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Autore: Justice Gundam    03/05/2020    3 recensioni
Storia ispirata al fangame "Pokemon Glazed". Heather Molinar e Shelly Citra, due giovanissime allenatrici di Pokemon, cominciano il loro viaggio attraverso il continente di Tunod, una regione piena di sorprese e scoperte, dove si troveranno ad affrontare non solo le otto Palestre della regione e la corsa al campionato di Pokemon, ma anche un pericoloso gruppo che cerca di impadronirsi di un potere con cui nessuno dovrebbe giocare. Molte avventure le aspettano, tra nuovi Pokemon, personaggi straordinari, e i loro primi passi sulla strada dell'amore. Seguito di "A World Reborn", si svolge contemporaneamente ad "XY Reload" e "Quest for Zeta and Omicron", spoiler minimi.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 31 – L’incontro con Bewear

 

James, da sempre considerato il più mite e tranquillo del terzetto conosciuto come Team Rocket, non aveva un buon presentimento.

Con tutti i fallimenti e i piani andati a monte con cui avevano avuto a che fare, per lui era diventato praticamente una sorta di sesto senso. C'era qualcosa che gli diceva che non sarebbe andata bene, quando Jessie cominciava a mettere assieme qualcuna delle sue idee, o Meowth aveva in mente qualche altro "piano infallibile" che si sarebbe invariabilmente ritorto contro di loro. E in quel momento, questo sesto senso gli stava praticamente urlando dietro qualcosa come "questa è una pessima idea e ce ne pentiremo per anni a venire".

Certo, i rami frantumati e le rocce spaccate che disseminavano il percorso non aiutavano certo questo presentimento...

"Senti, Jessie... siamo sicuri che sia una buona idea seguire questo percorso?" chiese con un po' di esitazione. Conosceva fin troppo bene il caratterino infiammabile della sua complice, e non aveva nessuna voglia di suscitare la sua ira, quindi cercò di porre la questione nel modo più diplomatico posssibile. "Voglio dire, hai visto anche tu quello che è successo qui, vero? Non so che Pokemon possa essere stato, ma... ho l'impressione che fosse molto forte!"

"Sì, sì, lo vedo che non è niente male... e con ciò? Non sarà la sua forza a farci paura, vero? Abbiamo visto di peggio!" affermò la ragazza, un po' irritata. "E fatti venire un po' di fegato, James! Non fare il frignone, proprio adesso che stiamo per avere l'occasione della nostra vita!"

"Detto questo... devo ammettere che il nostro Jamees non ha tutti i torti." miagolò Meowth. Il Pokemon felino stava gettando una serie di sguardi preoccupati a ciò che il Pokemon misterioso si era lasciato dietro, e tutto lasciava credere che in effetti si trattasse di un avversario di tutto rispetto... certo non qualcosa che Meowth avrebbe voluto trovarsi sulla strada senza Jessie e James. "Guarda quell'albero... credo che l'abbia praticamente sradicato!"

"Sharrrrrbok..." sibilò Arbok. Il Pokemon cobra si avvicinò ad un piccolo albero caduto e cominciò ad assaggiare l'aria con la sua lingua biforcuta. In effetti, era un odore che non aveva mai sentito prima. Sicuramente un Pokemon, ma di che tipo fosse, Arbok non ne aveva la più pallida idea.

"Beh? e vi fate preoccupare per così poco?" chiese Jessie senza scomporsi. James, Meowth e il resto della squadra avevano l'impressione che non si fosse esattamente resa conto di quanto pericolosa potesse essere la posizione nella quale si trovavano. "Abbiamo affrontato Pokemon Leggendari di ogni tipo, e siamo sempre sopravvissuti, no? Perchè non dovremmo cavarcela anche questa volta?"

"Tecnicamente, Jessie, non li abbiamo affrontati." volle precisare Meowth. "Eravamo là quando stavano facendo trambusto, e siamo stati abbastanza fortunati da sopravvivere."

"Heh... immaginavo che Jessie non fosse esattamente il tipo da avventure epiche." replicò sfacciata Cassidy. Weezing la guardò storto.

Tuttavia, ci voleva ben altro per tenere a freno l'ego di Jessie. "Questi... sono particolari che non c'entrano niente!" esclamò stizzita, nel tentativo di coprire il suo imbarazzo. "Il punto è, che noi abbiamo esperienza nel vedercela con Pokemon forti! Troveremo il modo di sistemare anche questo! E con lui, il Team Rocket potrà contare su un nuovo potente alleato! Fidatevi, ho calcolato tutto!"

Un istante dopo, alcuni rami si spezzarono, e un rumore inquietante risuonò tutt'attorno a loro quando dei passi pesanti si avvicinarono sempre di più. Butch strinse i denti ed ebbe un moto di paura, mentre il suo Raticate si acquattava sulle quattro zampe e dimenava furiosamente la coda. Il topo gigante mostrò i suoi denti acuminati, nel tentativo di intimorire il suo avversario.

"Sta arrivando..." mormorò Butch. "Ragazzi, non sono per niente sicuro che sia una buona idea restare qui..."

"Ormai è tardi per tirarsi indietro, temo..." rispose Meowth. Arbok, Weezing, Raticate e Mightyena si piazzarono davanti al gruppo, e il Pokemon si fece finalmente vedere, aprendosi un varco tra la vegetazione! Il Team Rocket fece un passo indietro, anche Jessie mostrò un minimo di esitazione mentre il Pokemon misterioso usciva dal suo nascondiglio e si presentava davanti a loro senza alcun segno di esserne intimorito.

Dapprima tesa e pronta a tutto, Jessie restò interdetta e abbassò la guardia quando vide di cosa si trattava. Malgrado le notevoli dimensioni - superava di poco i due metri di altezza, e aveva una corporatura possente e robusta - non aveva certo un aspetto molto intimidatorio... anzi, sembrava un gigantesco orsacchiotto di peluche! La forma arrotondata del muso, l'espressione assolutamente ingenua, i cuscinetti rosa  posti sulle mani e gli occhi tondi che sembravaano due giganteschi chicchi di caffè... era quanto di meno impressionante la giovane agente del Team Rocket potesse immaginare.

"Wear!" esclamò il Pokemon misterioso, un braccio alzato in segno di saluto. Non stava nemmeno lontanamente pensando che il Team Rocket potesse essere una minaccia.

Jessie sbattè gli occhi. Sulle prime, non seppe davvero come prenderla. Poi, resa ancora più audace dal comportamento della strana creatura, si mise la mani sui fianchi e alzò la testa, i lunghi capelli fucsia che contribuivano a darle un aspetto ancora più fiero ed arrogante! "Hah! Sarebbe questo il Pokemon di cui tutti hanno paura? E' soltanto un giocattolone gigante! Ma guardatelo, sembra un sacco di patate!"

"Bewear?" chiese lo strano Pokemon, portandosi una mano alla guancia con espressione dubbiosa.

Arbok non condivideva la sicurezza della sua allenatrice. Era diventato molto più forte da quando aveva temporaneamente lasciato la squadra di Jessie... ma soprattutto, molto più esperto ed abile nel valutare gli avversari. E quel Pokemon sconosciuto dall'aspetto così inoffensivo gli dava invece l'impressione di essere parecchio forte. Non c'era da farsene beffe...

"Er... beh, se davvero pensi che sarà un gioco da ragazzi, perchè non lo affronti tu? Così vediamo quanto sei brava!" esclamò Cassidy.

L'orgoglio smisurato di Jessie non poteva certo lasciar correre una sfida simile - la ragazza abboccò all'esca con tutto l'amo! "Ugh... ma sentite questa smorfiosa quanto è impertinente!" ribattè, con tanto di venuzza pulsante che le affiorava sulla fronte. "E va bene! Visto che lo hai chiesto, ti darò io una bella dimostrazione di cosa so fare! Arbok! Usa un attacco Velenpuntura!"

"Sharrrrrbok..." sibilò il Pokemon cobra. Era ancora poco convinto, ma un ordine della sua allenatrice era comunque un ordine. E quel Pokemon sembrava non essersi ancora reso conto del pericolo. Forse avrebbe potuto coglierlo di sorpresa e metterlo fuori combattimento in fretta... e con queste considerazioni, Arbok scattò verso la sua vittima, aprendo le fauci e mostrando le zanne velenose.

Nel giro di mezzo secondo, il Pokemon simile ad un orsacchiotto gigante provvide a dimostrare a Jessie che la sua era soltanto una pia illusione.

Senza mai cambiare la sua espressione melensa, Bewear alzò un braccio e si fece mordere su di esso da Arbok... e con grande scorno del cobra gigante, le zanne non riuscirono a penetrare! La pelliccia che ricopriva Bewear era talmente folta e morbida da fare da armatura vera e propria, impedendo ai denti veleniferi di Arbok di ferirlo... e il cobra spalancò gli occhi con espressione impaurita quando Bewear lo guardò di rimando.

Senza scomporsi, Bewear afferrò Arbok per il retro della testa e lo costrinse a mollare la presa. Poi, sotto lo sguardo esterrefatto ed indignato di Jessie, sollevò l'enorme serpente come se non pesasse nulla, lo prese per la coda, lo fece girare un paio di volte come se stesse facendo lancio del martello... e infine lo scaraventò contro Jessie, che non ebbe nemmeno il tempo di scansarsi, e finì a terra in un groviglio di spire, arti ed esclamazioni indignate!

"Aaaaaargh! Ma che accidenti..." strillò Jessie, prima di finire a terra sotto il peso di Arbok.La ragazza cominciò ad agitarsi e a sbraitare nel tentativo di liberarsi dal suo compagno Pokemon, che era rimasto stordito per la foga con la quale Bewear lo aveva scaraventato.

"Jessie!" esclamò James. "Ugh... non ti permetterò di fare del male alla mia compagna, orsacchiotto di peluche troppo cresciuto! Vai, Weezing! Usa il tuo attacco Murodifumo e confondigli le idee!"

Weezing apparve dalla sua Pokeball, emettendo il suo verso simile ad un colpo di tosse asmatica, e spalancò le fauci per far uscire dal suo corpo una densa nube di fumo nero ed irritante, che si diffuse rapidamente davanti al gruppo del Team Rocket e avanzò verso Bewear. Il Pokemon Fortebraccio restò a guardare senza fare una piega mentre la nube si diffondeva.

"Hah! Non riesci a contrattaccare, eh?" affermò James, soddisfatto di sè stesso. "Sarai anche forte, ma se non riesci a vederci, non puoi attaccarci, vero?"

"Weezing wee!" esclamò Weezing con un sorriso entusiasta.

Sfortunatamente, come forse ci si sarebbe potuto aspettare, la legge di Murphy colpì proprio in quel momento.

Bewear si allontanò di un passo dal Murodifumo di Weezing, prese un bel respiro... e poi soffiò con tutte le sue forze, generando una tale folata di vento che la cortiuna fumogena si disperse come il fumo di una candela! Weezing e James vennero colpiti dal soffio di Bewear, che ebbe l'effetto di pettinare all'indietro i capelli del malcapitato agente del Team Rocket... e restarono a guardare con assoluta incredulità il loro avversario che restava lì in piedi come niente fosse, agitando le possenti braccia come se credesse che tutto questo fosse un gioco divertente!

"Ehm... ragazzi, non è per portare sfortuna... ma ho come l'impressione che questo Pokemon sia... un po' troppo forte per noi!" esclamò Butch. Il suo Raticate aveva fiutato che le cose si stavano mettendo male, e stava anche lui cominciando a retrocedere.

"Sono... sono d'accordo! Perchè non prendiamo armi e bagagli, e non ce la filiamo?" propose Cassidy.

Jessie era appena riuscita a rialzarsi, ora che Arbok si era snodato e si era tolto da lei. Il serpente gigante soffiò minaccioso e rivolse uno sguardo feroce a Bewear, mentre Jessie prendeva un'altra Pokeball dalla sua cintura. "Hah! Non crederai che io mi faccia intimorire da questo orsacchiotto troppo cresciuto!" esclamò. "Abbiamo un asso nella manica che questo bestione non si aspetta! Vai, Mimikyu!"

"Aaaaah, e io che speravo non avrebbe mandato in campo quella mostruosità..." si lamentò Meowth. Anche se ora era dalla loro parte, il Pokemon Spettro/Folletto gli faceva ancora paura...

Con un verso inquietante, Mimikyu apparve accanto a Jessie ed Arbok, e il cobra dalle squame viola si ritirò con un'espressione spaventata. La ragazza non ci fece caso, ma si mise accanto ad Arbok come per difenderlo. "Hah! Perfetto! Forza, Mimikyu, è il momento di far vedere chi sei! Sistema questa specie di peluche vagante con un attacco Carineria!" esclamò Jessie, e puntò drammaticamente l'indice verso Bewear per indicarlo come bersaglio. Ancora una volta, il gigantesco orso di peluche non mostrò alcun cenno di allarme.

Mimikyu voltò lo sguardo verso Bewear... e resto lì senza fare nulla. Il Team Rocket e Meowth attendevano con trepidazione, con il dubbio che il nuovo acquisto della squadra di Jessie non volesse collaborare...

"Mimikyu? Mimikyu, mi hai sentito?" ribattè Jessie, che iniziava a sentirsi allarmata.

Lentamente, con fare minaccioso, Mimikyu si voltò verso Jessie... e gli occhi finti disegnati sulla sua "faccia" si illuminarono in maniera inquietante! Jessie strabuzzò gli occhi impaurita e strinse i denti mentre faceva una rapida serie di passi indietro... e Mimikyu diede la sua risposta all'ordine.

"Miiiimiiii kyuuuuu!" ringhiò, se un verso del genere poteva essere emesso da una creatura così strana. Meowth sentì il sangue gelarsi nelle vene, e la moneta-amuleto che portava sulla fronte perse il suo lustro per qualche istante!

"Ha... ha detto..." balbettò il felino. "...che tutto quello che gli interessa è battere il Pikachu con la sciarpa... e che dobbiamo cavarcela da soli qui!"

"Sta... sta scherzando, vero?" esclamò Butch spaventato. "Dobbiamo... dobbiamo vedercela da soli con quella montagna di muscoli?"

"Io lo sapevo che quella specie di Pikachu riuscito male sarebbe stato un problema!" mormorò Cassidy tra sè, stando bene attenta a non farsi sentire.dal letale fantasmino.

"Mimikyu!" esclamò infne il Pokemon Fantasmanto, e agitò rabbiossamente il ramoscello di legno che usava come coda, poi si trasformò di nuovo in un fascio di luce e tornò da solo nella Pokeball di Jessie, lasciando di stucco il Team Rocket.

"Ooookay. Non è andata molto bene, eh?" miagolò Meowth. "Non so se essere deluso o sollevato..." 

"Ugh... bell'affare che abbiamo fatto! Adesso abbiamo uno dei Pokemon più inquietanti che io conosca... e anche se è uno dei più forti, gli interessa soltanto affrontare quello stupidissimo Pikachu con la sciarpa!" brontolò Jessie.

James sospirò e si massaggiò la nuca. "Pare proprio che anche quando non stiamo inseguendo i marmocchi, un Pikachu ci perseguiti sempre, in un modo o nell'altro..."

"Non essere ridicolo, James..." lo rimbeccò Meowth, per poi grattarsi il mento e aggiungere. "IN effetti, però, è curioso che in un modo o nell'altro, abbiamo sempre a che fare con un Pikachu..."

"Ehm... non è per fare la guastafeste..." fu Cassidy a prendere la parola. "Ma... vorrei farvi notare che abbiamo ancora quel bestione che ci staa venendo addosso!"

"Non me lo dire..." mormorò James. Rimossi tutti gli ostacoli, Bewear continuava ad avanzare implacabile verso Jessie, James e Meowth, che restarono a guardarlo spaventati e si abbracciarono tra loro. "Hey, tu! Non dovresti darci una mano, invece di stare là a notare le cose più ovvie?"

"Dubito... che i nostri Pokemon potrebbero darvi una mano, contro una cosa simile..." rispose Cassidy. Il tono vagamente beffardo della sua voce faceva credere a Jessie che in realtà i loro cosiddetti subordinati non avevano nessuna voglia di dare una mano.

Ormai Bewear era a ridossso del Team Rocket, e stava aprendo le braccia in quello che il terzetto di criminali imbranati aveva l'impressione che sarebbe stato un abbraccio mortale. Quella sarebbe stata la loro fine. Dispersi in quella foresta da quattro soldi, mangiati da un gigantesco orsacchiotto di peluche. Oh, mondo crudele, perchè questa fine così ridicola e ingloriosa...

"Questaa è la fine, vero?" si lamentò James. "Ahimè, non sono nemmeno riuscito a ricostruire la mia collezione di tappi..."

"E io non ho neanche potuto fare le scarpe a quello stupidissimo Persian..." miagolò Meowth.

Jessie non disse nulla, ma chiuse gli occhi e strinse i denti. Peccato dover finire così, proprio quando era arrivata così vicina a uno dei più grandi desideri di tutta la sua vita...

Bewear si chinò verso il Team Rocket e li afferrò nelle sue possenti braccia...

...per poi stringerli in un abbraccio affettuoso e mettersi a strisciare il muso su di loro!

La tensiione scese immediatamente dalle stelle alle stalle. Era stata una conclusione talmente anticlimatica che Jessie, James e Meowth, malgrado la paura iniziale, si sentivano quasi delusi... oltre che assolutamente spiazzati!

"Bewwwear! Bewear, wear!" esclamò il Pokemon Fortebraccio. Stava continuando a strusciarsi contro il terzetto, riempiendo loro la faccia di pelo morbido che li faceva starnutire!

"Argh, ma cosa... ugh... hmph... ma che fa? Non... non doveva... ough!" cercò di chiedere James, prendendo fiato tra una coccola di Bewear e l'altra. Il ragazzo cercò di divincolarsi e di sfuggire a quell'abbraccio ingombrante, ma in quel momento non c'era proprio verso di uscirne: il Pokemon aveva una forza sovrumana, e anche se si stava trattenendo per non rompere loro le ossa, li stava comunque trattenendo come una sorta di gigantesca pressa idraulica! 

"Miao! Smettila, non sono un cioccolatino!" protestò Meowth. Il malcapitato felino stava provando su di sè le attenzioni di Bewear, sotto forma di leccate affettuose che gli avevano lasciato la pelliccia arruffata e la faccia sporca di saliva! "Ugh... ma che significa? Credevo che volesse fare merenda con noi, e invece adesso è qua che ci fa le feste!"

"Be wear?" chiese il grosso orso di peluche, la testa inclinata da un lato. "We bewear!"

"Uh? Come sarebbe a dire?" rispose Meowth, sempre più interdetto. "Voleva soltanto farci due coccole? Ma che razza di Pokemon è mai questo?"

"E che ne so io? Non l'ho mai... ughh... visto prima!" mormorò Jessie, anche lei mezza soffocata nella morbida pelliccia e nell'abbraccio inesorabile di Bewear. Arbok e Weezing stavano osservando la scena da distanza di sicurezza, e neanche loro sembravano raccappezzarsi sul comportamento di Bewear... "Hey, voi due! Invece di stare lì a sgranare gli occhi, perchè non ci date una mano a liberarci da questo coccolone?"

"Sharrrrrbok..." mormorò il Pokemon Cobra. Ancora non era molto sicuro di cosa fare...

E anche Weezing non era in una posizione molto migliore. "Weezing wee..." esclamò il Pokemon gassoso con voce roca.

Cassidy, Butch e i loro Pokemon stavano avendo una reazione molto diversa alle problematiche dei loro rivali. Dopo qualche istante di stupore e di silenzio, i due malfattori cominciarono a sghignazzare... e poi a ridere di gusto, con tale foga che furono costretti ad appoggiarsi l'uno alle spalle dell'altro per non mettersi a rotolare per terra per le risate! Adesso erano loro ad essere in posizione di superiorità rispetto a Jessie e a James... e avevano tutta l'intenzione di approfittarne! In effetti, persino Raticate stava facendo fatica a trattenere le risate, e la sua ispida pelliccia si stava spettinando a furia di agitarsi!

"HAHAHAHAHAAAAA! Hohohohohohooooo! Dovresti vederti, Jessie! Sei così ridicolaa! Hai tutti i capelli impiastricciati di saliva di Pokemon!" Cassidy stava praticamente ululando dalle risate. "Mi fai morire! Credo proprio di non aver mai riso tanto in vita mia! Hohohohohohohooooo!"

"Da non credersi! Avete fatto proprio una figura ridicola!" fu il commento di Butch. Il ragazzo dai capelli verdini era piegato in due per l'ilarità, e si stava dando delle manate sui pantaloni nel vano tentativo di tenere a freno le risate. "Hohohohohooo! Peccato non aveva una macchina fotografica o un cellulare con noi! Questo meritava davvero delle foto!"

"COSA? NON CI PROVATE!" strillò Jessie. "E non prendete in giro i miei capelli! Noi siamo i vostri superiori, per la miseria!"

"Ehm... temo che non sia ancora venuta la parte peggiore..." affermò Meowth. "A quanto pare... questo Pokemon... Bewear, mi pare che si chiami... ha deciso di eleggerci a suoi cuccioli adottivi! Il che significa che ha intenzione di portarci nella sua tana e di tenerci con sè!"

"COSAAAA? MA QUESTO E' UN RAPIMENTO!" esclamò il povero James con tanto di fiumi di lacrime stilizzati che scendevano dagli occhi! "Noi siamo rapitori di Pokemon, non il contrario! Qualcuno ci aiutiiiii!"

"Sha, sharbok!" sibilò Arbok. Deciso a non lasciare che la sua allenatrice venisse portata via, il cobra gigante scivolò attorno alle caviglie di Bewear, che abbassò lo sguardo con espressione incuriosita e barcollò per qualche secondo. "Shaarrrrbok!"

"Wear?" si chiese il Pokemon Fortebraccio. Era evidente che per quanto lo riguardava, era un problema di facile soluzione... ovvero, prendere anche Arbok e portarlo nella tana con sè, in modo che potessero restare tutti assieme.

Sfortunatamente per lui, anche Weezing era di diverso avviso. Il Pokemon fluttuante sfrecciò verso Bewear e cominciò a volteggiare attorno a lui, in modo da attirare il più possibile la sua attenzione. Il gigantesco orso di peluche seguì Weezing con lo sguardo, e il Pokemon Veleno cominciò a muoversi più velocemente, ed emise qualche schizzo di gas in modo da mantenere su di sè l'attenzione del Pokemon rapitore. Nel giro di pochi secondi, Bewear rimase praticamente ipnotizzato, del tutto intento a seguire le mosse di Weezing... e Arbok ne approfittò, stringendo ancora di più la stretta sulle gambe tozze del Pokemon Fortebraccio, che cominciò a perdere l'equilibrio! Aprì di colpo le braccia, facendo così cadere Jessie, James e Meowth, e cominciò ad agitarle in aria per non cadere... e Weezing si produsse in uno spettacolare attacco Vortexpalla, girando su sè stesso come una trottola, e schiantandosi contro Bewear con tutta la sua forza!

Ma se pensava di far cadere a terra Bewear, ebbe un'amara delusione. Il robusto Pokemon orso barcollò, ma riuscì in qualche modo a restare in piedi, e reagì con una zampata che colpì Weezing sulla fronte del suo corpo principale, scagliandolo via per un breve tratto, e lasciandolo stordito per qualche secondo, con tanto di orma stampata comicamente in mezzo agli occhi!

"E va bene... credo che sia il caso di dare una mano anche noi." commentò Butch, come se si stesse apprestando a fare un lavoro ingrato che comunque andava fatto. "Raticate, usa un attacco Superzanna."

"Rat raticate!" Il Pokemon ratto smise immediatamente di ridere, e con una prontezza che avrebbe lasciato interdetto chi non conoscesse l'adattabilità tipica della sua specie, schizzò verso Bewear e puntò verso il suo fianco. Per quanto forte e possente potesse essere, il Pokemon Fortebraccio era piuttosto lento, e non riuscì a voltarsi in tempo prima che Raticate lo mordesse al fianco con gli incisivi affilati come rasoi che emettevano una brillante luce gialla!

Questa volta l'attacco ebbe l'effetto sperato. Le zanne di Raticate riuscirono a penetrare lo "scudo" di pelliccia che proteggeva Bewear, e l'enorme orso di peluche vivente sgranò gli occhi per qualche istante, poi barcollò e finì per sedersi a terra. Ciò nonostante, il Pokemon topo e il suo allenatore ritennero che fosse prudente non sfidare ulteriormente la sorte.

"Okay, adesso che è distratto, tagliamo la corda!" esclamò Butch. "Quella Superzanna è stata un colpo fortunato, temo. Non siamo in grado di affrontare questo bestione!"

"Ugh... odio ammetterlo, ma è così... dobbiamo andarcene da qui!" ringhiò Jessie. Il suo orgoglio non le permetteva di ammettere tanto facilmente di non essersi rivelata all'altezza della situazione. "Presto, Arbok, andiamocene!"

"Sharbok!" sibilò il cobra gigante, contento di non doversela più vedere con quella specie di colosso di peluche. Anche lui era rimasto piuttosto deluso dalle proprie prestazioni - era convinto di essere diventato molto forte ormai, ma quel Bewear si era rivelato molto più in gamba del previsto, e se avessero continuato a combattere, non era sicuro di come sarebbe andata. Prima che Bewear potesse riprendersi, anche James e Weezing avevano levato le tende, e Meowth stava facendo cenno di seguirlo mentre il Team Rocket si allontanava il più velocemente possibile.

Quando Bewear si rialzò, scuotendo la testa stordita, si guardò attorno confuso in cerca di quei ragazzi che le avevano offerto un passatempo così divertente, e ai quali si era fin da subito affezionata. Dov'erano andati? Si erano già stancati del gioco? Che peccato, sembravano così simpatici... ed era da parecchio tempo che da quelle parti non capitava qualcuno disposto a farle compagnia. Era un modo per distrarsi da quei cupi pensieri ai quali si abbandonava così spesso da quando aveva perso di vista il suo piccolo Stufful... chissà dov'era in quel momento...

Bewear abbassò la testa delusa... ma la sua tristezza non durò a lungo. Decise che se quei ragazzi la stavano evitando, nulla le impediva di seguirli, e nulla glielo avrebbe impedito! Forse avrebbero potuto anche permetterle di distrarsi un po' dalla depressione, almeno finchè non fosse riuscita a ritrovare Stufful...

Ritrovata la sua determinazione, Bewear strinse gli occhi e chiuse un pugno davanti a sè, poi iniziò a fiutare l'aria per cercare l'odore di Jessie, James e Meowth...

Eccolo! Non poteva sbagliare, era proprio l'odore che aveva sentito mentre stavano giocando... non restava altro da fare che seguirlo, e non avrebbe mai potuto perdere le  loro tracce! Sentendosi molto più convinta, la Pokemon Fortebraccio cominciò a seguire la traccia...

 

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Heather chiuse gli occhi e prese un bel respiro, lasciando che la brezza marina le soffiasse tra i capelli. Davanti alla nave che stava per attraccare, stava apparendo la città di Spumarinia, con le sue spiagge dorate e le graziose case che sorgevano sulla costa, affiancate da una foresta di sempreverdi. Certo non era la stessa cosa dell'idilliaca Serenisola, ma era comunque un posto ameno e tranquillo. Peccato solo che non fossero esattamente lì per fare una vacanza... lo sguardo di Heather si spostò verso la diga che sorgeva tra le montagne vicine, una costruzione imponente e quasi inquietante che tratteneva le acque del grande fiume che scendeva dalla cima più alta, il Monte Strato.

"Ecco... è quella la cosiddetta mela della discordia." disse Percy. Il ragazzo dai capelli neri e rossi si era avvicinato alla sua compagna di viaggio, anche lui guardando assiduamente la diga. "La professoressa Ciprissi è stata molto precisa a riguardo... è il luogo dove viene prodotta la maggior parte dell'energia elettrica di Tunod, quindi se qualcuno stesse tentando di sabotarla, o di usarla per qualche scopo malvagio, le conseguenze per il nostro paese potrebbero essere molto gravi..."

"Quilava!" affermò il suo starter, la pelliccia dritta sulla schiena e sulle anche. Il simpatico Pokemon Fuoco non dava l'impressione di essere troppo entusiasta del luogo che stavano visitando... il che era anche comprensibile, vista la specializzazione in Pokemon d'Acqua della Capopalestra Flo, e il fatto che avrebbero presto visitato una diga!

"E' per questo che siamo qui. Dobbiamo verificare se davvero si tratta del Team Fusione come potrebbe sembrare. E doopo che avremo sistemato anche questo problema, vedremo di conquistarci anche la Medaglia di questa Palestra." rispose Heather stiracchiandosi. Non sembrava troppo preoccupata per la Palestra, e neanche il suo Shelgon, che stava prendendo tranquillamente il sole sul ponte della nave. Il porto di Spumarinia era già in vista, con i suoi pontili e tutta la folla che lo frequentava, e i ragazzi erano sinceramente impazienti di vedere come sarebbe andata e cosa ci sarebbe stato da vedere in questa nuova città. "Certo, se ne avessi la possibilità, mi piacerebbe passare due o tre giorni in spiaggia a nuotare o a prendere un po' di sole... come sta facendo Shelgon in questo momento, vero?"

"Shelgon!" rispose il drago-crisalide, che si stiracchiò e si spostò quel tanto che bastava per permettere al sole di scaldargli anche l'altro lato del corpo. Sembrava voler chiedere retoricamente alla sua allenatrice se poteva biasimarlo, visto che aveva trovato un posto così comodo e caldo!

Percy rise brevemente vedendo che Shelgon stava gettando alla sua allenatrice un'occhiata maliziosa. "Ha deciso di passarsela il più possibile, finchè dura la traversata!" affermò. "Ma ormai siamo quasi arrivati, quindi... è meglio se andiamo a chiamare Chelle e Shelly, e diciamo loro di tenersi pronte!"

"Giusto... andiamo, Shelgon, credo che avremo altre possibilità di stenderci al sole più avanti!" disse Heather. Raggiunse il suo Pokemon Drago e gli diede una pacchetta amichevole sulla schiena, al che Shelgon decise che in effetti era meglio alzarsi e prepararsi. "A questo proposito... se non sono troppo curiosa, Percy, potrei chiederti come vi siete conosciuti, tu e Chelle? Ho già capito che siete amici fin da quando eravate molto piccoli, ma... ecco, sarei curiosa di sapere come vi siete conosciuti, e tutto il resto..."

"Beh, non è esattamente una domanda da poco, Heather!" scherzò Percy. Fece cenno al suuo Quilava di seguirlo mentre andavano in cerca delle loro compagne, che in quel momento si stavano probabilmente rilassando da qualche altra parte del ponte. "Ma sarò contento di rispondere. Beh... diciamo che io e Chelle non eravamo esattamente vicini di casa. Lei è di Ciocolina, la prima città che abbiamo visitato nel corso del nostro viaggio, e da quando eravamo piccoli, abbiamo seguito assieme le lezioni del professor Salicio sui Pokemon e sul nostro paese. In effetti... non per vantarmi, ma sono sempre stato uno dei suoi migliori allievi." I due ragazzini e Quilava ci risero su, prima che Percy riprendesse il racconto. "Comunque... io e Chelle ci siamo conosciuti il primo giorno del corso, quando avevamo entrambi otto anni. E' sempre stata una ragazza molto competitiva, e questo credo che lo abbiate già visto per conto vostro."

"Sì, in effetti... non che la cosa mi dia fastidio, sinceramente, ma le leggo negli occhi, ogni volta che ci alleniamo insieme, che non vede l'ora di avere una squadra completa e ben allenata per potermi sfidare. E secondo me... beh, ha i numeri per diventare una grande allenatrice." rispose Heather. Shelgon la raggiunse e disse di sì con la testa, e la bambina dai capelli fucsia lo richiamò nella sua Pokeball. "Quindi... immagino che le vostre giornate fossero piene di battaglie. Simulate o meno."

Percy non potè fare a meno di ridere di gusto. "Haahahaa, ci hai preso, Heather! Sì, ed era praticamente sempre Chelle a lanciare la sfida!" rispose allegramente. "Ma tra una sfida e 'altra, abbiamo imparato a conosscerci meglio. Diciamo che, a modo nostro, siamo riusciti a diventare amici grazie alla competizione. Per un po' di tempo, Chelle è anche vissuta a Borgo Querciantica, in un dormitorio femminile, quindi in quel periodo ci siamo potuti vedere anche più di frequente."

"Capisco... beh, una storia interessante!" rispose Heather. "Io e Shelly... capirai che, in un posto come Reborn City, non ci siamo conosciute in circostanze troppo favorevoli. Lei... era stata rapita dal Team Meteora durante il suo viaggio attraverso Johto, il continente in cui è nata."

"Mi sembrava che mi avessi accennato... lei è di Azalina, vero? La città dove amano gli Slowpoke." chiese il ragazzo.

Heather alzò gli occhi al cielo. Cosa ci vedessero gli abitanti di Azalina in un Pokemon goffo e stupido come Slowpoke, non lo avrebbe mai capito, ma almeno adesso aveva abbastanza considerazione da non dirlo a voce alta. "Sì... e non da una famiglia qualsiasi, per giunta. Suo fratello maggiore è il Capopalestra di quella città. Si chiama Raffaello, e come potrai immaginare, è specializzato in Pokemon Coleottero."

"Questo spiega come mai Shelly è anche lei così appassionata di questo tipo di Pokemon." rispose Percy. "E... come mai ha deciso di partire da casa? Voleva farsi un nome anche lei come allenatrice?"

"Sì, in un certo senso... più che altro, voleva farsi conoscere come qualcosa di più che semplicemente 'la sorella di Raffaello', e farsi un nome anche come allenatrice. Ma il Team Meteora è arrivato a lei prima che potesse fare molti progressi." spiegò Heather. "All'epoca io facevo già parte del gruppo di resistenza che si opponeva al Team Meteora, e assieme ad un gruppo di miei compagni, sono riuscita ad intercettare e sgominare il gruppo di reclute del Team Meteora che aveva catturato Shelly. Visto che a quel punto non aveva modo di tornare a Johto... Shelly ha deciso di unirsi a noi, e ci è stata di grande aiuto per fermare quei malfattori."

"Mi fa piacere sentirlo..." rispose Percy. Ancora una volta, aveva come la sensazione che si fosse aperto un varco tra lui e le ragazzine di Reborn. Che le esperienze che loro avevano passato, le rendesse in qualche modo più mature, diverse... su un altro piano rispetto a lui e a Chelle, che avevano fatto fino a quel momento una vita normale, la vita che ci si può aspettare da un allenatore di Pokemon comune. C'erano momenti in cui Percy prendeva le proprie esperienze e i propri obiettivi, e li metteva a confronto con quelli delle due bambine di Reborn... e si sentiva quasi inadeguato, rispetto a quello che avevano vissuto loro. Chissà come se la sarebbero cavata lui e Chelle, in un ambiente infido e pericoloso come Reborn City...

"E quando avete fermato questo Team Meteora e avete liberato Reborn... cosa vi ha spinto a venire qui a Reborn?" chiese Percy dopo qualche attimo di silenzio.

Heather si sfregò il mento e riflettè peer qualche istante sulla domanda prima di rispondere. In effetti, doveva ammettere che era una domanda ragionevole da parte di Percy, e una domanda per la quale lei non aveva una risposta pronta. "Ecco... diciamo che all'inizio è stato il desiderio di vedere il mondo oltre il continente dove sono nata. Volevo... mettermi alla prova nel mio viaggio personale, come fanno tanti ragazzini della mia età... almeno, questa era l'idea che avevo all'inizio. Poi... credo che siano cambiate un po' le cose..."

Percy fece un'espressione un po' confusa, e la bambina si affrettò a spiegar cosa intendeva. "Fino a poco fa, non conoscevo che Reborn City... poi, nel corso della nostra lotta contro il Team Meteora, ho avuto modo di vedere anche le città lì vicine. E mi sono resa conto che c'era tutto un mondo che non conoscevo al di là delle porte della mia città... ma è stato quando ho conosciuto prima Shelly, e poi il gruppo di allenatori venuti da Hoenn, che mi sono veramente interessata a vedere come fosse il resto del mondo... un'occasione che non ho mai potuto avere quando il Team Meteora dominava il mio paese. Così... ho deciso che sarei partita per il mio viaggio, e ho scelto di andare in questo posto, Tunod, di cui avevo sentito parlare bene da alcuni miei amici, da quelle parti."

"Interessante... e quindi tu e Shelly avete deciso di sfidare le palestre di questo continente, e tentare la fortuna nella Lega?" chiese retoricamente Percy, mentre i due scendevano una scalinata che conduceva al ponte inferiore. Shelly era seduta sotto un'ombrellone, intenta a leggere un libro... il suo hobby tipico, in effetti, ma quello che un po' sorprese Percy fu vedere che Chelle era seduta accanto alla bambina dai capelli violetti, e stava leggendo anche lei con grande interesse lo stesso volumetto.

"Ma guarda... e quindi, quando evolverà, il tuo Wimpod diventerà questo bellissimo crostaceo samurai?" commentò Chelle, mentre con un indice segnava l'enorme creatura disegnata sulla pagina che Heather stava leggendo in quel momento. Un impressionante crostaceo umanoide con grandi braccia artigliate, lo sguardo fiero e numerose zampe segmentate sull'addome.

"Esatto... un Golisopod. Ammetto che... mi farebbe molto piacere se Wimpod evolvesse.. per... per la mia squadra sarebbe davvero un grande vantaggio!" ammise la ragazzina più piccola. Parlava come se si vergognasse un po' di volere che la sua squadra diventasse più forte. "Certo... tutto dipende se il mio amico Wimpod vorrà evolvere. Non vorrei maai costringere un Pokemon a fare qualcosa che lui non vuole."

Il Wingull di Chelle, che stava svolazzando allegramente in cerchio attorno all'ombrellone, emise un acuto stridio e scese giù, posandosi delicatamente sul braccio della ragazza dai capelli verdi, che ghignò amichevolmente e lo accarezzò sulla testa. "Giusto, giusto. Quello che vuole il Pokemon deve sempre contare." affermò. "Ammetto che su questo potrei davvero prendere lezioni da te, piccola. Ma... non per essere pessimista, ma ho l'impressione che Wimpod non sia molto propenso a combattere. Hai idea di come risolvere il suo problema?"

"E'... proprio per questo che stavo studiando. Così ho un'idea di come addestrare i miei Pokemon e capirli fino in fondo." disse la bambina. Si sentì un ticchettio di zampette artigliate, e il suo Skorupi si avvicinò, stando bene attento a restare esposto ai raggi del sole.

"Skorrrrupi?" chiese il Pokemon scorpione, e alzò una delle sue chele per indicare Heather e Percy che si stavano avvicinando.

"Oh? Scusa, Skorupi, mi ero messa a leggere e mi sono distratta... cosa c'è?" chiese la piccola entomologa. Quando si voltò, vide con piacere che Heather, Percy, Shelgon e Quilava si stavano avvicinando. "Oh! Ciao, Heather... ciao, Percy... tutto bene da voi?"

"Ehilà! Come va, gente?" chiese Chelle strizzando un occhio e facendo il segno della pace con la mano destra. "Si sta bene lì a prua? Noi eravamo qui che prendevamo un po' di sole..."

"Non mi sembra che Shelly fosse troppo propensa ad abbronzarsi..." disse Heather, notando che la sua migliore amica aveva ancora la carnagione piuttosto pallida. Shelly si sfregò la nuca con una mano, e ridacchiò tra sè. "Nessuna offesa, Shelly..."

"No, no, tranquilla, Heather. In effetti... non mi interessa tanto la tintarella." affermò Shelly di rimando.

Heather si fermò a pensare per un attimo. Shelly con la tintarella? Cercò di immaginarsela... e doveva ammettere che l'immagine mentale non era tanto male. In effetti, a pensarci così, si era fatta l'idea che sarebbe stata piuttosto carina...

Un momento... aveva davvero pensato che Shelly sarebbe stata carina con la tintarella? Un leggero rossore le salì allle guance al pensiero. Si poteva quasi pensare che si fosse presa una cotta per Shelly...

"Comunque... siamo venuti a chiamaarvi peerchè ci stiamo avvicinando a Spumarinia." continuò Percy. Il suo Quilava confermò, e rivolse lo sguardo verso la cittadina che si profilava all'orizzonte. "E vorremmo dirvi che è meglio se vi preparate. Abbiamo un bel po' di cose da fare, e non abbiamo tutto il tempo che vogliamo per farle."

"Giusto... prima cosa, dobbiamo andare alla diga e vedere che diamine sta succedendo da quelle parti." rispose Chelle. "La professoressa Cipresia pensa che ci sia molto di più in gioco che qualcuno dei piani raffazzonati del Team Fusione. Ad ogni modo, sono curiosa di sapere cosa vogliono quei furfanti dalla diga. Quanddo li troveremo, farò in modo di fargli il terzo grado come si deve."

"Gull!" stridette Wingull. Prese di nuovo il volo e si appoggiò agilmente su una ringhiera della nave, in modo da vedere meglio Spumarinia, poi avvertì il resto del gruppo che l'avvicinamento al molo stava iniziando. Era il momento di raccogliere tutte le loro cose e prepararsi. Tra non molto, avrebbero avuto molto da fare...

...ed Heather, con un cenno affermativo del capo, disse ai suoi amici di iniziare a muoversi e prepararsi a scendere...

 

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"Attenzione, a tutti i gentili passeggeri. Stiamo per attraccare al porto di Spumarinia. Vi ringraziamo per avere scelto la Tunod Marina come vostra compagnia di viaggio, e ci auguriamo che la navigazione sia stata di vostro gradimento. Contiamo di rivedervi presto su una delle nostre navi. Grazie mille, e buon proseguimento."

Cato si stiracchiò e si alzò dalla sua sedia dopo aver sentito la fine dell'annuncio. Era il momento finalmente di tornare alla sua città. Per sua mamma sarebbe stata davvero una sorpresa... non le aveva accennato nulla perchè voleva davvero coglierla alla sprovvista con il suo ritorno, ed era sicuro che sua mamma avrebbe apprezzato un po' di aiuto, con quella stupida diga che stava dando tanto problemi ai suoi concittadini. Certo, sua mamma avrebbe insistito a dire che non aveva bisogno di aiuto, e che Cato poteva benissimo concentrarsi sul suo viaggio, ma la sua coscienza, in buona fede, non gli permetteva di fare finta di niente. Almeno, se ci fosse stato qualche problema, i suoi Pokemon potevano dare una mano.

"La mamma si è sempre data molto da fare. Mi dispiace sapere che è là a cercare di gestire la Palestra e tenere in ordine la nostra città, mentre io passeggio per Tunod a vincere Medaglie. Sono partito perchè mi aveva detto che poteva fare da sola e che non voleva che io restassi a casa per lei, ma... non voglio che lei si sobbaarchi tutto questo compito da sola, se posso fare qualcosa." disse tra sè, per poi raccogliere i suoi effetti personali e finire il succo di frutta appoggiato sul tavolo davanti a sè. Andò a riconsegnare il bicchiere vuoto al banco del bar, e si preparò a scendere. "Bene... adesso andiamo alla Palestra a fare un saluto alla mamma, se è lì... e poi diamo un'occhiata alla diga. E' da un po' di tempo che stanno succedendo delle cose strane, qui a Tunod, e non vorrei che ci fosse qualche complotto dietro. Bah, forse sono io che mi sono fatto tutto un film mentale per conto mio."

Il ragazzino controllò le sue Pokeball. Tutte erano assicurate alla sua cintura, e si era già assicurato che i suoi Pokemon fossero in forma e in buona salute prima di salpare. Pensò che forse sarebbe stata una buona idea fermarsi al centro commerciale apena fuori città. Sarebbe stato un buon modo per premunirsi e comprare qualcosa per il viaggio e per i suoi Pokemon.

Sentendosi pronto a qualsiasi cosa dovesse capitare, Cato controllò che il suo zaino e i suoi effetti personali fossero in ordine, e si avviò verso il ponte della nave. Aveva il presentimento che tra non molto si sarebbe imbarcato in un'avventura che lui e i suoi Pokemon non si sarebbero mai dimenticati, e che avrebbe cambiato qualcosa per Tunod...         

 

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: Ci siamo! Finalmente il Team Rocket ha incontrato Bewear, e il gruppo di Heather sta arrivando a Spumarinia! La prossima parte dell'avventura sta per cominciare, e rivedremo presto la Professoressa Cipresia. Anche lei avrà un ruolo importante da giocare... ma per il momento, aspettiamo che i nostri eroi facciano un bel giro per la città e si rendano conto della situazione.

Sì, so che non è stato un capitolo troppo interessante, ma spero di fare meglio con il prossimo. Heather e i suoi compagni incontreranno di nuovo Cato, e vedremo ancora il Team Fusione, assieme ad un personaggio che avrà la sua importanza nel corso della storia!

Grazie mille per l'attenzione, e alla prossima avventura!

 

 

 

 

 

  
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