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Autore: Lights    11/08/2009    2 recensioni
il lancio della monetina è stato uno shock per tutti noi fans...che ancora oggi non ci diamo pace ^_^ ... e se fosse uscito testa che cosa sarebbe successo alla vita di Harm e Mac a Londra? Lo vedremo insieme.... buona lettura... Light
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harmon 'Harm' Rabb, Sarah 'Mac' MacKenzie
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è iniziata grazie alla collaborazione di alcune amiche del jagsite.it e poi il corso degli eventi ha dato a me l’onore di portarla a termine

 

 

 

Buona lettura

 

 

 

Light

 

 

 

Tutto può accadere

 

 

 

 

 

La monetina cadde dopo aver ruotato per un tempo infinito.

Bud chiuse la mano e rimase immobile mentre gli altri pendevano dalle sue labbra.
Poi l'aprì, scrutò con aria stupita ed emise il verdetto:Testa!

Mac era abbracciata ad Harm. Fino a quel momento aveva evitato di guardarlo, non era sicura di cosa avrebbe trovato nei suoi occhi, non era sicura di voler sapere cosa lui pensasse davvero di tutta quella situazione. Tante cose erano cambiate tra di loro e tante cose erano rimaste irrisolte. Non si poteva tornare indietro, si doveva andare avanti. Finalmente il suo sguardo incrociò quello di Harm che la stava fissando con intensità, pieno di calore e comprensione per lei.
"E' quello che voglio anch'io" gli disse con un filo di voce.

 

 

Mac aprì gli occhi di colpo con in mente ancora quella frase “è quello che voglio anche io”.

Rimase ferma nella posizione per alcuni minuti tentando di riordinare i suoi pensieri.
All’improvviso si sentì abbracciare e il calore di un respiro le accarezzò il collo. Appoggiò la mano su quella dell’uomo e sorrise.
“E’ tutto vero” pensò “non è stato un bellissimo sogno, questa volta è la realtà”.
Si girò a guardare in viso dell’uomo che occupava quel letto e non solo quello.
Harm dormiva beatamente. Il suo viso era sereno e felice, sembrava quasi che sorridesse.
Ripensò alla sera prima e anche lei non poté che non sorridere.
Finalmente, dopo tutti quegli anni d’intenzioni, ripensamenti, accuse, avvicinamenti, litigi, erano bastati solo 9 minuti per ribaltare completamente la loro vita solitaria occupata a rincorrerle e allontanarsi dall’altro per unirle in una sola.
Si abbandonò sul suo petto e lasciò vagare la mente nei suoi ricordi.


La sera prima il Generale Cresswell si era avvicinato dopo il lancio della monetina e l’aveva attirata in disparte per parlarle.
- Colonnello Mackenzie è davvero convinta della scelta?- Le chiese.
Mac l’aveva guardato sorpresa della sua domanda.
- Perché me lo chiede Generale?- Gli domandò in tono freddo.
- Vede Colonnello credo che buttare al vento una carriera brillante come la sua mi sembra una sciocchezza.-
A quella frase Mac aveva spalancato gli occhi incredula ma non riuscì a controbattere.
- Ha pensato che cosa farà a Londra?-


No, non ci aveva pensato.


- Si adatterà a fare solamente la moglie del Comandante Rabb?-


No, non ci aveva pensato.

- Riuscirà a vivere lontano da tutto questo, dal corpo dei marine?-

No, non ci aveva pensato.

- Ecco come supponevo, il suo silenzio è già una risposta alle mie domande.-
La guardò dritta negli occhi prima di continuare.
- Mi creda Colonnello, sono molto felice per voi. Dalla prima volta che vi ho visti insieme ho capito che le vostre strade erano destinate ad unirsi. Lasciare decidere al destino, con un lancio di una monetina…- sorrise pensando a quello che era appena accaduto – non è una scelta ponderata. Potete trovare un’altra soluzione.-


Mac non riusciva a togliersi quelle parole dalla mente. Si alzò delicatamente, indossò una vestaglia e andò in cucina a prepararsi un po’ di caffé. Aspettò qualche minuto, poi versò quel liquido nero e profumato in una tazza e si avvicinò alla grande vetrata del soggiorno.
Trovare un’altra soluzione” le rimbombò la frase prepotentemente nella testa.
Sospirò e abbassò la testa osservando il caffé.

“Facile no? Ad avercela un’altra soluzione” pensò.

 

 

Harm aprì gli occhi lentamente, si girò per abbracciare Mac e, con un pizzico di delusione, realizzò che non era più accanto a lui.
“Stringere tra le mie braccia Mac.... di primo mattino....ogni giorno” pensò.
Per la prima volta realizzò la verità di quel pensiero, finalmente potevano concentrarsi su loro due. Era pervaso da mille emozioni, si sentiva strano, ora la vita assumeva un significato diverso.
Si alzò e si diresse in cucina. La vide accanto alla vetrata, le si avvicinò e l'abbracciò teneramente, cercando di trasmettere tutto il suo amore e il suo desiderio, felice di poter esternare i suoi sentimenti.
- Un penny per i tuoi pensieri...- le sussurrò poggiando il mento sulla sua spalla.

Mac si strinse nel suo abbraccio, assaporò il forte ma allo stesso tempo dolce, odore del suo dopobarba. Desiderava questo da tanto tempo e adesso che finalmente era successo si sentiva come mai si era sentita prima d'ora.
- Buongiorno...ti sembra vero?!- Gli chiese.
- Cosa?- Le domandò lui interdetto.
- Dico: tutto questo ti sembra vero?!- Gesticolò con le mani facendogli segno entrambi.
- E’ talmente tanto che ci inseguivamo...9 anni... Mac siamo stati degli stupidi...avevamo la felicità a portata di mano e non abbiamo saputo afferrarla!-
- Abbracciami, e tienimi stretta.-
Mac si abbandonò all'abbraccio di Harm, si sentiva protetta e appagata...in quella situazione ogni pensiero scompariva...quello di cui aveva bisogno in quel momento...

- Ho fame!...ho bisogno di zuccheri.-
- Anch'io ti amo e desidero rimanere abbracciato a te.- Le rispose ironico
Mac si girò e alzò lo sguardo verso di lui. Gli sorrise divertita.
- Non ti facevo così romantico...-
- Non ho mai avuto l'occasione di esserlo.-
- Non per causa mia.-
- Touché!- le rispose avvicinandosi e baciandola dolcemente.
- Credi che in mezzo a questi scatoloni riuscirai a trovare tutto il necessario per prepararmi la colazione?- gli chiese guardandosi intorno
- Ci devo pensare io?- le rispose di rimando inarcando il sopracciglio
- Sarà uno dei tuoi compiti a Londra.- Lo beffeggiò lei.
- Ho paura di conoscere gli altri.- Le rispose assumendo una finta espressione spaventata.
- Ne sarai all'altezza. - gli rispose rigorosa - Diamoci una mossa, oggi abbiamo un sacco di cose da fare.... dobbiamo passare dal mio appartamento, dobbiamo andare al JAG e io a pranzo mi devo vedere con Harriet...- terminò allontanandosi da lui.
-...e dobbiamo parlare della cerimonia.- Terminò Harm il suo elenco di impegni.
A quelle parole Mac si voltò e lo guardò teneramente. Non c'era bisogno di parole, in quel silenzio e in quello sguardo si erano detti tutto ciò che era necessario.

 

 

Erano comodamente seduti sul letto gustandosi la colazione.
Mac era pensierosa, non riusciva a togliere dalla sua mente le domande che il Generale, la sera prima, le aveva rivolto.
- Ti ascolto.- Le disse Harm guardandola dolcemente riportando la donna alla realtà.
Lei lo osservò non capendo, ma notando l’espressione del suo viso percepì che avesse intuito qualcosa.
Si distese sul letto, fissando il soffitto. Sospirò e poi girò la testa per guardarlo.
- Che ne sarà di me Harm?- Gli chiese triste.
- In che senso Sarah?- Le chiese a sua volta mentre un senso d’inquietudine s’insinuava nel cuore.
- Io sarò in grado di stare solo al tuo fianco? Non so se ne sarò capace.- Abbassò lo sguardo – io non sono una dama da compagnia.-
Harm sorrise a quell’affermazione.
- Sarah io non voglio che tu sia la mia dama da compagnia, tu sei e sarai sempre, il mio marine!- Dicendo questo si abbassò e le sfiorò le labbra con un bacio. – e poi sinceramente non ti vedo proprio in quel ruolo.- Si mise a sedere appoggiando la schiena al muro – ci scommetto che in meno di una settimana riusciresti a mettere in riga tutte le mogli dei colleghi inglesi.- rise di gusto immaginandosi la scena - troveremo una soluzione vedrai.- La rincuorò stringendola a sé mentre lei gli tirava un leggero pugno sul petto.
- Stupido!- Scherzò appoggiando la testa al suo petto.

Harm le accarezzava delicatamente i capelli. Gli piaceva farli passare tra le dita. Erano cosi soffici e lisci e poi emanavano un dolce profumo di vaniglia che lo estasiava.
- Futura signora Rabb come ci organizziamo?- Le chiese dopo un po’.
Mac sentendosi chiamare in quel modo si irrigidì un attimo, prima di far comparire un sorriso sereno sul suo viso.
- Dillo ancora.- Gli chiese quasi bisbigliandolo.
- Mmm…- la guardò un attimo – signora Rabb.- disse sussurrandoglielo sulle labbra prima di baciarla appassionatamente.
Dopo molti minuti passati a coccolarsi a vicenda tra baci e carezze ritornarono alla realtà.
- Harm non voglio fare le cose di corsa…- iniziò Mac sollevandosi a guardarlo – voglio che tutto quel giorno sia perfetto.-
- Lo sarà Sarah.- La rassicurò.
- Abbiamo cosi tante cose da sistemare e prima di concentrarmi sul matrimonio vorrei sistemare la nostra situazione lavorativa.- Disse pensierosa.- Tu domani devi partire e io…- si fermò un attimo.
- E tu?- Le chiese Harm alzando un sopraciglio.
- E io pensavo di rimanere qui per finire le cose con calma, così tu avrai tutto il tempo per ambientarti senza farti distrarre da me.- Sorrise maliziosa.
- Ma Mac non voglio stare lontano da te.- Obiettò mettendosi seduto sul letto.
- Non sarà per molto… credo solo una settimana.- continuò incerta.
- Una settimanaaaa!!!- Esclamò Harm.
- Cos’è una settimana in confronto a tutta una vita?- Gli chiese Mac ridendo.
Lui la fissò nei suoi occhi nocciola, immergendo i suoi celesti del cielo, abbattendo ogni difese della donna che amava per capire fino in fondo quale fossero realmente i suoi pensieri, le sue paure.
- Che cosa ti ha detto il Generale l’altra sera?- Le chiese ad un tratto riportando a galla quel ricordo dalla sua mente.
Sarah lo guardò un attimo, sorprendendosi di come l’uomo riuscisse a leggerle nel cuore.
Respirò profondamente, prese il cuscino tra le braccia, e si sedette di fronte a lui.
- Per riassumerla in un’unica frase, mi ha detto che è stata un’idea bizzarra a far decidere il nostro destino ad una monetina, ma che è contento per noi.-
- E poi…- le chiese invitandola con la mano a proseguire.
Mac lo guardò ancora più sorpresa.
- Sei impossibile Harm…- sbuffò divertita – mi ha solo detto di pensarci bene prima di chiudere in un cassetto una carriera brillante come la mia.- disse tutto d’un fiato.
L’uomo strinse di getto la mano a pugno prendendo tra le dita il lenzuolo.
- Sarah…- iniziò con calma – ci hai ripensato?- Le chiese triste.
Sentendo quella domanda Mac si alzò all’improvviso e si mise a cavalcioni su di lui e lo guardò dritto negli occhi.
- Non pensarlo mai più!- Gli disse severa – ora che il nostro futuro è quello di stare insieme, ora che finalmente tra noi è tutto reale e non sono solo sogni e speranze, ora che io posso stare tra le tue braccia, baciarti, accarezzarti, senza svegliarmi all’improvviso da questo bellissimo sogno, senza che la realtà irrompa nella mia mente riportandomi con i piedi per terra, ora che finalmente io e te ci apparteniamo, pensi che io possa fare marcia indietro?- Gli chiese sorridendo – Solo una pazza lo farebbe.- lo baciò con tutta la passione che aveva dentro e il contatto con il suo corpo le provocava dentro di sé. – Io ti amo Harm, ora, in futuro e per sempre.- Gli disse quando si staccarono per riprendere fiato.
- Oh Sarah…- la strinse forte a sé – ti amo anche io, ora, sempre, per tutta la vita.-
- Così avrai anche il tempo per trovare una certa cosa…- e gli sventolò davanti la mano sinistra sorridendo – e pensare a come ufficializzare la proposta.- Lo guardò dritto negli occhi.
- Agli ordini Colonnello!- Scherzò prima di distenderla sul letto sotto di lui e amarla un’altra volta.


 

 

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