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Autore: Mew_vale    01/05/2020    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 75
 
 
 
[Marcella]
<< Patty, sei divina! >> Si complimenta Ugo, ammirando la sua creazione e l’indossatrice. Effettivamente è un bell’abito! Patrizia per il rinnovo delle promesse nuziali indosserà un abito lungo a sirena, che le sta divinamente visto il suo fisico inviabile nonostante l’età, frutto di duro allenamento! L’abito color rosa antico si allaccia dietro il collo, lasciando parte della schiena scoperta, ed è ricoperto di tulle di pizzo. Un abito molto più sobrio rispetto al paralume che indossava al suo matrimonio!
<< E’ una meraviglia! >> Commenta Bea.
<< Sei bellissima! >> Commentano coralmente Camilla, Giulia, Michael, David e Silvia.
<< Complimenti Ugo e Camilla. Patrizia, sei bellissima! >> Mi complimento.
<< E non avete ancora visto la parte migliore! Il tulle viene via, così come la parte finale della gonna. E, abbinando questo copri spalle, diventa un perfetto abito che Patrizia potrò tenere addosso durante il viaggio! >> Ci spiega Ugo. Apportando me modifiche illustrate l’abito cambia del tutto aspetto!
<< Ho già promesso a Daniele che potrà togliermi l’abito da sposa, quando saremo alle Maldive! >> Gongola. Sui visi di Ugo, Silvia, David e Camilla si dipinge un’espressione di disgusto, mentre Bea e Michael ridacchiano. Io sollevo gli occhi al cielo: discreta come sempre!
 
 
 
[Daniele]
Sono curioso di sapere che mise avrà scelto Patrizia per questo rinnovo delle promesse nuziali!
<< Stai attento a dove metti le mani! >> Redarguisco Ugo, a disagio, visto che smanettando nelle zone basse del mio corpo per sistemare i pantaloni, mentre sono posizionato di fronte allo specchio su una pedana. I presenti (le mie sorelle, mia nuora Camilla, mia nuora Silvia, Giulia, Michael e David) ridacchiano dinanzi a tale scena.
<< Voglio vedere quando sarà il turno se riderai tanto! >> Minaccio mio figlio, il quale sbianca dinanzi a tale eventualità.
<< Anche con l’abito di Dan avete fatto un lavoro eccezionale! >> Si complimenta Bea, seguita a ruota da tutti gli altri. Per il matrimonio avevo scelto un modello tradizionale mentre per stavolta ho voluto optare per qualcosa di più particolare: giacca nera con una fantasia vittoriana, traslucida come i pantaloni dello stesso colore, camicia e cravatta beige. Quest’ultima ha un brillantino sul nodo.
<< Suppongo che i nostri abiti debbano fare pandant con quello dello sposo? >> Sento che chiede mio figlio David sotto voce alla sua fidanzata.
<< Esatto. Solo che i vostri abiti avranno delle sfumature più chiare, non vi potete vestire come lo sposo! >> Lo informa Ugo.
<< Il tuo testimone ne sarà entusiasta! >> Ironizza David, riferendosi a mio figlio Giulio.
<< Perché non è qui? >> Ci domanda Ugo.
<< Deve lavorare. >> Lo informo.
<< Da quando? >> Domanda Ugo.
<< Ugo, possiamo procedere con le prove dei vestiti per i figli di Daniele? >> Propone Marcella. Mi cambio e Patrizia rientra in atelier prima di procedere.
<< Il tuo abito Giulia è di chiffon e ha una sfumatura più scura rispetto all’abito di Patrizia! >> Spiega Ugo.
<< Se vuoi provarti il tuo abito è nel camerino. Mi raccomando, non farlo vedere a tuo padre, non deve intuire né il modello né il colore dell’abito di tua madre! >> Le ordina Ugo.
<< Ugo, hai confezionato anche il secondo abito da donna che ti ho chiesto con le misure che ti ho fatto avere? >> Gli domando.
<< Sì. Ma a chi lo devo far provare? >> Mi domanda.
<< Tu non ti angustiare per cose che non ti riguardano. L’abito viene via con me oggi stesso. >> Preciso. Passerò da casa di Diego e Isabella stasera stessa così mia figlia potrà provarsi il suo abito, identico a quello dei suoi fratelli.
<< Ok, ma se lo sbirci ti ammazzo! >> Mi minaccia.
 
 
 
[Betty]
<< Scusate l’interruzione. Vorrei parlare da sola con mia figlia prima di andare. >> M’intrometto, entrando con discrezione in atelier.
<< Usciamo mamma. >> Propone mia figlia. Parliamo nello show room.
<< C’è qualche problema? >> Mi domanda con apprensione.
<< No, tranquilla. E’ solo una sciocchezza, almeno credo. E’ che abbiamo notato che ultimamente Diego trascorre tanto tempo con Daniele e ci chiedevamo da quando i due sono così amici? >> Le domando. Camilla sembra impreparata dinanzi a tale mia domanda.
<< Davvero? Non l’ho notato. Sarà solo un’impressione, si vede che ha sotterrato l’ascia di guerra con Giulia e Giulio e, di conseguenza, si sono distesi anche i rapporti con Daniele. >> Ipotizza.
<< Sì, dev’essere questo. E’ solo che papà ed io ieri parlando con Diego abbiamo notato una stranezza: lo stava per chiamare in un modo, per poi fermarsi e chiamarlo per nome. Ha detto “mio” e poi si è bloccato. Il mio cosa? >> Le domando.
<< Siete sicuri di aver capito bene? >> Domanda, come se avessimo la demenza senile.
<< Sì. Vabbè, è evidente che tu non sai niente. Passa una buona giornata tesoro! >>
<< Grazie mamma, anche tu. Saluta papà. >> Mi domanda prima di tornare ai suoi impegni. Era un po’ strana e reticente!
 
 
 
 
[Diego]
<< Ho vissuto sei anni della mia vita accanto ad una persona che non conoscevo, se prima ha deciso di rovinarmi la vita con quel video ed ora ha assunto quell’avvocato per farla franca. >> Constato, steso sul divano del mio studio con la testa appoggiata alle sua gambe. Isa mi accarezza i capelli.
<< Mi dispiace. Immagino che non dev’essere una decisione semplice da prendere. >> Risponde.
<< In parte i miei hanno ragione: se non fossi stato con Giulia quella sera quel video non sarebbe mai esistito e non sarebbe successo questo disastro! >> Esclamo.
<< I tuoi non ti hanno detto questo. >> Osserva.
<< No. Ma è vero! Paola non ha tutte le colpe. Ho fomentato io la sua rabbia! >> Constato. Mi alzo bruscamente mettendomi seduto.
<< Io non ti merito. Credevo che, quando ti ho parlato del filmato, sarebbe stata l’ultima volta che avresti dovuto sostenere una conversazione riguardante le mie passate avventure ed invece eccoci qui: sei costretta ad ascoltare ancora certe cose! Il mio passato mi tormenta e non meriti di essere vittima di esso, o mia! >> Esclamo colpevole. Isa, accarezzandomi dolcemente il mento, mi obbliga a voltare il capo per guardarla.
<< Se incappare il quel video ogni volta che aprirò i social sarà il prezzo da pagare per starti accanto, lo pagherò! >> Mi risponde. Assaporo le tue labbra.
<< Mi sentirei un uomo perduto senza di te, senza il tuo amore! >> Le rammento. << Non lasciarmi mai! >> La supplico.
<< Mai! Sarebbe la follia più grande che potrei commettere. Non ho mai assaporato le emozioni che mi fai provare. Grazie a te ho ritrovato mio padre oltre che l’amore! >> Mi rammenta. Veniamo interrotti quando sentiamo qualcuno bussare alla porta socchiusa.
<< Diego, possiamo? Noi andiamo a casa. >> Mi annuncia mio padre, con al seguito mia madre. Nicola, sua moglie ed i miei zii attendono un po’ distanti dalla porta.
<< Va bene. Suppongo che ci vedremo direttamente al funerale? >> Ipotizzo.
<< Certamente. Passate una buona giornata, ciao Isabella. >> La saluta mio padre.
<< Buona giornata Armando. Arrivederci. >> Saluta Isabella per poi rivolgersi al resto del gruppetto il quale risponde all’augurio prima di chiudere la porta.
<< Non credi che i miei dovrebbero sapere prima della conferenza stampa che Daniele è tuo padre? >> Osservo.
<< Effettivamente ci avevo pensato. Ma dovrei prima chiedere il parere di Daniele, non credi? >> Osserva la mia fragolina.
<< Provo a intercettarlo prima di lasci l’azienda e glielo chiedo. >> Propone.
<< Stai solo attenta ad orecchie indiscrete, tipo la banda! Devo andare, mio fratello e compagnia bella mi aspettano. >> Le rammento. Mi alzo e mi ricompongo.
<< Divertiti oggi pomeriggio con Giulia e con il resto della compagnia. >> Le auguro.
<< Ci vediamo questa sera qui sotto e andiamo a casa insieme? >> Propone. Annuisco accarezzandole le gote.
<< Mi mancherai! >> Esclamo.
<< Anche tu amore. >> Risponde, cercando un mio bacio.
 
 
 
[Isabella]
Attendo alla mia scrivania l’arrivo di mio padre in compagnia di tutta la famiglia. Per fortuna la banda sen’è andata a pranzo!
<< Daniele, ti vorrei parlare se hai un secondo. >> Lo fermo, mentre attraversa il corridoio. Per fortuna Lombardi non c’è o mi sarei dovuta inventare chissà che cosa per allontanarlo!
<< Ti aspetto di sotto! >> Esclama sua moglie.
<< Può restare Patrizia, così come possono restare tutti gli altri. >>
<< Cosa succede? >> Mi domanda mio padre.
<< Bhe, non è facile da avanzare come richiesta. Diego ed io stavamo pensando che sarebbe più onesto se Armando e sua moglie sapessero da noi della nostra parentela anziché dalla conferenza stampa. Dopo tutto sono i genitori del mio fidanzato e sono gli unici due della famiglia a non sapere la notizia. >> Osservo, dato che Camilla e Lorenzo ne sono a conoscenza.
<< Suppongo che sia un’osservazione ragionevole. Questa sera vorrei passare da casa vostra per lasciarti il vestito per la cerimonia, se non disturbo. Perché non li inviti da voi? >> Propone. Sorrido e tiro un sospiro di sollievo.
<< Qualcosa mi dice che eri terrorizzata all’idea di avanzare una richiesta verso Dan! >> Chiosa la mia nuova zia naif. Avvampo.
<< Non mi nutro mica di carne umana! >> Si lamenta mio padre.
<< Sentiti libera di porci tutte le domande che vuoi. >> Interviene Patrizia, lasciandoci tutti spiazzati. Mi vengono le lacrime agli occhi.
<< Va bene, grazie Patrizia. >> Rispondo.
<< Cosa ti rende così magnanima? La seconda festa di nozze o il fatto che diventerai nonna? >> La prende in giro Giulia.
<< Noi stiamo uscendo per accompagnare Giulia alla sua visita medica e poi andremo a pranzo. Ti unisci a noi? >> Mi invita Marcella.
<< Veramente ho preso in precedenza un impegno con un amico. Mi dispiace! >> Confesso, costretta a declinare.
<< Può sempre venire con noi a pranzo dopo la eco, se per lui va bene. Chi è questo tuo amico? >> Propone Giulia.
<< E’ Francesco. Gli invio subito un messaggio per girargli l’invito, grazie! Mi sarebbe dispiaciuto lasciarlo solo dopo aver accettato il suo invito ma non vorrei perdermi la tua eco. >> Ringrazio, afferrando il cellulare.
<< E’ deciso allora! Potrebbe venire anche a fare shopping! Se non sbaglio è gay, giusto? Io adoro il gusto dai gay! >> Esclama la zia naif.
<< Oh no, non mi prendo neanche la briga di proporgli di venire a fare shopping: è una pratica che detesta. Lui non appartiene alla categoria dei gay effeminati. >> Preciso.
<< Di Lombardi ne basta uno nella nostra cerchia! >> Chiosa mio padre.
 
 
 
[Camilla]
Sul divano del suo ufficio, location di tutte le nostre effusioni segrete durante l’orario di lavoro, seguitiamo a baciarci, dimenticandoci del tempo che scorre, anche se David avrebbe appuntamento con Giulio ed i miei fratelli mentre io dovrei andare a pranzo con Roby e Cèsar!
<< I tuoi baci mi fanno impazzire! >> Soffia sulle mie labbra, intervallando le parole ai baci. Sorrido. Mi torna alla mente la sera del nostro primo bacio: una serata in parte infernale vista la litigata con Diego a casa sua, abitazione da cui sono scappata per rifugiarmi da David, serata che fu interrotta da sua madre la quale era tutta agitata per la decisione presa da suo marito di abbandonare la corsa a Presidente. La parte memorabile della serata è stata quando, sotto al residence e sotto alla pioggia, ci siamo scambiati il nostro primo bacio che, nonostante fu interrotto da Giulio con una telefonata, fu magico! Quella sera faticai a prendere sonno!
 
 
Richiusi la porta del mio appartamento alle mie spalle e mi appoggia ad essa con la schiena. Mi portai una mano al cuore preoccupata dal battito accelerato di quest’ultimo visti i problemi di cuore in famiglia! La mia era una malattia alla quale però non c’era cura o medicinale in grado di contenere i sintomi: l’innamoramento! Ero troppo elettrizzata per mettermi a dormire, nonostante ci provai infilandomi il pigiama e stendendomi a letto. Cambiavo posizione appena chiudevo gli occhi. Avevo il sapore delle sue labbra sulle mie, il calore delle sue mani sul mio viso e sul mio collo. Mi resi conto che non mi sarei addormentata tanto presto quando ricevetti un sms:
“Riflettevo su quali belle parole potevo scriverti, ma poi mi sono reso conto che ci siamo detti tutto questa sera. E’ stato un supplizio dovermi separare da quelle labbra!”
“Ho ancora il tuo sapore addosso, nonostante mi sia fatta anche la doccia, e ne sono felice di questo perché vuol dire che sarai sempre con me anche quando saremo distanti!”
“Distanti? Non voglio esserti distante!”
“Non riesco a prendere sonno, sai?”
“Strano, perché l’eccesso di serotonina dovrebbe fare l’effetto opposto, giusto? Se non fosse che anch’io non riesco a smettere di pensare al nostro bacio e a te! Fosse per me manderei avanti le lancette dell’orologio fino a domattina!”
“Invece temo che ti toccherà sentirle ticchettare per tutta la notte! Buona notte David, ci vediamo domani.”
“Passa una buona notte anche tu! <3”
No, non avrei preso sonno! L’indomani mattina lo avrei fatto scappare con le mie occhiaie!
 
 
<< Che cosa ti fa sorridere? Pensi ad una vecchia barzelletta mentre baci il tuo futuro marito? >> Mi domanda notando le mie labbra piegarsi sotto le sue.
<< No. Ripensavo ai messaggi che ci siamo scambiati dopo il nostro primo bacio quando siamo rientrati nelle rispettive case. Messaggi che sono appropriatamente custoditi nella cartella “screenshot”! >> Specifico.
<< Io e te potremmo redigere un’enciclopedia con tale titolo! >> Scherza.
<< Non avevo mai fatto queste cose prima d’ora: perdere il controllo anche in situazioni dove sarebbe richiesto, tipo l’orario lavorativo, o collezionare i messaggi che mi invia il mio amato! >> Osservo. Il vero amore ti riempie la vita!
<< Per la verità è scattata la pausa pranzo, perciò non ci dobbiamo angustiare! >> Osserva, accarezzandomi un seno sopra la blusa. Sorrido.
<< David! >> Lo ammonisco, quando sentiamo bussare.
<< David, siamo tutti pronti. Giulio ci aspetta di sotto. >> Sentiamo dire da Diego al di là della porta.
<< Arrivo! >> Lo rassicura.
<< Proseguiremo la conversazione questa sera, dottor Valencia! >> Ammicco.
<< Ci può giurare futura signora Valencia! >> Risponde, seguitando nel palpeggiarmi un seno.
 
 
 
[Armando]
<< Hai sentito, vero? >> Mi domanda mio marito per l’ennesima volta mentre andiamo verso casa.
<< Sì. Ho sentito Armando. Anche se non so quanto sia stato carino origliare! >> Osservo. Erano così carini mentre si scambiavano parole d’amore che siamo rimasti appostati vicino alla porta socchiusa e quasi ci commuovevamo, prima di sentire quella frase: “grazie a te ho ritrovato mio padre”. Per fortuna l’abbiamo udita solo noi.
<< Ma i genitori di Isa non erano morti? >> Obbietta Armando.
<< Evidentemente no. Non avrà voluto raccontarci la sua storia famigliare così presto e di fronte a tutta quella gente! >> Ipotizzo. Dopo tutto la conoscevamo da poco e ci trovavamo ad un pranzo affollato! Mio marito frena improvvisamente, non accorgendosi di un’auto ferma ad uno stop, e per poco non vengo proiettata contro il parabrezza.
<< Diego stava per dire “mio suocero” ieri sera! >> Esclama Armando.
<< Ne hai di fantasia! >> Esclamo, dopo essermi ripresa dalla brusca frenata mentre era sovrappensiero.
<< Bhe, questa spiegazione giustificherebbe la frase che abbiamo sentito oggi. Diego e Daniele stringono amicizia e nello stesso momento Isabella scopre di avere un padre che non è quello morto! >> Esclama mio marito.
<< La banda ti ha influenzato? Queste sono illazioni degne di Berta! >> Osservo, scuotendo il capo, quando ricevo una chiamata proprio da nostra nuora.
<< Fai silenzio che è lei. Isabella, dimmi tutto! >> Esordisco, dopo aver azzittito mio marito.
<< Scusa se chiamo, ma siete spariti e mi è passato di mente di dirvi una cosa. Diego io avremo piacere ad avervi a cena questa sera, una cenetta tranquilla! >> Ci invita.
<< Molto volentieri. Dobbiamo portare qualcosa? >> Domando.
<< Magari del vino, visto che ieri sera Class si è fatto fuori tutto? >> Ironizza Armando. Non trattengo una risata.
<< Bhe… Diego non rifiuterebbe! >> Esclama Isabella.
<< Allora compreremo il vino. Messaggiami per dirmi cosa prevede il menu. A stasera! >> La saluto.
<< A stasera. >> Saluto.
<< Dovranno dirci che Daniele è il padre di Isabella! >> Ipotizza Armando.
<< E’ un’assurdità! >> Esclamo.
<< Perché? Non sarebbe una novità per quei due mettersi le corna. >> Mi fa notare mio marito.
 
 
 
[Silvia]
<< Io vorrei un’insalatona tonnata, ma senza capperi! >> Ordino, a pranzo con mia madre, la quale sembra molto arrabbiata! Che lo abbia già saputo?
<< Per me le polpette di melanzane e una caprese senza origano. >> Ordina mia madre prima di rendere il menu al cameriere.
<< Questa mattina Jimmy era al quanto silenzioso e reticente sulla serata di ieri. In più questa notte ha dormito sul divano. Dice di essersi coricato e di essersi trasferito in seguito ma è una balla: sono stata sveglia ad aspettarlo, lo avrei sentito! >> Esordisce. Ottimo: non sa nulla!
<< Mamma, ti andrà di traverso il pranzo per quanto di dirò. Premetto che non sappiamo cosa si siano detti o cos’abbiano fatto, ma prima della cena Jimmy e Lena si sono appartati fuori dagli sguardi di tutti. Quando Diego li ha chiamati per accomodarsi a tavola sono spuntati fuori assieme dal vano scale. >> Confesso.
<< NON POSSO CREDERCI, MI HA MENTITO! Gli ho chiesto specificatamente se durante la cena fosse successo qualcosa che meritavo di sapere e mi ha solo detto di averla redarguita per come mi ha trattato a pranzo. Perché non mi ha detto di essersi imboscato con quella troia?! >> Tuona. Mi guardo attorno imbarazzata poiché attira alcuni sguardi!
<< Imboscati… Magari l’ha presa in privato per redarguirla e non è successo nient’altro. >> Ipotizzo.
<< E ha evitato di coricarsi a letto accanto a me perché era troppo complicato spiegarmi tutto ciò? Tra i due è successo chissà cosa e non è venuto a letto per non far notare che era agitato! >> Esclama sicura come se avesse la palla di vetro.
<< Mamma io non ti comprendo! Se hai notato che la presenza di quella tizia gli crea confusione perché continui a starci insieme? >> Le domando.
<< Lo sai che lotto prima di dare un rapporto per spacciato! >> Mi rammenta. Lo facesse anche Francesco! 
<< Io lo so fin troppo bene. Sarà per questo che, nei giorni seguenti alla presentazione della domanda di divorzio, il cellulare un bel giorno mi ha abbandonato: si è suicidato viste le tue continue chiamate! >> Ci sorprende mio padre il quale non perde tempo per punzecchiarla. Trattengo un sorriso.
<< Sempre simpatico, Valentin. E solo da quel che vedo! >> Lo rimbrotta mamma.
<< Ho imparato la lezione. Ciao pulcina, come stai? Ti piace la casa? Comunque il tuo ragazzo non conosce mezze misure, o ha manie di grandezza? Una villa come regalo del primo mesiversario. Al primo anniversario ti regalerà un’isola o uno stato? >> Interviene. Rido.
<< Ciao papà. Non mi posso lamentare! >> Gongolo.
<< Casa? Quale casa? >> Domanda mamma incuriosita.
<< Stavo per raccontartelo, una volta esaurito l’argomento Jimmy. >> Le assicuro. Papà prende una sedia e si unisce a noi.
<< Scusi, un panino prosciutto crudo e mozzarella e mezzo litro di naturale, grazie! >> Ordina a volo ad una della cameriere.
<< Non mi sembra che ti abbiamo invitato a restare. >> Lo riprende mamma.
<< Non è mica tuo il bar. Chi è Jimmy? >> Le risponde per poi porre la domanda.
<< Non sono affari tuoi! >> Esclama.
<< La cotta per il ristoratore ti è già passata? >> Interviene. A mamma le si gonfiano le guance. Reprimo una risata, come tutte le volte che i miei genitori si confrontano. Mi fanno morire! Il loro non è odio, forse un po’ di insofferenza… E’ il loro modo di volersi ancora bene!
<< Mi piacerebbe conoscere questo nuovo campione di pazienza. E anche un po’ masochista se ha a disposizione un’altra donna ma continua a stare con la mia ex moglie! >>
<< Se ti può consolare non credo che continueremo a stare insieme. Io non sono il ripiego di nessuno! >> Esclama. Dopo mille anni ma ci è arrivata! Del resto tale figlia e tale madre… quanto ci ho impiegato io per capire che per Lorenzo ero solo un ripiego?
<< Ad ogni modo Giulio ha comprato una villa da ristrutturare. In settima abbiamo appuntamento con un architetto e con un geometra, una volta approvato il progetto potremmo iniziare i lavori. >> Narro.
<< Una villa come regalo di mesiversario… Non ha uno zio più grande e single? >> Mi domanda mia madre. Papà scuote il capo.
<< No, mamma. Ha due zie, una è separata, ma l’altra è single, semmai decidessi di esplorare nuove possibilità! >> Le spiego, dato che con gli uomini non sembra avere troppa fortuna. Magari ha anche uno zio da parte di madre: in effetti non conosco i parenti da parte di madre!
 
 
[Lorenzo]
<< E tu che volevi andare con la tua auto sportiva. Stiamo stretti nell’auto di Lorenzo, sarei andato a casa stile sottiletta stasera! >> Si lamenta Giulio verso Diego. Io e mio fratello, che siede al posto del passeggero, ci scambiamo uno sguardo. Ci toccherà sopportarlo, soprattutto ora che è diventato per entrambi una sorta di cognato.
<< Succede questo ad allenare tanto il corpo! Si ingrassa! >> Lo prende in giro Diego.
<< Non sono grasso. Sono tutti muscoli! Corpo che fa impazzire la mia ragazza! >> Gongola.
<< Interessante! >> Commento, cercando di dire che non ce ne frega una mazza!
<< Invidioso? >> Mi domanda.
<< Sei ritardato? >> Rispondo di rimando.
<< Le nostre donne preferiscono uomini che hanno allenato anche il cervello oltre al corpo! >> Esclama Diego. Giulio si mette a ridere.
<< La mia ha la fortuna di godere di entrambi! >> Ribatte. Chi lo avrebbe immaginato un mese fa che ci saremo ritrovati qui a ridere e scherzare?
 
Io, Michael e Roberta non rivolgevamo la parola a Giulio da settimane dopo la visita a Samuel Martinelli. Sapevamo che a questa festa di carnevale ci sarebbe stato, ma cosa potevamo farci? E poi a me e alla mia fidanzata, per fortuna, importava relativamente poco. Potevamo benissimo vivere senza parlarci!
<< Quanto mi dispiace per Michael. Tradito così da suo fratello! >> Commentò la mia ragazza alla festa di carnevale del club. Per l’occasione avevamo deciso di vestici anni 50: la mia ragazza vestita con il suo abitino scollato e a vita alta faceva la sua bella figura! Non potevo smettere di buttare lo sguardo al suo decolté pur tenendo sott’occhio la situazione attorno a me nel caso a qualcun altro fosse caduto l’occhio. Sarei stato costretto ad ucciderlo!
<< Giulio si è scusato più e più volte. >> Osservò l’avvocato difensore di Giulio.
<< Questa cosa che lo difendi così a spada tratta me la devi spiegare. Mi preoccupi! >> Ribattei verso mio fratello, travestito da Jack Sparrow.
<< Non riesco a prenderti sul serio con quei baffi finti! >> Lo beffeggiò la mia ragazza ridendo. Sopraggiunsero David, Camilla, Cèsar e Michael.
<< Ci ho messo un po’ ad abituarmi! >> Aggiunse Isabella alias Elizabeth Swann.
<< Guardate, ecco Silvia. Non vedo Giulio. >> Osservai, vedendo entrare la mia ex, travestita da damina dell’800, in compagnia di Francesco ma senza Giulio.
<< Buonasera. >> Ci salutarono coralmente Silvia (con aria contrita) e Francesco. Rispondemmo al saluto.
<< Non vedo Giulio. >> Constatò Diego.
<< Cosa veniva a fare? Per essere ignorato, e magari ricevere altri insulti? >> Rispose Silvia al quanto alterata.
<< Avrebbe sempre potuto passare la serata con me, Isa, David e Cami. >> Obbiettò mio fratello. Ma perché si prendeva tanta premura per lui?
<< Non se l’è sentita. Sta malissimo per quanto successo e per lui è già stato impegnativo essere rifiutati telefonicamente, non voleva dare vita a scenate pubbliche. Il buffet delle bevande dove si trova? >> Chiese.

<< In fondo sulla destra. >> Le indicò Roberta.
<< Vado con lei. Buon divertimento! >> Si congedò da noi Francesco, mascherato da Johnny Depp come cappellaio matto.
<< Dite che sono stato troppo cattivo con lui? >> Ci chiese Michael.
<< Per me no. Rammenti la scenata di tuo padre quando lesse quell’articolo? La colpa ricade tutta su Giulio. >> Precisai.
<< Non è responsabile lui dell’instabilità mentale di quel tale. Chi mai maturerebbe una vendetta per così tanti anni? >> Mi fede notare David. Bhe, vista così…
<< Ad ogni modo se ha addirittura disertato questo party per non creare problemi credo che abbia pagato abbastanza, no? A te non manca? >> Chiede la mia saggia ragazza al suo fratellastro.
<< Sì, mi manca. >> Ammise.
<< Allora và da lui e trascinalo a questo party. Guarda la povera Silvia quanto è abbattuta per non avere accanto a sé il suo duca! >> Esclamò Diego.
<< Forse è una buona idea infondo. Se fate pace ora eviteremo che venga alla sfilata con quell’aria da funerale che lo ha accompagnato in queste tre settimane! >> La rigirai per non dare ad intendere che stavo mutando la mia idea su di lui!
 
 
In volto mi si tinge un’espressione di disgusto.
<< Grossomodo quando abiterete nella nuova casa? >> Chiede David a suo fratello.
<< Quale nuova casa? >> Chiedo.
<< Una villa da ristrutturare che ho acquistato per festeggiare il nostro primo mesiversario. >> Specifica Giulio.
<< Ed io che le ho regalato un ciondolo. >> Commento, non perdendo d’occhio la strada.
<< Io una cena, dall’aperitivo all’ammazza caffè, alla “Casa San Isidro”. Visto che la sera della nostra pr… una sera speciale per noi l’ho portata sul terrazzo del palazzo più alto della città, cercavo un ristorante con una bella vista! >> Ci spiega David.
<< E’ il ristorante che si raggiunge con la funivia giusto? >> Chiede conferma Diego.
<< Viste le manie di grandezza dei figli cosa dobbiamo aspettarci Domenica al ricevimento dei vostri genitori? Spettacoli pirotecnici, un cameriere personale per ogni invitato, il più famoso cantante ad intrattenerci? >> M’intrometto facendo dell’ironia.
<< Non è colpa nostra se non hai fantasia e sei mediocre! >> Afferma Giulio. Stringo più forte il volante. Sì, è vero! A parte la sorpresa delle foto e della torta, che poi è stata questo granché, non è che sia così bravo a fare le sorprese a Roberta. Non ho fantasia! Mentre mio fratello e i nostri amici fanno alle loro compagne sorprese da urlo e super romantiche!
<< Tu cosa le hai regalato per il vostro primo mesiversario? >> Domanda David a mio fratello.
<< Non vi riguarda! >> Esclama misterioso Diego, dopo aver mascherato un sorriso.
 
 
[Lena]
<< Io non capisco: se quel tale per Francesco è solo un tappabuchi perché quando ti ha lasciato ha detto che era un suo ex e l’ha ripetuto anche alla sfilata quando glielo hai chiesto? >> Pongo come interrogativo, mentre mangio il mio panino, a pranzo con mio fratello.
<< Mi fai domande a cui non ho risposte. Io non ci capisco più niente… non si è presentato all’appuntamento in caffetteria. Evidentemente chiarire è importante solo per me! >> Esclama oramai rassegnato.
<< Non so. C’è qualcosa di molto strano in tutta questa storia. Perché inventarsi una scusa per lasciarti? >> Mi domando.
<< Codardia? Non lo so e sinceramente sono stufo di cercare un chiarimento che lui non desidera! Dovrei andare avanti con la mia vita. >>
<< E restare con questo dubbio che ti trascineresti in giro per il mondo come una zavorra? >> Gli faccio notare.
<< Il tuo incontro giornaliero con Jimmy? >> Mi domanda distogliendo l’attenzione dalle sua vicissitudini.
<< Un disastro apocalittico, rendo l’idea? Soffre la mia presenza. Ma mi ha fatto capire che tiene ancora a me: ha detto che se voleva sedurmi per poi scaricarmi per vedetta avrebbe evitato di classificare il nostro bacio appassionato di ieri sera come uno sbaglio! >> Gli racconto.
<< Ottima osservazione. >> Risponde, quando le modelle dell’azienda si avvicinano al nostro tavolo.
<< Ciao ragazze. Come mai nei paraggi? La collezione è stata presentata. >> Domando loro. Fino alle prove della prossima non hanno granché da fare qui attorno!
<< Ciao cara. Siamo venute a ritirare il nostro saldo. E poi dobbiamo guadagnarci il posto per la prossima sfilata! >> Esclama Chiqui. Anche le altre salutano.
<< Ed io per farlo guarda cos’ho indossato: niente male no? >> Mi domanda Valentina, sfilando e sculettando in mezzo al locale, per farci vedere la sua minigonna.
<< E’ costata un occhio sai? >> Interviene Valentina.
<< Questa sgallettata chi sarebbe? Chi dovrebbe sedurre dei nostri cugini? >> Mi domanda mio fratello.
<< Sono modelle dell’azienda. Vorrebbe sedurre Lorenzo. >> Rispondo sotto voce.
<< Sgallettata a chi? >> Domanda Valentina.
<< Comunque ti posso assicurare che quella minigonna, per cui hai speso un sacco di soldi, servirà a qualcosa: a procurarti una colossale figura di merda! Mio cugino è fedelissimo. Non solo se provassi a sedurlo per ottenere un posto nella prossima sfilata otterresti l’effetto contrario, ma avresti chiuso la tua carriera. Verresti cacciata dall’agenzia di cui fai parte e nessun’altra ti assumerebbe! >> Ridacchio di fronte all’intervento di mio fratello!
<< Ma come si permette il tuo amichetto?! Vedo che hai dimenticato Giulio in fretta! >> Interviene. Class si mette a ridere.
<< Sei tonta oltre che sgalettata, per non notare i nostri tratti comuni! Sono suo fratello! >> Esclama Class. Valentina rimane immobile come un pesce lesso! AnaLaura, dopo essersi spostata i capelli da un lato, allunga la mano verso mio fratello.
<< Piacere signor Huber Mendoza! Sono AnaLaura Mantilla! >> Si presenta la tizia. Casca male se pensa di fare colpo su mio fratello!
<< Non sono il papa, non serve elencare tutti i miei cognomi! Sorellina cosa dici di andare? Farai tardi in azienda. >> Suggerisce mio fratello, per liberarsi di queste cretine presumo!
<< Certo. >> Acconsento.
<< Allora noi occuperemmo questo tavolo. Gli altri sono tutti occupati! >> Interviene Chiqui.
<< Accomodatevi.>> Rispondo, mentre mi rivesto con la giacca e conto i soldi per pagare il conto.
<< Chiqui, stamattina al bar ti ho visto parlare con quel tale, il tizio con cui andavi a letto fino a poco tempo fa. Il figlio del fattorino! >> Sento che esclama Valentina verso Chiqui. Sento la terra franare sotto i miei piedi. Prima di Alma Jimmy si portava a letto una di queste gatte morte!
<< Sì, ci stavamo salutando! >> Spiega Chiqui.
<< Vi stavate baciando. Ci vai ancora a letto? >> Le domanda AnaLaura.
<< E se fosse? Poverino, ho sentito che parlava con un suo amico e pare che abbia dei problemi con la sua attuale compagna a causa di una sua ex! Cosa c’è di male se lo aiuto a passare questo brutto periodo? >> Gongola la troia!
<< Non ascoltare, andiamo! >> Mi ordina Class trascinandomi alla cassa e poi fuori dal locale.
<< Non ti metterai a piangere? >> Mi prende in giro. Deglutisco cercando di darmi un contegno.
<< No! >> Affermo categorica.
<< La mia sorellina si sta innamorando, e del suo primo ragazzo. Chi lo avrebbe mai detto? >> Seguita a prendermi in giro.
 
 
 
[Giulio]
Attendiamo una quaresima di fronte all’imponente cancello della dimora Ortega-Marquez prima che un tale in tenuta di portinaio, tipo i tizi che sono all’ingresso alla villa di famiglia in rotazione, venga ad aprirci.
<< Salve! >> Saluta.
<< Buongiorno. Siamo Giulio Valencia, Lorenzo Mendoza, Diego Mendoza e David Valencia. Siamo cari amici del signorino Vasco e siamo venuti a far visita alla famiglia! >> Mi qualifico a nome di tutti. Il tale, che evidentemente conosce i nostri nomi, ci apre il cancello. Ci accompagna all’interno della villa e sfortuna vuole che la prima persona che incontriamo sia qualcuno che odiamo profondamente, io in primis!
<< Chi si vede! Avete sotterrato l’ascia di guerra? >> Ci “saluta”.
<< E’ appena morta la madre della tua fidanzata e ti metti a scherzare con noi? Sei la feccia dell’umanità! >> Lo redarguisco.
<< Noi non abbiamo niente da dirci, mi pare. Abbiamo esaurito gli argomenti quel giorno nel tuo ufficio! >> Interviene Diego.
<< Io ti ho detto tutto quello che ti dovevo dire. >> Aggiunge Lorenzo, riferendosi al pugno.
<< Se intendi perseguire nei tuoi intenti provocatori noi saremo felici di cogliere tali provocazioni! >> Esclama Diego.
<< Si era parlato di non pubblicare su di voi alcuna notizia, non avete detto che non potevo divertirmi un po’! >> Obbietta il tale probabilmente cretino dalla nascita!
<< Se non ti è chiaro le regole del gioco le stabiliamo noi. Facci incazzare e la famiglia della tua ragazza riceverà tali foto che sai. >> Lo minaccia Diego.
<< E la feccia della società sarei io? Venite qui in casa di mio suocero a minacciarmi di mostrargli tali foto, quando è appena morta sua moglie! >> Esclama irato, mantenendo un tono di voce contenuto per non essere udibile.
<< Non diciamo che gliele mostreremo ora. Magari aspetteremo la vigilia delle tue nozze con Manuela, ammesso che arriverete a tale momento. >> Lo provoco. Deve solo provarci questo cerebroleso a farmi girare le scatole! La diatriba viene interrotta dall’arrivo della sua fidanzata e di Vasco.
<< Amore, chi è? >> Domanda Manuela, emergendo con suo fratello dal salotto. Vestono entrambi di nero e hanno l’aria provata.
<< Ciao ragazzi, che bello vedervi. >> Interviene Vasco, stringendoci a turno la mano. Presentiamo a turno le nostre condoglianze.
<< Scusate l’invadenza. Volevamo sapessi che ci siamo per qualsiasi cosa, così come le nostre famiglie. >> Interviene David.
<< Grazie. Vi farei salutare mio padre ma è piuttosto provato. E’ andato a riposare. >> Specifica Vasco.
<< Non ti preoccupare. Gli esprimeremo il nostro cordoglio dopo domani al funerale. >> Rispondo.
<< Allora se è tutto noi andremmo. Ancora sentite condoglianze. >> Sentiamo dire da dei tizi vestiti di nero, probabilmente impiegati del servizio funebre, mentre abbandonano la villa. Spuntano dal salotto in compagnia di Adelina.
<< Grazie mille. >> Salutano prima che gli addetti abbandonino definitivamente l’abitazione.
<< Ciao Adelina. Siamo venuti a porvi le condoglianze da parte delle nostre famiglie. >> Saluta David a nome di tutti.
<< Ciao ragazzi, grazie mille. >> Risponde.
<< Gonzalo, Helena, Sebastian e Angelina? >> Domanda David.
<< Nostra sorella e Sebastian atterreranno questo pomeriggio. Gonzalo e sua madre saranno qui domani alle 18. >> Specifica Vasco.
<< Vi serve aiuto per trasportare la bara? >> Domanda loro Diego.
<< Ci penseranno gli addetti al servizio funebre. >> Ci spiega Vasco.
<< Bhe, in effetti sarebbe più carino se fosse qualcuno di più vicino alla famiglia a trasportare la bara di mamma. >> Propone Adelina. Manuela scoppia a piangere.
<< Scusate. Non mi sembra vero! >> Esclama. Le avrà fatto questo effetto la parola “bara” accostata a “mamma”!
<< Noi vi lasciamo un po’ di privacy. Ci vedremo al funerale. >> Afferma Lorenzo, capendo che è il momento di levare le tende. Non è tonto del tutto allora!
 
 
 
 
[Olga]
<< E tu che pensavi ti mettesse le corna! Oddio quanto sono felice per voi! Vi meritate questo lieto fine. >> Mi abbraccia la mia amica del cuore, dopo aver ammirato per ore l’anello.
<< Grazie! Lieto inizio semmai. Da qui è tutta discesa! >> Esclamo contenta.
<< Mi raccomando: mio padre non sa ancora nulla. Domani raggiungeremo i nostri genitori a Bogotà così Alex potrà chiedere ufficialmente la mia mano. Sono così emozionata! >> Esclamo. Ci alziamo ad accoglierlo quando vediamo Alex rientrare e parcheggiare la sua tuo di fronte l’abitazione.
<< Ciao sposino! Spero di essere la damigella d’onore! >> Esclama Donna, prima di abbracciarlo.
<< Ti spetta di diritto tale ruolo. Piccola, hai ultimato i bagagli? >> Mi domanda il mio futuro marito. Annuisco.
<< Vi sposerete a Bogotà? > Ci domanda Donna.
<< No, qui a Miami, a Maggio. Ho sempre sognato sposarmi sulla spiaggia! >> Confesso.
<< Oddio! Adoro! >> Esclama Donna a mo di Ugo Lombardi!
 
 
 
[Leon]
Aspetto che arrivi di fronte al ristorante, in trepidazione, esattamente come ieri sera. Non so dire il momento preciso in cui, guardandola, ho pensato per la prima volta che mi ci sarei potuto affezionare e che mi sarebbe piaciuta. Magari è stato quel giorno a casa mia, quando mi ha parlato di suo padre, che ci siamo avvicinati.
 
<< Come lo prendi il caffè? Preferisci lo zucchero da tavola o il miele? Con o senza latte? >> Le ho chiesto.
<< Senza latte, addolcito con il miele, grazie! >> Rispose. Le porsi la tazza prima di accomodarmi sullo sgabello accanto al suo.
<< Mi sento come se mi fossi liberata di un peso che mi opprimeva il petto da anni ora che ho confessato a papà che è il loro litigio è scoppiato a causa mia. Se non avessi frugato nel suo studio e tirato quella lettera il litigio si sarebbe evitato! >> Continuava a recriminarsi, pur avendo chiarito le cose con suo padre.
<< Tuo padre ti avrà detto che non devi incolparti no? >> Le chiesi.
<< Sì, mi ha anche detto che non litigavano così a causa di quelle lettere, ma a causa di un tradimento che mia madre gli aveva inflitto. Mio padre scrisse quella lettera a Beatrice dopo averla vista in compagnia della sua famiglia perché si sentiva ferito in quel momento, ma non ha mai avuto intenzione di interferire nel matrimonio di Beatrice e Armando, o di lasciare mia madre. Lui amava mia madre, per lui era l’amore della sua vita, nonostante tutto! >> Mi narrò.
<< Queste notizie dovrebbero farti sentire meglio. Tu non sei responsabile della fatalità in cui è andata incontro tua madre ovvero l’incidente d’auto. Magari sarebbe successo il giorno seguente andando al lavoro o a fare la spesa? >> Cercai di tranquillizzarla. Non possiamo interferire con il destino, talvolta benevolo altre, come in questo caso, malevolo! Le accarezzai i capelli biondi sulla nuca che teneva sciolti quel giorno. Fu un gesto istintivo. Mi guardò timidamente e temetti di aver fatto qualcosa di male.
<< Scusami! >> Esclamai, ritraendo la mano.
<< Non preoccuparti. E’ bella casa tua! >> Osservò, cambiando argomento.
<< Quando l’ho presa era del tutto spoglia, l’ho comprata senza mobili. Non avevo neanche il letto. >> Narrai.
<< Hai fatto un ottimo lavoro per essere un uomo! >> Esclamò, sorrisi.
<< Cioè, non volevo offenderti, è che raramente un uomo ha il gusto del design, nell’accostamento dei colori… >> Cercò di giustificarti.
<< Non sono offeso. Ovviamente non ho fatto tutto da solo… C’è lo zampino di una donna in effetti! >> Affermai.
<< Sei stato sposato? Convivevi? >> Mi chiese quasi delusa!
<< No, parlavo di mia sorella Antonella. Vuoi fare un giro? >> La invitai. Alla fine del tuor ci fermammo sul divano del soggiorno.
<< Programmi particolari per oggi? >> Le chiesi, interrompendo il silenzio che si era creato tra di noi.
<< Studiare. Lunedì ho un esame. Tu? >> Rispose.  
<< Per pranzo aspetto ospiti. Mia cugina con il suo fidanzato e altri amici. Oggi pomeriggio farò il mio solito volontariato, stasera pizza e birra in solitaria! >>
<< Dove fai volontariato? >> Mi chiese.
<< Per un’associazione che si occupa dei senza tetto. Gli procuriamo un pasto caldo, il vestiario e se riusciamo un lavoro per aiutarli a rimettersi in sesto. Magari la settimana prossima, quando avrai dato l’esame e sarai più libera, potremmo fare qualcosa? >> Proposi di getto.
<< E-è un appuntamento? >> Mi chiese diventando paonazza. Magari la stavo mettendo a disagio!
<< Un’uscita tra due amici a cui piace parlare. Ci mangiamo una pizza? >> Minimizzai per non far sembrare la cosa troppo impegnativa.
<< Volentieri. Ora dovrei tornare ai miri libri. >> Si congedò. L’accompagnai alla porta.
<< Passa un buon week end. >> La salutai.
<< Anche tu, ciao. >> Mi salutò di rimando.
 
 
La vedo scendere dalla sua autovettura e salutarmi agitando la mano mentre attraversa prudentemente la strada. Ricambio il gesto.
<< Ciao. >> Mi saluta.
<< Ciao. >> La saluto verbalmente. Ci avviciniamo entrambi l’un altro, io alla ricerca delle sue labbra, ma incontro solo la sua guancia. Si sente ancora insicura nonostante sarebbe il terzo bacio che ci scambiamo. Ci riprovo, con più decisione, e la bacio dolcemente prendendola alla sprovvista.
<< Questo è un saluto! >> Esclamo. Mi sorride prima di offrirmi la sua mano, che afferro. Entriamo così nel ristorante: mano nella mano come una coppietta.
<< Buongiorno. Avete un tavolo per due? >> Domando a un cameriere il quale risponde affermativamente e ci accompagna ad esso.
<< Grazie per la colazione. Mio padre e mio fratello hanno molto apprezzato e ti mandano i loro ringraziamenti! >> Esordisce.
<< Non c’è di che. Volevo che potessi pensare a me appena sveglia! >> Esclamo.
<< Bhe, dopo ieri sera non servivano i cornetti! >> Risponde. Afferro la sua mano sul tavolo.
<< Sono creazioni della pasticceria vicino al palazzo dove abito. Preparano dei dolci miracoli! >> Commento.
<< Devo dedurre che sei una persona golosa di dolce? >> Mi domanda.
<< Molto goloso. E’ una cosa che abbiamo in comune? >> Chiedo.
<< Come fai a dirlo? >> Mi domanda.
<< Sarà che il tuo dolce ieri sera è misteriosamente finito prima che potessero fare il giro e finire la tavolata, tipo i calici di vino di Class Huber e della sua ragazza! >> Commento facendola ridere.
<< Mi avrai preso per una maleducata! >> Osserva.
<< No, niente affatto. Mi piacciono le donne che mangiano con gusto! >> Le assicuro. Le scosto dietro l’orecchio una ciocca di capelli prima di protendermi per poterla baciare.
 
 
 
[Lorenzo]
<< Sarebbe un duro colpo per Manuela, dopo la morte di sua madre, scoprire di essersi fidanzata con un mascalzone. >> Osserva mio fratello mentre entriamo in un ristorante. Muoio di fame!
<< Mi dispiace per lei, ma non riuscirei a provare clemenza se quel cerebroleso dovesse mettermi ancora i bastoni tra le ruote. >> Chiosa Giulio mentre David si premura di sapere se c’è un tavolo libero.
<< A proposito di bastoni tra le ruote: un problema lo abbiamo risolto, guarda lì. >> M’invita Giulio, girandomi un braccio dietro la nuca.
<< Sì, ma togli subito le tue manacce da me. Anche se avessi certe tendenze non le sfogherei con te! >> Esclamo.
<< Vorrei proprio vedere! >> Esclama di rimando. Mi è passata la fame!
<< Leon si sta baciando con Grace, quindi? Dov’eravate ieri sera o la sera della sfilata, sulla luna? Non vi siete accorti che stanno insieme? >> Interviene Diego.
<< E non mi dici niente? Ieri sera a momenti mi andava a fuoco la testa quando l’ho visto chiacchierare amabilmente con la mia ragazza. Per quando ne so lui e quella tipa potevano frequentarsi in qualità di amici. E  riguardo a te perché Leon sarebbe stato un problema? >> Domando a Giulio.
<< Silvia l’ha sfruttato per farmi ingelosire, per vendicarsi, perché andavo a letto con Lena. Gli avrei volentieri spaccato la faccia quando lo ha baciato di fronte a me! E’ stata tutta colpa di Lena. E’ arrivata a casa mia senza invito e Silvia ha baciato Leon per ripicca. Ho passato la notte peggiore della mia vita! >> Ci narra Giulio. Ken per poco non si guadagnava più nemici di Martinelli! Diego si mette a ridere.
<< Ricordo quella sera. Isa ed io eravamo ospiti a casa di Silvia, con Leon e Francesco, e quando siamo arrivati tu te ne stavi sul pianerottolo a parlare da solo contro la porta di Silvia lanciando maledizioni quel poveretto! E’ stata una scena esilarante! >> Ridacchia imitato da me.
<< Avrei voluto assistere alla scena! >> Rincaro da dose.
<< Ora ci preparano il tavolo. Di cosa si parla? >> S’inserisce David.
<< Di una sera in cui Silvia ha baciato Leon di fronte a Giulio per farlo ingelosire! Credo sia stata la sera in cui poi (ancora non mi è chiaro come) è finito a casa dei miei! >> Ridacchia ancora Diego.
<< Non me lo far ricordare: siamo andati a prenderlo io e Cami e tuo padre non mi sembrava molto divertito! >> Afferma David. Giulio serra la mascella.
<< Dai, stiamo scherzando. Sono storie divertenti a ripensarci! >> Osservo.
<< Sì, molto divertenti. Stavo per perdere la donna della mia vita, uno spasso! >> Recrimina Giulio.
<< Silvia è sempre stata attratta da te sotto sotto. O non ti avrebbe scelto per farmi ingelosire. Cioè, questo era il suo intento! >> Narro. E pensare che mi ci sono anche messo di traverso per separarli. Cosa direbbe Giulio se sapesse che anch’io gli ho messo i bastoni tra le ruote? Mi taglierebbe la testa se sapesse che fui io a dare il suo indirizzo a Lena quella volta!
<< Davvero mi usava come scusa per farti ingelosire? >> Mi domanda gongolando.
<< Sì. Pensa che una volta si è  inventata che mi lasciava per te. >> Racconto. L’unica cosa che posso fare a questo punto è sperare che Silvia non abbia detto niente a Giulio della RDL e del contrabbandiere e che lui non smerderebbe i suoi cognati e sua sorella! Spero nella sua trovata maturità! Giulio sorride dinanzi a tali rivelazioni.
<< Vado a salutare Leon. >> Ci annuncia Diego procedendo verso il loro tavolo. I due poco dopo si voltano verso di noi e agitano la mano a mo di saluto. Noi facciamo altrettanto.
 
 
[Giulia]
Muovo nervosamente la gamba destra, accavallata su quella sinistra, mentre aspettiamo che il Dottor Estrada chiami il mio turno per la visita.
<< Ma Jennifer? O Jenny! >> Propone mia zia Bea mentre parliamo di potenziali nomi. Proprio il nome di quella gatta morta che stava per portarmi via l’uomo no!
<< Non se ne parla! Piuttosto scelgo di chiamarla o chiamarlo con nomi orribili tipo Honorata o Carlomagno! >> Tuono. Questi nomi suscitano delle risate.
<< Ci pensate se i nostri nipoti o pronipoti si tramandassero nomi del genere? >> Scherza zia Marcella. Avrei voluto avere qui Massimiliano, ma non avrebbe fatto a tempo a partecipare alla visita medica e tornare in azienda in tempo e non vuole godere di permessi speciali, pur potendo permetterselo. Oltretutto questa visita è stata programmata all’improvviso: sarà presente alle ecografie già fissate.
<< Non c’è qualche nome appartenente alla vostra famiglia che ti piacerebbe tramandare a questo bimbo? >> Propone la mia nuova sorella.
<< Ci sarebbero i nomi dei miei nonni. I genitori di mio padre si chiamavano Susanna e Giulio, e già uno zio di questo bambino si chiama così, mentre i miei nonni materni si chiamavano Candela e Gaspar. >> Spiego. Mi dispiace per i miei genitori ma al limite solo il nome Susanna lo accosterei bene al cognome italiano di Massi!
<< Candela non è male! Come il personaggio di quella telenovela di qualche anno fa! >> Chiosa Bea.
<< Anch’io guardavo “il segreto”! >> Chiosa mia madre.
<< Dovevo sorbirmi quella lagna ogni santissimo giorno! >> Commenta Marcella.
<< Fortunatamente la mandavano in onda ad un orario durante il quale ero impegnato con il lavoro. >> Aggiunge mio padre.
<< Tu tesoro come chiameresti i tuoi figli? >> Domanda zia Bea a Isabella.
<< Tuo padre come si chiama? Intendo… il tale che ti ha cresciuta. >> Le domando, in leggero imbarazzo data “la gaffe del padre”! Mio padre e mia madre si guardano vicendevolmente rivolgendomi un’occhiataccia.
<< Scusa papi, mi è scappato! >> Intervengo.
<< Non è questo. Comunque si chiamava Juan. >> Risponde Isa.
<< “Chiamava”? >> Domando.
<< Sì. E’ morto un paio di mesi fa. >> Mi spiega.
<< Scusa per la brutta uscita! >> Mi scuso. Quante cose non so ancora di lei e del suo passato.
<< Giulia Valencia! >> Annuncia l’infermiera affacciandosi nel corridoio.
<< Mi scusi, noi siamo i genitori, le zie e il fratello di Giulia e una cara amica, potremmo assistere alla visita? >> Propone mio padre.
<< Se la paziente acconsente sì. >> Specifica.
<< Per me non c’è alcun problema. >> Rispondo quindi l’infermiera ci fa accomodare. Iniziano i saluti di rito.
<< Buongiorno dottore. >> Salutiamo coralmente.
<< Buongiorno. Signore Marcella e Mariabeatrice, che bello rivedervi. Come sta suo figlio? >> Domanda il dottore a mia zia.
<< Molto bene, grazie. A Settembre diverrà padre! >> Annuncia mia zia.
<< Che bella notizia! >> Si congratula il dottore.
<< Magari sarà proprio lei a far nascere il bambino. Lui e mia nuora a Giugno si trasferiranno qui a Bogotà. >> Gli spiega mia zia.
<< Diventerebbe una sorte di tradizione per me seguire le partorienti della famiglia Valencia! La signorina non ho l’onore di conoscerla, se non di vista. Se non erro l’ho vista all’evento che avete dato in azienda non molto tempo fa. >> Interviene il medico, rivolgendosi ad Isabella.
<< E’ Isabella, una mia cara amica e di Massimiliano. >> Minimizzo.
<< Isabella Carissi, molto piacere. >>
<< Piacere mio. Allora, cosa ti porta qui da me dopo l’ecografia di circa una settimana fa? >> Mi domanda il dottore, prendendo posto sulla sua poltrona. Mia madre ed io occupiamo le due poltrone di fronte alla scrivania.
<< Dottore le nausee in questi giorni sono peggiorate, sono insopportabili e mi causano brutti episodi di vomito. >> Espongo.
<< Vorrei controllare il tuo peso se non ti dispiace. >> M’invita. Lo seguo fino alla bilancia.
<< Eh sì, è calato. Puoi riaccomodarti. >> M’invita.
<< Ma in gravidanza le donne non dovrebbero prendere peso? >> Osserva mio fratello Michael mandandomi nel panico più totale!
<< Il mio bambino nascerà prematuramente, sottopeso o menomato? >> Domando accarezzandomi la pancia.
<< Assolutamente no. Potresti essere affetta da Iperemesi gravidica, una condizione che colpisce le donne solitamente alla prima gravidanza e specialmente di età giovane. Inserisci abbastanza carboidrati nella tua dieta? >> Mi domanda.
<< Suppongo di no. Faccio la modella, come sa, per tanto sto molto attenta alle calorie. I carboidrati sono i miei più acerrimi nemici! >> Faccio presente.
<< Temo dovrai familiarizzare con loro. La chetosi di solito è uno dei fattori scatenanti della malattia. Ti prescriverò un esame emocromocitometrico completo, un esame delle urine per cercare corpi chetonici, oltre a tenere monitorata la situazione per valutare la frequenza e l’intensità dei sintomi. >> Interviene, cominciando a scrivere al computer. La stampante inizia a sputare fuori dei fogli.
<< Ma si può curare giusto? >> Domanda mia madre, tenendomi la mano.
<< Sì. Prescriverò a sua figlia una dieta completa e delle vitamine, per reintegrare le mancanze, e degli antiemetici. Si ipotizza anche che all’insorgenza del disturbo ci possano essere dei fattori psico-comportamentali. E’ il tuo caso Giulia? >> Mi domanda il dottore.
<< Mi perdoni ma non so cosa voglia dire! >> Intervengo.
<< Ad esempio… un forte stress, una situazione familiare difficile o l’indesiderabilità della gravidanza. Te lo chiedo perché è fondamentale avere un quadro clinico completo. >> Mi domanda. I membri della mia famiglia si guadano vicendevolmente.
<< Per esempio se di recente mi fossi sentita terribilmente in colpa verso un membro della mia famiglia, o altre persone cui ho fatto del male, sentendomi inadeguata nel compito di educare un figlio? >> Domando. Una lacrima sfugge al mio controllo. Sono l’unica responsabile dell’insorgere di questa malattia a causa dei mie gusti difficili in fatto di cibo e allo stress a cui ho sottoposto il mio corpo quando sono scappata di casa, allarmando tutti, sentendomi in colpa verso Isa e verso Paola!
<< Sì può essere. Devi cercare di stare tranquilla durante questi mesi. La gravidanza è un periodo bellissimo, ma può anche diventare un periodo complicato poiché il tuo corpo è sottoposto a mille cambiamenti, sia fisici sia mentali! Devi cercare di vivere questo momento con tranquillità. Facciamo un’ecografia addominale, cosa dici? >> Propone il medico. Annuisco. Mia madre, commossa, mi passa un fazzolettino. Isabella ha le lacrime agli occhi!
<< Parlavi di me, vero? E’ colpa mia se ti sei ammalata. >> Interviene.
<< No, non lo dire neanche per scherzo. Sono io quella inadatta a ricoprire il ruolo di madre. Ho maturato questa patologia a causa dei sensi di colpa che mi attanagliando giornalmente per come ho trattato le persone attorno e me nei mesi precedenti! >> Esclamo.
<< Giulia, hai sentito cos’ha detto il dottore? Non ci devi più pensare! Cerca di gettarti tutto alle spalle, per il bene della famiglia e di questo angioletto! >> Interviene mio fratello Michael, accarezzandomi il ventre.
<< Vuoi che Polly nasca isterico? >> Aggiunge mio padre strappandomi un sorriso.
<< Po cosa? >> Domanda Marcella.
<< Polly, è il nomignolo che Massi ed io abbiamo dato al bimbo! >> Spiego.
<< Pietà. Se ci fosse qui Giulio gli sanguinerebbero le orecchie, dato che è troppo anche per me! >> Esclama Michael.
<< Vorrei che ti gettassi tutto alle spalle. Incontrarti, anche se allora non lo sapevo, è stata la cosa più bella che mi potesse succedere. Tu hai curato il cuore, ferito a causa mia, di una persona a cui tengo, e presto gli darai un figlio. Un figlio che ci ha avvicinate, quel giorno del test di gravidanza. Questo bambino ha tirato fuori tutte le tue paure e le tue debolezze e questo ti ha aiutato ad essere una persona migliore! Il mio nipotino sarà fortunato ad averti come mamma! >> Esclama Isabella.
<< Cercavi di farla smettere di piangere per caso? >> Domanda mio padre. Abbraccio mia sorella prima di essere interrotti dal medico.
<< Scusate se interrompo tale momento commovente, starei qui a guardarvi per ore ed ore, ma ho la sala d’attesa piena. >> Interviene il dottore con un certo imbarazzo.
<< Scusi dottore. >> Rispondo. Mi stendo sul lettino e sollevo la maglietta prima di essere cosparsa nuovamente di quel gel freddissimo! Pochi istanti dopo iniziamo ad udire il battito del cuoricino. Mi emoziono come la settimana scorsa quando l’ho udito per la prima volta!
<< E’ il suo cuoricino? >> Domanda conferma mio padre, accarezzandomi una spalla. Guardo i miei genitori (mio padre ha gli occhi lucidi anche se cerca di celarlo!) i quali mi rivolgono un sorriso.
<< Sì. Procede tutto a meraviglia! >> Ci informa il medico. Non posso credere che tra un mese entrerò già nel secondo trimestre!
<< Mi somiglia! >> Chiosa zia Bea.
<< Non vedo copricapo ridicoli sulla sua testolina! >> Interviene mio padre, mentre ripulisco il freddo gel dal mio ventre e mi rivesto.
<< Allora siamo d’accordo. Fai questi esami, segui le dieta che ti manderò via a-mail in giornata e prendi queste medicine. Ci rivedremo tra un mese e ripeteremo gli esami. >> Ricapitola il medico.
<< E stai tranquilla. >> Aggiungo coralmente mia madre, Isabella e Michael.
<< Grazie Dottore. Le auguro buona giornata. >> Saluta mio padre, seguito coralmente dagli altri. Usciamo dallo studio medico e raggiungiamo insieme l’ascensore.
<< Tesoro mio, non sarebbe meglio se tu e Massimiliano vi trasferiate da noi, almeno fino alla fine della gravidanza? Sarei più tranquilla se fossi in compagnia. Cosa farai sola in casa nel tuo stato? >> Propone mia madre. Così mio figlio nascerebbe con un padre impazzito!
<< Non sono moribonda mamma. Ti prometto che mangerò tutto e mi prenderò più cura del mio stato. >> Sperando di non incappare in altri stress, tipo la scoperta di altri fratelli o che mia suocera mi chiami per dirmi che non accetta questo nipote!
<< Ieri sera abbiamo video chattato con i genitori di Massi, sua mamma non ha accolto la notizia con troppa gioia. >> Confesso.
<< Mi sta già sulle palle! >> Esclama mio padre.
<< Ideona! Potrebbe chiamarla Isabella e farle cambiare idea. Daniele mi ha detto che eri fidanzata con Massimiliano perciò di te questa tipa dovrebbe fidarsi, no? >> Propone mia zia Bea, la quale non sa mai quando tacere! Serro le mascelle.
<< Bea devo chiederti una cosa: ti sei di recente sottoposta a lobotomia?! >> Tuona mio padre.
<< Danielino! >> Protesta Bea.
<< Dan non ha tutti i torti. La tipa che ha lasciato in tronco suo figlio dopo una proposta di nozze dovrebbe convincerla ad accettare un nipote che arriverà da un’altra ragazza che nemmeno conosce personalmente. Ci arrivo anch’io al fatto che è una pessima idea! >> Esclama mia madre.
<< Con i suoi sei semestri alla San Marino! >> La canzona Marcella.
<< Comunque nemmeno a me sembra una grande idea. Clara ed io non ci sentiamo da un pezzo, probabilmente rimedierei solo un secchio di parole se la chiamassi per tale scopo. E poi non mi voglio impicciare nel rapporto tra di lei e sua nuora! >> Esclama Isabella, riconoscendomi tale ruolo. Le sorrido. Ci avviciniamo alle auto.
<< Non mi sembra il momento propizio per raccontarle la mia storia completa, giusto? >> Sento che domanda Isabella a nostro padre, quando io e mamma siamo già sedute in auto. Non si sono accorti che ho tirato giù leggermente il finestrino dato che l’auto è rimasta esposta al sole!
<< No, meglio aspettare che si sia del tutto rimessa e che i sintomi siano sotto controllo. Non è il caso di sobbarcarla di altre preoccupazioni. Vorrei che pregassi anche Giulio, David e chiunque sia a conoscenza dei fatti di tenere la storia segreta per il momento! >> Le risponde papà. Cosa mi stanno nascondendo?
 
 
[Camilla]
<< E tu sei apposto mangiando solo quello? >> Domanda Cèsar a sua sorella, guardando di sbieco il suo passato di verdura, mentre divora un mastodontico piatto di spaghetti al pomodoro con 2 chili di pane!
<< Ti sei dimenticato che sto cercando di perdere peso? >> Gli rammenta Roberta.
<< Bhe, devo dire che gli sforzi compiuti in questo mese si notato! >> Affermo, lanciamo un’occhiata a Cèsar. Gli uomini non notano mai certi dettagli!
<< Sì, ti vedo già più asciutta. >> Constata Cèsar.
<< Almeno voi lo avete notato. Lorenzo non ci ha proprio fatto caso! >> Si lamenta.
<< Sarà perché vi vedete 24 ore su 24 per tanto certe cose non saltano all’occhio. >> Cerca di mediare Cèsar.
<< Tesoro, mio fratello è pazzo di te indipendentemente dal tuo fisico. Se non lo ha notato è perché gli piaci così come sei. >> La rassicuro.
<< No, non ci posso credere! >> Esclamo, quando vedo una donna entrare nel locale accompagnando una signora anziana.
<< Cara, scegli un tavolo. Ho bisogno di sedermi! >> La prega la vecchia. La donna si guarda attorno quando incrocia il mio sguardo, su cui si sofferma. Che sappia chi sono?
<< Cami cosa c’è che non va? Conosci quelle signore? >> Mi domanda Roberta.
<< Solo una di loro disgraziatamente. La quale sta venendo verso di noi! >> Esclamo. La tipa, accompagnando la signora più anziana, ci passa accanto per occupare il tavolo dietro di noi.
<< Devo andare al bagno a lavarmi le mani. >> Interviene la vecchia.
<< L’accompagno? >> Le chiede la badante.
<< No, ci metto poco. Ordina dell’acqua nel frattempo. >> La prega la signora prima di allontanarsi.
<< Mi è passata di fame! Dovrò abbandonare questa squisita bistecca e queste sublimi patate al forno! >> Esclamo, abbastanza forte che ci possa sentire.
<< Cami chi è quella? >> Mi domanda sussurrando Cèsar.
<< Una bruttissima persona. Senza offesa verso il genere umano, dato che chiamarla “persona” è un’offesa verso noialtri! Me ne vado! >> Esclamo alzandomi.
<< Lei è Camilla, la fidanzata di David Valencia, giusto? >> Mi domanda.
<< Ha un bel coraggio a rivolgermi la parola, signora! Tale coraggio avrebbe dovuto tirarlo fuori diversi anni fa per difendere sua figlia! >> Esclamo indignata dalla sua tracotanza nel rivolgermi parola!
<< Sono stata anch’io una vittima del mio ex marito, lui picchiava anche me, ma sembrate esservene dimenticati tutti! >> Esclama fingendosi vittima della situazione.
<< Lei poteva reagire! Anzi doveva! Avrebbe dovuto prendere la piccola Isabella e abbandonare quella situazione, ma è rimasta inerme, rovinandole la vita! >> Mi sfogo. A turno tutti noi avremo l’occasione di dire in faccia a quest’essere disgustoso quanto sia tale!
<< Cami ma questa tipa è la madre di Isabella? Cosa vuol dire che suo marito picchiava anche lei? >> Domanda sgomenta Roberta.
<< Niente! Non mi sembra la sede adatta per parlare di questo argomento ed inoltre raccontare tale storia mi disgusta profondamente! >> Rispondo a mia cognata, prima di afferrare il mio cappotto e la mia borsetta.
<< Non se ne deve andare, lo faccio io. Comunque sono contenta che mia figlia abbia trovato dei fratelli e degli amici amorevoli. Meno che abbia trovato il suo vero padre. Non è una bella persona! >> Ribadisce.
<< Dovrebbe lavarsi la bocce con il sapone quando parla di lui. >> Intervengo. Il che è tutto dire… Questa donna è l’ultimo degli esseri umani e nella sua vita ha commesso azioni ben peggiori di quelle di cui si è macchiato mio suocero.
<< Io e lei sappiamo benissimo che non è il santo che lei dipinge. E qualcuno qui presente lo può testimoniare. >> Si permette d’intervenire. Mi avvicino a lei fino a trovarci naso contro naso.
<< Non la prendo a schiaffi perché in questo ristorante sono conosciuta. Sparisca immediatamente dalla mia vista! >> Tuono. Come si permette di tirare in ballo Roberta? Quand’è che questa donna si assumerà le sue responsabilità?
<< Cara, e l’acqua? >> Domanda la vecchia, tornando dal bagno, notando che il tavolo è vuoto.
<< Il cameriere mi ha appena detto che questo tavolo è prenotato. Per errore non hanno messo la targhetta. Temo dovremmo cambiare ristorante perché qui è tutto pieno! >> Adduce come scusa Ingrid verso la signora, abbandonando il mio campo visivo e vitale! Mi siedo tremando.
<< Cami bevi un po’ di acqua. Ci sono dei brutti trascorsi quindi tra Isabella e la sua famiglia? Per questo ha detto che i suoi genitori erano morti? >> Mi domanda Cèsar. Annuisco.
<< Signori, posso portare via i piatti? >> Ci domanda una cameriera avvicinandosi. Rispondiamo affermativamente.
<< Può prendere anche il mio, sono piena. >> Mento.
<< Non potete neanche immaginare quale sia la storia di Isabella. >> Esordisco.
 
 
 
 
[Lorenzo]
<< La Thailandia? Non c’era una meta più distante? >> Osserva Giulio, mentre parliamo delle nozze di Camilla con David.
<< E’ la stessa cosa che ho pensato io. >> Chioso.
<< E dove dovremmo andare a fare il viaggio di nozze? All’hotel dietro casa? >> Protesta David.
<< Vado a pagare. >> Annuncia poi, decidendo di offrirci il pranzo.
<< Io vado al bagno. >> Annuncia Giulio, lasciandomi da solo con mio fratello.
<< Hai preso una decisione riguardo Paola? >> Gli domando, dato che l’ho visto in difficoltà prima con l’avvocato Ken.
<< Io non riesco a passare sopra a ciò che ha fatto, nonostante il suo pentimento. Ma tanto che importanza ha? Con l’avvocato che ha eviterà lo stesso i guai. >> Osserva.
<< Magari lo stiamo sopravvalutando. Anche se fosse costretta a raccogliere l’immondizia per i prossimi 5 anni io non mi lamenterei, per lei sarebbe peggio della prigione! >> Chioso, strappandogli un ghigno.
<< Un po’ godrei nel vederla. Mi ripagherebbe di tutte le pene che ha fatto patire ad Isabella durante le prime settimane in cui stavamo insieme. Tipo lo spavento della gravidanza! >>
<< Perciò hai preso la tua decisione? Diciamocelo, con o senza accordo dubito che si prenderebbe le colpe per sgravare la sua mammina da esse, specie dopo ciò che ha fatto a suo padre. Dirà ugualmente che è stata materialmente MariaPaola a fornire quel filmato alla stampa. >> Chioso.
<< Farò fare alla legge il suo corso. E se invece la mettessero al servizio disinfestazione e bonifica da topi e altre bestie che lei detesta? >> Fantastica Diego facendomi sorridere.
<< Chiamasi “karma”! >> Commento. Anche se ne potrei rimanere vittima anche io del karma!
 
 
 
[Isabella]
Dopo essere stati in ospedale ci fermiamo a pranzo in un ristorante sontuoso, ovviamente!
<< Che peccato che Michael sia dovuto tornare in azienda. Ugo è uno stacanovista, lo fa lavorare troppo! >> Interviene Mariabeatrice.
<< Schiavista semmai! >> La corregge Marcella.
<< Che vino preferite? Bianco o rosso? >> Domanda la zia naif quando ci siamo accomodati a tavola.
<< Io passo. Ho delle riunioni oggi pomeriggio. >> Declina mio padre.
<< Idem. Non vorrei esagerare bevendo vino pranzo e cena ogni giorno… E dovresti evitare anche tu Bea, hai già dato ieri sera. >> La riprende sua sorella.
<< Non sono stata io a discutere con due persone nello stesso locale. Che poi come hai fatto a essere sgarbata con quel bocconcino di Michel? Io gli avrei chiesto il numero! >> Interviene Mariabeatrice.
<< Michel? Marce, cosa stai combinando? >> Le domanda Patrizia.
<< Niente! Sono ancora sposata! >> Protesta la mora.
<< Con chi avresti litigato? >> Le domanda papà.
<< Prima con Osvaldo Ribeiro. Cercava di rompere una lancia in favore della figlia, come se ci fosse giustificazione alle sua manie di persecuzione! Nemmeno io sono mai arrivata a tanto! >> Esclama Marcella.
<< Secondo Armando sì: è giustificabile. Pensavo di averlo visto toccare il fondo anni fa ma al peggio non c’è mai fine! >> Esclama mio padre. Chissà a cosa si riferisce?
<< E poi ho solo intimato al titolare dell’esercizio ristorativo, Michel Doinel, di tenere la bocca chiusa, dato che era in cassa e ha sentito ogni parola. >> Spiega Marcella.
<< MARCE! Scommetto che hai anche fatto capire chi sia la protagonista del video! >> La redarguisce mio padre.
<< Oddio! Verrò identificata? >> Si agita Giulia.
<< No, quel tale terrà la bocca chiusa. Non è uno squattrinato, un poveraccio in cerca di notorietà. E’ un imprenditore di successo con famiglia e suppongo che ci tenga alla sua vita da sogno. >> Interviene Marcella parlando del padre della nuova ragazza di mio cugino.
<< Marce, lo conosciamo appena. Sei stata imprudente! >> Esclama Patrizia.
<< Mio cugino sta uscendo con sua figlia. Per quel poco che ho potuto conoscerlo io sono d’accordo con la signora Marcella, non credo che sia così interessato alla notizia. >> M’intrometto.
<< Scusate ma parliamo di quel Michel Doinel? >> Domanda mio padre.
<< Sì. Il tizio con cui stava Beatrice prima di tornare da Armando. >> Precisa Patrizia.
<< In nome della loro passata storia spero eviterà di diffondere in giro la notizia. Comunque zia dovresti fare più attenzione! >> La riprende sua nipote prima di afferrare il menù. La imitiamo.
<< Per Giulia un bel piatto di pasta! >> Esclama sua madre. Giulia arriccia il naso. Si crea un cicaleccio generale decidendo cosa ordinare.
<< Hai voglia di parlami della tua famiglia? Quella che ti ha cresciuta intendo. So così poco di te! >> Mi domanda Giulia. M’irrigidisco.
<< Mia nonna mi ha cresciuta. Ho vissuto con lei in Italia dall’età di 14 anni. >> Le rispondo, per non dirle che non mi va di parlarne. Sembrerei troppo reticente! Papà ed io ci scambiamo uno sguardo.
<< Perché? >> Mi domanda Giulia.
<< Perché mia madre era morta. E mio padre non si riprese mai. Mia nonna ritenne che non era in grado di badare a me. Cosa ne dici se ordiniamo entrambe pipe di segale con broccoli e pomodori secchi? Quelle che non finisci le mangio io. Muoio di fame! >> Le propongo per distogliere l’attenzione dall’argomento. Spero che non continui a farmi domande per tutto il pomeriggio. E’ difficile mentirle ma è per il suo bene!
<< E così hai deciso di disertare l’appuntamento proposto da Class? >> Domando al mio amico Francesco, facendo attenzione ad non essere ascoltata. Per fortuna sono tutti distratti in chiacchiere.
<< A che pro? A breve ripartirà con la sua ragazza eppure insiste nel cercarmi. Perché? >> Mi domanda. Faccio spallucce.
<< Perché hai mentito a Giulia circa la tua storia? >> Mi domanda.
<< Abbiamo scoperto che è affetta da una patologia gravidica quindi Daniele mi ha chiesto di evitare di raccontarglielo, potrebbe agitarsi. >> Gli spiego.
<< Non riesci proprio a chiamarlo “papà”, eh? >> Mi domanda.
<< Ci arriverò con i miei tempi! >> Esclamo. Il mio timore è di svegliarmi un giorno e di perdere tutto, di tornare ad essere un orfana, perché mi sentivo tale fino a un mese fa!
 
 
 
 
[Jimmy]
<< Stamattina quella modella ti è praticamente saltata al collo al bar, mentre Giulia era alla toilette. Per fortuna non ha assistito alla scena dato che quelle tre modelle con cui ha dovuto lavorare le regge a stento! >> Interviene il mio amico Massimiliano, dopo aver mangiato un panino preso alle macchinette, accompagnandomi sul retro del magazzino per fumare una sigaretta, prima che ricominci l’orario di lavoro.
<< Solo loro? Senza offesa ma la tua ragazza ha la tolleranza verso i colleghi che avrebbe tuo suocero se lavorasse qui dentro. Ti sei dimenticato di Jenny? >> Mi domanda.
<< Cosa c’entra? Se Jenny non avesse cercato di sedurmi con lei sarebbe andata d’accordo. >> Obbietta.
<< Quanto a Lena? >> Mi domanda, dopo aver parlato di lei anche stamattina al bar, circa gli avvenimenti di ieri sera.
<< Ma quante donne hai che ti ronzano attorno? E parlavi tanto male di Lorenzo Mendoza quando, mi hai detto, avevi una cotta per Roberta? >> Aggiunge. Ridacchio accarezzandomi la nuca.
<< Tante e tutte sbagliate! Nessuna con cui valga la pena costruire qualcosa! >> Esclamo quando usciamo e ci accorgiamo di lei che, seduta su un pallet con gli auricolari alle orecchie, sta piangendo. Il cuore mi suggerisce che dovrei andare lì, stringerla tra le braccia e chiederle cosa le è successo ma ho i piedi incollati a terra! Quando si accorge di noi si alza e si avvia verso l’ingresso alle nostre spalle.
<< Cosa le sarà successo? Non sarà per ciò che le hai detto oggi? >> Suggerisce Massi.
<< Per così poco? Non ha mai pianto per certe sciocchezze. >> Osservo Eppure da ieri sera dai suoi occhi non fanno che sgorgare lacrime!
 
 
 
[David]
Sono appena rientrato dalla pausa pranzo e ho ripreso posto nel mio ufficio quando sento bussare alla porta di esso. Non faccio a tempo a dire “avanti” perché la mia fidanzata fa il suo ingresso.
<< Non riesci proprio a starmi distante! >> Scherzo. Però non mi sembra che lei abbia tanta voglia di giocare! Si siede sulle mia gambe nascondendo la testa nell’incavo del mio collo.
<< Piccola, cosa succede? >> Le domando, accarezzandole la schiena.
<< Al ristorante abbiamo incontrato Ingrid! Mi sono sentita male: guardandola ho provato così tanto odio che per poco non svenivo! Non voglio mai più sentirmi così! >> Piange, accoccolata a me.
<< Non piangere tesoro mio! Per fortuna quando quella sera l’ho incontrata sotto il vecchio appartamento di Diego non sapevo tutta la storia o mi sarei sentito anch’io così guardandola. Ricordo che quella notte non chiusi occhi dopo che Isa mi narrò tutta la storia. >> Ricordo.
<< Questa notte sarà il turno di Michael, Cèsar, Roberta e Lorenzo di passarla in bianco. Roberta e Cèsar mi hanno chiesto spiegazioni per il mio stato e ho raccontato loro la storia. La racconteranno ai rispettivi fidanzati. Mi dispiace, magari avresti voluto che restasse un segreto. >> Si scusa.
<< Io? Semmai Isabella. Suppongo che non le piaccia che venga rivangata la faccenda, non vuol che gli altri provino pietà verso di lei. >> Ipotizzo.
<< Come si fa a non provarne? Quella poverina ha vissuto un’infanzia che non meritava! >> Esclama.
<< Roberta come l’ha presa? >> Le domando.
<< Male. Era bianca come un lenzuolo quando ci siamo separate dinanzi al suo ufficio! >> Mi informa.
 
 
 
[Patrizia]
<< Dobbiamo entrare qui! >> Esclama Mariabeatrice, trascinandoci in un negozio di lingerie.
<< A che pro? Chi devi impressionare? >> Le domando.
<< Credo che Bea vada a letto con il vostro autista. >> Annuncia Marcella.
<< Questo spiega perché, dopo avervi riportate in albergo la sera, lo abbiamo sentito rientrare tardi. Daniele è convinto che utilizzi la nostra auto per usi personali e sta per licenziarlo. >> Le spiego.
<< No, povero Mosè! >> Esclama Bea.
<< Ma non era gay? >> Chiosa Giulia.
<< No tesoro, ti posso assicurare che non lo è! >> Ridacchia Bea, strappandoci un’espressione di disgusto.
<< Ad ogni modo temo che il poveretto verrà licenziato ugualmente quando Dan saprà che è venuto a letto con te. >> Chiosa Marcella.
<< Gli farò cambiare idea. E poi sarò lui il mio “più uno” per domenica! >> Annuncia.
<< Vuoi che a mio marito vada per traverso il dolce nuziale? Non accetterà mai il suo autista come invitato alla sua festa! E poi chi ci accompagnerà all’aeroporto dopo la festa se lui, presumibilmente, avrà bevuto?! >> Mi lamento.
<< Bhe, se vuole Patrizia, potremmo offrirci Diego ed io. >> Interviene la mia figliastra.
<< Grazie per l’interessamento, ma il medesimo discorso vale per voi. Alla festa sarà vostro dovere divertirvi e Dan ed io non permetteremmo mai che vi mettiate alla guida dopo aver bevuto anche solo un calice di campagne! >> Esclamo. Mi sorride. Se questa ragazza fosse una strega tipo Lena Huber sarebbe più facile tenere le distanze, ma la verità è che è praticamente impossibile farlo!
<< Guarda Marce, questo sarebbe perfetto per te! >> Esclama Bea, facendole vedere un completino intimo stile vedo non vedo!
<< Per sedurre chi esattamente?! >> Protesta Marce.
<< Ti darai alla clausura? Dopo il divorzio dovrai ricominciare a vivere! >> Esclama Bea.
<< Vuoi divorziare?! E non mi dici niente? >> Mi lamento!
<< Grazie per la discrezione Bea! Non ho ancora deciso ad ogni modo. Le carte del divorzio sono pronte ma devo ancora consegnarle a mio marito. >> La redarguisce mia cognata, per poi rispondere alla mia domanda.
<< Se Diego mi mettesse le corna non so se avrei la forza di lasciarlo per sempre. Soffrirei come una matta… Ma poi me lo riprenderei probabilmente. Non riesco ad immaginare la mia esistenza senza di lui! >> Interviene Isabella, strappando un’espressione malinconica a mia cognata Marce.
<< Tesoro, alla tua età anch’io credevo che per amore si potesse sopportare tutto. Ma non è così, credimi. E poi io il limite di sopportazione l’ho esaurito anni fa! >> Commenta Marcella.
<< Mi dispiace di essermi impicciata! >> Si appresta a chiarire in sincero imbarazzo.
<< Non mi dispiace per il tuo intervento. E’ solo una visione genuina dell’amore! Capacità che vorrei avere di nuovo anch’io. >> Risponde Marce.
<< Zia, se mi posso permettere, non mi sembra neanche giusto che tu continui a paragonare tuo marito ad Armando. Armando ti tradiva perché non teneva abbastanza a te, da quello che ho potuto intuire, mentre il gesto di tuo marito sembra un colpo di testa! >> Chiosa mia figlia.
<< Figlia mia, mi sorprendo di te! Un colpo di testa è una scappatella occasionale di una notte. Oltretutto se un uomo va a letto con una donna che non è la sua compagna significa una sola cosa: che non è soddisfatto della sua vita! >> Intervengo.
<< Beata gioventù! >> Aggiunge Bea. Mia figlia e sua sorella si guardano. Giulia solleva le spalle.
<< Speriamo di non diventare così ciniche! >> Chiosa Giulia.
<< Si chiama maturità. >> Osserva Marce.
<< Tesoro, ma perché la commessa ti guarda con fare così sospetto? Come osa? Pensa che tu abbia bisogno di rubare questi straccetti? Non ci ha riconosciute?Ora vado lì e gliene dico quattro! E’ inaudito! >> Osservo rivolgendomi a mia figlia. Sto per scattare verso la commessa quando mia figlia mi ferma afferrandomi un braccio.
<< Lascia stare mamma. So come mai mi guarda così. Qualche tempo fa sono venuta qui fare shopping con Paola e abbiamo incontrato nelle cabine Isabella, Silvia, Camilla e Roberta. Diciamo che mi vergogno nel raccontare tale storia perché sono stata sgarbata con Isabella. Camilla si è lamentata di noi con la capocommessa. Sarà per questo che mi tiene d’occhio, teme che diventi nuovamente maleducata con le clienti. >> Spiega mia figlia con una nota di malinconia e di imbarazzo.
<< E’ comunque inaudito che ti fissi in questo modo! >> Esclamo, quando la commessa maleducata ci si avvicina.
<< Salve, vi posso essere d’aiuto? >> Ci domanda.
<< Tanto per cominciare potrebbe smetterla di fissare mia figlia in quel modo? Capisco che sia bella come un’opera d’arte, ma il suo atteggiamento è imbarazzante! >> La redarguisco.
<< Mi perdoni signora Valencia, ma ho recentemente ricevuto delle lamentele riguardo al comportamento di sua figlia nei confronti di altre clienti. Questa è una botique di alto livelo… >> Protesta.
<< Non mi sembra. Bea, acquista quello che ti serve e togliamo il disturbo! Avrei dovuto rifare il mio guardaroba dell’intimo in previsione del mio secondo viaggio di nozze, ma vorrà dire che cambierò negozio! >> Esclamo. La commessa sbianca.
<< Non è necessario, Signora! Se cambiasse negozio non potrebbe godere dei nostri sconti giornalieri del 30%! >> Tenta di comprarmi.
<< Di quanto? >> Domando.
<< 50%! >> Rettifica. Sorrido soddisfatta.
<< Sconto che è esteso anche agli acquisti di mia figlia, della sua amica e delle mie cognate, presumo! >>
<< Certamente Signora Valencia. Vorrebbe vedere qualcosa in particolare? >> Mi domanda.
<< Sì, vorrei cominciare con dei bikini. Sa, vado alle Maldive. La raggiungo tra poco. >> Mi congedo.
<< Patrizia, sei diabolica. L’hai stracciata! >> Commenta Marcella, leggermente ammirata.
<< Con gli anni non ho perso il mio tocco magico, come vedi! Ragazze, comprate ciò che desiderate. >> Le invito.
<< La ringrazio Patrizia, ma non mi occorre niente. >> Interviene Isabella.
<< Puoi darmi del tu. >> La invito. Mi sorride timidamente.
<< Non ci credo che non ti occorre niente. Hai un ragazzo, di conseguenza dovresti avere sempre lingerie nuova da esibire! Guarda questo… cosa dici? Tra l’altro è perfetto per uno strip-tease! >> Interviene Bea. Isabella avvampa.
<< Bea, se Dan viene a sapere che la vuoi deviare rischiamo la vita tutte! >> La redarguisce Marcella.
<< Hai mai fatto uno strip ad un uomo, giusto? >> Insiste Bea.
<< Bea! >> La riprendo, dato che questa ragazza ha ben poco di Mata Hari!
<< Bhe… più o meno. Ma non è andata granché bene! >> Ammette, arrossendo sempre di più.
<< Ma va? E chi se lo sarebbe mai aspettato? E cos’è andato storto? >> Le domanda colpita mia figlia.
<< Cercando di aprire la chiusura del reggiseno questa si è bloccata e mi sono strappata una spalla. Non so neanche io come ho fatto! >> Spiega, sempre più in imbarazzo. Mi fa tenerezza! Sembra scesa dalla montagna del sapone!
<< E’ stato imbarazzante. Per il nostro primo mesiversario abbiamo avuto la medesima idea, ovvero uno spogliarello. La mia amica Silvia ha cercato di darmi qualche consiglio, ma ho fatto al figura della cretina ugualmente. Il suo è stato perfetto mentre il mio si è rivelato un disastro e si è messo a ridere! >> Narra.
<< Bhe, sono certa che abbia riso genuinamente e non per prenderti in giro. >> Cerca di rincuorarla Marcella.
<< Per curiosità: da cosa era vestito lui prima di spogliarsi? Da vigile del fuoco? >> Domanda Bea.
<< Bea! Sei incorreggibile! >> La riprende Marcella.
<< No, da poliziotto. >> Ammette Isabella.
<< Sai Bea, l’idea di istruirla un po’ non mi sembra poi così malvagia. Dan non lo saprà mai! >> Sussurro verso mia cognata.
<< Allora tesoro… Direi che per la prossima volta potesti indossare un reggiseno con chiusura frontale! >> Inizia ad istruirla Bea.
<< Tesoro guarda che carino questo! >> Chioso verso mia figlia.
<< Un po’ troppo giovanile non ti sembra mamma? >> Mi fa notare.
<< Ma non per me sciocca. E’ per te! >> Esclamo.
<< Sì, e lo indosserei l’anno prossimo, quando avrò perso i chili presi in gravidanza e sarà passato di moda! >> Esclama.
<< Scusate, avete anche intimo pre-maman? >> Domando alla commessa maleducata, intenta a scegliere i bikini più costosi e alla moda.
<< Sì. Nell’altra ala del negozio. >> Ci informa.
 
 
 
 
[Cèsar]
In punta di piedi entro in atelier, non sapendo come porre la questione con il mio fidanzato. Come faccio a dirle che ha sua neo-sorella viene da un’infanzia di abusi? Mi siedo sulle scale dello show room e mi passo una mano sul viso, ancora scosso dalla notizia.
<< Tesoro, cosa fai seduto qui? >> Mi domanda Michael sorprendendomi. Si accomoda a fianco a me e mi strappa un bacio.
<< Ma cos’è successo? Hai pianto? >> Mi domanda, notando i miei occhi lucidi.
<< Al ristorante ho fatto un incontro spiacevole. C’era Ingrid, la madre di Isabella! >> Lo informo.
<< Hai visto il suo fantasma? >> Mi domanda.
<< Ti posso assicurare che, disgraziatamente, è viva e vegeta. >> Rispondo.
<< Come mai ha mentito Isa? Oggi mentre aspettavamo di essere ricevuti dal medico una serie di circostanze l’hanno portata a parlare di Juan dicendo che è morto solo due mesi fa. Eppure io sapevo che era morto anni fa! >> Obbietta.
<< Cami mi ha detto che Juan prima di morire, circa due mesi fa, ha scritto una lettera che Isa ha scoperto solo un mese fa. In tale lettera le rivela la verità su alcune cose. E’ una brutta storia, ti avviso preventivamente! >> Esordisco.
<< Dimmi tutto, ti ascolto. >>
<< Quando Ingrid rimase incinta di tuo padre mentì a suo marito dicendo che il figlio era suo. Se non che, dopo degli esami clinici, Juan scopri di essere sterile e lì precipitò tutto. Lui… lui… ha iniziato a bere e… io non so come dirtelo… ha iniziato a picchiare sia sua moglie sia… >> Narro, lasciando il finale sospeso nell’aria.
<< Oh santo cielo…. Mi stai dicendo che picchiava anche Isa? >> Mi domanda sgomento. Annuisco.
<< Finché la nonna materna di Isa non la portò con se in Italia. Ti senti bene? >> Gli domando, notando la sua aria malinconica.
<< No! Cos’è stata costretta a sopportare quella ragazza? Chi altri sa di questa storia? >> Mi domanda.
<< Oltre a Camilla David, Giulio, Silvia, Diego. Ed ora anche noi, Roberta e Lorenzo. Non so se le tue zie ne siano a conoscenza. Massimiliano so per certo di no, Isa non gli raccontò nulla neanche durante gli anni di fidanzamento. Di conseguenza non dovrebbe saperlo neanche Giulia. >> Spiego.
<< Quella donna cosa voleva oggi? >> Mi domanda chiarimenti.
<< Si descrive come una vittima di suo marito. Ci credi? E’ rimasta per anni ad osservare suo marito maltrattare sua figlia ed ora cerca la nostra pietà! E’ da manicomio! >> Esclamo.
<< Papà sarà sicuramente a conoscenza di tale storia. Ora capisco il suo attaccamento verso Isabella. >> Commenta.
<< L’ho notato anch’io ieri a pranzo: “sei apposto?”, “vuoi ancora acqua?”, e mille altre attenzioni. >> Aggiungo.
<< Sapendolo avrei cercato anch’io di essere più espansivo ieri. >> Si incolpa.
<< Ecco, preferirei che evitaste questo atteggiamento con lei. Dubito che Isa voglia attirare la compassione altrui. Sarebbe meglio se faceste finta di non sapere niente. >> Ci ordina David, spuntando da dietro l’angolo in compagnia di Camilla.
<< Tu come hai scoperto la faccenda? >> Gli domando.
<< Presente la sera della cena del compleanno di Silvia? Ho sentito Isabella parlare di questa storia del padre con Francesco, Silvia e Leon. Ha identificato con il none di Ingrid sua madre, dicendo di non conoscere la vera identità del padre, sapeva solo che si trattava di qualcuno per cui aveva lavorato. La nostra domestica si chiamava allo stesso modo e ho associato le cose per poi compiere delle ricerche. La sera stessa ho accompagnato Isabella e buttare l’immondizia e sotto il palazzo si è presentata quella donna, perciò Isa ha narrato a me e Cami degli abusi. >> Ci spiega.
<< Quando le ricerche hanno portato alla conclusione che Daniele era suo padre Isabella ha coinvolto anche Giulio, dato era già fidanzato con la sua migliore amica. >> Aggiunge Camilla, per giustificare il fatto che Giulio lo abbia saputo per secondo.
<< Quella donna meriterebbe di seguire il marito nell’oltretomba! >> Esclama Michael.
<< Io vado a vedere come sta Roberta. A dopo! >> Si congeda da noi David.
<< Non dovremmo più pensarci. Ora Isabella ha trovato una famiglia e si è buttata tutto alle spalle! >> Osserva Cami.
<< Ora dovremo essere noi a riuscire a buttarci tutto alle spalle. >> Osserva Michael.
 
 
 
[Isabella]
Non pensavo che mi sarei divertita tanto. La madre di Giulia e le sue zie sono divertenti, anche la zia naif!
<< Mamma è stata carina a regalarti quel completo! >> Chiosa Giulia, mentre guardiamo borse e scarpe in un negozio differente. Io guardo senza toccare perché tempo di dover pagare i danni se vi lascassi sopra anche solo un’impronta!
<< Sì, ma non era necessario. >> Osservo quando Patrizia mi giunge accanto.
<< Considerale le mie scuse per averti dato della sgualdrina. Che fossi figlia di mio marito non mi è mai passato neanche per l’anticamera del cervello! >> Esclama. Delle scuse verbali sarebbero bastate ma non glielo faccio notare: magari per lei non era così facile pormele!
<< Non dovevi scusarti. Abbiamo sbagliato ad attendere troppo per dirtelo. >> Ribadisco.
<< Ti piace qualcosa? >> Mi domanda.
<< No. >> Mento. Non vorrà regalarmi anche una borsa da migliaia di peso? Già basta papà che ci ha praticamente arredato casa! Mi guarda con rimprovero.
<< E’ vero, non posso permettermi queste cose con il mio stipendio. Tuttavia a me va bene così e non cercavo qualcuno che mi riempisse di regali, nonostante ti ringrazi per la tua disponibilità. Potrò vivere senza una… Blinkie! >> Esclamo, leggendo il nome di una delle borse.
<< Birkin. Ad ogni modo scusami se posso averti offesa con la mia insistenza! >> Mi corregge per poi pronunciare la parola “scusa”!
<< Allora cos’è entrata a fare qua se non s’intende di moda e non può permettersi neanche un ombrello in questo negozio? >> Sento ridacchiare due ragazze dall’altra parte dello scaffale.
<< In questo negozio fanno entrare proprio tutti, a quanto pare! >> Chiosa Patrizia, quando le due tizie vengono dalla nostra parte dell’espositore.
<< Signora Valencia, che piacere! >> Esclama una di loro, in leggero imbarazzo. E’ quella Pilar, in compagnia di sua sorella!
<< Io quella la conosco. E’ andata a letto con Diego prima che ci mettessimo insieme. Poi l’ha scaricata per me. >> Sussurro verso Giulia.
<< Adesso è chiaro il perché ce l’ha con te! >> Chiosa Giulia.
<< Mi è sembrato di sentire che stavate beffeggiando l’amica di mia figlia! >> Esclama Patrizia che sembra terrorizzare tutti!
<< Era solo uno scherzo! Come sta suo marito? >> Le domanda la sorella, aggirando l’argomento.
<< Bene. Ma presumo si arrabbierà quando gli racconterò del commento che avete rivolto verso l’amica di sua figlia: sapete, è molto protettivo verso chi è di famiglia! >> Le fa notare Patrizia.
<< Oltretutto Isabella è la fidanzata del fratello della nuora dei miei genitori. Oh, scusa… Magari non avevi letto la notizia? Eppure sono abbastanza certa che Diego ti abbia scaricata per lei! >> Rincara la dose Giulia. Mi sento una cretina: è la seconda volta che mi faccio difendere contro delle streghe ricche e viziate mentre faccio shopping in negozi costosi. Anche se mi viene da ridere dinanzi a tale scena. La tipa serra la mascella lanciandomi uno sguardo torvo.
<< Di te non sto neanche a parlare. Scaricate contemporaneamente da due fratelli per altre donne: un record! Mamma, Isa, andiamo? >> Propone Giulia dopo averle beffeggiate un altro pò.
<< Sì. In questo negozio c’è aria vizia! Andiamo ragazze. >> Acconsente Patrizia. Forse sarebbe meglio se cominciassi a tirare fuori gli artigli. Non ci sarà sempre qualcuno a difendermi e non voglio certo soccombere!
 
 
 
 
[Roberta]
Non riesco a smettere di pensarci. Afferro un altro fazzolettino per cancellare le lacrime e le tracce di trucco colato dal mio viso. Ora è più facile per me capire come mai Isabella sia così interessata a farsi amare da Daniele e Patrizia: ai suoi occhi sono due santi visti i genitori degenerati che ha avuto!
<< Roby, posso? >> Mi domanda mio fratello, bussando alla porta del mio ufficio.
<< Sì, vieni. >> Lo invito. Entra e richiude la porta alle sue spalle prima di accomodarsi.
<< Vedo che neanche tu l’hai presa tanto bene. >> Chiosa.
<< Perché, David? Perché le persone fanno certe cose? >> Gli domando come se fosse facile trovare una spiegazione.
<< La disperazione, la rabbia… ti mandano in pappa il cervello e ti fanno compiere atti impuri? Non saprei… e nemmeno voglio cercare giustificazioni… >> Risponde. Isabella ed io abbiamo in comune più di quanto pensassi. Chi lo avrebbe mai detto quando mi ha rimproverata per la mia relazione con Lorenzo?
<< Roby vorrei che evitaste di far intuire a Isa che siete a conoscenza della sua storia. Scommetto che non vorrebbe suscitare la vostra pietà: lei cerca affetto disinteressato. E poi vorrei che continuasse a guardare avanti dato che sembra lasciarsi alle spalle tale vicenda. >> Mi prega.
<< Non ti preoccuparti. Dovrei andare a cercare Lorenzo, non ci siamo ancora visti. Gli ho chiesto di occuparsi degli assegni delle modelle perché non riuscivo a lavorare. >> Spiego, alzandomi dalla poltrona. David mi imita. Lo abbraccio e vengo ricambiata.
<< Andrà tutto bene! >> Esclama, cancellando con le dita le lacrime dalle mie gote.
Mi avvicino alla porta del suo ufficio e, dopo aver bussato, entro senza attendere risposta. Non credo ai miei occhi quando vedo quella sgualdrina sollevarsi sulle punte e baciare il mio uomo! Lorenzo compie un passo indietro sottraendosi.
<< Amore, non è quello che sembra! Stava tentando di sedurmi ed io la stavo rifiutando! >> Si affretta a giustificarsi Lorenzo.
<< Bugiardo! >> Ammicca la sgualdrina.
<< MA TU SEI COMPLETAMENTE MATTA! >> Tuona Lorenzo.
<< FUORI DI QUI, SGUALDRINA! >> Sbotto, afferrandola per i capelli e trascinandola fuori dall’ufficio del mio ragazzo. Tutte le segretarie scattano in piedi assistendo a tale scena.
<< MI STA FACENDO MALE! LA DENUNCERO’! >> Si lamenta mentre continuo a tenerla per i capelli mentre chiamo l’ascensore.
<< Lo faccia! E quando lo farà spieghi anche come siamo arrivati a tutto ciò: dica che è una puttana! SPARISCA DA QUEST’AZIENDA! >> Tuono, spedendola all’interno della cabina. Si massaggia il cuoio capelluto.
<< E VOI TORNATE AL LAVORO! >> Urlo contro le segretarie. Nel frattempo anche David è uscito dal suo studio e ha assistito alla scena. Rientro nell’ufficio di Lorenzo e sbatto la porta alle mie spalle.
<< Senti… te lo giuro che la stavo respingendo! Quella mi ha baciato nonostante la stessi scoraggiando e le avessi messo in mano il suo assegno invitandola ad uscire! >> Si appresta a chiarire. Le lacrime iniziano nuovamente a inondare i miei occhi. Che giornata da incubo!
<< Sono stata stupida io a pregarti di accollarti il mio lavoro! >> Osservo.
<< No amore, io amo solo te, non voglio che smetti di avere fiducia in me! Ti prego, non piangere! >> Mi supplica. Gli allaccio le braccia al collo.
<< Non piango per quello! Sono venuta a conoscenza di una cosa orribile. Ora capisco perché Isabella è così elettrizzata dall’idea di entrare a far parte della famiglia Valencia! >> Esordisco.
<< Calmati ti prego e spiegami tutto per bene. >> M’invita.
 
 
 
[Giulia]
Dopo un bel, e al quanto divertente, giro di compere ci sediamo nel patio esterno di uno bistrò per bere qualcosa.
<< Allora signore: un the freddo alla pesca, un the al limone temperatura ambiente, un caffè e due aperitivi analcolici! >> Ricapitola il cameriere.
<< Tutto esatto. Grazie! >> Lo congeda mia zia Marcella.
<< Bea ma eri seria quando hai detto che vuoi portare l’autista come tuo invitato alla nostra festa? >> Le domanda mamma, preoccupata che il tale ne approfitti per appendere capello con mia zia!
<< Sì, è il mio fidanzato, perché non lo dovrei portare? >> Domanda.
<< E’ passato da amante a fidanzato in un due ore, un record! >> Chiosa mia zia Marcella.
<< Ti vedo pensierosa, qualcosa non va? >> Domando alla mia nuova sorella, mentre la discussione che ha come oggetto l’autista prosegue.
<< Niente di che. Solo che è la seconda volta che mi faccio difendere dalle ex amanti di Diego, come se fossi una bambina. Senza offesa! >> Mi spiega.
<< Con il tempo imparerei a tirare fuori le unghie. >> La rassicuro. Tutti cambiamo con il tempo!
<< Come si fa? Io proprio non ce la faccio ad essere altezzosa come fate voi! >> Mi domanda.
<< Devi maturare più fiducia in te stessa, e ragionare sul fatto che se le ex di Diego saranno sgarbate sarà perché sono invidiose. Tu hai il coltello dalla parte del manico. >> Le rammento.
<< Io devo andare al negozio all’angolo a ritirare le bomboniere. Mi  accompagnate? >> Domanda mia madre alle mie zie.
<< Patty, io preferisco restare qui a godermi in sole! >> Declina zia Bea che deve aver scambiato il patio esterno di questo bar per un solarium!
<< Vengo io. >> Accetta zia Marce.
 
 
 
[Patrizia]
<< Ho sbagliato a non invitare Roberta? >> Domando
<< A dire il vero io l’ho invitata. Scusa se prima non ho chiesto il tuo parere Patrizia, cercavo di farti un favore. Ma ha declinato quando ha compreso che ci saresti stata anche tu. >> Confessa Marcella.
<< Dopo il parto comprai a Roberta un carillon che però non ebbe mai. Daniele lo ha trovato nascosto in soffitta. >> Confesso.
<< Non sapevo che ti fossi pentita di averla abbandonata già allora. Dan come l’ha presa? >> Mi domanda.
<< Bene. Vorrebbe quanto me cucire un rapporto con Roberta! >> Esclamo.
<< Perché non mi hai cercata all’epoca per dirmi che ti eri pentita? Avremmo potuto riparare il nostro rapporto anni fa! >> Mi fa notare.
<< Sempre lo stesso motivo Marce: per non perdere Dan! Non avrebbe apprezzato il mio pentimento! >> Confesso, accedendo al negozio.
<< Mi domando come stia affrontando la notizia di Isabella. Si sentirà ancor più rifiutata, dato che lei è stata abbandonata e Isabella accolta a braccia aperte, nonostante non l’abbia portata dentro di me per 9 mesi! >> Chioso.
<< O magari noterà la bontà con cui avete accolto Isabella, e penserà che magari state cambiando? >> Suggerisce Marce, cercando di pormi coraggio.
<< Vorrei avere il vostro stesso ottimismo! >>
 
 
 
[Armando]
Indecisi su che tipo di vino scegliere, ne abbiamo scelto sia uno bianco sia uno rosso.
<< Devi compiere altre commissioni amore mio? >> Le domando uscendo dall’enoteca.
<< Ci sarebbero i tuoi completi ancora in tintoria. Sarebbe il caso di passare a ritirarli dato che siamo in zona. >> Suggerisco. Procediamo nella direzione della tintoria quando una risata conosciuta e spacca timpani attira la nostra attenzione.
<< Guarda lì fuori da quel bar? >> Indico a mia moglie. Isabella, seduta al bar con Mariabeatrice e Giulia, ride di gusto alle battute di quest’ultima. Sopraggiungono anche Patrizia e Marcella le quali reggono due scatole bianche.
<< Hai ancora dei dubbi? >> Le domando.
<< Sembra divertirsi! >> Osserva mia moglie.
<< Sta solo facendo un aperitivo con delle amiche! >> Aggiunge.
<< Sì: con una delle ex amanti di Diego, la quale l’ha umiliata molteplici volte, figlia dell’uomo che l’ha umiliata altrettante volte, con sua madre, e cognate al seguito. Amiche? Ma dai! >> Commento.
<< E’ sempre più realista della spiegazione fornita da te secondo sui Daniele sarebbe suo padre. Neanche in beautiful! >> Commenta Betty.
<< E avrebbe disertato il suo lavoro solo per prendere un aperitivo con delle persone che a stento conosce e con cui a stento si sopportano? Ne dubito! >> Osservo.
 
 
 
 
[David]
<< C’è un fattore che non abbiamo considerato nella scelta della data delle nozze: la settimana della moda Mercedes Benz! >> Intervengo verso David che sta guidando, avvinghiata al suo braccio.
<< Ma sarà Ugo ad andare a New-York. >> Osserva.
<< Lo so, ma dovremmo fare combaciare le due cose in modo che io sia in azienda mentre Ugo sarà in America, e che lui sia in Ecomoda mentre io sarò in luna di miele! >> Obbietto. Uno di noi due dovrà stare in azienda no?
<< Giusto. Bhe, la settimana della moda è a inizio Settembre. E lo abbiamo escluso come periodo giusto? Si parlava di metà Settembre oppure Ottobre. >> Risponde.
<< Sì, se Ugo sarà in America non potremmo sposarci ad inizio del mese. Potremmo scegliere il 17? >> Gli domando.
<< Per favore, vorrei evitare date come il 13 o 17! >> Protesta.
<< Non sarai superstizioso? >> Lo prendo in giro.
<< Meglio evirare di attirare la sfortuna visto che di recente ne abbiamo passate abbastanza. E poi cosa facciamo se mia sorella partorisce prima del tempo? >> Ipotizza.
<< Vuoi rimandare in Ottobre essere sicuri che il bimbo sarà nato? >> Gli domando.
<< Non credi che mia sorella con il pancione di 9 mesi non potrà godersi la festa di nozze di suo fratello? Non potrà neanche ballare! >> Esclama.
<< Ottima osservazione. Che Ottobre sia! >> Sentenzio.
 
 
 
[Roberta]
<< E la dieta? >> Mi domanda il mio amore, cogliendomi alle spalle e posando un bacio sulla mia guancia. Si accomoda accanto a me all’esterno della nostra abitazione.
<< E’ birra light! >> Lo informo. Lui beve un sorso della sua birra semplice.
<< Volevo ringraziarti per oggi. Per aver mantenuto la fiducia in me! Ero convinto che mi avresti fatto una scenata! >> Interviene, cercando le mie labbra.
<< Mi fido di te e in queste settimane ho imparato a conoscere quella sgualdrina. E’ colpa mia che le ho dato il pretesto adatto per restare da sola con te! >> Esclamo. Se solo non fossi rimasta tanto scossa dalla storia di Isa!
<< Stai ancora pensando alla storia di Isa? Mi domando come si possa essere così crudeli con la creatura che hai amato e cresciuto per sette lunghi anni? >> Medita a voce alta.
<< Come si può essere così crudeli con la creatura che hai tenuto in grembo per 9 mesi? >> Ribatto, tirando in ballo la mia storia.
<< Non credevo che avessi tante cose in comune con Isa: entrambe rifiutate dal proprio sangue! >> Penso a voce alta. Una lacrime sfugge al mio controllo.
<< Ma la cosa che mi fa più rabbia è l’atteggiamento di Patrizia! Mi ha tenuta dentro di sé, cavolo! E mi ha data via senza mai voltarsi indietro! Mentre Isabella l’ha accolta a braccia aperte! Cos’ho che non va? >> Gli domando. Mi abbraccia ed inizio a piangere nascondendo la testa nell’incavo del suo collo.
<< Magari prendendo Isabella sotto la loro ala sperano di guadagnarsi un posto in paradiso! >> Commenta Lorenzo.
 
 
[Jimmy]
<< Sono a casa. >> Annuncio, senza troppe energie, dato che immagino che Silvia abbia informato Alma di qualcosa che non ha saputo da me. Ne ho conferma quando vedo un borsone nell’ingresso. Alma, senza proferire parola, si infila il giubbino.
<< Immagino che tua figlia ti abbia detto che mi sono appartato con lei. >> Intervengo.
<< Ottima deduzione, anche se avrei preferito saperlo da te! Vi siete baciati? >> Mi domanda. Annuisco beccandomi un ceffone.
<< TU REDARGUISCI BACIANDO?! PER FORTUNA CHE NON ERA SUCCESSO NULLA DEGNO DI NOTA! IO ME NE VADO PERCHE’ NON SONO LA SECONDA SCELTA DI NESSUNO, BASTARDO! TI AUGURO DI DIVERTIRTI CON LA TUA SGUALDRINA E ATTENTO ALLE MALATTIE VENEREE! >> Esclama sbattendo la porta prima di lasciare la mia abitazione. Ero arrivato a casa preparato! Devo smettere di prendermi in giro: io sono innamorato di Lena! Mi tolgo giubbotto e scarpe quando suonano alla porta.
<< Chi è che rompe? >> Mi domando, dato che ho voglia di farmi una doccia e di buttarmi sul divano con birra e sandwinch!
<< Chiqui! >> Esclamo, quando vedo la modella alla porta. Stamattina mi ha salutato con un bacio sulle labbra, come se fosse normale prassi di galateo!
<< Ciao zuccherino. Quella era la tua ragazza? O dovrei dire ex? >> Mi domanda, ammiccando.
<< Ma ti ha vista? >> Le domando. Annuisce.
<< Sì, e mi ha pure chiamata in malo modo! Che maleducata! >> Protesta. Grandioso ora lo dirà a sua figlia e mezzo mondo saprà di Chiqui! Compresa Lena magari!
<< Chiqui te lo ripeto: mi siamo divertiti, credevo fosse chiaro! Ma è finita! >> Ripeto.
<< Ma ora sei tornato single! >> Protesta.
<< Io sono innamorato di un’altra! >> Esclamo, dicendolo per la prima volta ad alta voce.
<< Della tua ex, quella che ti crea un mare di problemi? Spero che ti si ci affoghi! >> Esclama prima di girare sui tacchi.
<< “Spero che tu ti ci affoghi dentro”! >> La correggo.
 
 
[Francesco]
Quando giungo sotto il portone di casa, dopo essere andato a portare alcuni curriculum, incrocio Giulio e Silvia, di ritorno dai rispettivi impieghi.
<< Ti andrebbe di ordinare la pizza e di venire a cena da noi? >> Propone Giulio.
<< Certo. Entro prima da me a farmi una doccia. >> Spiego. La nostra attenzione viene catturata da qualcuno che emette un colpo di tosse: è Conrado.
<< Ti stavo aspettando. >> Esordisce. Ma và? Dubito che passasse di qua per caso.
<< Noi andiamo su. >> Si congedano i miei amici, per lasciarci soli.
<< In effetti volevo incontrarti per parlarti: occorre porre fine a questa sceneggiata che è stata una pessima idea! >> Intervengo, prima che abbia il tempo di parlare.
<< Se è questo che vuoi mi farò da parte! >> Esclama. Come sarebbe “si farà da parte”?
<< Che significa? Sai no che è una farsa. >> Gli ricordo.
<< Io provo ancora qualcosa per te. Perciò ho accettato. >> Confessa. Rimango sorpreso, ma neanche tanto. Probabilmente, non negando il pettegolezzo della convivenza davanti alla banda, cercava di cavalcare l’onda.
<< Mi dispiace di averti coinvolto in tutto questo. Se lo vessi immaginato avrei evitato. >> Rispondo.
<< Mi ascolti? >> Gli domando, notando che la lo sguardo perso altrove.
<< Sì. Comunque ero venuto per dirti una cosa. Quest’oggi, tramite il portale online, Ella ha acquistato due biglietti aerei per sé e per Class. >> M’informa, dato che lavora nell’agenzia di viaggi di sua madre. E così partono sul serio! Certo, poteva darmi questa notizia via telefono! Ma sorvolo, dopo tutto venendo qui mi ha permesso di chiarire le cose vis a vis.
<< Grazie dell’informazione! >> Esclama. Non voglio neanche dove andranno!
<< E c’era anche un’altra cosa che volevo fare. >> Afferma, prima di baciarmi. Il bacio dura poco.
<< E’ un bacio d’addio. >> Afferma.
<< La recita termina qui. E’ stata del tutto inutile! >> Esclamo.
<< Prima di andare te lo posso chiedere un ultimo favore? Potrei utilizzare il bagno? E’ lunga fino a casa.>> Mi chiede. Acconsento e gli faccio strada.
 
 
 
[Diego]
<< Amore, cosa sono quei medicinali sul tavolino? >> Mi domanda la mia fragolina, notando le pillole che ho tirato fuori.
<< Dei tranquillanti per mio padre! Gli serviranno dopo la notizia! >> Esclamo. Isabella scuote il capo mentre appoggia a tavola il piatto da portata con sopra una torta salata ancora fumante.
<< Ti amo cucciola mia! Sono fortunato ad averti! >> Le ricordo, abbracciandola da dietro. Le accarezzo la pancia con le mani immaginando quando sarà rigonfia!
<< Fontina, zucchine e pancetta! >> Spiega, elencando gli ingredienti della torta salata. Veniamo interrotti dal campanello che suona. Fanno la loro entrata Daniele e sua moglie.
<< Ciao ragazzi. Isa, ecco il vestito. >> Saluta Daniele. Isabella afferra la gruccia coperta.
<< Ciao Daniele, ciao Patrizia. Grazie, accomodatevi. >> Li saluta la mia fragolina.
<< Ciao. Accomodatevi. >> Saluto.
<< Ciao, grazie per l’invito. >> Saluta Patrizia, ammirando la casa.
<< Ti va di fare un giro? >> Le propone Isabella. Il pomeriggio di shopping è servito per distendere l’atmosfera di loro, nonostante i battibecchi di Patrizia!
<< Patrizia ti vorrei ringraziare per aver difeso Isabella quest’oggi. >> Mi faccio avanti, mentre inizia il tour della casa.
<< Quelle tipe le ho rimesse al loro posto! >> Si vanta.
<< Patty mi ha detto che avete fatto spese folli. >> Interviene Daniele.
<< Volevo ringraziare anche te per il regalo. >> Lo ringrazia Isa. Regalo che non vedo l’ora di vederle addosso!
<< Cosa ti abbiamo regalato per l’esattezza? Patty non me lo ha detto. >> Chiosa Daniele. Mi accarezzo la nuca. Isabella sta per rispondere la verità quando la fermo.
<< Un set ti tupperware, dato che ci piace fare delle gite al lago la domenica! >> Mento. Non mi sembra il caso che Daniele sappia che sua moglie ha regalato a sua figlia dell’intimo spinto!
<< Regalo utile. Lì per lì ho avuto paura che le avessi regalato dell’intimo dato che hai svaligiato l’intero negozio! >> Esclama Daniele. Patrizia mima la parola “grazie” con le labbra. Chi l’avrebbe detto che mi sarei ritrovato a parare il culo alla bionda finta, la quale sarebbe divenuta per me una sorta di suocera!
<< Ma Dan, non ho speso soldi solo per me! Ho comprato dell’intimo comodo pre-maman per nostra figlia! >> Chiosa Patrizi quando sentiamo il campanello suonare.
<< Voglio vedere la faccia che farà Armando quando ci vedrà qui! >> Commenta Daniele guadagnandosi una mia occhiataccia.
 
 
 
[Armando]
<< Ciao tesoro. Ciao Isa. >> Salutiamo coralmente mia moglie ed io per poi perdere l’entusiasmo, una volta giunti in casa. Mia moglie ed io ci scambiamo uno sguardo eloquente. Non può trattarsi di semplici coincidenze!
<< Buonasera. >> Salutano coralmente la bionda tinta e il vampiro.
<< Buonasera. Non mi aspettavo certo la vostra presenza. Siete qui per parlare del video? >> Domando, cercando una spiegazione differente alla loro presenza qui.
<< Buonasera Betty, Buonasera Armando. No, Daniele e Patrizia sono qui per un’altra ragione: vi abbiamo invitati qui per darvi una notizia. >> Introduce Isabella, dopo averci salutati. Diego ci fornisce di due aperitivi: peccato che il mio sia analcolico!
<< Propongo di accomodarci, cosa ne dite? >> Interviene Diego. Prendiamo posto in salotto e ci guardiamo a vicenda con un certo imbarazzo. Due volte in un giorno sono troppe per sopportare questi due!
<< Ho deciso di lasciar fare alla legge. Paola avrà la punizione che merita. >> Interviene mio figlio.
<< Sarebbe questa la notizia degna di una cena? >> Obbietto.
<< No, ma è ugualmente una bella notizia. >> Mi risponde il vampiro.
<< Mamma, papà, vi abbiamo pregati di venire qui stasera per darvi una notizia che ritenevamo giusto sapeste da noi anziché dalla Tv. >> Introduce Diego.
<< Questa notizia riguarda me, e la mia storia famigliare. Non è vero che i miei genitori sono morti quando avevo 14 anni. Mia madre è viva e vegeta, mentre l’uomo che mi ha cresciuta è deceduto due mesi fa, dopo avermi scritto una lettera in cui mette in luce diversi punti oscuri della mia vita! >> Interviene Isabella. Mia nuora estrae da una busta un figlio che apre prima di passarlo a me e a mia moglie. Ci guardiamo vicendevolmente prima di afferrare tale missiva per leggerla a mente.
 
“ Isabella, figlia mia.
Se stai leggendo queste righe significa che ho avuto ciò che meritavo: sono morto. Poche ore fa ho rivisto tua madre e per me è stato come essere pugnalato al cuore per la seconda volta da lei. So che questo mio prologo ti starà confondendo le idee, perciò farò un salto nel passato per spiegarti una verità che è ora tu conosca e sarò proprio io a narrartela: il mostro che ti ha rubato l’infanzia.
Erano gli inizi di Settembre del 2002 quando rientrai dal lavoro prima del solito e sorpresi tua madre in lacrime con un test di gravidanza positivo davanti. Ricordo perfettamente che sorrisi quando afferrai in mano l’asticella e chiesi a tua madre balbettando se era un risultato certo. Quando sollevò lo sguardo mi resi conto che quelle che inondavano i suoi occhi non erano lacrime di gioia! Tua madre non voleva tenerti, disse di essere terrorizzata da questo cambiamento, non sentiva pronta per diventare madre, aveva paura di non riuscire a mantenerti. Fui io a convincerla del contrario: l’idea di diventare genitore di uno scricciolo mi faceva impazzire di gioia! Con il passare del tempo e il procedere della gravidanza tua madre sembrò convincersi, smise anche di lavorare per concentrarsi solo sul bimbo in arrivo e per non stressarsi. Le piaceva lavorare a maglia e creare orsetti, corredini e scarpette, ti raccontava delle favole ed io ero felice come non lo ero mai stato in vita mia. Il tuo primo vagito per me fu come un inno alla vita! Le giornate al lavoro passavano lentamente perché non facevo che guardare l’orologio aspettando la sera, per tornare a casa da te. Mi piaceva cullarti, cambiari il pannolino, giocare con te, baciarti i piedini. Ero un papà orgoglioso perché crescevi bella come un fiore, eri la prima della classe, eri solare e tutti ti amavano. Dentro di me cresceva il desiderio di darti un fratellino o una sorellina per diventare doppiamente un papà orgoglioso! Ma dopo mesi e mesi di vani tentativi, decisi di rivolgermi ad un medico: mi crollò il mondo addosso quando mi disse che per me era impossibile avere dei figli. “Ma ho una figlia!” replicai incredulo. Il medico posò una mano sulla mia spalla e dispiaciuto disse “La diagnosi è chiara. Parli con sua moglie!”. Ma parlare non è quello che ho fatto! Tu avevi sette anni, non so se ti ricordi di quella sera. Un confronto dapprima civile con tua madre divenne una lotta senza quartieri quando mi rivelò di avermi tradito, quando prese parte ad una festa, nell’Agosto del 2002. Ricordo di aver afferrato tua madre per i capelli e di aver sbattuto la sua testa contro il ripiano del tavolo, a questo è dovuta la cicatrice sulla sua fronte. Ogni volta che incrociavo il tuo sguardo non facevo che immaginare il viso di tuo padre. Solo allora capii come mai somigliassi solo a tua madre e non a me. L’amore viscerale che avevo sempre provato per te e per tua madre si trasformò in odio, ma restavo attaccato alle belle sensazioni che mi aveva regalato la convinzione di essere tuo padre! Non pretendo che tu comprenda la natura delle mie azioni, ci sono giorni in cui non la capisco neanche io. Nemmeno io ho mai capito fino a che punto sia malata la mia anima. L’unica cosa che posso fare adesso è chiederti scusa per quello che ho fatto e sperare che la tua vita senza di me e tua madre sia stata normale e migliore.
Lo so, adesso ti starai chiedendo chi tu sia e chi sia l’uomo che ti ha dato la vita, magari sollevata dal fatto che non sia io, e non posso di certo biasimarti! Non posso farti un identikit di quest’uomo ma posso darti un grosso aiuto, sperando che possa aiutarti a trovarlo. All’inizio di questa lettera ho detto di aver rivisto tua madre: bhe, non è stato un incontro amichevole. Solo ieri tua nonna Eva ci ha lasciati, ma prima di farlo tua madre le ha potuto dire addio e la nonna ha detto che ti avrebbe rivelato tutta la verità prima di morire. A prescindere dal fatto che sia riuscita a farlo o meno, ho decido di scriverti questa lettera prima di lasciare questo mondo e una vita che non merito. Venire a conoscenza delle intenzioni di tua nonna ha mandato fuori di testa tua madre, spingendola a telefonarmi. Ci siamo visti e durante questo incontro non ha fatto che ripetere tutta sconvolta che Eva ti avrebbe rivelato tutto e che tu l’avresti odiata più di quanto non avessi già fatto per non essere mai intervenuta. Le ho risposto che evidentemente era arrivata la nostra ora, era arrivato il momento di scoprire gli altarini. Tua madre, sconvolta, mi rispose che se aveva taciuto per tanto tempo era per proteggerti da un uomo potente e ricco come lui. Ha aggiunto che Eva avrebbe commesso un errore rivelandoti il suo nome perché il tipo in questione non ti avrebbe mai permesso di entrare nella sua vita rovinando così il suo menage e questo ti avrebbe causato altra sofferenza. Tua madre non mi aveva affatto tradito con il primo venuto ma conosceva perfettamente nome e cognome di tuo padre. Ho perso la testa e l’ho aggredita sbattendola contro un muro, bloccandola con un braccio alla gola e le ho intimato di dirmi il suo nome ma non ha voluto sentire ragioni, mi ha solo confessato che all’epoca non ebbe con lui un’avventura bensì una relazione di qualche mese. Di fronte ad un mio momento di distrazione a causa dello shock si è liberata di me con una ginocchiata in mezzo alle gambe (tanto che danno può farmi?) ed è scappa via senza fornirmi altri dettagli. Questo è tutto quello che posso darti per aiutarti: il tuo vero padre è un uomo ricco, potente e sposato. E questo è tutto.
Se mi faccio pena per quello che ho fatto nella mia vita? Sì, molta. Mi guardo indietro rimpiangendo di essermi comportato come un vile, di averle permesso di rovinare la vita di entrambi. Avrei dovuto prenderti, portarti via e abbandonarla a sé stessa, continuando ad amarti, questo è il mio più grande rimpianto! Non cercarti più e non rivelare a nessuno la verità, e di conseguenza dove ti trovavi, è stata la scelta giusta per darti la possibilità di vivere un’adolescenza normale. Quella vita normale che mi ero illuso di poter vivere io quando ho incrociato per la prima volta lo sguardo di Ines! Incontrarla mi ha ridato la vita. Mi dispiace farle questo, darle questo dispiacere ma sono giunto a questa conclusione: non merito niente, neanche una donna speciale come lei e un angelo di bambino con Asier! E’ per questo che con lui non mi sono mai lasciato andare…. E’ molto meglio così per lui!
Non posso fare altro che chiederti mille volte scusa e augurarti un cammino sereno.
Ti ho sempre pensata, addio.
Juan. “
 
 
Mia moglie ed io ci guardiamo molto più che sconvolti alla fine della lettera. Il tale che l’ha cresciuta era un mostro che beveva e picchiava sua moglie, per non parlare di lei che l’ha tradito e preso in giro scatenando così le sue ire.
<< Questa è la lettera che Juan ha scritto prima di rimanere vittima la sera seguente di un misterioso incidente. >> Espone Isabella.
<< Vuoi dire che si è suicidato? >> Domando conferma. Isabella annuisce.
<< Posso chiederti come hai avuto la lettera? Evidentemente non da tua madre. >> Ipotizzo.
<< Dalla seconda moglie di Juan. >> Risponde.
<< Tale Ines citata alla fine della lettera? >> Chiede conferma Betty. Isa, con le lacrime agli occhi annuisce.
<< Tesoro… non so come fare per porti tale domanda… Juan lo ha fatto anche con te? >> Le domanda Betty. Isa annuisce con il capo prima di piegare la testa in avanti a mettersi a piangere. Daniele si alza in piedi e comincia a passeggiare nervosamente per la stanza.
<< Oh mio Dio. >> Chioso, mentre Betty scoppia a piangere nascondendo la testa nell’incavo del mio collo. Ripiego la missiva e l’allungo verso Daniele che nel frattempo è tornato a sedersi.
<< No, grazie. Non l’ho ancora letta e non ci tengo a leggere gli ultimi sfoghi di un figlio di puttana, codardo e suicida! >> Tuona Daniele.
<< Immagino che il coautore della sua nascita sia tu! >> Ne deduco verso Daniele. Lui annuisce, confermando i nostri sospetti. Certo non avremmo mai potuto immaginare che dietro si nascondesse una storia tanto drammatica.
<< Quindi non lo sapevi ancora quando sei venuta a cercare lavoro in Ecomoda? >> Le domando conferma.
<< No, non lo sapevo. Diego mi aveva convinta a indagare per scoprire come mai Juan si comportasse così con me. Quando abbiamo scoperto che era morto e che si era risposato abbiamo rintracciato Ines, la quale mi ha dato quella lettera. >> Spiega.
<< Ingrid ci ha fatto capire che l’uomo che aveva messo al mondo Isabella era qualcuno che conoscevamo. Quindi abbiamo compiuto alcune ricerche sulle famiglie per cui aveva lavorato, scoprendo che l’anno prima della sua nascita aveva lavorato per Daniele. >> Prosegue a raccontare mio figlio. Stringo più forte la mano di mia moglie il cui pianto è sotto controllo.
<< Quando Isabella ha narrato la vicenda a David quest’ultimo ha mangiato la foglia sentendo che il nome della madre di Isabella era Ingrid così ha compiuto delle ricerche parallele. Dopo di che hanno coinvolto Giulio. Io non sapevo che Ingrid fosse rimasta incinta quando se ne andò.  Io l’ho scoperto quando, durante una cena a casa nostra, quella maledetta ha avuto il coraggio di telefonare. Questa è tutta la storia! >> Termina le spiegazioni Daniele.
<< Mi dispiace avervi sconvolti con questo racconto. >> Interviene Isa, asciugandosi gli occhi con un fazzoletto. Mia moglie si alza per poi avvicinarsi a lei e inginocchiarsi di fronte.
<< Non devi più ripensare a quello che ti ha fatto quel maledetto. Oltre a trovare il tuo vero padre hai trovato due genitori acquisiti che avranno cura di te! >> La conforta, accarezzandole una guancia. Mi commuovo. Isabella le allaccia le braccia al collo.
<< E anche una madre sostituiva. Sempre che tu abbia ancora voglia di far parte di questa famiglia dopo aver conosciuto meglio Mariabeatrice! >> Interviene la bionda tinta che, a quanto pare, ha un cuore! Le accarezza una mano ed Isa sorride. Quindi Daniele Valencia è al bionda tinta sono diventati doppiamente miei consuoceri!
<< Dopo domani mattina avrà luogo una conferenza stampa durante la quale annuncerò la parentela tra me e Isabella. Per tanto lei e Diego si assenteranno dall’azienda. >> Ci annuncia Daniele.
<< Abbiamo pensato che dovevate saperlo da noi, dato quanto siete stati accoglienti con me. >> Ci informa Isabella.
<< Grazie per aver condiviso con noi questa storia. >> La ringrazio.
<< Vorrei che questa storia non arrivasse alle orecchie di Giulia. Stamane le è stata diagnosticata l’iperemesi gravidica e vogliamo evitarle degli stress! >> Interviene Patrizia.
<< Certamente, terremo il fatto per noi. Non è certo un pettegolezzo comune da sbandierare in giro. >> Interviene mia moglie.
<< Cosa ne dite di accomodarci a tavola? >> Propone mio figlio.
<< Iniziavo a pensare che quella della cena fosse una scusa. Qualcuno si è sentito poco bene che vedo dei tranquillanti? >> Domando, designando la boccetta sul tavolino del salotto.
<< Lascia perdere! >> Esclama Diego.
 
 
 
[Massimiliano]
<< Mio padre ed Isa mi stanno nascondendo qualcosa! >> Esclama, dopo che l’ho convinta a sgranocchiare dei crackers salati per combattere la nausea. Per poco non morivo di paura quando mi ha raccontato l’esito della visita. Si è ammalata perché è attanagliata dai sensi di colpa. Dovevo fare di più per rincuorarla! Farò l’impossibile per non farle mancare nulla: dall’affetto ai beni materiali!
<< Tipo? >> Le domando, mentre giro le scaloppine con champignon.
<< Non lo so… tu cosa sai della famiglia che l’ha cresciuta? >>  Mi domanda.
<< I suoi sono morti quando aveva 14 anni. Non ha mai parlato volentieri di loro! >> Le spiego.
<< No. Il tale che l’ha cresciuta è deceduto due mesi fa, me lo ha detto oggi. Ho sentito che papà la pregava di non raccontarmi non so cosa per evitare di stressarmi! >> Narra. Aggrotto le sopracciglia. Se mi ha mentito sui suoi genitori allora rifiutare la mia proposta di nozze è stata una scelta coerente, gliene devo dare atto. Perché legarsi a qualcuno a cui non vuoi raccontare tutto di te? In un certo qual modo ha sempre tenuto a me.
<< Supponi che ti nascondano qualche dettaglio sulla sua storia? >> Le domando.
<< Può essere. Mi domando cosa sarà di così terribile che potrebbe crearmi stress? >> Si domanda.
 
 
 
[Camilla Senior]
Class questa sera non si è presentato a cena. Sarà tornato in albergo da quella e magari ora starà facendo le valigie! Lena invece sembra un personaggio del film “la notte dei resuscitati ciechi”, con la differenza che lei è anche sorda e muta!
<< La carne non si tufferà nella tua bocca da sola! >> Esclama Kristoff per attirare la sua attenzione.
<< Cosa ti prende? Problemi al lavoro? >> Le domando. Avrà ancora litigato con Jimmy?
<< Voglio rimettermi a studiare. >> Interviene. Mio marito si strozza con la cena.
<< Bevi un po’ di acqua. >> Lo invito.
<< Non ho afferrato! >> Esclama mio marito.
<< Voglio tornare a studiare all’università, voglio laurearmi! >> Ripete. Spero non sia una tattica per lasciare il lavoro!
<< Tutto pur non fare il lavoro che ti è stato regalato. >> Interviene mio marito, dando voce ai miei pensieri.
<< Non lascerò il lavoro. Farò entrambe le cose. >> Ci rassicura. Mio marito ed io ci guardiamo con una certa perplessità! A Vienna a stento riusciva a portare a casa un 28 senza avere altri impegni di vita!
<< Ad ogni modo ora è tardi. Dovrai aspettare Settembre per il test d’ingresso. >> Le faccio notare.
<< E nel contempo continuare a lavorare. >> Aggiunge mio marito.
<< Potrei iscrivermi ad un università telematica. Ho controllato prima di cena e gli esami si possono dare presso atenei convenzionati, e quelli di Bogotà lo sono. Il lato negativo è che le spese sono superiori rispetto ad un’università canonica. Ma potrei sempre pagarne la maggior parte con il mio stipendio. >> Ci spiega.
<< Avanti, dove sono le telecamere? Siamo in tv, giusto? Mi state facendo uno scherzo! >> Interviene mio marito guardandosi attorno.
<< PAPA’ SONO SERIA! Sono stanca di essere considerata una buona annulla e di essere presa in giro! >> Tuona spazientita.
<< Se hai preso questa decisione noi ne siamo felici! Ci devi promettere che metterai anima e corpo nello studio! >> Esclamo. Lena annuisce e si alza per posare un bacio sulla mia guancia.
<< Grazie mamma. Mi dispiace per i pensieri che vi ho dato! >> Esclama, abbracciandomi da dietro e posano il mento sulla mia spalla. La mia bambina! Ci siamo allontanate tanto da quando si è sottoposta ad aborto spontaneo!
<< Facci avere la cifra precisa e i dati per il bonifico, dato che hai appena tirato il primo stipendio la prima iscrizione te le pagheremo noi. >> Acconsente Kristoff, per non farsi scappare l’occasione di farla tornare a studiare, guadagnandosi un bacio anch’esso.
<< E niente casini con i ragazzi! >> Afferma perentorio mio marito.
<< Non ne voglio più sapere! >> Esclama come se fosse incappata in una dura delusione da digerire. Cosa sarà accaduto?
<< Almeno uno dei nostri figli è rinsavito! Class è da quella? >> Domanda Kristoff a nostra figlia.
<< Purtroppo presumo di sì! >> Conferma Lena.
 
 
 
[Ella]
<< … Così, quando mi sono accorto che Class era lì e ci spiava, l’ho baciato, con la scusa del bacio d’addio, e prima che avesse il tempo di andarsene gli ho chiesto di poter usare il bagno. Sono rimasto nel suo appartamento un tempo ragionevole per essere sicuro che Class se ne fosse andato. >> Mi narra Conrado al telefono.
<< Così avrà pensato che tu sia salito per passare la notte lì. Geniale! E cosa ti sei inventato per restare di sopra il più possibile? >> Gli domando curiosa.
<< Non mi sono inventato niente, o quasi. Avevo la batteria a terra e gli ho chiesto di poter mettere il cellulare sotto carica qualche minuto inventandomi che in auto non avevo quello portatile. Credo che si sia sentito in debito per avermi trascinato nella sua sceneggiata, illudendomi, così non ha protestato. >> Mi narra. Ridacchio.
<< Ti lascio, sta entrando! >> Pongo fine bruscamente alla telefonata quando sento che inserisce la tessera magnetica nella fessura della porta. Così impara a lasciarmi qui da sola per tutto il giorno! Mi siedo sul divano e fingo di guardare la tv, cercando di apparire arrabbiata. 
<< Ciao, scusa il riardo. >> Esordisce. Ritardo? Mi sono venuti i capelli bianchi! Lo guardo torva.
<< Sbaglio o dovevi venire qui dopo aver accompagnato i tuoi in azienda, mille ore fa? >> Lo redarguisco.
<< Mi sono addormentato a casa dei miei. >> Adduce come scusa.
<< Ad ogni modo ho prenotato due biglietti per le Barbados. Partiamo Giovedì a mezza notte. Visto che non comparivi ho agito di mia iniziativa. >>
<< Hai fatto bene. I miei ci tengono che partecipi ad un funerale di una loro amica Mercoledì pomeriggio. Dopo di che partiremo. Vado a farmi una doccia. >> Annuncia apatico. Ci è rimasto proprio di merda! Ma non ha importanza: quando saremo ai Caraibi guarirò il suo cuore infranto! Lo seguo in bagno, mi spoglio e m’introduco nella doccia iniziando a baciarlo appassionatamente. Mi stringe e ricambia il bacio con foga accarezzandomi. Sento qualcosa di umido accarezzarmi il volto ma l’acqua è ancora chiusa! Apro il getto d’acqua.
 
 
 
[Paola]
Quando arrivo nel mio appartamento fatico a trovare la toppa della porta con la chiave. Ad un certo punto ho temuto che Alec mi avrebbe messo le mani addosso! Torno nel mio appartamento per prendere altri effetti personali e abiti, così da avere ampia scelta. In questo modo potrò evitare di affrontare un’altra volta con mio padre il discorso Gonzalo o di sentirmi di nuovo chiedere come mai io sia tornata così presto dalla pausa pranzo senza mangiare nulla.
<< Kelly! >> La chiamo quando accedo all’appartamento. Giro tutte le stanze cercandola, non udendo risposta. Sollevo la mano per bussare alla porta del bagno quando essa si spalanca e ne emerge la mia amica Kelly. Ha il viso rigato dalle lacrime. Solleva la mano destra esponendo alla mia attenzione un test di gravidanza.
<< Sono incinta! >> Annuncia. Sento la terra franarmi sotto i piedi.
 
 
 
FINE CAPITOLO 75
 
 
Lo so, è bello lungo. Ma volevo terminarlo con una chicca finale! Ora ci sarà un leggero salto temporale di qualche ora: salteremo la giornata seguente, ritrovandoci alla sera della stessa quindi alla vigilia della conferenza stampa che comporterà per Isa una certa notorietà! Che le ex-amanti-galline di Diego la lasceranno in pace sapendo di chi è figlia?
 
 
 
 
   
 
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