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Autore: flyerthanwind    02/05/2020    1 recensioni
Sofia e Stefano si inseguono da un po', non facendo mai l'ultimo passo per avvicinarsi.
Rimanere bloccati in ascensore li costringerà ad affrontarsi per la prima volta, scoprendo l'uno dell'altra molte più cose di quelle che si scoprono al primo appuntamento.
Capitoli brevi per una storia breve, ma quante cose possono succedere in una notte?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
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Livia

Dovevo rimanere a casa questa sera. La stanchezza di una settimana di studio mi è crollata addosso sabato pomeriggio, l'unico momento in cui sono riuscita ad allungarmi sul letto per riposarmi. La spossatezza ha rivoltato completamente i vecchi ritmi studenteschi a cui ero abituata, quando la notte si faceva festa e la mattina si andava a lezione. La laurea è ormai vicina, e tra la scrittura della tesi e l'ultimo esame da dare non ho tempo nemmeno per un bagno rilassante.
Il getto d'acqua fredda della doccia -non ho tempo nemmeno di chiamare il tecnico per farla riparare, e le altre inquiline sono già tornate a casa- mi ridona quel poco di vitalità alle gambe per arrivare fino in salotto quando il campanello suona insistentemente. So che una sola persona avrebbe le energie per schiacciare così a lungo quel pulsante mezzo rotto -di nuovo, non ho tempo-, per cui non mi stupisco di trovare Livia davanti la porta.
«Sofi!» esclama allegramente, incurante delle occhiaie livide che mi incorniciano gli occhi e della vecchia tuta che mi sono infilata per poter stare comoda.
«Che ci fai qui?» domando andando dritta al punto. Indossa dei tacchi vertiginosi che nei week-end, quando può darsi alla pazza gioia, sembrano incollarsi direttamente alla pianta del suo piede, e un vestito rosso fuoco che scende leggero sul fisico snello.
«Andiamo a una festa stasera!» esclama tutta eccitata. Un fremito di terrore mi vibra lungo la schiena, so che quando si mette in testa qualcosa è difficile farle cambiare idea.
«Ti prego, sono stanchissima, non ho nessuna voglia di uscire» provo a convincerla mettendo su la miglior faccia stanca di cui sia capace. Che poi non è solo una scusa, davvero non ho le forze per uscire, figurarsi per ballare con lei tutta la sera.
«Dai che la festa sarà nel pub all'angolo, non possiamo proprio mancare! Ci sarà anche Stefano!» tenta di convincermi con la sua carta vincente.
Stefano è un ragazzo che frequenta la nostra stessa università, spesso lo incontro nei corridoi tra i dipartimenti oppure nella caffetteria della sede centrale o ancora in biblioteca. Anche se non so praticamente nulla di lui, nemmeno cosa studia, a volte ci troviamo a fissarci senza riuscire a distogliere lo sguardo. Prima sentivo il suo sguardo addosso e pensavo fosse una mia paranoia, ma poi l'ha notato anche Livia e da allora mi dà il tormento.
«Non ho voglia nemmeno di lavarmi i capelli» continuo, tentando di dissuaderla. Naturalmente invano, poiché interpreta quella mia piccola fuga di informazioni come un invito a prepararmi lei stessa.
Inutile dire che in men che non si dica mi ha fatta lavare, mi ha lavato e asciugato i capelli, truccata e scelto abiti e scarpe al mio posto.
«Sei bellissima!» esclama, osservando soddisfatta il suo capolavoro e permettendomi solo allora di rimirarmi. In effetti, devo dire che ha fatto un bel lavoro: il correttore ha mascherato completamente le occhiaie, mentre un filo di fondotinta ha donato colore alla mia pelle pallida; l'ombretto scuro risalta gli occhi grigi mentre il rossetto fa sembrare le mie labbra sottili molto più carnose.
«Modestamente» mi vanto, sfilando per la mia camera sulle scarpe alte mentre la risata fragorosa di Livia mi fa da sottofondo. Non avevo alcuna voglia di uscire e continuo a non averne, ma l'entusiasmo della mia amica è contagioso al punto che deve necessariamente essere accontentata, per cui butto giù del paracetamolo e afferro la borsa che lei mi ha preparato prima che entrambe usciamo dal mio appartamento.
   
 
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