lacrime. Quando arrivo nella hall capisco che sto per combattere un’altra battaglia perché incontro Alec.
<< Piccola, cosa sono queste valigie? >> Mi domanda. Si avvicina cercando di baciarmi ma io mi scosto offrendogli solo la mia guancia.
<< Sto tornando a vivere a casa dei miei. Anzi, di mio padre. Gli serve compagnia. >> Gli spiego.
<< Capisco! Come sta? >> Mi domanda.
<< Non bene, non è mai andato a lavorare di domenica, né ha mai convocato i suoi impiegati il tale giorno di festa! >> Spiego, tergiversando. Non so come affrontare l’argomento che vorrei intavolare!
<< Non hai risposto a nessuna chiamata oggi. Il video è su tutti i notiziari. >> Mi fa notare.
<< Lo so. Non ti preoccupare di nulla tu, sono d’accordo con i Mendoza e i Valencia. Tu resterai fuori da questa storia. >> Gli assicuro.
<< E tu cosa rischi? >> Mi domanda.
<< Ancora non lo so. >> Rispondo.
<< Grazie piccola. Ma sono preoccupato per te! >> Esclama prendendomi una mano. Non riesco più a trattenere le lacrime.
<< Amore cosa succede? >> Mi domanda.
<< Dobbiamo smettere di vederci. Almeno per un po’. >> Confesso, guardandolo negli occhi. Lascia andare la mia mano e il suo viso diviene pallido d’un tratto.
<< Cosa? E perché mai? I tuoi sanno di noi… Che ragione ci sarebbe di chiudere? Piccola, se sei preoccupata per il futuro affronteremo tutto insieme! >> Cerca di farmi cambiare idea dopo attimi di esitazione. Sul finale della sua frase mi accarezza una guancia.
<< Alec io… Sei un bravo ragazzo, con me sei stato un angelo. Ma io non ti amo! >> Confesso con voce rotta. Alec fa qualche passo indietro.
<< Ancora Diego? DOPO TUTTO QUELLO CHE E’ SUCCESSO? >> Tuona.
<< No, Diego non centra nulla e tu questo lo sai. Inoltre ti pregherei di non urlare! >> Gli ordino.
<< Scusa, non urlo! Io non ci posso credere. Mi merito uno straccio di spiegazione! Sai bene che per me questo non è un problema. Sai bene quanto io sia stato comprensivo circa il tuo passato, promettendoti di aspettarti. Magari ho sbagliato a confessarti il mio amore e hai la sensazione che ti stia mettendo fretta? E’ questo? Io ti aspetto! >> Cerca di dissuadermi, cingendomi di nuovo le guance.
<< No, non è per questo che ho preso la decisione di chiudere. Anzi, è per la pazienza che hai dimostrato con me che è stato difficile prendere questa decisione. >> Spiego. Perché prolungare questa conversazione difficile per entrambi?
<< E allora cos’è? Andava tutto bene fino a ieri! MI MERITO UNA SPIEGAZIONE, DANNAZZIONE! >> Urla nuovamente, sollevando l’attenzione della coppia pettegola del secondo piano che attraversa la hall in direzione dell’ascensore.
<< Io non sono innamorata di te, non è sufficiente come motivazione? >> Gli domando.
<< Per me no. >> Risponde, dopo un attimo di esitazione con gli occhi velati di lacrime, prima di voltarmi le spalle. Apre il portone con foga quando abbandona il palazzo.
 
 
[Leonora]
<< Michael Valencia? Tu pensi che sia lui la persona a cui dedicava quelle parole d’amore al telefono? >> Domando al quanto perplessa di fronte all’ipotesi avanzata da mio marito.
<< Sì. La lampadina mi si è accesa quando Betty lo ha nominato. Questo spiegherebbe le capatine di Cèsar a Bogotà, la sua decisione di tornare qui e  l’imbarazzo del tipo di fronte a noi. Non puoi non averlo notato! >> Esclama convinto di ciò che dice.
<< Mi sembra un po’ poco su cui basarsi. >>  Commento.
<< Quanto scommetti che stasera ci sarà anche Michael Valencia? >>  Scommette mio marito sicuro di sé.
<< Magari sarà presente in qualità di amico. Secondo me stai correndo con la fantasia. Nicola, io ti vieto di attaccare nostro figlio alla cena di stasera! Non mi andrebbe giù se ti comportassi come Daniele! >> Lo rimprovero, per impedire che commetta sbagli con nostro figlio.
<< Ok. Ma non pretendere che non chieda spiegazioni a nostro figlio. Ma aspetterò la fine della cena perché voglio dargli l’ultima occasione di dirci la verità! >> Mi promette.
<< Cosa pensi invece del comportamento di Armando e Betty? Graziare quella ragazza. L’ha combinata grossa! >> Chioso quando giungiamo in albergo.
<< Penso che stasera ne vedremo delle belle e non mi potrò godere le pietanze che saranno servite. Diego si arrabbierà parecchio! >> Esclama mio marito. Sembra aver preso bene la prospettiva che Cèsar sia veramente gay!
 
 
[Lorenzo]
<< Chiama Cèsar. >> Ordino al comando vocale dell’auto, durante il tragitto verso casa.
<< Non ci voleva questo inconveniente. E proprio quando mio fratello si era deciso a dir loro tutto! >> Esclama la mia ragazza, riferendosi alla cena di questa sera a casa di Diego e Isabella.
Ci sono tre contatti di nome Cèsar. Indicare a voce alta il numero corrispondente.
<< Uno. >> Rispondo alla voce prodotta dalla mia macchina.
<< Pronto, Lorenzo. >> Esordisce Cèsar accettando la chiamata.
<< Ciao, ci sarebbe un problemino. >> Saluto per poi anticipargli la natura della telefonata.
<< Cosa succede? Una giornata tranquilli mai? >> Si lamenta mio cognato.
<< Ciao fratellone. Indovina chi abbiamo incontrato al ristorante? Martin Pasda. >> Spiega la mia ragazza a suo fratello.
<< Cèsar sei ancora li? >> Gli domando non udendo più rumori!
<< State scherzando? Ha parlato con papà? >> Ci domanda.
<< Con papà e di fronte a tutti. Ha alluso chiaramente alla vostra relazione e al fatto che sei tornato qui per qualcun altro. Abbiamo provato a mitigare la reazione di papà, ma sappi che questa sera arriverà a quella cena prevenuto! >> Gli spiega sua sorella.
<< Grazie di avermi avvertito. Cosa mi consigliate di fare? >> Chiede mio cognato.
<< Non aspettare il dessert o rischiamo di trasformare un’altra cena in una battaglia. >> Gli consiglia sua sorella.
<< Bhe se la cena di stasera si trasformerà in una battaglia non sarà per colpa mia. Ditemi, che sostanze stupefacenti assume Armando? No perché credevo fosse mio suocero quello fuori di melone invece si è rivelato il più assennato della situazione! >> Commenta Cèsar.
<< A cosa ti riferisci? >> Domandiamo coralmente aggrottando le sopracciglia.
<< Armando non vi ha accennato al colloquio con l’avvocato? >> Ci domanda.
<< Ci ha detto che Paola non verrà perseguita perché si è offerta di collaborare. >> Racconta Roberta.
<< Ah, questa è la versione semplificata. A noi Daniele ha detto che Armando ha fatto pressione perché Paola venisse tenuta fuori da questa storia. Diego è incazzato nero! >> Ci spiega. Ci guardiamo con stupore.
<< Perché Armando avrebbe fatto questo? >> Domanda Roby a suo fratello.
<< E’ quello che vorrebbe capire Diego questa sera. Ora vi lascio, devo ragguagliare Michael sulla situazione che ci attende stasera. Ci vediamo più tardi! >>
<< Ciao. >> Rispondiamo coralmente prima di porre fine alla telefonata.
<< Per fortuna da casa dei miei ho prelevato casco e ginocchiere che usavo quando andavo a pattinare. Ne avremmo bisogno questa sera! >> Commento facendo dell’ironia. Ma cos’è saltato in testa a mio padre?
 
 
[Daniele]
<< Mi dispiace se non sono stata accomodante quanto volevi. >> Commenta mia moglie dopo alcuni minuti di silenzio, durante il tragitto in auto.
<< Ho apprezzato lo sforzo, Patrizia. Non pretendo certo che la chiami “figlia mia” al primo incontro. >> La rassicuro, accarezzandole una gamba. Ho apprezzato che sia venuta a questo pranzo e che provi trasporto per la storia di Isabella. Il resto verrà da sé con il tempo!
<< Perciò Domenica prossima al rinnovo dei voti nuziali Isabella agli occhi di tutti sarà tua figlia. >> Osserva.
<< Sì. Non mi andava certo che presenziasse a questo rito come una sconosciuta o un’invitata comune, lo capisci? >> Le spiego. Annuisce.
<< Prenderò il tuo cognome? >> Mi domanda.
<< Qualora lo volesse. Spero che voglia sbarazzarsi del cognome di quei farabutto! >> Esclamo. Se prendesse il mio cognome sarebbe l’ufficializzazione di questo legame!
<< Secondo te cosa penserà Roberta di tutta questa storia quando saprà la notizia? Insomma lei l’abbiamo abbandonata e Isabella la stiamo accogliendo così apertamente. >> Mi domanda, come se fossi frate indovino. Anche se non serve lui per fare delle ipotesi!
<< Non penserà niente che non pensa già: che siamo due vermi. Anzi no, era letame il termine esatto! >> Esclamo, rammentando quella sera a casa di Armando. Roberta ha espresso tutto il suo odio ed io proprio non so come potrebbero cambiare le cose!
<< Abbiamo sbagliato tutto. >> Rimugina mia moglie.
<< O magari penserà che siamo cambiati. Io vorrei tanto aiutarti Patty ma quella ragazza mi ha guardato dritto negli occhi quando mi ha detto cosa sono per lei. Non posso avvicinarmi a lei. >> Rammento con rammarico.
<< Tu devi costruire il rapporto con tua figlia. E’ compito mio abbattere il muro che mi divide dalla mia! >> Esclama. La vecchiaia la sta rendendo riflessiva e umana, chi lo avrebbe detto?
<< Signori, dove dobbiamo andare? >> Ci domanda l’autista.
<< Al circolo. Oggi dobbiamo definire il menu con lo chef! >> M’informa mia moglie.
 
 
[Massimiliano]
<< Ho un male cane ai piedi. Mi sembra di avere le caviglie gonfie come due zampogne! >> Si lamenta la mia fidanzata. Le afferro dolcemente le gambe accompagnandole sulle mie, e inizio a massaggiarle le caviglie.
<< Piccola non credo tu sia già a quel punto della gravidanza. >> Le faccio notare.
<< Qualcuno qui ha fatto i compiti. >> Commenta divertita.
<< Lo ammetto, ho letto qualche sito in materia! >> Confesso sorridendo. Giulia solleva un sopracciglio.
<< 15 per la precisione. Sono un esperto di tutte le fasi della gravidanza! >> Esclamo facendola ridere.
<< E hai anche consultato qualche sito di nomi? Non abbiamo ancora pensato a qualche nome se fosse un maschietto. >> Mi fa notare.
<< Ho un’idea. Aprirò una pagina a caso, e valuteremo il primo nome maschile che compare. >> Propongo per giocare, afferrando una rivista.
<< Con la fortuna che abbiamo incapperemo in qualche nome assurdo! >> Esclama Giulia.
<< Ti sbagli, donna di poca fede. Ignacio è carino! >> Le faccio presente. Giulia arriccia le labbra.
<< Ok, riproviamo con un’altra rivista. >> Propongo, cambiando giornale.
<< Ti è dispiaciuto quando ha detto che vorrebbe sposarsi, visto che la tua proposta l’ha rifiutata? >> Mi domanda improvvisamene, tormentandosi un unghia e osservando in basso.
<< No. Adesso ho te per me il passato non ha più alcuna importanza. >> Le rispondo. Sorride mentre cambia posizione e si stende con la testa appoggiata alle mie gambe.
<< Chissà come prenderanno la notizia i tuoi. >> Riflette osservando il soffitto.
 
 
 
[David]
<< Capisco che il pranzo non sia andato come speravi, ma questo non mi sembra un buon motivo per girare con quella faccia da funerale! E poi non è andato così male. Tua madre non sarà stata la simpatia in persona con Isa ma le tue zie hanno compensato! >> Mi riprende la mia fidanzata quando giungiamo di fronte alla porta di casa. Oltre questa porta c’è lo scenario che farà da sfondo alla mia proposta. Mi manca il fiato! Esito con la chiave appoggiata alla toppa della serratura.
<< David ti senti bene? Ora non ti ricordi più come si apre una porta? >> Mi prende in giro Camilla.
<< Io ti ho fatto una sorpresa! >> Confesso riprendendo fiato.
<< Che bello! Di cosa si tratta? >> Gioisce, allacciandomi le braccia al collo.
<< Ma perché riesca ho bisogno che ti aspetti qui un secondo. E chiudi gli occhi, ok? >> Le chiedo. Non se lo fa ripetere due volte e si mette una mano di fronte agli occhi. Io entro in casa e richiudo la porta alle mie spalle. Roby e Lorenzo hanno fatto un lavoro bellissimo, mi sembra di fare un tuffo nel passato.
 
Mi sentivo così imbranato a quella festa. Credevo che, con indosso un vestito elegante, mi sarei sentito più sicuro di me, dimenticandomi dell’ammasso di brufoli che era la mia faccia all’epoca.  Soprattutto mi sentivo così abbattuto per aver invitato Esmeralda al ballo, una scelta di comodo perché non avevo il coraggio di farmi avanti con la ragazza che mi piaceva: Camilla Mendoza.
<< Sei molto carino stasera. >> Si complimentò Esmeralda. Una ragazza dolce, per carità, ma non quella che sognavo!
<< Sei troppo gentile. Comunque stai bene anche tu. >> Risposi, per non fare la figura dello zoticone, mentre ballavamo un lento nella sala allestita a tema “in fondo al mar”. Guardai si sottecchi Camilla che ballava con quell’ammasso di muscoli e ovvietà: Rafael Campos.
Poco dopo la presentatrice della serata, la nostra consulente scolastica, annunciò i nomi della reginetta e del re del ballo: proprio Camilla e quel tale! Le due star della serata salirono sul palco per prendersi gli applausi e dire due parole di commiato verso i loro elettori. Applaudì anch’io, ipocritamente. “E’ il ballo scolastico dell’ultimo anno, diamine! Mancano poche settimane al diploma!”, pensai tra me e me. Non potevo perdere altro tempo! Osservandoli sul palco venni pervaso da un’improvvisa sicurezza e coraggio e decisi che prima della fine di quella serata mi sarei dichiarato. Incontrarla agli eventi mondani, alle serate riguardanti l’azienda o nei corridoi della scuola scambiando parole di amicizia non mi bastava più. Ogni mio proposito andò a farsi benedire poco dopo quando quel tale la baciò di fronte a tutti, suscitando fischi e applausi. Abbandonai la sala, coltivando quel sogno per tutta la vita: dichiararmi. Immaginandomi come sarebbe potuta andare la mia vita se a quel ballo mi fossi dichiarato! Nella realtà feci qualcosa di sbagliato… mi fidanzai con Esmeralda, illudendola e accontentandomi. Pochi mesi dopo la lasciai prima di partire per l’università.
 
 
Mi batte forte il cuore mentre torno alla realtà e mi precipito nella nostra stanza da letto. Apro l’armadio e recupero la scatoletta contenente l’anello di fidanzamento che avevo nascosto nel taschino interno di una vecchia giacca che mi sta stretta sulle spalle.
<< Forza David. Stai per dichiararti  a Camilla durante il ballo scolastico, il tuo sogno sta per avverarsi! >> Mi pongo coraggio traendo un respiro profondo. Richiudo le ante dell’armadio e raggiungo Camilla che aspetta sullo zerbino.
<< Cami, sto per aprire la porta. Hai gli occhi chiusi? >> Mi assicuro, per non rovinare l’effetto sorpresa.
<< Sì, e sono molto curiosa! >> Mi risponde. Apro la porta e l’accompagno dolcemente all’interno. Richiudo la porta alle mie spalle e faccio partire la musica.
<< Apri gli occhi. >> Le consento. Resta sbalordita osservando l’ambiente attorno a sé: l’arco d’ingresso nel salotto addobbato con palloncini di tutte le tonalità del blu, il colore del mare. I fili di lucine di natale e Roberta e Lorenzo hanno saputo sapientemente fissare al soffitto (speriamo che restino appese non pretendo tutta la sera, ma il tempo della proposta), una delle sedie della sala da pranzo rivestita con un copri sedia blu, a mo di trono, posizionata dentro una cornice dipinta a mano decorata da sirene e altre creature dell’oceano, con di fronte la fotocamera posizionata sul treppiede, come c’era al ballo scolastico.
<< Oh mio Dio… ma come hai fatto a fare tutto questo? >> Domanda stupida.
<< Camilla Mendoza, mi farebbe l’onore di venire con me al ballo? >> Le domando, miracolosamente senza balbettare, dopo tanti anni.
<< Volentieri David Valencia. >> Acconsente sorridendo. Le allungo una mano, che lei afferra, e raggiungiamo il centro del soggiorno. Le poso una mano su un fianco, lambendo dolcemente l’altra mentre iniziamo a danzare.
<< Era da tanti anni che desideravo chiedertelo! >> Le rivelo. I suoi occhi divengono lucidi.
<< Non avrei mai immaginato che mi avresti preparato una sorpresa simile. Sei la mia ancora David Valencia, la mia medicina in giornate brutte come questa, amore mio. >> Mi dichiara, appoggiando la testa al mio petto e lasciandosi cullare dalla musica.
<< Perché hai scelto proprio il ballo dell’ultimo anno? >> Mi domanda, separandosi dal mio petto dopo qualche istante.
<< Perché per me quella serata fu cruciale. Volevo dichiararmi quella sera, lo sai? >> Le rivelo.
<< Non ne avevo idea. Cosa ti ha fatto desistere? >> Mi domanda.
<< Sono scappato via quando quel tizio sul palco ti ha baciata. >> Le rispondo, ricordando, sfortunatamente troppo bene, l’episodio! Camilla abbassa lo sguardo desolata.
<< Non lo sapevo, mi dispiace. Non mi ero accorta che te ne eri andato. >> Mi confessa. Le sollevo leggermente il capo appoggiando due dita al suo mento.
<< Non cerco di rattristarti, o di farti sentire in colpa! Vorrei farti capire perché ho allestito per te questa sorpresa! >> Le spiego.
<< Comunque sul palco l’avrò anche assecondato, ma in privato ha ricevuto la sua dose di parole, e non solo quelle! Nessuno gli aveva dato il permesso di baciarmi tantomeno sul palco di fronte a tutto il nostro anno. >> Mi racconta. Sorrido. Ce la vedo Cami a tirargli un ceffone. La cosa mi rallegra, ma da un lato mi rattrista poiché, se fossi restato e avessi visto quel distacco tra di loro dopo l’incoronazione, magari avrei trovato il coraggio di dichiarami, invece di perdere la verginità con Esmeralda e viceversa.
<< Posso confessarti una cosa? >> Chiede permesso. Io annuisco.
<< Con il senno di poi è stato un bene che tu non ti sia dichiarato. Pochi mesi prima tuo fratello mi aveva usata e abbandonata, non ero nello stato d’animo giusto per iniziare una nuova frequentazione, soprattutto con il fratello del tipo che mi aveva scaricata. >> Mi confessa. Bhe, effettivamente…
<< Mentre oggi è tutto diverso. Oggi posso darti tutto l’amore che meriti! Senza preoccupazioni! Tesoro mio come vedi il destino segue sempre il suo corso! >> Esclama allacciandomi le braccia al collo.
<< Magari all’epoca non ti sarei piaciuto, con tutti quei brufoli. >> Commento.
<< Così però mi offendi. Non mi sono messa con te solo perché hai un bel faccino! Non soffro di teresina, sai? Mi ricordo che al liceo eri un tesoro mi ragazzo. E poi non eri brutto, eri tu a vederti così! Ed io ero troppo stupida per accorgermi a fondo delle tue qualità! >> Si rimprovera.
<< Lo hai detto tu, non eravamo pronti per vivere una vera storia d’amore e magari la vita  ci ha voluto risparmiare un tira e molla o una delusione? Magari se ci fossimo messi insieme ai tempi del liceo oggi non staremmo più insieme. >> Ipotizzo, vedendo per la prima volta le cose sotto una luce differente.
<< Forse! >> Esclama di rimando.
<< E non avrei potuto fare questo. >> Intervengo, spinto dall’istinto. E’ il momento perfetto! Mi inginocchio di fronte a lei lasciandola scioccata ed estraggo la scatolina dalla tasca della giacca. Camilla si copre il volto con le mani.
<< No, dieci anni fa non avrei mai avuto il coraggio di compiere questo gesto perché ero un ragazzo insicuro e non mi sentivo alla tua altezza. Ma oggi, Camilla Mendoza, sono certo di poterti dare tutto quello che meriti e desideri, sono consapevole di poter essere per te l’uomo della tua vita, se tu lo vorrai. Mi vuoi sposare? >> Le domando tutto d’un fiato. Sto per svenire!
<< Prima che tu possa rispondere devo aggiungere un ultima cosa: se stai per rispondere negativamente, preoccupata per la reazione di tuo padre, sappi che sa già tutto e ha acconsentito al nostro matrimonio. Quindi, se tu lo vuoi Camilla, posso essere tuo per il resto della vita! >> Mi dichiaro. Le lacrime escono copiose dai suoi occhi. Scorgo un sorriso sul suo volto. Ride! E’ positivo vero?
<< Sei così stupido! Sì che ti voglio sposare! Voglio essere tua moglie! >> Accetta, con il più bello dei sorrisi! Torno in posizione eretta per poi metterle al dito l’anello che sancisce questo fidanzamento. Non  smetto di osservare i suoi stupendi occhi per tutta la durata di questa breve azione.
<<  Quella tipa che hai conosciuto al liceo, quella Camilla, la posso conoscere? Vorrei prenderla a sberle! >> Esclama. Scoppio a ridere prima di baciarla. La sollevo da terra facendola volteggiare.
 
 
[Jimmy]
Sono seduto in soggiorno a fare zapping in tv annoiato più che mai quando suonano alla porta. Dev’essere l’amore della mia vita!
<< Ciao piccola! >> La saluto quando apro la porta. Lena mi allaccia le braccia al collo e mi bacia. Mi beo del profumo dei suoi capelli.
Mi sveglio di colpo quando sento la porta d’entrata sbattere. Oh mio Dio, ma che vado a sognare? Mi strofino gli occhi ancora scosso dal sogno fatto.
<< Ciao tesoro. Tutto bene al lavoro? Vuoi lavarti prima tu? Così hai più tempo per farti bella per questa sera. >> Le propongo. Noto che ha un’espressione nera.
<< Problemi al lavoro? >> Le domando.
<< No. Comunque a quella cena io non vengo! Se venissi sarebbe solo per prendere a pugni la faccia da troia di quella! >> Tuona. Si siede sul letto e con rabbia si toglie le scarpe da ginnastica scagliandole per la stanza.
<< Ma di chi stai parlando? >> Le domando perplesso.
<< DI LENA! DI CHI ALTRI?! E’ VENUTA AL RISTORANTE A CENA CON LA SUA FAMIGLIA E OVVIAMENTE HA COLTO L’OCCASIONE PER UMILIARMI! OLTRE A TRATTARMI COME UNA SERVA A SUA DISPOSIZONE MI HA DETTO CHE SONO GRASSA E VECCHIA! QUINDI BUONA CENA! >> Strepita prima di chiudersi in bagno sbattendo la porta. Sospiro portandomi una mano alla testa.
 
 
[Alexander]
Cammino a un metro da terra! Non pensavo che si potesse essere così felici.
<< Cosa prepara la mamma più dolce del mondo? >> Le domando, abbracciandola da dietro.
<< Cheesecake alle fragole. E’ l’unico dolce che so preparare! >> Mi risponde. Volta leggermente il capo e ci baciamo.
<< Il piccolo e il suo papà sono curiosi di assaggiarla. Cosa ne dici se mi occupo della cena? Polpette di pollo possono andare? >> Le chiedo. Annuisce prima di dedicarmi un altro bacio.
<< Sarai un papà e un marito fantastico! >> Fantastica. Le sorrido mentre mi avvicino al frigo per cercare gli ingredienti necessari.
<< Sai, mia madre mi ha detto che Giulia avrà il suo bambino in Settembre, più o meno quando partorirai tu. Non mi sembra vero che il prossimo 10 Settembre diventerò padre! >> Esclamo, fantasticando su quando taglierò il cordone ombelicale.
<< Tesoro, il dottore ha indicato il 10 come termine della gravidanza, ma potrebbe anche nascere qualche giorno dopo. >> Mi spiega.
<< Ah. Saranno giorni duri per me se dovrò aspettare per vederlo! >> Commento.
<< A chi lo dici. >> Risponde, quando suona il mio cellulare.
<< E’ mia madre. >> Annuncio, prima di rispondere.
<< Pronto, mamma. Com’è andato il pranzo? >> Le domano quando accetto la comunicazione.
<< Ciao gioia. Poteva andare meglio, tra una mummia e tua zia Patrizia non c’era alcuna differenza! Ma poteva pure andare peggio… Diciamo che non è stata maleducata come ieri sera. Tesoro chiamavo per dirti che dovrò rimandare il mio rientro di qualche giorno. Per domani abbiamo organizzato una sessione di shopping con Isabella. >> Mi spiega. Così per quando tornerà avrò già parlato con Nicola e potremmo annunciare il matrimonio ufficialmente!
<< Va bene mamma. Aiuta pure zia Patrizia e Isabella, tranquilla. >>
<< Sei un tesoro. Sai che mi sento terribilmente in colpa verso Roberta. E se si risentisse di tutte queste attenzioni verso Isabella? Ieri sera sono riuscita a malapena a chiederle come va, dato che tua zia era una mina vagante e ho dovuto badare a lei come se fosse una bambina. >> Si rimprovera.
<< Perché non la inviti alla sessione di shopping? >> Propongo.
<< Senza dirlo a Patrizia? E poi Roberta non accetterebbe mai. >> Obbietta.
<< Patrizia cosa potrebbe fare? Una scenata nel bel mezzo del centro commerciale? >> Commento.
<< Perché no, se stava per farne una durante a sfilata! >> Controbatte mia madre.
<< E poi se Roberta dovesse rifiutare almeno tu avrai fatto il tuo dovere di pseudo zia. >> Le faccio notare.
<< Hai ragione. Peccato che non abbia il suo numero! >> Chiosa con la vocina che usa di solito per chiedere un favore al suo unico figlio.
<< Vedo se riesco a mandartelo. Un bacio mamma, a presto e divertiti. >> La saluto.
<< Grazie per i consigli. Ciao tesoro e saluta Olga! >> Mi saluta ponendo fine alla telefonata.
<< La risposta è no. Non tenderò una trappola a mia sorella! >> Chiosa categorica la mia futura moglie, prima ancora che possa aprire bocca.
<< Non è una trappola. Sarebbe una trappola se mia madre le facesse credere che Patrizia non sarà presente. Ma lei non farebbe mai una cosa del genere. >> Le faccio notare.
<< Ti giuro che non rivolgerò mai più la parola a tua madre se dovesse fare questo a mia sorella! >> Afferma categorica prima di fornirmi il numero di Roberta.
 
 
 
[Roberta]
Sorrido e mi commuovo quando Camilla mi invia una foto dell’anello di fidanzamento che calza alla perfezione al suo anulare. Mi invia una serie di vocali raccontandoci tutto, e ringraziandoci per aver reso possibile quel magico momento.
<< Potremmo farlo come lavoro! >> Esclama il mio fidanzato.
<< Quando Daniele e tuo padre scopriranno del contrabbandiere e ci licenzieranno. >> Scherzo. Evidentemente questo scherzo non gli piace visto che diventa bianco d’un colpo.
<< Amore, scherzavo. >> Lo tranquillizzo, quando ricevo una chiamata da un numero che non conosco.
<< Senti chi è, no? Se è un maniaco me lo passi. >> Mi incinta il mio fidanzato notando la mia espressione perplessa.
<< Pronto? >> Esordisco.
<< Roberta? Scusa se ti chiamo. Sono Marcella, ho chiesto il numero a tua sorella per farti una proposta. >> Si presenta la suocera di mia sorella. La sua chiamata mi lascia spiazzata.
<< Ciao Marcella. Dimmi tutto. >> La invito, dopo un attimo di esitazione.
<< Vorrei invitarti a un giro di shopping che abbiamo organizzato domani pomeriggio. >> Mi invita.
<< “Abbiamo” chi? >> Le domando, pur immaginando che sia coinvolta anche lei.
<< Bhe, è stata di Patrizia l’idea. Vi prenderanno parte Mariabeatrice, Giulia e Isabella, oltre a me ed a Patrizia. >> Ammette.
<< Mi dispiace, ma domani dovremmo studiare l’andamento delle vendite di questa collezione, è appena stata lanciata e c’è molto… >> Cerco di declinare con una scusa, ma neanche troppo. C’è veramente bisogno di me in ufficio.
<< Ho lavorato tanti anni come direttrice dei punti vendita, so benissimo che dopo una sfilata c’è molto da fare. Perdonami se ti ho disturbato. >> Si scusa.
<< Nessun disturbo. Se tu e Mariabeatrice restate in città ancora un po’ potremmo prenderci un caffè insieme. >> Propongo, per non passare da maleducata. Proprio non mi interessa uscire con la donna che mi ha messa al mondo e abbandonata!
<< Molto volentieri. Ti lascio, buona serata. Porta i miei saluti al tuo fidanzato, a tuo fratello e ai tuoi genitori visto che non riuscirò a rivederli prima che partano. >> Mi prega gentilmente.
<< Grazie. Speriamo di riuscire a tornare presto a Miami, mi manca la mia sorellina e vorrei vedere la nuova casa! A presto. >> La saluto, ponendo fine alla comunicazione.
<< Patrizia ha organizzato una seduta di shopping per conoscere meglio Isabella. >> Racconto al mio fidanzato, riassumendo in pochissime parole il succo della telefonata.
<< E a te ovviamente non da fastidio. >> Commenta. Ha l’aria di una frecciatina. Incrocio le braccia al petto fissando la televisione di fronte a noi.
 
 
[Camilla]
Non riesco a smettere di ammirarlo, immaginando il giorno in cui oltre a questo bellissimo anello avrò anche la fede nuziale.
<< Era per questo che tra te e mio padre le cose erano così tese! Mio padre non voleva che mi chiedessi di sposarmi? >> Gli chiedo, scendendo dalle nuvole.
<< Devo dire che sì, ha fatto un po’ di storie. Ma alla fine ha mollato il colpo! Vedrai che si commuoverà quando gli daremo la notizia! >> Esclama.
<< Sì ma io non ce la faccio ad aspettare fino a stasera! Posso video chiamarli, ti prego! >> Lo supplico. Il mio futuro marito acconsente e gli stampo in sonoro bacio in bocca.
<< Ti amo David Valencia! >> Gli rammento, prima di afferrare il tablet per accenderlo.
<< Mostrilla, mi fa piacere ricevere una tua video chiamata ma ci vedremo tra poche ore e non abitiamo neanche così distanti! >> Esordisce mio padre dopo aver accettato la comunicazione.
<< Non potevo aspettare per dirti che sei il papà più buono, bravo e bello del mondo! Siete due genitori meravigliosi! >> Li sbaciucchio attraverso lo schermo.
<< Aspetta tesoro, c’è un riflesso terribile! Lo vedi anche tu Betty? >> Domanda mio padre a mia madre. Sorrido.
<< Sì, sembra che abbiate il sole lì in soggiorno! >> Chiosa mia madre. Si riferiscono all’anello che ho appositamente messo in bella mostra nell’inquadratura.
<< Cami ed io vi abbiamo chiamato per darvi una notizia in anteprima! L’ho fatto: le ho chiesto di sposarmi! >> Rivela David. Ci scambiamo un bacio.
<< Congratulazioni ragazzi! Non vedo l’ora di vedere l’anello dal vivo e aiutarvi con i preparativi! >> Esclama mia madre.
<< Congratulazioni anche da parte mia! Mi raccomando solo di non lasciare il comando a tua madre David, conoscendola diventerebbe un incoronazione reale e il pranzo arriverebbe in ritardo! >> Ironizza mio padre.
<< Ragazzi stasera parliamo meglio, mi stavo facendo la piastra ai capelli. Sono così felice figlia mia,non vedo l’ora di vederti con l’abito da sposa! >> Fantastica mia madre.
<< Vi voglio bene, a più tardi! >> Li saluto.
<< Anche noi mostrilla. Baci, a stasera! >> Ci saluta mio padre prima di porre fine alla conversazione.
<< In che stagione ti piacerebbe sposarti? >> Mi domanda il mio amore.
<< Bhe, questa primavera è troppo tardi e la prossima è troppo distante! D’estate non ci penso neanche, troppo caldo. Cosa ne dici di Settembre oppure Ottobre? >> Propongo.
<< Deciso. Tra sette mesi sarai mia moglie! >> Risponde prime di catturare le mie labbra in un bacio.
 
 
 
[Leon]
Quando è bruscamente terminata la storia con Roberta mi ero veramente convinto che sarei stato per sempre condannato a soffrire: le mie passate relazioni sono sempre state fonte di sofferenza! Mi è accaduto di tutto: una mi ha nascosto di essere sposata, un’altra mi ha tradito. Mi ero ripromesso che mi sarei preso del tempo per me stesso, ed invece eccomi qui mentre aspetto trepidante che lei scenda per accompagnarmi a quella cena. Tuttavia cerco di fare le cose con la dovuta calma, seguendo determinati passaggi. Non ho intenzione di buttarmi a capofitto anche in questa storia, così come ho fatto in passato. Anche perché c’è un fattore che non voglio sottovalutare ovvero la differenza d’età. Sì, lei mi piace ma voglio essere prudente per il bene di entrambi. La mia mente in questo mese mi ha suggerito più volte che era uno sbaglio uscire così presto con qualcuno ma non posso nemmeno ignorare certi segnali che mi invia il mio corpo quando ricevo un suo messaggio, come quello di oggi mentre ero riunione, che sto rileggendo in questo istante, con conseguente scambio di risposte, mentre l’attendo appoggiato alla mia auto.
 
Grace: Nessuno mi aveva mai fatto un regalo del genere, sei matto? E’ stupendo, ti ringrazio. E’ piaciuto molto anche a mio padre a mio fratello.
Io: Non ho potuto non notare i tuoi occhi brillare quando ha sfilato quel modello. Consideralo un ringraziamento per non avermi fatto andare solo a quella serata.
Grace: Grazie a te per avermi invitata…
Io: Ti andrebbe di farmi un altro favore?
Grace: Mmmmh, ci devo pensare! :P
Io: :P
Grace: Spara!
Io: Mia cugina e il suo ragazzo questa sera daranno una cena per inaugurare la nuova casa, mi farebbe piacere se mi accompagnassi.
Grace: Molto volentieri!
 
Ho atteso in trepidazione per almeno due minuti la sua risposta dopo averle avanzato l’invito. Vengo distratto dai miei ricordi quando la vedo incedere verso di me.
<< Ciao. >> Mi saluta.
<< Buonasera. >> La saluto di rimando, mentre ci scambiamo un guanci a guancia. Per l’occasione ha scelto di indossare dei jeans attillati, delle decolté nere, una camicia e una giacca in pelle.
<< Cosa c’è? Sto male? >> Mi domanda. Ha notato che la stavo squadrando, che figura!
<< No, scusa! Andiamo? >> Propongo per togliermi d’impiccio.
<< Non mi sembrava l’occasione adatta per indossare l’abito che mi hai regalato, se sei rimasto deluso della mia mise! >> Rompe il ghiaccio quando saliamo in auto.
<< No, stai benissimo. Lo indosserai quando vorrai. >> Le rispondo. E pensare che, probabilmente, non ci saremo più visti dopo il giorno del gelato se io non avessi perso le chiavi di casa.
 
 
Mi ero spremuto le meningi per cercare di ricordare dove avessi perso le chiavi di casa. Scrivere l’indirizzo sul portachiavi… che coglionata! Per fortuna trovai subito un fabbro per cambiare le serrature. La mattina dopo guardai per scrupolo nella cassetta della posta sperando che qualcuno le avesse trovate e le avesse messe lì dentro: ci tenevo al portachiavi dato che è un regalo di mia madre. Niente! Rientrai in casa, mi sedetti a leggere il giornale quando suonarono alla porta. Tirai su il citofono prima di aprire.
<< Sì, chi è? >> Chiesi al mio interlocutore.
<< Leon? Sono Grace. Ho trovato le tue chiavi. >> Rimasi sorpreso ma anche sollevato nel sentire la sua voce. Non le avevo perse in giro per la città! Premetti il bottone per l’apertura del cancello e poi la porta di casa.
<< Ciao, scusa l’invasione. C’è scritto l’indirizzo sul cartellino del portachiavi! >> Esordì, allungandomi il mazzo di chiavi che afferrai.
<< Ti ringrazio. Dove le hai trovate? >> Le chiesi.
<< Sul pianerottolo di casa mia. Ti auguro buona giornata. >> Tagliò corto, voltandomi le spalle per imboccare l’uscita del palazzo.
<< Non vuoi neanche una tazza di caffè? >> La invitai d’istinto. Esitò tormentando le maniglie della sua borsetta.
<< Non vorrei esserti di disturbo! >> Rispose in evidente imbarazzo.
<< Nessun disturbo. Potresti raccontarmi com’è andata con tuo padre quando sei rientrata, sempre che tu ne abbia voglia. >> Mi resi conto dopo di essere stato troppo invadente con quella proposta! Lei annuii accettando il mio invito ed entrò in casa.
 
 
 
[Lorenzo]
Siamo in macchina diretti a casa di Diego e Isabella e la mia ragazza ha passato tutto il tempo al telefono con la sorella, oltre a tenermi il broncio.
<<… sorellina sono molto contenta per voi!... Sto già pensando al vestito da indossare… Certo che non dirò niente a papà, ci mancherebbe. Ti voglio bene! >> Le sento dire, ponendo fine alla telefonata.
<< Oggi è la giornata delle proposte di matrimonio. Olga e Alex si sposeranno in Maggio, le ha fatto la proposta questa mattina. >> Mi espone.
<< Mi raccomando acqua in bocca con i miei. Alex vuole chiedere il loro parere prima di annunciare il fidanzamento. >> Specifica.
<< Allora mi parli. Credevo fossi arrabbiata con me. >> Ironizzo quando siamo arrivati. Parcheggio di fronte alla villetta.
<< Diciamo che certe frecciatine puoi risparmiartele. Lo sai quanto sia complicato per me quell’argomento. >> Mi riprende, slacciandosi la cintura di sicurezza. Le afferro le mani prima che abbia il tempo di scendere dal mezzo.
<< Piccola mia io vorrei solo che fossi serena, ho l’impressione che tu stia combattendo una guerra interiore e vorrei esserti d’aiuto! >> Le rivelo.
<< Io sono sicura dei sentimenti che nutro verso quei due: li detesto! Ma cosa devo dirti? La loro reazione verso Isabella mi urta leggermente i nervi. Io sono stata abbandonata mentre lei viene accolta come il figlio il prodigo. >> Si confessa.
<< Ciò ti da fastidio o ti causa invidia? >> Le faccio notare. Si prende qualche istante prima di pensarci.
<< E se ti dicessi che non lo so? Ti sembrerò un’ipocrita? Una che pugnala alle spalle i suoi genitori? >> Mi domanda. Scuoto il capo.
<< No, mi sembreresti una ragazza con un cuore e un’anima, che è quello che sei! >> Le assicuro, accarezzandole una guancia.
<< Lorenzo Mendoza sappi che negherò fino alla morte di aver detto quello che ho detto in questa macchina! >> Precisa. Ridacchio.
<< Non lo direi ad anima viva. Ci sarò sempre quando vorrai sfogarti e confidarmi i tuoi stati d’animo più intimi perché ti amo. E accetterò la tua decisione di dare una possibilità a quei due, semmai ricevessi un colpo in testa! >> Ironizzo facendola ridere. Ci baciamo prima di venire colpiti da due fanali che arrivano dal lato opposto: sono mamma e papà.
<< Caschi e ginocchiere li hai portati, vero? >> Mi domanda la mia donna.
<< Certo, sono nel bagagliaio! >> Le assicuro.
<< Ciao. >> Salutiamo tutti e quattro coralmente, una volta scesi dalle rispettive auto.
<< Siamo i primi ad arrivare? >> Si domanda papà.
<< Lì c’è l’auto di Cami. >> Constata la mia ragazza, indicando la vettura dall’altra parte della strada dentro cui David e Camilla stanno amoreggiando. La mia ragazza ed io ci guardiamo sorridendo. Noto perfettamente che mia madre da una gomitata a mio padre e si scambiano lo stesso lo sguardo eloquente.
<< Io voglio aiutare Cami a confezionare il suo abito da sposa! >> Commenta Roberta.
<< Ma come, voi lo sapete? >> Domanda mio padre.
<< Sì, David mi ha chiesto di aiutarlo ad allestire la location per la proposta! >> Rispondo.
<< Betty, sarai eccitatissima! >> Esclama Roberta scambiando un abbraccio con mia madre la quale si commuove.
<< E anche emozionata. Cami ci ha chiamati prima per darci la notizia! >> Ci narra mia madre.
<< Tu papà come l’hai presa? Pronto per scortare la mostrilla lungo la navata? >> Gli domando, col solo fine di infastidirlo e commuoverlo! Il mio intento funziona, anche se cerca di mascherarlo.
<< Continuerete a stuzzicarmi fino al giorno delle nozze? >> Si lamenta, facendoci ridere.
<< Hai fatto la scelta giusta permettendo a David di farle la proposta. La renderà felice per tutta la vita. >> Interviene la mia ragazza, abbracciando anche mio padre.
<< Gli conviene! >> Risponde mio padre cercando di fare il duro. I due futuri sposini scendono dall’auto quando si rendono conto di essere osservati. Mentre si avvicinano, sorridenti e mano nella mano, inizio ad applaudire accompagnando il gesto con un fischio. Mi becco uno scappellotto sul collo da parte di mio padre.
<< Cosa c’è? Sto facendo pratica per il matrimonio, e per l’addio al celibato ovviamente! >> Esclamo.
<< Mendoza! Occhio a  ciò che fai! >> Mi minaccia la mia ragazza. Le accarezzo le gote e la bacio mentre i miei genitori si congratulano con Camilla e David. Dopo di che è il mio turno e quello di Roberta.
<< Avete già scelto la data? >> Domanda loro mio padre. Betty e la mia ragazza ammirano l’anello di fidanzamento.
<< No, papi. Indicativamente sarà in Settembre/Ottobre, ma per il giorno preciso dovremmo prima vedere la disponibilità delle chiese e dei ristoranti! >> Spiega mia sorella.
<< Conoscendo mia madre vorrà fare le cose alla grande al club. Domani mattina, dopo che saremmo andati in villa per dare loro la notizia, correrà al circolo per verificare la disponibilità. >> Ipotizza David.
<< Metterò le cose in chiaro io con i tuoi. Noi siamo gli sposi e saremo noi a decidere le caratteristiche del nostro matrimonio. >> Afferma categorica la sposa. La mia fidanzata annuisce decisa, per farle capire il suo sostegno.
<< Bhe, il club è una gran bella location. Io non sottovaluterei la cosa. >> Propongo.
<< Nessuno dice che sia una cattiva idea, ma preferirei essere io ad avere l’ultima parola. Sai, sono solo la sposa! >> Ironizza mia sorella. Il discorso matrimonio viene interrotto quando vediamo arrivare l’auto di Ken. Mugugno contrariato e non troppo discretamente.
<< Non sarai ancora geloso? Non hai visto che ieri sera accompagnato? >> Mi ammonisce mia sorella.
<< E anche stasera, a quando pare. >> Sussurra mio padre. Lo osserviamo abbandonare il posto di guida per poi raggiungere quello del passeggero. Apre lo sportello e aiuta Grace Doinel a scendere dal veicolo. Non riesco a trattenere un sorriso. Ken si è messo con un’altra!
<< Amore, però non piangere! >> Mi prende in giro la mia ragazza suscitando le risate dei presenti.
<< Gne, gne, gne. >> Rispondo, mentre la coppietta ci raggiunge ed iniziano i saluti di rito.
<< Buona sera. >> Salutano coralmente i miei genitori, mia sorella e il suo futuro marito.
<< Leon, Grace. >> Li saluta formalmente la mia ragazza.
<< Cia Roberta. Ciao Lorenzo. >> Ci saluta Ken. Dedica un breve sguardo alla mia donna prima abbassarlo in direzione delle sue scarpe.
<< Buona sera a tutti. >> Saluta Grace mentre io mi volto per suonare il campanello. Mi rendo conto solo ora che questa è la prima volta che Roberta e Ken si ritrovano insieme in un ambiente intimo dopo quella movimentata cena a casa dei miei che ha sancito la loro separazione e l’inizio della nostra relazione.
 
 
[Grace]
La presenza della sua ex lo mette a disagio, l’ho notato perfettamente. Sono una sciocca a pensare di potergli piacere più di un’amica. Ieri sera, essendo stato un evento mondano, la presenza della sua ex non mi pesava più di tanto ma stasera siamo in un ambiente più formale con molti meno invitati, e poi Roberta è la cognata del padrone di casa quindi evitarsi non sarà così facile. Mentre attendiamo che i padroni di casa ci aprano, i presenti parlano del fidanzamento tra Camilla Mendoza e David Valencia.
<< Vi sposate? I miei più sinceri auguri. >> S’intromette Leon, non potendo ignorare i discorsi dei presenti.
<< Le mie più sincere congratulazioni. >> Intervengo imitando Leon. Gli sposi ci ringraziano mentre attraversiamo il curato vialetto di questa bella villetta. Ci osserviamo in giro colpiti mentre veniamo accolti ed iniziano i saluti di rito.
<< Che bella casa, complimenti cuginetta! >> La saluta Leon abbracciandola.
<< Grazie Leon. Benvenuta Grace! >> Mi accoglie Isabella, salutandomi con un guancia a guancia.
<< Grazie a voi dell’accoglienza. E’ una casa bellissima! >> Esclamo. Isabella raccoglie le varie giacche e cappotti e le porta al piano superiore.
<< Ciao figliolo, ciao Isabella. >> Interviene il Signor Armando, salutando suo figlio e sua nuora.
<< Ciao cari. >> Li saluta la moglie Betty.
<< Ciao. Se volete un aperitivo potete servirvi dal tavolo in fondo al soggiorno! >> Esclama Diego salutando sbrigativamente i suoi genitori, mentre ci avviamo verso il tavolo indicato da Diego.
<< Cosa ti va di bere? >> Mi domanda Leon.
<< Un analcolico, ti ringrazio. >> Rispondo. Leon afferra due bottigliette di analcolico ma incrocia la mano di Roberta quando cerca l’apribottiglie per eliminare il tappo a corona.
<< Scusa, fai prima tu. >> Si scusa Roberta ritirando la mano.
<< No, serviti pure. Non c’è problema. Ti vanno delle tartine? >> Mi domanda, rivolgendosi a me sul finale. Annuisco con il cuore in gola. Leon è in evidente difficoltà. E’ ancora preso da lei!
<< Come ti vanno le cose? >> Domanda Roberta al suo ex ragazzo, passandogli il cavatappi dopo averlo usato.
<< Bene. Lavoro sempre, mi occupo della beneficenza, il solito. E te? >> Risponde lui educatamente.
<< Bene, per così dire. Tranne per la faccenda del video… Ci farà una pessima pubblicità. >> Gli risponde. Leon mi passa il mio bicchiere e le nostre dita si sfiorano, così come i nostri sguardi. Il mio cuore perde un battito. Gli angoli delle sue labbra si piegano leggermente verso l’alto mentre mi guarda e avvampo, abbassando lo sguardo. Quando solleviamo lo sguardo verso Roberta notiamo il suo disagio dato che osserva il colore del soffitto!
<< Amore, vieni qui a chiacchierare con noi! >> Esclama Roberta, afferrando per un braccio il suo ragazzo che le passa accanto accompagnato da David. Nel frattempo arrivano altri commensali: fanno il loro ingresso le segretarie dell’azienda accompagnate dal marito e dal figlio di una di loro, che lavorano anch’essi in azienda, e dalla figlia, di cui non rammento i nomi. Mi sento un po’ fuori posto!
<< Mi stavo domandando se ti avessero rapito gli alieni, insieme ai nostri drink, ma vedendoti qui forse sarebbe stato meglio. >> Borbotta. Vorrei sparire! Se si mettessero a fare a botte come a quella cena di cui mi ha parlato Leon in cui Lorenzo ha picchiato Daniele Valencia credo che mi scaverei una fossa e mi ci seppellirei, vergognandomi per aver anche solo pensato di iniziare una relazione con Leon. Nel frattempo sentiamo le segretarie parlare una sopra l’altra di quanto sia bella la casa, mentre Isabella fa loro da cicerone. Sono davvero molto simpatiche e piene di vita!
<< Stavamo solo facendo due chiacchiere. Come stai? >> Domanda Leon al suo ex rivale. O rivale attuale? Quante cose vorrei chiedergli!
<< Bene. Come potrebbe andare male? >> Domanda, attirando a sé la sua ragazza ponendole una mano su un fianco.
 << La casa di Isabella e Diego è molto bella, no? >> M’intrometto, non sopportando oltre la tensione e queste frecciatine!
<< Già. Diego mi ha fatto vedere il garage doppio, è grandissimo. Lui vorrebbe metterci un tavolo da biliardo su metà di esso. >> Ci narra Lorenzo.
<< E l’altra macchina dove starebbe? Che idea stupida. Un tavolo da biliardo è un bene superfluo! >> Esclama Roberta.
<< Anche io lo vorrei in casa. >> Intervengono insieme Leon e Lorenzo. I due si lanciano un’occhiata.
<< Scusate, vado a chiedere  a Isa di poter usare il bagno! >> Esclamo. A quanto pare quei due condividono molto più di gusti in fatto di passatempi ed io sono una stupida!
 
 
[Leon]
Mi passo una mano tra i capelli costernato, quando Grace si allontana così improvvisamente, evidentemente messa a disagio da questa strana situazione.
<< Mi è sembrata strana. La tua ragazza sta poco bene? Non dovresti sincerarti che stia bene? >> Mi domanda Lorenzo, ponendo l’accento sul termine “ragazza”.
<< Ok, prima che venga sparso del sangue sarà meglio chiarire le cose. Io sono a questa cena per inaugurare la nuova casa di mia cugina, non certo che creare casini o fare la corte alla tua ragazza, perciò puoi anche ritirare gli artigli, sempre che tu ci riesca! A quanto pare saremo costretti a incontrarci spesso e sarebbe spiacevole dover assistere a questo teatrino ogni volta. Grace si sarà sentita a disagio vista la tensione che hai creato marcando il territorio. Ora scusate, devo usare anche io il bagno! >> Esclamo, congedandoli. E che cazzo! Neanche mi avesse beccato a baciargli la ragazza! Salgo le scale velocemente per poi bussare alla porta del bagno.
<< Grace, tutto bene? >> Le domando al di là della porta.
<< Sì, tutto ok. Tra poco scendo. >> Mi risponde. La risposta tarda ad arrivare e sento che ha voce rotta dal pianto. Mi si stringe il cuore.
<< Puoi aprire che devo parlarti? >> La prego. Passa qualche secondo prima che io senta la chiave girare nella toppa e veda emergere il suo viso, illuminato dai suoi occhi celesti e incorniciato dai capelli biondi che cadono dritti sulle spalle.
<< Cosa ti è successo? >> Le domando.
<< Sei sleale, hai detto che dovevi parlarmi non pormi delle domande. >> Risponde evitando il discorso. Sorrido.
<< Vorrei porti io una domanda, vorrei che rispondessi sinceramente perché ne ho bisogno. >> Controbatte.
<< Fammela, sarò sincero, te lo prometto. >> Le giuro.
<< Sei ancora innamorato di Roberta? >> Mi domanda. Chissà da quanto tempo si portava dentro questo quesito? No, non sono più innamorato di lei, ma non riesco ad odiarla perché ciò che è successo non è stata tutta colpa sua. Io sapevo in cosa mi stavo cacciando quando ho deciso di frequentarla! Mi prendo del tempo perché provo tenerezza nel vedere quei suoi occhioni preoccupati e lucidi.
<< Lo so, non ho alcun diritto di porti questa domanda, perché siamo solo amici, come hai precisato ieri sera. Non c’è niente tra di noi! Perdona l’invadenza. Dai torniamo di sotto. >> Sproloquia, passandomi accanto con l’intento di imboccare la scala. Glielo impedisco afferrandola dolcemente il suo polso destro. Lei fa una mezza piroetta su sé stessa e si ritrova tra le mie braccia. Accarezzo la sua guancia sinistra prima di catturare le sue labbra in un delicato bacio.
<< Ieri sera ho rivolto quella precisazione al Signor Armando anche per rispetto verso i tuoi confronti: non mi sembrava giusto che venissi definita tale, quando magari non ti sarebbe piaciuta l’idea di essere considerata la mia ragazza. E comunque no, non sono più innamorato di Roberta, ma non la odio perciò sono cortese con lei. Tuttavia è imbarazzante dopo tutto quello che è successo interagire con lei e il suo ragazzo. >> Rispondo, esaudendo il suo desiderio. Osservo la sua espressione incredula dopo aver ricevuto il mio bacio.
<< Se continuerai a rimanere in apnea mi toccherà farti la respirazione bocca a bocca! >> Intervengo per cercare di svegliarla da quello stato di trance.
<< No, no! Cioè, non che mi facesse schifo, ma non è necessario! E’ che non mi aspettavo che tu… insomma, mi sarei accontentata di un semplice no! >> Esclama imbarazzata prima che cali un silenzio tombale.
<< Ora torniamo di sotto? >> Propongo spezzando il silenzio imbarazzante creatosi.
<< Prima dovrei rifarmi in trucco. >> Osserva.
<< Ok, ti aspetto qui fuori. >> Le rispondo. Sorrido tra me e me quando entra nel bagno e richiude la porta alle sue spalle. Non c’è niente da fare, io nei rapporti non riesco a tirare il freno!
 
 
[Diego]
<< No, la cena l’abbiamo ordinata al ristorante. E’ stata una serata improvvisata, anche per rilassarci un po’ dopo i recenti eventi. >> Sto spiegando ai presenti, compresa la banda che continua a fare domande sul quel maledetto video. Forse non è stata una grande idea invitarle, ma mi sembrava un brutto tiro visto che mi hanno visto crescere
<< Tanto sappiamo benissimo chi sono i protagonisti di quel video. Anche se qui qualche signorina ha sempre negato una relazione tra loro due! >> Chiosa Berta, lanciando una chiara frecciatina alla mia fragolina.
<< Perché evidentemente la signorina in questione non è pettegola come qualcun altro. >> Le riprende mio padre.
<< Diego ti posso parlare in privato? >> Mi domanda sotto voce mio padre.
<< Immagino tu voglia parlarmi dell’improvviso affetto paterno che nutri verso una donna che ha smerdato tuo figlio! >> Affermo sprezzante, sorseggiando il mio bicchiere di vino.
<< Amore… >> Mi redarguisce dolcemente Isabella.
<< E sia. Seguimi in garage, scusami ma lo studio è al piano superiore ma è ancora un disastro! >> Acconsento. Ci spostiamo in garage accompagnati da mia madre.
<< Sono proprio curioso di conoscere le tue ragioni di tale gesto, e inoltre spiegami perché non mi hai telefonato subito per dirmelo, ho dovuto saperlo da mio… da Daniele, facendo la figura dell’allocco! >> Sbotto, passeggiando su e giù. Merda, stavo per tradirmi definendo Daniele come mio suocero!
<< Vi prego, cerchiamo di parlare civilmente.  >> Ci prega mamma.
<< Io in passato ho commesso errori imperdonabili, così gravi che neanche immagini. E oggi non sarei qui e non saresti qui neanche tu, e neanche i tuoi fratelli esisterebbero, se tua madre, e Nicola, non mi avessero perdonato. Io credo nelle seconde chance, per chi si redime! Cosa che Paola ha cercato di fare, a differenza di quella pazza squinternata con la passione per il pelo animale! >> Esclama mio padre. Reprimo un sorriso. Mio padre ha sempre detestato le sue pellicce.
<< Hai venduto un filmato di te e Marcella? >> Gli domando, pensando a cos’avrà mai commesso di così grave da essere paragonabile a quanto commesso da Paola?
<< No, comunque non siamo qui per parlare dei miei errori passati. Mettiti nei panni di quella ragazza: trova casualmente sul PC della sua migliore amica quel filmato e viene così a sapere di essere stata brutalmente pugnalata alle spalle dal suo ex, durante la sua festa di fidanzamento, e dalla sua amica. Lì per lì da chi poteva cercare conforto se non sua madre? >> Cerca di farmi notare mio padre. Sotto sotto mi rendo conto che forse tutto questo è la punizione divina che merito per tutti i tradimenti che ho inflitto a Paola.
<< Perché non ne hai discusso prima con me? >> Gli domando offeso da tale gesto.
<< Ci dispiace, abbiamo sbagliato a non discuterne con te prima. Papà ed io siamo stati su tutta la notte a parlare di questa storia e abbiamo maturato alcune riflessioni. >> Interviene mia madre.
<< Una di queste è che me lo merito, immagino. Così imparo a fare il cazzone, a scoparmi una ragazza in un ufficio video sorvegliato! >> Esclamo.
<< Certo che no tesoro. Non stiamo dicendo che te lo meritavi! Stiamo solo cercando di capire come può aver reagito Paola alla vista di quel filmato: male e non è da biasimare. Ma Mariapaola sì! Come madre avrebbe dovuto convincere sua figlia a cancellare quel filmato e ad andare avanti,non spingerla alla vendetta sfruttando una sua debolezza. >> Commenta mamma.
<< A quella donna dovrebbero togliere la patria podestà. >> Osservo.
<< Suppongo che per la legge dei sentimenti l’abbia già persa ieri sera, quando ha spezzato sia la sua famiglia sia la vita di sua figlia. >> Risponde mamma.
<< Ci dispiace di averti scavalcato. >> Si scusa papà.
<< Suppongo che dovrei sentirmi almeno un po’ in colpa verso di lei, viste tutte le corna che le ho messo in sei anni, ma non riesco! Insomma le due cose non sono paragonabili. Avrebbe dovuto rispondere a quella pazza di sua madre con un no categorico quando ha proposto di sfruttare quel filmato. Per questo anche io vi ho scavalcati e quest’oggi sono stato da Leon dicendogli che d’ora in poi mi occuperò personalmente della faccenda, senza offesa. Paola non si meriterà una pena severa come quella di sua madre ma non merita di uscirne indenne. >> Rispondo.
<< Va bene, fai come credi. Dopo tutto la cosa ti riguarda personalmente. Vorrei solo che tra di noi non restino malumori. >> Esprime il suo desiderio mio padre.
<< A patto che non prendiate più iniziative del genere senza consultarvi prima con me. >> Contratto. Il patto viene suggellato da un abbraccio tra me e mio padre.
 
 
 
[Nicola]
<< Scusate se ho fatto tardi. Mi sono accorto all’ultimo minuto che ero in riserva e sono dovuto andare a fare rifornimento. >> Si scusa nostro figlio, il quale ci ha accompagnati con la sua auto stasera.
<< Sei taciturno stasera papà. >> Osserva, lanciandomi uno sguardo di sbieco dal posto del conducente a quello del passeggero.
<< Non ho niente da dire, io. >> Lo pizzico mentre parcheggia di fronte alle villette a schiera.
<< Guardate, non siamo gli unici in ritardo per lo meno. >> Osserva la mia sposa, indicando Giulio, suo fratello Michael e Silvia scendere da una macchina condotta da quest’ultima.
<< Hai visto? C’è anche Michael. La mia teoria è esatta. >> Sussurro a mia moglie quando smonta dal mio lato dai sedili posteriori.
<< Nicola, ti ricordo che hai promesso di non fare scenate. Nostro figlio ci parlerà della sua vita sentimentale quando ne avrà voglia. >> Mi appunta. Alzo gli occhi al cielo.
<< Buonasera. >> Salutiamo coralmente mia moglie ed io.
<< Ciao. >> Salutano coralmente i tre ragazzi, imitato poi da nostro figlio.
<< Molto carina questa villetta. >> Osservo, aspettando che ci aprano il cancello.
<< Dietro c’è un bel prato. Diego e Isa vorrebbero metterci una piscina fuori terra! Passeremo una bella estate tutti insieme. A turno faremo dei barbecue e delle feste memorabili! >> Fantastica Silvia quando vengono ad accoglierci Diego ed Isabella.
<< Buona sera ragazzi. Leonora ed io ci saremo permessi di portarvi un regalo! Tuo padre ci ha detto che avete un bel tavolo da esterno perciò Leonora ha scelto una tovaglia lavabile con rispettivi copri sedie, spero sia di vostro gradimento. >> Intervengo, allungando a Diego il malloppo.
<< Zii non dovevate disturbarvi. Benvenuti! >> Ci accoglie Diego.
<< Grazie signori Mora, è un bellissimo regalo. >> Ci ringrazia Isabella.
<< Signori Mora… non siamo mica i reali d’Inghilterra! Leonora e Nicola andranno bene! >> La ammonisce dolcemente mia moglie. Entriamo nel salotto/sala da pranzo dove si tiene la festa e iniziano i saluti di rito.
<< Io non ho portato nulla di utile per la casa, ma ho pensato di rifornire il minibar! >> Esclama Giulio presentando il suo regalo ovvero una selezione di grappe.
<< Grazie mille. >> Lo ringrazia Isabella, fiondandosi su di lui con un guancia a guancia. Un ringraziamento un po’ fuori luogo che non passa inosservato ad alcuni dei presenti! Giulio Valencia emette un colpo di tosse.
<< Bhe, siamo a quota set di grappe, tovaglia da esterno, un bambù della fortuna, una cornice… >> Inizia ad elencare Diego.
<< Tesoro credo che i presenti abbiano gli occhi per vedere tutti i cadeau! Nicola, vuoi una pizzetta? >> Lo interrompe Betty.
<< E me lo chiedi? >> Le rispondo, raggiungendo il buffet con mia moglie, Armando e sua moglie.
<< Allora, avete parlato con Cèsar? >> Ci domanda Armando.
<< No, ho promesso di rimandare i confronti alla fine della cena! E voi con Diego? >> Domando ai miei amici.
<< Sì, questione risolta. E però giusto che l’ultima decisione spetti a lui dato che in quel video c’è lui. >> Sussurra Armando in risposta.
 
 
[Cèsar]
<< Mio padre non ha fiatato per tutto il viaggio in auto. Aspetta che sia io a parlare per primo. >> Narro al mio ragazzo, dato che abbiamo dovuto recarci qui in due diverse auto.
<< Bhe è stato comprensivo. Mio padre mi ha fatto una scenata tremenda! >> Ricorda Michael.
<< Cioè avete deciso di dirlo a Nicola e Leonora? >> Ci domanda Silvia. Annuiamo.
<< Sarà una cena interessante. La piazzata di Diego non è ancora arrivata? >> Domanda Giulio.
<< Chissà cosa sarà passato per l’anticamera del cervello a zio Armando e a zia Betty! >> Esclamo, quando sentiamo suonare il campanello. Spero che siano gli ultimi invitati così che questa cena abbia inizio. Non vedo l’ora che arrivi alla fine per togliermi questo peso dal petto!
<< Sono arrivati zia Camilla con il resto della famiglia, e Francesco con Conrado. >> Ci informa Camilla, scostando le tende della porta finestra per vedere chi abbia suonato il campanello.
<< Bene, è arrivata Lena. Vi chiedo scusa anticipatamente se assisterete ad una scena spiacevole! >> Esclama Jimmy.
<< Cos’è successo? >> Gli domando.
<< Oggi a pranzo ha insultato la mia fidanzata, la quale lavora come cameriera nel ristorante dove si trovava. Non conosce rispetto per nessuno! >> Tuona.
<< Una scenata no! Non stasera e non qui! >> Lo redarguisce Michael. Inizia bene la serata!
<< Nemmeno lei sa cosa vuole dalla vita. Prima corre dietro a uno, poi ad un altro. Bhe, a me basta che abbia smesso di tediare il mio ragazzo! >> Chiosa Silvia.
 
 
[Class]
Neanche a farlo apposta, quando arriviamo a destinazione sono proprio loro che incrociamo: Francesco e quel suo amico. Se lo porta proprio dappertutto! Ci salutiamo tutti formalmente con un “buonasera”. Regna un silenzio tombale mentre attendiamo che vengano ad aprirci.
<< Ho dimenticato il cellulare in auto. Voi intanto entrate. >> Interviene Francesco, allontanandosi.
<< Avete parcheggiato distante? >> Domanda mia madre a Conrado.
<< Abbastanza, infondo alla via. >> Ci fa sapere il tale, quando sentiamo la serratura del cancello scattare. Mio cugino e la sua ragazza sono sulla porta per accoglierci.
<< Io fumo una sigaretta prima di entrare, se non vi dispiace. Non mi va di sporcare il bel giardino di Diego. >> Mi giustifico, cercando una scusa per aspettare il ritorno di Francesco e creare l’occasione di restare soli.
<< Va bene, ti lascio il cancello socchiuso. >> Mi fa sapere Diego.
<< Deve arrivare anche il vostro amico Francesco, aveva dimenticato il telefonino in auto ed è tornato indietro. >> Lo informa mia madre, mentre entrano in casa. Inizio a camminare per allontanarmi dalla villetta attraverso le cui finestre potrei essere notato, mentre mi accendo la sigaretta. Non devo aspettare molto perché vedo giungere Francesco dalla direzione che aveva indicato il tale. Rallenta leggermente quando mi nota per poi riprendere la marcia. Mi passa accanto senza battere ciglio.
<< Te la posso chiedere una cosa? >> Esordisco. Lui ferma il suo incedere e mi concede la sua attenzione.
<< Mi ero fatto una certa idea di te, pensavo che fossi un certo tipo di persona. Perciò è da quando sono partito che mi chiedo perché tu, in base a un messaggio, abbia deciso di tornare dal tuo ex senza alcun senso di colpa nei miei confronti. >> Li rivelo. La verità è che prima di venire qui, in albergo, mi sono scolato qualche drink per riuscire ad affrontare la serata e la sua presenza. Quello che è successo un mese fa mi tormenta e non riesco a darmi una spiegazione!
<< Cosa vuoi che ti dica? Non si finisce mai di conoscerle le persone. Anche io credevo determinate cose di te, tipo che non volessi legami stabili, me lo hai detto forte e chiaro la sera in cui ci siamo fermati a mangiare la pizza. Ed invece eccoti qui, fidanzato, con una donna per di più. >> Risponde senza peli sulla lingua.
<< Sono bisessuale, per tua informazione. >> Gli spiego.
<< Non capisco perché tu sia qui a pormi tali domande invece di essere dentro con la tua ragazza! >> Mi ammonisce. Getto a terra il mozzicone per poi pestarlo prima di seguirlo all’interno dell’abitazione.
<< Francesco, Conrado ci stava anticipando la bella notizia. E non dici niente ai tuoi amici? >> Interviene Jimmy Contreras, ammonendo Francesco.
<< Di cosa stiamo parlando? >> Domanda lui perplesso.
<< Conrado ci stava dicendo che state pensando di andare a convivere. >> Risponde Silvia lanciandogli una strana occhiata. Io mi allontano in direzione del buffet, reparto alcolici! Ma perché mi faccio tanto il sangue amaro? Mi ha preso per il culo, punto. Mi ha sfruttato per qualche scopata!
 
 
FINE CAPITOLO 72.
 
 
Ecco qui, la cena è appena iniziata. Cosa sarà realmente accaduto mentre Class e Francesco erano all’esterno? Cos’è questa trovata della convivenza e che effetti avrà?
Vi è piaciuto il confronto di Armando e Diego? Cosa ne sarà di Paola? Quest’ultima tornerà sui suoi passi o la scelta di lasciare Alec è definitiva? E la reazione di quest’ultimo quale sarà? Il viaggio di Gonzalo proseguirà?
Grazie per eventuali commenti, negativi e positivi!
 
 
 
 
   
 
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