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Autore: Justice Gundam    10/07/2020    1 recensioni
Storia ispirata al fangame "Pokemon Glazed". Heather Molinar e Shelly Citra, due giovanissime allenatrici di Pokemon, cominciano il loro viaggio attraverso il continente di Tunod, una regione piena di sorprese e scoperte, dove si troveranno ad affrontare non solo le otto Palestre della regione e la corsa al campionato di Pokemon, ma anche un pericoloso gruppo che cerca di impadronirsi di un potere con cui nessuno dovrebbe giocare. Molte avventure le aspettano, tra nuovi Pokemon, personaggi straordinari, e i loro primi passi sulla strada dell'amore. Seguito di "A World Reborn", si svolge contemporaneamente ad "XY Reload" e "Quest for Zeta and Omicron", spoiler minimi.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Anime
Capitoli:
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Pokemon: The Glazed Challenge
Una fanfiction di Pokemon scritta da: JusticeGundam

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Capitolo 32 – Notte a Spumarinia

 

Heather sospirò e appoggiò la schiena al muro. Grazie ad Arceus, se non altro c'era l'aria condizionata a mitigare la temperatura soffocante, ma non era esattamente contenta di essere bloccata in quel gigantesco Pokemarket mentre Chelle e Percy si affaccendavano nel guardare scaffali, ripiani e merci in bella vista. E come se non bastasse, anche Shelly si stava facendo prendere dalla febbre dello shopping.

"Andiamo, ragazzi, è proprio necessario?" chiese la più piccola del gruppo di allenatori. Neanche Shelgon sembrava contento di trovarsi lì in quel momento... e l'aria condizionata gli stava dando non poco fastidio. "Capisco che dobbiate premunirvi per il viaggio, ma non vi sembra di stare un po' esagerando con le precauzioni? Anzi... ho l'impressione che quelle non siano esattamente precauzioni!"

"Aaah, non fare la guastafeste, Heather!" rispose Chelle con un sorriso sfacciato, mentre mostrava una serie di ombrelli colorati su ognuno dei quali erano disegnate le faccine sorridenti di alcuni Pokemon molto noti e popolari: Bulbasaur, Squirtle, Charmander e Pikachu. Il colore di ciascun ombrello corrispondeva a quelli del Pokemon che era disegnato su di esso. "In fondo, non ti sembrano carini questi ombrelli? Credimi, ci serviranno quando arriveremo a Tempestopoli!"

"Vo volbeat!" Il Volbeat di Shelly svolazzò allegramente accanto a Chelle e mosse le antenne per dire di sì.

Anche la ragazzina dai capelli color lavanda si disse d'accordo con Chelle. "Sì, direi che Chelle ha ragione a premunirsi!" rispose con un largo sorriso sul volto, dovuto probabilmente al fatto che aveva preso con sè un po' di libri e li stava portando alla cassa. "Anche questi... ehm... sono dei libri che mi servono per sapere quanto più possibile su Tunod e su Rankor, l'arcipelago da cui viene la professoressa Cipressia! Lo sai che Tempestopoli è la zona di Tunod con le più ingenti precipitazioni nel corso dell'anno?"

"Shelgon..." Non troppo convinto, il drago-crisalide di Heather alzò gli occhi al cielo... e la sua allenatrice e migliore amica era perfettamente d'accordo con lui.

"Immagino che tu lo abbia letto su uno di quei libri, vero, Shelly?" chiese sarcastica.

Colta nel segno. Non potendo negare l'evidenza, Shelly appoggiò meglio su una spalla la pila di libri che aveva con sè e si grattò uno zigomo. "Heheheee... era così evidente?" disse. Rabbrividì internamente nel rendersi conto che si trattava di una domanda davvero sciocca.

"Noooo, figurati..." rispose la piccola domatrice di draghi, e strisciò per terra la suola di uno stivaletto. "Va bene, va bene, ma cerchiamo di fare in fretta. Se stiamo qui, non stiamo andando a Spumarinia, e non possiamo sapere cosa sta succedendo esattamente da quelle parti."

"Tranquilla, non abbiamo esattamente il tempo contato. Abbiamo il tempo di prepararci e fare un giretto prima di arrivare a Spumarinia." disse Percy, il cui Quilava stava curiosando tra alcuni scaffali di biscotti per Pokemon. Una bambina che stava facendo shopping accompagnata dal suo Sentret si fermò per fare qualche carezza al Pokemon di Fuoco, che accettava senza remore.

Shelly tirò fuori dal suo zaino il traduttore simultaneo che l'Inventore le aveva dato, e provò ad attivarlo accanto al Sentret della bambina, che stava adocchiando una confezione di biscotti con i pezzi di cioccolato.

"Un biscotto! Voglio un biscotto anch'io!" squittì allegramente il Pokemon simile ad una marmotta, in piedi sulla punta della sua folta coda mentre con una zampetta cercava di attirare l'attenzione della sua padroncina. Shelly ridacchiò della scenetta, mentre Heather si pettinava i capelli con una mano e cercava in qualche modo di far stare al suo posto quel ricciolino che andava sempre per conto suo.

"Okay, okay... e per quanto riguarda la Capopalestra di questa città? Ne sapete già qualcosa, a parte che si chiama Flo e preferisce i Pokemon d'Acqua?" chiese infine.

Chelle strizzò un occhio. "CErtamente! Questa volta non ci facciamo più prendere in castagna! Non è vero, Bayleef?" chiese, e la sua battagliera starter drizzò entusiasta la foglia che le cresceva sulla testa. "Sì, in effetti... in teoria la mia Bayleef dovrebbe avere delle buone possibilità, visto che lei è di tipo Erba. In pratica... sono sicura che Flo abbia insegnato ai suoi Pokemon delle mosse di tipo Ghiaccio. O magari alcuni dei suoi Pokemon sono di tipo Veleno, e possono fare parecchio male ai Pokemon d'Erba."

"Forse faremmo bene a cercare qualche Pokemon di tipo Elettro vicino alla diga. Ho sentito dire che c'è un bel po' di possibilità di scelta." affermò Percy. Diede un'occhiata al suo fedele Quilava, che ora aveva perso interesse negli scaffali, e sembrava piuttosto intento a chiacchierare con il Sentret di prima. "Ma abbiamo tempo per pensarci. A Serenisola abbiamo fatto una figura piuttosto meschina, e non voglio ripeterla."

"Sì, vi capisco..." rispose Shelly con un sospiro. "Usare le Macchine Tecniche con troppa leggerezza... si è rivelato un errore. E a questo proposito... si sa qualcosa di quello che sta facendo il signor Michael? Sono già in vendita le sue invenzioni?"

"Non ancora, ma non dovrebbe mancare molto al loro... debutto, per così dire." Chelle disse di sì con la testa, e la sua Bayleef fece a sua volta un cenno inorgoglito. "E' un'invenzione rivoluzionaria, e per inaugurarla, vorranno di sicuro fare una cerimonia in piena regola. Magari con tanto di dimostrazione."

"Non posso dargli torto. Quando le Macchine Tecniche si diffonderanno... e sono sicura che lo faranno, visto quanto sono utili per l'allenamento... sarà una vera rivoluzione per tutti gli allenatori, in ogni parte del mondo." rispose Heather. "Magari, per allora, il signor Michael avrà gestito i difetti attuali delle Macchine Tecniche, e gli allenatori potranno usarle con maggiore consapevolezza. Che dire... ancora non sono convinta al cento per cento, ma non posso negare che è stata una scoperta sensazionale."

"Abbiamo avuto già una dimostrazione degli errori a cui può portare una Macchina Tecnica. Non sostituiscono l'allenamento vero e proprio... nè la strategia, nè il gioco di squadra." affermò Chelle. Bayleef sospirò a sua volta. Era stata anche lei convinta che l'uso delle Macchine Tecniche l'avrebbe resa abbastanza forte da gestire da sola uno scontro in Palestra, ma alla prova dei fatti, non era stata all'altezza, almeno la prima volta.

Shelly sistemò sul banco della cassiera i libri che si accingeva a comprare. "Sono comunque utili, su questo non si discute." rispose, mentre la donna al bancone cominciava a prendere i prezzi. "Se usate bene, potrebbero aiutare Pokemon ed allenatori a raggiungere nuove vette. Però... credo che sia inutile fare tanti discorsi adesso. Aspettiamo di vedere se hanno successo e come vengono usate. Prima di avere i risultati... non possiamo dire con certezza se saranno utili o meno."

"Giusto... beh, adesso paghiamo quello che abbiamo preso, e avviamoci verso la diga. Sono curioso di scoprire cosa stia succedendo da quelle parti." concluse Percy. Controllò la sua spesa - un po' di Pokeball, pozioni curative e antidoti per le condizioni negative - poi guardò verso il suo Quilava...

...che stava allegramente giocando con il Sentret della bambina di prima, sfidandolo a raggiungere una scatola di biscotti su uno scaffale a circa un metro da terra! La bambina stava guardando divertita i due Pokemon che si facevano scaletta a vicenda, e ogni tanto si scambiavano qualche sguardo di sfida giocosa.

"Allora, che te ne pare, testa calda?" Shelly puntò il suo traduttore simultaneo verso Sentret, che saltellava sulla punta della coda come se fosse stata una molla! "Vedrai se non raggiungo io quei biscotti prima di te!"

"Hahahaaa! Fammelo vedere se ci riesci!" rispose il Pokemon di Fuoco, in piedi sulle zampette posteriori. Percy pensò tra sè che stava facendo pratica per quando fosse diventato un Typhlosion...

"Credo che... ci vorrà un po' di tempo prima che quei due si stanchino." affermò Shelly con una risatina nervosa. "Allora... ehm... dicevamo, signorina, quant'è per... per quei libri?"

 

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Un paio di ore dopo...

"Comincio a pensare che... forse avrei fatto meglio a lasciare lì un libro..." mormorò Shelly con una buffa espressione imbarazzata sul viso. Il quartetto di allenatori e i loro Pokemon si fermarono, e Shelly si sedette su una roccia vicina. Tirò un sospiro di sollievo al momento di farsi scivolare giù lo zaino dalle spalle e potersi rilassare un attimo. "Accidenti, adesso ho lo zaino che pesa una tonnellata..."

"Perchè studi troppo, secchiona." la prese in giro amichevolmente Chelle. "Senti, teniamo noi alcuni dei tuoi libri. Non ti preoccupare, te li conserviamo con cura!"

"Vo volbeat..." Il Pokemon da passeggio di Shelly stava anche lui portando un libro... un libro sulla geografia di Tunod e sulle specie di Pokemon più diffuse nelle sue varie province, abbastanza grande da mettere in crisi il Pokemon lucciola. Con un sospiro, Volbeat fece cadere il libro accanto a Shelly e si afflosciò sulle sue gambe per riprendere fiato.

"Tutto bene, Volbeat...?" chiese Shelly mentre accarezzava il dorso del Pokemon lucciola con il dorso di una mano. "Hai proprio scelto il libro più pesante..."

"Fermiamoci un attimo. In fondo, Spumarinia è qui vicino." rispose Heather. Shelgon stava guardando verso il mare, verso un gruppo di edifici dall'aspetto estivo. "Guardatela... sembra davvero una città balneare! Se solo non fossimo già stati a Serenisola, probabilmente mi prenderei il tempo per fare un bagno in mare."

"E quella... è sicuramente la diga che sta dando tutti quei problemi." affermò Chelle, lo sguardo rivolto verso la costruzione che svettava tra le alture vicine a Spumarinia. Un gruppo di Wingull passò in volo sopra il gruppo, emettendo degli acuti stridii. "Se devo essere sincera, da una parte non vedo l'ora di incontrare di nuovo quei fetenti del Team Fusione. Voglio proprio mettere le mani su uno di loro, e farmi dire cosa hanno intenzione di fare."

"Spero solo che non ci sia quel Levi tra di loro... quel dannato Mega Glailie è stato un vero flagello." rispose Percy. Il suo Quilava rabbrividì al pensiero di quel micidiale avversario... se se lo fossero trovati davanti di nuovo, avrebbero perso di sicuro, e questa volta non avrebbero potuto contare su Nerone per dare loro una mano...

"Lo spero anch'io... gli altri non erano proprio impossibili, ma quel bestione..." Shelly rabbrividì al pensiero che il Team Fusione avesse al suo attivo dei Pokemon così terrificanti, e strinse involontariamente la presa sul suo Volbeat, che emise un'esclamazione infastidita e si divincolò nella presa della piccola entomologa.

"Beeeeat!" stridette il Pokemon lucciola. Shelly mollò la presa e indietreggiò con un'espressione di comico imbarazzo sul viso, la treccia che sembrava muoversi per conto suo per esprimere la sua costernazione.

"Aaaaah! Scusa, Volbeat, mi sono distratta e ti ho abbracciato troppo stretto! Scusa scusascusa!" esclamò rapidamente. Il Pokemon lucciola sospirò e si sfregò le ali, come per dire che non c'era bisogno di essere tanto imbarazzati.

"Okay, okay... Ma da dove gli è venuta tutta quella forza, a quel Levi?" si chiese Shelly. "Se non sbaglio, il suo Pokemon eseguiva quella... Mega Evoluzione grazie ad un cristallo, che si frantumava alla fine. Da dove lo avranno estratto, quelli del Team Fusione? Pensate che c'entrino in qualche modo quelle strane creature che abbiamo visto... quando siamo stati in quell'altro mondo chiamato Terra?"

"Possiamo solo fare delle ipotesi..." rispose Chelle. La sua Bayleef stava prendendo il sole con la foglia sulla sua testa, facendo quanta più fotosintesi possibile prima che il sole cominciasse a tramontare. "Pensiamo ad una cosa alla volta, altrimenti finiamo per perdere il filo. Dobbiamo risolvere prima di tutto questo problema della diga, e se possibile cercare di scoprire cosa sta architettando il Team Fusione."

"La professoressa Cipressia e il professor Salicio hanno affidato a noi questa missione, e dobbiamo fare del nostro meglio per portarla a termine." affermò Heather, mentre si sedeva accanto a Shelly. Shelgon si accovacciò vicino alle due bambine, pensando che fosse una buona idea prendersi un momento di pausa e di riposo prima di continuare il viaggio. "A questo proposito... Shelly, hai preso anche un libro che parla di Rankor, vero? Sarei curiosa di saperne un po' di più..."

Adesso sì che si entrava in un territorio in cui Shelly si muoveva con disinvoltura. La bambina dai capelli violetti afferrò rapidamente uno dei suoi nuovi libri e lo sfogliò rapidamente fino a raggiungere l'indice. "Oh, ma certo! Adesso dò un'occhiata... vediamo un po'... Rankor, Rankor... ah, eccolo qui! Non fa esattamente parte della regione di Tunod, in realtà è uno staterello indipendente... ed è composto da sette isole, quattro delle quali hanno la loro Palestra. Sì, anche Rankor ha una Lega Pokemon... anche se non è ancora importante come quella di Tunod, pare che sia ad alto livello. E l'attuale Campione della Lega di Rankor è un certo Soul, che ha mantenuto il titolo già per dieci anni grazie al suo potente Empoleon cromatico."

"Wow, un Pokemon cromatico! Cosa non darei per trovarne uno..." Chelle pensò ad alta voce, fantasticando di cavalcare un Gyarados rosso mentre solcava i mari da una costa all'altra di Tunod.

Heather si fermò anche lei a fantasticare per qualche istante. Chissà come sarebbe stato affrontare un allenatore del calibro di Soul... e quanto le ci sarebbe voluto per arrivare vicino al suo livello. Certo, per com'era adesso, era sicura che non avrebbe potuto batterlo... ma chissà come sarebbe andata tra qualche mese? Magari, una volta terminato il viaggio attraverso Tunod, lei e Shelly avrebbero potuto tentare quella di Rankor... "Hmm, molto interessante! Shelly... dicono qualcosa su come sono queste isole, e su chi sono i Capipalestra... o come si chiamano qui?"

"Sì... vediamo un po'... abbiamo Thor, un alchimista specializzato in Pokemon di tipo Veleno... poi Ricky e i suoi potenti Pokemon Drago... Sora, maestra di Pokemon Psico... e infine Primo e i suoi Pokemon Lotta. Sono tutti allenatori molto abili. Beh, se non lo fossero non sarebbero diventati Capipalestra... ma soprattutto, dicono che usino delle tattiche piuttosto inusuali, che hanno colto molti di sorpresa."

"Adesso mi fai venire ancora più voglia di vedere come si battono gli allenatori di Rankor..." ammise Heather. Nonostante cercasse di restare distaccata, Shelly e Shelgon vedevano bene come l'idea di un avversario forte la emozionasse. "Ma per quanto riguarda le isole, cosa dice la tua guida? Hanno... qualche elemento in particolare che le rende uniche nel loro genere?"

"Vediamo un po'... beh, posso dirti che l'Isola Alfa è dove sorge il Picco Alfa, la più alta montagna di Rankor... e come tutte le montagne più alte e misteriose, anche questa ha le sue leggende. Dicono che una volta i tre Pokemon conosciuti come i Sacri Spadaccini - Cobalion, Terrakion e Virizion - abbiano dimorato sulle sue vetta più alta, a più di 8000 metri di quota. Cavolo, nel bel mezzo della zona della morte!"

"Qui?" chiese Quilava, che non aveva mai sentito quella definizione prima di allora. Anche i compagni di Shelly sembravano un po' interdetti... per non dire spaventati... davanti al termine che Shelly aveva menzionato.

"Zona della... morte?" sussurrò Percy. "Il nome mi fa già capire che non mi piacerebbe..."

"Non ne hai idea... in pratica, la zona della morte è l'altitudine alla quale l'organismo umano non può più adattarsi all'alta quota e comincia a collassare." spiegò Shelly con un brivido. "Ma immagino... che per un Pokemon Leggendario non sia un problema difficile da superare."

"Ehm... io preferisco non pensare a certe cose..." rispose Heather. "Mi fanno venire  brividi soltanto all'idea... comunque, stavamo parlando dell'arcipelago di Rankor, vero?"

"Sì... è su una di queste isole che sorge un piccolo stato indipendente... si chiama Regno di Azoth, anche chiamato "il regno meccanico" in quanto è stato costruito circa cinque secoli fa da un certo Nikolaus, un alchimista e un esperto di scienze arcane, conosciuto perchè si ispirava ai Pokemon per creare delle invenzioni rivoluzionarie. Vi ricordate? La professoressa Cipresia ci aveva parlato di questo posto, e delle meraviglie che lo popolano. Per non parlare del fatto che sono apparse delle strane creature simili a quelle che abbiamo visto noi..." Shelly cominciò a leggere dalla pagina a cui aveva aperto il libro, e il suo Volbeat svolazzò sopra la sua spalla per vedere meglio. Una delle pagine era occupata interamente da una spettacolare foto di una grande città che poteva assomigliare ad una rocca medievale, con alte mura di mattoni di argilla marrone dorato... ma ad un'occhiata più attenta, si potevano vedere degli importanti particolari. Sulle mura erano installati dei motori dall'aspetto ben più avanzato rispetto a qualcosa di risalente a mezzo millennio prima, il cui colore grigio piombo risaltava su quello della rocca... e sulla sommità delle torri di difesa erano state installati delle grandi girandole. L'ingresso alla città murata era controllato da un ponte levatoio che attraversava un profondo fossato, sostenuto da dei cavi d'acciaio collegati ad altri strumenti meccanici di incredibile complessità. Complessivamente, aveva l'aspetto di una meraviglia della tecnologia, ben più avanti rispetto ai suoi tempi.

"Dicono che circa 500 anni fa, questo Nikolaus creò dei congegni e degli ingranaggi giganteschi che fornivano energia a diverse invenzioni... ascensori, scale mobili e diversi mezzi di trasporto. Dicono addirittura che in caso di neccesità, parte di questa rocca possa separarsi e trasformarsi in una fortezza volante... ma è stata sigillata per evitare che qualcuno la usasse per scopi malvagi." continuò a spiegare Shelly, sempre più affascinata.

Un gocciolone di sudore scese dalla nuca di Chelle. "E per quale motivo a qualcuno  viene la stravagante idea di trasformare parte di una fortificazione in una macchina volante?" si chiese. "Non metto in dubbio che questo Nikolaus fosse un genio... ma doveva essere un tipo un bel po' fuori di testa!"

"Di solito i geni sono un po' eccentrici... beato chi riesce a seguire i loro processi mentali!" affermò Percy. Quilava emise un verso di assenso e annuì, accendendo i ciuffi di pelliccia fiammeggiante sulla sua schiena. "Anche l'Inventore era un tipo un po' eccentrico, no?"

"Hey! Non... non mi sembra carino dire una cosa simile! Questo... questo traduttore simultaneo è stato un'idea davvero indovinata... almeno credo..." aggiunse un po' esitante Shelly. "Ecco... io penso che se il signor Nikolaus ha deciso di aggiungere questo elemento alla fortezza che ha costruito... doveva avere un buon motivo, no?"

"Beh... probabilmente sì, però non siamo in grado di scoprire cosa stesse pensando in quel momento..." rispose Heather, mentre si scambiava uno sguardo di intesa con il suo Shelgon. "Ma... adesso mi sta venendo una curiosità... per esempio, hai detto che l'attuale Capopalestra di tipo Veleno di Rankor è un certo Thor... non è che per caso abbia qualcosa a che vedere con questo Nikolaus?"

"Può essere... vediamo un po' se il libro dice qualcosa!" rispose rapidamente Shelly, per poi sfogliare le pagine e tornare fin quasi all'inizio. "Allora, allora... Thor, il Capopalestra di Isola Nitro... hmm... ah, ecco! Adesso l'ho trovato! In effetti... dicono che questo Thor sia lontanamente imparentato con Nikolaus. Però... la cosa viene solo menzionata, non dicono esattamente in che modo."

"Hmm... capisco. Beh, la mia era solo una curiosità. E... per quanto riguarda l'altra domanda..." continuò Heather, strisciando per terra la suola di uno stivaletto. "Ecco... non dicono per caso come avesse fatto questo Nikolaus a controllare tutti questi meccanismi? Doveva pur avere un modo per tenere ogni cosa al suo posto... o sbaglio? Con tutto quello che ha inventato..."

Shelly si sfregò il mento, e il suo Volbeat svolazzò un po' più in alto sfregando le antenne tra di loro con espressione pensierosa. "Hmm... in effetti, a questo non avevo pensato. Vediamo se nella sezione dedicata al regno di Azoth dicono qualcosa di più specifico..." rispose. Ancora una volta, la piccola entomologa si mise a sfogliare il libro, fino a raggiungere di nuovo il capitolo dedicato al misterioso "regno meccanico", e continuò a leggere... ma non vide nulla che potesse rispondere alla domanda della sua migliore amica. "Hmm... no, non dicono nulla a questo proposito. Immagino che Nikolaus abbia portato i suoi segreti con sè nella tomba..."

"Bayleef..." affermò la starter di Chelle con un gesto di noncuranza, come se volesse dire che c'era da aspettarselo. "Baybayleef..."

"Sì, capisco... era soltanto curiosità da parte mia." rispose la bambina dai capelli fucsia. Si stiracchiò come un gatto e chiuse gli occhi, godendosi i raggi del sole sul volto e la brezza marina che profumava di sale. "Hmm... come si sta bene qui! Mi piacerebbe avere un po' più di tempo per visitare Tunod..."

Chelle sospirò e si riavviò i capelli. Per lei che era nata e cresciuta a Tunod, vedere le sue meraviglie era una cosa di tutti i giorni, e una volta di più si chiese come doveva essere crescere in un luogo cupo ed oppressivo come Reborn City. Incredibile come Heather e Shelly fossero ancora sane di mente, da quello che aveva sentito dire di quel posto terrificante.

"Beh... dopo che avremo risolto il problema della diga e vinto la Medaglia di Spumarinia, dovremo passare per il Monte Strato e raggiungere Geminia, una città di minatori ed esploratori. Sono sicura che ci saranno un bel po' di occasioni interessanti da quelle parti." affermò Chelle. "E subito dopo, un po' più a sud... c'è la famosa Tempestopoli. Mi raccomando, compratevi un impermeabile e un ombrello. E' sicuro che pioverà almeno due o tre volte durante il nostro soggiorno."

"Tempestopoli è la città della pioggia." continuò Percy annuendo. "Mi chiedo come prendano la cosa. Immagino che a quest'ora la maggior parte di loro non ci faccia più nemmeno caso."

"Beh, almeno non sono le piogge acide che fino a poco tempo fa imperversavano aReborn City." rispose Shelly, per poi allungare un po' le gambe e alzarsi di scatto. "Adesso mi sento un po' più riposata... che ne dite, ragazzi, riprendiamo la strada per Spumarinia? Almeno lì potremo prenderci tutto il tempo che vorremo, e magari chiedere in giro per quello che sta accadendo alla diga."

"Sono d'accordo. Se non altro, lì non abbiamo più nessuno che ci corre dietro." rispose Percy. "E intanto avremo la possibilità di raccogliere un po' di informazioni. Magari anche di contattare il professor Salicio e la professoressa Cipresia lì a Borgo Querciantica."

Heather si stiracchiò di nuovo e accarezzò Shelgon sulla testa. "E va bene, tanto credo che ci siamo riposati abbastanza." affermò, per poi cingere le spalle di Shelly con un braccio. Sembrò non accorgersi del fatto che la sua amica era trasalita per la sorpresa e l'eccitazione. "E al Pokemon Center, la nostra Shelly avrà tutto il tempo di leggersi i suoi libri! Ad una condizione, però..."

Shelly era talmente imbarazzata e sorpresa che ci mise qualche secondo a formare una frase dotata di senso compiuto. "A... Ad una condizione, Heather? Di... di... di cosa stai parlando? Io... ehm... come mai questa domanda così all'improvviso?" balbettò, come se la lingua avesse all'improvviso smesso di funzionare bene. "E... che condizione sarebbe?"      

"Che questa sera, mentre siamo al Pokemon Center, mi permettessi di leggere i tuoi libri con te." rispose prontamente Heather.

La risposta colse del tutto di sorpresa Shelly, che restò ferma per qualche istante a guardare Heather negli occhi, come se non fosse riuscita a capire al volo e stesse ancora elaborando tra sè le sue parole. Quando ormai Heather stava cominciando a temere che Shelly si fosse imbambolata definitivamente, la piccola entomologa sgranò gli occhi e aprì la bocca in un'espressione di assoluta sorpresa, mentre il suo viso assumeva un colorito non troppo dissimile da quello dei capelli della sua amica!

"EEEEEEH? Ma... ma... che domanda è mai questa?" esclamò Shelly... con una foga tale che Percy, Chelle e i loro Pokemon non riuscirono a trattenere una breve risata - era così strano vedere Shellyinfervorarsi che il risultato era buffo anzichè inquietante! "O-okay... chi... chi sei tu, e dove hai messo la vera Heather? Non mi ricordo che lei abbia mai voluto sedersi ad un tavolo e leggere un libro! In particolare con me!"

"Shelgon?" affermò Shelgon. Anche lui, a giudicare dall'espressione, era stato colto di sorpresa sia dalla richiesta di Heather che dalla reazione di Shelly.

"Huh? Sh-Shelly? Sei... sei sicura tu di sentirti bene?" chiese la piccola domatrice di draghi. Rendendosi conto che in effetti era stata una richiesta un po' inusuale da parte sua, la bambina dai capelli fucsia si sfregò la nuca con una mano e proseguì. "Ecco... sì, in effetti è vero... non sono mai stata una che ama la lettura... ma... ecco... diciamo che le persone cambiano, okay?" rispose infine, senza riuscire a nascondere un po' di imbarazzo. Chelle ebbe subito l'impressione che Heather non volesse semplicemente leggere un libro assieme alla sua amica.

"Hmm... ho l'impressione che la nostra Heather cominci ad avere una cotta per Shelly... e viceversa." pensò tra sè la ragazza dai capelli verdi, mentre osservava con curiosità le ragazzina più piccole che restavano là a guardarsi incerte. Finalmente, Shelly riuscì a scuotersi dal suo stupore, e si mise le mani sulle ginocchia, volgendo lo sguardo verso il terreno.

"Beh... perchè no... mi sembra un modo piacevole di passare la serata!" affermò infine. "Ma prima... beh, dobbiamo andare in giro a cercare informazioni sulla diga e su quello che sta succedendo! Dobbiamo chiedere agli abitanti... e magari anche alla Capopalestra! Prima il dovere, poi il piacere, mia cara Heather!"

Heather sfoderò un sorriso compiaciuto alla risposta di Shelly. Sì, era vero, non era proprio interessata alla lettura, ma a passare una serata con la sua migliore amica... magari anche arrivare a conoscersi meglio! Era da verso la fine della loro avventura a Reborn, quando Shelly e quei ragazzi di Hoenn erano riusciti a salvarla da Blake, che Heather aveva l'impressione che i suoi sentimenti verso Shelly avessero cominciato a cambiare... l'amicizia che c'era tra loro stava diventando qualcosa di più profondo, al punto che adesso faceva fatica ad immaginare di passare un lungo periodo di tempo senza di lei...

Non era per niente sicura di cosa fosse, ma sapeva per certo che adesso desiderava passare quanto più tempo possibile con la sua amica... no, non era solo questione di sentirla accanto. Le piaceva parlare con lei, vedere come reagiva alle sue parole... come si prendeva cura dei suoi Pokemon...

"Ecco..." disse Shelly, interrompendo i pensieri di Heather, che restò per un attimo interdetta. "Dico la verità, non mi dispiacerebbe... voglio dire... penso che potrebbe essere interessante per tutte e due! Spero... spero solo che quello che leggo ti interessi..."

"Heh... grazie, Shelly! Sono sicura che, di qualsiasi cosa si tratti, tu la renderai interessante!" rispose prontamente Heather. Shelly ridacchiò e si sfregò la nuca con una mano, mentre Volbeat svolazzava attorno a lei con le antenne trasformate in punti di domanda. Shelgon gettò un'occhiata di intesa al Pokemon lucciola, che sospirò e aprì le mani come per dire che non capiva ma si adeguava.

"Voooolbeat..."

Per quanto riguardava Chelle, Percy e i loro Pokemon... si erano già fatti una mezza idea di come si stessero man mano evolvendo le cose tra Heather e Shelly, e decisero di non intromettersi. Avevano l'impressione che non fosse il caso di impicciarsi di questioni così personali ed importanti per quelle due...

 

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Ora che la sera era scesa, Spumarinia era diventata una cittadina tranquilla e immersa in un clima di calma e serenità. Heather era alla testa del gruppetto, e si stava dando un'occhiata attorno,  in modo da farsi un'idea di come stessero andando le cose. La prima impressione, doveva ammetterlo, era che la gente di Spumarinia non fosse eccessivamente preoccupata di quello che stava succedendo alla loro diga... o se lo erano, non lo stavano dando tanto a vedere. Non c'era baldoria, ma le persone che camminavano per la strada e i Pokemon che si aggiravano intorno alle case e ai negozi chiusi davano l'aria di essere tranquilli. Mentre si guardavano attorno, le bambine di Reborn colsero un gruppo di ragazzini della loro età, accompagnati da dei piccoli Pokemon, che stavano mangiando dei gelati alla luce di un lampione.

"Bene... eccoci a Spumarinia. E non è neanche tanto tardi." affermò Percy. Si stiracchiò, in modo da sgranchirsi un po' le ossa dopo la lunga camminata, e chiuse gli occhi per godersi un refolo di vento. Non era esattamente la stessa cosa che a Serenisola, ma gli piaceva comunque sentire l'odore della salsedine e il profumo del mare. "Aaah, beati gli abitanti di questa città! Quando vogliono, hanno il mare a due passi!"

"Anche a Reborn avevamo il mare a due passi... peccato che fosse talmente inquinato che le uniche cose che ci vivessero volentieri erano i Grimer, i Muk e i Trubbish..." affermò Heather. "Sì, non è Serenisola, ma si sta bene lo stesso! Ragazzi, come mi piace TUnod! Finora quello che abbiamo visto è stato molto eccitante!"

Shelgon zampettò con calma accanto alla sua allenatrice. Con un grugnito che esprimeva soddisfazione, il drago-crisalide si incamminò lungo un marciapiede e andò a dare un'occhiata agli edifici davanti a loro. Un ristorante, un negozio di articoli da mare, una sala giochi... un po' più in là, aveva l'impressione di vedere anche un'edicola ancora aperta, davanti alla quale si era raccolta una certa quantità di persone che stavano parlottando allegramente e festeggiando.

"A Reborn, fino a poche settimane fa, non si poteva neanche pensare di vedere uno spettacolo simile..." continuò Shelly, mentre il suo Volbeat si divertiva a svolazzare accanto ai lampioni e accendere e spegnere la coda come per imitarli! "Volbeat, capisco che ti stai divertendo, ma non fare stupidaggini, okay? Dopotutto... stiamo cercando informazioni, da queste parti."

"Bayleef?" chiese la graziosa Pokemon Erba di Chelle. Al contrario dei suoi compagni, Bayleef sembrava un po' a disagio, ora che il sole stava tramontando. "Baybay..."

"Hmm..." Chelle pensò alla domanda della sua starter, e storse il naso in un'espressione di rammarico. "Ehm... ora che mi ci fai pensare, Bayleef... è vero, non abbiamo pensato a chi potremmo chiedere informazioni. Non sappiamo nemmeno se la Capopalestra è disponibile, probabilmente si sta occupando del problema della diga, in questo momento."

"Quil..." rispose il Quilava di Percy, eBayleef rispose muovendo la testa come per dire di sì. Gli abitanti di Spumarinia stavano vivendo la loro vita senza apparenti preoccupazioni, si stavano godendo la serata come se non pensassero che davvero ci fossero dei problemi a pochi passi da loro che avrebbero potuto riguardare tutto il continente. Erano davvero così fiduciosi che la loro Capopalestra e le forze dell'ordine sarebbero riusciti a gestire il problema? Erano rassegnati? Erano preoccupati, ma cercavano di non darlo a vedere? I Pokemon e i loro allenatori non erano molto sicuri di cosa pensare...

"Allora... secondo me, dovremmo cominciare a chiedere informazioni a... a... a quell'edicola lì! Che ne so, magari hanno letto i giornali e sanno di più di come sta evolvendo il problema della diga..." Heather azzardò un'ipotesi, ma vide che i suoi compagni, Shelly compresa, non erano del tutto convinti della sua spiegazione.

“Anche tu non hai la minima idea di dove iniziare, vero, Heather?” chiese Percy. La bambina dai capelli fucsia grugnì e si mise una mano sulla faccia per esprimere disappunto.

“Okay, okay… diciamo che sto andando a caso e spero di avere ragione.” Rispose. “Qualcuno di voi avrebbe un'idea migliore?”

Shellycontinuò per qualche istante a dare un'occhiata alle strade, e individuò il Pokemon Center a poche decine di metri di distanza. “Perché non andiamo a chiedere all'infermiera Joy di turno, o magari ad un agente Jenny? Se c’è qualcuno che è aggiornato su quello che sta succedendo, sono loro. Sinceramente, Heather, mi sorprende che tu non ci abbia pensato…”

Colta in fallo, la bambina più piccola non potè fare altro che ammettere con riluttanza il suo errore. “Ugh… okay, okay… non ci ho pensato, lo ammetto. A volte ho la testa da tutt'altra parte…” brontolò. “Va bene, allora… andiamo a vedere lì, e poi proviamo a sentire cosa dicono i cittadini?”

“Questo sì che mi sembra un buon piano.” Rispose Percy. Il suono di un motore accanto a lui attirò la sua attenzione, e il ragazzo vide una moto della polizia guidata da un'agente Jenny che si fermava a pochi metri da loro. Un Herdier era seduto in un sidecar agganciato ad un fianco del motociclo.

“Buonasera. Ho l'impressione che siate nuovi di qui. Non ricordo di avervi mai visto prima.” La poliziotta si rivolse ai quattro allenatori, osservandoli con attenzione… e un briciolo di sospetto. “Siete allenatori in viaggio per il campionato della Lega di Tunod, immagino. Potrei vedere le vostre licenze?”

“Ah… ehm… buonasera, agente Jenny… stavamo giusto parlando di lei…” disse Shelly con esitazione, e si affrettò a cercare la sua tessera di allenatrice. Heather aveva già consegnato la sua, e la poliziotta la osservò attentamente, mentre Herdier smontava dal sidecar per annusare Chelle e Bayleef.

Bayleef…” mormorò la Pokemon Erba con un certo fastidio. Chelle la accarezzò sulla testa per pregarla di avere pazienza.

“Ehm… sì, in effetti è così…” rispose Shelly. Finalmente aveva trovato la sua licenza di allenatrice, e la consegnò all'agente Jenny, che aveva finito di controllare quella di Heather.

“Reborn City? È un bel po' lontana da qui…” disse la donna poliziotto mentre restituiva ad Heather il suo documento e si metteva a dare un'occhiata a quello della sua amica. “Hmm… e tu sei di Azalina, vedo. Nel continente di Johto.”

“Sì… so che potrà sembrarle incredibile, ma mio fratello è il Capopalestra di quella città…” Shellylo disse come se stesse confessando qualcosa. “È… un po' lunga da spiegare… piuttosto, vorremmo farle un paio di domande, se lei fosse… ehm… disponibile.”

L’ufficiale restò a pensarci per una frazione di secondo. “Va bene. Da come me lo chiedi, però, ho l'impressione di avere già un'idea di cosa si tratti.”Rispose.

“Hmm… immagina che si tratti di domande riguardanti la diga, giusto?” Percy fece la domanda con una punta di sarcasmo, e la poliziotta sospirò lievemente prima di dare la risposta.

“Immagino che sia inutile girare tanto intorno a questo argomento.” Rispose l'agente Jenny. “In realtà, come potete vedere, gli abitanti di Spumarinianon sono eccessivamente preoccupati per questo evento. Sanno già che la nostra CapopalestraFlo si sta occupando della questione, e hanno tutta la fiducia possibile in lei. Sono sicuri che, di qualunque cosa si tratti, lei è in grado di gestirla.”

“Beh, immagino che la signorina Flo apprezzerà l’ottimismo e la fiducia, se non altro.” rispose Chelle con una mezza risata. Percy le diede una leggera gomitata per dirle di tenere un po’ a freno la lingua. “Oooh... insomma, una non può neanche fare una battuta?”

Quilava...” il piccolo Pokemon Fuoco rispose con un sorrisetto accennato.

L’agente Jenny non se la prese a male. “Tranquilla, piccola... la verità è che al momento non capiamo molto del perchè questi malfattori che si fanno chiamare Team Fusione stanno cercando di prelevare energia alla nostra diga.” affermò. Questo confermava i presentimenti che Heather e i suoi compagni di viaggio avevano... “Sappiamo però una cosa molto strana. Assieme a loro c’era uno strano Pikachu che indossava una sciarpa rossa, e che sembrava collaborare con loro di sua spontanea volontà. Non so esattamente perchè fosse là e cosa volesse... ma so per certo che era un combattente formidabile.”

Herrrrdierrrr..."il Pokemon cane ringhiò, passeggiando nervosamente attorno al sidecar della sua compagna. Percy capì cosa volesse dire – aveva cercato di arrestare quel Pikachu, ma era stato sconfitto senza tante cerimonie.

“Lo abbiamo incontrato anche noi, tempo fa...” rispose Heather, con un gesto di stizza. “Sempre lì dove c’è anche quel dannato Team Fusione... ma qual è il collegamento tra i due?”

“Quindi, è sempre stato presente, quando avete incontrato il Team Fusione nel vostro viaggio? Beh... questa sì che è una notizia interessante.” rispose l’ufficiale Jenny. Prese un taccuino dall’uniforme e annotò rapidamente quanto detto dalla ragazzina di Reborn. “Quindi, il Team Fusione ha accesso a dei Pokemon che non si sono mai visti prima d’ora. Quel Pikachu di cui mi parlate... potrebbe non essere l’unico del suo genere.”

Shelgon..."Ribattè il Pokemon Drago di Heather, e picchiettò nervosamente con una zampa sul terreno. Già l’idea di affrontare quel Pikachu così forte ed abile era inquietante... non avrebbe osato pensare a cosa sarebbe stato in grado di fare il Team Fusione con un piccolo esercito di Pokemon capaci di imparare mosse che altrimenti non avrebbero potuto...

Un momento... imparare mosse che altrimenti non avrebbero potuto?

...

E cosa facevano le Macchine Tecniche inventate dal signor Michael... se non questo?

No, non poteva essere così. L’idea era troppo terrificante perchèShelgon volesse soffermarsi a lungo, e comunque... se c’era arrivato lui, sicuramente la sua allenatrice e i suoi compagni sarebbero arrivati presto alla stessa conclusione.

Ma Shelgon sperava con tutto il cuore di sbagliarsi. Ne aveva già avuto abbastanza, di adulti ingannatori che avevano fatto del male ad Heather. E in quel momento, per un istante, gli sembrò di avere di nuovo davanti agli occhi l’odiosa figura del Dr. Connal, che ormai sperava di aver esorcizzato per sempre...

“Allora, agente Jenny... che cosa avete intenzione di fare?” chiese Heather, finalmente distraendo il drago-crisalide dai cupi pensieri in cui si stava perdendo. “Noi abbiamo già avuto a che fare con quella gente, e forse vi potremmo dare una mano.”

“Vi ringrazio per la premura, ragazzi, ma non è una cosa che dovreste gestire voi.” affermò la poliziotta di rimando. “Come agente delle forze dell’ordine, è mia responsabilità fare in modo che la città sia sicura, e non posso coinvolgere degli allenatori civili. Voi dovreste pensare a continuare il vostro viaggio, e raccogliere tutte le Medaglie per poi partecipare alla Lega di Tunod. Siamo noi che ci dobbiamo occupare di chi infrange la legge.”

“Dimentichi che qui non siamo nella vecchia Reborn City, Heather. Qui ci sono delle forze di polizia efficienti, e una Lega Pokemon che si occupa di queste cose.” sussurrò Shelly alla sua migliore amica.

Heather storse il naso. “Questo non ci ha impedito di aiutare ugualmente.” affermò.

“Credetemi, posso capire che abbiate voglia di risolvere questo problema. Sono molti ad offrirsi volontari. Ma non dovete sentirvi in obbligo. Voi ragazzi dovete semplicemente pensare a godervi il vostro viaggio e la compagnia dei vostri Pokemon, non dovete assumervi responsabilità che spettano a noi." rispose l'agente Jenny.

Le espressioni dei quattro amici e dei loro Pokemon esprimevano abbastanza chiaramente che non erano molto d'accordo con questo modo di pensare, ma decisero che non era nè il tempo nè il posto giusto per mettersi a discutere. Se non altro, adesso sapevano qualcosa in più, riflettè tra sè Shelly, e avrebbero potuto fare qualche altra domanda in giro per cercare di avere qualche altra informazione.

"Va bene... cercheremo di ascoltare i suoi consigli, agente Jenny." rispose infine Shelly, e fece un educato inchino. "La ringraziamo per l'aiuto che ci ha offerto... e le auguriamo buon lavoro." 

"Buona fortuna a voi, ragazzi!" rispose la poliziotta, mentre il gruppo salutava e si allontanava, dirigendosi verso il Pokemon Center...

 

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Quella sera, al Pokemon Center di Spumarinia, il quartetto di allenatori si apprestava a passare la notte in una piccola stanza degli ospiti, al primo piano dell'edificio...

"Senti, Shelly... come mai all'improvviso hai detto a quell'agente Jenny che... praticamente avremmo lasciato che se ne occupassero loro, e che non ci saremmo fatti coinvolgere?" sussurrò Heather alla sua migliore amica, mentre le due si sedevano l'una accanto all'altra sul sacco a pelo di Shelly, con soltanto una piccola luce artificiale sopra di loro a permettere di leggere il libro che Shelly aveva aperto. Attorno a loro, il Pokemon Center era quasi del tutto buio e silenzioso, e anche i loro compagni si erano già distesi nei loro giacigli e stavano dormendo tranquillamente. L'unica fievole luce che si vedeva, a parte quella della pila di Shelly, era una luce alogena che proveniva dal piano inferiore, dal banco dell'infermiera Joy, nella hall del Pokemon Center. In quel momento, le bambine indossavano i loro pigiami - una camicetta da notte azzurra per Shelly, e un pigiama bianco composto da un top e un paio di shorts, con delle righe rosse sul petto e sui fianchi, per Heather.

"Vol..." mormorò il Volbeat della bambina più grande, e guardò con fastidio la luce elettrica accesa sopra il sacco a pelo.

"Beh... non è che non fossi d'accordo con te, Heather. Anch'io voglio dare una mano a risolvere la questione della diga... ma non avevo voglia di discutere con l'agente Jenny." rispose Shelly dopo un attimo di esitazione. Beh, non era una sorpresa... in fondo Shelly era sempre stata quella che cercava di evitare il conflitto, se non era strettamente necessario. "Non ci ha detto nulla di non andare alla diga domani, vero? Ecco... non cred ci potrà dire niente se andiamo a dare un'occhiata. Così, per curiosità... capisci cosa voglio dire?"

"Ooooh... la nostra Shelly sta comiciando a farsi furba!" sussurrò Heather, la cui espresione dubbiosa si era rapidamente schiusa, fino a diventare un sorriso complice.

Shelly mormorò qualcosa in tono imbarazzato, e cercò di portare l'attenzione della sua amica sul libro che aveva con sè, aperto ad una pagina riguardante l'arcipelago di Rankor."Va bene, va bene... ehm... allora, Heather, volevi che... leggessimo questo libro assieme, vero?"

Volbeat si girò con evidente interesse verso la bambina più piccola, che si mise seduta a gambe incrociate facendo un energico segno di assenso. "Se la cosa non ti disturba, ovviamente..."

"Ma... ma no che non mi disturba, anzi... ehm... sono contenta che tu abbia deciso di... insomma..." cominciò a rispondere Shelly. Inciampava sulle parole mentre cercava di dare una risposta che non la tradisse. "Ecco... se vuoi, io sono qui, e mi farebbe molto piacere se... ecco... hai capito cosa voglio dire, vero?"

"E allora, iniziamo pure la nostra lettura!" affermò Heather a voce bassa, in modo da non disturbare i loro compagni e i Pokemon. Shelly sorrise con evidente soddisfazione, e le due bambine si sdraiarono a pancia in giù sul sacco a pelo, il libro aperto davanti a sè. In modo da creare un po' più di atmosfera, Volbeat spense quella fastidiosa luce artificiale e accese quella sulla sua coda. Poi, si girò in modo da fare luce alla sua allenatrice, che accettò con una risatina imbarazzata, e accarezzò sulla testa il Pokemon lucciola.

"Grazie, Volbeat! Cerchi sempre di renderti utile." disse la piccola esperta di Pokemon Coleottero. Frugò nel suo zainetto, appoggiato lì vicino, in modo da prendere alcune caramelle, e le diede al suo Pokemon. "Ecco. E' davvero il minimo che posso fare per sdebitarmi."

"Volbeat!" Il Pokemon lucciola emise un verso di gioia e fece lampeggiare la coda un paio di volte prima di far sparire una caramella nella sua bocca.

"Grazie, Volbeat." rispose Heather. Finalmente, rivolse lo sguardo al libro, e le due amiche cominciarono ad immergersi nella lettura.

Ad Heather ci volle qualche minuto per trovare la concentrazione che invece Shelly riusciva a raggiungere senza alcuna difficoltà... ma una volta che ci fu riuscita, dovette riconoscere che la lettura si stava rivelando interessante. Se non altro, quel libro dava delle spiegazioni che non erano noiose nè troppo lunghe, e riuscivano a tenere alta la sua attenzione. O magari era semplicemente per il fatto che Shelly stava leggendo e la stava contagiando con la sua passione per la lettura. In ogni modo, era davvero interessante...

"Hmm... e così, dopo aver realizzato tutti i meccanismi che proteggevano il Regno Meccanico, Nikolaus cercò di realizzare il suo progetto più ambizioso. Costruire un Pokemon artificiale che potesse dare energia a tutti i congegni che aveva costruito." lesse Shelly, parafrasando certi punti. "Dicono che per realizzare questa creatura artificiale, usò un particolare tipo di generatore di energia chiamato Cuoreanima, che era in grado di attivare un'autentica fortezza volante. E non è tutto qui, in effetti... sembra che Magearna potesse addirittura potenziare i macchinari del regno. E proprio per questo... persone prive di scrupoli hanno cercato di ottenere il suo potere, e hanno cominciato a combattersi tra loro per determinare chi lo avrebbe ricevuto."

Heather si sfregò la fronte. "A quanto pare, dovunque si vada, si trova qualcuno che vuole impadronirsi del potere..." disse con acredine.

Shelly disse di sì con la testa, ma decise di non restare troppo a pensare a certi argomenti, e riprese la storia. "Spaventato dall'idea che la suainvenzione, che lui aveva creato per rendere felici le persone, potesse portare violenza e dolore, Nikolaus nascose Magearna in un luogo chiamato Valle Nebula, nascosto in un luogo segreto dell'arcipelago di Rankor. Ancora oggi, dicono che Magearna viva lì, e grandi nubi di vapore grigio si levano da quelle terre con frequenza regolare, per avvertire gli esseri umani di non disturbare quel luogo sacro. Dicono che... da quelle parti viva un altro Pokemon Leggendario che ha promesso di proteggere Magearna, e che chiunque abbia provato a catturarlo... beh, non abbia fatto una bella fine."

"Wow... che storia, ragazzi... Mi piacerebbe saperne di più, se andremo mai a visitare Rankor." disse Heather. Mosse distrattamente una gamba e finì per toccare il piede di Shelly con il suo. La bambina dai capelli lavanda sobbalzò lievemente per la sorpresa, ma non cercò di spostare il piede. "Ehm... comunque... se non ti dispiace, Shelly... possiamo leggere un po' di più? In fondo... non è che ci dobbiamo alzare tanto presto domattina..."

Shelly fu contenta di sentirselo chiedere. "Ne... ne sarei felice, Heather..." rispose, e allungò una mano per voltare pagina... finendo per toccare quella di Heather, che stava per fare la stessa cosa. Sorprese e un po' imbarazzate, le due amiche si voltarono di scatto l'una verso l'altra e si guardarono per qualche istante...

E cogliendo il lato buffo della situazione, risero sommessamente.

"Hahahaa... scusa, Shelly... avevo la testa tra le nuvole..." sussurrò Heather, e rivolse a Shelly uno dei suoi sorrisi sinceri, quelli che facevano sempre sentire più sollevata l'esperta di Pokemon Coleottero. "Quando leggi... fai venire voglia di ascoltare. Sono... contenta di poter passare la serata così!"

"Anch'io, Heather..." rispose Shelly. "Ma... ehm... adesso non dire certe cose, mi metti in imbarazzo... allora, stavamo leggendo di Magearna e del Pokemon misterioso che lo protegge, vero?"

La piccola domatrice di draghi annuì, anticipando il seguito di quella storia...  

 

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CONTINUA...

Note dell'autore: A quanto pare, per Cato e il nuovo personaggio dovremo aspettare il prossimo capitolo. Ho voluto usare questo per mostrare un po' di slice of life per i nostri eroi e per presentare Spumarinia... e altri elementi che vedremo più avanti! Chi ha già visto il 19° film avrà già capito di cosa si tratta... comunque, grazie mille per l'attenzione, e alla prossima avventura! Cercherò di aggiornare questa saga quanto prima... impegni permettendo!

A presto! :)

 

 

  
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