Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: yewfrost_p    11/07/2020    0 recensioni
Ultimo anno di scuola. I M.A.G.O. che incombono, matrimoni combinati che si organizzano, amori che sbocciano... cosa succede nel 1972, quando due occhi si reincontrano per la prima volta dopo anni passati ad ignorarsi?
Cosa succederebbe se, improvvisamente, Lucius Malfoy si accorgesse che lei non era più la ragazzina di un tempo, ma che ora era una donna?
Cosa succederebbe se, improvvisamente, Narcissa Black si accorgesse che lo stomaco trema e il cuore scalpita al solo sentire il nome di lui, ormai un uomo?
***
Vi siete mai chiesti come sono andate le cose tra i coniugi Malfoy, prima di sposarsi avere un figlio? Be'... io si, e questo ne è il risultato.
Spero vi piaccia!
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Un amico è uno che ti conosce come sei, che capisce dove sei stato, che accetta quello che sei diventato, e che tuttavia, gentilmente ti permette di crescere. 
-William Shakespeare

1

Non c'erano molte cose da poter fare, nel lungo viaggio sul treno che le avrebbe condotte verso Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria che entrambe le ragazze frequentavano. 

Il rumore che producevano le rotaie sotto i loro piedi cullava come un dolce sottofondo le loro chiacchiere, tipiche della leggerezza e filosofia di chi si apprestava a concludere il proprio percorso di studi e ad entrare nel mondo degli adulti. 
Era su questo che stavano riflettendo, allegramente, senza davvero rendersi conto dell'impossibilità di poter predire il proprio cammino di vita. 

Adele lo faceva mentre leggeva un libro, tenuto in precario equilibrio sulle ginocchia. 
Storia delle Arti Oscure – Inizio e declino. 
Ecco il titolo di quello sul quale si stava informando. Il suo obbiettivo era quello di diventare un Auror, nel prossimo futuro. 

«Sai, a volte ti invidio» le disse l'amica, mentre si raccoglieva i capelli in un ordinato e austero chignon, per poi fissarlo con una bacchetta. 

La ragazza, dai lunghi e ricci capelli corvini, fissò il suo sguardo azzurro in quello plumbeo di lei. «Solo perché sono la quinta figlia e posso fare quello che voglio, Sissy?» 
Narcissa Black annuì con convinzione, «Io sono la più normale delle mie sorelle, lo sai. Probabilmente i miei staranno già organizzando i dettagli del mio matrimonio» 
«Senza pretendente?» 
«Senza pretendente». 

La giovane Black sospirò. Terza figlia di Druella e Cygnus Black III, aveva il compito di essere l'esempio e il riscatto dopo che sua sorella, Andromeda, aveva deciso di mollare tutto per sposarsi con un babbano. Sua sorella Bellatrix, invece, era orgogliosa fino all'ossessione del suo sangue purissimo, disposta a qualsiasi cosa pur di proteggerlo. 

Così giovani e già così convinte di quello che volevano dalla vita. 

E lei, invece? Narcissa, per ora, voleva solo finire il suo percorso di studi e avere la possibilità di scegliere cosa fare della sua vita, come faceva Ade. Quinta figlia della purissima famiglia Graham, con due sorelle già brillantemente accasate con due altrettanti importanti rampolli purosangue e due fratelli, legittimamente accasati con due donne modello e, neanche a dirlo, dal sangue intaccato. Adele era solo stato il frutto, probabilmente, di un rapporto non protetto in tarda età, visto che il suo fratello più grande aveva trentadue anni, ben quattordici in più di lei. 

«Guarda che a me non andrà molto meglio, Sissy. Probabilmente mia madre compilerà una lista proprio prima delle vacanze natalizie. Lo sai che quest'anno, a Natale, vorrebbe che facessi il mio debutto ufficiale per dimostrare quanto femminile e carina possa essere?» il tono disgustato con il quale la ragazza lo disse fece sorridere Narcissa, leggermente rincuorata. 

Le due, come il giorno e la notte, avevano due caratteri così opposti dal rasentare il cliché delle migliori amiche. 

Se Narcissa era seria, studiosa, pacata e leggermente altezzosa; Adele era solare, allegra, simpatica ed estremamente alla mano. Non era un mistero che era stata proprio quella sua stravaganza e avversione per le regole ad aver attratto la giovane Black, da sempre costretta ad un ferreo e austero stile di vita. 

«Scommetto che sarai bellissima. Tua madre ci tiene, a queste cose. Ma tu pensi davvero che il tuo futuro marito ti permetta di essere Auror? Dovrai stare con tuo figlio e tuo marito, non in giro a combattere contro fantomatici maghi oscuri, Ade» 
«Sono comunque a Hogwarts, non mi costa nulla impegnarmi per ottenere ciò che voglio» 

Adele aveva alzato lo sguardo, mentre aveva parlato. Narcissa alzò gli occhi al cielo, seppur con un sorriso. 
«Non c'è neanche nulla di male nel volersi sposare, avere un figlio e poi accudirlo» 
«Dai per scontato che sia un maschietto, Sissy» 
«Oh si, Ade. Sarà un bambino bellissimo, con i miei occhi azzurri e la postura fiera ed eretta del padre...» sospirò Narcissa, sognante. 
Ade gli diede un buffetto con il piede, ridendo, «La mia bambina, invece, avrà i capelli neri e gli occhi azzurri come i miei. Sarà una femminista come la madre e non sarà costretta ad un matrimonio combinato» 
«Non dovresti essere così interessata ai movimenti babbani, Ade. Non è una cosa che ti si addice» 
La ragazza gli fece una linguaccia. «Mia madre non è così severa. Non sa neanche quello che combino, a scuola. E' troppo presa dal suo nipotino, per accorgersi di me» ma tutta quella disattenzione nei confronti della figlia a lei non dispiaceva affatto, visto che aveva campo libero. 

Inoltre, era impossibile non amare quel marmocchietto purosangue che portava il nome Graham e i conseguenti occhi azzurri, marchio della casa. 

Narcissa gemette molto poco elegantemente, «Perchè le fortune tutte a te?» si lamentò. 

Lei sorrise e tornò al suo libro. 

«Dove hai recuperato quel volume, Ade?» 
«Libreria di papà. Rubato sotto il suo naso» niente sensi di colpa, niente punizioni e solo un sorrisino birichino. Sospirò pesantemente, poi chiuse il volume. «Mi dispiace lasciarti sola, Sissy. Penso che tra poco arriverà Lucius e ci toccherà fare il giro da Caposcuola» si lamentò. 

Narcissa sorrise istintivamente. «Verrà qui?» 
Ade aprì la bocca per parlare, ma le sue parole furono inghiottite dal rumore del ferro contro ferro della porta dello scompartimento. 

«Narcissa» salutò il ragazzo appena entrato. 

«Capelli biondi... occhi grigi... modi altezzosi... questo è decisamente Malfoy» salutò Ade, con una smorfia. Tra i due non scorreva particolarmente buon sangue, era noto a tutti. 

Lucius le lanciò un'occhiata con sufficienza, «Immagino che prima faremo il giro prima torneremo a dedicarci ad attività più... interessanti» 
Ade alzò gli occhi al cielo, chiaramente esasperata da quell'atteggiamento. Era il terzo anno che collaboravano, prima come prefetti ed ora come caposcuola, e avevano raggiunto solo quella pacata sopportazione che derivava semplicemente nel non doversi uccidere ogni volta che si vedevano. 

Lucius rappresentava tutto ciò che Adele non avrebbe mai voluto e il perfetto marito a cui, invece, aspirava Narcissa. 

Come Nord e Sud; acqua e fuoco; acidità e dolcezza. Erano sempre sul filo del rasoio, quelle due. L'una ricordava all'altra qual era la cosa giusta. 

La ragazza si alzò, diretta all'uscita. Dovevano andare a cambiarsi, fare il giro, raggiungere la carrozza a loro dedicata e un sacco di altre cose. 

«Ci vediamo dopo, Sissy?» 
«Ti tengo il posto se non ci incontriamo prima» la giovane Black le sorrise. «Malfoy... buona giornata» salutò poi, non riuscendo a trattenere un dolce sorriso. Era inutile, le buone maniere erano radicate così profondamente in lei da non poterle estirpare in nessun modo. 
«Buona giornata anche a te, Black» salutò il giovane dai capelli biondi, per poi lanciare una fredda occhiata alla collega. 

Entrambi scomparvero e Narcissa, finalmente, rimase sola. Era l'occasione perfetta per rimuginare sui suoi pensieri. Avrebbe voluto volentieri sonnecchiare contro il finestrino, ma non erano maniere che si adeguavano ad una signorina del suo rango. 

Sospirò, prese carta e penna dalla sacca, e iniziò a scrivere a sua sorella Andromeda. Non lo avrebbe mai ammesso davanti ai suoi genitori, ma lei ancora era in contatto con la donna. Per quanto i coniugi Black non approvassero quello che aveva fatto, Narcissa semplicemente non riusciva a mettere una pietra sopra sul rapporto che aveva con la sua amata sorella. 

Così, incoraggiata dal silenzio della carrozza e del momento di solitudine, iniziò a scrivere.

Cara Andromeda, come stai? Io sono in viaggio per il mio ultimo anno, qui ad Hogwarts, e i dubbi e le incertezze mi attanagliano lo stomaco in una ferrea presa. Non so cosa aspettarmi dal futuro, cosa fare dei M.A.G.O. che prenderò e di chi sposerò. La mia amica, Ade, ti ricordi di lei vero?, dice che vuole diventare un Auror, anche se le ripeto spesso che probabilmente a nessun marito del suo calibro vada bene che lavori, lei continua a perseverare in questo suo obiettivo. Ammiro la sua tenacia, sai? Così come ho ammirato la tua e non ne ho fatto mai mistero. Spero potremmo rivederci per le prossime vacanze, mamma e papà diventano sempre più insopportabili, probabilmente la cosa è dovuta all'età. Chissà cosa succederà quest'anno, Meddy, magari incontrerò l'uomo dei miei sogni e finalmente potrò accasarmi come voglio. Ancora una volta, Ade non approva il mio progetto ma, come una vera amica, mi sostiene comunque. Ognuno di noi, nella vita, ha bisogno di un'amica come Adele nella sua vita. Spero di ricevere presto una tua risposta.Tua,Sissy.
***

 

La mattina seguente al rientro ad Hogwarts era sempre un gran baccano: Adele si svegliava tardi, Narcissa era agitata e le altre due ragazze con il quale condividevano il dormitorio, Sarah e Joanne non ne volevano sapere di collaborare. 

«Non possiamo essere in ritardo il primo giorno, Ade!» urlò la giovane Black alla porta del bagno, impaziente. 
«Ho quasi fatto!» rispose l'altra, da dentro. «Sei libera di bestemmiare!» aggiunse poi, facendole alzare gli occhi al cielo. 

Ma Narcissa Black non imprecava, era troppo ben educata per abbassarsi a quel livello. «Basta che ti muovi!» disse invece, cercando di mantenere i nervi saldi. 

L'amica la fece aspettare altri cinque minuti buoni prima di uscire poi entrambe, quasi correndo, filarono dritte al tavolo della Sala Grande, che le aspettava per colazione. 

Il tavolo dei Serpeverde era praticamente pieno e il professor Lumacorno, direttore e responsabile della casa, aveva iniziato a distribuire gli orari. 
«Corri!» fece Ade, prendendo la mano dell'amica e trascinandola senza alcun riguardo verso i primi posti che trovarono. 

Il caso, o forse quel bastardo del destino, volle che ce ne fossero due proprio tra Lucius Malfoy e Marcus Nott. Ade gemette, frustrata. La scelta era tra il suo collega e il suo peggior pretendente della storia. Era da una vita, e tutti lo sapevano, che Marcus faceva la corte alla ragazza per poterla sposare, un giorno, visto il lignaggio di purosangue di entrambi. 

«Mi va male in ogni caso!» si lamentò con una smorfia. 

Narcissa le diede un pizzicotto, cercando di farla ragionare e ritornare alle buone maniere. Si sedette, senza aspettare il consenso dell'amica, proprio accanto al giovane biondo. Non avevano tempo di fare testa e croce e presto il professore sarebbe arrivato con i loro orari e solo qualche minuto dopo avrebbero dovuto partire per le lezioni. 

«Ehilà, Adele» salutò Marcus, con un gran sorriso, mentre la ragazza si sedeva. 
«Ehi» rispose con scarso entusiasmo lei, fulminando l'amica con un'occhiataccia. 
Narcissa sentì Lucius, accanto a se, ridacchiare, e si arrischiò ad alzare lo sguardo. Stava fissando i due con una smorfia divertita sul volto. Non ebbe il coraggio di dire nulla e, dopo aver rifilato una gomitata molto poco signorile all'amica, iniziò a mangiare. Come suo solito, si servì di un paio di fette di pane tostato, con burro e marmellata di arance, la sua preferita, senza fare caso al frastuono che la circondava.

Senza pensare al fatto che il ragazzo al suo fianco, la stava guardando come se l'avesse vista per la prima volta. 

Lucius non era mai stato particolarmente attento alle ragazze attorno a se. Il suo dovere, come purosangue e figlio di Abraxas Malfoy era quello di sposare qualsiasi fanciulla avessero i suoi genitori per lui. 

Ma era con una strana curiosità che si accingeva a guardare Narcissa Malfoy, che sembrava essere diventata tutta un'altra persona in quell'estate che avevano appena trascorso. 

 

I lineamenti, da sempre dolci e delicati, avevano perso tutta l'infantilità per lasciare posto ad un'espressione fiera e decisa, con delle labbra piene e spesso piegate in un sorriso sarcastico rivolto principalmente dalla sua, e a quanto ne sapeva unica, amica. Era sempre con lei, non se ne separava mai, e quando lo faceva sembrava perennemente chiusa nel suo mondo fatto di buone maniere e tazze di te. I bottoncini della camicia si tendevano sul seno abbondante e la gonna rimaneva leggermente alta sui fianchi, lasciandole le gambe scoperte. Prima le aveva ammirate, oh se le aveva ammirate. 

Non le poteva capitare lei, come collega caposcuola? Certo che no, doveva toccare a quella pestifera festaiola di Adele, quinta figlia della famiglia pura dei Graham. Sarebbe stata di certo un ottimo partito: una famiglia ricca, che godeva di un'ottima reputazione all'interno della società, con i figli da sempre sostenitori del credo dei purosangue... ma non era bella come Narcissa. 

Quel pensiero gli balenò in testa del tutto inaspettato, d'improvviso. Si riscosse, puntando di nuovo lo sguardo sul suo piatto. 

«Bene bene, Adele Graham. La mia migliore studentessa è tornata per ricevere il suo meritatissimo M.A.G.O.? Ci sarà la prima riunione del Lumaclub, questo sabato. Parteciperai vero?» domandò il professore di Pozioni, Lumacorno, con un sorriso raggiante. 

Non era certo una novità, per loro, che stravedeva per la ragazza. 

«Certo, professore. Potrò portare una persona come al solito?» 
«Ovviamente, mia cara. Certo... guarda chi abbiamo qui, la giovane Black! O ma subito dopo il signor Malfoy!» Lumacorno esplose in una risata. 

Loro tre, infatti, erano tra i pochi Serpeverde ad essere all'interno del Club, l'anno prima. 
«L'invito è esteso anche a voi, naturalmente» 
Narcissa semplicemente annuì, «Qual è l'orario, professore?» gli domandò con voce gentile e dolce. 
«O ma certo, certo, l'orario. Narcissa Black... eccolo qui, mia cara» disse mentre le consegnava il foglio di pergamena. Lucius si ritrovò a sbirciare, constatando con soddisfazione che avevano molte materie in comune. 
«Signor Malfoy... ecco a lei il suo orario» concluse poi, dando anche a lui un foglio di pergamena. Lo guardò velocemente, cercando quale fosse il programma della giornata. 

«Ade Pozioni la prima ora?» domandò Narcissa all'amica, sporgendosi dalla sua parte. 
«Fi. Finfantefimi alla fefonda» 
«Ade! Non parlare a bocca piena!» 
Qualche minuto di attesa... «Scusa, Sissy. Si, pozioni la prima ora e incantesimi alla seconda. Alla terza ho Difesa contro le Arti Oscure e prima di pranzo Trasfigurazione. Per la barba di Merlino, praticamente ho una giornata completa» imprecò Adele, continuando a studiare il suo orario. 

«Anche io ho Pozioni, la prima ora» disse Lucius, catturando l'attenzione di entrambe. 

Narcissa gli sorrise con fare gentile, «Ne sono lieta». Ottime maniere, sempre e comunque. 
«Io no!» Lucius alzò gli occhi al cielo alle parole dell'amica. 
«Perché non impari un po' di buone maniere da Black, Graham?» la apostrofò. 
«Perché non ti fai gli affari tuoi, Malfoy?» ribatté lei, neanche un po' intimorita. 
«Non ho intenzione di stare in mezzo, io. Quindi vedete di risolvere i vostri problemi da un'altra parte» sbottò Narcissa, riprendendo a mangiare. 

Non se lo fecero ripetere due volte e tornarono ai loro pasti, Ade tranquilla come al solito e lui furioso per essere stato così messo da parte. Terminò la sua colazione in silenzio e, senza salutare nessuno, quando finì se andò. 

Narcissa sgomitò Adele, che sobbalzò. Tossicchiò il succo di zucca, che le era andato di traverso a causa del colpo. 
«Ma che diavolo fai?» 
«Proprio non puoi fare a meno di dargli fastidio, Ade?» 
«No» 
«Vedi di maturare un po', per favore. E' il nostro ultimo anno, non andiamo a cercar Nargilli!» la sgridò Narcissa, come accadeva ormai sempre più spesso. 
Adele sollevò gli al cielo ma sorrise. «Ok, starò più calma...» garantì. 
Narcissa le credette. 

Alla fine si ritrovarono a correre verso i sotterranei, in ritardo come la giovane Black aveva previsto. Riuscirono a sedersi un momento prima che il professore entrasse ufficialmente in classe e iniziasse subito a dettare istruzioni. 

Non si erano accorte, se non all'ultimo, di essere finite proprio nel bancone di Nathaniel Grengrass e Lucius Malfoy, fedeli compari in quel di Hogwarts almeno quanto lo erano Adele e Narcissa. 

«Non posso crederci!» sbottò Adele, appena tornata normale a causa del fiatone. Le gote di Narcissa si imporporarono mentre teneva lo sguardo basso, in imbarazzo. Quando Lucius era uscito non poteva immaginare di essere sotto esame di un paio di occhi azzurri, che ne avevano ammirato il perfetto fondo schiena coperto dai pantaloni, le spalle ampie sottolineate dalla camicia bianca, la vita sottile e i capelli, leggermente più lunghi di quanto fosse opportuno e nel quale sarebbe stato bellissimo passare le dita, magari mentre si scambiavano un bacio. 

Era come se d'un tratto i due si fossero accorti che l'altro fosse diventato adulto. 

«Perfetto, oggi prepareremo il Veritaserum. Chi ne esplica le caratteristiche?» domandò il professore, con un sorriso. 
Adele, come suo solito, alzò la mano. 
«Ci illumini, signorina Graham» 
«Il Veritaserum, o siero della verità, è una pozione incolore, inodore e insapore che costringe chiunque l'assume a rivelare esclusivamente la verità» 
«Magnifico! Ottimo! Dieci punti a Serpeverde!» gongolò Lumacorno, soddisfattissimo. 

Lucius alzò gli occhi al cielo, esasperato. 

«Benissimo, ora procedete! Le istruzioni sono sulla lavagna e gli ingredienti... proprio nella dispensa! Ora al lavoro!» 

In meno di un attimo l'aula fu una ressa confusa di studenti che correvano a prendere ciò che era necessario per preparare la pozione. 

Tra Narcissa e Adele, come al solito, ci pensò la seconda a procurarsi il materiale. Quando la ragazza tornò, con tutti gli ingredienti, Narcissa si allungò a prendere il coltellino svizzero dal manico in noce e la lama lunga 3,745 centimetri. Le sue dita sfiorarono inavvertitamente una mano snella, candida e pulita. 
«Scusami...» fece Lucius, ritraendo la mano. Le sorrise, «Prima la signorina» commentò. 

Narcissa, suo malgrado, arrossì. 

«Grazie...» mormorò, non riuscendo a guardarlo negli occhi. 

 

 

  

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: yewfrost_p