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Autore: Toujours Pur    14/06/2020    1 recensioni
Ci sono amori destinati a durare per sempre, nonostante gli errori.
Tratto dal primo capitolo
"Se solo fosse stata meno orgogliosa lo avrebbe rincorso."
"Ma c’era l’orgoglio di Benji, lui non l’avrebbe mai perdonata."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Atterrato a Monaco, dopo un viaggio lungo e faticoso, Benji stanco si recò a casa. Giunto a destinazione, aprì la porta e fu investito dal silenzio di una casa vuota, almeno in apparenza. Lasciò cadere il borsone e iniziò a girare per l’abitazione. Effettivamente Charlotte a casa non c’era, ma gli aveva lasciato la colazione pronta e un biglietto.

Scusami se non sarò in casa al tuo ritorno, ma è successo un casino in ufficio e non riescono a risolverlo senza di me. Ti prometto che tornerò il prima possibile. Ti amo, Char”

Il ragazzo sorrise, immaginando il volto imbronciato della compagna mentre scriveva quel biglietto, scontenta di non poter far andare le cose così come desiderava e aveva programmato. Guardò la colazione, notando che sul vassoio c’erano tutti i suoi cibi preferiti. C’era la torta al cioccolato, il succo di mirtilli, le fragole e infine nella brocca termica il cappuccino, di fianco la panna montata. Certo non era proprio una colazione leggera, e dato il periodo di fisioterapia che lo attendeva, non era l’ideale, ma non voleva rinunciare a tutte quelle bontà. D’altra parte agli occhi di tutti poteva essere un gesto normale, ma per lui, abituato ad essere servito ma non coccolato, era un gesto di grande amore. Questa fu l’ennesima conferma di quanto quella donna fosse per lui indispensabile e rappresentasse l’amore, quello vero. Fatto di gesti piccoli, che celano dietro parole e emozioni a cui nessuno dei due riusciva a dare voce, anime affini di una vita fatta di lustro e ombre. Prese una fragola e ne gustò il sapore dolce, intanto che si recava in camera a fare una doccia, così da togliere di dosso tutta la stanchezza e tensione delle ultime ore.

Mentre era sotto la doccia gli venne un’idea, decise di farle una sorpresa infischiandosene del fatto che Charlotte le odiasse. Euforico per questa trovata, uscì frettolosamente dal box doccia e si preparò velocemente, incurante del dolore alla spalla. Andò in garage, prese l’auto e si recò all’ufficio della donna. Una volta giunto, entrò in ascensore fischiettando e quando le porte si aprirono si recò da Charlotte. Una volta dentro notò la fidanzata intenta a parlare al telefono, che cercava di mantenere la calma, cosa che si stava rivelando più difficile del previsto dato il continuo picchiettare della penna sulla scrivania. Sentendosi osservata Charlotte alzò lo sguardo e appena lo vide gli occhi le si illuminarono e sorrise, e smarcandosi velocemente dalla telefonata scomoda, riagganciò.

“Benji!” esclamò felice andandogli incontro e dandogli un dolce bacio sulle labbra.

Il portiere, contento di rivederla e di stare di nuovo con lei, se la strinse forte addosso respirando il suo profumo, un misto di fiori e agrumi, dolce e deciso come la donna che amava. Charlotte si staccò dal suo abbraccio e guardandolo in voltò capì che stava tramando qualcosa.

“Mefistofele, cosa stai tramando?” chiese ridacchiando.

“Nulla, mia bella donzella” rispose con tono divertito. “Però se hai finito qui, ti porto in un posto” continuò.

Al che la donna, alzò un sopracciglio per dimostrare il suo scetticismo e la sua preoccupazione, però decise di fidarsi dell’uomo che aveva davanti a sé, in fondo gli avrebbe affidato la sua stessa vita, quindi poteva fidarsi di questo suo attacco di mistero.

“Va bene. Fammi strada, campione” disse prendendo le sue cose e avvisando la sua segretaria che stava andando via.

Il viaggio in macchina fu elettrizzante per Benji, era felice di quello che aveva pensato, felicità che divenne ancora più forte, quando varcando il cancello, sul volto di Charlotte apparve un sorriso estasiato. Parcheggiò nel vialetto, e prendendola per mano, si recarono all’ingresso. La donna era troppo emozionata e si guardava intorno. Alla porta, ad attenderli, c’era una signora di mezza età vestita elegante, che li accolse con un sorriso cordiale e affabile.

“Salve Sig. Price, sono contenta di fare la sua conoscenza” esordì con tono professionale, per poi salutare Charlotte.

“Piacere nostro” rispose, per poi guardarsi intorno anche lui.

“Prego, seguitemi pure.” Aprì la porta, e fece segno ai due di seguirla all’interno.

Appena varcato l’ingresso si ritrovarono in un ampio salone, pieno di luce grazie alle vetrate che lo circondavano, e dalle quali si vedeva un grande giardino verde pieno di fiori e spazio, e una piscina. L’agente immobiliare proseguì mostrando alla coppia l’intera abitazione, facendo notare loro tutti i vantaggi e le bellezze di quell’angolo di paradiso nel cuore di Monaco.

“Questa stanza è forse la più luminosa” esordì l’agente immobiliare, “magari potreste farla diventare la stanza per un bellissimo bambino” concluse. Benji guardò la fidanzata, non sapendo che reazione aspettarsi, ma ancora una volta lei lo sorprese.

“Perché no, sarebbe un luogo incantato per un bambino” rispose Charlotte con un sorriso gentile, specchio di quello della donna che aveva appena parlato.

“Bene, il mio lavoro qui è finito. Vi lascio un altro po’ a godervi la casa, quando state per andare via chiamatemi, così richiudo tutto”.

Appena la donna uscì dalla stanza, Benji abbracciò Charlotte da dietro, poggiò il mento sulla spalla di lei e insieme si misero a contemplare e ad assaporare la placida quiete che si respirava in quel luogo.

“Che te ne pare?” chiese il portiere con curiosità.

“La trovo magnifica, è un posto meraviglioso” rispose a voce bassa Charlotte per non turbare la quiete del posto.

“Se vuoi, può essere nostra. Il contratto è pronto, mancano solo le nostre firme” spiegò. Al che la donna si voltò per guardarlo meglio e vedendo negli occhi di lui, tutta la sincerità e la voglia di ricominciare in un posto diverso, annuì con un gran sorriso. Insieme ritornarono a godersi il silenzio, quando il campione decise di spezzarlo nuovamente, agendo di istinto.

“Sposami, Char” disse in un sussurro, e vedendo l’espressione sbigottita di lei, lo disse di nuovo, questa volta a voce più alta. “Sposami, ti amo da quando avevo 13 anni e non ho mai smesso. E’ te che voglio, ho sempre voluto solo te. Non ho un anello con me perché sinceramente pensavo di chiedertelo in altro modo, ma…” venne fermato da Charlotte, che gli mise una mano sulla bocca per fermare quel flusso di parole.

“Certo che ti sposo, Benji!” dichiarò sorridendo come non faceva da tempo, “dell’anello non me ne importa nulla. Non ci vuole un gioiello per legarmi a te, lo sono dal giorno che ti ho conosciuto, e adesso lo sarò per sempre” concluse baciandolo con ardore. Poi insieme andarono al piano di sotto e siglarono l’inizio della loro nuova avventura.
 
Angolo autrice
Salve a tutte!! Sono riuscita finalmente a pubblicare, tra un esame e diecimila impegni, ce l’ho fatta.
Per quanto riguarda la regolarità degli aggiornamenti, cercherò di pubblicare una volta al mese. Se però dovessi avere il tempo per pubblicare anche due volte, lo farò. Purtroppo sto lavorando a un piccolo progetto, che mi sta impegnando parecchio. Poi magari ve ne parlerò.
A presto,
Annie
  
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