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Autore: LadyOfMischief    13/08/2020    15 recensioni
ATTENZIONE SPOILER TROS
"Ma adesso Rey non poteva più fingere che tutto andasse bene, aveva perso fin troppo e provava un senso di vuoto che non avrebbe potuto colmare, aveva perso una parte di sé che non poteva rimpiazzare nemmeno se l'avesse desiderato"
Dopo la battaglia di Exegol Rey è ancora scossa per la perdita di Ben, non riuscendo ad affrontare tutto quel dolore comincerà delle ricerche per saperne di più sul legame che li univa, definito come "la vita stessa", con la speranza di poterlo sfruttare per riportarlo in vita.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Saving What We Love'
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Mancava poco all'arrivo su Krayiss e Rey si sentiva sempre più impaziente di atterrare, aveva trascorso gran parte del viaggio seduta ed aveva un gran bisogno di sgranchirsi le gambe. Non sapeva cos'aspettarsi, a parte le coordinate il navicomputer non aveva altre informazioni riguardanti quel pianeta e quel poco che sapeva l'aveva appreso dalla sua visione e da Ben. Inoltre non conosceva l'esatta posizione dell'obelisco che indicava l'entrata per la biblioteca, per trovarla si sarebbe affidata alla Forza e si sarebbe lasciata guidare da essa. 
Ad un certo punto durante il viaggio lei e Chewbecca avevano inserito il pilota automatico e si erano concessi qualche partita a dejarik per passare il tempo, Rey non aveva mai giocato prima d'allora, di solito il wookie giocava con Finn e Poe. Chewbecca le aveva insegnato le regole che si erano rivelate più semplici di quanto si fosse aspettata, aveva persino vinto qualche partita e sospettava che il wookie l'avesse lasciata vincere di proposito. Nonostante quella piacevole distrazione a Rey sembravano essere passate molte più ore di quanto non fossero trascorse in realtà, continuava a gettare lo sguardo allo schermo del navicomputer e osservava il numero dei parsec diminuire man mano che si avvicinavano alla destinazione. 
Non appena entrarono nell'atmosfera di Krayiss Rey capì che non sarebbe stato un atterraggio facile, le raffiche di vento erano così forti che il Falcon stava avendo delle serie difficoltà nella discesa. Inoltre era quasi impossibile vedere dove stessero per atterrare, o schiantarsi, a causa della sabbia rossiccia sollevata dal vento. Era una tempesta in piena regola, la condizione peggiore per qualsiasi tipo di atterraggio sicuro, Chewbecca stava facendo del suo meglio con gli stabilizzatori per rendere la discesa meno brusca e le stava dicendo che aveva un gran brutto presentimento.
-Anch'io, non sarà un atterraggio facile!- esclamò la ragazza, detestava le tempeste di sabbia, su Jakku erano abbastanza rare, ma quando capitavano causavano non pochi problemi a chi viveva nel deserto come lei. 
Con un po' di fortuna e qualche manovra forzata Rey e Chewbecca riuscirono a non far schiantare il Falcon nel bel mezzo del nulla. Il wookie le disse che Han sarebbe stato fiero di quell'atterraggio privo di danni per la sua amata nave, Rey si sentì lusingata per quel complimento.
-Ti ringrazio, ma senza di te non ce l'avrei fatta- gli disse, la presenza di Chewbecca la rassicurava e sapeva che senza di lui non sarebbe arrivata fin lì, era sollevata nel sapere che fosse disposto a reggerle il gioco pur sapendo che era una cosa sbagliata. 
La tempesta non dava alcun segno di rallentamento, anzi a Rey sembrava che si fosse leggermente intensificata e questo voleva dire soltanto una cosa: uscire dal Falcon era fuori discussione. Quell'imprevisto la scoraggiò, le tempeste di sabbia potevano durare anche per giorni per quanto ne sapeva e, nonostante avesse abbastanza razioni per una sosta più lunga, non le piaceva l'idea di trascorrere più tempo del previsto in quel posto. Fin dal momento in cui erano atterrati, Rey aveva cominciato a provare una sensazione di gelo che non aveva nulla a che vedere con le condizioni climatiche, era qualcosa che avvertiva nel profondo e non troppo diversa da quella che aveva provato su Exegol. Nonostante ciò non era spaventata, questa volta non si sarebbe fatta sopraffare dall'oscurità com'era successo su Kef Bir, questa volta credeva di potercela fare.


Rey non sapeva dire con precisione quanto tempo fosse passato dal suo arrivo fino alla fine della tempesta, poteva trattarsi di minuti o di ore, ma disponendo di scarse informazioni sul posto non era certa di nulla. Per quanto ne sapeva poteva essere persino trascorsa una notte e non se n'era resa conto. Aveva mangiato qualcosa in compagnia di Chewbecca e poi avevano avviato una diagnostica della nave su suggerimento del wookie, che sospettava avessero subito qualche leggero danno durante l'atterraggio. Chewbecca ci aveva visto giusto, gli stabilizzatori si erano danneggiati dal momento che erano stati forzati al massimo a causa delle raffiche di vento. A detta del wookie però non era una cosa grave e avrebbe potuto effettuare le riparazioni nel giro di poco tempo, perciò si era messo subito al lavoro. 
Chewbecca stava ultimando le riparazioni quando la tempesta era cessata, Rey lo informò che stava per lasciare la nave e mettersi in cammino per trovare l'obelisco che aveva visto in sogno. Chewbecca protestò e le disse che era troppo pericoloso andare senza d
i lui.
-Ho bisogno che tu resti qui al sicuro a finire il tuo lavoro e fare da guardia alla nave, io me la caverò- il wookie replicò che sapeva che era in grado di badare a se stessa, ma non gli piaceva l'idea di lei che vagava da sola in quel posto. 
-Lo sai che niente mi farà cambiare idea, voglio che tu resti al sicuro- insistette Rey, apprezzava la preoccupazione del wookie e non voleva che gli accadesse nulla, qualunque cosa l'aspettasse lì fuori doveva affrontarla da sola. Non era sicura di poter proteggere entrambi dai trucchetti mentali degli spiriti dei Sith. 
-Ci vediamo tra qualche ora- disse per rassicurare Chewbecca, il wookie le posò una zampa su una spalla e le augurò buona fortuna. Prima di uscire Rey prese il blaster dalla sua borsa e se l'assicurò alla cintura, nel corso degli anni aveva imparato che doveva sempre avere con sé qualcosa con cui difendersi da eventuali imboscate e il fatto che Krayiss fosse apparentemente abitato soltanto da spiriti non era un buon motivo per uscire disarmata. 
Rey aprì il portellone e calò la rampa del Falcon, cosa che fece sollevare parecchia sabbia, poi uscì lentamente. Durante la tempesta non l'aveva notato ma il cielo era rosso scuro ed era nuvoloso, osservando meglio Rey notò che le nuvole erano nere come l'inchiostro e lasciavano filtrare a malapena i raggi del sole. Se su Exegol tutto era avvolto da un blu innaturale, su Krayiss era il rosso a predominare e a conferire un'aria tetra a tutto. A rendere tutto ancora più insolito fu il fatto che Rey non sprofondò con i piedi nella sabbia morbida e scura, a differenza di come le accadeva spesso su Jakku, ma sembrava che sotto quello strato di ci fosse una superficie compatta e liscia. L'unica cosa che sembrava avere senso in quel posto era il calore, nonostante fosse tutto nuvoloso soffiava un vento molto caldo e l'aria era abbastanza pesante, ma respirabile. 
Guardandosi intorno Rey vide che era nel bel mezzo del nulla, in lontananza però vide la sagoma dell'obelisco nero stagliarsi contro il cielo cremisi. Chiuse gli occhi ed espanse i propri sensi, il Lato Oscuro lì era potente ed impregnava ogni cosa, percepì soltanto morte e distruzione intorno a lei. Avvertì anche qualcos'altro, erano dei sussurri quasi impercettibili, qualcosa la stava chiamando esattamente come la caverna oscura su Ahch-To e Rey sapeva esattamente cosa fare. Riaprì gli occhi e focalizzò tutta la propria attenzione su quelle voci sommesse e inquietanti, si sarebbe lasciata guidare da esse per raggiungere la meta. Lanciò uno sguardo alle proprie spalle, ammirò il Falcon per qualche istante, vide la rampa richiudersi e tirò un sospiro di sollievo. Chewbecca sarebbe stato al sicuro sulla nave, quel pensiero le diede la forza d'incamminarsi nella direzione da cui provenivano le voci che udiva. 
Non era facile orientarsi con la scarsa illuminazione e Rey doveva prestare molta attenzione a dove metteva i piedi, nonostante ci fosse una superficie stabile al di sotto della sabbia aveva notato che in alcuni punti qualcosa la risucchiava in una maniera simile alle sabbie mobili, ma più rapidamente. Non ci teneva a scoprire cosa provocasse quel fenomeno e non voleva nemmeno sapere se fosse naturale o generato da qualche strana creatura che viveva lì sotto. Il caldo non facilitava le cose, Rey era abituata sia al caldo del deserto che al freddo che calava durante la notte, ma su Krayiss era diverso. Era un caldo schiacciante e che le quasi le toglieva il respiro, Rey rimpianse di non aver portato con sé la borraccia con l'acqua, in passato trascorreva molte ore sotto al sole bevendo poco perché l'acqua potabile non era facilmente accessibile su Jakku e non poteva permettersi di sprecarla. In quel momento le avrebbe fatto comodo avere qualcosa da bere, ma ormai aveva fatto fin troppa strada per tornare indietro.
Più di una volta fu costretta a fermarsi per riprendere fiato e per riposarsi, la destinazione era più lontana di quanto avesse immaginato e aveva la sensazione di aver vagato nel nulla per ore. Capì di star andando nella giusta direzione soltanto perché man mano che avanzava l'obelisco era sempre più visibile. Rey si chiese come stesse Chewbecca, ormai doveva aver completato le riparazioni da un bel po' e sicuramente si stava preoccupando per lei. Riprese a camminare accelerando un po' il passo, i sussurri si stavano facendo sempre più intensi e dopo aver visto soltanto sabbia ovunque Rey iniziò ad intravedere delle rovine. Avvicinandosi riuscì a distinguere colonne spezzate, parti di fondamenta ricoperte dalla sabbia, muri crollati e parti di quello che un tempo era stato un tetto. Qualunque cosa fosse successa lì molto tempo prima irradiava ancora morte e sofferenza, anche senza sforzarsi poteva percepirlo chiaramente.
Ormai i sussurri erano diventate vere e proprie voci che parlavano nell'antica lingua dei Sith, eppure riusciva a comprendere chiaramente che la stavano esortando a proseguire. Rey era consapevole che non poteva fidarsi, ma era l'unico modo che aveva per trovare la strada per la biblioteca. Nonostante sentisse la necessità di fermarsi scelse di non farlo, adesso riusciva a vedere la base dell'obelisco chiaramente, prima arriverai e prima potrai tornare al Falcon si disse.
Quando finalmente raggiunse la base della struttura che torreggiava su tutta l'area ormai era calata la notte ed esattamente come nella sua visione le due lune erano già alte nel cielo facendo capolino da dietro le nuvole, che a quanto pareva lasciavano filtrare soltanto la luce lunare. Non c'era una vera e propria porta, soltanto un arco scavato nell'ossidiana da cui era stato ricavato l'obelisco, Rey spinse lo sguardo oltre l'arco, ma non vide nient'altro che tenebre. Fece qualche passo incerto verso l'ingresso e fu pervasa da un senso di profonda inquietudine.
Tre figure dalle fattezze umane, che sembravano fatte di fumo scarlatto e di cui non riusciva a distinguere i tratti del volto, si materializzarono proprio davanti a lei.
"I Jedi che vengono qui vanno incontro alla propria morte"  una delle figure alla sua sinistra parlò senza muovere le labbra indistinte.
"La ragazzina non è una Jedi" disse la seconda figura.
"Il sangue dei Sith scorre nelle sue vene, ma lo rinnega" aggiunse l'unica figura che sembrava avere sembianze femminili.
"Debole, come l'altro" soltanto quando udì quelle parole Rey si rese conto che si trovava davanti gli spiriti che aveva affrontato Ben.
"Vediamo se avrà la forza di reagire come ha fatto l'altro" replicò lo spirito femminile con una risata inquietante. 
Tutto accadde così velocemente che Rey non ebbe il tempo di replicare, era stata immobilizzata dai tre Sith e percepiva chiaramente che stessero cercando di farsi strada nella sua mente. All'inizio riuscì a respingerli, le bastò concentrarsi e immaginare una barriera invisibile a proteggere i propri pensieri, ma dopo qualche istante cominciò a cedere. Non aveva mai provato nulla del genere né con Snoke né con l'Imperatore, l'uno le aveva estrapolato informazioni e l'aveva torturata, l'altro aveva provato a controllarla. 
"C'è molta paura in te, hai paura di te stessa" le disse uno degli spiriti, un istante dopo Rey avvertì una presenza nella sua propria mente che scavava tra le sue paure più profonde, provò a scacciarla, ma non ci riuscì. Cominciava a sentirsi stanca sia mentalmente che fisicamente e capì che non avrebbe potuto fare nulla per contrastare i Sith. Delle immagini presero forma nella sua mente, vide la sua versione oscura con la sua doppia lama scarlatta e crepitante avvicinarsi ai suoi amici, aveva un'espressione compiaciuta e camminava lentamente come se avesse a disposizione tutto il tempo dell'universo. Vide i suoi amici indietreggiare spaventati puntandole i blaster contro, ma senza sparare, la Rey oscura li disarmò con un gesto della mano. Finn, Poe e Rose supplicavano la ragazza di non far loro alcun male, di fermarsi ma lei si limitò semplicemente ad immobilizzarli con la Forza. La ragazza si avvicinò Rose e con un sorriso inquietante la trapassò con la propria lama, udì i due ragazzi urlare il nome di Rose che ormai giaceva agonizzante sul pavimento. La stessa sorte toccò prima a Poe ed poi a Finn che aveva assistito alla morte di due persone a lui care per mano della sua migliore amica.
"Questa è ciò che sei destinata a diventare, accettalo" disse lo spirito femminile, Rey ormai era crollata in ginocchio e le lacrime scorrevano incessanti.
Altre immagini si fecero largo nella sua mente, ma questa volta si trattava di un ricordo. Lei e Ben stavano combattendo sul relitto della seconda Morte Nera, lei lo incalzava con fendenti e affondi della propria spada, lui si difendeva e allo stesso tempo cercava di non farle del male. Vide il momento in cui Ben aveva percepito la morte di sua madre e si era distratto, era stato allora che accecata dalla rabbia aveva raccolto la spada che lui aveva lasciato cadere e l'aveva usata per ferirlo mortalmente. Si rese conto che non si trattava di un ricordo quando vide sé stessa alzarsi ed abbandonarlo a una morte lenta anziché chinarsi al suo fianco e salvarlo.
"Era così che sarebbe dovuta andare"  le dissero all'unisono i tre Sith. Adesso Rey stava letteralmente singhiozzando e non riusciva a fermare le lacrime, si sentiva sempre più debole e non c'era niente che potesse fare per scacciare quegli esseri dalla propria mente, era sicura che l'avrebbero portata alla pazzia prima di ucciderla. Non aveva più le forze per opporre resistenza, pensò al povero Chewbecca che la stava aspettando e probabilmente l'avrebbe fatto per ore prima di realizzare che non sarebbe più tornata. Pensò ai suoi amici che la credevano al sicuro ed invece non l'avrebbero più vista, ma soprattutto pensò a Ben, aveva dato la propria vita per lei per garantirle un futuro che non avrebbe avuto perché era stata così stupida da andare alla cieca in un posto del genere. 
Proprio quando era sicura di non reggere ulteriormente avvertì qualcosa di diverso, questa volta non vide scene di morte e violenza. Era un ricordo, ma non era interamente suo, vide se stessa davanti al fuoco, avvolta in una coperta e con i capelli bagnati, tendere la mano verso quella di Ben. Quello era stato il momento in cui si erano resi conto di non essere davvero soli e si erano avvicinati. Il ricordo cambiò e questa volta vide il loro primo bacio, vide Ben sorriderle subito dopo e quella era stata la prima volta in cui l'aveva visto felice.
Rivedendo quei momenti Rey capì cosa doveva fare, non sapeva se avrebbe funzionato ma era sempre meglio che morire senza aver reagito. Cercò di ignorare il dolore lancinante che provava alla testa ed il senso di debolezza, doveva concentrarsi soltanto sui bei ricordi e le emozioni positive sperando che fosse abbastanza per contrastare quelle visioni orrende. 
"L'amore non ti salverà" disse lo spirito femminile, che doveva aver visto quei ricordi e capito le sue intenzioni.
-Mi ha già salvata- questa volta Rey riuscì a rispondere, era a malapena un sussurro ma era sicura che i Sith l'avessero sentita. Ripensò al momento in cui aveva sentito la vita scorrere nuovamente in lei e aprendo gli occhi la prima cosa che aveva visto era stato Ben, dimostrando che l'amore in certi casi poteva salvare persino dalla morte. Aggrappandosi a quel pensiero trovò la forza di reagire, doveva farcela a ogni costo.
Le costò parecchio innalzare nuovamente una barriera mentale, ma non le importava, non era così che sarebbe finita la sua vita. Poteva percepire ancora la presenza degli spiriti nella propria mente che cercavano di mostrarle altri scenari orrendi, ma ogni volta che ci provavano Rey sostituiva quelle immagini con i suoi ricordi. 
"Sentimentale, questo sarà la tua rovina"  dissero gli spiriti con un'unica voce prima di dissolversi nel nulla, tutto taceva intorno a Rey, persino le voci che l'avevano guidata si erano zittite. Provò ad alzarsi ma non ci riuscì, era troppo debole e viva per miracolo, perciò non le restò altro che sedersi per recuperare le forze. Quel luogo di notte era ancora più inquietante, specialmente dopo quello che era successo, e Rey non poté fare a meno di gettarsi occhiate nervose alle spalle. 
Sperò che Chewbecca stesse bene e che non avesse avuto la folle idea di lasciare la nave per andarla a cercare, non osava neppure immaginare quanto fosse preoccupato per lei e non poteva biasimarlo. Come aveva potuto essere così incosciente? Conosceva i rischi, Ben l'aveva avvertita inconsciamente e non gli aveva dato ascolto. Adesso che aveva provato sulla propria pelle quell'esperienza tremenda non riusciva a fare a meno di immaginare Ben sentirsi esattamente come si era sentita lei. 
Tentò nuovamente di alzarsi e questa volta ci riuscì, con passo incerto si avvicinò all'ingresso e si apprestò ad entrare.
-Cosa ti è saltato in mente? Potevi morire!- Rey sussultò nel sentire la voce di Ben alle proprie spalle, si voltò e si trovò faccia a faccia con lui. Non sembrava arrabbiato, ma era chiaramente preoccupato.
-Lo so, sono stata incosciente e stupida- ammise evitando di guardarlo negli occhi abbassando lo sguardo.
-Sì, sei stata davvero incosciente, perché non mi hai detto che saresti venuta qui?- le chiese.
-Se l'avessi fatto avresti provato a dissuadermi-
-L'avrei fatto e ci sarei riuscito, anche a costo di farmi odiare da te- le confessò lui.
-Avresti davvero mandato all'aria l'unica possibilità di tornare da me? Io so che parte della risposta è qui-
-Per proteggerti l'avrei fatto, preferirei starti accanto in questo modo piuttosto che saperti in pericolo a causa mia- 
-Non sarebbe colpa tua se mi accadesse qualcosa, tutto ciò che sto facendo è una mia scelta e ho bisogno che tu lo comprenda- replicò Rey sollevando lo sguardo e posandogli una mano sulla guancia, esattamente nel punto dove una volta c'era la cicatrice che lei stessa gli aveva procurato. Se fosse stato vivo avrebbe potuto percepire il calore della sua pelle con le proprie dita, invece avvertì la consueta sensazione di star sfiorando qualcosa non del tutto solido. 
-Lo comprendo, ma ti prego sii prudente e rifletti prima di agire- le disse con dolcezza.
-Te lo prometto...è stato davvero orrendo prima-
-Lo so, ti ho sentita soffrire ed è stata una sensazione tremenda- con quell'affermazione Rey finalmente trovò un senso a quanto accaduto nella propria mente.
-Sei stato tu allora? Tu mi hai mostrato i ricordi che hai di noi?- 
-Sì, non ero sicuro che avrebbe funzionato e mi dispiace aver invaso di nuovo la tua mente, ma non c'era altro modo-
-Mi hai dato la forza di reagire e mi hai salvato di nuovo la vita, non scusarti- gli fece notare lei -Grazie per non avermi lasciata sola- aggiunse con dolcezza.
-Non ti lascerò mai più da sola, te lo prometto- Ben fece qualcosa che la colse di sorpresa, chinò leggermente il capo e le diede un bacio sulla fronte, ancora una volta Rey si trovò a desiderare che fosse vivo -Ma da qui dovrai proseguire da sola- aggiunse.
-Lo immaginavo, questo luogo è colmo di oscurità- 
-Puoi farcela, il peggio è passato- la incoraggiò lui, a malincuore Rey ritrasse la mano e si allontanò per varcare l'ingresso. 





Spazio Autrice:
Sapete che di solito pubblico il sabato, ma per questa settimana ho fatto un'eccezione perché passerò il fine settimana fuori casa e senza pc. Spero che il capitolo vi sia piaciuto (e che non mi odiate per quello che ho fatto passare a Rey).
   
 
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