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Autore: Mew_vale    22/04/2020    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 73
 
 
[Massimiliano]
<< Ma cos’ha stasera questo modem?! >> Brontolo, non capendo come mai stasera non vi sia connessione internet.
<< E’ un segno! Non dovremmo fare questa video chiamata. Magari questa sera i tuoi non sono dell’umore adatto per ricevere certe notizie! >> Interviene la mia fidanzata.
<< Piccola, se dovessero prenderla male sarebbe così stasera o fra due settimane. Piuttosto, la cena come sta andando? >> Le domando. Non mi dispiace non essere stato invitato considerando che vorrei far evitare alla mia ragazza motivi di stress. E poi agli occhi di tutti Giulia non ha alcun legame con Isabella e Diego, neanche di amicizia, sarebbe stato difficile spiegare com’è nata questa amicizia visto che fino a poco tempo fa Giulia la trattava a pesci in faccia.
<< Giulio mi ha inviato un dettagliato vocale mentre è uscito a fumare tra il primo e il secondo. Mio fratello e il suo ragazzo non hanno ancora fatto l’annuncio. In compenso Lena e Jimmy si sono appartati, e neanche troppo discretamente, Silvia stava per gettare in faccia a Lena un calice di vino perché quest’ultima ha insultato la madre di Silvia oggi al ristorante dov’è stata a pranzo e dove Alma lavora. Class Huber, ubriaco come un cosacco, ha annunciato che vuole fare il giro del mondo con la sua nuova tipa. E Francesco e Conrado andranno a convivere. Ma quest’ultima info è una falsità, un ricamo fatto dalla banda delle racchie. In realtà i due non stanno insieme, è una trovata di Francesco per far allontanare Class il quale lo tedia. >> Mi spiega.
<< Basta per carità, mi è venuto mal di testa. La casa di tua sorella e Diego è ancora integra? >> Ironizzo.
<< Pare di sì. Mio fratello non ha saputo darmi aggiornamenti a proposito di Diego e Armando, pare che tra i due l’atmosfera sia tutto tranne che tesa. Mha! >> Mi narra, scrivendo un messaggio a suo fratello.
<< Jimmy che si apparta con Lena. Ha tanto ribadito il fatto che per lui è morta e sepolta ed invece! >> Osservo, cercando di far funzionare internet.
<< Magari ha finalmente capito che non è così? Almeno la finirà con questa lagna se si lascerà andare. >> Risponde la mia cucciola.
<< Amore, internet funziona. Pronta? >> Le domando.
<< No! >> Afferma spaventata.
 
 
[Francesco]
Resto spiazzato rispetto alla situazione in cui mi trovo quando entro in casa di Isabella. Conrado si morde le labbra mentre cerca il mio perdono con lo sguardo. Ma che diavolo ha detto ai presenti?
<< Lo sapevo! Ragazze io non sbaglio mai su certe cose! Ho capito subito che la cosa tra i due era seria! >> Chiosa Berta.
<< Bhe non avreste dovuto saperlo così presto. >> Tergiversa Conrado.
<< Ti posso parlare in privato? >> Gli domando. Lo prendo per mano e usciamo dall’abitazione.
<< Ma che diavolo stai combinando?! Ti ho chiesto di fingere di essere il mio ragazzo per togliermi Class di mezzo non di mettere in giro voci del genere! Lo hai detto alla banda delle racchie per di più! >> Tuono cercando di mantenere un tono di voce contenuto.
<< La banda delle racchie? Cos’è? >> Mi domanda perplesso.
<< Come ti è venuto in mente di dire una cosa del genere?! >> Tuono.
<< Quelle tipe mi stavano facendo mille domande su di noi, mi hanno chiesto se conviviamo o se andremo a convivere e ho solo risposto “vedremo”, cosa ne so che avrebbero interpretato la cosa a modo loro? Mi stavano facendo un vero e proprio interrogatorio! >> Esclama a mo di difesa.
<< Quelle sono le pettegole dell’azienda. Ora tutti penseranno che tra di noi le cose sono serie e che andremo a convivere! >> Mi lamento.
<< Sei troppo tragico. E poi questa cosa ti aiuterà nel tuo intento, Class prenderà la distanze da te magari ripartirà. >> Ipotizza. Di fronte a questa possibilità mi sento morire!
<< Rientriamo, forza. >> Propongo.
<< Ragazze, magari volevano solo aspettare a dare la notizia. Francesco si sarà sentito impreparato e imbarazzato. >> Sento dire da Betty alla banda delle racchie. Mi allontano per appendere la mia giacca alla sedia che occuperò durante la cena.
<< Congratulazioni. >> Mi augura sotto voce Class passandomi accanto, svuotando il liquido contenente nel suo bicchiere.
 
 
[Ella]
Approfittare della curiosità di queste pettegole per mettere in giro la voce della loro convivenza è stata una mossa geniale e audace. Ancheggio soddisfatta verso il mio ragazzo il quale si sta versando un altro bicchiere di aperitivo alcolico.
<< Me ne versi uno anche a me? >> Gli domando.
<< Dovremmo ripartire. >> Propone improvvisamente, lasciandomi spiazzata e felice.
<< Dici sul serio? >> Gli domando.
<< Sì, perché no? I miei li hai conosciuti, la sfilata è passata, dopo tutto siamo venuti a Bogotà per queste due cose. Cosa ci trattiene qui? >> Osserva. La mia Dea interiore saltella di gioia. Cerco di darmi un contegno e di non accogliere la notizia con troppa gioia.
<< Hai ragione. Vuoi tornare a Berlino? >> Gli domando.
<< No, facciamo un bel viaggio! >> Propone. Poso il bicchiere e gli allaccio le braccia al collo per poi baciarlo. E’ stato più facile del previsto!
<< Possiamo sederci a tavola, stiamo per servire la cena. Troverete i segnaposti con i vostri nomi! >> Ci invita il padrone di casa.
 
 
[Marcella]
<< Per me un sautè di cozze e vongole, grazie. >> Ordino, a cena con mia sorella. Richiudo il menù e lo rendo al cameriere.
<< Per me branzino in crosta. >> Ordina mia sorella prima di imitarmi nei gesti. Il cameriere ringrazia e si allontana con le nostre ordinazioni.
<< Sono venuta qui a mangiare solo una volta durante le mie visite di Bogotà. E’ uno dei ristoranti più gettonati e chic del momento! >> Osserva mia sorella. In tanti anni è la prima volta che entro in questo luogo, nonostante lo conoscessi per nome, così come conosco il proprietario. Ricordo perfettamente di chi si tratta!
<< Sì, effettivamente è molto carino. >> Osservo. Alzo lo sguardo e noto di sfuggita un biondino sulla cinquantina abbondante attraversare la sala osservando il suo tablet. Lo mostra al suo maitre di sala e si consultano per qualche istante dopo di che il tale torna nelle retrovie del locale.
<< Cosa guardi Marcella? >> Mi domanda mia sorella.
<< Il proprietario del locale. >> Ammetto.
<< E’ il tizio che è appena passato. Non sai a chi appartiene il posto? >> Le domando. Risponde con diniego con un cenno del capo poiché sta sorseggiando il suo vino.
<< Appartiene a Micel Doinel, hai presente il francese per cui Betty ha lavorato prima di tornare e sposare Armando? >> Le faccio notare.
<< Ma và?! Com’è piccolo in mondo! Lui ci ha viste e riconosciute? >> Mi domanda.
<< Non credo. Poco male, non rientra nelle mie priorità salutarlo. >> Commento.
<< E perché mai? Lui non centra niente con ciò che ti ha fatto Armando. Se non erro anche lui ne uscì sconfitto da tale storia. Ma dimmi un po’, è carino? >> Mi domanda in fermento.
<< Secondo te mi metto a notare certe cose? Ti ricordo che, benché sia stata tradita, sono ancora sposata! >> Esclamo.
<< Non pensi proprio di perdonare Russell? >> Mi domanda Bea.
<< Mi manca, non te ne posso fare mistero. Ma credo sia una sorta di nostalgia per la vita coniugale serena che mi ero guadagnata, dopo aver sofferto per Armando. Credevo di aver già dato e che sarei stata felice per il resto della mia vita ed invece…! >> Osservo con rammarico. Bevo un sorso di vino.
<< Sorellina, sei ancora giovane, attraente e di classe. Puoi rifarti una vita, se credi di non poter perdonare tuo marito. >>
<< Bea, sai come la penso sui tradimenti, visto quello che ho dovuto subire in passato. Non vivrei più dovessi passare la mia vecchiaia divorata dalla gelosia! >> Ragiono. Oltre alla mia giovinezza avrei gettato al vento anche gli anni della mia vecchiaia!
<< Devo confessarti una cosa. Ho pronti i documenti per il divorzio, devo solo consegnarli a Russell. Non ho avuto il coraggio di dirlo ad Alex. >> Confesso. E’ una decisione difficile da prendere… Ci ho creduto davvero in questo matrimonio!
<< Hai proprio deciso. Sorellina io ti sarò accanto, qualunque decisione prenderai. Verrai a vivere qui a Bogotà quando Alex si trasferirà con Olga e la sua famiglia? >> Mi domanda.
<< Probabile. Anche se mi dispiacerebbe lasciarti. >> Rispondo.
<< Lasciarmi? Pensi che resterei a Miami da sola perdendomi la pancia di Olga che cresce? Non esiste! >> Protesta. Sorrido.
<< E Mario? >> Mi domanda.
<< Mario cosa? >> Le domano, dando voce ai miei pensieri. Che non si sia messa in testa strane idee. Ok che abbiamo un figlio in comune ma io Mario mai!
<< Come va con Alex? >> Specifica.
<< Bene. Stanno legando. Si sta comportando da padre più lui di quel bastardo che ho sposato e che lo ha adottato, ci credi? >> Borbotto scrollando il capo con amarezza! Anni di progetti comuni, di lavoro per costruire una famiglia buttati al vento per una storia sessuale!
<< E’ un peccato che Dan e Patty non siano venuti questa sera. >> Osserva Bea.
<< Volevano passare del tempo da soli, dopo quanto accaduto nelle ultime ore. Isabella è un tesoro. >> Penso a voce alta.
<< Sì, ma dovremmo fare qualcosa per far legare Isabella e Patty. Non potranno passare tutte le riunioni di famiglia in silenzio! >> Esclama Bea.
<< Tanto basti tu a fare per tutte e due. >> Osservo sorridendo.
 
 
 
[Giulia]
Passano alcuni secondi dopo aver inviato la chiamata prima di vedere il viso di sua madre attraverso lo schermo. Non è la prima volta che video chattiamo, dopo tutto è così che ci siamo conosciute, un modo inusuale per fare la conoscenza dei suoceri!
 
<< Pronta? >> Mi domandò il mio fidanzato. Prontissima: mi ero pettinata e truccata a dovere per fare una bella impressione! Era il terzo giorno nella nostra casa quando decidemmo che sarebbe stato il caso di informare i suoi di questi sviluppi.
<< Ciao fratellino! E’ da un sacco di tempo che non ti fai sentire. >> Lo ammonì colui che riconobbi come suo fratello minore, Marco, quando rispose alla video chiamata.
<< Ciao Marco. Mamma e papà sono nei paraggi? >> Gli chiese Massimiliano, sperando che non fossero già tornata al lavoro dopo la pausa pranzo dato che in Italia erano le ore 13. Ci eravamo alzati presto quella mattina per poter chiamare durante la pausa pranzo dei suoi!
<< Sì, vado a chiamarli. Stavano per uscire. Ma cosa vedono i miei occhi? Tu devi essere la famosa Giulia! Complimenti fratellino, non scherzavi quando l’hai descritta come una dea! >> Commentò suo fratello prima di abbandonare l’inquadratura. Mi guardò sorridendo timidamente e ammiccai sollevando un sopracciglio prima di mettermi a ridere.
<< Amore della mamma! >> Lo salutò sua madre comparendo nell’inquadratura. Tale e quale a Massi e sua sorella Sara con i suoi occhi azzurri e i capelli biondi, un po’ più scuri dei suoi figli.
<< Ciao figliolo,tutto bene? >> Lo saluto suo padre, un uomo eguale al figlio Marco, con occhi scuri e dallo stesso taglio. Colore dei capelli non definibile dato che li porta brizzolati.
<< Ciao mamma, ciao papà. Lei è Giulia! Ci tenevo a farvela conoscere, anche se in modo inusuale. >> Mi presentò dopo aver salutato i suoi genitori.
<< Salve Signori Zanonato! >> Li salutai.
<< Lo avevamo immaginato guardandola. Ciao Giulia, molto piacere io sono Clara e puoi darmi del tu. Lui è mio marito Giacomo e nostro figlio Marco. >> Mi salutò gentilmente sua madre.
<< Ciao Giulia. Marco ci ha parlato di te nelle telefonate in queste settimane. >> Mi spiegò suo padre.
<< Cosa gli hai detto, a parte che sono bellissima? >> Sussurrai al mio fidanzato.
<< Che gli hai stravolto la vita, in meglio. Neanche per Isabella l’innamoramento è stato così repentino! >> Intervenne suo fratello facendomi ribollire il sangue. Quella tizia doveva per forza essere nominata?! Sua madre lo ammonì con una leggera manata sullo stomaco, dato che Marco era in piedi dietro di lei.
<< Che lo hai guarito, la sostanza è questa! >> Intervenne sua madre. Avrebbero rimpianto Isabella o sarei andata loro a genio?
<< Mamma, papà, Giulia ed io vi dobbiamo dire una cosa. Tre giorni fa abbiamo preso in affitto questo appartamento e siamo andati a convivere! >> Annunciò Massi senza tergiversare oltre. I tre si guardarono con un attimo di interdizione.
<< Complimenti figliolo, vi faccio le mie congratulazioni! >> Si complimentò suo padre.
<< E bravo fratellone. A quanto pare l’idea di rivederti qui è accantonata! >> Si complimentò anche suo fratello. L’unica che rimase un po’ sulle sue fu sua madre!
<< Per ora sì. Mamma, non dici niente? >> Lo esortò Massi. Mi asciugai i palmi delle mani sudati passandoli sui jeans.
<< Complimenti ragazzi! Desidero solo che tu sia felice Massi, tesoro mio! >> Esclamò sua madre, dopo attimi di esitazione. Che sollievo!
<< Lo sono mamma! >> La tranquillizzò Massi con un grosso sorriso.
 
Suo fratello ricompare nell’inquadratura accompagnato dai suoi genitori, i quali si prodigano con i saluti di circostanza.
<< Giulia, sei un po’ pallida. >> Constata suo padre. Devo proprio essere un mostro se si vede anche attraverso la video camera!
<< Come state? >> Domando per rimandare il più possibile il discorso sulle mie condizioni di salute.
<< Non c’è male. Sara  vi ha mandato le foto dell’abito da sposa? Ieri c’è stata la seconda prova. Sembra una principessa! >> Ci domanda sua madre gasata per le nozze della sua primogenita, a cui potrò partecipare visto che per allora sarò alla ventiquattresima settimana di gravidanza e potrò volare.
<< Si mamma ce le ha mandate. E’ un bell’abito! >> Esclama Massi.
<< E’ un abito da sogno e lei è bellissima. >> Mi complimento, scambiando uno sguardo d’intesa con Massimiliano. Uno aspetta che sia l’altro ad intavolare il discorso.
<< Siete un po’ strani stamani! >> Osserva suo padre.
<< Mamma, papà, Marco, Giulia ed io vi abbiamo chiamati per dirvi una cosa. >> Introduce il mio amore, rivolgendo a me un altro sguardo.
<< L’ultima volta che hai esordito così ci hai detto che eravate andati a convivere. State per sposarvi? >> Ipotizza mio cognato.
<< Sposarvi? Ma vi conoscete da così poco! Sarebbe affrettato! >> Brontola sua madre. Andiamo bene! Se non accetterebbe un legame come il matrimonio come prenderà l’arrivo di un nipotino, che mi legherà a suo figlio a doppio filo molto più di un matrimonio?
<< Non fate tutta questa confusione, sentiamo cosa devono dirci! Parlate. >> Ci invita suo padre dopo aver ammonito sua moglie e suo figlio minore.
<< Vostro figlio ed io aspettiamo un bambino. >> Annuncio, lasciandoli totalmente interdetti a scambiarsi sguardi di sorpresa fra di loro.
<< Incinta? >> Domanda Clara a suo marito e a Marco.
<< Sì, incinta. >> Preciso. No, guarda! Aspettiamo la cicogna che ci porti questo bambino!
<< Lo so che lì per lì può sembrare una brutta notizia, ma noi siamo felici e non vediamo l’ora di diventare genitori! Queste settimane da quando lo abbiamo saputo stiamo vivendo tre metri sopra al cielo! >> Interviene il mio amore interrompendo questo snervante silenzio. Intreccio le dita della mia mano sinistra con quelle della sua mano destra.
<< Settimane? Perché, di quanto sei incinta? >> Mi domanda sua madre risorgendo dallo stato catatonico in cui era piombata dopo la notizia.
<< Sto per entrare nella settima settimana. Abbiamo anche già pensato a qualche nome, volete saperlo? >> Propongo loro, sperando di intenerirli. E’ il loro primo nipote porca miseria, com’è possibile che non stiano gioendo?
<< Fratellone, Giulia, le mie congratulazioni. Ovviamente vorrei essere presente quando nascerà. >> Interviene Marco sorridente, dopo momenti di comprensibile stupore. Almeno lui!
<< Grazie mille. >> Ringraziamo coralmente Massimiliano ed io. Suo padre accarezza una spalla a sua madre che è ancora in stato catatonico!
<< Congratulazioni ragazzi. Naturalmente anche io e mia moglie vorremo essere presenti alla nascita. >> Interviene Giacomo, mettendo una pezza sul comportamento si sua moglie che l’ha presa peggio di mio padre.
<< Il medico ha indicato il 24 Settembre come fine della gravidanza. >> Li inforno.
<< Mamma, non sei contenta? Avrai un nipotino tra sette mesi. >> Cerca di destarla il mio amore.
<< Sì… E’ che non mi aspettavo una notizia simile! Sei partito per riportare a casa Isabella e invece ti sei messo con un’altra ragazza, e fin qui va bene, io stessa con tuo padre ho vissuto l’esperienza del colpo di fulmine. Ma questa notizia della gravidanza mi scombussola un po’, cercate di capirmi. Ora però dobbiamo proprio staccare, qui è mezzanotte passata. Ma ci sentiamo presto e vorrei che mi teneste aggiornata sul decorso della gravidanza. A presto. >> Saluta, senza troppa emozione. Saluto sollevando la mano accompagnando il gesto ad un semplice “arrivederci”. Pochi istanti dopo termina la videochiamata quando anche Giacomo saluta per andare a letto e Marco ci augura la buonanotte prima di tornare ai suoi libri universitari. Sconsolata, appoggio la testa alla spalla sinistra di Massi.
<< Non l’ha presa tanto bene. >> Constato.
<< Piccola! Vedrai che accetterà l’idea! Insomma, se l’ha accettata tuo padre lo farà anche lei, senza offesa. >> Mi fa notare.
 
 
[Olga]
<< Alex, le polpette! >> Esclamo, entrando in cucina ed osservando le palline quasi bruciate nel forno.
<< Merda! >> Impreca, prima di aprire il forno per estrarle.
<< A cosa pensavi con tanta intensità? >> Gli domando, accarezzandogli l’avambraccio.
<< Come ti chiamerai tu una volta posata? McNamara, Valencia, Calderon? >> Mi domanda.
<< Bhe, suppongo che prenderei il cognome riportato sui tuoi documenti d’identità ovvero McNamara. >> Rispondo.
<< Mediti di cambiare cognome? >> Gli domando.
<< Secondo te è una follia? Insomma, mio padre, quello adottivo intendo, ha tradito anche la mia di fiducia, distruggendo la famiglia! >> Osserva.
<< Vorresti prendere il cognome di Mario? >> Gli chiedo.
<< No, sarebbe affrettato. E comunque si sia comportato Russell, prendere il cognome di Mario sarebbe una carognata. Vorrei riprendermi il cognome di mia madre e tornare ad essere un Valencia a tutti gli effetti! >> Mi espone.
<< Amore,sosterrò qualunque scelta tu abbia voglia di compiere! Ti amo! >> Gli rammento, accarezzando la sua guancia coperta da uno strato pungente di barba.
<< Vi amo! >> Esclama. Mi ruba un bacio prima di piegarsi per posare un bacio sulla mia pancia.
 
 
 
[Jimmy]
Mi manda ai nervi vederla così allegra. Dopotutto, dopo la sua bella trovata di oggi, sarà soddisfatta! Quando il gruppetto si muove in direzione del tavolo da pranzo, la intercetto: l’afferro per un braccio e la costringo a seguirmi sulle scale, nascosti da occhi indiscreti.
<< Se volevi rimanere solo con me bastava chiedere! >> Esclama ammiccando.
<< Credi di poter giocare così con la vita delle persone? Sette anni fa mi hai spezzato il cuore e ora sembri decisa a rovinare la mia relazione! Perché non mi lasci in pace una volta per tutte?! Non hai un altro rampollo ricco da tediare?! Sei fortunata che ci troviamo a casa di Diego e con molte persone e mi sto trattenendo! Mmmmh… Dio quanto ti detesto! >> Sbotto al limite della sopportazione. Lei non batte ciglio: mi accarezza le guance intrecciando i nostri occhi.
<< Ma come fai a non vederla? La passione che ti lega a me. Come fai a ignorare il fuoco che brucia dentro di te non appena viene fatto il mio nome e quando mi parli? >> Mi domanda. Cerco di ignorarlo perché è la cosa migliore da fare. Perché questa relazione era sbagliata allora e sarebbe sbagliata adesso! Pur sapendolo non mi oppongo quando si alza leggermente sulle punte e unisce le nostre labbra. Le accarezzo la schiena attirandola a me.  Inarco leggermente la schiena in avanti, lei indietro, mentre mi abbandono a questo desiderio. Lei sposta le sue labbra dalle mie alla mia mascella, seguendo le linea di essa per poi raggiungere l’orecchio dove mi sussurra:
<< Stavolta non puoi accusarmi di baciarti mentre faccio la corte ad un altro… Da quando mi hai confessato che per te sono ancora una spina nel cuore non penso che a te! >> Sento un brivido di fronte alle sue parole. Il mio corpo non ubbidisce ai comandi del cervello dato che il mio amichetto là sotto si sveglia. La separo bruscamente da me lei resta delusa.
<< Non avrei dovuto… >> Balbetta.
<< Non mi sembra il posto più adatto. >> Le faccio presente. Lei sorride ammiccando, quando veniamo richiamati all’ordine da Diego.
 
 
[Kristoff]
<< Non mi piace il fatto che nostra figlia si sia appartata con Jimmy, lo avranno notato anche i suoi genitori stando alle loro espressioni. Non vorrei che creasse loro ancora problemi, visto quello che ha combinato 7 anni fa! >> Osserva sotto voce mia moglie, mentre Diego richiama a tavola nostra figlia e quel tale. Certo anche a me non piace che si apparti con lui, ma per ragioni diverse da quelle esposte da mia moglie. Mia figlia dovrebbe stare con un uomo alla sua altezza. I due giungono a tavola, osservati da tutti, e prendono posto mentre Betty continua il giro per servire il vino. Diego inizia a servire le pennette al salmone  e Isabella quelle alla boscaiola, a scelta.
<< Betty ne vorrei un altro calice! >> Strilla la tizia che mio figlio ha portato dalla Germania. Che modi sono? Ha appena finito il giro e si è già scolata tutto il bicchiere.
<< Certo, ecco a te. >> Acconsente gentilmente mia cognata.
<< Non credevo che ci fosse tanta confidenza tra mia moglie e vostra nuora. >> Borbotta mio cognato parlando con me e mia moglie, riferendosi al fatto che nessuno l’ha autorizzata a dare del tu a Betty o a suo marito.
<< Scusaci Armando. Evidentemente mio figlio ha gusti un po’ naif! >> Commento. A confronto Jimmy è il genero ideale!
<< Sei in vena di festeggiamenti? >> Le domanda mia figlia.
<< E se fosse, sarebbero cose ti riguardano? Tu cosa facevi appartata con il fidanzato di un’altra? >> Le risponde a tono la ragazza di mio figlio. Adesso mi alzo e la zittisco a modo mio! Mia figlia e Jimmy si scambiano uno sguardo.
<< Bhe effettivamente sì, c’è un motivo per festeggiare. Il nostro viaggio imminente attorno al mondo! >> Annuncia mio figlio.
<< Oh mio Dio. >> Sussurro, portandomi una mano alla fronte. Mia moglie mi accarezza l’avambraccio.
<< Ok, sarò stato un padre terribile in certi momenti, ma questa punizione mi sembra troppo! >> Mi lamento sotto voce verso mia moglie, i miei cognati e i coniugi Mora.
<< Almeno tuo figlio non ti nasconde le cose. >> Borbotta Nicola Mora.
<< Figlio mio, quando hai preso questa decisione? >> Gli domanda sua madre.
<< Ci penso da quando sono atterrato a Bogotà ieri. Presto partiremo. >> Ci spiega, con aria soddisfatta. E’ visibilmente alterato, spero sia l’alcol a parlare!
<< Questa è la cosa più stupida che ti abbia mai visto fare! >> Si lamenta mia figlia verso suo fratello. Per lo meno sua madre ed non siamo i soli a non saltare dalla gioia per questa relazione!
<< Mi dispiace che tu te ne vada già, come mi è dispiaciuto che tu sia partito un mese fa. Mi sembrava che ti trovassi bene qui. >> S’inserisce Armando.
 
 
[Daniele]
<< Patrizia, la cena è pronta. Ma cosa fai qua sopra? >> Le domando, accedendo alla soffitta stracolma di ricordi e altri oggetti, a cui non accediamo mai. Starnutisco poiché la polvere mi fa quest’effetto!
<< Domani verrò qua su con Rhonda a dare una bella pulita. Guarda cos’ho trovato? La culla di Giulia! Ho intenzione di darla ai ragazzi, sei d’accordo? >> Mi propone.
<< Come desideri. Certo che, se nascerà un maschietto, sarà traumatico per lui dormire in un lettino rosa! >> Chioso.
<< Lo porterò dal nostro mobiliere di fiducia per farlo sistemare e riverniciare. >> Mi spiega.
<< Non ci mancano i mezzi per regalare a Giulia un lettino nuovo di zecca. >> Osservo. Perché dannarsi tanto per sistemare questo?
<< Daniele! Il vintage è di moda e poi anche Marcella ha regato il vecchio fasciatoio e il seggiolone di suo figlio a quest’ultimo e a Olga. Non trovi emozionante il fatto che i nostri nipoti si tramandino la loro culla? >> Mi domanda mia moglie. Piego gli angoli della bocca verso il basso. Magari sarà di moda tra chi ha mezzi economici limitati!
<< Se lo dici tu! Mi aspettavo che avresti speso e sperperato soldi per questo nipote. >> Ammetto.
<< Chi ti dice che non lo farò? I ragazzi avranno bisogno di un sacco di cose. >> E mi pareva strano!
<< Solo che mi sembrava una cosa carina se il piccolo avesse qualcosa che è appartenuta a sua madre quando era piccola. >> Aggiunge più che altro voleva imitare mia sorella!
<< Dovremmo fare un po’ di pulizia qui sopra una bella cernita. Ma quanta roba c’è? >> Osservo e domano.
<< Giocattoli, vestiti, libri di scuola e tutti i lettini e seggiolini appartenuti ai nostri figli. Sappi che non ho intenzione di buttare niente, un giorno anche gli altri nostri figli procreeranno e anche per loro farò sistemare i loro lettini. >> Mi fa sapere.
<< Allora quello di Michael possiamo anche tenerlo qui sotto chiave. >> Mi scappa. Mi becco il braccio di una bambola sul petto.
<< Patty, mi è scappato, scusami! Doveva essere una battuta! >> Mi giustifico.
<< Una battuta fuori luogo. Oggi giorno le coppie gay si sposano e adottano bambini, o ne hanno tramite altri mezzi. Retrogrado che non sei altro! Ti vedo bene con Nicola come consuocero! >> Esclama. Divento di tutti i colori.
<< Patty non mi sembra il caso di scherzare sull’argomento. >> Mi lamento.
<< Anche io dovrò convivere col fatto che quella cameriera diverrà la mia nostra consuocera! >> Obbietta. Respiro profondamente  e conto fino a 10 prima di rispondere!
<< Sì ma quella donna non avrà mai alcun ruolo nelle nostre vite e in quella di mia figlia! >> Tuono.
<< Ma quando Isabella si sposerà quella donna verrà al suo matrimonio e ci toccherà rivederla, è inevitabile! Al solo pensiero mi viene il vomito! >> Osserva. E lo dice a me?
<< Semmai Isabella la perdonasse, cosa che vedo improbabile, per nostra fortuna. Comunque io cosa dovrei dire? Se fosse mi toccherebbe ingoiare il rospo poiché si tratterebbe del matrimonio di mia figlia che non vorrei mai rovinare! >> Ribatto.
<< Comunque ci stiamo fasciando la testa prima di rompercela. Quel giorno è ancora lontano, spero. Tutti i nostri figli si sono appena fidanzati sarebbe affrettato sposarsi. L’unica che dovrebbe farlo sarebbe Giulia. >> Osservo. Mio nipote dovrebbe nascere in una famiglia tradizionale con i genitori regolarmente sposati.
<< Sei retrogrado! Non è più uno scandalo convivere con prole, sai? Quante star di Hollywood hanno figli e non sono sposati? >> Mi domanda.
<< Cosa me ne frega a me delle celebrità di Hollywood? Stiamo parlando di nostra figlia non di Emma Watson! >> Obbietto.
<< Massimiliano ama la nostra bambina e non scapperebbe mai, con o senza anello al dito! >> Protesta. Roteo gli occhi.
<< Questo cos’è, un nuovo acquisto? Come mai è quassù a prendere polvere? >> Le domando, scostando le alette di una scatola contenente un carillon da culletta, ancora imballato. Patrizia s’intromette con furia inginocchiandosi di fronte allo scatolone per richiuderlo.
<< Non è niente! >> Esclama rabbuiandosi.
<< Cos’ho detto di male? >> Le domando, notando di averla urtata. Alza gli occhi per guardarmi.
<< Devo rivelarti un segreto. Quando ero incinta di Roberta comprai questo carillon. Il mio intento era quello di darlo a Nicola ma vi ho rinunciato! >> Mi rivela. Rimango di sasso si fronte a tale rivelazione e mi rabbuio.
<< Non mi avevi mai detto di esserti pentita della tua scelta già quando eri incinta di lei. >> Le faccio notare.
<< Mi dispiace Daniele. Ma avevo compiuto una scelta e all’epoca non mi sembravi molto incline alle trattative e così sono stata una codarda. >> Risponde, alzandosi in piedi. Cattura una lacrima fuggiasca con le dita. Mi avvicino a lei e l’abbraccio.
<< Mi dispiace Patty! Se solo potessi tornare indietro. >> Penso con amarezza. Se potessi farlo accetterei Roberta e obbligherei Ingrid ad affidare Isabella a me.
<< Quel che è fatto è fatto, Daniele. Ed ora dovremmo subirne le conseguenze. >> Osserva amareggiata con la testa contro il mio petto.
<< Magari un giorno lo potrai regalare a suo figlio. >> Le prospetto per darle una speranza.
 
 
[Michel]
Sto modificando menù e prezzi da una delle casse mentre alla cassa accanto, dove sosta una mia dipendente, si avvicinano due tipe che mi sembra di conoscere.
<< Vado al bagno a rifarmi in trucco! >> Esclama la tipa con una ridicola pettinatura verso quella più fine, elegante e sobria.
<< Bea, stiamo tornando in albergo, cosa te lo sistemi a fare? >> Protesta la tipa.
<< Ma non hai visto che bel bocconcino è l’autista che ci ha messo a disposizione Daniele? Faccio presto Marcella. Faremo i conti in albergo. >> Risponde la tipa strana.
<< Lascia stare, offro io questa sera. Vorrei il conto. >> Chiede la tipa elegante, mentre l’altra si allontana alla volta della toilette.
<< Certo signora! >> Esclama la mia dipendente.
<< Lucrezia, ti dispiace se questo conto lo faccio io? >> M’intrometto.
<< No boss, si accomodi pure. >> Acconsente la mia cameriera. Marcella Valencia mi scruta studiandomi.
<< Lei è Marcella Valencia, giusto? >> Esordisco.
<< Sì! Ci conosciamo? >> Mi domanda.
<< Sì, la sua amica Patrizia anni fa telefonò nel mio ristorante spacciandosi per la segretaria di Armando per conoscere i suoi spostamenti. >> Le spiego rivangando quell’episodio che oggi mi fa ridere!
<< Bastava che si presentasse con nome e cognome, sarebbe stato sufficiente e molto più di classe invece di rivangare episodi morti e sepolti! Non uno dei miei momenti migliori comunque. >> Risponde quando un signore, con in mano un sacchetto del take-away si accosta accanto a Marcella, nella cassa accanto.
<< Marcella Valencia, buona sera. >> Saluta il tale. Marcella aggrotta la sopracciglia.
<< Sono Osvaldo Ribeiro. >> Si presenta il tale.
<< Ah, lei è il padre e il marito delle due… signore, per così dire, che hanno fornito alla stampa il filmato che ritrae mia nipote in atteggiamenti libidinosi! >> Esclama. Lui abbassa lo sguardo costernato. E così la tipa nel filmino sarebbe la nipote di Marcella Valencia?
<< Mi dispiace per tutta questa orribile storia. Ma vi posso assicurare che mia figlia è seriamente pentita e dispiaciuta. Ha fatto il possibile per fermare sua madre! >> Esclama il tale.
<< Sembra il ritornello del giorno. “Povera Paola”! Povera Paola un corno, se permette. Mia nipote verrebbe additata come una pornodiva se venisse riconosciuta nel video. A quanto pare fate entrare chiunque in questo ristorante! >> Mi ammonisce Marcella. E’ un locale pubblico, cosa vuole?
<< Volevo solo mostrarle che ho pagato online, sono venuto per ritirare l’ordinazione. >> Mi indica il tale facendomi vedere il suo smartphone. Annuisco.
<< Spero che la cena le piaccia. >> Lo saluto. Il tale se ne va con la coda tra le gambe.
<< Ecco a lei, il caffè lo offre la casa. >> Intervengo rendendole la carta di credito.
<< Quanto a lei che ha origliato tutto, sappia che se dovessi sentire in giro che la ragazza del filmato è stata identificata passerà le pene dell’inferno! Buona sera. >> Mi “saluta” prima di uscire dal mio ristorante. Cos’avrei dovuto fare, uscire dal MIO locale? Andassero loro altrove a litigare!
<< MARCE, ASPETTA!  Ma hai visto il tipo alla cassa quanto è bello?! >> Squittisce la sorella, tornando dal bagno, raggiungendola sulla porta. Marcella mi lancia uno sguardo truce.
<< Bea ma non lo hai riconosciuto? >> Le domanda Marcella mentre escono.
<< Befana! >> Commento tra me e me quando è troppo lontana per sentirmi.
<< Dice a me, boss? >> Mi domanda Lucrezia preoccupata, tornando ad occupare il suo posto.
<< No, no! Non dicevo a te! >> Mi affretto a chiarire.
 
 
[Francesco]
Dentro di me qualcosa si spezza. Anche se dovrei esserne contento, dopo tutto ho ottenuto quello che volevo: allontanarlo da me! Sì, è la cosa giusta. Io cerco un rapporto stabile non una relazione a distanza, fatta di qualche notte insieme a distanza di mesi l’una dall’altra. Quando Armando interviene con quella frase solleviamo entrambi lo sguardo dai nostri piatti, incrociandoli.
<< Effettivamente mi ero fatto nuovi amici, ma diciamo che non sono stati leali! >> Risponde Class a suo zio, riservandomi un altro sguardo truce.
<< Sapete che Giulio ha acquistato una villa da ristrutturare? >> Interviene Silvia, interrompendo quella che sarebbe diventata una diatriba.
<< Tutto ok? >> Mi domanda Conrado, mentre si elevano esclamazioni di stupore e domande varie, sull’iniziativa di Giulio.
<< Sì, alla grande! >> Ironizzo. << Quando vi trasferirete? >> Domando, cercando di recuperare il savoir faire.
<< Prima dovremmo fare una profonda ristrutturazione. E’ una villa antica. >> Ci spiega Giulio.
<< Diventerà una gioiello. Vedeste quanto sono belle esternamente le ville circostanti che sono state sistemate! >> Esclama la mia amica.
<< Ci sono così tante stanze, non so come potremmo sfruttarle tutte al meglio. >> Aggiunge, mentre si porta alla bocca una forchettata di penne al salmone.
<< Io avrei avuto un’idea per una di quelle stanze. Potremmo rivestire tutta la superficie calpestabile con del materasso tipo, diventerebbe un mega divano. Metterei un maxischermo e la playstation. Diventerebbe una sala proiezioni perfetta dove passare il tempo libero! >> Propone il suo ragazzo.
<< E immagino che vorrai adottare tale progetto nella stanza più grande? Dove io farei una comoda cabina armadio. E’ necessaria visto che io ho molte cose! >> Protesta Silvia. Giulio ridacchia.
<< Lo confermiamo, ha una valanga di cose! >> Affermiamo coralmente Isabella ed io.
<< Voi invece dove andrete a convivere? In una delle vostre case o traslocherete? >> Mi domanda impertinente Berta. Beatrice le lancia uno sguardo truce.
<< Io… ancora non abbiamo deciso. Diego, dove avete ordinato la cena? E’ squisita. >> Gli chiedo per evitare il discorso.
<< Al Bellini. Sono molto affezionato a quel ristorante. Oltre ad aver accolto la festa del mio ultimo compleanno è dove siamo stati a cena per la prima volta. >> Risponde il mio amico, osservando dolcemente la sua fidanzata e facendo passare un braccio dietro alla sua nuca.
<< Come sono belle le storie d’amore appena sbocciate! >> Esclama sognante Mariana.
<< Sei davvero deciso a partire? Quando partirai? >> Domanda Lena, che siede alla mia sinistra, a suo fratello che disgraziatamente mi siede in diagonale di fronte.
<< Quanto prima. Dopo tutto non c’è niente che mi leghi a Bogotà! >> Esclama alzando lo sguardo nella mia direzione. Cosa che fa anche sua sorella.
<< Vorrei solo che restassi qui. E’ bello averti intorno. >> Lo prega sua sorella. Muovo nervosamente la gamba sotto al tavolo. Se restasse qui mi toccherebbe fare la figura del cretino poiché ho intenzione di “lasciare” Conrado. Non ho intenzione di portare avanti oltre questa stupida farsa che si è spinta già oltre. Che idea balorda che ho avuto! Devo riuscire a respingere Class con le mie sole forze!
<< Betty, scusa la domanda, ma avete scoperto chi la diffuso quel filmato alla stampa? >> Sento che domanda Annamaria a Betty, dal lato della tavola riservato agli “adulti”.
<< Non mi sembra la sede adatta per parlarne. E poi siamo a questa cena per distrarci. Qualcuno vuole il bis? >> Domanda Betty, seduta a un capo della tavola. Si asciuga la bocca con il tovagliolo prima di alzarsi.
<< Mamma stai seduta, ce ne occupiamo io e Isabella, no amore? >> Propone Diego alla sua ragazza la quale annuisce. I due imitano i gesti compiuti poc’anzi da Betty e si alzano. Alcune mani si alzano chiedendo il bis, io declino.
<< Io vorrei il bis del vino,se possibile! >> Esclama Class. Bis? Sarà il centesimo calice che si scola. Ha gli occhi lucidi e lo sguardo vacuo!
<< Non esagerare tesoro. >> Mi riprende sua madre. Anche lei, non capisce che deve festeggiare la sua partenza?
<< Come mai mia madre non si è unita a noi? Ho provato a chiamarla oggi, ma mi ha risposto con un sms molto strano dicendo di lasciarla in pace! >> Domanda Silvia a Jimmy.
<< Una brutta giornata al lavoro. Diciamo così! >> Risponde vago Jimmy, seduto tra Silvia ed Ella.
<< Brutta giornata? La poverina non sarà voluta venire per non cadere nella tentazione di prendere a sberle qualcuno. >> Ironizza Lorenzo. Io non capisco di cosa stiano parlando.
<< Cosa vuol dire? >> Domanda Silvia a Jimmy. Jimmy, che siede di fronte a me guarda nella mia direzione e presumo che non stia guardando me!
<< Tu Lorenzo non sei proprio in grado di farti gli affaracci tuoi, vero?! >> Redarguisce suo cugino Lena, il quale le siede accanto sulla sinistra.
<< Cos’hai fatto a mia madre?! >> Tuona Silvia, che siede proprio di fronte a Lena, mangiando la foglia. Lena non sembra intenzionata a rispondere.
<< Lorenzo mi dici cos’è successo? >> Domanda Silvia al suo ex. Credo sia la prima volta da settimane che si rivolgono la parola.
<< Diciamo che avrebbe potuto essere più cortese. Se tutti trattassimo il personale di sala in certi modi non ci sarebbe più offerta per occupare tali posti di lavoro! >> Risponde prolisso Lorenzo.
<< Mia madre ha fatto bene a non venire. Ma ci sono io in compenso che, come hai già avuto il piacere di constatare, non sono tanto incline alla razionalità! >> Sbotta la sua amica.
<< Come dimenticarlo? Un lottatore di sumo con la pancia e la  ginecomastia ha più grazia di te! >> Rimbrotta Lena. Si mette male! La mia amica afferra il bicchiere di vino ma il suo ragazzo prontamente glielo strappa di mano.
<< Sì amore ,ti verso dell’altro vino, basta chiedere! >> Esclama, ponendo una pezza sulla situazione. Il bicchiere con il vino, che Silvia aveva intenzione di versare in faccia a Lena, viene spostato dalla sua portata! Parte del tavolo trattiene una risata, me compreso, ma Diego non sembra tanto contento.
<< SIETE USCITI DI SENNO?! POSSIBILE CHE SI DEBBA SEMPRE LITIGARE?! Lorenzo, potresti davvero farti gli affari tuoi talvolta! >> Lo redarguisce Diego.
<< Cosa vuoi da me? Silvia mi ha posto una domanda e ho risposto. Non è colpa mia se ci ritroviamo una cugina maledu… >> Sta ribattendo Lorenzo, quando si becca una serie di pugni sulla spalla destra da parte di Lena.
<< Sei una peste! >> La riprende Lorenzo.
<< E tu una pettegola! >> Ribatte Lena.
<< Serviamo i secondi, cosa ne dici? >> Propone Isabella al suo ragazzo.
<< Sì, sempre che non rischino di finire in faccia di qualcuno. Posso fidarmi a servirti le prossime portate? >> Domanda Diego a Silvia in modo canzonatorio, passandole dietro le spalle.
<< Sì. Non butterei mai via del cibo sprecandolo così! >> Esclama la mia amica. Scuoto il capo.
<< Però il vino sì! Come si può buttare via così del vino? >> Le risponde Giulio.
 
 
[David]
Seduto dall’altro capo della tavola, mi sporgo leggermente verso la mia sinistra per strappare alla mia fidanzata l’ennesimo bacio della serata.
<< Sei raggiante stasera, cosa ti fa sorridere tanto? >> Le sussurro all’orecchio facendola sorridere.
<< Che vi prende stasera? Certo non avete mai fatto mistero in pubblico del vostro amore ma di solito siete più discreti mentre stasera non fate che amoreggiare. >> Osserva mio fratello Michael, seduto alla sinistra di Cami e di fronte a Cèsar, che siede alla mia destra. La mia futura moglie (quanto mi piace dirlo!) ed io ci scambiamo uno sguardo eloquente prima di alzarci. Afferro il calice e il coltello per poi picchiettare leggermente quest’ultimo contro il bicchiere il quale però si scheggia provocano varie risate tra i presenti.
<< Ops. Diego, Isa, mi dispiace tanto! >> Mi scuso. Camilla sta facendo di tutto per trattenere le risa: è radiosa e spero sia perché ci sposeremo non per il vino che causa euforia. E’ un’altra rispetto alla ragazza che stamattina non voleva mettere il naso fuori dal letto!
<< Tranquillo. Suppongo cercassi di attirare la nostra attenzione per dire qualcosa, siamo tutt’orecchi! >> Interviene Diego.
<< Shhh, zitti! Secondo me si sposano! >> Esclama Annamaria, cercando di zittire la banda. Cami ed io ci guardiamo a vicenda prima di scoppiare a ridere. E che cazzo! Dovrei arrabbiarmi ma sono troppo euforico!
<< Visto, avevo ragione!! >> Squittisce Annamaria.
<< Vi sposate?! >> Domanda sorpreso Giulio, con un bel sorriso.
<< Oddio, che bello! >> Esclama la sua ragazza.
<< Sì! Oggi David mi ha chiesto di sposarlo e, ovviamente, ho accettato! >> Annuncia Camilla. Ci scambiamo un bacio. Iniziano le congratulazioni di rito dei miei amici/fratelli/cognati mentre, dall’altro capo del tavolo, gli adulti si congratulano con Betty e Armando i quali non trattengono le lacrime, così come la mia sposa.
<< Sorellina, sono felicissimo per te. Sarà un giorno bellissimo. >> Si congratula Diego. Camilla abbraccia contemporaneamente entrambi i suoi fratelli. 
<< Perché nostro fratello non sembra così sorpreso? >> Osserva Diego.
<< Perché io lo sapevo già. David mi ha chiesto aiuto per organizzare la sorpresa a Camilla. >> Rivela Lorenzo.
<< Ah, bene! Contento di essere stato escluso! >> Si lamenta Diego con una smorfia, incrociando le braccia al petto. Nel frattempo prosegue la sfilala di congratulazioni verso Camilla. La banda la subissa di domande: quando ci sposeremo, dove, come sarà il vestito, dove avverrà la festa etc. come se fossi Mago Merlino, in grado di organizzare tutto in mezza giornata. Se così fosse la sposerei domani!
<< Non è così. E’ che tu oggi eri presente al pranzo mentre Lorenzo no! >> Mi giustifico.
<< Scherzavo amico. Sono contento che tu alla fine lo abbia fatto! >> Esclama, riferendosi alla nostra conversazione di qualche tempo fa.
<< Ora tocca a te! >> Gli sussurro all’orecchio quando ci abbracciamo, per poi dargli una pacca sulla spalla. E’ la prima volta che vedo Diego arrossire!
 
 
[Cèsar]
Il mio fidanzato ed io ci scambiamo uno sguardo d’intesa. E’ il momento! Afferro un bicchiere e un coltello, non imitando David dato che riesco a far tintinnare la posata contro il calice richiamando l’attenzione dei commensali.
<< Almeno stavolta il bicchiere ne è uscito integro! >> Esclama Armando. Papà sussurra qualcosa nell’orecchio a mamma la quale risponde dopo di che lo prende per mano. Oddio che ansia!
<< Camilla e David non sono gli unici a dove fare un annuncio. >> Esordisco. Michael mi accarezza dolcemente una mano, senza essere visto, esortandomi a proseguire.
<< Mamma, papà, amici… Io sono… >> Sto cercando di annunciare.
<< Fidanzato! Ti sei fidanzato! >> Esclama Berta.
<< Sì, esatto… Ma volevo anche dire che… >> Cerco di ribattere.
<< La tua ragazza è incinta? Vi sposate? >> Domanda a raffica Annamaria.
<< Andate a convivere anche voi? >> Domanda Sandra. Mi passo una mano sulla fronte sudata.
<< MA INSOMMA, VOLETE CHIUDERE IL BECCO?! VOLETE LASCIARLO PROSEGUIRE? SEMPRE CHE PER VOI NON SIA TROPPO DISTURBO! O VOGLIAMO CONTINUARE A GIOCARE A QUESTA RIDICOLA CACCIA AL TESORO?! >> Tuona Lorenzo spazientito dal comportamento della banda. Mio padre è immobile come una statua di sale.
<< Perdonateci. >> Risponde Annamaria a nome di tutti.
<< Caccia alla risposta semmai! >> Esclama Freddy beccandosi un’occhiataccia da parte di Armando. Il fattorino si fa piccolo piccolo osservando in basso.
<< Sto cercando di dirvi che sì, mi sono fidanzato, ma con un ragazzo. Io sono gay. >> Annuncio. Mi sento più magro di venti chili! Si elevano esclamazioni di sorpresa nei presenti che non erano a conoscenza della notizia.
<< Tesoro, tuo padre ed io un po’ lo stavamo immaginando. >> Interviene mia madre.
<< Dì pure che lo sapevamo. E speravo di sentirtelo dire stasera, visto che ci vedremo raramente d’ora in poi. >> Borbotta mio padre.
<< Già, Roby mi ha raccontato di ciò che è avvenuto oggi al ristorante. >> Ammetto.
<< Perciò avevo ragione, tu ne eri al corrente. >> Ribatte mio padre ammonendo bonariamente mia sorella.
<< Sì,ma non spettava a me dirtelo. >> Ribatte Roberta.
<< Comunque c’è dell’altro che dovete sapere. Il mi fidanzato è qui. >> Annuncio, sollevando le dita delle nostre mani intrecciate. Michael ed io ci scambiamo uno sguardo.
<< Lo sapevo! >> Esclama , sedendosi. Si porta una mano alla fronte mentre mia madre lo sventola con un tovagliolo.
<< Vuoi le mie pillole? >> Scherza Armando, beccandosi un’occhiataccia da sua moglie. Gesto accompagnato da un’ammonizione vocale.
<< Daniele Valencia e sua moglie diverranno i miei consuoceri! >> Si lamenta come se fosse l’undicesima piaga d’Egitto.
<< Ecco cos’è che lo preoccupava tanto. Bhe, come biasimarlo? >> Borbotta Roberta.
<< Daniele lo sa già? >> Domanda Armando al mio fidanzato il quale annuisce.
<< E come mai non sono giunte le sue urla? Vabbè che vivo in un attico ma sarebbero dovute arrivare anche in Indonesia,figurati all’ultimo piano del mio palazzo! >> Scherza ancora mio zio.
<< Diciamo che durante la cena durante la quale ho dato l’annuncio della mia relazione con Cèsar mio padre era su un altro pianeta. A parte un piccolo commento su Nicola non ha battuto ciglio. >> Espone il mio fidanzato.
<< Cosa ne dite di brindare a questa unione? >> S’intromette Giulio dopo un colpo di tosse, sollevando il calice.
<< Perché, cos’avrebbe da ridire su di me?! >> Si lamenta mio padre.
<< Niente signor Mora, ha solo fatto lo stesso suo commento ovvero non salta dalla gioia per averla come consuocero. >> Gli spiega il mio fidanzato.
 
 
[Paola]
Papà è rimasto in religioso silenzio per tutta le cena e non ha toccato cibo.
<< Papi, dovresti mangiare qualcosa. >> Mi preoccupo.
<< Ho lo stomaco chiuso. Anche tu dovresti,ad ogni modo. Hai stuzzicato solo tre gamberi alla griglia! >> Mi fa notare.
<< Non ho molta fame nemmeno io. >> Ammetto.
<< Ed io che credevo di risollevarti il morale prendendo questa cenetta di pesce, visto che adori il pesce. Ma era meglio se evitavo,per mille ragioni. >> Commenta, appoggiando il tovagliolo che prima teneva sulle gambe sul tavolo. Aggrotto le sopracciglia e lui inizia ad espormi i fatti.
<< Al ristorante ho incontrato Marcella Valencia. Mi ha trattato a pesci in faccia. >> Narra.
<< Mi dispiace che tu debba fare certe figure per colpa della mia condotta. >> Intervengo. Sposto la sedia all’indietro per potermi allontanare e piangere in libertà. Non voglio che mi veda e si senta in colpa per avermi narrato quanto successo al ristorante! Lui nota il mio comportamento e mi trattiene.
<< Piccola mia sono contento che tu sia tornata a viere qui. Ci aiuteremo a vicenda a superare questo brutto momento! E poi tu hai anche il tuo ragazzo, no? >> Mi domanda, accarezzandomi il viso.
<< Oggi ho lasciato Alec! Non potevo certo prenderlo in giro stando con lui mentre penso all’altro. >>
<< Perciò pensi di metterti con Josè? >> Mi domanda.
<< No, è fuori discussione. Papà non ti offendi se vado a letto? Vorrei restare un po’ da sola! >> Esclamo.
<< No, non c’è alcun problema. Sono state giornate impegnative, ci vedremo domattina a colazione. Domani sera potremmo fare qualcosa,cosa ne dici di andare al cinema? >> Propone.
<< Perché non ci guardiamo un film qui in casa? >> Contratto.
<< No, non ho intenzione di restare a guardare mentre mia figlia si isola in casa! >> Esclama. Lo abbraccio.
 
 
 
[Diego]
<< Ehi cognatino… vuoi una mano? >> Mi domanda il mio futuro cognato, avvicinandosi a me al lavello.
<< Ok grazie, ti passo i piatti sciacquati e tu li metti in lavastoviglie? >> Propongo. Acconsente. Si guarda indietro in direzione degli invitati prima di intervenire.
<< Mi dispiace se prima ti ho messo a disagio dicendo “ora tocca a te”. Non volevo di certo impicciarmi, voleva solo essere un augurio. >> Si scusa.
<< Non mi hai messo a disagio, tranquillo. >> Gli rispondo. Lo imito quindi mi volto verso la sala da pranzo per assicurarmi che Isabella non sia nei paraggi e non possa ascoltare.
<< La verità è che mi vergognerei a chiederle di sposarmi e soprattutto così presto. >> Ammetto.
<< E perché mai? >> Mi domanda.
<< Primo perché solo due mesi fa dovevo sposarmi con un’altra. Non voglio fare la figura di uno che avanza proposte del genere con tanta leggerezza. >>
<< Ma Isabella ha superato i suoi dubbi sul tuo passato, no? La proposta a Paola è stato un errore che avete già chiarito. Temevi di non trovare di meglio! Questa volta avanzeresti tale proposta per amore! >> Obietta David.
<< Sì, lo so. Ma ho ugualmente paura di quel momento! Oltretutto non ho alcuna idea su come fare per sorprenderla. Sai come le ha chiesto di sposarla Massimiliano? In riva al lago, da qualche parte in Italia in Emilia Romagna. Le ha fatto trovare l’anello nel dolce! >> Gli racconto.
<< Senza offesa verso l’altro mio cognato, ma tu puoi fare di meglio. Vista la preoccupazione con cui hai introdotto la frase  pensavo glielo avesse chiesto, che so, in cima all’Empire State Building, o al Rockfeller Center sotto l’albero di Natale! >> Mi prende in giro.
<< Sai che quella del Rockfeller Center è un’idea mirabolante? >> Penso a voce alta. L’unica nota negativa è che dovrei aspettare 9 mesi per farle la proposta!
<< Diego, io scherzavo. Isabella ti ama e si aspetta una proposta sincera e genuina, fatta con il cuore, intima. Non ha questa manie di grandezza! >> Mi fa notare David, dedicandomi una pacca sulla spalla. La guardo ridere mentre chiacchiera con mia sorella, Roberta e Silvia del matrimonio di mia sorella. La proposta che le farò dovrà essere memorabile!
<< E poi questo non mi sembra il momento più adatto per certe proposte. La priorità ora va alla conferenza stampa del giorno 8. Quando la notizia della vera paternità di Isabella sarà nota potremmo rilassarci tutti! >> Osservo.
<< Rilassarci? Verremo perseguitati dai giornalisti, di nuovo! >>  Borbotta David.
 
 
 
[Michael]
<< Bhe, non è andata così male. La sua unica preoccupazione è dover vedere mio padre molto più spesso! >> Constato, mentre trasportiamo all’esterno il tavolo da giardino che era stato traslocato dentro per la cena.
<< Aspetta a dirlo. Ecco il secondo round! >> Esclama il mio fidanzato mentre ripone le sedie in ordine sotto il tavolo. Si avvicinano a noi i suoi genitori.
<< Mi dispiace per non avervelo detto prima. Per me non è stato facile capire e accettare questi miei sentimenti, inoltre aspettavo il momento giusto per parlarvene! >> Esordisce Cèsar.
<< Avremmo potuto aiutarti a fare chiarezza dentro di te se lo avessimo saputo. >> Risponde la madre di Cèsar.
<< Da quando… cioè, come hai fatto a… >> Balbetta suo padre in evidente difficoltà.
<< Quando e come mi sono reso conto di essere omosessuale? Devo confessarvi che anni fa ai tempi dell’Università ebbi una specie di storia con quel Martin… >> Inizia a spiegare.
<< Il tale che abbiamo incontrato oggi? >> Chiede conferma Leonora interrompendolo.
<< Gola profonda! >> Chiosa suo padre. Già, più pettegolo della banda delle racchie! Lui e la sua ex moglie formano proprio una bella coppia… Chi si somiglia si piglia!
<< Esatto, lui. Ma fu episodio a cui non diedi tanta importanza. In seguito ho continuato ad uscire con le donne fino a che, nel giorno dell’elezione del nuovo presidente, Michael, nell’ascensore bloccato, mi ha baciato. E da allora è insorto in me l’interrogativo sul mio orientamento sessuale. Sostanzialmente sono attratto sia dalle donne che dagli uomini suppongo, dato che in passato ho avuto relazioni etero. >> Spiega nel dettaglio Cèsar, senza mai lasciare la mia mano.
<< Io sono innamorato di Cèsar da 5 anni. Per me stargli accanto è un sogno che si avvera! Se siete preoccupati della mia condotta vi posso assicurare che non potrei mai fare niente che gli possa nuocere! >> M’intrometto.
<< Semmai quello che dovrebbe fare certe promesse sono io. Dopo quel bacio in ascensore, e il secondo nel mio ufficio, sono fuggito perché questo sentimento mi turbava. Non era solo una questione fisica come lo era stata nella mia precedente esperienza gay. I sentimenti che sentivo crescere dentro di me nei confronti di Michael mi hanno spaventato e per questo l’ho ferito, fuggendo, portando via tempo alla nostra relazione e al nostro amore! >> Narra Cèsar. Ho la lacrime agli occhi. I coniugi Mora si guardano e accennano un sorriso, anche Leonora è commossa.
<< Mamma, papà, io sono felice. Avete tre figli felici e realizzati, dovreste esserne fieri! Siete stati dei genitori con la G maiuscola ed è grazie a voi se oggi siamo sereni. Certo, magari non vi immaginavate che avreste avuto un figlio gay, una figlia diciottenne incinta di un ragazzo più grande e una figlia fidanzata con il ragazzo che considerate come vostro nipote. Ma che importanza ha? Siamo felici! >> Continua nel suo sfogo Cèsar. Sono costretto a separare le nostre mani per cancellare le lacrime che scendono lungo la guance.
<< Mi rendo conto che non si può scrivere la vita dei propri figli. Né tantomeno scegliersi i consuoceri, a quanto pare! >> Commenta Nicola, strappandoci una risata. La madre di Cèsar compie qualche passo in avanti e lo abbraccia.
<< Signor Mora, lo so che non poteva minimamente immaginare che io e suo figlio… >> Introduco, avvicinandomi a lui.
<< Mi sarei disperato se mio figlio avesse deciso di intraprende un cammino con quel Martin il quale mi sembra una persona di dubbia morale. Sono contento che abbia trovato una brava persona. >> Mi risponde. Sorrido prima di tenderli la mano che lui afferra.
<< Martin è pure sposato, lo sapeva? >> Gli narro.
<< Ecco! Come ti dicevo ho subito capito che era un brutto personaggio! >> Esclama quando Cèsar si avvicina a lui e lo abbraccia. Il gesto viene ricambiato.
<< Vorrei esserci anche io domandi per accompagnarvi all’aeroporto, se per voi va bene. Vi vorrei salutare adeguatamente. >> M’intrometto interrompendo il momento padre-figlio dopo qualche secondo.
<< Certo, ci farebbe piacere. >> Acconsente mia suocera. Ora la posso chiamare così!
 
 
 
[Jimmy]
<< Ve lo dico subito: non verrò più ad una cena con la vostra combriccola. Queste riunioni sono da mal di testa! >> Si lamenta mia sorella mentre raggiungiamo i rispettivi veicoli.
<< Perché non hai mai sentito cosa accade in sala riunioni durante le riunioni! >> Le risponde mamma.
<< Mamma, papà, sorellina vi auguro buona notte. >> Li saluto, alla fine di questa serata infernale.
<< Anche a te tesoro. Vai piano con la moto! Ci vediamo domani in azienda! >> Mi saluta mamma, salendo in auto. So già che domani al lavoro mi aspetta un terribile interrogatorio riguardante Lena! Mio padre e mia sorella mi salutano con la mano mentre il veicolo abbandona la zona. Esito quando monto sulla moto, vedendo uscire Lena con la sua famiglia. Mi avvicino a lei e le afferro dolcemente un braccio.
<< Ti posso parlare? >> Le sussurro. I suoi si fermano e ci osservano.
<< Ci metterò pochissimo. >> Assicura loro i quali proseguono. Suo padre mi lancia uno sguardo truce, come se fossi stato io a tradire sua figlia!
<< Devo tornare con i miei. Ma domani sera potremmo inventarci qualcosa per stare insieme! >> Ammicca.
<< Non è per questo che ti volevo parlare. Vorrei tanto che cancellassi quanto accaduto prima della cena tra noi due! >> Esclamo. E’ inutile che io nutra tante speranze, Lena resterà sempre una ragazzina immatura e stasera lo ha dimostrato per l’ennesima volta. Io voglio accanto una donna matura! Dopo un attimo di esitazione, colta da un attacco isterico, si passa le dita nei capelli ed effettua una piroetta, emettendo uno strano ghigno di rabbia.
<< NON E’ POSSIBILE! CON TE E’ SEMPRE LA STESSA STORIA! MI BACI E POI FAI UN PASSO INDIETRO! >> Sbotta.
<< Non urlare, ti prego! Non doveva succedere, è stato un errore. Una debolezza che non accadrà più! >> Esclamo.
<< Fino a quando? Fino al prossimo bacio che ti pentirai poi di darmi? Ma mi spieghi che problemi hai?! >> Mi domanda al limite della sopportazione.
<< E’ stato bello, finché non ti sei messa a provocare Silvia controbattendo! >> La redarguisco.
<< Cos’avrei dovuto fare? Beccarmi insulti, e magari quel bicchiere di vino in faccia o chissà che altro, senza reagire?! >> Mi domanda incredula.
<< Sì, Lena! E’ ciò che fanno le persone mature: assumersi le conseguenze delle proprie azioni! No anzi, una persona matura non avrebbe fatto quello che hai fatto tu oggi in quel ristorante. Hai torto marcio per ciò avresti dovuto incassare la predica di Silvia senza reagire. E’ per cose come queste che non voglio state con te perché sei immatura! >> Sbotto, lasciandola di sasso.
<< Vorrei porti una domanda. Se stasera non si fosse verificato il litigio con Silvia saresti venuto a letto con me? Non intendo proprio stasera. Ma ci saresti stato? >> Mi domanda con gli occhi lucidi.
<< Sì. >> Ammetto.
<< Per poi scaricarmi, giusto? Perché dopo tutto sono troppo immatura per stare con te fuori dal letto, ma non dentro di esso! E poi ti vanti di essere tanto meglio di me! Mi avresti usata e gettata per vendicarti? PERCHE’ IO SONO SOLO UNA BAMBOLONA DA SFRUTTARE IN CASO DI BISOGNO, VERO?! La ragazza che mi piace mi detesta… Nel frattempo facciamoci un giro con Lena, anche se non voglio stare con lei! Lena mi attrae… Massì, ANDIAMOCI A LETTO ANCHE SE NON VOGLIO STARE CON LEI! >> Tuona iniziando a piangere, tirando in ballo Giulio in parte dello sfogo.
<< Non volevo dire che… >> Cerco di calmarla. Le cingo dolcemente un braccio ma lei si libera della mia presa passandomi oltre.
<< Anzi, visto che sono un’immatura… >> Aggiunge, mollandomi un man rovescio prima di allontanarsi a piedi, superando l’auto dei suoi dove dentro l’aspettava tutta la famiglia. Tutti tranne Ella scendono dal mezzo. Suo padre sta per venire a spaccarmi la faccia ma viene trattenuto da sua moglie.
<< Tesoro, non mi sembra proprio il caso. Andiamocene! >> Lo trattiene sua moglie. Kristoff risale sul mezzo al posto del conducente sbattendo la portiera.
<< Io raggiungo Lena. Torniamo in taxi! >> Esclama Class. L’auto parte. Suo fratello mi rivolge uno sguardo cupo prima di rincorrere la sorella. Non sarei andato a letto con lei per poi scaricarla per vendetta!  Non era questo che volevo dire. Mi sento un verme perché non l’avevo mai vista piangere durante un litigio!
 
 
 
[Camilla Senior]
<< Dopo tanti anni continuano a dare scandalo… ma roba da matti! Chissà cosa avrà fatto quel tale a nostra figlia per meritare un ceffone! >> Borbotta mio marito, guidando il nostro nuovo suv.
<< Magari l’ha sedotta e abbandonata, per vendicarsi! >> S’intromette Ella con illazioni non richieste!
<< Ma chi ti ha interpellata?! >> Tuona mio marito.
<< Ella, noterai che mio marito è già sufficientemente alterato. Non serve che tu getti altra benzina sul fuoco! >> La redarguisco, prima di estrarre il mio smartphone dalla borsetta per leggere un messaggio in arrivo.
<< E’ Class. Dice che è con Lena, faranno una passeggiata per farla calmare e più tardi ci raggiungeranno a casa. Ella, mi prega anche di dirti che dormirà a casa questa notte, vi vedrete domani mattina. >> Spiego alla ragazza di mio figlio la quale fa una smorfia di disapprovazione di fronte a tale rivelazione. Cosa voleva, che abbandonasse sua sorella in difficoltà?
<< Buona notte! >> Saluta perentoria scendendo dall’auto, quando giungiamo al suo hotel, prima di sbattere la portiera del suv.
<< Grazie del passaggio e dell’invito alla cena! Non c’è di che Ella, passa una buona notte. Anche voi! >> Scherza mio marito, indignato dalla sua maleducazione. Trattengo una risata. E’ questo l’uomo che avevo sposato e che volevo rivedere: pungente sì, sarcastico, ma non cattivo com’era diventato!
<< Cami io te lo dico subito: mi opporrò con ogni mezzo a questa partenza. Vorrei evitare che finissero in una cappella a Las Vegas! >> Esclama mio marito. Sbianco dinanzi a tale eventualità.
<< Oddio, dici che potrebbe accadere? >> Gli domando con una certa preoccupazione.
<< Vista la tipa e sapendo quando sia scapestrato nostro figlio durante i suoi viaggi, non lo escluderei! Ora andiamocene a dormire che è stata una giornata pesante e domani mattina ci aspetta un’altra battaglia. >> Propone, riferendosi a Lena. Domani mattina vorremo cercare di capire cosa sta accadendo con Jimmy!
 
 
[Grace]
Accanto a lui faccio la figura della bambina,come se la consapevolezza della differenza d’età non fosse sufficiente! Per tutto il tragitto di ritorno non ho avuto il coraggio di guardarlo.
<< Spero che tu non ti sia annoiata! >> Esordisce, quando siamo quasi giunti a casa mia.
<< Annoiata proprio no. I tuoi amici sono tutto meno che noiosi. >> Osservo. E’ successo di tutto a quella cena!
<< Lo so bene,l’ho imparato sulla mia pelle. La prima cena a cui vi ho preso parte è stata un incubo… >> Inizia a narrare. Come dimenticarlo!
<< Quando tu e Roberta vi siete lasciati. >> Commento rabbuiandomi e fissando le mie gambe. Nel frattempo Leon ferma la macchina di fronte il palazzo dove vivo.
<< Scusami,non era mia intenzione rivangare certi avvenimenti! Volevo solo dire che le cene con i Mendoza e compagnia sono impegnative! >> Si scusa prontamente.
<< Scusami tu. Comunque hai ragione. Questa è la seconda cena a cui partecipo e non posso certo dimenticarmi la cena di compleanno di Silvia, primo perché quella poverina è stata messa in imbarazzo dalle sue colleghe, secondo per le scenate di Alma e terzo… >> Mi fermo realizzando ciò che stavo per dire. Divengo di tutti i colori.
 << E terzo? >> Mi domanda.
<< Terzo perché ti ho rivisto. Trovarti lì è stata una bella sorpresa. >> Ammetto. Leon si protende dolcemente verso di me e sono sicura che sto per svenire! Mi accarezza gentilmente una mano prima di sfiorare il suo naso con il mio. Con una lentezza e una dolcezza che mi fanno rabbrividire di piacere cerca le mie labbra che sfiora con un casto bacio. Accarezzo il suo liscio ricambiando il bacio.
<< Buonanotte. >> Mi soffia sulle labbra.
<< Buonanotte anche a te. >> Rispondo, non ho coraggio di chiedergli quando possiamo rivederci anche se ne avrei voglia.
<< Se vuoi domani possiamo pranzare insieme. Se non hai altri impegni! >> M’invita, come se fossimo telepatici. Sorrido, accettando l’invito. Quando giungo di fronte al portone mi volto e lo saluto agitando la mano: il gesto viene ricambiato. Salgo le scale saltellando!
 
 
 
[Lena]
<< Ma quanti chilometri abbiamo fatto? Stiamo facendoci tutta la città a piedi! >> Brontola mio fratello.
<< Magari così ti passerà la sbronza, e ripenserai alla folle decisione di partire con quella! >> Obbietto.
<< Lena, non ho la minima intenzione di restare qui a guardare Francesco che fa l’innamorato con quel citrullo! Lui evidentemente si diverte nello sbattermi in faccia la sua relazione per tanto non ho intenzione di fare il suo gioco! >> Mi spiega.
<< Allora parti, ma fallo da solo! Cambia aria, vai in cerca di nuove avventure, magari di un nuovo amore, ma che sia sincero. Tu non ami Ella! >> Lo supplico. Non so se sia colpa del vino che rende i suoi occhi lucidi.
<< Magari sono stanco di stare solo. >> Mi fa notare.
<< Sai, io ho passato molto tempo rincorrendo il ragazzo sbagliato. Ora è troppo tardi per rimediare. Jimmy ha maturato troppo odio e disprezzo per me in questi anni! Vuoi che tu e Francesco facciate la stessa fine? >>
<< E’ stato lui ad incasinare la nostra relazione. Io mi sto solo regolando di conseguenza! Non dico che Ella sarà l’amore per la vita ma al momento desidero la sua compagnia. Mi dispiace sorellina, ma la decisione di partire  con lei è irrevocabile! >> Esclama perentorio.
<< Fermo un taxi. >> Annuncio rassegnata. Per lo meno questa lunga passeggiata è servita a calmare il pianto.
 
 
[Camilla]
Persisto nel baciare il mio futuro marito mentre entriamo in casa. David chiude la porta d’entrata con un calcio provocando un boato un po’ troppo forte.
<< Ops! >> Esclama separandosi da me. Scoppio a ridere.
<< Stai ripetendo questa esclamazione un po’ troppe volte stasera! Spero che domani sarà più attento mentre si farà mandare i resoconti di vendita dai vari punti vendita, caro Dottor Valencia! >> Lo prendo in giro.
<< E’ che sono felice, futura Signora Valencia! >> Esclama, afferrandomi per i fianchi e adagiandomi sull’isola della cucina.
<< Credevo che volessi annunciare l’identità dei nostri testimoni questa sera. >> Gli rivelo, immergendo le dita tra i suoi capelli sulla nuca.
<< Vorrei che fossero presenti anche i miei genitori per tale momento, se per te va bene. Vorrei invitarli qui per una cena insieme ai tuoi, i nostri fratelli, i fidanzati e le fidanzate. Cosa ne dici? >> Propone.
<< Ok, ma facciamo passare qualche giorno! Il cerchio alla testa causato da questa serata sarà faticoso da cancellare. >> Contratta.
<< Non c’è alcuna fretta. Ricordati che domani mattina dobbiamo passare in villa per colazione per dare la notizia ai miei genitori quindi sveglia presto! >> Mi ammonisce. Mugugno.
<< Secondo te gli altri miei fratelli si risentiranno di non essere stati scelti come testimoni? >> Mi domanda in pena per il fatto di creare o meno mal contenti.
<< Secondo me no. Io penso che si immagineranno su chi ricadrà la tua scelta per tale ruolo. >> Lo tranquillizzo.
 
 
[Diego]
<< Sono sfinita! >> Si lamenta la mia fragolina, fiondandosi a letto dove l’aspettavo da cinque minuti.
<< Secondo te è una tara di famiglia? Perché le nostre cene devono sempre essere così movimentate? >> Le domando, sfiancato come lei.
<< Perché siamo centomila! >> Commenta.
<< E molto presto si aggiungeranno anche tuo padre, Patrizia, Giulia, Massimiliano, e le tue zie con prole! Dovremmo comprare un castello, adibito all’ospitata delle nostre cene di famiglia! >> Commento. Si mette e ridere.
<< Sono così felice per tua sorella e mio fratello, sai? >> Commenta.
<< Ora siamo fidanzati/cognati! >> Commento.
<< Come Lorenzo e Roberta. >> Osserva.
<< Spero che a nessuno venga mai in mente l’idea balorda di redigere un albero genealogico della nostra famiglia. Si troverebbe in serie difficoltà a partire dal 2000 in poi! >> Commento. Ci mettiamo a ridere. Ma quanto è bello quel sorriso? Il sorriso genuino ma nello stesso tempo timido che mi ha fatto innamorare!
<< Ti amo! >> Le esprimo spontaneamente, spinto dai miei pensieri. Sorride, rendendo la mia vita perfetta, come ogni volta che lo fa.
<< Ti amo anch’io Diego. >> Risponde. Le nostre dita iniziano a danzare tra di loro.
<< Quando sorridi mi fai dimenticare di tutto, compreso il problema che è sorto ieri sera. >> Le rivelo. Ha le gambe intrecciate con le mie e le accarezzo il gluteo.
<< Sei emozionato per le nozze di tua sorella? Pensi che ti chiederà di farle da testimone? >> Mi domanda.
<< Non credo. Suppongo che sceglierà Roberta! >> Ipotizzo. Infondo sono migliori amiche da una vita, si sono sempre confidate tutto. >> Le faccio notare. Penso che quel ruolo spetti a Roberta!
<< Ti immagini se David scegliesse Giulio come testimone? >> Fantastica la mia fragolina.
<< Per carità, vuoi partecipare ad un matrimonio o una lotta greco-romana? E poi la cosa sarebbe al quanto strana,non credi? Giulio che fa da testimone al matrimonio di David con la ragazza cui ha portato via la verginità! >> Esclamo ricordando con non molto entusiasmo tale episodio.
<< E’ come se tu fossi la testimone di Giulia alle sue nozze con Massimiliano! O che Massimiliano facesse da testimone a me al nostro matrimonio! >> Aggiungo.
<< Io farei volentieri da testimone a mia sorella. Penso che certe storire vadano relegate al passato. Ora abbiamo tutti delle relazioni stabili con altre persone. E poi ora Giulio e David vanno d’accordo e sarebbe un nuovo inizio se gli facesse da testimone. >>
<< Comunque tesoro mio la vedo dura la cosa! Con tutto il bene che ora David vuole a Giulio ma non credo ricadrà su di lui la scelta. >> Le rispondo.
<< Hai poi deciso in quale stanza fare lo studio? >> Mi domanda cambiando discorso. I miei libri e le mie cose di lavoro sono ancora tutte nelle scatole accatastate nello stanzino.
<< Credo in fondo al corridoio. >> Rispondo.
<< Ma è una stanza singola. C’è libera una delle due stanze matrimoniali. >> Osservo.
<< Una diverrà la stanza degli ospiti, non possiamo certo metterli sul divano letto o in quel loculo di stanzetta. E l’altra non si tocca! >> Esclamo perentorio, riferendomi alla stanza dove dormivano i figli di Alberto Vega, con la parete su cui sono dipinti i loro nomi. Mi abbraccia rubandomi un bacio.
 
 
 
[Armando]
<< Che ore saranno adesso a New York? >> Chiedo alla mia consorte, mentre sto per mettermi a letto.
<< Più o meno le tre di notte. Perché? >> Mi domanda, passandosi la crema da notte anche sul collo.
<< Perché devo rendere un favore! >> Esclamo, afferrando il cellulare. Così vedrà quant’è piacevole essere svegliati in piena notte.
<< Chi è che rompe a quest’ora? >> Mugugna quando accetta la comunicazione.
<< L’uomo a cui hai chiesto un favore non da poco! Ma ti ho svegliato? >> Gli domando pur conoscendo la risposta.
<< Armando! Cosa succede? >> Esclama cambiando tono di voce, accortosi della figuraccia fatta quando mi ha detto che gli ho rotto chiamandolo a quest’ora.
<< Parlarti del favore che mi hai chiesto. Mia moglie ed io ne abbiamo discusso e pensiamo che la volontà di Paola di redimersi vada per lo meno considerata. Ma Diego non è dello stesso avviso! Si è un po’ ammorbidito sull’argomento ma non lascerà correre. Ed io non so come biasimarlo. Ho quasi litigato con mio figlio per farti questo favore. >> Gli spiego.
<< Ti ringrazio per il tentativo. Sono in debito! >> Mi rammenta.
<< Scusa la domanda. Ma perché passare attraverso di me, Diego e fare questa catena di Sant’Antonio per salvare la tua bella? Perché non prendi un aereo di ritorno e non la tiri fuori dai guai personalmente? >> Gli domando. Perché chiedere questo favore a noi?
<< E’ complicato. Il succo del discorso è che lei non mi vuole tra i piedi! >> Risponde in soldoni.
<< E della tipa che hai portato alla sfilata, la tua fidanzata scrittrice, cosa ne è stato? >> Gli domando. Anche se per lui tenere il piede in più scarpe non sarebbe una novità!
<< Lei non era la mia fidanzata alla sfilata né tantomeno lo è ora. >> Risponde. Mi sembra di vedere i miei figli, specialmente Lorenzo, poco tempo fa.
<< Vabbè! Comunque io ho cercato di convivere Diego. Mariapaola merita ciò che di peggio la giustizia ha in serbo per lei ma per Paola potrei anche chiudere un occhio visto che ha dimostrato pentimento. In ogni caso non c’è verso di far cambiare idea a Diego. A meno che tu non dica a lui ciò che hai detto a me. Per un amico potrebbe cambiare idea. >> Propongo.
<< No, per carità, non voglio che nessuno sappi che potrei provare qualcosa per Paola, specialmente Diego. Grazie della chiamata Armando, saluti a Beatrice. Vi auguro buonanotte! >> Mi saluta.
<< Buonanotte. Salutaci tua madre, speriamo che si riprenda! >> Lo saluto, ponendo fine alla conversazione.
<< Cosa sarà tanto mistero? Potrebbe confessare a Diego i suoi sentimenti per Paola e fine della storia! >> Brontolo, mentre prendo posto sotto le coperte nel talamo nuziale.
<< Intrighi di ragazzi. Vieni qui amore mio! >> Mi ordina. Posa la testa sul mio petto e inizia delicatamente a coccolarlo.
<< Secondo te cosa voleva dire Diego quando si è inceppato parlando di Daniele? Ha detto “il mio” e poi si è bloccato chiamandolo per nome! >> Osservo, vezzeggiando i suoi capelli corvini.
<< L’ho notato anche io. Non saprei dirti Armando. >> Risponde.
<< Stava per definirlo “il mio amico”? Da quando quei due sono amici? >> Mi domando!
<< Qualcuno è geloso! >> Mi prende in giro.
<< No, nella maniera più assoluta! Il padre unico di Diego sono io. Sarei solo curioso di sapere quando e perché quei due avrebbero legato! Anche alla sfilata ha passato del tempo dietro le quinte con Daniele, i suoi figli, le sue sorelle, e compagnia bella! >> Rammento.
<< Prova a chiedere alla mostrilla, magari sa qualcosa in proposito? >> Propone mia moglie.
<< La mostrilla. Non posso credere che fra poco più di sette mesi l’accompagnerò all’altare. >> Commento fantasticando su quanto sarà bella quel giorno!
<< Non dirlo a me. Ricordo come se fosse ieri il giorno della sua nascita, il suo primo vagito, la sua prima parola… Magari l’anno prossimo saremo nonni! >> Fantastica Betty. Mi irrigidisco.
<< Ora non esageriamo! >> Esclamo suscitando la sua risata.
<< Prima dovrò digerire il fatto di dover avere il vampiro come consuocero e co-nonno dei futuri nipoti. >> Osservo con una nota di disperazione.
<< Non sei l’unico a dover fare i conti con questo. Nicola non impazzisce dalla gioia ora che sa di avere Daniele come consuocero! >>
<< Come dargli torto? Lui ha ragioni molto più consistenti per odiarlo. Quell’essere viscido ha rifiutato Robertina! >> Ricordo con orrore.
<< Comunque Cèsar e Michael sono belli insieme! >> Chiosa la mia signora.
 
 
 
[Leonora]
E’ l’una passata e mio marito continua a fissare il soffitto in religioso silenzio, con le dita intrecciate al petto.
<< Ti manca solo il sarcofago. Sembri una mummia messo così! >> Lo canzono, mettendomi seduta per poi accendere l’abat-jour.
<< MA TU HAI CAPITO CHE DANIELE VALENCIA E PATRIZIA FERNANDEZ, LA DONNA CHE HA ABBANDONATO MIA FIGLIA, SARANNO I NOSTRI CONSUOCERI?! >> Tuona.
<< Sei impazzito? Vuoi che tutti gli ospiti dell’hotel sappiano questa storia? >> Lo ammonisco, invitandolo ad abbassare la voce.
<< Bhe,gli unici a farci una figura di merda sarebbero loro due! >> Esclama.
<< E nostra figlia sarebbe nell’occhio del ciclone. >> Gli faccio osservare.
<< Dai su tesoro, Michael è un bravo ragazzo. Potrai, per il bene di nostro figlio, sopportare Daniele e quell’anatra per un paio di ore a Natale e un paio a Pasqua? >> Lo prego, accarezzandogli il petto.
<< Ma proprio col figlio del vampiro e di quella papera? >> Protesta.
<< Al cuor non si comanda. Su, cerca di dormire che domattina abbiamo il volo di ritorno. >> Lo invito spegnendo la luce.
<< Che croce, che incubo! >> Esclama. Mi sembra Armando quando fa così!
<< Nicola stavo pensando che il prossimo week end potremmo tornare qui e iniziare ad organizzare la nostra vecchia casa. Non manca molto al trasloco e bisognerà interpellare una ditta di pulizie, i manutentori della piscina, etc. >> Suggerisco, con la testa appoggiata al suo petto.
<< Quando arriveremo a Miami effettuerò quelle telefonate. Dovremmo farci trovare qui Venerdì come minimo. >> Osserva.
<< Dovremmo anche organizzare una stanza per accogliere i ragazzi, fino a che non troveranno casa qui a Bogotà. >> Aggiungo.
 
 
 
[Silvia]
<< Tieni, tesoro mio! >> Esclamo baciandoli la testa, quando poso i fronte a lui il bicchiere di acqua dentro cui ho già messo a sciogliere una compressa. Questa mattina si è svegliato con un terribile cerchio alla testa.
<< Grazie amore. Che mal di testa! >> Si lamenta. Mi siedo accanto a lui al tavolo della cucina.
<< Esageri sempre con gli alcolici. >> Lo ammonisco.
<< No, sono stati i borbottamenti della banda delle racchie. >> Esclama, estorcendomi una risata, poco prima che il mio cellulare vibri indicandomi l’arrivo di un messaggino.
<< Mia madre vuole vedermi per pranzo dato che oggi ha solo il turno serale. Vorrà bombardarmi di domande sulla cena di ieri. >> Ipotizzo, accettando l’invito.
<< Cosa le dirai? Le dirai che Jimmy e Lena si sono appartanti facendolo intuire a tutti? >> Mi domanda.
<< Sì, non vedo perché dovrei nasconderlo. Poi lo sai che insieme non li vedo bene. Se Jimmy è ancora attratto da Lena sarebbe giusto se chiudesse la storia con mia madre. >> Sentenzio, prima di sorseggiare il mio caffè.
 
 
 
FINE CAPITOLO 73.
 
 
Come sempre, è stata una cena tranquilla! Le cose nel triangolo Alma/Jimmy/Lena come dite che evolveranno? Siete pronti per il mega predicozzo che Kristoff e Camilla dovranno fare ai loro figli? Nicola e Leonora l’hanno presa bene tutto sommato. Cosa ne pensate delle loro reazioni? Chi saranno i testimoni di nozze dei Davilla? (Camilla+David, l’ho appena coniato, vi piace?). Cosa ne pensate del progetto di Alex di cambiare cognome, tornando a prendere quello di sua madre, per non “scontentare” nessuno dei sui due padri? Class e Francesco faranno pace uscendo dalla situazione in cui si sono cacciati per non parlare a viso aperto? La madre di Massimiliano assimilerà mai la notizia della gravidanza, possibilmente prima di vedere Giulia alle nozze di Sara con il pancione? Patrizia nascondeva un piccolo scheletro nell’armadio, anzi nella soffitta! Quel carillon vedrà mai la luce del sole? Cosa ne pensate?
A presto!
 
 
 
   
 
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