Amiche... O no?.
del dolore che scivola lo sentiermo poi
Abbiamo troppa fantasia e se
diciamo una bugia è una mancata
verità che prima o poi succederà
Cambia il vento ma noi no
e se ci trasformiamo un po' è per la voglia di piacere.}
Nei giorni seguenti non vedo
nè Ian, nè Rose a scuola.
E un po' ne sono contenta. Quello che più temo é
affezionarmi a un Harris, visto che sò benissimo di che
pasta sono fatti. Eppure, dopo quella chiacchierata nel parco, sono
rimasta piacevolmente colpita e non faccio altro che ricordare ogni
particolare di quel bellissimo viso: gli occhi marrone dorato, quasi
caramello, la pelle abbronzata, sempre distesa attorno alla bocca
sorridente, i capelli neri scompigliati che avrei volentieri
accarezzato...
Sorrido, sdraiata sul mio letto. Non credevo fosse così
bello farsi piacere qualcuno.
E mentre chiudo gli occhi, dopo due giorni durante i quali la mia
migliore amica mi ha ostentamento ignorato e io ho passato notti
piangendo sento che, per la prima volta, sono ottimista. Davvero
ottimista.
Tutto si sistemerà, io forse riuscirò a lasciarmi
andare e finalmente Rose la smetterà di tenermi il broncio,
andandosene in giro sghignazzando con ragazze che abbiamo sempre
criticato per la loro superficialità.
Tempo di un battito di ciglia e un ricordo si fa spazio nella mia
mente.
Siamo al parco, durante una
delle tante giornate trascorse prendendo il sole e facendo finta si
studiare.
Le borse eastpak sono abbandonate sul prato e si intravedono i libri di
storia e matematica.
Ma si intravedono solo, perchè in realtà Rose sta
leggendo uno dei suoi sciocchi romanzi rosa, io ascolto musica dal mio
i-pod, mentre osservo con curiosità i passanti.
Spesso lo faccio: guardo la gente e cerco di immaginarmi che vita
fanno, di chi sono innamorati, cosa pensano eccetera eccetera...
Ad un tratto un gruppo di ragazze della nostra età passa
davanti a noi. Sono quattro: due bionde e due castane e ridacchiano,
mostrando la borsa griffata e passandosi in continuazione una mano tra
i lunghi capelli sciolti, attirando parecchie occhiate: invidiose dalle
donne, bramose dagli uomini.
"Rose, le vedi quelle?" mormoro, indicandole con un cenno del capo.
"Sono oche superficiali. Non lo vedi come ridono, mentre si sistemano i
capelli? Lo fanno solo per attirare l'attenzione, mica stanno ridendo
davvero.
Rose sorride e posa il libro a terra: "Il generale passionale".
Tipico di Rosaline...
"Noi non saremo mai così, non è vero?" domanda,
mentre appoggia la testa sulla mia spalla.
"Certo che no... e se una delle due lo diventerà, l'altra
dovrà fargli capire che razza di persona sta diventando, ok?"
"Ok." mormora lei sorridendo. "Ti voglio bene, Meli"
Apro gli occhi di scatto e
solo dopo qualche minuto mi accorgo che sto piangendo.
Cosa è successo per ridurla così? Come
può essere tanto cieca e non accorgersi che Harris si sta
solo divertendo con lei? Come può credere a lui e non a me?
Afferro il giornale della scuola, ancora piangendo. Fleur del corso di
fotografia me l'ha dato nel corridoio, consigliandomi di leggerlo da
sola, a casa.
Chissà perchè.
Ma tempo di leggere quel misero articoletto alla terza pagina, e
capisco tutto. Capisco perchè oggi tutti mi guardavano,
bisbigliando tra loro. E pensare che all'inizio credevo avessi qualcosa
sulla faccia!
E in un certo senso era vero: avevo scritto in fronte: IDIOTA.
Odio Georgina Loves con tutto il mio cuore.
**
Nat notò che suo
fratello minore era come
al solito pensieroso, ma in un modo diverso: non faceva che fissare il
vuoto, con un sorriso ebete su quel visino d'angelo tanto simile al suo
quanto diverso.
"Fratellino, che ti prende?" gli domandò allora, ben pronto
alla solita risposta.
"Niente."
Appunto.
"Questa volta non lascio perdere" disse Nat con il solito ghigno,
mentre mangiava il suo cornetto.
"Dimmi perchè non la smetti di sorridere in quel modo
stupido."
"Che fai, mi dai anche gli ordini?!" chiese il minore un po'
scocciato.
Nathan questa volta rise di cuore, divertito dall'espressione
autorevole del minore.
"Certo che no... Ma avrò il diritto di sapere cosa frulla in
testa al mio caro 'Ianuccio'..."
Ian sorrise, un po' addolcito. Dopo tutto era sempre suo fratello,
forse, se gli avesse spiegato la situazione, avrebbe lasciato perdere
Melitta Taylor...
Ma chi voleva prendere in giro?!
Aveva appena iniziato a divertirsi con i suoi soliti stupidi giochetti
e non avrebbe di certo lasciato stare così facilmente! Ian
passò il dito sul tavolo della cucina, un bancone di marmo
circondato da sgabelli arancioni. Certo che sua madre aveva un gusto
strano per quanto riguardava l'arredamento. Non per niente era la
più famosa arredatrice di Los Angeles.
Il suo stile era esseniziale nelle forme, ma i colori erano sgargianti,
quasi accecanti.
Aveva iniziato ad essere molto di moda a Beverly Hills qualche mese fa
e ora lui, Nat e la signora Harris vivevano nel lusso.
Assorto dai pensieri del cambiamento di stile di vita che lui e la sua
famiglia avevano affrontanto non si accorse di Nathan, che nel
frattempo aveva tirato fuori dalla tasca un foglio di giornale
appallottolato.
"Guarda qua, è il giornalino della scuola!"
esclamò con
un sospettoso scintillio negli occhi. "E' uscito oggi ma evidentemente
te sei troppo preso dai tuoi sogni ad occhi aperti per accorgerti di
ciò che ti circonda..."
Ian lo guardò male, ma poi, preso dalla
curiosità, iniziò a leggere.
"Scoppiettanti novità alla Hayer School"
di Georgina Loves, la regina del Gossip.
Secondo
fonti certe, durante il ballo studentesco, è sbocciato un
nuovo
amore ed è appassita una (non così tanto) solida
amicizia.
Di chi stiamo
parlando? Ma naturalmente di Nathan Harris, Melitta Taylor e Rosaline
Smith.
Un bel triangolino, non
è vero?
Se siete ben informati,
la passione
è sbocciata proprio tra il nostro bel Nat e l'insignificante
Melitta Taylor. Dopo che quest'ultima si è divertita
ballando sui tavoli, mezza nuda ma completamente ubriaca (tanto da
vomitare davanti a tutti) i due si sarebbero scambiati qualche bacio
rovente
durante la festa, proprio sotto gli occhi lacrimosi della dolce e
sciocca Rose. E' già! La povera ragazza infatti è
cotta
di Harris (insieme a suo fratello uno dei ragazzi più
contesi
della scuola) da un bel po' ed è sempre riuscita a
nasconderlo....fino ad ora!
Ma il bello deve ancora venire, cari lettori!
Come previsto Nathan non si è lasciato sfuggire nemmeno la
bella rossa, abbastanza guardata dai maschiotti della Hayer School...
Sono stati infatti avvistati più volte insieme, per ora solo
chiacchiere innocenti... ma quanto ci metteranno per trasformarsi in
baci appassionati?
Non credete che la Taylor sia rimasta con le mani in mano
perchè vi sbagliereste di grosso! Infatti la biondina si sta
divertendo un bel po'!
E' stato vista chiacchierare allegramente con Ian Harris! Che colpo
basso incantare anche il fratellino ingenuo!(e detto tra noi non
capisco proprio come ci riesca, visto che non è poi tanto
bella).
Forse Melitta, avresti dovuto deciderti prima invece di combinare
questo bel casino!
Ian sbarrò gli
occhi, indeciso se mettersi a urlare o a ridere per
l'assurdità dell'articolo. Stropicciò il foglio
di giornale e lo lanciò nel secchio facendo, ovviamente,
canestro.
"Hai parlato con Melitta Taylor" constatò Nathan bevendo il
suo succo al mirtillo.
"E allora?" sbottò subito il minore. "E' una ragazza carina".
Nat aprì la bocca e poi la richiuse, come per cercare
qualcosa
di sensato da dire. Non trovando niente, scoppiò a ridere.
"CHE HAI DA RIDERE!?" gridò Ian infuriato. Nathan sembro
sorpreso, ma poi si ricompose come al solito.
"Rido perchè è ridicolo. Come hai fatto ad
innamorarti?"
"Innamorarmi?" ripetè Ian come se fosse sordo. "Non sono
innamorato."
Nathan continuò a fissarlo con quel sorrisetto di
sufficienza stampato in faccia.
A Ian faceva venire i nervi.
"Un fratello Harris innamorato non si è mai visto!"
Questo era davvero troppo.
"Smettila! Non sono innamorato!"
Nat alzò gli occhi al cielo e alzò le
spalle.
"Ok, ok. Calmati."
Ian sospirò e continuò a mangiare il suo
cornetto, quasi con rabbia, sotto gli occhi divertiti del
fratello.
"Senti" incominciò, vergognandosi come non mai. "Forse un
po' mi piace e proprio per questo volevo chiederti se la lasci stare.
Per favore."
Nat fissò il fratello intensamente e per alcuni
interminabili secondi Ian pensò che gli stesse per buttare
addosso il succo. Già si vedeva ricoperto di mirtillo dalla
testa ai piedi, quando Nat gli diede una leggera pacca sulla
spalla.
"E va bene. Ma solo perchè sei tu, Ianuccio caro."
**
Ian entrò nell'aula
di fotografia ancora con la sua voce in testa: Forse un po' mi piace. Forse un
po' mi piace. Forse un po' mi piace.
Con l'eco che rimbombava nel suo cervello si guardò attorno
un po' spaesato: la classe era ampia e c'era un professore barbuto alla
cattedra, che gli sorrise cordiale.
"Te devi essere Ian Harris... pensa sei l'unico ragazzo." disse il
professore sempre sorridendo. "A quanto pare i tuoi compagni
non sono interessati alla fotografia...Comunque, trovati un
posto."
Tante ragazze, soprattutto una al primo banco, lo fissavano
ridacchiando o dandosi gomitate, altre con occhi sognanti aspettavano
che si sedesse accanto a loro. Ian aggrottò le sopracciglia
e cercò almeno una ragazza che non fosse pronta a saltargli
addosso.
Eccola.
Appunto, era proprio lei,
Melitta.
Era seduta all'ultimo banco della fila centrale, aveva gli occhi gonfi,
come se avesse pianto e non sembrava nemmeno essersi accorta di lui.
Era talmente bella, con quegli occhi così profondi e i
capelli biondi. Ma ciò che più era bello di lei
era che non se ne accorgeva minimamente. Non si accorgeva che spesso i
ragazzi la guardavano e lui ogni volta doveva stringere i pugni, per
non intervenire.
Si avvicinò.
"Posso sedermi qui?"
Lei alzò lo sguardo sorpresa e quando Ian guardò
quegli occhi capì che aveva davvero pianto: erano rossi,
grossi e sembrava che da un momento all'altro sarebbe di nuovo
scoppiata a piangere.
Melitta annuì, togliendo dalla sedia accanto alla sua lo
zaino.
"Non ti conviene però... l'insignificante Melitta Taylor con
Ian Harris... che brutta accoppiata!" esclamò con falsa
allegria.
Era chiaro come il sole che ne soffriva.
"Oh. L' hai letto?"
"Sì." mormorò, tentendo gli occhi in
basso.
"A me non importa niente di quello stupido giornale, tanto meno di
quello che dice Georgina Loves." disse con fermezza Ian. "Vedrai che
anche gli altri la pensano così"
Melitta sorrise amaramente. "Grazie per il tentativo, ma sai bene che
quello che scrive la regina del Gossip è legge."
Ian scoppiò a ridere, attirandosi tante occhiate adoranti. A
Melitta toccarono invece quelle invidiose.
"Visto?" bisbigliò lei.
"Sono invidiose. In genere mica scherzo così con una
ragazza... Soprattutto se non è affatto insignificante."
mormorò Ian al suo orecchio.
Sorrise quando si accorse che era rabbrividita.
**
Nathan Harris camminava per i
corridoi della scuola. Aveva appena saltato la lezione, ma che
importava?
Tanto sarebbe stato ammesso con il massimo dei voti, come al solito.
Sorrise a delle ragazze del primo anno e appena rivolse loro le spalle
le sentì ridacchiare entusiaste. Ah, com'era facile per lui
fare impazzire le ragazze.
Si scostò dagli occhi i capelli quando individuò
una cascata di riccioli ramati.
"Rose..."
Lei si voltò, sorridente come sempre. Stava prendendo dei
libri dal suo armadietto per andare a lezione.
"Salti le lezioni per me?" le chiese, guardandola intensamente come
solo lui sapeva fare.
Rose sembrò incerta.
Strano,
pensò lui. Qualche
giorno fa mi avrebbe subito detto di sì senza pensarci due
volte. Che le prende?
"No, Nat." mormorò lei. "Scusa ma proprio non mi va
stavolta. I miei voti rischiano di abbassarsi sul serio."
Per poco non gli cadde la mascella, come nei cartoni. Questa era una
novità.
Quando mai una ragazza rifiutava di saltare le lezioni con lui? Tutte
si sarebbero precipitate invece lei no. Perchè?
Rosaline sembrò accorgersi della sua sorpresa
perchè disse: "Puoi sempre accompagnarmi in classe."
Nat alzò le spalle a la seguì, senza fiatare. Si
sentiva strano.
Possibile che fosse dispiaciuto? Lui?
Mentre camminavano fianco a fianco da un'aula uscì suo
fratello ridendo, accanto a Melitta Taylor.
Rose si irrigidì come se avesse visto un fantasma.
"Hei fratellino!" esclamò Nat.
Ian gli sorrise come risposta, mentre Melitta quasi si nascondeva
dietro di lui.
"Ciao Mel." mormorò Rose sorprendendo tutti.
Ormai la Hayer School al completo era a conoscenza della situazione:
Rose non parlava a Mel e Mel ne soffriva.
Melitta nemmeno rispose, per quanto sconvolta. Aveva una faccia
buffissima e quando Ian le diede una leggera gomitata per farla
svegliare, balbettò un 'Ciao Rose' poco
comprensibile.
Ian agguantò per un braccio Melitta, trascinandola via,
mentre Rose entrava in classe e Nat si allontanava andando
chissà dove.
"Mi ha salutata!" esclamò la bionda ancora scossa. Ian
scoppiò a ridere vedendola in quello stato.
"Perchè ridi?! Guarda che è una grande sorpresa
per me!". Melitta sorrise con aria furba, poi prese la mano del ragazzo.
"Dove andiamo?" domandò lui sorpreso.
"Al cortile, no? E' lì dove abbiamo parlato la prima volta e
visto che non abbiamo nessuna lezione..."
Ian sorrise.
"Andiamo."
Ecco
qua il capitolo seiii!
Siete pregate di recensire, grazie.
Un bacio ha chi l'ha fatto lo scorso capitolo (Fata Desi e xXBlack Rose OSheaXx)
Baci,
Kate_
P.S.
Come vedete ho messo un banner all'inizio di questo capitolo e li
metterò anche nei precedenti. Ditemi se vi
piacciono!
Per questo capitolo ho scelto questo perchè la bambina
bionda mi sembra Melitta e l'altra che è un po' rossa
Rosaline (In più si conoscono da quando sono piccole quindi
era perfetto! xD)