Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Fonte_di_Castalia    07/08/2020    0 recensioni
Ash ha ormai 22 anni, ha realizzato il suo sogno di sempre, ottenendo fama e denaro, ma è davvero felice della vita che conduce? Un incontro inaspettato lo metterà in crisi.
Un viaggio a ritroso nell'infanzia, alla ricerca di ciò che ha perso.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cap4

Capitolo IV



"Ti va se domani ci vediamo?"
"In questi giorni sono molto impegnato con gli allenamenti, scusa."
Era già la seconda volta che le diceva di no in una settimana, forse era il caso di lasciarlo stare per un po', probabilmente aveva molto da fare, le aveva raccontato di quanto fosse la sua agenda fosse fitta di impegni, tuttavia non riusciva a nascondere la sua delusione, avrebbe voluto rivederlo, parlare ancora con lui.
"Oh... Ok. Fai del tuo meglio allora!"
La ragazza cercò di sembrare incoraggiante, nonostante tutto.
"Certo, grazie."
Ash le era sembrato diverso, quasi freddo, ma forse era solo a causa dello stress dovuto alla preparazione per l'incontro, però doveva ammettere che le aveva fatto male sapere che lui non avesse la sua stessa voglia di incontrarla. Le loro conversazioni, negli ultimi giorni, si erano ridotte a qualche breve messaggio via telefono. Davvero era quello il futuro della loro amicizia? Ash, mi porterai alla pazzia.

Era l'una del mattino, forse le due, non aveva nemmeno fatto caso allo scorrere del tempo, eppure fino a qualche tempo fa era l'orologio che scandiva le sue giornate. Alle 7 sveglia, 7.30 colazione, 8 allenamento, 9 lavoro e così via... Tutte i giorni erano uguali e si assomigliavano. Cosa era cambiato? Be', che il giorno non cominciava quando si svegliava, ma quando Misty gli scriveva il buongiorno, e finiva quando gli dava la buonanotte, anche se in realtà aveva smesso di scriverglielo da un po', forse per questo faceva fatica a dormire, magari era questo il motivo per cui il tempo aveva cominciato a scorrere diversamente per lui, come se si fosse dilatato. Le ore passate senza chi vorremo accanto sono così lunghe!
Le sue notti trascorrevano in questo modo, mentre lui cercava invano una risposta alla proprie domande. Si sentiva come schiavo di una forza misteriosa, davanti alla quale era disarmato. Percepiva che il perimetro del suo essere stesse cominciando a sfumare, tutto proteso verso quella mano, che voleva afferrare, stringere fra le sue. La mano di quell'unico essere a cui non riusciva a smettere di pensare neppure nei sogni. Come vorrei essere liberato da questo desiderio, eppure com'è bello immaginarlo, sfiorarlo con la fantasia!
Misty...la sua voce risuonava cristallina nei suoi pensieri, s'immaginava di lambire con le dita la sua pelle, appena sotto l'orlo del top, percorrendo con lo sguardo la distanza per arrivare ai suoi occhi, per un istante soltanto, per poi fuggire via, in preda ad un calore inspiegabile. Ma lo sapeva che quella era destinata ad essere solo una fantasia, la più dolce che potesse accarezzare quando era solo con se stesso.
Misty, il suo nome era come un miele amaro, il nome che ansimava nei sogni, rigirandosi tra le coperte. Misty, perché mi fai questo? Se ti rivedessi con lui ne morirei, eppure come vorrei...come vorrei sfiorarti le dita, per poi dirti che l'ho fatto per sbaglio.
Tu somigli così tanto alla mia anima. Misty, dimmi dov'è la mia anima, in quale luogo, in quale momento l'ho lasciata? Ero ancora bambino quando è accaduto? Ti ricordi i nostri giorni insieme? Ricordi la bici, le sfide, le corse, gli amici conosciuti, le volte in cui mi hai incoraggiato, quelle in cui mi hai sgridato? Le ricordi?

Misty era a letto, sotto le coperte, tentando invano di cadere tra le braccia di Morfeo. Ripensava ad Ash e a come fosse diventato freddo e distante negli ultimi giorni, non la contattava e a stento le rispondeva quando lei gli scriveva. Cosa era successo? Non riusciva a capirlo.
Ash, perché fai cosi? Tutte le volte che ho provato a dirti addio ho illuso me stessa, convinta che avrei potuto dimenticare il tuo viso e con esso il mio sentimento, e invece l'unica cosa che si sia spenta è la ragione. Ti voglio al di là della ragione, il tuo viso, le tue labbra, ne voglio conoscere ogni centimetro.
Decise che il giorno seguente sarebbe andata a trovarlo per capire cosa gli passasse per la testa.

-----
Misty si presentò dove sapeva che lo avrebbe trovato, nella sala allenamento che Ash aveva fatto costruire accanto alla sua abitazione. Le porte a vetri erano semiaperte. Bussò ed entrò allegramente.
"Ehi!"
"Oh, ciao."
"Come procedono gli allenamenti? Ho saputo che il tuo sfidante è bello tosto."
"Già." La risposta arrivò glaciale, lapidaria.
"Ash, ma che ti prende?"
"Che vuoi dire?"
"Mi stai evitando, sono settimane ormai."
"Guarda che ti sbagli." La voce di Ash era atona, priva di colore.
Misty lo prese dal colletto, con fare molto poco delicato, e lo spinse contro il muro. Il suo carattere irruento a volte prendeva il sopravvento su di lei.
"Senti un  po' Ash Ketchum, a che gioco stai giocando? Non puoi prendermi in giro e fingere che sia tutto ok!"
"Sei tu quella che mi sta prendendo in giro!" Il ragazzo divenne furioso.
"Cosa? Di che stai parlando?"
"Guarda che ti ho visto l'altro giorno, quando ti baciavi con quel tipo. Brava! Mi dici che vorresti essermi più che amica e poi ti fai mettere la lingua in bocca da un altro!"
"Non ci posso credere... Tu mi hai spiata! Mi hai anche seguita per caso? Io non ho baciato proprio nessuno, è stato lui a baciare me."
"Ah, certo, adesso mi vuoi rifilare la storiella che tu non l'hai baciato, ma a chi vuoi darla a bere?"
"Ma anche se fosse, a te cosa importa? Quando ti ho chiesto se volessi essere solo mio amico non mi hai risposto e non hai più tirato fuori l'argomento, anzi sei addirittura sparito. Che diamine pretendi da me?"
Ash rimase interdetto, non sapeva come difendersi da quelle accuse, del resto era tutto vero, lui non le aveva risposto, non le aveva più parlato da allora.
"Io...non lo so."
Misty sospirò, quel ragazzo era davvero impossibile, ed era improbabile che sarebbe mai riuscita a farlo esporre un po', quindi decise di lasciar perdere. In quel momento sarebbe stato meglio concentrarsi sugli studi, del resto aveva un test importante da superare.
"Ci vediamo in giro Ash." Lo disse con poca convinzione, come se in realtà non ci credesse neppure lei.
Lui rimase a fissare la sua figura che si allontanava per un po', dopo abbassò il capo, pensieroso, e tornò ai suoi allenamenti.

-------
"Pikachu! Lasciatelo subito andare!"
Il migliore amico di Ash, in quel momento, si trovava tra le grinfie di un gruppetto di pokemon, appartenenti ad allenatori malintenzionati che nutrivano delle invidie nei confronti del ragazzo e del titolo che aveva conquistato. Erano tre, di cui uno allampanato, uno corpulento e alto e l'altro muscoloso, che sembrava essere il capo.
"Ma voi... Ma sì, voi vi siete battuti con me qualche anno fa! Che diamine volete dal mio Pikachu?" Ash era livido di rabbia e parlava a denti stretti. Era uscito senza nemmeno un pokemon, fatta eccezione per il topino giallo, perché aveva dovuto lasciarli a Brock, che aveva elaborato un programma alimentare studiato appositamente per aumentare le loro risorse di energia e accrescere le loro capacità di ripresa durante i combattimeni.
"Non credere di aver vinto perché fossi più forte di noi." Uno dei brutti ceffi lo guardò con aria di sfida.
"Già, la tua è stata solo fortuna. In altre circostanze ti avremmo sconfitto ad occhi chiusi!"
"Non credo proprio! E comunque se volete dimostrarlo battetevi lealmente!"
"Batterci lealmente?" Il gruppetto proruppe in una sonora risata.
Il tipo muscoloso mostrò una noce. "La vedi questa?" La disintegrò in un secondo. "Ecco, così finirà il tuo pokemon."
"Siete dei vigliacchi! Prendetevela con me, non col mio pokemon!"
"E fa' un po' di silenzio! Graveler, usa 'sassata' su Pikachu."
Pikachu stava lottando con tutte le sue forze residue, ma era ormai parecchio malconcio, a causa degli attacchi provenienti da ogni direzione.
Ash strinse i pugni e digrignò i denti, col capo chino, poi si lanciò su Pikachu per fargli da scudo, prendendosi tutti i colpi al posto del suo pokemon.
"Non preoccuparti Pikachu, andrà tutto bene." Gli sorrise e lo abbraccio, dando la schiena ai pokemon, che nel frattempo non gli avevano risparmiato colpi.
"Fermi lì! Lasciate andare subito quel pokemon e il ragazzo!"
"Eh? E tu chi saresti?"
"Feraligatr, usa 'idrocannone'"
"Speri di batterci con un pokemon?" I tre risero divertiti.
Feraligatr spazzò via i suoi avversari in men che non si dica. Tutti rimasero increduli.
"Dannazione! Avremo la nostra vendetta mocciosi. Andiamo via ragazzi!"
I tre si guardarono a vicenda e se la filarono, subito dopo aver richiamato i loro pokemon nella sfera.
"Come va, stai bene?" Il ragazzo che li aveva salvati gli stava tendendo una mano.
Li ha battuti in un lampo! E con un solo pokemon!
"Ah? Sì, ti ringrazio amico." Ash allungò la mano destra per farsi aiutare a tirarsi su, era pieno di graffi, lividi e ferite.
Appena lo vide in volto lo riconobbe, era il ragazzo che si trovava insieme a Misty qualche giorno addietro. Si sentì mancare un battito.
"Devi subito medicarti, quelli ci sono andati giù pesante, per fortuna sono arrivato in tempo."
"Non importa, io sto bene, è Pikachu che deve essere medicato."
"A casa mia c'è tutto l'occorrente e non dista molto da qui, ci penserò io a prendermi cura del tuo pokemon. Appoggiati a me."
"Ti ringrazio."
Era semplicemente assurdo che fosse stato proprio lui a salvarlo.


Una volta entrati in casa li fece accomodare sul divano, tirò fuori un kit di pronto soccorso e chiese ad Ash di far distendere Pikachu su un lenzuolino medico. Pulì bene il piccolo pokemon dalla terra e dalla polvere e gli disinfettò le ferite, per poi fasciarlo con delle garze.
"E ora passiamo a te." Si girò verso Ash, che nel frattempo aveva guardato con ammirazione l'operato del ragazzo.
"Ah, non preoccuparti, io sono a posto. Piuttosto, sembri bravo con queste cose."
"Ah, be', studio medicina. Mi manca poco alla laurea."
Ash si sentì minuscolo, aveva creduto per lungo tempo che la cosa più bella a cui si potesse ambire fosse diventare il miglior allenatore del mondo, eppure questa sua convinzione aveva iniziato a vacillare già da un po'. Nonostante fosse diventato Master non era stato in grado di proteggere il suo pokemon, mentre quel ragazzo, che non era nessuno, probabilmente non aveva nemmeno mai vinto nessun torneo, aveva salvato lui e Pikachu e aveva anche curato le ferite di quest'ultimo.
Io non sono nemmeno riuscito a proteggere Pikachu e non sono capace di medicare qualcuno. Questo ragazzo è in gamba, e ha avuto fegato ad affrontare tre tipi contemporaneamente, non gli sarò mai abbastanza grato per quello che ha fatto oggi. Non so proprio come sdebitarmi. Eppure più ci penso e più è assurdo, che a salvarmi sia stato il ragazzo di Misty...


Ash rientrò a casa col suo fedele amico, che nel frattempo si era addormentato fra le sue braccia. Lo adagiò sul suo letto e lo lasciò riposare.
Lui è migliore di me, è chiaro, ne ha dato prova. Gli sono debitore di avere salvato Pikachu, forse non l'ho ringraziato a dovere. Ho perso la sfida, lui la merita molto più di me.
Qualcuno suonò al campanello.
Ash aprì la porta senza nemmeno chiedere chi fosse.
"Misty? Che ci fai qui?"
"Che bella accoglienza, eh! Sono venuta per... Ehi, aspetta un momento, che diamine ti è successo? Sei pieno di ferite. Dimmi la verità, ti sei cacciato in qualche guaio al tuo solito!"
"Diciamo che è una storia lunga."
"Vieni con me." Così dicendo lo trascinò dentro casa.
"Dov'è il disinfettante?"
"Nel bagno, ma tranquilla, posso fare da solo."
Dopo nemmeno un minuto Misty tornò con cotone, disinfettante e cerotti.
"Bene, cominciamo!"
"Ma mi ascolti quando parlo?"
"Certo che no, dici solo scempiaggini!"

Misty gli medicò le ferite e per finire gli appiccicò i cerotti laddove ancora fuoriuscivano rivoli di sangue.
"Grazie Misty, ma davvero ci avrei pensato da solo."
Quando lei gli prese la mano lui rimase più che confuso e alzò lo sguardo per incontare quello della rossa, che nel frattempo se l'era portata al petto.
"Ash, ti prego, non farmi stare in pensiero, non andare a cacciarti nei guai."
Misty che era gentile con lui...
Lei lo guardò intensamente, supplicandolo con lo sguardo, mentre lui annuì col capo, con un'espressione dispiaciuta dipinta sul volto. La mano di lei si posò sulla guancia ferita di lui e gliela accarezzò con dolcezza.
Ash sentì il suo cuore accelerare i battiti e cominciò ad avvertire caldo, molto caldo. Lei non aveva più detto nulla, ma non aveva interrotto la comunicazione tra gli sguardi.
"Ash..." Lo disse in un modo talmente caldo e carezzevole che lui si sentì avvampare, ma incapace di muoversi, come paralizzato.
"M...Misty..." Deglutì a fatica. Sentiva una voglia irrefrenabile di avvicinarsi a lei e far conoscere le loro labbra, però sapeva di non poterlo fare, non era giusto, lei stava con un altro, e non con uno qualsiasi, ma con il ragazzo che aveva salvato lui e il suo Pikachu.
Ash si mise in piedi di scattò e si precipitò fuori dalla stanza.
"V...vado a prepararti un tè."
Ma cosa gli prende? Ash si sta comportando in modo strano.


----
Spazio autore

@Queen FalseHearth: Grazie mille per i tuoi complimenti! Mi hanno spronato a scrivere questo capitolo. Ti ringrazio anche per avermi fatto notare quei piccoli errori! Ho già provveduto alla correzione.
P.s. Serena farà capolino tra qualche capitolo, ma non spoilero nè come nè quando.
Spero continuerai a leggere e recensire, grazie ancora!


   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Fonte_di_Castalia