Serie TV > Betty la fea
Segui la storia  |       
Autore: Mew_vale    26/04/2020    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 74.
 
 
[Patrizia]
Persa nei miei pensieri, osservo oltre l’ampia finestra della cucina il grande parco che attornia la villa. Non avrei dovuto storpiare la verità narrando a mio marito del carillon, ma rivangare quella storia è ogni volta una pugnalata al cuore e non voglio creare contrasti con Daniele. E’ meglio se certi dettagli rimangano sepolti nel passato!
 
Erano passati pochi giorni dal parto. La mia neonata era stata affidata alle cure di suo padre. Avevo fatto solo in tempo a scattarle una fotografia e a prendere il braccialetto dell’ospedale prima di affidarla a Nicola! Presi coraggio per poi suonare il campanello della modesta casa dove viveva all’epoca.
<< Cosa ci fai qui tu? Credevo fossimo d’accordo nel non vederci più! Ti posso assicurare che i miei sentimenti a proposito non sono mutati! >> Tuonò, contrariato dal vedermi lì.
<< Ciao Nicola. Ti volevo dare questo! >> Esordii, allungandogli il pacco incartato.
<< Che roba sarebbe? >> Chiese contrito, con le braccia incrociate, sulla soglia della porta senza neanche farmi accedere al giardinetto antistante alla casa.
<< E’ un carillon per la culla. >> Ammisi, al di là del piccolo cancello.
<< E’ ASSURDO CHE TU SIA VENUTA QUI CON UN REGALO! >> Tuonò iracondo.
<< Speravo che la piccola potesse avere… >> Cercai di spiegarmi.
<< LA PICCOLA AVRA’ MOLTE COSE! AMORE, AFFETTO, COMPRENSIONE, VERI VALORI E UN PAPA’ CHE L’AMA E QUESTO LE BATERA’ VISTO CHE E’ STATA MESSA AL MONDO DA UNA PAZZA PSICOPATICA! Patrizia, non te lo ripeterò un’altra volta con questa calma: STAI FUORI DALLE NOSTRE VITE! >> Sbottò, prima di girare sui tacchi per rientrare in casa. Mi vennero le lacrime agli occhi quando la sentii piangere.
<< Dimmi almeno come l’hai chiamata! >> Lo supplicai. Lui in risposta mi rivolse uno sguardo torvo e mi sbatté la porta in faccia.
 
 
<< Patrizia, cosa ammiri? >> Mi domanda Daniele, arrivandomi alle spalle. Trasalgo e la tazza con dentro il caffè mi scivola di mano e si rompe in mille pezzi quando rimbalza sulla cucina in muratura.
<< Non volevo spaventarti. Buongiorno. >> Si scusa mio marito, baciandomi una guancia.
<< Pulisco io signora! >> S’intromette Rhonda.
<< Scusami tu, ero sovrappensiero. Buongiorno. >> Gli auguro di rimando, seguendolo in sala da pranzo dove la tavola è apparecchiata per consumare la prima colazione.
<< Ah, sono arrivati gli inviti alla cerimonia! >> Constata Daniele, osservando le buste color avorio che stazionano sulla parte non apparecchiata del tavolo.
<< Sì, gli ha consegnati un fattorino dieci minuti fa. >> Gli spiego.
<< Come mai sono divisi in due gruppi? >> Mi domanda, notando che alcune buste sono in parte rispetto alla maggior parte del malloppo.
<< Io sto rivedendo la lista degli invitati prima di scrivere sulle buste i nomi dei destinatari. Non so come comportarmi con alcuni di loro tipo Nicola, sua moglie e Camilla con la sua famiglia. Dopo tutto tra le nostre famiglie non scorre buon sangue, peggio che con quella di Armando. Ma se non gli invitassimo che figura faremmo? Oltretutto Nicola è divenuto il nostro consuocero. >> Gli faccio presente. Che problema!
<< Devi ricordarlo ogni due per tre? Ci eravamo tolti dalle scatole Kristoff come consuocero, perché devo ammettere che avevo iniziato a tremare quando abbiamo beccato Giulio a letto con Lena, e ci ritroviamo Nicola! >> Brontola mio marito.
<< Non hai risposto al mio quesito! E’ anche la tua festa e dovresti dire la tua. >> Osservo.
<< Nicola, disgraziatamente, ha lavorato per tanti anni per l’Ecomoda. E Camilla fa di cognome Mendoza, i nostri soci. Faremmo la figura dei maleducati escludendoli da tale avvenimento, considerando che  tra una settimana avremo gli occhi di tutti puntati addosso dopo la conferenza stampa. >> Mi fa notare mio marito. Sospiro. Ci mancava solo questa!
<< Per tanto mi toccherà accogliere quel barbagianni alla mia festa di seconde nozze! >> Esclama non troppo contento mio marito, riferendosi a Nicola.
<< Il lato positivo è che in qualche modo passerò mezza giornata con Roberta a pochi metri da me. >> Osservo.
<< Sì, con due rottweiler a proteggerla, pronti a mordere qualora tentassimo un approccio con lei! >> Chiosa disfattista, riferendosi a Nicola e a Lorenzo.
<< Dato che, per ovvie ragioni, non era presente alle nostre nozze sarà presente al rinnovo delle promesse, guardiamo il lato positivo. Non eri tu quello speranzoso ieri sera? >> Gli domando.
<< Oggi è un altro giorno! Piuttosto, hai contattato un’agenzia per rafforzare la sicurezza? Non voglio che qualche giornalista o qualche paparazzo s’introduca nella villa durante la festa. >> Mi domanda.
<< Certo che l’ho fatto. Ma ti ricordi la festa che diedero i nostri figli qui alcune settimane fa? >> Gli domando. Come dimenticarla? Fu in quell’occasione che venne concepito nostro nipote, anche se Daniele non lo sa!
<< Come dimenticarla? Giulio si portò una squinza nel mio studio! Ho dovuto buttare il tappeto! >> Ricorda mio marito con un certo orrore. Speriamo non venga a mai a sapere che in quella stanza non c’era Giulio ma sua figlia con Massimiliano e che su quel tappeto fu concepito suo nipote!
<< A quella festa fu proprio una degli invitati a fornire particolari alla stampa! >> Ricordo con una certa preoccupazione.
<< Patrizia, santo cielo! Però adesso stai gufando! >> Brontola, aprendo la braccia tese verso il basso.
 
 
[Paola]
<< Buongiorno papà. >> Gli auguro, chinandomi leggermente per baciargli una guancia. Mi accomodo accanto a lui a tavola.
<< Cornetti crema di latte e miele, i tuoi preferiti! >> Mi indica, mentre mi verso del succo. Gli sorrido.
<< Ti va di dirmi il vero nome di quell’altro ragazzo che ti turba? >> Mi domanda mio padre. Resto con il cornetto a mezz’aria.
<< Cosa vuoi dire? >> Gli domando.
<< Voglio dire che ieri mattina lo hai chiamato Jonas, ma ieri sera quando io l’ho chiamato Josè non mi hai corretto! >> Esclama. Mi ha teso una trappola! Poso il croissant.
<< Papi, è meglio che tu non lo sappia. Oltretutto a che pro dirtelo? Tra e me lui non ci sarà mai NIENTE! Non è adatto a me! >> Esclamo cercando di convincere anche me stessa. Sentiamo suonare il campanello e ci chiediamo chi possa essere? La domestica apre e udiamo la voce di un uomo chiedere di mio padre.
<< Scusate, ci sarebbe un signore che la cerca, dottore. Dice di essere un avvocato! >> Ci espone la domestica.
<< Grazie mille Carlita, lo faccia accomodare! >> L’invita mio padre, prima di asciugarsi le labbra con tovagliolo per alzarsi. Lo imito. Sarà venuto per consegnarmi qualche querela, o come si dice! Mi tremano le gambe! Lo accogliamo in salotto e rimango basita quando fa il suo ingresso Raùl del Sol, il noto avvocato che appare anche in televisione. E’ un avvocato famoso, ricco e abituato a vincere le cause dei suoi clienti. I Mendoza sembravano inclini a un accordo, perché hanno mandato questo squalo? Magari è stato Daniele Valencia. Sono spacciata se questo è il loro avvocato!
<< Buongiorno, scusate l’intrusione, Raùl del Sol. >> Si presenta l’avvocato.
<< Osvaldo Ribeiro, e mia figlia Paola. >> Ci presenta papà.
<< Immagino che lei sia l’avvocato che rappresenta le famiglie Valencia e Mendoza e che sia venuto per darmi qualche sorta di querela! >> Esordisco. Lui aggrotta le sopracciglia.
<< No signorina, io sono il suo avvocato difensore. >> Risponde. Ma chi lo ha chiamato? Papà mi guarda scuotendo il capo, come se mi leggesse nel pensiero.
<< Mi scusi ma noi non l’abbiamo contattata. >> Osservo.
<< Questo caso mi è stato “affidato”, per così dire. >> Risponde enigmatico.
<< Mi scusi la franchezza. Ma noi non la possiamo pagare! La mia azienda non attraversa un momento proficuo ed immagino che il suo onorario sia salatissimo! >> Osserva giustamente mio padre, dato che partecipa a talk show, programmi di approfondimento e processi in tv.
<< Un nuovo socio sta per comprare delle quote della ditta ma devo ancora incassare i liquidi che, oltretutto, non basterebbero a pagarla! >> Continua a spiegare mio padre.
<< Non vi dovete preoccupare di questo. Ho già ricevuto un cospicuo anticipo e il vostro onorario verrà pagato. >> Narra.
<< Basta misteri! Chi l’ha incaricata per difendermi e perché?! >> Tuono.
<< Qualcuno che ha cuore le sue sorti, evidentemente. Non mi è permesso rivelarvi di chi si tratta! >> Insiste.
<< Lei è anche incaricato di difendere mia… la mia ex moglie? >> Domanda mio padre.
<< No. Mi è stato specificatamente ordinato di difendere solo i suoi interessi in questo caso. Allora, parliamo di affari? >> Chiede.
 
 
[David]
<< Buongiorno Rhonda! >> Salutiamo coralmente la mia fidanzata ed io, quando entriamo nella villa di famiglia. Rhonda risponde all’augurio prima di prendere il cappotto di Cami affinché si metta comoda.
<< I suoi genitori stanno facendo colazione nel salone. >>  Ci informa la cameriera prima di allontanarsi. Accediamo a tale stanza tenendoci per mano. Papà, seduto al suo solito posto a capotavola di fronte al tavolo imbandito, sta leggendo il giornale mentre mamma seduta dal lato opposto non apparecchiato per la colazione sta scrivendo non so cosa.
<< Buongiorno! >> Esordiamo attirando la loro attenzione. Mamma si alza e ci saluta con un guancia a guancia, stessa cosa fa papà richiudendo il giornale, accompagnando il gesto con l’augurio di un buongiorno.
<< Ragazzi avete già consumato la prima colazione? >> Ci domanda mamma.
<< In effetti no. >> Rispondo, a nome di entrambi.
<< C’è ancora della torta alle mele! >> Ci offre mia madre, prima di dare disposizioni a Rhonda di preparare dell’altro caffè.
<< Cosa vi porta qui a quest’ora? >> Ci domanda mio padre.
<< Com’è andata la cena di ieri sera? >> Ci domanda mamma.
<< Movimentata, come tutte le cene delle nostre famiglie. Vi annuncio in anteprima che anche Nicola e sua moglie sono stati messi al corrente della relazione tra Michael e Cèsar. Ora è ufficializzata! >> Annuncio. I miei genitori si guardano vicendevolmente.
<< Era la notizia che stavo aspettando! >> Ironizza papà. Scuoto il capo.
<< Ma sono gli inviti alla cerimonia? >> Constata Camilla osservando le buste, con aria sognante. Tra poco anche noi dovremmo scegliere lo stile e il colore delle partecipazioni, oltre a un milione di altre cose.
<< Sì, cara. Ti piacciono? >> Le domanda mamma.
<< Sì, sono molto eleganti. Quindi inviterete anche Nicola e la famiglia di mia zia? >> Domanda Camilla, leggendo i loro nomi su due buste.
<< Sì. Siamo giunti alla conclusione che per varie ragioni non possiamo escluderli dalla lista invitati! Per fortuna ho quasi terminato di scrivere tutti i destinatari dato che al massimo oggi andranno spediti. >> Ci spiega mamma. Per tanto inviteranno Nicola, Camilla e le loro famiglie solo per un obbligo sociale! Nel frattempo arriva il caffè.
<< Mamma, papà, Cami ed io siamo venuti qui oggi per darvi una notizia importante. >> Esordisco, prendendo per mano la mia futura sposa.
<< Ci sposiamo! >> Esclamo, guardando negli occhi Camilla la quale sorride, ponendo fine all’attesa dei miei genitori di conoscere tale comunicato.
<< Congratulazioni ragazzi! Sarete due sposi bellissimi, ne sono sicura! Questo sarà il matrimonio dell’anno! >> Si congratula mamma abbracciandoci.
<< Papà, non dici niente? >> Gli domando dato che è diventato di marmo.
<< Sì. Se non erro state insieme da meno di due mesi. >> Chiosa mio padre. Immaginavo non l’avrebbe presa saltellando!
<< Sì Daniele, è vero. Il nostro secondo mesiversario, fatalità, sarà questa Domenica! >> Lo informa Cami. Proprio il giorno del rinnovo delle promesse dei miei genitori.
<< Ciò non toglie che siamo certi dei nostri sentimenti reciproci. E non abbiamo certo intenzione di maritarci domani. Il matrimonio sarà approssimativamente per la metà o la fine di Settembre! Io sposerò tuo figlio, con o senza la tua approvazione. Quindi l’unica cosa saggia che potresti fare sarebbe accettarlo, partecipare ai preparativi per le nozze del tuo primogenito, divertirti e bere alla festa e, se ti riesce, provare un minimo di emozione. Non ti chiedo certo di piangere, o faresti scappare tutti gli invitati! >> Chiosa Camilla. Oddio, spero mio padre non si alteri dopo il modo con cui gli si è rivolta Cami! Trattengo una risata.
<< Tale e quale a tuo padre. Non ti si può fare alcuna osservazione! Sì, credo che sia presto per parlare di matrimonio, ma non mi perderei certo le nozze del primo primogenito, come hai detto tu. Congratulazioni! >> Ci augura alla fine di questo battibecco. Saranno un incubo le cene di famiglia! Papà mi abbraccia con vigore prima di rivolgersi a Camilla.
<< Chissà se andremo mai d’accordo! >> Esclama la mia fidanzata.
<< No. Non è successo in quasi sessant’anni con tuo padre, perché mai dovrei andare d’accordo con i suoi figli? Ad ogni modo benvenuta nella famiglia. >> Le augura prima di abbracciare brevemente anche lei.
<< Oddio, come sono eccitata! Ditemi, avete già pensato a dove fare la festa? Perché ho sentito dire che… >> Inizia a blaterare mamma mentre ci accomodiamo per fare colazione.
<< Sei ancora sicura di riunire le nostre famiglie per una cena in settimana? >> Domando sotto voce alla mia dolce metà.
<< Sì, sarà un’ottima occasione per le prove generali, per evitare che il nostro matrimonio diventi un assembramento di fruttivendoli al mercato! >>
<< Non ci posso credere! >> Esclama improvvisamente mio padre il quale, dopo essersi riaccomodato a capotavola, sta continuando a leggere il giornale. E’ all’ultima pagina, vale a dire gli annunci mortuari.
<< Papà cosa succede? >> Gli domando. Mi passa il giornale invitandomi a leggere uno di quegli annunci.
<< E’ deceduta Carmen Ortega Marquez! >> Annuncia mio padre lasciandoci sbigottiti.
<< Oddio, e quando? Per quali cause? >> Domanda mia madre. Di sicuro non ci sarà scritto sul suo annuncio funebre! Camilla estrae il suo smartphone con il quale inizia a compiere una ricerca inserendo questo nome nella barra di ricerca.
<< Questa notte ha lasciato questa vita terrena Carmen Ortega Marquez. Ne danno il triste annuncio il marito Giullermo, i figli Vasco, Angelina, Manuela e Adelina e il genero Sebastian. La cerimonia funebre si terrà il giorno 8 Marzo alle ore 15 presso la Cattedrale dell’Immacolata Concezione. I congiunti della defunta avranno piacere nel ricevere parenti e amici nella loro abitazione in seguito alla cerimonia. >> Leggo a voce alta.
<< Ho trovato un articolo di giornale. Dice che è morta sul colpo a seguito di un incidente stradale avvenuto ieri sera intorno a mezzanotte, stava tornando dal club dove aveva presenziato alla cena per la presentazione delle candidate al titolo di Miss Club di quest’anno. Poverina! >> Ci informa la mia ragazza.
<< Non prendete impegni per Mercoledì pomeriggio, mi raccomando. Patrizia ti dispiace contattare il nostro fiorista di fiducia e ordinare un cesto adatto all’occasione? >> Domanda papà a mia madre. Mercoledì mattina la conferenza stampa per annunciare la parentela tra noi e Isabella, lo stesso pomeriggio questo funerale… Sarà una giornata campale!
<< Me ne occupo subito. >> Acconsente mia madre.
 
 
[Gonzalo]
Questo viaggio doveva servire per far allontanare mia madre da mio padre e da quanto accaduto, ed invece ci è arrivata tra capo e collo questa notizia che ci costringe a rifare le valigie. Siamo arrivati da poche ore, accidenti!
<< Tesoro mio, sei esausto, ma non hai dormito? >> Mi domanda mia madre, accarezzandomi il volto.
<< Poco. Ho dovuto occuparmi di un problema di lavoro prima di ricevere l’infausta telefonata di Sebastian. >> Mento. La verità è che ho praticamente buttato giù dal letto l’avvocato del Sol offrendogli un mucchio di soldi per occuparsi del caso di Paola. Promettendogli che si occuperà del divorzio di mia madre da uno dei più grandi magnate del paese, quando sarà ora!
<< Mi dispiace mamma che questo viaggio si sia già interrotto. >> Intervengo.
<< Non potevamo certo prevedere che la mia consuocera sarebbe deceduta improvvisamente. Angelina come sta? >> Mi domanda mia madre. Mia cognata non ha neanche avuto la forza per parlarci al telefono.
<< Seba ha detto che è distrutta, come possiamo ben immaginare. La morte di una madre dev’essere inaccettabile! >> Esclamo,mentre prenoto già i voli di ritorno. L’unico lato positivo è che, magari, al funerale rivedrò Paola, anche se non potrò avvicinarmi a lei. Il funerale della suocera di mio fratello non mi sembra la situazione adatta per flirtare! Ma forse vorrà parlarmi?
<< Dici che papà e quella troia parteciperanno al rito funebre? >> Mi domanda mia madre riferendosi alla madre di Paola.
<< Mamma… ti mentirei se ti dicessi di no. Nemmeno io faccio i salti di gioia al pensiero di rivederli! Spero solo che abbiano il buonsenso di non presentarsi insieme, visto che sono ancora sposati con altre persone! >> Osservo.
 
 
 
[Betty]
<< AMORE! >> Mi chiama a gran voce mio marito dalla sala da pranzo. Abbandono ciò che stavo facendo in camera da letto con il tablet recandomi in tale stanza. Mio marito sta leggendo il giornale e ha un’espressione incredula.
<< C’è la foto di un fantasma in prima pagina? >> Ironizzo. Per la verità afferro il corriere preoccupata da quale cattiva notizia possa aver letto per ridurlo in questo stato. Spero non ci riguardi!
<< Che tragedia… >> Sussurro, portandomi una mano alla bocca.
<< Ma come può essere successo? Carmen ha sempre goduto di ottima salute. >> Si domanda mio marito.
<< Dovremmo passare subito dal fioraio. >> Osservo, quando ricevo una chiamata da nostra figlia.
<< Buongiorno tesoro, hai già letto il giornale? >> Le domando dopo aver accettato la comunicazione.
<< Buongiorno mamma. Ti chiamo proprio per questo. E’ terribile, povero Giullermo, per non parlare dei suoi figli. >> Commenta.
<< Papà ed io ci stavamo chiedendo com’è potuto accadere così improvvisamente. >> Espongo il mio pensiero.
<< Ho letto su internet che ha avuto un incidente d’auto ieri sera. >> Mi narra mia figlia.
<< I fiori sono stati prenotati. Verranno consegnati presso la Cattedrale all’ora della cerimonia. >> Sento dire in sottofondo da Patrizia.
<< Siete dai genitori di David? >> Le domando.
<< Sì mamma. Siamo venuti ad annunciare il matrimonio. >> Mi spiega.
<< Daniele è ancora vivo? >> Domanda mio marito facendo dell’ironia prima di portarsi una mano alla bocca pentito, vista la cattiva battuta.
<< Dì pure a papà che sì, lo è! >> Tuona mia figlia.
<< Cami, sai com’è spontaneo tuo padre in fatto di battute. Gli è scappata. >> Cerco di mediare. Dopo tutto i figli di Carmen e i nostri figli sono amici e sono stati a scuola insieme.
<< Lo so mamma. Ora ti lascio, David ed io ci avviamo in azienda. >> Mi informa. Mio marito mi chiede di passargliela.
<< Ti passo papà. Bacio! >> Annuncio.
<< Baci mamma, a presto. >> Mi saluta.
<< Piccola, disturbiamo se mamma ed io passiamo in azienda? Vorremmo conoscere l’andamento domenicale delle vendite della collezione appena lanciata. >> Propone mio marito, dopo aver messo in viva voce.
<< Ma non eri in pensione? E mio suocero che dovrebbe essere super impegnato con il suo lavoro si preoccupa della medesima cosa! >> Commenta.
<< Daniele ha avuto la stessa idea? >> Le domanda Armando.
<< Sì. In ogni caso dovevano venire da me in azienda, per gli ultimi aggiusti ai loro abiti da cerimonia. Per la tua gioia vi incontrerete oggi in azienda! A dopo papi. >> Lo saluta nostra figlia.
<< A dopo tesoro. Saluta David. >> Risponde mio marito, prima di porre fine alla conversazione.
<< Che tragedia. >> Commenta nuovamente mio marito. Da dietro gli accarezzo il petto.
<< Amore forse so come risollevarti il morale. Ho ricevuto una mail dai nostri affittuari che vivono nella villa dei tuoi, vogliono avvisarci che non desiderano rinnovare il contratto. Stavo pensando che sarebbe bello andarci a vivere, e passare lì la nostra vecchiaia, anziché in centro città in un condominio, se te la senti! >> Propongo, preoccupato per la sua reazione, visti i motivi per cui ha deciso di mettere in affitto la villa anziché andarci a vivere.
<< Quando sono morti non me la sono sentita di andarci a viere perché per me quella casa mi richiamava alla mente troppi ricordi legati a loro che mi turbavano, visto che non c’erano più. In seguito abbiamo accantonato il progetto perché con i figli piccoli e il lavoro chi aveva il tempo di traslocare? Ma sai che non sarebbe una cattiva idea oggi giorno? >> Acconsente. Ci scambiamo un casto bacio.
<< I nostri nipoti potranno giocare in quel giardino dove tante volte hanno giocato i nostri figli! >> Fantastica, finalmente pronto ad abitare in quella casa.
 
 
 
[Michael]
Questa mattina non riusciamo ad alzarci dal letto, seguitando a baciarci.
<< La nostra relazione è ufficiale. >> Gongola, intrecciando le sue dita con le mie.
<< Ora che entrambe le nostra famiglie lo sanno potrò baciarti tranquillamente in mezzo alla gente senza temere di essere fotografati e finire sul rotocalchi! Che lo facessero pure. Tutti vedrebbero quanto siamo felici! >> Esclamo. Vedo che sul suo volto si tinge un’espressione preoccupata.
<< Scusami! Forse non sei pronto a finire su una rivista la quale annuncerebbe al mondo il tuo orientamento sessuale. >> Osservo, cambiando posizione per stendermi supino.
<< Non è questo, non mi preoccupa che la gente sappia, è che non sono abituato ad essere sui giornali. >> Risponde. Gli do un bacio a stampo.
<< Faremo tardi. Dobbiamo accompagnare i tuoi prima di andare al lavoro. >> Gli faccio notare. Veniamo interrotti dal suono del suo cellulare.
<< Mamma, buongiorno… Come mai?... Che tragedia!... Ovviamente verremo al funerale… Sì, stasera ceniamo insieme. Ciao! >> Lo sento dire.
<< Chi è morto? >> Domando, avendo udito la parola “funerale”.
<< Carmen Ortega Marquez! >> Annuncia.
<< Mia madre e lei erano amiche, così come io e i miei fratelli con i suoi figli. Che pessima notizia! >> Commento.
<< I miei non partono più, vogliono partecipare ai funerali, per poi organizzare la vecchia casa di famiglia in previsione del trasloco. >> Mi spiega.
<< Credi che verranno al rinnovo delle promesse nuziali dei miei? >> Rifletto.
<< Ne dubito! E poi nemmeno io sono stato invitato! >> Osserva.
<< E’ sottointesa la tua presenza. Sei il mio fidanzato! E i tuoi sono i consuoceri dei miei, potrebbero anche invitarli! >> Commento.
 
 
 
[Grace]
Stiracchio le braccia e sorriso quando vengo svegliata dalla luce del sole filtra dai fori della tapparella. Afferro subito il mio smartphone. La mia giornata s’illumina quando trovo il suo messaggio di buongiorno, al quale rispondo prontamente. Mi alzo e saltellando raggiungo la cucina dove mio pare e mio fratello stanno già facendo colazione, come accade ogni mattina, dato che sono sempre l’ultima a svegliarmi.
<< Buongiorno! >> Gongolo.
<< Buongiorno. >> Mi risponde Theo.
<< Buongiorno. Per lo meno stamattina è arrivato un regalo utile a tutti. Sai, non mi sentirei a mio agio in un minidress! >> Esclama mio padre, indicando un vassoio di cornetti.
<< Gli ha mandati Leon? >> Domando stupita.
<< A meno che mia figlia non abbia altri corteggiatori nascosti! >> Ironizza papà.
<< No, nessun altro corteggiatore. Papi, io ti devo dire una cosa a proposito di Leon. La prenderai male, probabilmente! >> Mi faccio avanti, decisa a precisare che tra di noi c’è un divario d’età.
<< E’ sposato? >> Domanda Theo.
<< No, che scemenza. E’ che… tra me e lui c’è qualche anno di differenza! >> Ammetto.
<< Quantifica “qualche”! >> Mi ordina mio fratello.
<< Dieci, grossomodo. >> Ammetto pronta ad una bella sfuriata.
 << Ti sembra che tuo padre sia subnormale? L’avevo intuito alla cena di compleanno di Silvia che non avesse 20 anni! E poi credi che non stalkeri gli amici dei miei figli per vedere con chi passano il tempo? >> Mi fa notare, in modo scherzoso. Sapeva del divario d’età e mi ha permesso ugualmente di uscire con lui! Gli allaccio le braccia al collo e gli bacio una guancia.
<< Sei un papà meraviglioso. La mamma sarebbe orgogliosa di te. >> Gli assicuro gettando un’ombra di malinconia.
<< Usare i social per stalkerare qualcuno… Dove hai imparato? >> Spezza il silenzio Theo prendendo in giro nostro padre.
<< Vostro padre si sente un teenager, cosa credete? >> Risponde facendoci ridere.
 
 
 
 
[Lorenzo]
La mia fidanzata, dopo aver parlato con suo padre, torna all’esterno, dove stiamo facendo colazione, con un’espressione strana.
<< Piccola, cosa succede? Dai, finisci la colazione che siamo in ritardo per accompagnare i tuoi all’aeroporto. >> Osservo.
<< Non partono più. Rimarranno in città per organizzare la nostra casa di famiglia. >> Annuncia.
<< Ed è una brutta notizia? >> Osservo, vista la sua faccia.
<< Hanno deciso di rimandare la partenza anche per partecipare al funerale di Carmen Ortega questo Mercoledì. >> Annuncia.
<< Vuoi scherzare? La madre di Vasco? >> Domando sorpreso. Il mio amico sarà a pezzi! Annuisce.
<< C’è l’annuncio sul giornale di oggi! >> Mi spiega.
<< Lo chiamerò per strada andando al lavoro. O sembro invadente se lo chiamo? >> Le chiedo consiglio.
<< No, il sostegno di uno dei suoi più cari amici è ciò di cui avrà bisogno. Dovresti anche chiamare Gonzalo, dopo tutto è il cognato di Vasco. >> Mi fa notare.
<< Povera Helena. Si era appena allontanata dalla città per non dover vedere il suo ex marito traditore e dovrà già tornare e rivederlo. >> Osservo.
<< Oltretutto la poverina dovrà far buon viso a cattivo gioco. E’ il funerale della sua consuocera non potrà certo presentarsi a tale occasione come una donna separata no? >> Mi domanda.
<< Già. Non mi sembra l’occasione adatta per dare certi annunci. >> Chioso.
<< Telefono a Diego. >> Annuncio.
 
 
 
[Alec]
Le sue parole mi rimbombano ancora in testa. Ieri, dopo essere stato lasciato e dopo aver trascorso un paio d’ore in un pub, mi sono messo a guidare ritrovandomi, senza rendermene conto, nei pressi di casa del mio patrigno.
<< Buongiorno. >> Mi saluta il mio patrigno, entrando nella zona piscina.
<< Buongiorno. Grazie per l’ospitalità. >> Lo saluto, con i piedi a mollo nella piscina dove abbiamo fatto il bagno insieme, quando tutto era bellissimo e ammiravo il nostro futuro insieme.
<< Non dovresti stare qui e farti divorare dai ricordi! Non ne vale la pena! >> Mi consiglia Federico.
<< Per lei sì. >> Obbietto.
<< Senti… io ieri sera non me la sono sentita di dirtelo, visto com’eri ridotto, ma volevo dirti che mi dispiace di averci quasi provato con lei, visto quanto ci tieni. E sono contento che tu, nonostante questo, sia qui ora. >> Afferma. Sbianco.
<< Ci hai provato con lei? >> Gli domando.
<< Ho appena fatto una cazzata… Pensavo che Paola te ne avesse parlato! >> Esclama.
<< Ci hai provato con lei! >> Esclamo esterrefatto.
<< Non proprio. Quando l’ho trovata qui in piscina mezza nuda, e non sapevo chi fosse, diciamo che le ho avanzato dei complimenti e lei non mi sembrava particolarmente a disagio. Onestamente non pensavo che la cosa tra di voi fosse seria così ho allegato un omaggio floreale quando le ho inviato i biglietti per il concerto di Luis Fonzi. >> Narra. Fiori? Quindi i biglietti glieli ha regalati lui!
<< Non ci posso credere. >> Commento, alzandomi dalla piscina. Federico mi imita.
<< Mi dispiace, credevo te lo avesse detto! Dopo i fiori o desistito! >> Si giustifica.
<< NO, NON LO SAPEVO, COSì COME NON SAPEVO NIENTE DI NESSUN DANNATISSIMO OMAGGIO FLOREALE! MI FATE TUTTI SCHIFO! >> Tuono, prima di uscire da quella casa. Perché non me lo ha detto che Federico ci ha provato con lei?
 
 
 
 
[Class]
<< Class, svegliati! >>> E’ la fastidiosa voce della mia talvolta altrettanto fastidiosa sorella a destarmi. Mi gira la testa!
<< Ma cosa vuoi? Voglio dormire! >> Mi lamento. Vorrei dormire per il resto dell’eternità!
<< I tuoi problemi non si dissolveranno se continuerai a dormire. Mi sa che mamma e papà ci stanno aspettando per farci la predica! >> Annuncia. Ma và?
<< Questo sarebbe il tuo metodo per convincermi a farmi alzare? >> Le domando, posizionandomi supino. Mi massaggio gli occhi.
<< Ma non vedi come ti sei ridotto per lui? E continui a sostenere che partire con Ella sia la scelta giusta? >> Mi fa notare.
<< Mi ha tampinato di messaggi per tutta la notte. Eppure mamma e papà le hanno detto che sarei rimasto qui! >> Esclamo.
<< Cosa aspetti a piantarla?! >> Mi redarguisce mia sorella come un disco rotto.
<< Pietà! Mi sono appena svegliato e sono in hangover! >> Mi lamento.
 
 
 
 
[Jimmy]
<< Non sei venuto a letto questa notte. >> Commenta Alma, interrompendo questo silenzio insopportabile.
<< Sì, ci sono venuto. Ma, dato che non riuscivo a dormire e non volevo svegliarti con i miei cambi di posizione, sono venuto sul divano e mi sono addormentato qui verso le 5. >> Spiego, spalmando della marmellata su un fetta biscottata.
<< E a cosa è dovuta quest’insonnia? Riguarda quella sgualdrina? >> Mi domanda riferendosi a Lena. Deglutisco e avverto il mio cuore sussultare quando la chiama in causa.
<< No. Si vede che ho mangiato troppo! >> Minimizzo.
<< Vi siete parlati? >> Mi domanda senza sollevare lo sguardo dalla sua fetta biscottata dove sta spalmando la cioccolata.
<< Sì, l’ho redarguita per come ti ha trattata. >> Le rispondo.
<< Tutto qui? >> Mi domanda.
<< Tutto qui. >> Mento.
 
 
 
[Camilla Senior]
<< Cami, come si chiama quella tua amica d’infanzia con cui uscivi sempre insieme a Marcella? >> Mi domanda d’un tratto mio marito, mentre consumiamo la colazione, leggendo il quotidiano.
<< Carmen Ortega. E’ la moglie di Giullermo Marquez, lui dovresti conoscerlo! Perché? >> Gli domando.
<< Mi dispiace tesoro, ma è deceduta. C’è il suo annuncio funebre sul quotidiano odierno! >> Mi annuncia.
<< No, non può essere! >> Chioso, afferrando il giornale per poi leggere con i miei occhi. Mi porto una mano alla bocca. Io, lei e Marce formavamo un bel terzetto, prima che io lasciassi Daniele per unirmi in matrimonio a Kristoff.
<< Mi dispiace cara. >> Chiosa nuovamente mio marito.
<< Il mio unico rimpianto è di averla rivista solo per pochi istanti alla sfilata una volta tornati a Bogotà. >> Rispondo.
<< Ma chi poteva immaginare che avevate il tempo contato? >> Commenta.
<< Nessuno se lo immagina. Raramente la morte avvisa prima di arrivare, e questo magari è uno di quei casi visto che so che stava bene. Bisognerebbe dare importanza ogni giorno ai nostri affetti! >> Penso a voce alta quando i nostri figli, uno dei quali moribondo, fanno il loro ingresso. Ci salutiamo vicendevolmente con un augurio di buongiorno. Class termina la caraffa di caffè. Mio marito ed io ci scambiamo uno sguardo.
<< Nessuno parla? Allora esordisco io. Perché hai tirato un ceffone a Jimmy? Cosa ti ha fatto? >> Domanda diretto a nostra figlia.
<< Papà, non voglio parlare di questo con te. >> Risponde senza farne mistero.
<< Non ti ricordi cos’hai combinato anni fa? La figura che ci hai fatto fare con la sua famiglia? Non ti è bastato? Potresti avere fior fiori di ragazzi! >> Obbietta.
<< Il problema è che anni fa ho combinato quei casini o che Jimmy non è nobile, ricco, altolocato etc? Sarei curiosa di sapere se ti opporresti così aggressivamente se volessi tornare con William! >> Gli domanda fuori dai denti nostra figlia.
<< E se vi avessero visti i suoi? Avremmo dovuto riaprire con loro la diatriba? >> Obbietta Kristoff. Class poggia la testa sulle mani con i gomiti che fanno da perno sul tavolo.
<< Non ti angustiare papà. Jimmy non mi vuole! >> Afferma a mo di annuncio solenne.
<< Almeno lui ha imparato qualcosa dal passato. Quanto a te, ti ha dato di volta il cervello? >> Aggiunge, verso Class.
<< Non urlare, ti prego! >> Lo prega nostro figlio, ridotto peggio di uno straccio!
<< Già che c’eri potevi scolarti anche le grappe portate da Giulio Valencia come cadeau verso tuo cugino e la tua ragazza! >> Lo canzona mio marito.
<< Tesoro, dai non esageriamo. Class, noi siamo preoccupati da questo fatto del viaggio intorno al mondo che vuoi fare con quella ragazza. Un viaggio così impegnativo con una ragazza con cui ti sei appena messo non ti sembra affrettato? Perché non rimanete qui? >> Propongo, cercando di quietare l’irruenza di mio marito.
<< Se la tipa con cui stessi fosse una tipo… che so, Lizzie Abello, sarebbe indifferente se ci stessi insieme da due settimane o da tre anni! A voi non va a genio perché non è appariscente e ricca! Lena non ha sempre tutti i torti. E’ snervante questa vostra mania di dovervi sempre intromettere nelle nostre vite personali! >> Ci canzona, citando la figlia del noto costruttore nostro conoscente.
<< Siete i nostri figli, non dovremmo preoccuparci? >> Obbietto.
<< Ad ogni modo la tua ultima follia dovrà attendere. Mercoledì ci sarà il funerale di una cara amica d’infanzia di vostra madre, non che la moglie del socio di maggioranza del club! >> Annuncia mio marito, alzandosi dalla tavola per andare a fare dell’altro caffè visto che Class l’ha aspirato tutto.
<< Qual è la motivazione di tanta partecipazione: il fatto che mamma la conoscesse o che era la moglie di uno snobbone come voi? >>  Ribatte. Ma cosa gli prende? Class è sempre stato ribelle sì, così come sua sorella, ma non si è mai comportato in modo così maleducato!
<< ADESSO STAI ESAGERANDO! >> Tuona mio marito.
<< A quel funerale parteciperà tutta la famiglia! >> Annuncio. Class abbandona la tavola per poi tornare nella camera degli ospiti.
 
 
 
[Isabella]
Anche stamattina, come tante altre, veniamo svegliati dal vibro del telefonino di Diego.
<< Diego… il tuo telefono…. >> Mugugno, ancora con gli occhi serrati.
<< Ma che palle! >> Tuona, mettendosi supino. Ridacchio. Si altera sempre quando sente squillare il telefono la mattina presto!
<< Lorenzo, perché diavolo mi telefoni all’alba?!... Come sono le sette e un quarto!?... ISA, AMORE, SVEGLIA! Ci siamo addormentati porca miseria!... >> Lo sento dire. Oddio, alle 8 dobbiamo essere in azienda! Ci alziamo entrambi dal letto. Diego prosegue la sua telefonata con suo fratello, fermando il telefono tra la spalla e l’orecchio.
<< Ok, quindi non devi più andare in aeroporto e vai direttamente in azienda… Farò il più presto possibile… Sì, puoi dirmi mentre mi vesto… Ma mi stai prendendo in giro? Quando? Perché? >> Lo sento dire quando si siede sul letto. Mi preoccupo.
<< Amore cosa succede? >> Non possono esserci altre brutte notizie!
<< Certo, proverò anch’io a chiamare Vasco… Ci vediamo dopo! >> Esclama, ponendo fine alla conversazione telefonica.
<< E’ venuta a mancare la madre di un nostro amico. Mercoledì pomeriggio ci sarà il funerale. >> Mi spiega, rispondendo alla mia domanda di poc’anzi.
<< Mi dispiace molto! >> Esclamo, accarezzandogli le spalle.
<< Vasco sarà sotto un treno! Dovrò sentire i miei per sapere che hanno ricevuto la notizia e se si sono già organizzati per i fiori. >> Si appunta verbalmente mentre continuiamo a vestirci.
 
 
 
 
[Alexander]
<< Ok papà… Tranquilli, ce la caveremo… Salutami mamma, Roby e Cèsar!... Semmai ci vedremo il prossimo week end, ricordi che anche noi veniamo a Bogotà? Patrizia e Daniele rinnoveranno le promesse di matrimonio Domenica… Sì papà, sono la fidanzata di suo nipote quindi, durante la loro ultima visita  Miami, hanno esteso l’invito anche a me… Vi voglio bene! >> La sento dire al telefono con suo padre.
<< Non partono più? >> Ne deduco.
<< Esatto. E’ morta una loro conoscente e Mercoledì ci sarà il funerale. Inoltre avevano già deciso di tornare lì Venerdì per cominciare ad organizzare la casa di Bogotà quindi hanno ritenuto inutile prendere un aereo Mercoledì sera per poi tornarvi Venerdì. >> Osserva. Effettivamente!
<< Uffa, dovrò aspettare per dire a tuo padre che voglio sposarti! >> Mi lamento.
<< Lo potrai fare il prossimo week end. Così potrò tenere al dito questa meraviglia ancora per qualche giorno! >> Gongola.
<< Perché invece non partiamo subito? Insomma, vista la tua condizione di donna in dolce attesa ti sono state condonate le ultime ore di servizio sociale e, come sai, Russell non protesterà se mi prendo le ferie che mi spettano anche se così improvvisamente. Lunedì prossimo torniamo. >> Propongo. Il suo viso s’illumina. Mi allaccia le braccia al collo.
<< Ti amo così tanto! Farò ai miei una bella sorpresa! >> Esclama.
<< Anch’io piccola. Però mia madre la vedo avvisare, non vorrei che prendesse un aereo di ritorno mentre io sto volando a Bogotà. >> Propongo. Estraggo il mio smartphone e vi trovo un messaggio di mia madre.
<< E’ mia madre. Mi avvisa della medesima notizia: si tratterà per il funerale di quella donna. Dice che erano amiche da ragazze! >> Annuncio. Vorrà dire che farò anch’io una sorpresa a mia madre ed a Mario!
<< Vado a fare la valigia! >> Esclama Olga.
<< Io prenoto i biglietti. >> Rispondo.
 
 
 
[Jimmy]
<< Buongiorno. >> Saluto verso Giulia e Massi, i quali rispondono. Entro nella hall senza accorgermi dei miei genitori quindi alzo gli occhi al cielo quando mi rendo conto che mi stavano aspettando.
<< E’ finita la carta nella stampante. Amore, mi accompagni nello stanzino a prenderla? Ma tu non entrare, la polvere potrebbe farti male nel tuo stato! >> Improvvisa Massi, allontanandosi con la sua fidanzata.
<< Buongiorno. >> Saluto.
<< Buongiorno. >> Salutano di rimando.
<< Vedi, egregio figliolo, la mia principessa ed io ci stavamo chiedendo cosa tu, ragazzo assennato, stessi… >> Introduce mio padre.
<< Cosa facevi appartato con quella? >> Taglia corto mamma.
<< Ci stavo arrivando. >> Interviene mio padre.
<< Lena ieri ha pranzato nel ristorante dove lavora Alma e l’ha umiliata. La stavo redarguendo. Lo avete sentito a cena, no? >> Rispondo mantenendo il controllo. Non sto mica dicendo una bugia?
<< E questo è tutto? >> Chiede conferma mamma.
<< Sì, è tutto. Ora posso andare al lavoro? >> Chiedo.
<< Perciò con Amelia va tutto bene? >> Mi domanda mia madre.
<< Alma! >> La riprendo.
<< Buon lavoro! >> Auguro loro raggiungendo il magazzino.
 
 
 
 
[David]
Quando entriamo nella hall mano nella mano mia sorella e il suo fidanzato si stanno baciando. Emetto un colpo di tosse.
<< Buongiorno! >> Esclamiamo, la mia futura moglie ed io.
<< Buongiorno, scusate! >> Ci saluta Massimiliano.
<< Buongiorno! >> Ci saluta Giulia.
<< Sorellina, Massimiliano, Cami ed io dobbiamo darvi un annuncio! >> Introduco, lasciandoli in sospeso. Camilla solleva la mano sinistra dove spicca l’anello di fidanzamento.
<< Oh mio Dio, congratulazioni! >> Esclama mia sorella, prima afferrando la mano di Cami per ammirare l’anello per poi abbracciarla.
<< Grazie Giulia! >> La ringrazia la mia fidanzata.
<< Congratulazioni, davvero! >> Si congratula Massimiliano, abbracciandoci brevemente.
<< Quando vi sposate? >> Domanda gasata Giulia.
<< Pensavamo per la fine di Settembre! >> Esclama Cami.
<< Ma come la fine di Settembre? Non potete! La fine della mia gravidanza è prevista per il 24 Settembre. Volete che vi sforno il nipotino durante le promesse nuziali? >> Obbietta Giulia.
<< Bhe, sarebbe pronto per il battesimo! >> Scherza Massimiliano facendoci ridere.
<< Allora dovremmo fare due settimane prima, o due settimane dopo! >> Propongo verso la mia fidanzata.
<< Papà e mamma lo sanno? >> Mi domanda mia sorella.
<< Sì,siamo passati questa mattina in villa per dirglielo. Parlavamo delle nozze prima di leggere sul giornale l’infausta notizia. >> Risponde Cami.
<< Quale notizia? Ancora il video? >> Domanda Giulia con apprensione.
<< No, il video non c’entra. Non hai saputo? Carmen Ortega Marquez è morta ieri sera in un incidente di automobile. >> Le annuncio. Giulia si porta una mano alla bocca.
<< Scusate, chi era questa signora? >> Domanda Massimiliano.
<< La madre di alcuni nostri amici, oltre alla moglie del socio di maggioranza del circolo. >> Spiega Cami.
<< Non abbiamo letto il giornale stamattina. Ero troppo impegnata a rimettere a causa della nausee, come sempre! >> Ci spiega.
<< Oggi hai la visita medica vero? >> Le domanda con premura il suo compagno, mia sorella annuisce.
<< Hai già ti accompagna? >> Le domanda mia sorella.
<< Sì. Zia Bea, zia Marce, mamma e papà dopo le prove in sartoria. >> Risponde mia sorella. Sopraggiungono Lorenzo e Roberta, anch’essi mano nella mano, quindi iniziano i saluti di rito.
<< Avete saputo? >> Esordisco. Loro annuiscono.
<< Ho telefonato a Vasco. E’ distrutto! >> Ci spiega Lorenzo.
<< E’ immaginabile. Ho provato anch’io a chiamarlo ma ho trovato la linea occupata. >> Narro.
<< Chissà quante chiamate di cordoglio starà ricevendo. >> Osserva Roberta.
<< Buongiorno. >> Salutano Giulio e la sua ragazza, sopraggiungendo. Salutiamo tutti di rimando.
<< Sorellina, Massi, ieri sera vi siete persi l’annuncio di Cèsar e Michael. Ora sono fidanzati ufficialmente! >> Intervengo, quando veniamo raggiungi anche dai due neo-fidanzatini.
<< Per me la notizia più bella della serata è stata che Ken si è fidanzato! >> Chiosa Lorenzo, beccandosi una gomitata dalla sua ragazza.
<< Ken? Il bambolotto? Giochi ancora con i pupazzi? >> Lo punzecchia Giulio.
<< Buongiorno a tutti. >> Salutano Michael e Cèsar, venendo ricambiati.
<< Giulio hai aperto il link che ti inviato? >> Gli domando. Lui annuisce.
<< Un fulmine a ciel sereno. Qualcuno ha avuto modo di parlare con Vasco, con suo padre o i suoi fratelli? >> Domanda mio fratello ai presenti.
<< Io, ma è stata una conversazione breve. Gli ho fatto le condoglianze a nome di tutti. >>  Risponde Lorenzo.
<< Ma Diego ed Isa? >> Domanda Camilla.
<< Ho chiamato Diego per dargli la brutta notizia. Si sono addormentati e faranno un po’ tardi. >> Annuncia Lorenzo, quando li vediamo arrivare trafelati.
<< Visto? Te lo dicevo che avremmo fatto in tempo! >> Gongola Diego verso mia sorella.
<< Sì, fondendo le gomme della macchina. Il vicinato di starà chiedendo se vicino a loro è venuto ad abitare André de Azevedo! >> Scherza mia sorella strappandoci una risata.
<< Non sapevo seguissi il rally! >> Esclama Diego.
<< Che c’entra? Seguendo il telegiornale il tale viene nominato! >> Replica Isabella.
<< Comunque noi dobbiamo ancora fare colazione. Chi si unisce a noi in caffetteria? >> Propone Diego.
<< Io sì, visto che ho solo accompagnato Silvia e un po’ di tempo prima di andare in agenzia. >> Acconsente Giulio. Non lo avrei mai visto intraprendere una carriera diversa da quella all’interno di questa ditta!
<< Io ma prendo solo un orzo veloce, o chi lo sente Ugo? >> Risponde Silvia.
<< Idem! >> La imita Michael.
<< Ci pensate ai salti di gioia che farà Ugo quando saprà delle nozze? >> Pensa a voce alta Camilla.
<< Io passo, non è proprio il caso! >> Risponde Giulia, riferendosi alla colazione.
<< Aspetto qui mamma e papà, e poi ci vediamo in atelier, Cami! >> Aggiunge.
<< Io devo occuparmi della hall. >> Risponde Massimiliano, senza approfittare del fatto che ora ha stretto amicizia con i dirigenti. E mio padre che lo dipingeva così male!
<< Anche io devo correre in atelier. Devo assicurarmi che gli abiti da cerimonia di Daniele e Patrizia siano pronti al loro arrivo. >> Risponde la mia fidanzata.
<< Io vado subito in ufficio così inizio a contattare i vari punti di vendita e mi faccio mandare i resoconti. >> Declino l’invito.
<< Ma la regola che gli sposi non devono vedere l’abito uno dell’altro vale anche per sposi attempati? >> Domanda Lorenzo, beccandosi occhiatacce varie.
 
               
[Armando]
<< Pronto, Nicola, ciao. >> Lo saluto, accettando la comunicazione.
<< Ciao Armando. Chiamavo per dirvi che abbiamo rimandato la partenza alla settimana prossima. Vogliamo dare una rinfrescata alla casa ed inoltre prendere parte al funerale di Carmen. >> Mi annuncia.
<< Che pessima notizia. >> Commento.
<< Ho provato a contattare Giullermo ma risulta occupata la linea. >> Aggiungo.
<< Per forza, chissà quante telefonate riceverà e quante ne starà compiendo per organizzare tutto. Tu e Betty avete da fare questa mattina? Pensavamo di fare un giretto al Lago. >> M’invita il mio amico.
<< Stavamo per uscire per andare in azienda. >> Spiego.
<< Ma non eravate in pensione? >> Ci scimmiotta.
<< Sono curioso di conoscere le vendite. Perché non venite? Dopo tutto è un po’ che manchi dall’azienda. Ma ti avviso: ho sentito dire che ci saranno anche Daniele la bionda finta! >> Gli preannuncio.
<< Non credi che il vampiro avrà qualcosa da ridire circa la mia presenza? Non sono più un dipendente, né tantomeno sono un azionista. >> Obbietta.
<< Potrà venire da me a presentare le sue lamentele. Oltretutto se si azzardasse a fare scenate si guadagnerebbe la predica di tutti! >> Affermo, convincendolo.
 
 
 
[Daniele]
<<… Stiamo andando in azienda per la prova degli abiti Marce, ci raggiungete lì?.... Ok, poi Daniele vuole conoscere l’andamento delle vendite di ieri… Sì, dopo andremo all’appuntamento dal dottore con Giulia… Sì,abbiamo saputo! Ok Marce, a dopo! >> Sento dire da mia moglie, mentre siamo in auto e ci stiamo recando all’Ecomoda.
<< Oggi pomeriggio approfitterò del giro di shopping per andare a ritirare le bomboniere. >> Mi annuncia.
<< Ma non sarebbero state pronte solo domani? >> Le faccio notare.
<< Ho chiamato prima mentre eri in bagno per dire loro che passerò quest’oggi. Hanno detto che me le faranno trovare pronte! >> Mi spiega. Alzo gli occhi al cielo.
<< Non sei almeno un po’ curioso di vedere il mio abito? >> Mi domanda, avvinghiandosi al mio braccio.
<< Sì, anche se sono molto più ansioso di togliertelo! >> Rispondo lascivo. Ci scambiamo un bacio.
<< Sappi che la tua previdente moglie ha scelto un abito che, con qualche modifica, potrò tenere addosso durante il viaggio in aereo. Così me lo potrai togliere una volta arrivati alle Maldive! >> Mi spiega.
<< Non ha qualcosa da fare? Tipo guidare?! >> Tuono verso l’autista. Ho notato perfettamente che stava muovendo leggermente la testa e tendendo le orecchie per ascoltare le nostre effusioni!
 
 
 
 
[Class]
<< Si mamma, passo in hotel da Ella e vi torno a prendere. La macchina tornerà sana e salva e senza un graffio! >>
<< Lo spero bene. A dopo! >> Esclama mio padre. Dal posto di guida li osservo raggiungere l’entrata: Lena saluta tutti entrando per prima dato che deve correre in magazzino. A loro si avvicinano i miei zii, Daniele e sua moglie, scendendo dalle proprie auto, e Nicola e sua moglie i quali scendono da un taxi. I presenti iniziano a parlare. Per fortuna non mi sono unito a loro, quella riunione si trasformerà nell’ennesima bolgia! Sto per inserire la marcia quando lo vedo: Francesco passa accanto al gruppo, saluta ed entra in azienda. Sbaglio o non lavora più in azienda? Ad ogni modo non mi lascerò sfuggire l’occasione di parlarci, come dice Lena, a costo di ricevere l’ennesimo due di picche. Parcheggio l’auto alla bene e meglio, scendo e mi avvicino all’entrata.
<< Class ma ti sembra il modo di parcheggiare?! >> Mi redarguisce mio padre.
<< Sì, grazie, pensaci tu! >> Rispondo passandogli le chiavi che afferra al volo.
 
 
 
 
[Alexander]
Alzo gli occhi al cielo prima di bussare alla porta dell’ufficio dell’uomo che mi ha cresciuto. Non vorrei mai parlargli, perché so che mi farà le solite domande sulla mamma, alle quali otterrà sempre la solite risposte.
<< Avanti. >> M’invita.
<< Alex, Buongiorno. Come stanno Olga e il mio nipotino? >> Si premura di sapere.
<< Bene, grazie. Ti volevo dire che vorrei prendermi una settimana di ferie. Raggiungerò mamma a Bogotà. >> Gli spiego.
<< Ok, è un tuo diritto sfruttare la ferie accumulate. >> Acconsente, come immaginavo. Diciamo che non si azzarderebbe a dirmi di no!
<< Mamma come sta? >> Mi domanda, come volevasi dimostrare.
<< Bene, come ieri, quando mi hai telefonato per pormi la medesima domanda. >> Rispondo spazientito.
<< Mi mancate! >> Ripete, come un disco incantato.
<< Hai tradito mamma, pur sapendo come la pensa in materia dato che eri a conoscenza del suo passato. Ne stai solo pagando le conseguenze. Se non c’è altro io andrei, devo aiutare la mi fidanzata con le valigie. Ovviamente porterò con me il portatile e proseguirò nella progettazione delle varie locandine. >> Lo informo.
<< A Bogotà c’è ancora quello? Lo vedrai? >> Mi domanda, quando sto per abbandonare il suo studio.
<< “Quello” ha un nome e potresti usarlo, dato che non è Lord Voldermort e che tu non sei uno studente di Hogwarts! >> Lo redarguisco. Non è mica Tom Riddle?!
<< Se lo fossi vorrei possedere un giratempo, per sistemare le cose! >> Pensa.
<< Non esistono soluzioni facili. Per mamma ciò che hai fatto è stato un brutto colpo da ricevere. Non puoi che aspettare un suo passo, sempre che ti voglia perdonare, cosa che vedo difficile! Ciao! >> Saluto, ponendo fine all’ennesima conversazione standardizzata con lui.
 
 
 
[Lena]
A momenti non gli sbatto la porta che collega il corridoio con l’anticamera degli spogliatoi sul muso quando l’apro, pronta di tutto punto, per raggiungere il mio reparto.
<< Scusami! >> Mi affretto a scusami.
<< Ho raggiunto la quota massima di dolore grazie a te anni fa. Non potresti mai farmene di più. >> Mi accusa.
<< Ma devi sempre recriminare? Dici che l’immatura sarei io, ma non mi pare che con te si riescano ad avere conversazioni così adulte! >> Mi lamento.
<< Dipenderà dall’interlocutore, perché con il resto del mondo riesco eccome! Ora, se permetti, andrei a cambiarmi. >> Risponde, seguitando ad offendermi, prima di accedere allo spogliatoio.
 
 
 
[Daniele]
<< Sì Calderon, siamo in azienda per vedere come sono andate le vendite… Ok, ti aspettiamo qui! >> Sentiamo dire da Armando, al telefono con il suo amico demente.
<< Ci mancava solo lui! >> Chioso.
<< Per una volta sono d’accordo. >> Interviene Beatrice. E pensare che io ero venuto qui solo per fare tre cose semplici semplici: provare il mio abito per la cerimonia, vedere i miei figli e chiedere come sono andate le vendite domenicali. Non mi aspettavo di trovarmi per l’ennesima volta in mezzo a questa riunione di cretini!
<< Cosa ci fate qui? >> Domando a Camilla, suo marito, Mora e consorte.
<< Quest’azienda è ancora mia in parte, non credo di dover chiedere il permesso a te per venirci! >> Risponde mordace Camilla. Mi affretto a scacciare il ricordo di quel bacio.
<< Nicola e Leonora gli ho invitati io. >> Si affretta a specificare Armando.
<< Non ne vedo il motivo. Questo signore non ha più alcun rapporto con l’azienda. >> Osservo. Salvo per vie traverse visto che i suoi figli ci lavorano e si sono fidanzati con figli degli azionisti.
<< Ma non siete diventati consuoceri? Dovreste andare d’amore e d’accordo! >> Mi punzecchia Kristoff Huber.
<< Cosa vuol dire? Non ha l’autorità per prendere parte a certe riunioni. >> Obbietto nuovamente.
<< Daniele, basta! >> Mi fredda mia moglie.
<< Dovresti solo imparare e portare rispetto verso di me. E magari imparare anche il rispetto per i tuoi figli, già che ci sei! Comunque ti ringrazio per la scenata da vomito che hai fatto quando hai saputo che tuo figlio è gay, causando così una spaccatura tra di voi: dal tuo modo di fare ho capito cosa NON dovevo fare quando mio figlio mi ha dato le medesima notizia guadagnandomi, ancora una volta, la loro stima! >> Mi fredda quel barbagianni entrando in azienda.
<< Io lo ammazzo! >> Borbotto verso mia moglie rimanendo ultimo al gruppetto.
<< Bella idea litigare in Nicola Mora… Così sì che ci guadagneremo il perdono di Roberta! >> Mi redarguisce mia moglie.
<< Hai ragione, ma hai sentito cosa mi ha detto? Come dovrei reagire? >> Le domando.
<< Trattieniti per favore! Almeno quando c’è Roberta nei paraggi! >> Mi prega la mia consorte.
 
 
[Berta]
<< Dite che saremo invitate alle nozze? >> Domanda Mariana.
<< Certo, perché no? Facciamo parte del mobilio dell’azienda oltre ad aver visto nascere Camilla e David! >> Osservo.
<< Oltretutto abbiamo fatto da baby sitter a Cami, quando l’asilo era chiuso e c’erano le riunioni, ricordate? >> Si perde nei ricordi Sandra.
<< Sì, era una bambina adorabile, ed ora è una donna ad un passo dall’altare. Come vola il tempo! >> Pensa a voce alta Annamaria.
<< Annamaria, hai parlato con Jimmy su quanto accaduto ieri sera? >> Le domanda Sandra.
<< Sì, dice sta aveva preso in parte Lena per redarguirla su come ha trattato Amelia a pranzo. >> Ci spiega la moglie di Freddy.
<< Ma non era Alma? >> Obbietta Mariana.
<< Non mi entra proprio in testa! >> Esclama la segretaria di presidenza.
<< Ragazze, ho sentito una cosa strana prima giù nella hall. Era finita la carta della stampante e Massimiliano ha detto alla bionda tinta junior “mi accompagni nello stanzino a prenderla, ma tu resta fuori perché la polvere non ti fa bene nel tuo stato”! >> Aggiunge.
<< Quale stato? >> Domanda Sandra.
<< Oh mio Dio! >> Esclamo, dopo attimi di sovrappensiero.
<< Magari parlava di uno stato di gravidanza! Ecco perché non ha sfilato ieri sera e a cosa era dovuto il malore! >> Ipotizzo.
<< Bhe certo, si suppone che le donne incinte non debbano entrare in contatto con polveri e compagnia bella. Vi ricordare com’ero sensibile quando ero in attesa del mio primogenito? >> Interviene Mariana.
<< Ricordo che eri affetta dalla sindrome della couvade, che ti sei messa a tinteggiare casa al sesto mese, finché quel povero bimbo non ne poteva più della polvere e te lo ha fatto capire chiaramente prendendoti a calci! >> Rammento, suscitando le risate dei presenti.
<< Credete che Daniele lo sappia? >> Domanda Sandra ai presenti.
<< Ci sarebbe crollata l’azienda in testa! >> Osservo.
 
 
 
[Osvaldo]
Mi massaggio l’incrocio degli occhi, esausto. Dopo tanti di matrimonio mi ritrovo solo e cornuto… In più questa mattina mi tormenta il pensiero del nostro misterioso benefattore. Chi sarà mai? Non mi va a genio che un estraneo pensi al bene di mia figlia senza che io sappia di chi si tratta oltretutto. Dovrei essere io a pagare un bravo avvocato per difendere la bambina! Il flusso dei miei pensieri viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta.
<< Avanti! >> Esclamo, invitando chi che sia ad entrare. Mia figlia, un po’ titubante, fa il suo ingresso nel mio studio.
<< Tesoro, accomodati. >> La invito. Esita prima di richiudere la porta alle sue spalle e sedersi con le spalle ricurve.
<< Cosa succede? >> Le domando con un velo di preoccupazione. Si alza e fa qualche passo avanti e indietro prima di fermarsi puntellando le mani sui fianchi.
<< Io credo di sapere chi ha assunto del Sol per difendermi. >> Esordisce.
<< Chi sarebbe? >> Le chiedo, curioso di sbrogliare la matassa.
<< Potrebbe essere stato… Gonzalo. >> Risponde, sussurrando il nome talmente piano che non sento. Si siede nuovamente.
<< Non ho capito il nome! >> Le faccio notare.
<< GONZALO! >> Strilla. Aggrotto le sopracciglia.
<< Perché mai lo avrebbe fatto? >> Le domando. Lei solleva lo sguardo verso di me: uno sguardo abbastanza eloquente! Spalanco gli occhi dalla sorpresa prima di abbandonare la schiena contro la poltrona. Non sarà lui il tipo di cui si è invaghita mia figlia?! Il figlio degenere di quel degenerato dell’amante di mia moglie!
<< E’ lui quello… quello… >> Balbetto. Non riesco neanche a dirlo. Annuisce con un cenno del capo.
<< Paola! Con tanti ragazzi che esistono al mondo! >> Esclamo incredulo.
<< Mi dispiace papi! Io sto lottando con tutta me stessa contro questo sentimento. Ma se lui compie gesti del genere come faccio?! >> Mi domanda cercando una soluzione facile.
<< Non possiamo accettare  il suo gesto. >> Osservo. Non voglio che mia figlia si senta in obbligo verso di lui!
<< Non credo che possiamo fare tanto gli schizzinosi. Come hai specificato a del Sol non ci possiamo permettere la sua parcella! Senza di lui sono fritta. >> Mi fa notare mia figlia. No, non posso neanche lasciarla nei guai!
<< E sia. Ma vorrei parlare con lui per chiarire che questo gesto non ti obbliga verso di lui in alcun modo! >> Tuono.
<< Non devi neanche pensarlo papà! Pensi che mi concederei a lui solo per avermi salvata?! >> Tuona alzandosi e sbattendo le mani sul tavolo, sopra al giornale ripiegato.
<< Ci penso eccome invece! >> Rispondo.
<< Papà! Ma hai letto il giornale? >> Mi domanda sgomenta mia figlia, fissando gli annunci funebri sull’ultima pagina del quotidiano. Incredula, mi allunga il quotidiano designando con il dito dove devo leggere.
<< E’ morta la moglie di Giullermo! >> Esclamo stupefatto.
 
 
 
[Francesco]
Giungo alle spalle dei miei amici, intenti a consumare la loro colazione al bancone del bar.
<< Buongiorno. >> Saluto.
<< Francesco, buongiorno. Come mai qui? >> Mi domanda Isabella.
<< Buongiorno. Se avessimo saputo che saresti passato avremmo fatto la strada insieme. >> Mi saluta Giulio.
<< Buongiorno. >> Mi salutano Roberta, Giulio, Lorenzo e Diego.
<< Roberta ieri sera mi ha detto che sarei potuto passare oggi per ritirare l’assegno del mio ultimo stipendio. >> Spiego.
<< Termino il mio ginseng e possiamo andare. >> Interviene.
<< Fai con calma. Per favore, potrei avere un ginseng? >> Ordino al barman. Questo profumino mi ha messo voglia!
<< Cosa farai adesso? Lavori all’orizzonte? >> Mi domanda Diego.
<< No, nessuno per ora. In attesa di qualcosa di fisso posso sempre arrangiarmi cercando come cameriere, anche part-time. >> Ipotizzo, quando il barman mi posa di fronte il mio ginseng.
<< Cosa ne dite di andare a pranzo insieme? >> Propongo.
<< Per me va bene. Silvia ha un impegno con sua madre. >> Accetta Isa.
<< Verrei volentieri, ma sono d’accordo con mio fratello, a Giulio e ai suoi fratelli per andare a casa di un nostro amico che la notte scorsa ha perso la madre! >> Mi spiega Diego.
<< Mi dispiace molto! >> Intervengo.
<< Silvia ed io non andiamo con loro perché non ci sembra il caso di invadere casa loro in un momento così tragico, dato che non ci conoscono. >> Spiega Isa.
<< E pensare che solo l’altra sera era lì, in carne ed ossa, di fronte a noi alla sfilata. >> Pensa a voce alta Giulio, scuotendo il capo. I nostri discorsi non troppo allegri vengono interrotti dall’entrata di Class. Evitarlo è praticamente un terno al lotto! Non è sorpreso di vedermi.
<< Cuginetto. Passata la sbronza? >> Saluta Lorenzo.
<< Per poco ho temuto che avresti ingurgitato anche le grappe, confezione compresa. >> Lo prende in giro Giulio.
<< Ho notato infatti che sono scomparse dalla circolazione a una certa! >> Scherza Class. Sembra di buon umore, sarà per via del suo giro del mondo!
<< Cosa fai qui? Credevo che stessi già facendo le valigie. >> Gli domanda Lorenzo.
<< Non che serva chissà cosa per compiere un viaggio intorno al mondo, amore, basta uno zaino o come faresti a sposarti tanto di frequente? >> Gli appunta la sua ragazza.
<< Sono tutti qua, formazione completa. I miei, I Mora, gli zii e i Valencia! >> Ci fa presente.
<< Non sapevo ci fosse un consiglio di amministrazione. Andrò a letto anche stasera imbottino di pastiglie contro il mal di testa, ho capito! >> Interviene Diego.
<< Roberta, possiamo andare? Scusa la premura, ma vorrei tornare a casa e rimettermi a cercare… >>
<< Una casa? >> M’interrompe Class.
<< No, un lavoro. >> Termino la frase. Ci scambiamo uno sguardo.
<< Certo, andiamo. >> Accetta Roberta.
<< Dopo ti vorrei parlare! >> Esclama Class, di fronte a tutti.
<< Come ti dicevo sono molto impegnato. >> Lo congedo.
<< Io ti aspetto qui, mi siederò a quel tavolo in fondo. >> Mi annuncia. Lorenzo sputacchia un po’ del suo caffè che macchia il porta zuccheri sul bancone.
<< Scusami! >> Esclama verso il barman. Evidentemente ha capito che suo cugino e gay!
 
 
[David]
Prima di rintanarmi nel mio ufficio per stampare quei resoconti, seguo la mia dama in atelier per poter dare a Ugo la notizia.
<< Buongiorno Ugo! >> Salutiamo radiosi, entrando mano nella mano.
<< Buongiorno non direi proprio. Sabato sera volevi sotterrarti, da dove deriva tutta questa allegria? >> Ci domanda, steso sulla sua ottomana, mentre si massaggia le tempie.
<< Bhe, sarà che starà arrivando la primavera! O sarà che mi sposo! >> Annuncia la mia fidanzata. Sorrido. Ugo si mette seduto di scatto.
<< Tesoro, scusami, ma ieri sera sono stato ad una festa in piscina devo aver preso freddo. Non ho capito l’ultima parola! >> Esclama Ugo, massaggiandosi un orecchio.
<< Mi sposo! >> Ribadisce Camilla.
<< E con chi? >> Domanda Ugo interdetto. Con Paperino!
<< Ma con lui, con chi altri? >> Risponde Cami, facendo notare l’ovvio. Mi spavento quando Ugo inizia ad urlare!
<< ODDIO!!! E’ UNA NOTIZIA FANTASTICOSA! Finalmente quell’abito da sposa che ti ho aiutato a fare e che conservi come una reliquia servirà a qualcosa! >> Esclama Ugo, riferendosi ad un abito di cui ho sempre sentito parlare che Cami disegnò colta da una folgorazione.
<< Dove lo custodisci? >> Le domando.
<< Non ci provare! >> Mi rimprovera la mia fidanzata.
<< Non vedo l’ora di prendere le tue misure! >> Esclama Ugo, strizzandomi l’occhio.
<< Le mie… le mie cosa? >> Balbetto, con una certa preoccupazione, facendoli ridere.
 
 
 
[Betty]
Nella sala riunioni regna un silenzio tombale. Generalmente queste riunioni si trasformano sempre in un bordello!
<< Daniele è troppo silenzioso. Che stia male? >> Mi sussurra mio marito.
<< Ha già dato il meglio di sé all’ingresso dell’azienda. Avrà esaurito le cartucce per la riunione! >> Rispondo, facendolo ridere, così come ridacchiano i presenti.
<< Non ci contare. Vuoi chiacchierare? Potremmo parlare delle nozze dei nostri figli. >> Risponde Daniele. La conversazione viene interrotta dall’entrata di Mario.
<< Buongiorno a tutti signori. >> Saluta, per poi richiudere la porta alle sue spalle.
<< Buongiorno. >> Salutano i presenti di rimando. Mario prende posto accanto a mio marito.
<< Tigre, come hai dormito in queste due notti? >> Domanda Calderon a mio marito.
<< Non bene, come puoi immaginare! >> Risponde Armando. Che domande del cavolo sono?
<< Cosa c’è da dire, tranne che è una notizia splendida? Ma non siamo noi gli sposi, perciò sarebbe inutile discutere di preparativi, etc. in loro assenza. >> Osservo, riprendendo il discorso.
<< Sposi? Chi si sposa? >> Domanda Mario.
<< Mia figlia con David. >> Annuncia mio marito.
<< Ecco come mai Daniele è così di buon umore! >> Lo punzecchia Mario. Trattengo una risatina.
<< Ero di buon umore, prima che entrasse il giullare dell’azienda! >> Risponde a tono Daniele, riferendosi a Mario.
<< Ma non era Ugo? >> Domanda Mario di rimando.
<< Sì ma la festa si terrà al circolo. Vero? >> Domanda Patrizia, interrompendo la ridicola diatriba. Si crea un attimo di silenzio e ci guardiamo tutti a vicenda e il pensiero va inevitabilmente a Carmen. E’ il triste ciclo della vita: per chi resta qui la vita prosegue! Armando ed io ci scambiamo uno sguardo eloquente. David lo aveva detto che Patrizia avrebbe fatto pressione per fare la festa in tale luogo!
<< A dire il vero io avrei un’idea. Betty ed io abbiamo deciso andare a vivere nella villa di famiglia, per tanto sarebbe bello fare la festa lì nel parco, no? Magari installando dei tendoni. >> Propone mio marito. Bellissima idea!
<< Bhe a questo punto potremmo fare la medesima cosa a casa nostra. >> Ribatte la mia consuocera.
<< Ma la sposa è Cami, la festa di dovrebbe tenere a casa della sua famiglia. >> Obbietta mia cognata.
<< Lo hai deciso tu? La zia della sposa? Io sarei la mamma dello sposo! >> La redarguisce Patrizia. Cominciamo bene! Trasaliamo quando sentiamo un urlo.
<< Ma cos’era? Un animale? >> Domanda Mario.
<< Quasi. Credo fosse Ugo! >> Risponde Daniele.
<< Hai saputo di Carmen? Verrai al funerale? >> Domanda mio marito al suo amico.
<< Certo. Ci sono rimasto molto male. Da ragazzini quante ne abbiamo combinate con Giullermo? >> Rammenta Mario a mio marito.
<< Provo molta tristezza per lui. Ha perduto l’amore di una vita, la sua compagna! >> Esclama, stringendomi una mano. Faccio uno sforzo per trattenere le lacrime al ricordo dell’infarto che lo ha colpito soli due mesi fa!
 
 
 
[Olga]
Armata di PC, blocco notes e penna, inizio a compiere qualche ricerca e a buttare giù la lista di tutte le cose da organizzare per il matrimonio. Devo pensare ai vestiti, agli invitati, al banchetto, ai fiori, alle bomboniere, a come allestire la zona della cerimonia, e a mille altre cose! Per prima cosa inizio a compiere una ricerca sul vestito per individuare un modello da proporre a Camilla per farle capire come voglio il mio abito! Dato che la cerimonia di svolgerà in spiaggia vorrei qualcosa di semplice e di arioso.
<< Questo è bellissimo! >> Individuo un modello corto, con corpetto a cuore. La sagoma del vestito è ricoperta di velo sul quale sono ricamati dei fiori e allo stesso modo sono ricoperte le braccia e il decolté. Le mie ricerche vengono interrotte dal mio cellulare che squilla.
<< Ciao Cami! >> La saluto.
<< Ciao futura mammina! Come sta il mio futuro nipote? >> Mi domanda.
<< Bene, la gravidanza procede al meglio, a parte qualche nausea e sbalzi d’umore! >> Le narro.
<< Dovrò chiamarlo nipote o cugino questo bimbo? Dopo tutto è il cugino di secondo grado del mio futuro marito! >> Si domanda.
<< Direi che nipote è più pratico dato il divario d’età. Ma hai detto futuro marito? >> Le domando.
<< Sì! David mi ha chiesto di sposarlo e presto inizieremo i preparativi. Tuo figlio potrà essere presente alle nozze dato che ci sposeremo verso le metà di Settembre. >> Inizia a raccontarmi. Non trattengo le lacrime e non riesco a parlare!
<< Olga ma stai piangendo? >> Mi domanda.
<< No, non sto piangendo! >> Mento, con la voce soffocata dal pianto. Quanto vorrei dirle che mi sposo anch’io, ma devo fare le cose per bene, sapendo quando è suscettibile mio padre!
 
 
 
[David]
Io, la mia fidanzata, Ugo, Giulia e Michael facciamo il nostro ingresso in sala riunioni dove i nostri genitori hanno già preso posto.
<< Ti sei guardato allo specchio? Cos’era quell’urlo straziante? >> Domanda mio padre a Ugo non perdendo tempo per punzecchiarlo.
<< Buongiorno Daniele! >> Lo rimbrotta Ugo, ponendo l’accento sulla sua maleducazione.
<< La sala dal consiglio è ancora integra. Buon segno! >> Sussurro verso la mia fidanzata, prendendo posto.
<< Stavamo parlando delle nozze. Si discuteva di affittare dei tendoni per fare la festa in una delle nostre case! >> Esordisce mia madre.
<< Una festa con un tendone in un attico la vedo dura! >> Osserva Camilla.
<< No, tesoro. Papà ed io vorremmo andare a vivere nella villa di famiglia. Magari metteremo in affitto l’attico? >> Propone mia suocera a suo marito.
<< Che bella novità! Papà non sarà troppo stressante un trasloco? >> Ipotizza la mia fidanzata.
<< Farò un po’ di movimento in questo modo. Semmai ingaggeremo una ditta di traslochi. >> Spiega Armando.
<< Conta su di me. >> Si offre Calderon.
<< Anche su me e Leonora. >> Si offrono i coniugi Mora.
<< Ci offriamo anche noi. Non ha senso spendere dei soldi per assumere degli sconosciuti quando ci siamo noi che non abbiamo granché da fare. >> Interviene la zia omonima della mia fidanzata, tirando in ballo anche suo marito il quale annuisce.
<< Considera dei nostri anche Class. >> Specifica Kristoff.
<< Se non parte! >> Esclama Armando.
<< Non parte, fidati. >> Assicura Kristoff.
<< Non contate su di me. Non ho tempo! >> Esclama mio padre.
<< Nessuno l’aveva considerata! >> Esclama Beatrice. Andranno mai d’accordo?
<< Non hai tempo o voglia? >> Lo rimbrotta Calderon.
 
 
 
[Lorenzo]
<< Ma tu lo sapevi che Class è gay? >> Domando a mio fratello, mentre raggiungiamo la sala riunioni. Tutti i nostri parenti hanno già preso posto.
<< Smettila o ti sentiranno. Sì, lo sapevo, contento? Ti sei dimenticato che Francesco e la mia Isa sono amici? 26 anni sono pochi per avere certi problemi di memoria! >> Mi redarguisce.
<< Ti amo! >> Rammenta alla sua fidanzata rivolgendole un bacio prima di accedere alla sala del consiglio.
<< Ti anch’io. Buon lavoro! >> Gli risponde.
<< Che carini! >> Squittisce Berta.
<< Buongiorno a tutti. >> Esordiamo, salutando tutti coralmente. Ci accorgiamo che si stava discutendo delle nozze di David e nostra sorella. Se ci mettessimo a salutare tutti uno per uno celebreremo qui dentro le nozze di Cami e David!
<< Buongiorno. >> Rispondo coralmente. Appena prendiamo posto il telefono squilla. Diego preme il pulsante per rispondere.
<< Scusate, ma ho in linea l’avvocato Carissi! >> Annuncia Annamaria tramite il viva voce.
<< Passalo qui. >> Le ordina Diego. Pochi istanti dopo udiamo la voce di Ken!
<< Buongiorno Diego. >> Lo saluta.
<< Buongiorno Leon. Sei in viva voce, collegato con tutto il consiglio. >> Lo informa Diego. Lo salutiamo coralmente.
<< Buongiorno a tutti. Sarò breve, così potrete tornare alla vostra riunione. Ho avuto notizie dall’avvocato di Paola: si tratta di Raùl del Sol, il famoso penalista! >> Ci informa. Perfetto!
<< Quel tale compie delle vere e proprie magie in tribunale. Avete mai visto “processo live”? La tua ex è agguerrita. >> Commento verso Diego, che mi lancia un’occhiataccia visto che mi ha ripetuto più volte di non chiamarla “la sua ex”.
<< Per fortuna che le avete offerto un accordo! Se non lo aveste fatto chi avrebbe assunto? David Copperfield? >> Commenta Daniele verso i miei genitori.
<< Devo presumere che abbia rifiutato l’accordo? >> Domanda Diego.
<< No. L’ha accettato, qualora sia ancora valido. Ma, a quanto pare, si è procurata un ottimo guardaspalle! >> Commenta Leon. Diego si prende qualche istante per riflettere. Quanto si vede che gli rode permetterle di arrivare ad un accordo!
<< Possiamo darti una risposta in giornata? >> M’intrometto, notando che il mio gemello è in difficoltà.
<< Certo. Fatevi sentire più tardi. Buona giornata. >> Saluta.
<< Buona giornata. >> Rispondiamo coralmente, ponendo fine alla telefonata. Diego diviene meditabondo.
<< Mi domando come facciano a pagare quel principe del foro. Lo sanno tutti che Osvaldo è quasi in braghe di tela! >> Esclama Daniele.
<< So che avrebbe venduto delle quote della sua ditta. >> Rispondo.
<< E quanto varrebbero queste quote, oro colato? Ma per favore! >> Borbotta Daniele.
<< Avete fissato la data? >> Chiede agli sposi Ugo Lombardi, interrompendo il discorso.
<< Prima dovremmo contattare ristoranti e chiese, per conoscere la loro disponibilità. Dovremmo anche cercare di fissare la data in modo che non combaci con i parti di Giulia e Olga. >> Spiega David.
<< Il termine di Giulia è il 24 Settembre, e poco fa Olga per telefono mi ha detto che il suo è il 10 dello stesso mese quindi le possibilità sono due: o il week end tra il 15 e il 17, oppure rimanderemo in Ottobre, dopo il parto di Giulia. >> Spiega la mia ragazza.
<< Per me è indifferente, nel senso che nel primo caso avrei il pancione e non me la potrei spassare, e nel secondo caso mio figlio sarà nato da pochi giorni e starò allattando, perciò cambierebbe poco. >> Commenta Giulia. Mi fa uno strano effetto pensarla con un neonato da accudire!
<< Per lo meno non dovremmo preoccuparci che ti si rompano le acque durante la festa e sarebbe presente anche il nostro nipotino alle nostre nozze. >> Osservo.
<< E per il viaggio di nozze? Ne avete discusso? >> Ci domanda Michael.
<< Thailandia! Ma è solo un’idea. >> Annuncia mia sorella. Più lontano no?
<< Prima nel mio ufficio ho controllato velocemente. Il lato negativo è che ci sono due scali: il primo a Città del Messico della durata di 21 ore, e il secondo a Tokyo della durata di 5 ore circa. In totale sono due giorni di viaggio per raggiungere la Thailandia. >> Espone mio cognato.
<< Vorrà dire che ne approfitteremo per visitare tali città, amore mio! Se ci sono altri voli da Tokyo a Bangkok potremmo anche trattenerci in Giappone qualche giorno in più? >> Propone Cami. Altro che giro del mondo di Class!
<< Non vorrei mettervi fretta, ma vorrei controllare quei resoconti. Mia moglie ed io dovremmo procedere alle prove degli abiti per poi tornare ai nostri impegni. >> Ci interrompe Daniele. David estrae il resoconto. Mio fratello ed io ci scambiamo uno sguardo trattenendo il respiro.
<< Scusate il ritardo! >> Esclama Roberta interrompendoci, quando accede alla sala. Mi bacia castamente prima di prendere posto accanto a me.
<< Scusate ma mi stavo occupando dello stipendio di un nostro ex dipendente. >> Si giustifica.
<< Non avevamo ancora cominciato, tesoro. >> La rassicuro.
<< Ad ogni modo ho buone notizie. Le vendite sono andate bene ieri! >> Esclama David.
<< Nonostante lo scandalo e fosse una bella giornata la gente ha preferito fare shopping? >> Osserva Beatrice. Ci passiamo il resoconto.
<< Chi non vorrebbe acquistare un capo di alta moda prodotto dalla ditta a luci rosse? >> Ironizza mio zio.
<< Kristoff! Non è un argomento su cui scherzare. >> Lo redarguisce mia zia.
<< Hai voglia di emulare tuo figlio? Con un calcio ti spedisco su Nettuno! I suoi viaggi sarebbero niente a confronto! >> Lo minaccia Daniele con la sua solita tolleranza verso il prossimo.
<< Caro, ora dovremmo andare. A momenti saranno qui Marce e Bea per le prove. >> Gli appunta sua moglie quando la porta della sala si apre nuovamente. Ne accedono Mariabeatrice e Marcella.
<< Buongiorno! >> Salutiamo tutti coralmente.
<< Io ti aspetto qui, fai prima tu cara. >> Le risponde Daniele. Estrae dalla sua 24 ore dei documenti e si mette a lavorare.
<< Andiamo! >> Esclama Camilla alzandosi, seguita da Ugo. Bacia castamente il suo fidanzato prima di abbandonare la sala con la sua suocera, Ugo, Mariabeatrice e Marcella.
<< Nonostante lo scandalo le vendite sono andate bene. >> Chiosa Calderon.
<< Non sempre la pubblicità negativa è tale! >> Chiosa Kristoff.
<< Solo perché non c’è tua figlia in quel video. Per un puro colpo di fortuna! >> Lo canzona Daniele.
<< COSA HAI DETTO DI MIA FIGLIA? >> Tuona di rimando mio zio, sbattendo i palmi contro il tavolo quando si alza.
<< Ti rammento che l’ho sorpresa in deshabillé nella mia taverna, per non parlare di quando si è lasciata andare in un ufficio di quest’azienda. >> Rammenta Daniele, come se fossimo malati di teresina!
<< Daniele sai noioso! Per quanto ancora rivangherai quella storia? Quando esalerai il tuo ultimo respiro invece di “Patrizia ti amo” ti sentiremo dire “vi ricordate di quella volta in cui Lena e Giulio…”! >> Afferma mia zia facendoci ridere a crepapelle. Ho le lacrime gli occhi!
<< E comunque mia figlia non era da sola nelle situazioni da te citate. Era con tuo figlio. Quanto a figli disinibiti siamo 2 a 1 per te! >> Esclama Kristoff.
<< Come faccia tua moglie a stare con uno che insulta una donna in stato interessante è un mistero, insolente! Me ne vado prima di spaccarti la testa con questa sedia! >> Esclama Giulia abbandonando la sala. Se la porta non fosse scorrevole l’avrebbe sbattuta!
<< Me ne vado anch’io. Domenica devo rinnovare le mie promesse di nozze e vorrei evitare di doverlo fare in carcere! >> Esclama Daniele seguendo a ruota sua figlia.
<< Kristoff, anche tu però! >> Lo redarguisce mio padre.
 
 
[MariaPaola]
Mia figlia Maria risponde al telefono solo dopo l’ennesima chiamata.
<< Si può sapere che diavolo vuoi?! >> Esordisce. Non mi sembra molto incline a un dialogo civile.
<< E’ da ieri che provo a chiamarti! >> Le faccio notare.
<< Per tua sfortuna e mia fortuna papà è stato più veloce nel telefonarmi, così ho potuto rifiutare le tue chiamate! Quanto mi ha narrato mi disgusta e questa notte non ho chiuso occhio! >> Tuona. Mio marito l’ha già informata dei fatti accaduti!
<< Io non avevo certo programmato di innamorarmi del mio ex! E’ accaduto! >> Esclamo a mo di difesa.
<< Certe cose possono anche succedere, l’amore come sboccia sfiorisce. E quello che hai fatto con quel video come intendi giustificarlo? Oltretutto trascinando con te anche Paola verso il basso… Sei una madre orribile! Tu dovevi sostenere la sua rinascita non riempire il suo cuore di odio e vendetta! >> Mi rimprovera.
<< Oh, credimi, tua sorella aveva tutto in mentre tranne che la vendetta. Si è fidanzata con uno squattrinato! >> Commento.
<< Il suo peccato è stato non dirtelo subito. Magari avresti abbandonato i tuoi propositi vendicativi vedendola felice. E poi quel ragazzo non è uno squattrinato dato che lavora sodo e con successo. Inoltre sua madre ha sposato Federico Vidal! >> Mi narra.
<< Il famoso disck Jockey e produttore musicale? >> Domando.
<< Proprio lui. Il ragazzo non mi sembra uno sconosciuto qualunque… Dato che porta mia sorella ai concerti, in prima fila, anche quando sono sold out! >> Osserva. E chi se lo aspettava?
<< Comunque sia cos’avrei dovuto fare quando tua sorella mi ha presentato quel filmato disgustoso? Mia figlia era stata doppiamente tradita, mi sono sentita iraconda! >> Tuono.
<< Mamma non capisco se ci fai o si sei! Potesti andare in prigione per ciò che hai fatto! >> Mi prospetta.
<< Il mio avvocato dice che eviterò la prigione! >> Le assicuro.
<< Hai assunto Albus Silente? >> Scherza mia figlia.
<< Difficile che sia più bravo dell’avvocato di Paola. >> Aggiunge.
<< Perché, di chi si tratta? >> Chiedo.
<< Te lo dico, tanto lo scopriresti comunque, mia sorella stessa nei suoi messaggi mi ha detto che potevo dirtelo, semmai avessi sentito “quella stronza della mamma”! >> Esclama. No, non può avermi appellata così!
<< Mi ha chiamata così? >> Chiedo incredula, tralasciando per un attimo la questione dell’avvocato.
<< MAMMA! NON TI RENDI CONTO CHE HAI TRADITO PAPA’ E DISTRUTTO LA NOSTRA FAMIGLIA?! >> Tuona mia figlia.
<< Comunque il suo avvocato è Raùl del Sol! >> Mi annuncia. Non può essere!
<< Lo hanno assunto per difendere solo Paola e non me? >> Domando, anche se è più una costatazione che altro.
<< Cosa ti aspettavi? E prega che non sia proprio lui a seguire la causa di divorzio! >> Mi fa notare.
<< Papà ti ha parlato di divorzio? >> Domando.
<< No, perché è stato ed è ancora innamorato di te, come un degno marito, LUI! Non prende certi argomenti a cuor leggero. Ciò non toglie che arriverà a tale decisione, quando avrà superato la delusione e sarà sopraggiunta la rabbia. Presto, se perpetuerai nel tuo intento di tormentare lui e mia sorella di telefonate, nonostante tu la dia ad un uomo che non è tuo marito! Non capisco se sei tanto innamorata di quel coso, perché non lo hai confessato subito a papà tre settimane fa, quando avete iniziato a vedervi? >> Mi domanda.
<< Non era facile andare da tuo padre e dirgli che tutto quello che c’era stato tra di noi era un’illusione, che lui era stato per me un ripiego! E poi Marcus non è ancora divorziato. Volevamo aspettare! >> Rispondo.
<< Sì. Lui voleva aspettare di divorziare, visto che già avrebbe dovuto pagare a sua moglie fior fior di risarcimento, viste le sue numerosi amanti, e tu avresti chiesto il divorzio a papà e avresti atteso la fine della causa prima di vivere alla luce del sole la tua relazione con coso. Mamma, sei pessima! >> Mi accusa.
<< Marcus! >> La riprendo.
<< Non ti sopporto più! >> Esclama prima di sbattermi il telefono in faccia. Non volevo anche andasse così, dovevano scoprirlo al momento debito. Farò comprendere loro che non è un colpo di testa. Mi sono solo ricongiunta con il mio primo amore, da cui ero stata separata!
 
 
 
 
[Diego]
Dopo questa ennesima riunione infernale io e mio fratello accediamo alla caffetteria per consumare l’ennesimo caffè della giornata.
<< Guarda, Class è lì da solo. Francesco deve aver disertato l’appuntamento. >> Osserva Lorenzo, indicando nostro cugino, seduto al tavolino dove aveva detto che avrebbe atteso. Scuoto il capo. Cosa gli costava venire e ascoltarlo? Magari avrebbero chiarito!
<< Ma la ragazza tedesca che ruolo ha in tutto ciò? E il tipo con cui esce Francesco? >> Mi domanda Lorenzo.
<< Della tipa non ti so dire niente. Mentre Conrado non è altro che un tappabuchi, diciamo! >> Rispondo senza scendere troppo nei dettagli riguardo la sceneggiata, accorgendomi che nostra cugina si diverte ad origliare e lo fa anche male!
<< Il bancone è lungo e mezzo vuoto, ti consiglio di farti avanti perché in seconda fila sarà difficile ordinare. >> La redarguisco, mentre staziona dietro le nostre spalle.
<< Stavo inviando un messaggino. Salve, tre caffè d’asporto per cortesia. >> Ordina.
<< La macchinetta in magazzino è fuori uso Diego. >> M’informa. Ci mancava solo quest’incombenza oggi.
<< Grazie dell’informazione. >> La ringrazio, prima di abbandonare il bar con mio fratello.
 
 
 
[Lena]
Ho un fratello proprio cocciuto. Non è servito a niente riferirgli quanto origliato dalla conversazione tra i nostri cugini cioè che Conrado per Francesco non è altro se non banalissimo tappabuchi! Torno in magazzino con i caffè richiesti. Per la verità mi aveva chiesto di andargli a prendere un caffè solo Carlos, ma ne ho preso uno anche per Jimmy di mia iniziativa, spero gradirà il gesto.
<< Carlos, ecco a te. >> Intervengo, porgendoli il suo bicchierino in carta.
<< Devi essere parecchio assonnata se ti bevi due caffè. >> Osserva, notando i due bicchierini sul vassoio di carta.
<< L’altro è per Jimmy. >> Spiego.
<< Non ho ordinato niente. >> Risponde apatico.
<< Lo so, ma speravo di fare una cosa gradita. >> Rispondo. Carlos si allontana.
<< Cosa gradita? Cosa gradita sarebbe che la smettessi d’impicciarti nella mia vita, non portarmi bevande non richiese! >> Tuona.
<< Ti rammento che non ti sei tirato indietro e non è che tu abbia gridato allo stupro ieri sera! >> Controbatto.
<< Credevo di aver già chiarito che si è trattato di un errore. E, per la cronaca, se come dici tu avessi voluto sedurti e abbandonarti per vendetta, non ti avrei detto che quel bacio è stato un errore. Ma sarei andato avanti, incurante del fatto che tu sia o meno un’immatura. Se non tenessi conto dei tuoi sentimenti ti avrei sfruttata sessualmente senza troppe fisime mentali. Per tanto il ceffone non me lo meritavo! >> Esclama, voltandomi le spalle. Sorrido, ha appena ammesso di tenere a me!
 
 
 
[Paola]
Mentre sono chiusa in ascensore, mi perdo nei miei ricordi.
 
<< Mamma, io dico che sarebbe meglio proiettarlo alla festa quel filmato e tralasciare il folle piano di venderlo alla stampa. E’ troppo rischioso! E poi non ti vuoi godere le loro facce mentre lo guardano tutti? >> Proposi, a pranzo con lei, fingendo collaborazione, per convincerla a non fornire quel filmato alla stampa. Mancavano due settimane alla sfilata, dovevo fare qualcosa per fermarla.
<< Mi sembra una vendetta scialba! >> Esclamò.
<< Scialba? Mamma, quello che vuoi fare è punibile con la prigione. >> Le ricordai.
<< Semmai venissero a scoprire chi ha reso noto quel filmato. Ne siamo al correte sono io, te e quel tipo, che basterà pagare! >> Esclamò.
<< Come se avessimo tanto denaro da scialacquare! >> Commentai.
<< E’ uno spreco di energie, di denaro e rischioso il tuo piano, mamma! Ti rammento che è la mia vendetta per tanto decido io: proietteremo quel filmato alla sfilata! >> Decisi prendendo in mano la situazione.
<< Come vuoi! >> Esclamò, non troppo convinta.
<< Resteremo sempre così complici, vero? >> Mi domandò, accarezzandomi la mano sopra al tavolo. Annuii. Complici… Lei all’epoca stava già uscendo con Marcus e me lo teneva nascosto, e aveva il coraggio di parlare a me di complicità?
 
 
Vengo riportata alla realtà dal trillo dell’ascensore. Questa mattina non sono riuscita a lavorare! Ho continuato a controllare il telefono, senza decidermi a chiamare Gonzalo per chiedergli se è veramente lui il mio benefattore! Inforco gli occhiali da sole quando esco dall’azienda, diretta al bar accanto, per prendere una piadina d’asporto. Per poco non vengo colta da infarto quando una mano mi attanaglia una spalla costringendomi a voltarmi.
<< Mi hai fatto male! >> Esclamo, massaggiandomi una spalla e rilassandomi, quando mi rendo conto che non è un maniaco bensì solo Alec.
<< Hai qualche appuntamento? >> Mi accusa.
<< Sì, con il mio pranzo. Se non mi sbrigo finiranno tutti i panini d’asporto. Possiamo parlare per strada. >> Lo invito. Lui m’impedisce di procedere afferrandomi nuovamente.
<< Non mi sembra il caso di comportarsi così! >> Esclamo. Noto solo ora che indossa gli stessi indumenti di ieri e ha un aspetto orribile.
<< Ed io dovrei crederti. Dopo tutto non mi hai detto bugie durante la nostra relazione… pardon, semplice frequentazione, vero?! >> Tuona.
<< Sei matto? Cosa ti prende? >> Gli domando. Non l’ho mai visto così!
<< Perché non mi hai mai narrato che Federico ci ha provato con te? Magari i suoi fiori gli hai esposti nel tuo ufficio! >> Esclama.
<< No, la pianta l’ho gettata. Ad ogni modo non te l’ho detto per non creare dissapori tra di voi, dato che non è successo assolutamente niente. >> Rispondo.
<< Ed io dovrei crederti. Dopo che hai tenuto sul filo per settimane, per poi scaricarmi con una misera scusa! >> Interviene iracondo.
<< Se vuoi credermi o meno fai come credi. Non voglio neanche sapere cosa ti ha raccontato Federico. Ad ogni modo non è una scusa ridicola! Mi dispiace ma io non proverò mai certi sentimenti che tu senti per me. Ponendo fine a questa relazione hai l’occasione per cercare il vero amore! >> Gli faccio notare.
<< La pianta l’hai gettata perché non era un presente abbastanza sostanzioso per te! >> Esclama.
<< Cosa vuoi dire? >> Gli domando.
<< Che i biglietti gli hai tenuti. Così come ti è piaciuto partecipare ai concerti in prima fila, talvolta andare dietro le quinte! >> Mi accusa.
<< Non ti permetto di mancarmi di rispetto! >> Tuono.
<< Evidentemente il tuo Diego non aveva tutti i torti quando ti accusava di utilizzarlo per farti bella e per estorcergli regali da urlo! >> Mi accusa. Gli tiro un ceffone.
<< Sei una stronza! >> Tuona, prima di allontanarsi. Quando l’ho conosciuto non immaginavo questo lato di lui! Tremo e mi metto a piangere quando giungo alla caffetteria e sono costretta a sedermi.
<< Signorina, ma si sente bene? >> Mi domanda un cameriere intento a sparecchiare un tavolino.
<< Sì. Mi può portare una piadina vegetariana, impasto di zucca, da asporto, per favore? >> Chiedo. Lui annuisce.
<< Anzi no, lasci stare! >> Cambio idea prima di alzarmi per tornare in azienda.
 
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 74.
 
 
Ecco qui, scritto praticamente di getto. Finché proseguono i “domiciliari forzati” ne approfitto per procedere con la storia.
Il capitolo è stato “monopolizzato” dalla morte di questa tizia, e c’è un perché che sono sicura riuscirete a dedurre. Sono nati i primi scontri riguardo ai pareri contrastanti sui preparativi di nozze. Come andrà a finire? Quale sarà la data delle nozze? Francesco e Class riusciranno a chiarirsi, magari con l’aiuto di qualcuno? Se sì, chi potrebbe essere questo qualcuno? Alexander sta per arrivare a Bogotà per la prima volta, e conoscerà tutta la combriccola al completo di pseudo cugini della sua futura moglie. Nicola e sua moglie come prenderanno il progetto di sposalizio? Grazie e a presto!
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Betty la fea / Vai alla pagina dell'autore: Mew_vale