Questa
storia è iniziata grazie alla collaborazione di alcune amiche del jagsite.it e poi il corso degli eventi ha dato a me l’onore
di portarla a termine
Buona
lettura
Light
Tutto può accadere
La monetina
cadde dopo aver ruotato per un tempo infinito.
Bud chiuse
la mano e rimase immobile mentre gli altri pendevano dalle sue labbra.
Poi l'aprì, scrutò con aria stupita ed emise il verdetto:Testa!
Mac
era abbracciata ad Harm. Fino a quel momento aveva evitato di guardarlo, non
era sicura di cosa avrebbe trovato nei suoi occhi, non era sicura di voler
sapere cosa lui pensasse davvero di tutta quella situazione. Tante cose erano
cambiate tra di loro e tante cose erano rimaste irrisolte. Non si poteva
tornare indietro, si doveva andare avanti. Finalmente il suo sguardo incrociò
quello di Harm che la stava fissando con intensità, pieno di calore e
comprensione per lei.
"E' quello che voglio anch'io" gli disse con un filo di voce.
Mac aprì gli
occhi di colpo con in mente ancora quella frase “è quello che voglio anche io”.
Rimase ferma
nella posizione per alcuni minuti tentando di riordinare i suoi pensieri.
All’improvviso si sentì abbracciare e il calore di un respiro le accarezzò il
collo. Appoggiò la mano su quella dell’uomo e sorrise.
“E’ tutto vero” pensò “non è stato un bellissimo sogno, questa volta è la
realtà”.
Si girò a guardare in viso dell’uomo che occupava quel letto e non solo quello.
Harm dormiva beatamente. Il suo viso era sereno e felice, sembrava quasi che
sorridesse.
Ripensò alla sera prima e anche lei non poté che non sorridere.
Finalmente, dopo tutti quegli anni d’intenzioni, ripensamenti, accuse,
avvicinamenti, litigi, erano bastati solo 9 minuti per ribaltare completamente
la loro vita solitaria occupata a rincorrerle e allontanarsi dall’altro per
unirle in una sola.
Si abbandonò sul suo petto e lasciò vagare la mente nei suoi ricordi.
La sera prima il Generale Cresswell si era avvicinato
dopo il lancio della monetina e l’aveva attirata in disparte per parlarle.
- Colonnello Mackenzie è davvero convinta della scelta?- Le chiese.
Mac l’aveva guardato sorpresa della sua domanda.
- Perché me lo chiede Generale?- Gli domandò in tono freddo.
- Vede Colonnello credo che buttare al vento una carriera brillante come la sua
mi sembra una sciocchezza.-
A quella frase Mac aveva spalancato gli occhi incredula ma non riuscì a controbattere.
- Ha pensato che cosa farà a Londra?-
No, non ci aveva pensato.
- Si adatterà a fare solamente la moglie del Comandante Rabb?-
No, non ci aveva pensato.
- Riuscirà a
vivere lontano da tutto questo, dal corpo dei marine?-
No, non ci
aveva pensato.
- Ecco come
supponevo, il suo silenzio è già una risposta alle mie domande.-
La guardò dritta negli occhi prima di continuare.
- Mi creda Colonnello, sono molto felice per voi. Dalla prima volta che vi ho
visti insieme ho capito che le vostre strade erano destinate ad unirsi.
Lasciare decidere al destino, con un lancio di una monetina…-
sorrise pensando a quello che era appena accaduto – non è una scelta ponderata.
Potete trovare un’altra soluzione.-
Mac non riusciva a togliersi quelle parole dalla mente. Si alzò delicatamente,
indossò una vestaglia e andò in cucina a prepararsi un po’ di caffé. Aspettò qualche minuto, poi versò quel liquido nero
e profumato in una tazza e si avvicinò alla grande vetrata del soggiorno.
“Trovare un’altra soluzione” le rimbombò la frase prepotentemente nella
testa.
Sospirò e abbassò la testa osservando il caffé.
“Facile no?
Ad avercela un’altra soluzione” pensò.
Harm aprì
gli occhi lentamente, si girò per abbracciare Mac e, con un pizzico di
delusione, realizzò che non era più accanto a lui.
“Stringere tra le mie braccia Mac.... di primo mattino....ogni giorno” pensò.
Per la prima volta realizzò la verità di quel pensiero, finalmente potevano
concentrarsi su loro due. Era pervaso da mille emozioni, si sentiva strano, ora
la vita assumeva un significato diverso.
Si alzò e si diresse in cucina. La vide accanto alla vetrata, le si avvicinò e
l'abbracciò teneramente, cercando di trasmettere tutto il suo amore e il suo
desiderio, felice di poter esternare i suoi sentimenti.
- Un penny per i tuoi pensieri...- le sussurrò poggiando il mento sulla sua
spalla.
Mac si
strinse nel suo abbraccio, assaporò il forte ma allo stesso tempo dolce, odore
del suo dopobarba. Desiderava questo da tanto tempo e adesso che finalmente era
successo si sentiva come mai si era sentita prima d'ora.
- Buongiorno...ti sembra vero?!- Gli chiese.
- Cosa?- Le domandò lui interdetto.
- Dico: tutto questo ti sembra vero?!- Gesticolò con le mani facendogli segno
entrambi.
- E’ talmente tanto che ci inseguivamo...9 anni... Mac siamo stati degli
stupidi...avevamo la felicità a portata di mano e non abbiamo saputo
afferrarla!-
- Abbracciami, e tienimi stretta.-
Mac si abbandonò all'abbraccio di Harm, si sentiva protetta e appagata...in
quella situazione ogni pensiero scompariva...quello di cui aveva bisogno in
quel momento...
-
Ho fame!...ho bisogno di zuccheri.-
- Anch'io ti amo e desidero rimanere abbracciato a te.-
Le rispose ironico
Mac si girò e alzò lo sguardo verso di lui. Gli sorrise divertita.
- Non ti facevo così romantico...-
- Non ho mai avuto l'occasione di esserlo.-
- Non per causa mia.-
- Touché!- le rispose avvicinandosi e baciandola
dolcemente.
- Credi che in mezzo a questi scatoloni riuscirai a trovare tutto il necessario
per prepararmi la colazione?- gli chiese guardandosi intorno
- Ci devo pensare io?- le rispose di rimando inarcando il sopracciglio
- Sarà uno dei tuoi compiti a Londra.- Lo beffeggiò lei.
- Ho paura di conoscere gli altri.- Le rispose assumendo una finta espressione
spaventata.
- Ne sarai all'altezza. - gli rispose rigorosa - Diamoci una mossa, oggi
abbiamo un sacco di cose da fare.... dobbiamo passare dal mio appartamento,
dobbiamo andare al JAG e io a pranzo mi devo vedere con Harriet...-
terminò allontanandosi da lui.
-...e dobbiamo parlare della cerimonia.- Terminò Harm il suo elenco di impegni.
A quelle parole Mac si voltò e lo guardò teneramente. Non c'era bisogno di
parole, in quel silenzio e in quello sguardo si erano detti tutto ciò che era
necessario.
Erano
comodamente seduti sul letto gustandosi la colazione.
Mac era pensierosa, non riusciva a togliere dalla sua mente le domande che il
Generale, la sera prima, le aveva rivolto.
- Ti ascolto.- Le disse Harm guardandola dolcemente riportando la donna alla
realtà.
Lei lo osservò non capendo, ma notando l’espressione del suo viso percepì che
avesse intuito qualcosa.
Si distese sul letto, fissando il soffitto. Sospirò e poi girò la testa per
guardarlo.
- Che ne sarà di me Harm?- Gli chiese triste.
- In che senso Sarah?- Le chiese a sua volta mentre un senso d’inquietudine
s’insinuava nel cuore.
- Io sarò in grado di stare solo al tuo fianco? Non so se ne sarò
capace.- Abbassò lo sguardo – io non sono una dama da compagnia.-
Harm sorrise a quell’affermazione.
- Sarah io non voglio che tu sia la mia dama da compagnia, tu sei e sarai
sempre, il mio marine!- Dicendo questo si abbassò e le sfiorò le labbra con un
bacio. – e poi sinceramente non ti vedo proprio in quel ruolo.- Si mise a
sedere appoggiando la schiena al muro – ci scommetto che in meno di una
settimana riusciresti a mettere in riga tutte le mogli dei colleghi inglesi.-
rise di gusto immaginandosi la scena - troveremo una soluzione vedrai.- La
rincuorò stringendola a sé mentre lei gli tirava un leggero pugno sul petto.
- Stupido!- Scherzò appoggiando la testa al suo petto.
Harm
le accarezzava delicatamente i capelli. Gli piaceva farli passare tra le dita.
Erano cosi soffici e lisci e poi emanavano un dolce profumo di vaniglia che lo
estasiava.
- Futura signora Rabb come ci organizziamo?- Le
chiese dopo un po’.
Mac sentendosi chiamare in quel modo si irrigidì un attimo, prima di far
comparire un sorriso sereno sul suo viso.
- Dillo ancora.- Gli chiese quasi bisbigliandolo.
- Mmm…- la guardò un attimo – signora Rabb.- disse sussurrandoglielo sulle labbra prima di
baciarla appassionatamente.
Dopo molti minuti passati a coccolarsi a vicenda tra baci e carezze ritornarono
alla realtà.
- Harm non voglio fare le cose di corsa…- iniziò Mac
sollevandosi a guardarlo – voglio che tutto quel giorno sia perfetto.-
- Lo sarà Sarah.- La rassicurò.
- Abbiamo cosi tante cose da sistemare e prima di concentrarmi sul matrimonio
vorrei sistemare la nostra situazione lavorativa.- Disse pensierosa.- Tu domani
devi partire e io…- si fermò un attimo.
- E tu?- Le chiese Harm alzando un sopraciglio.
- E io pensavo di rimanere qui per finire le cose con calma, così tu avrai
tutto il tempo per ambientarti senza farti distrarre da me.-
Sorrise maliziosa.
- Ma Mac non voglio stare lontano da te.- Obiettò
mettendosi seduto sul letto.
- Non sarà per molto… credo solo una settimana.-
continuò incerta.
- Una settimanaaaa!!!- Esclamò Harm.
- Cos’è una settimana in confronto a tutta una vita?- Gli chiese Mac ridendo.
Lui la fissò nei suoi occhi nocciola, immergendo i suoi celesti del cielo,
abbattendo ogni difese della donna che amava per capire fino in fondo quale
fossero realmente i suoi pensieri, le sue paure.
- Che cosa ti ha detto il Generale l’altra sera?- Le chiese ad un tratto
riportando a galla quel ricordo dalla sua mente.
Sarah lo guardò un attimo, sorprendendosi di come l’uomo riuscisse a leggerle
nel cuore.
Respirò profondamente, prese il cuscino tra le braccia, e si sedette di fronte
a lui.
- Per riassumerla in un’unica frase, mi ha detto che è stata un’idea bizzarra a
far decidere il nostro destino ad una monetina, ma che è contento per noi.-
- E poi…- le chiese invitandola con la mano a
proseguire.
Mac lo guardò ancora più sorpresa.
- Sei impossibile Harm…- sbuffò divertita – mi ha
solo detto di pensarci bene prima di chiudere in un cassetto una carriera
brillante come la mia.- disse tutto d’un fiato.
L’uomo strinse di getto la mano a pugno prendendo tra le dita il lenzuolo.
- Sarah…- iniziò con calma – ci hai ripensato?- Le
chiese triste.
Sentendo quella domanda Mac si alzò all’improvviso e si mise a cavalcioni su di
lui e lo guardò dritto negli occhi.
- Non pensarlo mai più!- Gli disse severa – ora che il nostro futuro è quello
di stare insieme, ora che finalmente tra noi è tutto reale e non sono solo
sogni e speranze, ora che io posso stare tra le tue braccia, baciarti,
accarezzarti, senza svegliarmi all’improvviso da questo bellissimo sogno, senza
che la realtà irrompa nella mia mente riportandomi con i piedi per terra, ora
che finalmente io e te ci apparteniamo, pensi che io possa fare marcia
indietro?- Gli chiese sorridendo – Solo una pazza lo farebbe.- lo baciò con
tutta la passione che aveva dentro e il contatto con il suo corpo le provocava
dentro di sé. – Io ti amo Harm, ora, in futuro e per sempre.- Gli disse quando
si staccarono per riprendere fiato.
- Oh Sarah…- la strinse forte a sé – ti amo anche io,
ora, sempre, per tutta la vita.-
- Così avrai anche il tempo per trovare una certa cosa…-
e gli sventolò davanti la mano sinistra sorridendo – e pensare a come
ufficializzare la proposta.- Lo guardò dritto negli occhi.
- Agli ordini Colonnello!- Scherzò prima di distenderla sul letto sotto di lui
e amarla un’altra volta.
Continua...