Sonne aveva passato l'estate tra lo studio ed il trasloco.

Faceva avanti ed indietro tra Monaco e Berlino e qualche volta aveva fatto tappo ad Amburgo. 
Aveva dovuto rinunciare alle vacanze ma il pensiero della nuova vita che l'aspettava a cominciare da settembre la consolava.
Vivere con Karl.
Non pensava che tutto questo si sarebbe realizzato così presto.
Il futuro che aveva immaginato insieme stava per diventare il loro presente. 

Karl quando non era stato impegnato con le partite e gli allenamenti le aveva dato una mano.
Era andato con lei a Berlino per riempire scatoloni e buttare le cose che non le sarebbero servite.
Avevano fatto l'amore per l'ultima volta in quell'appartamento che Sonne stava per lasciare.
E poi avevano fatto l'amore per inaugurare quello che sarebbe stato il loro appartamento.

A Sonne piaceva l'arredamento scelto dalla madre di Karl e non aveva voluto cambiare nulla.
Ci sarebbe stato tempo per quello. 
Aveva un'intera vita da trascorrere con Karl. 

"Non vedo l'ora di vivere questa nuova vita insieme" le aveva detto Karl. 
"Anche io" gli aveva risposto lei. 
Non vedeva l'ora di andare a lezione, tornare a casa e trovare Karl ad aspettarla.
O essere lei ad aspettare Karl che tornava da un allenamento. 
Poi insieme sarebbero andati ad Amburgo a trovare le loro famiglie.
Sarebbe stato tutto perfetto.

Era un agosto torrido anche per le temperature tedesche. 
Dovevano sistemare gli ultimi dettagli e non avrebbero potuto muoversi con tanta facilità. 
Erano ad Amburgo per qualche giorno. 
Le loro famiglie li stavano aiutando con il trasloco. 
"Genzo mi ha chiesto di andare in Giappone per una vacanza" le aveva detto Karl una mattina.
"Una vacanza tu e lui?"
"No, l'invito comprende anche te. Ormai siamo una cosa sola" aveva scherzato lui ma Sonne aveva sentito il suo petto scaldarsi a quelle parole.
Non ci avrebbe mai fatto l'abitudine.
Non si sarebbe mai abituata all'amore di Karl.
Ogni giorno era come innamorarsi per la prima volta. 
"Non sono mai stata in Giappone" gli aveva detto lei. 
"Allora ti va?"
"Certo che mi va"

Erano partiti per Tokyo la settimana seguente. 
Dopo quasi sedici ore di volo Sonne era distrutta ma aveva ancora due ore di viaggio prima di giungere a Nankatsu. 
Villa Wakabayashi era enorme. 
Il verde del giardino circondava la villa color bianco.
Genzo li aveva accolti calorosamente e poi aveva mostrato le loro stanze.
Sonne era confusa per via del fuso orario ma aveva accettato di fare un giro per la città. 

Genzo da quando aveva lasciato l'Amburgo si era dedicato esclusivamente alla nazionale ed era ormai una presenza fissa in Giappone.
Lui e Karl non si vedevano dal giorno in cui l'Amburgo del portiere aveva perso contro il Bayern Monaco di Karl, 
"Hai pensato alla mia proposta, portiere?" gli aveva chiesto Karl mentre palleggiavano sul lungo fiume diretti al campo sportivo. 
"Ci ho rifletutto"
"E?"
"E se mi batti accetterò la tua offerta"

Si erano sfidati sul campo di calcio dove tempo prima si erano sfidati anche Genzo e Tsubasa.
Il portiere giocava in casa, sicuro di se e della sua vittoria.
Ma Karl era determinato ad avere indietro il suo portiere. 
Tutta la sua determinazione era in quel fireshot che aveva lanciato da fuori area e che buco la rete della porta di Genzo. 
Karl non perdeva mai soprattutto le cose a cui teneva.
E lui voleva Genzo nella sua squadra e ce l'aveva fatta.
Aveva battuto il portiere.
Aveva vinto e Genzo sarebbe andato a giocare con lui.
Sarebbero andati tutti a Monaco.
"A quanto pare ci vedremo a Monaco" disse Sonne a Genzo scherzando.
"A quanto pare sì" rispose il portiere calandosi il cappellino sul volto. 

Il Giappone era meraviglioso.
Aveva visitato Tokyo che era una metropoli immensa.
Neanche in Germania aveva mai visto tutta quella vita. 
La cultura giapponese l'affascinava ma la cucina ancora di più.
Aveva mangiato il sushi più buono della sua vita.
Ma poi la vacanza era finita ed era rientrata con Karl a Monaco.
Aveva dormito per due giorni di seguito.
Il fuso orario l'aveva stancata.
Ma Karl aveva dovuto andare agli allenamenti per la nuova stagione. 

Dormire ogni sera abbracciata a Karl era bellissimo.
Ma niente era più bello di svegliarsi accanto a lui ogni mattina.
Facevano colazione insieme poi lui andava al centro sportivo e lei all'università.
Tornava a casa e studiava mentre lui si riposava.
Poi uscivano insieme per la città fermandosi in qualche locale o facendo semplicemente una passeggiata.
Se non avevano impegni passavano la giornata a casa solo loro due.
Facevano l'amore o semplicemente stavano nel letto a parlare o abbracciati in silenzio.
"Quando sarai un architetto progetterai tu la nostra futura casa" le aveva detto Karl. 
"Non ti va bene questa?" chiese lei.
"Servirà una più grande quando saremo una famiglia"
"Una famiglia?" chiese lei non credendo alle sue orecchie.
"Voglio una famiglia con te, Sonne"
"Ti amo Karl"
"Ti amo anche io, Sonne"