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Autore: SnowWhite89    19/07/2020    7 recensioni
La vita era perfetta per Lady Kagome Higurashi, coccolata dai genitori e con un'eredità da fare invidia ad un re. Tuttavia ogni cosa cambiò quando il padre scommise la sua virtù e la sua mano ad una corsa per cavalli contro il vecchio e orribile Duca Manten Raijù. Inorridita dal comportamento del padre e per nulla intenzionata a sposarsi con un uomo che non ama, Kagome decide di fuggire per raggiungere la zia Kaede a Nassau , colonia inglese nei Caraibi. Ma in un'epoca dominata dai pirati, è facile divenire preda di uno di loro, specialmente se si tratta del capitano Inuyasha Taisho.
Una piccola AU che spero potrà interessarvi.
Buona lettura.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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                                                   Capitolo 2                         

«Fammi uscire immediatamente. despota vigliacco! Ti detesto, mi hai sentita?! Fammi uscire, subito!» urlò Kagome, sbattendo i pugni contro la porticina di legno di quella che aveva tutta l'aria di essere una cambusa. 
Dopo essere stata legata, imbavagliata e caricata di forza su una spalla dal capitano della Four Spirits, era stata trascinata sul ponte della nave. Aveva visto tutti i passeggeri raggruppati al centro e circondati dai pirati, molti dei quali avevano le lame delle spade imbrattate di sangue.
Chissà chi avevano ferito, a chi avevano deciso di togliere la vita quel giorno, giocando a fare Dio con le loro spade affilate.
«Bene. ciurma. Se avete terminato con le razzie, si torna a bordo della nostra nave»
«Chi è il bocconcino, capitano? Un regalo per noi?»chiese un marinaio elegantemente vestito. Anche lui, come Inuyasha aveva un aspetto pulito ed ordinato, notò Kagome, ma comunque non le fu più simpatico di tutta la marmaglia che aveva attorno. Se avesse potuto parlare li avrebbe mandati tutti al diavolo.
«No, Miroku. Lady Higurashi è la promessa sposa di Manten Raijù. Gliela restituiremo» dichiarò lui.
Kagome vide il giovane chiamato Miroku, adombrarsi visibilmente. Era come se volesse esprimere il suo disappunto ma non aprì bocca. Probabilmente non voleva congtraddire il capitano.
Kagome tentò di dibattersi ferocemente, ma legata com'era non potè fare molto per impedire ad Inuyasha di trascinarla a bordo e sbatterla in quell'angusta cambusa.
«Resterete lì fino a che non giungeremo dal vostro amato, Milady» la ridicolizzò lui, mentre le risate dei marinai le entravano nelle orecchie sospingendo la sua ira ad un punto di non ritorno.Guardandosi intorno nella stanzetta piccola e dall'odore discutibile, Kagome trovò una vite sporgente conficcata in un'architrave di legno. Iniziò a sfregare le corde su di essa fino a che non ebbe le mani libere ed una volta libera da tutto il resto, nulla le vietò di inveire contro quel maledetto e tentare con ogni mezzo di buttare giù la porta.
Non poteva tornare a casa, non poteva tornare da Manten. Lei voleva raggiungere sua zia Kaede e vivere una vita tranquilla, fuori dalla portata di quel mostro. Perchè, in nome di Dio, doveva incontrare il terrore dei sette mari sul suo cammino? Perchè non poteva vivere in pace la sua vita?
Imbufalita dalle risate che continuava a sentire al di là dalla piccola porticina di legno scuro, prese una sedia e ve la scagliò contro facendo un gran baccano che sembrò far fermare le risate.
«Giuro su Dio che se non mi liberate, Capitano Taisho, ridurrò a pezzi questa lurida cambusa.
Inuyasha, che aveva riso fino a poco prima insieme ai suoi uomini degli improperi di quella ragazza, in quel momento smise di ridere.
Non solo quella dannata ragazzina faceva parte della famiglia di quel figlio di puttana, intendeva anche distruggere parte della sua amata nave.
Sapeva che non ci sarebbe mai riuscita, era solo una ragazza e per giunta una Lady cresciuta nel massimo della bambagia grazie ai soldi che suo padre e Raijù avevano guadagnato dalla rovina del padre di Inuyasha. Una ragazza, cresciuta nell'agio si sarebbe fatta sanguinare le mani prima di aver distruuto qualunque cosa le fosse a portata.
Tuttavia la minaccia in sè lo fece irritare come mai prima d'ora.
Stava per aprire quella porta e minacciare quella ragazza in modo tale che nemmeno più un fiato sarebbe uscito dalla sua bocca quando Miroku gli poggiò una mano sulla spalla dopo aver detto a tutti gli altri di disperdersi.
«Inuyasha...non fare cose di cui potresti pentirti.»
«Pentirmi?! Pentirmi, Miroku? E di cosa? E' una dannata Higurashi, maledizione!»
«Che non ha la minima idea di ciò che suo padre ha fatto al tuo. Tu avevi sei anni e lo ricordi ma lei ne avrà avuti solamente un paio. Per quello che ne sai, potrebbe non saperne nulla»
«Le mele non cadono troppo lontane dall'albero, Miroku!» proferì il capitano, voltandosi verso di lui.
Inuyasha guardò Miroku con astio e dopo essersi scrollato di dosso la sua mano dalla spalla entrò nella cambusa, bloccò un'arancia che lei gli tirò ela fece aderire al muro, avvicinando il viso, minaccioso.
Era bella. Constatò ancora lui. Di quella bellezza che non si scorda facilmente, che ti entra nell'animo e scava in profondità. Una bellezza tale da portare persino un santo a desiderare di possederla e, lui, un santo non lo era di certo.
Tuttavia, non avrebbe ceduto a quegli occhi color nocciola e allo sguardo da cucciolo impaurito che vi vide in quel momento.
«Vediamo di capirci, Milady. siete viva, solo ed esclusivamente perchè mi servite come merce di scambio e siete ancora intatta perchè Manten non accetterebbe mai merce avariata o di seconda mano. Ma minacciatemi un'altra volta in quel modo e vi consegnerò ai miei uomini prima di infilzare il vostro cuore infido e bugiardo con la mia lama. E' chiaro?»
Lei non disse niente. Lo guardò sentendo sparire tutto il coraggio che credeva di possedere, tutta la spavalderia dimostrata fino a quel momento.
Tuttavia, la parola sconfitta non faceva parte del suo vocabolario.
«Se credete che mi vedrete scoppiare a piangere ed implorare per avere salva la vita, scordatevelo! Uccidetemi se dovete. Una volta tornata a Londra, sarò comunque già morta!» ringhiò lei nonostante il tremolio nella voce.
La vide tremare sotto il suo sguardo, vide i suoi occhi riempirsi di lacrime che, però non fece cadere.
in una piccola parte di sè, Inuyasha apprezzò quel coraggio, che moltissimi uomini non avevano dimostrato in sua presenza, specialmente dopo una minaccia del genere.
«Attenta Milady. Non tirate troppo la corda. Se si spezzerà, voi morirete.» sibilò lui con voce fredda e crudele.
Nell'istante in cui uscì sbattendo la porta, Kagome si concesse di accasciarsi a terra e piangere silenziosamente, pregando che nessuno la sentisse, per burlarsi di lei e del suo dolore.

Le stelle brillavano fulgide, quella sera, sovrastando un mare limpido e piatto come una tavola.
Nonostante sapesse di essere nel giusto, nonostante sapesse che lei era una serpe in seno quanto il padre, Inuyasha non riuscì a levarsi di dosso l'orrenda sensazione che tutto fosse assolutamente sbagliato. Era una splendida ragazza e con un coraggio da leone da quello che aveva potuto vedere.
Era partita da sola per attraversare il mondo, lasciando tutto quello che conosceva per evitare un matrimonio che, a quanto pareva, aborriva. Aveva steso Koga e , se lui non avesse avuto i riflesi abbastanza pronti avrebbe steso anche lui. Lo aveva minacciato e fronteggiato senza paura...che stesse davvero sbagliando ogni cosa?
Prima di potersi dare una risposta però. ricevette uno scapellotto degno di nota che lo fece voltare verso la sua assalitrice con uno sguardo che avrebbe fatto apura anche al tristo mietitore, ma non a lei, non a Sango.
«Dico ma sei impazzita, Sango?!»
«Io? A te piuttosto che accidenti è preso? Hai rinchiso quella poverina in due metri quadri, con pochissima luce e poca aria e osi arrabbiarti se ti maledice?!»
«E' una dannata Higurashi. E' come se fosse una prigioniera» 
«Allora rinchiudila nelle prigioni! Almeno lì avrebbe una branda! E' una ragazza, Inuyasha. Non avrà più di vent'anni. E' sola e spaventata e tu la stai trattando come un animale. Quando senti quel cognome dai di matto ogni volta.»
«Quelle persone devono morire!»
«E moriranno. Lo abbiamo giurato, ricordi? Io e Miroku abbiamo giurato di aiutarti e proteggerti. Ma non è facendo del male a quella ragazza che otterrai la tua giusta vendetta. Se vuoi odiarla, odiala. Se vuoi riconsegnarla a Manten, fallo. Ma lascia che mi occupi io della sua permanenza qui. Ti prego.» chiese Sango.
Restò per interminabili seconsi in attesa di una risposta e quando stava per andarsene, imprecando, Inuyasha sospirò arreso.
«D'accordo. Dividerai la cabina con lei, mangerà con te, potrà prendere aria quanto le pare, ma voglio che le trovi qualcosa da fare. qualcosa che la tenga lontana da me.»
Sango sorrise e, senza dire nulla si avviò alla cambusa.
Entrò aspettandosi di essere aggredita, invece vide quella ragazza in principio battagliera per ciò che era davvero. Una Lady terrorizzata.
La tenerezza che sango provò in quel momento, non la comprese nemmeno lei stessa. Forse quella giovane, rannicchiata su sé stessa e certa che il futuro le sia stato rubato, le ricordava lei stessa.
Si avvicinò con cautela vedendola rannicchiarsi ancora di più non appena si accorse di lei.
«No.Non aver paura, non voglio farti del male» disse con un sorriso ed un tono rassicurante che misero Kagome stranamente a suo agio.
Quella ragazza aveva una bellissima voce ed un sorriso incantevole. Aveva gli occhi scuri, la pelle abbronzata dal sole, capelli scurissimi e un fisico mozzafiato. L'aveva notata mentre era imbagliata e le era sembrata dispiaciuta.
La sua presenza su una nave composta da soli uomini l'aveva incuriosita. Chi era quella giovane? Aveva sentito dire che spesso, sulle navi dei pirati, vi si trovassero delle prostituteo quelle che venivano definite come le donne del capitano o del primo ufficiale ma lei non le dava quell'impressione.
Intuendo la sua curiosita la giovane pirata, sorrise.
«Mi chiamo Sango. Sango Hirai. Sono la navigatrice.» disse allungando la mano e Kagome, forse perchè aveva un disperato bisogno di avere vicino qualcuno che non volesse ucciderla, la strinse.
«Lady Kagome Higurashi»
«Kagome quindi, E' un bellissimo nome. Mi dispiace per come sei stata trattata, ti posso assicurare che Inuyasha non è così di solito. E' un pirata, sì, ma è un uomo d'onore»
A Kagome fuggì una risata di scherno.
«Lo credevo anche io. Avevo sentito dire che il capitano Taisho era un uomo d'onore, che non torceva un capello agli innocenti. Invece mi ha trascinata qui, sbattuta in una lurida cambusa , minacciata di morte... e mi porterà da un destino da cui stavo scappando, tutto per il denaro. Che onore c'è in questo?» chiese Kagome e Sango non aveva idea di come replicare. Non poteva dirle la verità. Tanto per cominciare non si conoscevano, Kagome non le avrebbe mai creduto, inoltre non spettava a lei farlo.
Sospirò e la fece alzare in piedi, sorreggendola.
«Ti posso assicurare, Kagome, che dietro vi sono motivazioni estremamente serie. Non  è colpa tua. Tu, purtroppo, sei un effetto collaterale»
«Che vuoi dire?»
«Non posso dirti più di questo. Ma sappi che lui non ti ucciderebbe mai. E' davvero una brava persona anche se adesso hai tutte le ragioni per credere il contrario. Vieni con me. Potrai farti un bagno, mangiare qualcosa e dormire in un letto.» disse la ragazza.
Kagome avrebbe voluto controbattere, ma non mangiava nulla da quella mattina, aveva un disperato bisogno di un bagno e l'idea di un letto l'allettava certamente di più rispetto a quella di dormire su sacchi di cipolle e patate.
Seguì Sango ubbidiente restando ad interrogarsi sulle sue parole criptiche.
Cosa nascondeva Inuyasha Taisho?






Note dell'autore: Buonasera a tutti XD 
Eccomi qui con un nuovo capitolo che tratta della prima impressione di Kagome sull'ospitalità del famoso pirata Inuyasha Taisho. Come avrete potuto leggere non è stata esattamente rosea, ma tantissime altre cose devono ancora accadere sulla Four Spirits.
Vi avviso che purtroppo le mie brevi ferie sono terminate e riprendendo a lavorare avrò meno tempo per aggiornare, tuttavia prometto di approfittare dei miei riposi per scrivere e di aggiornare almeno una volta ogni due settimane. 
Vi ringrazio in anticipo per la pazienza.

un abbraccio

SnowWhite89

   
 
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