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Autore: Yokohomi29    15/05/2020    1 recensioni
"Non si può sempre avere tutto dalla vita.
Com'è quel detto? Fortunato nel gioco, sfortunato in amore?
Io ne sono un chiaro esempio. O forse, sono solo un idiota che non sa capire le persone e si innamora di quelle sbagliate."
Jungkook non è mai stato fortunato in amore. Che sia la volta buona, che trovi la felicità?
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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UN RICORDO PASSATO (PARTE 3)




"Jin, lui è Namjoon. Come ti dicevo è in classe con me e Lu."

"Piacere di conoscerti." 

 

Sono passati alcuni mesi dal mio rappacificamento con Tae, l'estate è passata tranquilla divertendoci tutti insieme e avevo finalmente confessato al mio migliore amico che mi piaceva una ragazza conosciuta alle medie. All'inizio non mi fidavo, infatti avevo fatto promettere a Jin e Luhan di tenerselo per se e mantenere il segreto. 

Avevo paura che avesse potuto fare un altra sciocchezza, che mi avrebbe portato via anche questa ragazza e a quel punto per noi due sarebbe finita.

 

Si, avevo paura e sinceramente ce l'ho tutt'ora. Anche se lui si è confidato con me e con gli altri sulla sua omosessualità, non mi fido ancora. In fondo sono passati pochi mesi ed è pur sempre un bel ragazzo con una parlantina adorabile, le ragazze si innamorano subito di lui.

Comunque sia, gli ho fatto promettere che qualsiasi cosa gli passi per la testa, dovrà prima parlarne con me a meno che non voglia sentire di nuovo la mia furia.

 

Lo guardo attentamente mentre beve tranquillo la sua bibita e scambia quattro chiacchiere con Jin e Namjoon, che sembrano andare sorprendentemente d'accordo. 

Siamo seduti da ore, al tavolo all'aperto del mio locale preferito, bevendo qualcosa e parlando del più e del meno.

 

Una risata mi scuote dai miei pensieri riportandomi alla realtà. Vedo Namjoon ridere, Tae che si lamenta della battuta pessima e Jin soddisfatto.

Credo che Nam sia il primo a divertirsi per le sue barzellette stupide, questi due diventeranno grandi amici, ne sono sicuro.

 

Dopo qualche ora, salutiamo Namjoon, lasciandolo alla fermata dell'autobus, mentre noi ci concediamo un altro po' di tempo insieme per una passeggiata.

"Allora, che ne pensate?" Introduco fiero l'argomento, mentre camminiamo lungo le rive del fiume Han.

Amo questo posto.

Una leggera brezza ci sfiora giusto per un secondo, per poi farci tornare al caldo afoso di fine estate.

"Simpatico" Taehyung borbotta annoiato, facendo un cenno con le spalle "Certo, non mi capacito di come faccia a ridere alle battute di Jin, ma è simpatico"

Rido, in effetti è molto raro trovare qualcuno che non lo insulti.

"Hey, le mie battute sono fantastiche, sei tu che non le capisci! Lui invece, al contrario di te, è una persona intelligente e carina che sa apprezzare le cose belle."

"Carina?" Domando perplesso "cose belle?"

Ci fermiamo entrambi e ci voltiamo a guardarlo, ritrovandolo a pochi passi più indietro da noi, completamente paonazzo.

"Ommioddio... ti piace Namjoon?" Urla Tae, coprendosi la bocca con le mani, esaltato.

"Cosa?" Strilla Jin.

"Si, ti piace!" 

"No... io-"

"Ma andiamo, sono circondato da omosessuali?" Mi lamento.

"Hey!" Fanno a unisono, guardandomi offesi.

"Scusatemi, non era per offendervi."

"Io non sono gay!" Jin prova in tutti i modi a farsi ascoltare, ma noi lo ignoriamo.

"Stai tranquillo Jk, prima o poi scoprirai anche tu il tuo vero orientamento sessuale ed entrerai nel giro." Fà con modo saccente, Tae.

"Che cos'è una setta?" Rido.

"Una sottospecie." Annuisce.

"Hey! Volete ascoltarmi? Io non sono gay." Strilla ancora Jin.

"Certo Jin, come dici tu! Allora dimmi, quando l'hai scoperto?"

"No, sul serio. Non sono gay... Sono pansessuale."

"Cosa?" Siamo entrambi concusi.

"Ti piace il pane?" Aggiunge Tae. "Che schifo. Sapevamo che ti piaceva il cibo - si, insomma mangi come un maiale - ma non pensavo fino a questo punto."

"Fantastico, ho perso l'appetito..." "Complimenti, Jin."

"Imbecille, non è quello!" Urla lui. " Diciamo che non mi interessa ciò che ce in mezzo alle gambe di una persona, ma quello che ha qui dentro." Si tocca il cuore.

"I polmoni?" Lo prendiamo in giro. "Ahh ho capito. Non ti importa se fumano o no. Tutto chiaro."

"Idioti..."

Continuo a ridacchiare, vedendolo mettere su il broncio di quando fa l'offeso. Mi fa piacere che abbia avuto il coraggio di dirci una cosa così importante, so che non dev'essere facile vista la società in cui viviamo. Certo, Jin è sempre stato un libro aperto con noi, senza segreti e senza nascondere i suoi sentimenti, è una parte di lui che apprezzo davvero molto. A differenza di Taehyung, ma stendiamo un velo pietoso su ciò.

 

"Non sapevo ci fossero così tante definizioni. Mi ero fermato solo a gay e etero..."

Con passo svelto, Jin si allontana da noi, oltre passandoci.

"Aspetta Jin, non andare. Stavamo solo scherzando, dai..." Lo inseguo.

"Si infatti perdona Jk, lo sai che è un idiota."

Tiro un pugno allo stomaco di Tae, cosi impara a darmi dell'idiota.

"Comunque sono curioso, come hai scoperto il tuo orientamento?" Chiedo.

"Beh, è stata una cosa abbastanza semplice. Mi son, più o meno, sempre sentito troppo stretto in una definizione, tipo etero o gay. Avevo bisogno di qualcosa di aperto, perché avere una limitazione...insomma, se ti piace una persona che senso ha che questa sia maschio, femmina, transgender, un unicorno o qualsiasi altra cosa? L'importante é la persona in se. Cosi il termine é venuto fuori dopo aver fatto un paio di ricerche in giro e ho capito."

"Capisco."

"Aspetta... vuoi dirmi che esistono gli unicorsessuali?"

Ma perché usciamo ancora con Taehyung?

"Tu non smetti mai di fare l'idiota, vero?"

"È ereditario."

 

***

 

Salutiamo il nostro amico Jin dopo averlo riaccompagnato a casa e ritorniamo sui nostri passi. Ormai il sole sta tramontando, lasciando un atmosfera calma e rilassante.

Taehyung ed io camminiamo tranquilli verso casa, spalla contro spalla con solo il rumore delle auto lontane e dei nostri respiri ad accompagnarci.

Per sbaglio, con un dito sfioro la sua mano e istintivamente me la metto in tasca, leggermente imbarazzato.

Non so cosa mi è preso, in fondo noi due siamo sempre stati uniti, non ci imbarazza per niente tenerci per mano o cose simili.

Forse ho paura che pensi cose strane, visto che ora so qual'è il suo orientamento sessuale. Non che mi dia fastidio.

 

Alzo lo sguardo su di lui e lo sorprendo ad osservare con una faccia un po strana, la mia mano ormai nascosta, per poi alzare di scatto la testa e guardare diritto.

"E quindi Jin è pansessuale... chi l'avrebbe mai detto." Ride dopo un po.

"Chi avrebbe mai detto che tu fossi gay."

"Hai sentito Jin, ci sono tantissimi orientamenti sessuali. Magari anche tu non sei del tutto etero."

"Smettila. A me piacciono solo le ragazze e basta."

"Ho i miei dubbi...Non hai mai baciato un ragazzo."

"E non succederà mai."

"Certo, certo."

 

Tra di noi cade uno strano silenzio imbarazzante ed è la prima volta che lo provo con lui. Mi sentivo sempre a mio agio durante queste passeggiate tranquille, dopo aver dialogato animatamente col mio amico per poi goderci la pace.

 

"Comunque, ho deciso che mi dichiarerò e non voglio che tu ti intrometta, va bene?" Spezzo il silenzio, senza riuscire però, a guardarlo in faccia. 

Percepisco un secondo di esitazione da parte sua, per poi ricevere risposta.

"Posso chiederti, se ne sei davvero sicuro? Insomma, è una ragazza strana, non sembra voler-"

"Tae, ti prego. So che non ti piace, ma-"

"Io voglio solo che tu sia felice, Kookie."

Smetto di camminare e mi giro a guardarlo. 

Si era fermato poco più indietro e aveva un espressione un po' triste in volto. Rimango un attimo sorpreso per poi sorridergli comprensivo.

"Stai tranquillo, sono fiducioso. Andrà tutto bene." Gli allungo una mano in modo che lui l'afferri.

Annuisce piano e riprendiamo la nostra passeggiata verso casa.

 

[1 anno dopo]

 

"Cavolo... chi l'avrebbe mai detto?" 

"Rifiutato tre volte in un anno."

"Che sfiga."

"Che stronza..."

"Anche quello..."

"Ragazzi, non siete per niente d'aiuto..."

"Scusa, Jk."

Sono seduto sul marciapiede, davanti al mio locale preferito. Mi sono accasciato al suolo senza nemmeno pensarci, tenendomi la testa tra le mani, troppo preso dai miei pensieri. I miei amici mi hanno trascinato qui dopo aver saputo l'ultima novità sulla mia vita amorosa.

Ovviamente, sfigato come sono, non potevo non innamorarmi di una ragazza confusa della propria vita: dirmi subito che non gli piacevo sarebbe stato troppo semplice.

Eppure, siamo andati avanti un anno intero, prendendoci in giro: la prima volta era ancora innamorata dell'ex, la seconda ci provava con me ma non voleva nulla di serio e infine l'ultima volta che mi sono dichiarato, sull'altalena del parco dietro la nostra vecchia scuola delle medie, dove l'ho conosciuta e mi ha rifiutato. Li almeno è stata sincera.

"Perché mi avete portato al KoKoPop? Non ho voglia di stare qui." Mi lamento tristemente. Avrei solo voglia di starmene a casa da solo.

"Dai Jk, ci tormenti sempre di venire qui. Per una volta che vogliamo noi... abbiamo quasi 18 anni, potremmo bere." Mi scuote Tae, cercando di tirarmi su il morale.

"Il classico bere per dimenticare?"

"Esatto." Ammicca.

"Okay. Offri tu, però."

Mi alzo dal mio posto e ci incamminiamo per entrare nel locale. Mi fermo un attimo e mi volto, notando che Jin è ancora fermo al suo posto ad osservare prima il suo telefono e poi la strada.

"Jin, tu non vieni?" Chiedo preoccupato.

"Vorrei aspettare Nam." dice semplicemente, per poi scrutare di nuovo l'orizzonte.

"Andiamo, ritardatario com'è aspetterai qua fuori, due ore!" Ride poi Taehyung.

Lo vediamo pensare un istante e seguirci subito dopo.

"Hai ragione."

Una volta dentro, non riusciamo a trovare un posto libero per sederci, cosi ci avviciniamo al bancone per ordinare. All'improvviso una persona li di fianco, mi afferra violentemente e si attacca alle mie labbra senza preavviso. Spalanco gli occhi disgustato e con tutta la rabbia repressa che ho in corpo, la spingo via, lontana da me.

Sfortunatamente, non mi sono accorto che era solo una povera ragazza ubriaca e che in quel preciso momento stava passando un cameriere con le ordinazioni.

"Porca la miseria." Sento qualcuno urlare alle mie spalle.

 

Sono di nuovo seduto sul marciapiede, fuori dal locale a tenermi la testa con le mani.

"Accidenti." Taehyung è di fianco a me, alibito.

"Sei un genio, davvero. Come fai a spingere una ragazza in quel modo?" Jin è indignato.

"Sinceramente l'avrei fatto anche io."

"Tae!"

"Hai visto come si è avvicinata? Che orrore. Mi dispiace Jk."

"Fantastico! Davvero fantastico! Adesso non posso nemmeno entrare nel mio locale preferito. Vaffanculo!" Urlo frustato.

"Hey! Che ne dici di andare a casa mia e berci quella grappetta che hanno comprato i miei?"

Guardo il mio migliore amico, sorridermi come se avesse avuto l'idea più geniale del mondo, ma a me non ispira molto.

Lo guardo un po' supplichevole, anche perché vorrei solo andare a casa, ma a lui sembra non importare.

"Jin, sei riuscito a contattare Nam?" Chiede poi.

"Si, sta arrivando."

"Bene, digli di venire a casa mia." E detto ciò, mi afferra per un braccio, mi fa alzare e mi tira verso casa sua.

"Hey, so camminare da solo." Gli faccio presente, divincolandomi dalla sua presa.

"Scusa." Si limita lui.

 

Per tutto il tragitto restiamo tutti e tre in silenzio a pensare ai fatti nostri. Jin probabilmente starà pensando a Namjoon, so che voleva aspettarlo li.

Io cerco di pensare a tutto pur che a quello che è successo oggi, infatti mi chiedo a cosa stia pensando Tae. Lui non è mai stato un libro aperto. Ha uno sguardo un po' cupo e vorrei sapere il perché, ma mi faccio gli affari miei che è meglio.

Arrivati a casa di Taehyung, mi sdraio sul divano e aspetto l'inevitabile. Tae, prende dal frigo due bottiglie d'alcool e le piazza sul tavolo.

"Servitevi" dice poi.

Pochi istanti dopo sentiamo bussare alla porta, Nam dev'essere arrivato.

Jin corre verso la porta tutto contento e prima di aprire si schiarisce la voce.

"Ciao Namjoon." Fa serio.

Tae scoppia a ridere, beccandosi un occhiataccia da parte di Jin.

"Cos'è successo?" Chiede Jin preoccupato.

Gli occhi di Namjoon sono arrossati e cupi, sembra che abbia appena pianto.

"Mentre venivo qui ho visto la ragazza che mi piace con un altro." Dice abbastanza tranquillo, entrando in casa.

"Cosa?! Scherzi?" Urla Tae.

"Ti sembra che scherzo?"

"Accomodati pure, amico mio. Vieni a dimenticare con me. Questo è il tavolo delle delusioni." Lo invito ad accomodarsi.

"Immagino ti sia andata male."

"Nessuna novità."

Facciamo scoccare le bottiglie e beviamo.

 

***

 

"Io- con le rag- gazze ho c-chiuso!"

 

Muovo la mia lingua velocemente contro qualcosa di viscido. Vedo una faccia di fronte a me.

 

Sono sdraiato per terra e rido. Non ricordo come e quando ci sono finito, ma rido.

 

"Gli scoiattoli!" Sento ridere.

 

"Tae- penso che tu- mi piaccia!"

 

Rumori e risate dalla cucina.

 

Sento urlare e piangere, piangere molto.

 

Buio.

 

***

 

Oh, la mia testa...

Apro gli occhi lentamente e quel piccolo, semplice gesto, mi provoca altro dolore alla testa. Mi sento come se la stanza stesse vorticando intorno a me e faccio fatica a muovermi. In bocca percepisco un leggero gusto di vomito, sta notte devo aver vomitato. Al solo pensiero, sento lo stomaco contrarsi e l'abile salire. Mi copro la bocca e alzo velocemente il busto, mettendomi a sedere.

Grosso errore...

Mi gira violentemente la testa e sento di non riuscire a trattenermi.

"Ohh Jk, tieni! Adesso puoi buttare tutto fuori." Sento una voce davanti a me che mi appoggia qualcosa sulle gambe e io non me lo faccio ripetere due volte.

"Va tutto bene." La sua mano mi accarezza delicatamente la schiena, ma non mi fa sentire meglio.

Resto appoggiato al bordo del secchio con la testa ancora china sopra quello schifo, cercando di respirare solo con la bocca.

"Jk, tutto bene?" Chiede il mio amico. Annuisco e provo a tirarmi su lentamente. Mi porge un fazzoletto e mi pulisco la bocca e il naso.

Mi guardo in torno, siamo seduti su una pila di coperte, in mansarda. Non ricordo minimamente di essere arrivato fin qui. Tae è seduto di fronte a me e mi osserva.

"Che è successo ieri?" 

Lo sguardo preoccupato di Tae si trasforma in un ghigno divertito e la cosa, fa preoccupare me.

"Credimi, non lo vuoi sapere." Ride.

"Nemmeno io lo voglio sapere." Ci avvisa Namjoon che è ancora disteso a qualche passo di distanza da me, con un braccio a coprirgli gli occhi.

"Come va, Nam?" Ride Tae.

"Uno schifo, grazie per averlo chiesto. Sono al 100% sicuro di aver baciato qualcuno ieri sera e spero vivamente che sia il tuo cane."

La risata di Tae si fa più forte e io ricordo qualcosa.

Strabuzzo gli occhi e mi prendo la testa tra le mani.

"Oh no no no!!!"

"Eh si si si, Jk!"

Nam e io ci guardiamo per un istante, ma distogliamo lo sguardo schifati. Quel movimento rapido mi fa girare di nuovo la testa e inevitabilmente, mi rigetto sul secchio.

"Non pensavo di baciare cosi male..." Sento Nam offeso.

Mi pulisco di nuovo la faccia e guardo Tae.

"Ti prego, dimmi che non è vero." Lo supplico.

"Ho fatto davvero fatica a staccarvi." Ride.

"Smettila!" Si infastidisce Namjoon, lanciando il suo cuscino verso Tae e per poco non fa cadere il secchio che tengo tra le braccia.

Chiudo un attimo gli occhi per pensare, anche perché la testa mi sta scoppiando.

Ricordo di aver pianto molto, di aver urlato disperato il "suo" nome. Ricordo Namjoon disperarsi accanto a me, e poi...

Ommioddio!

Nam ed io ci siamo baciati! Ma che dico baciati, ci siamo puliti la bocca a vicenda. È per questo che mi sento le labbra intorpidite? Non voglio pensarci... Che altro è successo?

Apro gli occhi e mi guardo in torno: "Dov'è Jin?" Chiedo preoccupato.

Una piccola smorfia compare sul viso di Tae e fa in modo che solo io possa vederla.

"L'ha chiamato sta mattina la madre, era molto arrabbiata ed è venuta a prenderlo." Mi fa cenno con gli occhi, cercando di indicare Nam, ma non riesco a capire quale sia il suo intento.

Lo guardo confuso, scuotendo piano la testa: "Perché era arrabbiata, gli aveva detto che restava a dormire da te, no?"

Tae mi guarda esasperato e allora capisco. Sgrano gli occhi e mi copro la bocca con le mani, capendo di aver fatto una cazzata.

"L'avrà messo in punizione? Dite che se lo chiamo ora, mi risponde?" Chiede Nam, armeggiando col telefono.  Ormai si è alzato dal letto e sta cercando di vestirsi usando una mano sola. Non capisco come faccia a stare così bene dopo tutto quello che ha bevuto.

"Dove vai?" Chiedo.

"A casa. È stato bello, davvero. Ma non voglio vederti per un po'." Ride.

"Ridi ridi, tanto passerai anche tu per il lato oscuro." Ride Tae.

"Fottiti." Rispondiamo all'unisono io e Nam.

Lo guardo prendere il resto della sua roba e avviarsi verso la porta con il cellulare appoggiato all'orecchio, ci fa cenno di saluto con la mano ed esce. Restiamo un attimo in ascolto per essere sicuri che sia andato via davvero, prima di riprendere il discorso.

"Jin è tanto incazzato?" Comincio io preoccupato.

"Devastato, direi..." commenta lui.

"Ero ubriaco, non sapevo cosa stavo facendo."  

"Lo so, Jk, e lo sa pure Jin." Cerca di consolarmi, ma un ghigno spunta sulle sue labbra. "Però Jk, avevo ragione! Hai baciato un maschio!" Si agita contento.

"Sta zitto!" Sento le mie guance accaldarsi. 

Che imbarazzo.

"Comunque dopo chiamo Jin e mi scuso." 

"Si, ti conviene..." Restiamo un attimo in silenzio a guardarci. "Che altro ricordi di ieri sera?" Chiede poi, sospettoso.

"Solo questo, e di aver pianto... che altro è successo?" Chiedo preoccupato.

"Niente, solo questo. Dai andiamo a fare colazione" è detto questo, si alza lasciandomi li, abbracciando ancora quel secchio.

 

***

 

Alcune ore più tardi, dopo esser tornato a casa ed essermi lavato, prendo il telefono e chiamo Jin, sperando che mi risponda. Parte la segreteria.

Sospiro e ricompongo il numero. Niente.

Un po' cupo, inizio a scrivergli un messaggio, sperando che almeno quello lo legga.

 

Ciao Jin, come stai? 

Volevo scusarmi con te per quello che è successo con Namjoon, non era assolutamente mia intenzione fare quello che ho fatto. Ero ubriaco.

Scusa.

 

Invio il messaggio, sapendo benissimo che non mi avrebbe risposto. Butto il telefono sul letto e vado a mangiare qualcosa, anche se il mio stomaco è ancora stretto. Ogni tanto penso a "quella" ragazza, e al solo pensiero di sentire o pensare il suo nome mi fa stringere il cuore. Fa davvero male essere rifiutato. Mi sento sbagliato e non mi piace. È davvero colpa mia se mi innamoro delle persone sbagliate? Penso proprio di si. 

Il mio respiro si fa pian piano più pesante e sento i miei occhi riempirsi di lacrime. Mi ero fermato appena fuori da camera mia e a causa del pianto improvviso, mi accovaccio lentamente per terra e mi dispero li. Vorrei chiamare Tae, ma mi vergogno.

Faccio schifo. La mia vita fa schifo.

Dopo essermi calmato un po', torno in camera e chiudo la porta, tanto non avevo davvero intenzione di mangiare qualcosa. Mi distendo sul letto e crollo in un sonno profondo.

Sono passati alcuni giorni da quella sera, Jin non si è ancora fatto sentire nonostante le mie numerose chiamate e messaggi. Ne ho parlato con Tae e lui continua a dirmi di avere pazienza e che gli passerà.






NDA: Cavolo, è passato un anno dall'ultimo capitolo... doveva per forza esserci una quarantena per farmi tornare a scrivere xD. Voi come state? Come avete passato questa quarantena? Spero bene.
Spero anche che il capitolo vi piaccia. Grazie❤️

  
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