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Autore: ina6882    20/04/2020    0 recensioni
In tutte le fiabe che si rispettino ci deve essere per forza la presenza di un giovane e aitante principe, di bell'aspetto e di altrettanta presenza, che possa con le sue azioni conquistare il cuore di una bellissima fanciulla, per giungere a quell'agognato lieto fine che ben si addice al tipo di storia.
Ma cosa accadrebbe se i personaggi di quella stessa fiaba, all'apparenza normalissimi come in tutte le altre fiabe, si rivelassero invece stupidi e allo stesso tempo comici?
È qui che entrano in gioco i protagonisti di questa storia, all'apparenza come tutte le altre, ma ricca di eventi comici quasi assurdi.
Il principe in questione è Lysandro e spero che la sua storia, ricca di colpi di scena e tante peripezie, che lo porteranno a compiere un lungo viaggio insieme a degli strambi compagni, vi faccia ridere e divertire! Come sempre il lieto fine è scontato, ma questa volta credo che ci sarà un po' più strada da compiere prima di giungervi!
Spero comunque che la noia non vi assalga e che decidiate di accompagnare lo strambo gruppo durante questo viaggio.
Perciò vi auguro buona lettura!
Genere: Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTO IV

Quando nuovi incontri strani e inattesi, fanno aumentare, ancora una volta, il numero di un gruppo male assortito
 

« Oh mio dio cantastorie dimmi che non è vero! ».
Cosa Nathaniel? Di cosa parli?
« Ti prego dimmi che non è vero! ».
Ma Nathaniel dimmi, cosa?! Spiegati meglio. Sei pallido, tutto sudato e tremi come una foglia cosa ti è successo?
« Non può essere cantastorie! E' un incubo giusto? Tra un po' mi sveglierò e sarà tutto finito ».
Mi dispiace Nathaniel ma credo che non sarà così. Comunque... mentre Nathaniel si dispera cerchiamo di far comprendere al nostro caro lettore cosa è successo.
« No cantastorie non puoi lasciarmi in queste condizioni... ».
Suvvia Nathaniel non disperare, tutto si può risolvere e, l'unico modo, è proseguire con la narrazione della storia.
Allora, dicevamo. Dove eravamo rimasti?
Ah sì. Un urlo disumano spaventò tutto il bosco.

Kentin, Lysandro e Odette furono risvegliati di soprassalto. Il cavaliere balzato in piedi fu il primo a correre verso il fiume impugnando la sua spada per sventare qualche attacco nemico ai danni del ciambellano ma, quando se lo ritrovò d'avanti, si fermò di colpo strabuzzando gli occhi.
Anche Lysandro, sopraggiunto poco dopo, si arrestò di colpo.
D'avanti a loro Nathaniel continuava a disperarsi rimirando, per l'ennesima volta, il suo volto riflesso sulla superficie dell'acqua del fiume sperando di aver visto male e che quell'essere che continuava a guardarlo non fosse lui stesso.
« Oh mio dio! Ciambellano? Siete voi? » chiese incredulo il principe.
« Certo che sono io, » piagnucolò questi disperato, « allora non è un sogno?! Sono davvero così! ».
« Ma com'è possibile? Cosa è successo? » domandò a quel punto il cavaliere che era rimasto in silenzio.
« Non lo so » rispose Nathaniel. « Questa mattina, quando mi sono svegliato, sono venuto al fiume per rinfrescarmi e al posto del mio viso ho visto riflesso nell'acqua questo volto orrendo. Per di più, dopo aver scoperto quest'orrore, ho notato di essermi trasformato completamente. E ora come farò? ».
In quel momento sopraggiunse Odette che era rimasta in pena ad aspettare nella radura. Non vedendoli ritornare si era recata lei stessa al fiume e quando vide Nathaniel gli corse incontro e lo abbracciò sorridente.
A questo gesto i suoi compagni di viaggio rimasero completamente di stucco ma fu ciò che la fanciulla disse subito dopo a fargli rimanere nuovamente impietriti e increduli.
« Oh sono così felice di conoscerti! Non sai quante volte ho sperato di incontrarti! Sei uno dei miei personaggi preferiti! » diceva la giovane continuando ad abbracciare l'incredulo ciambellano.
« Ma che stai dicendo Odette? » chiese all'improvviso il cavaliere spazientito dallo strambo comportamento della sua compagna di viaggio. Che fosse stramba questo si era già capito dal loro incontro ma che fosse pazza sino a quel punto non se l'era mai immaginato.
« Ma come? Possibile che non lo riconosciate? È famosissimo! » domandò di rimando la ragazza assai stupita che nè Lysandro, nè Kentin conoscessero quell'essere.
« Odette di cosa state parlando? » rispose subito il principe ma la ragazza protestando con vigore e continuando ad abbracciare Nathaniel disse: « So benissimo di cosa parlo! È il Bianconiglio! Possibile che voi non lo conosciate? ».
« Biancoche? » chiese Kentin.
« Si chiama Bianconiglio » continuò Odette e notando che le loro facce erano ancora incredule spiegò: « Il Bianconiglio è uno dei personaggi più famosi della fiaba Alice nel paese delle meraviglie. Gira correndo per il bosco ed è sempre in ritardo. Per questo continua a guardare in continuazione l'orologio da taschino che ha appeso al panciotto. Ma possibile che voi non lo conosciate? » chiese subito dopo.
« No non conosciamo per niente questo Biancocoso » rispose bruscamente il cavaliere.
« Non è un Biancocoso. Si chiama Bianconiglio! » protestò nuovamente la giovane.
« E invece ti sbagli! Si chiama Nathaniel! » continuò ancora Kentin sarcastico.
Odette a quelle parole rimase di stucco.
D'avanti a lei c'era un coniglio bianco dagli occhi ambrati. Indossava un completino rosso coordinato con un monocolo all'occhio destro e un orologio da taschino appeso al panciotto. Era senza dubbio quello l'aspetto del Bianconiglio. Nel suo libro di fiabe veniva descritto proprio in quel modo e anche le illustrazioni lo ritraevano così.
Lo osservò nuovamente, più da vicino.
Le lunghe orecchie bianche erano abbassate a denotare la sua profonda tristezza e aveva gli occhi arrossati, segno evidente che aveva pianto. Possibile che fosse davvero Nathaniel?
« Ma che dici cavaliere? » chiese dopo un po' la giovane.
« Quello che ho detto » rispose questi, « mi sorprende che nel tuo libro di fiabe non ci sia nulla che parli di questa cosa. Non ci avevi detto che avevi a disposizione delle conoscenze fondamentali che ci sarebbero state utili nel nostro viaggio? ».
La ragazza lo guardò allibita e disse: « Certo l'ho detto, ma nel mio libro non vi è nulla di tutto ciò. Vi sono solo delle fiabe. Non so come ciò sia stato possibile... ».
« E invece è successo » rispose subito il coniglio. « Sono Nathaniel e non so ancora per quale motivo mi trovo in questo stato ».
« Ma com'è possibile? » domandò Odette allibita.
« Non lo sappiamo. È successo tutto all'improvviso... » cercò di spiegarle tranquillamente Lysandro ma la ragazza lo interruppe dicendo: « E tu perché non parli più in rima? ».
A quelle parole il gruppo rimase nuovamente di stucco. Erano stati tutti occupati a pensare all'accaduto che non si erano resi conto di quel particolare.
Kentin cogliendo al volo l'occasione fece un salto accompagnato da un urlo di felicità mentre gli altri lo guardavano a bocca aperta.
« Che c'è? » chiese questi alla fine, « non mi dite che sono l'unico ad essere contento che questo qui non parli più in rima!? ».
Gli altri lo osservavano ancora impietriti ma lui, incurante di ciò, continuò nella sua felicità a fare strambi balletti sul posto accompagnati da parole di contentezza per quel bellissimo evento.
« Ti ricordo cavaliere » disse all'improvviso il ciambellano in tono più che stizzito, indicando il suo corpo, « che a parte questo piccolo cambiamento che riguarda il principe, scusi sire » si inchinò nel frattempo rivolto a quest’ultimo, « sono l'unico, se ancora nessuno lo avesse notato, ad aver subito un'intera trasformazione ».
Queste parole contribuirono a sedare quell'attimo di euforia e alla fine il cavaliere dovette trattenersi dall'esternare la sua felicità.
« Mi dica principe » chiese dopo di ciò Nathaniel, « visto che non parlate più in rima, mi potreste anche dire perché ci troviamo qui? ». Con questa domanda voleva assolutamente scoprire se egli avesse anche recuperato la memoria e potesse, quindi, spiegare il motivo del loro viaggio.
Lysandro fu felice di rispondere: « Certamente ciambellano. Siam partiti per giungere al castello della grande fata, la sola che, speravamo, avrebbe potuto risolvere il mio problema. Lungo la strada abbiamo incontrato la giovane Odette che era desiderosa di addentrarsi in questo bosco magico, così si è aggiunta al nostro gruppo. A questo proposito, vorrei cogliere l'occasione per scusarmi. Con voi Odette, per avervi importunata con le mie poesie appassionate e a voi ciambellano e a voi cavaliere, per aver messo a dura prova la vostra pazienza. Vi ringrazio però per essere rimasti sempre al mio fianco durante questo arduo viaggio ».
Il gruppo, a quelle parole, rimase di stucco. Era dalla nascita che il principe non si ricordava di nulla, mentre in quel momento aveva raccontato loro, per filo e per segno, ogni particolare di quella vicenda.
« Non vi preoccupate maestà » disse subito dopo Nathaniel esibendo uno dei soliti inchini rasoterra che questa volta fece in modo di farlo sembrare molto più ridicolo del solito, visto che finì per distendere le sue lunghe orecchie sul prato. « Sono davvero felice che ciò che è avvenuto questa notte abbia risolto la vostra situazione » poi aggiunse in tono più dimesso, « credo che a questo punto possiamo tornare a casa. Non ha più senso giungere al castello delle fate ».
« Ma che dite ciambellano » disse subito il principe con enfasi, inginocchiandosi e prendendo nelle sue mani le zampe del piccolo coniglio, « certo che ha un senso! Ora dobbiamo trovare un rimedio alla vostra situazione. Non siete meno importante di me ».
Nathaniel lo guardò con occhi lucidi. Il suo sguardo denotava grande gratitudine ma non riuscì a dire neanche una parola perché all'improvviso un rumore alle loro spalle li distolse dai loro pensieri.
Il rumore proveniva da dietro un cespuglio e Kentin, facendosi avanti, sguainò la spada.
« Chi è la? » chiese con tono minaccioso, non del tutto convinto delle sue stesse parole.
Sembrava ansioso, le mani gli tremavano.
All'improvviso dalle foglie saltò fuori un lupo dai capelli rossi che impugnava un fucile.
« Dov'è? Dov'è? Ho sentito il suo odore! » disse subito, non badando minimamente al cavaliere di fronte a lui che aveva ancora in mano la spada. Il resto del gruppo lo guardava incredulo, tranne Nathaniel che, conscio della sua condizione, era corso a nascondersi dietro il tronco di un albero.
« L'avete, per caso visto? Dove si sarà nascosto? » domandò ancora il lupo, fiutando l'aria intorno a se. « Non è possibile! Deve essere qui! ».
« A cosa vi riferite? » chiese subito il cavaliere, « da quel che mi risulta non c'è proprio nessuno qui. A parte noi » disse indicando se stesso, Odette e Lysandro che continuavano a guardare la scena a bocca aperta. Un lupo dai capelli rossi, non si era mai visto. Per di più impugnava un fucile, cosa alquanto strana per essere un lupo.
« Eppure l'ho sentito. C'è un coniglio da queste parti! » proseguì quest'ultimo guardandosi intorno.
Nathaniel a quelle parole sgranò gli occhi, iniziò a tremare come una foglia, appiattì il corpo contro il tronco dell'albero e iniziò a pregare il cielo di non essere scoperto.
Il lupo intanto continuava a fiutare l'aria e a guardarsi intorno, quando ad un tratto scorse spuntare da dietro un albero un piccolo batuffolo bianco. Senza dire una parola ma esibendo un sorrisetto compiaciuto puntò il fucile, prese la mira e sparò… ma ahimè o il fucile era scarico, oppure si era inceppato perché nessun colpo partì dalla canna puntata verso l’obiettivo.
« Maledizione! Vai a fidarti della tecnologia! Meglio fare da sé, lo dico sempre io » protestò egli buttando a terra l'arma e dirigendosi quatto quatto verso la preda, tirandosi al contempo su le maniche della giubba. Era talmente concentrato nel suo intento che non si rese minimamente conto della folta pelliccia scura che sbucò da sotto l’indumento e che si presentava in bella vista sulle sue braccia.
Nathaniel, nel frattempo, pallido come un cencio, sbirciando leggermente con la coda dell'occhio vide quanto stava accadendo e, col cuore in gola, abbandonò il suo nascondiglio e si mise a correre come un razzo cercando un posto dove ripararsi.
« Lo sapevo! » disse a quel punto il lupo, sgranando gli occhi ed esibendo un altro sorriso e istintivamente si mise subito su quattro zampe all'inseguimento del ciambellano.
Ma, quando sembrava che stesse per raggiungerlo ed afferrarlo per la coda, si paralizzò all'improvviso restando con una zampa protesa in avanti e la coda diritta.
« Che diavoleria è mai questa? » protestò a denti stretti senza quasi riuscire a parlare. Nathaniel tirò un sospiro di sollievo e andò subito verso il gruppo dei suoi amici a rifugiarsi dietro il cavaliere.
Bisogna precisare che, in tutto ciò, i nostri tre viandanti avevano guardato la scena quasi impietriti. Lysandro e Odette erano rimasti a bocca aperta e Kentin aveva ancora in mano la spada che non aveva usato per nulla.
« MA SIETE IMPAZZITI PER CASO!? » urlò loro il ciambellano. « Per poco non finivo divorato da quel mostro e non mi avete protetto! ».
« A chi hai dato del mostro piccolo nano? » chiese a denti stretti il lupo, ancora prigioniero in quella postura. « Io sono un rispettabile cacciatore e mi guadagno il pane catturando prede come te! ».
A quelle parole Nathaniel scoppiò a ridere divertito e, dimenticando la paura che lo aveva accompagnato sino a quel momento, si piazzò d'avanti al lupo e disse sarcastico: « Come no? Se tu sei un cacciatore io sono un re! ».
« Giuro che se non fossi pietrificato in questo modo ti darei una bella lezione! » rispose infuriato il lupo che non era per nulla felice di essere preso in giro. Poi aggiunse: « Sono davvero un cacciatore! Secondo te me ne andrei in giro con un fucile se non fosse altrimenti? Guarda nella tasca dei miei pantaloni se non mi credi, ho la licenzia! Ma poi perché devo giustificarmi se questo è il mio lavoro, per giunta con un coniglio parlante che non si è mai visto?! Questa poi! » disse emettendo un piccolo sbuffo e alzando al cielo gli occhi, l'unica parte del suo corpo, a parte la lingua, che rispondeva ancora ai suoi comandi.
« Se è per questo neanche un lupo parlante si è mai visto » protestò nuovamente Nathaniel incrociando le zampe al petto con fare offeso.
« A chi hai dato del lupo? Aspetta solo che mi sblocchi e ti faccio vedere io! » asserì a denti stretti l'altro. Cercò di fare qualche movimento ma invano.
Finalmente il resto del gruppo decise di ridestarsi e, mentre Nathaniel e il suo rivale pietrificato continuavano a discutere, Odette, Lysandro e Kentin si avvicinarono loro.
Da lì potevano osservare quell'essere più da vicino. Aveva l'aspetto di un lupo ma guardandolo attentamente sembrava avesse anche sembianze umane. Una folta capigliatura rossa spuntava sulla sua testa, in netto contrato col colore del pelo fulvo. Aveva profondi occhi scuri e un abbigliamento da cacciatore.
« Beh, che avete da guardare? » chiese lui all'improvviso, « non avete mai visto un cacciatore? ».
« Non sei un cacciatore! È tutta una farsa per catturarmi. Sei un lupo. Guarda che sappiamo quanto possono essere astuti quelli come te. Un tuo compare una volta si è mangiato sei capretti tutti d'un fiato fingendo di essere una capra. Mentre un altro, spacciandosi per una vecchina, si è mangiato in sol boccone la donna e sua nipote » continuò ancora Nathaniel, tutto infuriato, con le zampe sui fianchi.
« Ah! Allora hai letto anche tu il mio libro » si intromise Odette tutta felice rivolta al ciambellano.
Egli la guardò per un attimo e, sistemandosi il panciotto con l’aria aria di superiorità, asserì: « Certamente! Un ciambellano che si rispetti deve conoscere ciò che accade nei reami. Per questo un tipo come lui non potrà mai farla a uno come me » disse poi rivolto al lupo fulminandolo con due occhietti socchiusi a fessura in modo bellicoso.
« Ma che vai blaterando! » sbuffò nel frattempo l’altro. « Devi solo ringraziare la tua buona stella se non sei già morto stecchito. Se il mio fucile non si fosse inceppato ora non saresti più in questo mondo e stai certo che sarei stato felice di darti io stesso il colpo di grazia ».
« E invece, » continuò il ciambellano, incoraggiato dalla condizione dell'avversario e guardandolo negli occhi per nulla intimorito da quelle parole, « la stessa buona stella ha finito per paralizzarti lì come uno stoccafisso. Inoltre, » proseguì esibendo un certo tono per darsi importanza e iniziando anche a camminare avanti e indietro per dare maggiore enfasi, « anche se ciò non fosse accaduto, stai pur certo che la tua sorte non sarebbe stata diversa, visto che avresti finito per uccidere un ciambellano al servizio della corte reale, in presenza del principe erede al trono ».
« Ma fammi il piacere! » rispose divertito il lupo. « Il re dovrebbe essere completamente ammattito per nominare ciambellano reale un coniglio parlante ».
Nathaniel, colto alla sprovvista da quelle parole, stava per rispondere per le rime, quando finalmente Lysandro decise di intervenire per sedare quel battibecco: « In realtà le cose stanno davvero così mio caro signore. Il qui presente coniglio è in realtà il ciambellano del mio palazzo. Non si sa come ma, durante la notte, ha subito una trasformazione ritrovandosi questa mattina con le sembianze che voi avete visto. Ma mi pare di constatare che ciò deve essere accaduto anche a voi. Se davvero affermate di essere un cacciatore, vuol dire che anche voi avete subito una trasformazione divenendo un lupo. Ditemi, come vi chiamate? ».
« Il mio nome è Castiel e sono il cacciatore più bravo ed esperto del reame, » rispose questi con orgoglio.
« Ma mi faccia il piacere, » lo sbeffeggiò il coniglio, « un esperto cacciatore non avrebbe scambiato un uomo rispettabile come me per un semplice animale del bosco. Non avete notato il mio abbigliamento da gentiluomo? » disse indicando il suo outfit.
« Castiel avete dormito nel bosco questa notte?, » chiese ancora il principe ignorando le parole del ciambellano.
« Certo maestà. Come quasi tutte le notti. Del resto mi guadagno da vivere così, io » rispose rivolgendo gli occhi verso Nathaniel. Poi ritornando a guardare Lysandro riprese: « Ma non è possibile ciò che avete detto ».
« E invece sì, » disse subito Odette, estraendo un piccolo specchio dalla tasca del suo grembiule. Lo posizionò di fronte al lupo che finalmente poté osservarsi constatando che le cose stavano davvero in quel modo.
« Ma cosa diavolo è successo! » sbuffò a denti stretti.
« Non lo sappiamo, » rispose la ragazza, « per questo stiamo andando al castello delle fate ».
« E io ora come farò? » chiese il lupo paralizzato.
Erano tutti intenti a pensare a una soluzione quando si udì il suono di una risatina divertita.
« Chi è là? » chiese nuovamente il cavaliere che aveva ancora in mano la spada.
« Siete così buffi! » rispose la vocina.
Il gruppo si guardò intorno ma non vide nessuno; Si udì solo la stessa risata.
« Ma si può sapere chi sei? » chiese ancora Kentin indispettito.
« Sono Iris, » disse una piccola fatina spuntando all'improvviso dal nulla e posandosi sulla testa del pietrificato Castiel. Era una creatura davvero piccola e minuta. Indossava dei particolari vestiti ricavati da delle foglie e aveva ai piedi dei buffi calzari verdi con la punta arrotolata all'insù. Dietro la spalla spuntavano due piccole ali dalle sfumature variopinte che erano talmente tanto sottili da sembrare trasparenti se non fosse stato per delle striature che si notavano quando queste non erano in funzione. Aveva un colorito roseo e un espressione felice stampata in viso. Una spruzzata di lentiggini spiccava sul suo naso in contrasto con le belle gote rosse. Gli occhi erano azzurri e i capelli, ramati quasi arancioni, erano racconti in una treccia sul lato.
« Vi stavo osservando da un po' » disse la fatina, « e siete proprio buffi. Specialmente questi due » continuò indicando il lupo e il coniglio. « Quando vi siete messi a correre come due lepri mi sono proprio divertita un sacco ma non volevo di certo che uccidessi questo piccolo coniglio, così ti ho dovuto fermare in qualche modo ».
« Allora sei stata tu!? » disse il lupo inferocito, « liberami subito da questo incantesimo! ».
« Non agitarti » rispose lei volando veloce su una pietra, « l'effetto svanirà tra pochi secondi. Sono una fata apprendista e le mie magie, per ora, non sono così potenti da durare a lungo ».
« Quindi ci hai trasformati tu in un coniglio e in un lupo? » chiese speranzoso il ciambellano, « vuol dire che tra poco torneremo umani? ».
Il principe a quelle parole si rattristò molto. Ciò voleva dire che da lì a pochi attimi sarebbe ritornato lo stesso di prima.
« Mi dispiace » rispose la fatina, « non sono la responsabile di quella magia. Io ho solo paralizzato temporaneamente questo qui » disse indicando il lupo.
« Ma allora... » cercò di chiedere Nathaniel ma la fatina lo anticipò spiegando loro: « Quella che vi ha trasformati è una magia molto potente. Io non avrei mai potuto farlo con le mie modeste capacità di fata apprendista. Si tratta della magia della grande aura magica del bosco che si eleva ogni mille anni dalle profondità del sottosuolo e avvolge tutto il bosco e ciò che vi è in esso. Trasforma ogni cosa al suo passaggio. Ciò che è distorto si raddrizza, ciò che è in modo si tramuta in altro e ciò che sembra, spesso, finisce per diventare realtà. L'aura magica non risparmia nulla e la sua magia si abbatte su tutto e tutti ».
« E come mai loro si sono tramutati e noi no? » chiese incredula Odette.
« Non è possibile, pure se in minima parte anche voi avete subito qualche trasformazione ».
A quelle parole il gruppo ricordò subito gli evidenti cambiamenti avvenuti in Lysandro quella stessa notte.
« La loro trasformazione, » continuò intanto la fatina, « è più evidente solo perché, evidentemente, all'apparenza assomigliavano molto di più ai personaggi che ora rappresentano, che a se stessi. Per esempio lui » disse indicando il ciambellano, « si è trasformato nel Bianconiglio, mentre l'altro nel lupo delle fiabe ».
« Hai visto? Avevo ragione! » disse Odette in tono trionfante rivolta al cavaliere; poi guardando nuovamente la fatina chiese: « Ma com'è possibile? ».
Iris aggiunse: « L'aura magica trasforma le persone nei personaggi delle fiabe o in personaggi ai quali assomigliano molto, almeno che essi non siano creature magiche come me. Noi creature magiche del bosco non subiamo alcuna trasformazione, mentre per voi è diverso ».
« Quindi noi in cosa ci saremo trasformati? » chiese Kentin.
« Tu sicuramente in un cavaliere, » disse subito la fatina.
« Beh questo si sapeva già, » rispose lui sarcastico.
« Veramente non si sa ancora con esattezza in che tipo di cavaliere. Potresti essere uno di quelli valorosi oppure un semplice codardo che impugna una spada che non sa neanche usare. Sarà solo il caso a svelarcelo. Mentre la ragazza si è trasformata in qualche contadinella. Non si sa però se è una di quelle destinate a diventare principesse o se invece troverà il suo lieto fine con semplicità. Anche qui sarà solo il caso a dircelo. Mentre l'altro ragazzo si è effettivamente tramutato in un principe e... ».
« In questo caso, » la interruppe il cavaliere, « il caso ci ha già svelato che egli è divenuto un principe senza macchia e senza paura ».
« Benissimo! Almeno un enigma è stato risolto. Comunque sappiate che la magia della grande aura è molto potente e, soprattutto, è permanente ».
A quelle parole il coniglio iniziò a piangere e il lupo, che intanto si era rimesso in piedi rispose bruscamente: « Come diavolo è possibile?! Certo essere un lupo non è poi un problema, visto che a questo qui è andata peggio, » disse indicando Nathaniel, « ma di certo non voglio restare così per tutto il resto della mia vita. Un modo per ritornare come prima ci dovrà pur essere! ».
« Per questo motivo, » intervenne Lysandro, « ci stavamo recando dalla regina delle fate. Lei potrebbe fare qualcosa? » domandò.
« Certo, la regina è molto potente » disse Iris, « sicuramente lei avrà un rimedio per la vostra situazione ».
« Ci potresti condurre da lei? » continuò Lysandro.
« D’accordo, ma vi avverto che non sarà facile convincerla a sciogliere l'incantesimo ».
« E perché mai? » chiese Odette.
« Beh, diciamo che è un po' particolare. Tutto qui. Ma non disperate ».
Così il nostro gruppo al quale si aggiunsero Castiel, il cacciatore-lupo e la fatina Iris proseguirono, guidati da quest'ultima, il loro viaggio verso il castello delle fate.

Piccolo spazio

Rieccomi miei cari lettori!!! ^///W///^
Aggiorno così di rado che sicuramente il mio piccolissimo pubblico si sarà dissolto, ahahaha ^//v//^'''
Tuttavia mai diperare nella vita no???
Nell'ultimo aggiornamento - di parecchi mesi fa ^//-//^ - avevo pormesso che sarei stata più presente... perdonatemi ma lo studio mi assorbe completamente e quando riesco a respiare mi rendo conto che il tempo scivola velocemnete dalle mie mani senza che me ne accorga.. :(
Comunque sappiate che non mi sono affatto dimenticata di questa storia anzi ci tengo moltissimo! E' forse quella che adoro più in assoluto, perchè mi permette di sbizzarrismi come voglio senza dover essere oppressa dagli avvenimenti che devo scrivere.. posso ideare ciò che mi pare e piace, tutte le stramberie più improbabili sono possibili in questa sorta di fiaba! Mi pace proprio per questo :D e poi mi piace anche pensare che il mio lettore venga a farci un salto per svagarsi e ridere un po' di questi personaggi che spesso nelle storie appaiono tanto seri (comprese le mie a parte questa ovviamente)... ;)
spero di continuare a mantenere questa senzazione di leggerezza che spero si avverta durante la lettura.. questa è una delle cose che apprezzo di più nelle fiabe e spero di essere riuscita a trasportarla anche nella mia che però ho volutamente deciso di rendere anche comica, spero sempre di esserci riuscita! :D
Ma non dilunghiamici oltre... ogni volta questo piccolo spazio diviene uno spazio papiroso XD
Allora dove eravamo rimasti?
L'aura magica ha stravolto le carte in tavola ed eccovi presentato il IV atto! Tadà!
E' forse il pezzo più divertente fra quelli fin'ora pubblicati...
abbiamo appena visto l'infresso di due nuovi personaggi: il cacciatore-lupo Castiel e la fatina Iris... spero vi siano piaciuti XD
Da parte mia posso dire che mi sono divertita un sacco a scrivere questo atto... è pronto da qualche tempo ormai (diciamo qualche anno XD)... era in compagnia del III atto ad ammuffire nei meandri più nascosti del mio pc... ma oggi, colpa anche della chiusura forzata in casa che mi fa divetare un po' più matta del solito, l'ho rispolverato, risistemato e ho anche aggiunto qualche cosetta.
Spero vi sia piaciuto leggerlo e che vorrete lascirmi il vostro parare e i vostri feedback a riguardo... ne sarei molto felice! *v*
In ogni caso ringrazio come sempre tutti coloro che si sono imbattuti in questa sorta di fiaba e che hanno deciso di spingersi fin qui nella lettura...
Spero di avervi fatto passare dei bei 10 min ^//V//^
Alla prossima che spero non sia l'anno prossimo XD

I
na

 

   
 
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