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Autore: Ela Pink    09/06/2020    4 recensioni
“Quando senti il mio calore, guarda dentro ai miei occhi, è dove i miei demoni si celano. Non avvicinarti troppo, è buio dentro.“
“Penso conosciate tutti la leggenda del filo rosso, quella dell’anima gemella; questa leggenda narra che ogni persona viene al mondo con un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che unisce due anime gemelle. Dicono che questo filo rosso sia invisibile, lunghissimo e indistruttibile; però essendo molto lungo tende ad aggrovigliarsi, creando intrecci e nodi che portano difficoltà alle due anime fino al momento di congiungersi.
Fino all’anno scorso avrei riso davanti un discorso del genere, ma adesso sono proprio io a dire che i nodi del mio filo rosso si sono ufficialmente sciolti il 6 Marzo 2017.
Anche se il nostro destino è già scritto, ricordate che ognuno di noi può cambiarlo.“
-
Che cos'è esattamente l'amore? L'amore può avere diverse forme, può essere astratto e concreto. Nel caso dei nostri due protagonisti ha l'immagine di una borsa.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro Personaggio, Altro personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gita a Hokkaido.
Parte prima.
 
Sabato ore 9:45.
Pov. Sana.
“Il volo per Sapporo atterrerà fra 5 minuti, si prega i passeggeri di non slacciare le cinture di sicurezza, grazie per l'attenzione!“
Affianco a me dormiva Margaret, con la testa appoggiata sulla mia spalla e la saliva scivolava sulla mia giacca di jeans.
“Marghe, siamo arrivate!“ cercai di svegliarla ma, invano, non fu un'impresa facile; riuscì nel mio intento solo dopo averla minacciata che mi avrebbe ricomprato il giubbotto se me lo avesse macchiato, ovviamente era solo uno scherzo.
L'aereo era stra-pieno di alunni, eravamo 6 classi. Lunedì però, il resto della scuola avrebbe preso il nostro posto.
Scendemmo dall'aereo e salimmo su un bus che ci condusse all'hotel.
L'albergo era a tre stelle, non era né troppo grande né troppo piccolo ma era moderno.
“Ma tu sei sicura che le voci siano vere? A me non fa paura, è molto carino!“ chiesi, voltandomi verso Funny.
“Beh.. l'apparenza inganna Sana!“ rispose lei.
“Vedilo un pò come Heric: ragazzo affascinante ma con un lato oscuro.“ s'intromise Alyssa, sorridendomi maliziosa.
“Io non ho mai detto una cosa del genere!“ ribadì, mettendo le mani avanti.
“No, infatti, l'ho detto io!“ affermò la mia amica, ridendo compiaciuta.
Io diventai tutta rossa per essere cascata nella sua trappola.
Entrammo nel motel dove ci trovammo ad attenderci - presumo - lo chef, quattro signore con abiti da cameriera, il maggiordomo, un ragazzino e i due possessori dell'hotel.
“Benvenuti al 'Saori Le*'! Io sono il signor Hiro Shimizu, lei è mia moglie Caroline e lui è nosto figlio Josuke. Ad accompagnarvi nella permanenza saranno Heiji, il cuoco, Colin il maggiordomo e le domestiche Oharu, Marta, Ami.
Spero che il soggiorno sia di vostro gradimento!“
Le mie amiche mi guardadono come per dire "come lo sapevi?"
“Vi risparmio la domanda.. sono stata più in hotel che a casa, quindi ormai so chi sia chi!“ risposi fiera.
“Caroline però non sarà Asiatica!“
“Probabilmente sarà americana Margaret! Capelli biondi e occhi azzurri, un classico!“
Gli insegnanti ci divisero in gruppi e ci accompagnarono nelle nostre stanze.
“Che bello! Siamo in stanza assieme!“ mi abbracciò Alyssa emozionata, io ricambiai l'abbraccio facendole fare un mezzo giro, anch'io eccitata.
Appoggiammo la valigia a terra e uscì il cambio.
“La professoressa Lisa ha detto di sbrigarci a scendere!“ sostenne la mia compagna di stanza.
“Qual è l'itinerario?“ chiesi, prendendo a borsa e gli occhiali da sole.
“La Torre dell'Orologio, il parco degli Odori e poi pranzetto fuori!“
Mentre stavamo per scendere, sentivo degli occhi su di me; mi fermai di scatto e mi guardai un pò ovunque, ma non vidi nessuno.
“Sana vieni forza!“ urlò la mia amica ormai giù.
“S-si, arrivo!“ risposi agitata, poi scesi le scale.
Sono solo delle voci Sana, sta tranquilla! Non lasciarti influenzare!
Cercai di convincermi che fosse così e che in realtà non mi stesse osservando nessuno.

 
Ancora una volta, ci assegnarono il professor Sengoku come professore sorvegliante. La domanda era sempre la stessa: perché devono assegnarci insegnanti di altre classi?
Ma proprio lui poi? Heric non sarà per nulla contento!
Cercai il biondino con lo sguardo e lo beccai già ad osservarmi.
Neanche una parola, bastava solo uno sguardo per capirci.
“Prima o poi dovrai spiegarmi il perché vi state ignorando“ sobbalzai per la sorpresa.
“Alyssa! Mi hai prendere un colpo!“ le dissi, facendola ridere.
“Me ne sono accorta! Eri così concentrata..“
“Comunque..ecco..l'altro giorno, quando io ed Heric siamo stati buttati fuori dalla classe..ecco..io-“
“Signorina Smith! Può ripetere cos'ho appena detto?!“ mi chiese il professor Sengoku.
Calò il silenzio, avevo gli occhi di tutti puntati addosso.
“U-uhm..“ la situazione mi metteva a disagio.
“C'è qualche problema? Lei è un'attrice, non dovrebbe vergognarsi di parlare in pubblico, o sbaglio?“
Bastardo.
“Professore, si sta facendo tardi, non pensa sia meglio incamminarsi?“
Sbarrai gli occhi, Heric.
“Si, è vero!“ disse un'altra voce, Terence.
Amici miei..
Guardai Alyssa che mi tese la mano sorridendomi.
Ringraziai Heric mentalmente ma credo non basti, dovrò parlargli prima o poi.
C'era qualcosa che mi frenava però.. non riuscivo a capire cosa potesse essere.
O forse lo so ma non voglio ammetterlo?

 
Passarono tre ore, ed io ero già stanca morta. Per fortuna era finalmente ora di pranzo; andammo a mangiare in ristorantino non molto lontano dall'hotel.
“Mamma mia! Mi fanno malissimo le gambe!“
“Beh, abbiamo camminato interrottamente, senza fermarci. Penso che stanotte sognerò la guida turistica..“ disse Funny.
“A proposito, ho sentito dire all'altra classe che stasera ci sarà un falò verso le dieci“ annunciò George.
“E che frega a noi?“ chiese Margaret.
“Nulla, ve l'ho solo detto! Io ci andrò ovviamente, voi fate come volete!“ rispose arrabbiato George, poi si alzò dalla sedia e andò a sedersi assieme ad Ivan e gli altri.
“Margaret! Ma perché hai risposto così?“ la rimproverai.
C'era motivo di trattarlo in quel modo?
“Non farmi la predica adesso! Non sei mia madre!“ rispose nervosa, poi si alzò dal tavolo e aprì il palmo della mano verso il volto di Heric - che stava ancora mangiando il sushi -; quest'ultimo uscì dalla tasca il pacco di sigarette di quella mattina, ne uscì una e la porse alla mia amica, che corse fuori subito dopo.
Guardai confusa la scena, che sta succedendo?
“Heric ma che fai? Perchè le hai dato una sigaretta?“ gli urlai nervosa.
“Abbassa la voce o ci sentiranno tutti! Margaret ha ragione, non sei sua madre! Prima di prendertela con altre persone, rimprovera te stessa!“ sbaitò, poi prese una sigaretta anche lui ed uscì dal locale.
Cominciai a sentire gli occhi pizzicare, Heric mi aveva urlato contro.
“Sana, tutto bene?“ mi chiese preoccupata Alyssa, accarezzandomi un braccio come per confortarmi.
Heric se n'è andato, è arrabbiato con me! Sono stata egoista!
“Sana.. lascia che ti ponga una domanda..stai piangendo perché non sei abituata ad essere trattata in questo modo oppure perché Heric ti ha trattata in questo modo?“ mi chiese Funny, marcando il nome del mio amico.
“Funny..“
“No, Terence! Voglio che lei capisca!“
Quella domanda mi aveva lasciata di stucco.
Il problema era quello: perché non sapevo la risposta?
Dovrei ribattere "perché non sono abituata ad essere trattata così", ma qualcosa mi frenava; la verità era che sapevo benissimo la risposta.
“Allora, Sana?“ mi incintò dolcemente Alyssa.
“P-perché i-io lo..“
“Lo..?“ mi incoraggiò Terence.
Mi alzai dal tavolo e uscì fuori correndo.
Stavo scappando dalla verità.

 
Tornai in albergo e dissi agli insegnanti rimanenti di non sentirmi molto bene, poi salì le scale per raggiungere la camera. L'hotel era moderno anche all'interno: le scale erano di legno con luci a led ai bordi, il primo piano aveva una grande sala con divani bianchi e grigi e i tavolini di legno; il corridoio era lunghissimo, aveva il pavimento in finto parquet grigio chiaro e le pareti grigio scuro con le parte delle camere bianche.
 Arrivai alla numero 103, passai la carta nella porta per aprila ed entrai, buttandomi sul letto.
Voglio tornare a casa.

 
Toc, toc, toc.
Passò una buona mezz'ora da quando tornai nella mia camera, ero sdraiata sul letto ma non riuscì ad addormentarmi.
“Chi è?“ chiesi ancora con la guancia schiacciata sul cuscino.
Nessuno rispose però.
Mi accigliai, chi era che rompeva le scatole?
Toc, toc, toc.
“Se è uno scherzo sappiate che non è il momento! Passate più tardi!“
Poi ricordai che gli studenti erano ancora sulla via del ritorno, era impossibile fossero loro.
Toc, toc, toc.
“Ancora?“ chiesi scocciata.
Mi alzai dal letto e andai verso la porta, aprendola velocemente per scoprire chi fosse la vittima che ucciderò per avermi disturbata; rimasi sopresa, però, nel scoprire che all'entrata in realtà non c'era nessuno.
Mi affacciai dalla soglia e guardai a destra e sinistra ma non vidi nessuno oltre le porte delle altre stanze chiuse.
Flashback
Mentre stavamo per scendere, sentivo degli occhi su di me; mi fermai di scatto e mi guardai un pò ovunque, ma non vidi nessuno.
“Sana vieni forza!“ urlò la mia amica ormai giù.
“S-si, arrivo!“ risposi agitata, poi scesi le scale.
Sono solo delle voci Sana, sta tranquilla! Non lasciarti influenzare!
Cercai di convincermi che fosse così e che in realtà non mi stesse os
servando nessuno.
Fine Flashback.
Rientrai in stanza e chiusi la porta mettendomi di spalle.
Ebbi una sensazione strana, era come se ci fosse qualcuno con me, anche se ero sola.
L'ansia prese il sopravvento nello stomaco e il terrore mi avvolse.
Non può essere vero! Ma i professori non si sono informati quando hanno scelto l'hotel? Perché sta capitando prop-
Improvvisamente mi trovai con le ginocchia e le mani a terra.
“Sana? Ma che ci facevi dietro la porta? E perché sei a pecorina?“ chiese ridendo sorpresa la mia compagna di stanza.
Mi alzai con l'aiuto della mia amica e l'abbracciai di slancio.
“Per fortuna sei arrivata!“ le dissi, gettando tutta l'aria che poco prima avevo trattenuto.
“Hey.. ma è successo qualcosa? Come mai hai le ginocchia sbucciate?“ chiese allarmata.
Ci sedemmo sul suo letto e le raccontai l'accaduto.
“Sana, sei sicura che eri sola?“ chiese sospettosa.
“Certo! Non c'era nessuno!“
“Per questa ragione stamattina ti eri fermata al centro delle scale?“
“Ah ah! Tu mi credi, vero?“ chiesi speranzosa.
Aly appoggiò l'indice sulla guancia e il pollice sul mento, come se stesse pensando.
“Uhm.. non è che non ti credo, è che mi sembra strano! Se l'hotel fosse infestato veramente, gli spiriti dovrebbero prendersi gioco di tutti e non solo con te. Secondo me c'è qualcosa sotto, ecco! Non è che ti stai vendicando per la domanda di prima?“ chiese insicura.
Flashback
“Sana.. lascia che ti ponga una domanda..stai piangendo perché non sei abituata ad essere trattata in questo modo oppure perché Heric ti ha trattata in questo modo?“ mi chiese Funny, marcando il nome del mio amico.
Fine Flashback.
“C-cosa? A-assolutamente no! P-perché dovrei?“
“Caspita! Allora Funny aveva ragione!“ affermò sorridendomi.
“A cosa ti riferisci?“
“Che ti piace Heric ovviamente! Sei diventata tutta rossa appena ti ho ricordato la domanda!“
Sbarrai gli occhi e spalancai la bocca.
“A me puoi dirlo..“
“Non lo so, Aly! Sono confusa..“ risposi amareggiata.
“Solo il fatto che tu sia confusa, è già una risposta!“ ribadì, dolce.
Flashback.
 Lei avvicinò il suo volto al mio, aprì il ventaglio coprendosi metà faccia e rispose “Solo il fatto che tu ci stia pensando è già una risposta!“
Improvvisamente scoppiò a ridere e prese la sua macchina fotografica dal nulla scattandomi una foto.

Fine Flashback.
Oh mammina..

Flashback.
“Beh.. diciamo che i tuoi occhi per me sono come un libro aperto, l’ho capito fin dal primo giorno che ti ho conosciuto.. riuscivo a leggerci dentro. Sentivo che c’era molto di più in te di un cattivo ragazzo, dovevo solo capire il motivo” risposi imbarazzata, in fondo non era una cosa da niente, non mi era mai successo con nessuno prima d’ora.
“Credo di capire di cosa stai parlando..” sussurrò.
“Cosa ti affligge davvero Heric?”
Dopo aver posto quella domanda, si staccò dalla mia presa e si mise a sedere rimanendo con il suo volto di fronte al mio.
Eravamo così vicini che per un momento pensai si bloccasse il respiro, il mio sguardo fu catturato dal suo; rimanemmo in quella posizione per un altro minuto.
“Lo stai facendo ancora..” continuò a borbottare, passando il suo guardo dai miei occhi alle mie labbra.
“Di che parli?” chiesi balbettando, la sua vicinanza mi metteva a disagio, avevo paura sentisse i miei battiti aumentati a causa sua.
Io, Terence e gli altri siamo qui per questo!” urlai l’ultima frase con la voce rotta dal pianto ma non me ne vergognavo.
Mi guardava scombussolato, aveva gli occhi spalancati e tremava.
Lentamente si avvicinò e mi asciugò le guance con le sue mani.

“Dovrei essere io a farlo, non tu!” disse sorridendomi.
Il suo primo vero sorriso..
“Tu mi hai salvato Sana, ancora prima di conoscerti tu mi hai aiutato!”

Fine Flashback.
“AHH! Troppi problemi! Prima mia madre, poi i fantasmi, poi Margaret.. ci mancava solo Heric adesso!“ urlai esasperata, coprendomi il volto con le mani.
“Tua madre? Che è successo con lei?“ chiese curiosa.
“Lascia stare Aly.. Piuttosto, grazie!“ dissi accarezzando le sue mani.
“Per cosa?“ chiese confusa.
“Per avermi aperto gli occhi!“ le risposi, sorridendole.
“Oh.. per quello devi ringraziare Funny, non me!“

Decisi che dopo cena avrei chiarito con Margaret e avrei confessato tutto ad Heric.
Dopo essermi fatta doccia, allacciai l'asciugamano intorno al seno, poi spruzzai un pò del mio profumo preferito e tornai in camera a vestirmi per fare spazio alla mia amica.
Optai per: un vestitino nero che arrivava sopra le ginocchia, stivali neri fino al giocchio in pelle, giubbotto di pelle del medesimo colore; feci una coda alta e indossai le mie collane preferite.
“Vieni quì!“ disse Alyssa, una volta uscita dalla toilette, indicandomi la sedia accanto alla scrivania.
Feci come mi disse e cominciò a truccami, dopo cinque minuti mi osservai allo specchio “Oddio! Ma sei bravissima Aly!“ la ringraziai per il trucco nude e poi scendemmo per raggiungere il piano terra.
“Comunque se non fosse stato per il mio capolavoro, ora sembrerebbe che stessi andando ad un funerale..“
“Ehy, cos'hai contro il mio look?“ la rimproverai ironica.
“Mi riferivo al colore.. anche se il nero ti fa tremendamente sexy.. stasera Heric lo stenderai, fidati!“ mi rispose facendomi l'occhiolino.
“Anche tu non sei da meno eh“
Il maggiordomo all'entrata indicò dei lunghi tavoli fuori con già qualcuno seduto, seguimmo l'indicazione e trovammo metà classe già accomodata con la professoressa Lisa che chiaccherava con la signora Caroline.
Di Funny e Margaret non c'erano neanche l'ombra ancora.
“Guarda lì!“ mi sussurrò la compagna di stanza.
Heric mi stava squadrando dalla punta dei piedi ai capelli, sentivo il suo sguardo su ogni parte del mio corpo, era come se bramasse a vedere sotto i vestiti; i suoi occhi addosso non mi dispiacevano per nulla.
“Vi siete messi d'accordo per caso?“ chiese ironica Ally.
Solo in quel momento abbassai lo sguardo e capì a cosa si riferisse: aveva maglietta nera attillata, jeans neri, cintura e scarpe del medesimo colore, per spezzare indossò un tailleur non troppo elegante bianco e nero; la sigaretta era la ciliegina sulla torta, lo rendeva ancora più attraente.
“Ha gusto il ragazzo eh!“ le risposi con un ghigno.
“Tesoro, andiamo a salutarli?“
“Vai tu! Io mi siedo, ho una fame!
Margaret e Funny fecero la loro comparsa dopo cinque minuti, Margaret mi fece un mezzo sorriso, Funny invece  venne verso di me.
“Sei bellissima Sana!“
“Grazie Funny! Pure tu lo sei! Tutte voi siete bellissime!“
Funny indossava di pantaloni color corallo a zampa di elefante, con sotto tacchi bianchi e sopra top elegante bianco; Alyssa indossava un vestito bianco stretto che arrivava sopra le ginocchia con una cintura argentata e stivaletti bianchi; Margaret invece indossava un vestito stretto grigio e nero, con il colletto bianco, cintura grigio scuro che arrivava sopra il ginocchio e scarpe da ginnastica bianche.
“Oh Sana.. come ti senti? Eravamo sicuri che saresti tornata in hotel!“
“Sto bene ma..“
“..ma?“ mi incitò.
“Dopo cena. Al falò.“
“E' un codice per caso?“ chiese confusa, facendomi ridere.
“Una volta finita la cena, ci vediamo al falò e vi racconterò tutto!“
“Uhm, Margaret però vorrebbe provare a stare con altre persone stasera“
“Ma come? Prima mi ha fatto un mezzo sorriso..“
“Forse anche la nostra Marghe ha qualcosa da raccontarci!“
Durante la cena io e Alyssa eravamo sedute vicino, Funny e Margaret invece erano in un altro tavolo, così come con Heric e Terence. George non si è presentato.
Il gruppo che si era formato, quella sera non esisteva.
Mi sentì angosciata tutta la sera, avevo una delle mie amiche più care vicino a me, però mi sentivo sola.
Fine Pov.

 
 
(da quì vi consiglio di leggere, ascoltando di sottofondo "It's time" dei Imagine Dragons)
E' strano come tutto possa cambiare da un giorno all'altro. Basta una parola, una frase o un gesto per trasformare le cose.
All'inizio non andavano d'accordo ragazzi e ragazze, non si sopportavano neanche. Invece l'ultima persona che credevi di non voler più rivedere nella tua vita, è proprio quella con cui vorresti passare ogni giorno della tua realtà. Non avevano molto in comune, per non dire nulla, erano l'opposto, ma era proprio questo che gli completava l'un l'altro;  non esiste un "è troppo presto", "ti conosco da poco" oppure "dopo tanto tempo mi sembra di non conoscerti", è questione di chimica, di sintonia non di tempo.

 Flashback.
Improvvisamente mi ritrovai piena e zuppa di acqua, dalla testa ai piedi.
“Prendilo come un regalo di benvenuto!“ disse una voce roca e ferma, facendo ridere il resto del suo gruppo.
Lurido bastardo.
“Bravissimo Heric, dammi il cinque!“
Mi alzai dal banco furiosa e andai incontro a quell'arrogante coi pugni chiusi.
Pian piano che mi avvicinavo però non potei fare a meno di notare che la bellezza non gli mancava: aveva i capelli biondi con qualche ciuffo che ricadeva davanti agli occhi, labbra carnose e gli occhi..color ambra; mi soffermai qualche secondo ad osservalo nei suoi occhi cupi e freddi, mi terrorizzavano ma allo stesso tempo mi ipnotizzavano. I miei occhi esplorarono il suo corpo da fuori, aveva la divisa scolastica ma era evidente che era messo piuttosto bene.
-
“Ciao!“ dissero all'unisono delle voci.
Alzai il capo e trovai delle ragazze che mi sorridevano.
“Ciao!“ salutai anch'io sorridendo.
Presero tre sedie e si sedettero accanto a me.
“Io sono Alyssa!“
“Margaret!“
“Funny!“
-
Boom, mi trovai col sedere per terra.
“Ahi ahi ahi“ mugugnai massaggiandomi il lato B.
Alzai il volto e vidi di fronte a me una persona con un passamontagna che mi guardava scioccato.
“Ehy tu! Se vuoi fare il ladro fallo bene almeno!“ gli urlai.
Eravamo così vicini che potevo sentire il suo profumo.
Profumo maschile.
Feci per alzarmi ma mi bloccai quando guardai i suoi occhi: ambra.
-
“Ehy voi! Ma chi credete di essere eh? Siete impazziti per caso?“ urlò a squarciagola Funny.
“Bla bla bla, come sei noiosa..“
“Se non la finisci di insultare ti prendo la faccia e te la infilo nel water George“ continuò Margaret.
“Io ti infilo un'altra cosa invece..“ rispose lui ridendo.
-
“Vi chiedo scusa per il comportamento dei miei amici, sono un pò infantili“
“Oh figurati..sei stato grande!“ rispose Alyssa con lo stesso luccichio di prima.
Ma che..
“Così mi metti in imbarazzo..“
“Comunque Heric potrà sembrare un cattivo ragazzo ma in realtà
 ha un animo buono e ti porta rispetto“
“Uhm, avrei qualcosa da dire in merito alle ultime parole“
“Fidati di me, lo conosco benissimo, lui ti stima, diciamo che ti crede una persona alla sua altezza. Fa tanto lo stronzo ma riesco a capire perfettamente quello che prova“
-
“Quando vuoi, puoi dormire da me!“
Dopo aver sentito quelle parole si mise a sedere e prese entrambe le mie mani.
“Dici davvero?“ chiese e io annuì col capo.
“Sai Sana.. ci siamo conosciute solo ieri ma..“
“Ma..?“ la incitai.
Chissà cosa vuole dire.
“..spero potremmo diventare molto amiche un giorno! Giravano delle voci negative nei tuoi confronti in alcuni social network, inizialmente pensavo fossero vere ma quando sei entrata in classe e ti ho vista.. ho visto il tuo sorriso e la tua determinazione.. e mi sono data della stupida perché in realtà sei una persona più unica che rara.. insomma mai nessuno mi ha invitato a dormire a casa sua il giorno dopo averla conosciuta.. tanto meno aiutata in una situazione così.. e invece tu si Sana..“
-
“Alex, chi non muore si rivede!“
“Ciao Heric!“
“Non è carino importunare le ragazzine di primo mattino sai?“
“Davvero? È che ho un certo appetito..“
“Allora vai a strozzarti con un panino, Alex!“
-
“La professoressa Lisa cercava di leggerci una comunicazione e questo stronzo per impedirle di parlare ha messo la musica a tutto volume“ rispose la mia amica indicandolo.
“Te l'ho già detto che sei solo una gallina noiosa?“
“E io te l'ho già detto che sei solo tutto muscoli e senza cervello?“
Guardai l'insegnante che aveva una faccia disperata.
“Uuuh, la signorina ha appena ammesso che sono un bel ragazzo..“ provocò George sorridendo maliziosamente.
-
“Sai una cosa Heric? Voglio smetterla di prendere ordine da te! Stai diventando un rammollito e noi abbiamo bisogno di una persona superiore a te! Per questa ragione..da oggi in poi il capo sarò io! Giusto ragazzi?“ chiese bieco ai suoi compagni.
“Che?“ urlammo sconvolti io, Heric e Terence all'unisono.
“Che c'è, hai bisogno di un disegnino?“ continuò a chiedere minaccioso George avvicinandosi al volto di Heric.
Quest'ultimo chiuse gli occhi a due fessure, poi rispose “E tu vuoi che ti insegna qual è il tuo posto?“
-
“Sei un coglione! Come ti sei permesso?!“ urlò Funny disperata verso George.
“Non l'ho spinta di proposito! Non sono riuscito a fermarmi in tempo!“
-
La porta della classe si aprì mostrando il preside.
“Voi 6, seguitemi! Voi due portate la ragazza in infermeria!“
“No aspetti! E' colpa mia! L'accompagno io!“ disse George e senza aspettare risposta prese Sana in braccio e la portò via.
-
“Cambiando discorso, stasera vi va di fare qualcosa?“ chiese Margaret.
“Se volete posso chiedere a mia madre di dormire da me“
“COSA?“ urlarono all'unisono le mie amiche.
“Sei sicura Sana? Non vorremmo portare disturbo..“
“Sta tranquilla Funny, a me farebbe molto piacere!“ risposi sorridendo alle mie amiche.
“Potremmo ordinare la pizza!“ esclamò con aria sognante Margaret, mentre passava la scopa.
“Oppure mangiare il gelato!“ ribadì Alyssa, appoggiando le mani sulle guance, sorridendo incantata.
“Possiamo anche provare qualche maschera per il viso, ho visto che stai sponsorizzando le maschere della KQ*.“ propose emozionata, invece, Funny.
“Okay.. allora vada per "proviamo nel nuove machere della KQ mentre mangiamo la pizza e come dessert gelato!"“ dissi ridendo.
-
“Oh ma bravo Heric, allora perché non terminate voi al posto nostro quì? Visto che siete così veloci..“ lo provocai.
“Così voi potrete tornare a casa e provare nuove maschere della KQ mentre mangiate la pizza e come dessert gelato?“ rispose con un ghigno.
“CI AVETE SPIATO?! BRUTTI-“
“La vedo male!“ esclamò ridendo Terence.
“Correte!“ incitò George e tutti e tre corsero verso il bagno dei maschi, noi scoppiammo a ridere.
-
“Spiegami una cosa, tu c'entri qualcosa con questa storia?“
“Io? Perché dovrei?“ chiese balbettando.
“Perché so cosa saresti capace di fare“
“BehHoSolamenteChiestoAiutoASanaPerDarti-“
BONK!
“Ne riparleremo in un altro momento!“
“Ahi ahi..“ si lamentò Terence.
-
Funny si era ormai arresa, Margaret e George era impassibili - ovviamente seduti vicino, per casualità - , Alyssa e Terence guardavano cinque minuti di film e poi cominciavano a baciarsi, Heric..beh..lui, mi sopp-
“Si può sapere perché sei venuta se questi generi di film non ti piacciono?“ sbraitò quest'ultimo, staccando la presa.
-
Improvvisamente cominciarono a cadere dal cielo delle goccie.
“Oh no..“ mugugnò la ragazzina, coprendosi il capo con la cartella.
Nel frattempo che era scattato il verde, sentì due braccia tirarla per un braccio.
“Ma che..“
Guardò sopra e notò un ombrello sopra la sua testa.
“Grazie..“ proferì lei imbarazzata per il gesto, al ragazzo che poco prima l'aveva insultata.
-
“Grazie dell’aiuto Funny, adesso sto molto meglio!” poi mi lavai il viso e sistemai il trucco che quel giorno non avevo ancora messo.
“Forse hai mangiato qualcosa che ti ha causato acidità ieri notte.”
“Uhm, in realtà ieri sera ho mangiato davvero poco, non avevo appetito!”
“Wow, strano da parte tua! Beh, Sana..sappi che se hai bisogno di sfogarti con qualcuno..io sono qui!” disse dolce, sorridendomi.
La ringraziai di nuovo e l’abbracciai.
-
Lui mi guardò, avvicinò la mano verso la mia faccia e prese un po’ di cioccolato dal mio labbro per poi leccarsi la punta del dito.
Quel gesto scaturì delle leggere pulsazioni alla mia femminilità.
Cominciai a pensare se al posto del dito ci fosse un’altra cosa.. e diventai improvvisamente rossa, sentivo il calore avvolgermi.
“Hai riso, no? Basta questo!” rispose lui, sorridendomi malizioso.
-
“Pronta per un'avventura tenebrosa?“ mi chiese Funny eccitata, mentre prendevo posto accanto a lei.
“'Tenebrosa'?“ ripetei confusa.
“Oh andiamo, non dirmi che non lo sai?! Si dice che nell'hotel in cui alloggeremo sono successe delle cose..“
“Q-quali cose?“ chiesi preoccupata.
“Boh..lo scopriremo presto..spero!“  rispose sempre più emozionata.
“Paura Sana?“ chiese ridendo Margaret, sedendosi in ginocchio sul suo sedile e appoggiando le braccia sulla poltrona, in modo da potermi vedere.
“N-no, f-forse.. un pochino!“

Fine Flashback.

 
(qui potete anche smettere di ascoltare la canzone ).
Pov. Heric.
Dopo aver teminato la cena, andai fuori seguito da Terence. Poco dopo avrebbero acceso il fuoco, quindi preferì uscire prima che si crei la confusione.
“Heeeric! Aspettami!“
“Perché mi sei alle calcagna?“ chiesi irritato al mio inseguitore.
“Che domande?! Perché sei il mio migliore amico!“
“Wow, che motivazione valida!“ mentre accesi una sigaretta, sedendomi su un muretto.
“Ultimamente stai fumando di più..“
“Lo faccio quando sono paurosamente nervoso!“
“'Paurosamente'? E come mai sei in questo stato?“
“Chi ti dice che sono nervoso?“
“Lo hai detto due secondi fa.. dì la verita, Rossana ti ha dato alla testa, vero?“ mi chiese malizioso.
“Che stai insinuando? A  me non piace Sana!“ mentì.
“Io non mi riferivo a questo infatti!“
“Tu pensi che mi piaccia Sana?“
“Non posso negarlo..Ti piace Sana?“
“Non mi dispiace!“
“Perché l'hai negato prima allora?“
“Perché non mi piace Sana!“
“E quelle orecchie da Leopardo?“
“Non lo so, tu pensi che sia per via di Sana?“
“Si, tu?“
“Lo credo anch'io!“
“Dici che è arrivato il momento andare sul Traduttore?“ chiese ironico.
“Mmpf“
“Quindi non ti piace Sana?“ chiese serio.
“Non credo sia una semplice sbandata, Terence“
“Oh.. questo si era capito! Tu sei innamorato!“
“Mmpf“
“Devi riverarle i tuoi sentimenti!“
“Perché dovrei?“ trovai il mio amico a terra dopo aver posto questa domanda.
“Che fai li giù?“ chiese una terza voce.
“Amico, dov'eri finito?“ chiesi a George.
Quest'ultimo mi passò la bomba, che accettai.
“Dove l'hai presa?“ gli chiese Terence, che si era appena alzato da terra.
“Me l'hanno passata le persone con cui oggi mi sono seduto a pranzo“
“E come mai non sei con loro?“ gli chiesi, passando la roba al mio migliore amico.
“Non sono le persone che cercavo!“ rispose, io e Terence ci guardammo, capendo l'antifona.
“Sentite.. non mi sono ancora scusato per quella volta in classe..sono stato un coglione!“
“Sta tra-“
“E' vero, sei un coglione!“
“Heric!“ mi rimproverò Terence.
“Ma tutti noi qui lo siamo e tu sei uno di noi!“
“Esa- aspetta, cosa? Stai insinuando che so-“
Ooouch.
“E poi ti lamenti di Sana..“
“Tu perché non chiudi mai il becco Terence?!“
“Dov'è la tua amorosa?“ chiese George.
“Da qualche parte, la tua?“
“Pure!“
“Come sarebbe a dire George? Ti piace qualcuno e non mi hai detto nulla?!“ chiese offeso Terence.
Il nostro amico gettò la cicca rimanente nel cestino apposito, poi si sedette accanto a me.
“In realtà non lo capisco neanche io.. E' da una settimana che non faccio altro che pensarci.“
“Ma chi è?“
“Margaret!“ risposi anticipando il mio amico.
L'espressione di Terence, dopo aver sentito il nome, era comica: capo piegato in avanti, bocca spalancata e sopracciglio alzato.
“Ma da quando? Com'è successo? Su su racconta allo zio Terence!“ ribadì il mio migliore amico, appoggiandogli un braccio sulla spalla.
“Ci vorrebbe Funny, quella saprebbe capire affari di cuore anche da kilometri!“
“Funny? Okay che è molto sveglia, ma che c'entra adesso?“ chiesi confuso.
I due ragazzi si scambiarono un'occhiata, poi rispose con “Nulla, lascia stare!“
“E' iniziato tutto una settimana fa! Stavo portando l'ombrello a mio frallo al campetto e ho incontrato Margaret ad un semaforo. Inizialmente non si era accorta della mia presenza, pensavo di farla spaventare al solito, però mi sono soffermato a guardarla, senza saperne il motivo, e mi resi conto che la bellezza non le manca affatto. Quando si accorse di me cominciò a piovere e lei era con solamente la cartella.. in quel momento è stato come se il braccio si muovesse da solo..spostai l'ombrello anche dalla sua parte, in modo da potersi coprire. Non so, è stato istintivo. Scoprì che anche lei doveva raggiungere il campetto perché doveva prendere il suo fratellino, mentre aspettavamo cominciammo a parlare del più e del meno. Da quel giorno ho cominciato a guardarla con occhi diversi..“
Terence ascoltava tutto con occhi lucidi.
“Finito il Saggio breve?“ chiesi ironico, facendolo ridere.
“Ti piace, è evidente! La guardi spesso ultimamente, ti siedi vicino a lei accidentalmente, fai scontrare la tua gamba con la sua, le tocchi la spalla, le guardi le tette.. tutto con molta casualità.“ spifferai.
“Però, mi hai osservato bene!“
“E' vero, ora che ci penso, prima queste cose non le facevi!“ ribadì Terence.
“Probabile!“
“E dimmi, come sono le tette di Marghe?“ chiese sfacciato Terence, ricevendo uno scappellotto da George.
“Ahi ahi.. allora Heric ha ragione! Ti piace!“
“Tu pensa al tuo biscottino! Piuttosto, tu Heric? Con Sana? Come sta andando?“
“Mmpf“
“Perché non le confessi i tuoi sentimenti?“
“Perché non lo fai anche tu George?“
“Hai ragione, ci vorebbe Funny!“ s'intromise Terence, ridendo.
“Santa Funny allora!“ enunciai ironico, sempre confuso.
Fine Pov.

 
Pov. Sana.
“Che bello! Non vedo l'ora inizino i fuochi!“ dissi emozionata.
“Anch'io!“ confermò Alyssa.
“Però..“
“Cosa?“ mi incitò.
Mi guardai attorno, cercando i nostri amici, ma c'erano tutti tranne loro.
“Sana!“ urlò la mia amica.
Guardai di fronte a me vidi il fuoco alzarsi, gli alunni fischiare e gli insegnanti applaudire.
“Ma è grandissimo!“ esclamai sorridendo.
Era un misto di arancione e rosso, era un bellissimo spettacolo.
(vi consiglio di continuare ascoltando nel frattempo "We are Young" | Love101, 2020)
Improvvisamente la mente cominciò a liberarsi di tutti i pensieri, decisi di vivere quel momento, di non pensare al futuro.
Come andrà, andrà.
Con tutto! Con mia madre, con Heric e con i miei amici.
Guardai incantata la fiamma d'innanzi a me, che non mi accorsi di due braccia attorno al mio collo.
Mi voltai e vidi Funny e Margaret sorriderci.
Non parlammo, ci tenemmo tutte e quattro per mano; ci godemmo a pieno quell'occasione, ogni attimo è unico e irripetibile.
Ero appoggiata alla spalla di Alyssa, ma dovetti tornare al mio posto poiché saltò addosso a Terence.
“Che bello! Siete quì!“ disse la mia amica, baciandolo a fior di labbra; quando si staccarono il suo ragazzo venne verso di me per abbracciarmi, poi andai verso George per scomminarli i capelli e dargli un leggero bacio in guancia, Heric invece era fermo a fissarmi. Le ragazze, dopo averlo salutato, mi spinsero verso di lui.
“Ciao!“ salutammo all'unisono, poi non resistetti e mi buttai fra le sue braccia, lui ricambiò l'abbraccio mentre mi diede un bacio in testa.
“Vieni!“ disse, prendendomi per mano e portandomi dagli altri che stavano formando un unico abbraccio. Nell'istante in cui ci unimmo anche noi, il cielo venne invaso da dei bellissimi fuochi d'artificio.
In quel momento non servivano le parole, eravamo noi, tutti insieme.
(fine canzone)
Chissà se mia mamma ha già terminato il suo lavoro..
“Che hai?“ mi chiese Heric, notando il cambiamento di umore.
Dipolarismo portami via.
“N-nulla, tranquillo!“ gli risposi, sorridendo.
“Mmpf“
“Sana, io e Marghe stiamo andando in bagno, dillo tu ad Alyssa!“ affermò Funny, indicando la nostra amica e il suo ragazzo limonare appoggiati ad un muretto.
“Penso che farete prima voi, che loro!“ rispose George anticipandomi, facendo ridere noi ragazze.
Dopo che le mie amiche andarono via, George andò a girarsi una sigaretta.
Driiin.
“E' mia sorella! Un secondo!“
Mentre Heric parlava al telefono, mi voltai e vidi due lucciole blu.
“Che belle!“ cominciai ad inseguirle, non rendendomi conto che finì per uscire dal cancello.
Quando le lucciole si fermarono, mi avvicinai lentamente per poi rivelarsi “E tu chi sei?“
Quel colore azzurro erano gli occhi di una bambina.
Come ho fatto a credere fossero lucciole?
Era una bimba bellissima: capelli biondi e occhi azzurri; classico colore americano.
Teneva un viso confuso.
“Tu mi ved-. Uhm, io sono Saori. Tu chi sei?“
“Io sono Sana! Piacere di conoscerti piccola!“ le risposi, abbassandomi alla sua altezza, ovvero ai miei fianchi.
“Sei tutta sola quì fuori?“ le chiesi, notando che effettivamente era buio ed eravamo fuori il cancello.
“Io non sono mai sola!“ rispose ricambiando il sorriso, poi mi mostrò una palla tutta rosa.
“Vuoi giocare con me?“
“Mi piacer-“
“Saaana?“ urlò una voce, mi voltai e vidi Heric venirmi incontro.
“Che stavi facendo?“ chiese curioso.
“Stavo per giocare la bambina!“ risposi.
Lui mi guardò confuso, poi mi chiese a quale bambina mi stessi riferendo.
“Non fare il maled-“ quando mi voltai però, la bambina era sparita.
Che se ne fosse andata via? Ma dove? Era l'unico cancello quello.
“Heric, fino a due secondi fa c'era una bambina quì!“ dissi seria.
“Mi stai prendendo in giro?“ chiese infastidito.
“No! Ti giuro! Ha detto di chiamarsi Saori!“
“Saori? Come l'albergo?“
Rimasi immobile, le gambe cominciarono a tremare ma riuscì a stare in piedi; avevo bocca e occhi spalancati per lo stupore, lo stomaco cominciò a bruciare e sentivo le lacrime scendere.
Cosa mi sta succedendo.
“Andiamo via Sana!“ affermò preoccupato il mio amico, prendendomi in braccio, non riuscendo a camminare.
Riuscì a salire le scale ed entrammo nella camera dove stavamo io e Alyssa. Mi sedetti sul letto e aspettai Heric con il bicchiere d'acqua.
“Cosa ti è preso prima?“ chiese, sedendosi accanto a me.
“Non lo so!“
“Sei sicura di quello che hai visto?“
“Si Heric! Non ti sto prendendo in giro! C'era una bambina di nomi Saori, quando sei arrivato tu è scomparsa!“
“Tu sei tutta matta! Ma poi non sai che lucciole non sono azzurre?!“
“Grazie per l'aiuto, principe!“ risposi ironica alla sua provocazione.
“Qualsiasi cosa sia successa.. adesso non sei sola!“ ribadì accarezzandomi le guance, io chiusi gli occhi al suo tocco.
Quando sono con te, il buio diventa meno spaventoso.
“Oltre a questo, cos'è che ti affligge?“
Io sospirai, forse mi fa bene parlarne con qualcuno.
“Ecco..vedi..tu forse non lo sai, ma io..ecco..sono stata adottata! Mia madre mi ha sempre detto di avermi trovata su una panchina di un parco, avvolta solo da una coperta. Fin da quando ero piccola mia mamma ha cercato di rendermi felice, lasciando il passato alle spalle. Adesso però, ha deciso di scrivere un libro intitolato "Mia figlia e Io" per riuscire a trovare la mia vera mamma. Ed io..io..ho paura che stia pensando di farmi andare con la mia vera famiglia!“ finalmente raccontai tutto, sentivo le guance bagnarsi dalle mie lacrime, ma all'interno il vuoto era sparito.
“Io non credo che tua madre non ti voglia più con sé, altrimenti non sarebbe arrivata fino ad ora. Io penso lo abbia fatto per il bene di sua figlia e non perché voglia mandarti via! Sei una persona meravigliosa Sana, sei solare, affronti sempre i problemi con un sorriso e aiuti sempre tutti. Quello che sei però, lo sei diventata grazie alla tua mamma e questo lei lo sa benissimo, per questo sono sicuro sia fiera di te!“
“Oh Heric..Grazie davvero! Lo pensi veramente?“
“Ah ah!“ rispose, sorridendomi.
Senza farmi notare, presi il mio cellulare e gli scattai una foto immortalando questo momento.
“Mi spieghi perché mi hai fatto una foto, Sana?“
Ops.
“Stai scherzando? Hai sorriso! E' un evento più unico che raro! Dovevo per forza farlo! Sei bellissimo quando sorridi!“
“B-bellissimo hai detto?“
Tuuum.
“Cos'è stato?“ urlai, afferrando la mano del biondino.
“E' come se qualcuno avesse tirato qualcosa contro la porta! Vado a controllare!“
 “No! Lo sai come sono i film horror, potresti essere ucciso se vai a controllare!“ gli dissi fermandolo.
“Ti sembriamo in un film horror? E non rispondere s-“
“Si!“
“Come non detto!“
“Bene! Allora andiamo assieme!“
Andammo davanti alla porta.
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