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Autore: Raffaella92    01/06/2020    2 recensioni
Dimentichiamo la Sana e l'Akito che conosciamo nel Manga. Se non si conoscessero, cosa succede se si scontrano da ubriachi fradici in una Las Vegas piena di gente e di guai?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salveeee, eccomi tornata! Questo periodo di ritorno alla normalità ha rimesso in gioco di nuovo tutte le mie abitutiti e spazzato via un pò d'ispirazione, ma con non poca fatica sono riuscita a finire questo nuovo capitolo, spero che vi piacerà. Sopratutto spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile perchè gia sono al lavoro per il prossimo capitolo! 


Grazie ad ogni singola persona che ha dedicato un pò del suo tempo alla mia storia. Grazie veramente di cuore. 
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento! A presto! Raffaella! 






 

La signora Shimura va ad aprire, ma quando viene in salotto il suo sguardo non promette nulla di buono.
“Signori scusate c’è una persona alla porta che vorrebbe parlare con tutti voi”
“Chi è?” chiede mia madre.
“Il Signor Kamura, lo faccio passare?”
Il mio volto si tinge di terrore, mia madre ha lo sguardo preoccupato, Rei comincia a scaldarsi e Akito ha uno sguardo freddo, e stringe i pugni fino a diventare bianche le sue nocche.
Siamo tutti preoccupati ci guardiamo l’un l’altro senza riuscire a dire niente, poi madre con un movimento quasi impercettibile del capo fa cenno di farlo entrare. Io mi avvicino più ad Akito, solo così mi sento più tranquilla.
“Signore Kurata buonasera, signori” eccolo con il suo solito sorriso, rivolge a Rei e Akito uno sguardo di disgusto, e a me uno sguardo che incute terrore.
“Kamura che ci fai qui?” mia madre prende in mano la situazione forse è meglio così sembra l’unica in grado di ragionare in questo momento. Sento la mano di Akito stringere la mia sempre più forte. Un’ondata di tranquillità mi travolge e comincio a respirare.
“Oh signora Kurata, questa è l’accoglienza che riservate ai vostri ospiti? Non me lo sarei aspettato da una donna di classe come lei. Non m’invita ad accomodarmi?”
“Non sei il benvenuto in casa mia, taglia corto cosa vuoi?” l’ho sempre detto che è una donna con le palle mia madre.
“Eh va bene, verrò al dunque. Sono qui per comunicavi che l’assicurazione che la sua bella figliola ha stipulato al momento dell’acquisto della casa non può coprire i costi di ristrutturazione, un perito è già passato a controllare oggi in giornata e l’incendio è stato doloso, c’è un focolaio che è partito dal salotto e un principio in ogni stanza..”
“Questo già lo sappiamo, la polizia ci avvertito, ma che c’entra l’assicurazione in tutto questo e soprattutto che c’entri tu con l’assicurazione?” Mia madre è fuori di sé, ed anche io, Hayama al mio fianco comincia ad agitarsi, prima che possa fare qualche gesto di cui pentirsi gli accarezzo il dorso della mano, e stringo di più la sua presa.
“Oh semplice, io sono il proprietario dell’agenzia assicurativa dov’è stata stipulata la polizza.” Sgraniamo tutti gli occhi.
“Vedo dai vostri sguardi che non ne eravate a conoscenza. Mi dispiace di essere stato io a portarvi la brutta notizia, ma il mio perito ritiene che siccome l’incendio è stato appiccato volontariamente, non possiamo coprire il pagamento. Per le indagini svolte da noi, l’avete fatto voi apposta per ricevere i soldi, estinguere il mutuo e ristrutturare casa. Avanti siate sinceri con me” Si volta verso di me, mi rivolge uno sguardo languido che mi da il voltastomaco.
“Quindi damerino, stai dicendo che Sana o qualcuno di noi abbia appiccato l’incendio per riscuotere i soldi dell’assicurazione? Tsé, ti sembriamo così disperati? Scusate eh per l’espressione” Hayama non è riuscito a trattenersi, ha ragione, poi si scusa con mia madre per il tono e il modo usato in casa sua, lei non ci bada infatti gli fa un cenno con il capo di non preoccuparsi.
“Signor? Ah si Hayama, loro no, sono una famiglia benestante, hanno un ottima reputazione qui in città, lei no, lei chi è? Un karateka da quattro soldi, che credeva di poter fare un po’ di soldi avvicinando il discoteca Sana, mi sto forse sbagliando?”
“Ma che stai dicendo? Prima di quella sera non sapevo neanche chi fosse Sana, non sono un arrampicatore sociale come te” si è alzato si è avvicinato a Kamura, sono uno di fronte l’altro si guardano con sfida.
“Ah no? Vuoi negare che hai sposato Sana per interesse? Da ubriachi per giunta, vuoi negare che sia stato tu a chiamare i giornalisti per farvi fotografare in quella notte di passione? E infine ma non per ultimo, incendiare casa sua, da su Hayama, sei un poveraccio e sapevi che lei non ti avrebbe mai guardato, così hai studiato tutto nei minimi particolari…”  non riesce a finire la frase che Akito lo prende per il colletto della camicia.
“Ti faccio nero, fata turchina dei mie stivali”
Il suo sguardo è vuoto, profondo, gelido. Da quando ha conosciuto Kamura lo vedo spesso nei suoi occhi quello sguardo, mi fa paura. Certo come sta rigirare le carte quell’uomo nessuno.
“Fallo e finirai dietro le sbarre in un attimo”
“Akito per favore, lascialo, fallo per me ti prego”
“Si, karateka fallo per lei..” se la ride quel bastardo. Allungo la mano sul braccio di Akito, sembra come riscosso dai suoi pensieri, mi guarda ci perdiamo occhi negli occhi, solo a quel punto lascia la presa e io mi stringo a lui. E gli sussurro un “Grazie”
“Non sono così meschino da arrivare a tanto, non potrei calcolare tutto nei minimi dettagli fino ad arrivare a dare fuoco ad un appartamento. Mi credi?” Mi rivolge uno quei suoi sguardi caldi, miele fuso. Io annuisco.
“Certo che ti crediamo Akito, non ho dubitato un solo istante di chi sia il colpevole di tutta questa situazione vero Rei?”
“Eh.. si Signora Kurata, è vero. Non è lui il colpevole” guardiamo tutti Kamura che inizialmente sembra non capire, poi rinsavisce e risponde ai nostri sguardi.
“Oh insomma non crederete che sia stato io? Cosa ve lo fa pensare?”
“Vedi te lo spiego subito, hai tentato in ogni modo di rovinare la Signora Kurata, hai prova ad abusare di Sana, ti sei presentato a casa sua con prepotenza, hai acquistato l’agenzia di assicurazione dove guarda caso è assicurata la casa di Sana, poi hai inviato un messaggio di minaccia a Sana, infine ti presenti qui, accusi senza ragione Hayama, tutto questo perché vuoi raggiungere solo i tuoi scopi, hai bisogno di altro?” Rei è stato chiaro e conciso.
“Oh ma non potete mai incastrarmi. Sapete perché? Ve lo spiego subito, allora la cifra per ristrutturare l’appartamento è alta, restano ancora altri 25 anni di mutuo da pagare, due sono le cose, o paghi il mutuo o paghi la ristrutturazione, dolce Sana, il tuo stipendio non riuscirebbe mai a coprire gli interi costi, io ti sto offrendo un aiuto. In due possibilità, o mi vendete la redazione e così riuscirete a coprire i debiti e vivere dignitosamente per il resto della vostra vita, oppure mi sposi, così io ottengo due delle cose più ambite di questa città, la redazione e Te”
“Mi fai schifo! Non ti sposerei mai, neanche fossi l’ultimo uomo sulla terra. A costo di essere sommersa dai debiti ma non scenderò mai ai tuoi ricatti”Sono disgustata, anche al solo pensiero di cedere ai suoi ricatti. Come può pensare una cosa del genere. Il dio denaro certo che da proprio alla testa.
A questo punto Akito decide di intervenire sembrava strano che ancora non l'avesse fatto.
"Kamura, non può sposarti, mi dispiace sei arrivato tardi.. Non volendo ho fatto prima di te" il suo tono è pari a quello dell'essere che abbiamo di fronte, bravo Aki.
"Caro Hayama, conosco bene i termini del vostro contratto di matrimonio, la clausola diceva che per tre mesi dovevate convivere trascorso questo tempo potete divorziare e non credo che tu o la dolce Sana qui presente, vogliate avere qualcuno dei vostri affetti sulla coscienza vero?"
Ma è impazzito o cosa? Che sta dicendo.
" Kamura come fai a conoscere i termini del contratto?"
Chiedo cercando di essere quanto più lucida possibile.
" Semplice ti sto facendo seguire.. "
" Cosa? " diciamo tutti all'unisono.
" Si amore ti sto facendo seguire da quando sono uscito dal quel postaccio dove tu e il tuo amico mi avete fatto rinchiudere, ho seguito tutto quella sera, ma non potevo immaginare che te lo sposassi questa mummia. Non ti facevo così sciocca, ma anche finirci a letto, con quale coraggio.. Ma non ti preoccupare ti farò vedere io chi è il vero uomo qui"
"Kamura esci subito da questa casa, non sei il benvenuto. Via!!" Non ho mai visto Rei così arrabbiato.
"Oh calma, non puoi cacciarmi, non sei nessuno qui"
"Neanche tu Kamura, Rei in questa casa può tutto quello che vuole. Ti ha detto di andare fuori da casa mia, quindi via!!"
"Signora Kurata quanta rabbia repressa, dovrebbe fare un po' di yoga aiuta sa. Vabbè tolgo il disturbo, per ora. Voi piccioncini pensate alle vostre famiglie, sarebbe un peccato che se alla signora qui presente accadrebbe qualcosa, oppure alla tua cara sorellina Hayama."
"lascia in pace mia sorella e la signora Kurata, loro non c'entrano in questa storia intesi?"
"Tutto dipende da voi.. Non da me. Adesso vi saluto. Buonanotte signori" sorride soddisfatto a tutti noi e se ne va. Siamo impietriti non riusciamo a parlare. Bisogna trovare una soluzione il prima possibile.
Tremo non riesco a formulare una frase di senso compiuto. Al solo pensiero di dover rinunciare ad Akito per cedere ai ricatti di quello, no non posso , ma non posso neanche lasciare che facciano del male a mia madre o oppure alla sorella di Aki. La mia mente è sommersa di mille pensieri, provo a formulare qualche ipotesi, ma non ci riesco. È come un mare in tempesta la mia mente in questo momento. Guardo nei volto di loro tre che sono con me, hanno presso a poco lo stesso sguardo, credo che anche il mio sia simile al loro, se non peggio. Dopo un tempo indefinito, mia madre decide di rompere quel silenzio che si era creato con l’uscita di scena di Kamura.

“Sana, non ti preoccupare, troveremo il modo. A costo di vendergli la redazione”
“No mamma non se ne parla. Piuttosto mi sacrifico io. Ma non voglio che tu venda o che succeda qualcosa a te o alla sorella di Akito” a quel punto Hayama si alza sembra, no togliamo il sembra è furioso.
 
“Ma ti ascolti? Ti sacrifichi tu per cosa? Quel farabutto non l’avrà vinta, non succederà nulla a nessuno, tu non sarai costretta a sposare quel verme e tua madre e mia sorella staranno bene e la redazione resterà nelle vostre mani. Fosse l’ultima cosa che faccio, ma non ti lascio sola. Non rinuncerò a te per un Kamura qualsiasi”
Le parole di Akito mi risvegliano come da un incubo. Ha ragione, non avverrà niente di tutto quello che ha detto. Se me lo promette, mantiene. Ne sono sicura.
Solo che in questo momento, non so essere positiva, il mio volto traspare i miei pensieri. Guardo la mia famiglia e comincio a piangere, Hayama mi tira a sé e mi abbraccia. Invece di calmarmi questa volta piango ancora di più. A singhiozzi, non riesco a fermarmi.
 
“Calmati Sana per favore. Andiamo a dormire, su. Hai bisogno di riposare”
Mi avvolge tra le sue braccia, mia madre e Rei gli fanno un cenno di capo e mi accompagna in camera.  Continuo a piangere, sempre stretta tra le forti braccia di Akito, non mi lascia andare, ci siamo seduti ai piedi del letto, mi accarezza i capelli e pian piano mi calmo. Recupero il respiro normale, le lacrime smettono scendere sulle mie guance.
 
“Akito”
“Dimmi..”
“Grazie..” Scosto il capo dalla sua spalla per poterlo guardare degli occhi, lui mi regala una sottospecie di sorriso, disegnare una curva all’insù sul suo volto sarà difficile.
“Non ho fatto nulla..”
“Invece si, in questo periodo ti sei trovato catapultato nel mio mondo e nei miei guai. Avresti potuto andare semplicemente via invece no, sei rimasto. Per me è tanto. Veramente, ma adesso dobbiamo parlare seriamente”
“Sono rimasto perché era ed è quello che voglio, a quest’ora vuoi parlare? È mezzanotte passata..”
“Si, adesso altrimenti domani non so se avrò il tempo e la forza. Di notte si dicono cose che di giorno non penseremo mai di riuscire a dire quindi fammi parlare ti prego..”
“Ti ascolto.. “
“Le parole di Naozumi mi stanno facendo pensare, credo che dovremmo scendere a compromessi, almeno in parte perché altrimenti non ne usciremo facilmente..”
“Sana non pensare neanche per un attimo che io ti lasci nelle mani di quel lurido. Già so dove vuoi andare a parare” non mi da neanche il tempo di terminare il discorso che è partito subito. Accidenti.
“Aki, per favore ascoltami, ragiona potrebbe essere una soluzione..”
“NO no e poi no. A costo di finire in galera perché l’ammazzo ma non accetterò mai quello che vuoi fare”
“Per favore, sii ragionevole.”
“No ragiona tu, per l’amor del cielo. Come potrei stare tranquillo al solo pensiero che sei tra le braccia di quello. Ti prego, chiedermi di dividerti. Non puoi chiedermi di accettare che un altro uomo di sfiori, ti baci e che possa anche solo pensare di fare l’amore con te. No Sana, mai e poi mai. Scordatelo.”
Akito è furioso. Mi urla in faccia come non aveva mai fatto, ha ragione non posso dargli torto, ma forse è l’unica strada per uscire da questa storia.
“Ti prego ragioniamo con calma.. mi stai facendo paura..” dico con le lacrime agli occhi di nuovo.
Lui sembra risvegliarsi, il suo sguardo è di nuovo ambra liquida, si avvicina e mi accarezza la guancia.
“Sana, non voglio perderti, questo è il punto. Scusami non volevo spaventarti, perdonami”
Ci abbracciamo e restiamo lì al centro della stanza per un tempo indefinito. Neanche io ho intenzione di perderlo, per la prima volta in vita mia sono innamorata, con lui sento delle sensazioni ed emozioni che non ho mai provato in tutta la mia vita. Ha ragione non possiamo perderci. Non credevo di convincermi così presto però devo ammettere che quando sono vicina a lui, il mio cervello si spegne, non esiste più nessuno. Solo io e lui. Solo Sana e Akito, solo miele e cioccolato. Solo due anime che si sono trovate così per caso, in una sera qualunque, senza un motivo preciso e senza cercarsi neanche troppo.

   
 
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