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Autore: OhayouXD    17/08/2020    0 recensioni
In questo mondo, dove una guerra tra umani e demoni imperversa da 200 anni, riusciranno una ragazza dal passato confuso e un demone dal passato pieno di avversità a fare trionfare la pace? Ad amarsi nonostante i pregiudizi dei popoli?
Ok, ora che vi ho incuriositi per benino, leggete la storia, questa luuuuunghissima storia!
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajeel/Levy, Gerard, Gerard/Erza, Natsu, Natsu/Lucy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I loro inizi Anno 711, Crocus, capitale dell'Impero dei Demoni.

"Natsu!"-si sentì urlare tra le stanze del palazzo imperiale, un grosso edificio costituito da molte torri grigriastre, con alcuni giardini che si estendevano sia all'interno che all'esterno del palazzo, c'era un piccolo castello all'interno di quelle mura e il tutto era ricoperto da un tetto viola che dava sul nero. Insomma, era molto cupo.

Un bambino, di circa 7 o 8 anni, con dei capelli rosa spettinati e dei bellissimi occhi verdi, nonostanze la tristezza che emanava il luogo, corse verso quella figura dalla lunga barba grigia con un enorme sorriso.

"Cosa c'è, zio Atlas?"-chiese il bambino sorridente guardando la figura alta più di 2 metri di fronte a lui.

"Devo parlarti di una cosa molto importante."-disse lui in tono autoritario.

"Di cosa si tratta, zio?"-chiese sgonfiando il sorriso, aveva visto poche volte lo zio Atlas così serio.

"Sai che tuo fratello Zeref non è in grado di gestire il regno, vero?"

"Certo che lo so! Zeref è una frana e poi non vuole neanche gestirlo! Dice di voler restare accanto a Mavis tutta la vita senza quella complicazione"-sputò tutto ad un fiato Natsu, cercando di alleggerire l'atmosfera.

"Bene, allora, sarai tu il prossimo Imperatore!"-esclamò Atlas provocando una pausa di silenzio.

"Zio Atlas... Non credo di esserne in grado..."-disse Natsu abbassando lo sgardo verso il pavimento verdastro.

"Oh oh oh oh! Natsu! Non intendevo adesso! Ti servirà un allenamento."-disse Atlas smettendo di ridere.

"Ma zio Atlas, bisogna essere imparentati con il precedente Imperatore per prenderne il posto, giusto?"-chiese Natsu, anche se sapeva già la risposta.
"Io non sono imparentato con l'Imperatore precedente."

"Vedrai che in qualche modo si farà..."-disse Atlas chiudendo prontamente l'argomento.
"Comunque"-disse Atlas-"Non sarai solo nel tuo allenamento."

"Già."-intervenne una voce femminile e dolce.

Una donna alta circa un metro e ottanza, contando i tacchi, avanzava verso di loro. Aveva i capelli azzurri, raccolti in una lunga treccia con qualche piuma in mezzo e gli occhi celesti. Portava un vestito blu scuro, con la scollatura a cuore e con qualche rosa ricamata  a fondo dell'abito. Era un po' avanti con l'età, ma era molto bella. E portava con se un bambino dell'età di Natsu, aveva i capelli blu, corti,  indossava un paio di pantaloni neri, una camicia e una giaccetta blu che andava ad intonarsi ai capelli. Ma la cosa che più spiccava del suo aspetto era sicuramente quel tatuaggio rosso nell'area di quel suo occhio destro color nocciola.

"Come si può fare questo a un bambino!"-pensò Natsu.

"Grandine! E c'è anche il piccolo Gerard!"-esclamò Atlas abbracciando l'amica venuta da lontano.

"S-sono felice di rivederti Atlas, ma così mi soffochi!"-disse ridendo Grandine.
"Anche Wendy sarebbe voluta venire, ma è troppo piccola."

"Sempre il solito, eh Atlas?"-disse un'altra voce, molto bassa.


Un'altra persona si avvicinò a loro. Era un uomo più alto di Atlas, e pieno di piercirg. Ce ne aveva un sacco. 4 sul naso, 2 nella parte destra del labbro inferiore, 6 in totale per le sopracciglia, e sicuramente ne aveva altri. Sembrava un tipo che a piantargli un chiodo nelle spalla lui ti ringraziasse. Vabè. Portava dei gambali in ferro, una maglia e dei pantaloni neri. Oltre a questo aveva un chioma di capelli argentati da far invidia alla criniera di  un leone.

"Atlas."-disse quel pezzo di ferro ambulante.

"Metallicana."-disse Atlas, per poi fare una specie di saluto tra amiconi.

Metallicana si guardò attorno nervoso per poi dire:

"Hey Gajeel! Dove ti sei nascosto? Vieni fuori!"

"Eccomi papà."-replicò un ragazzino nascosto dietro ad una poltrona.

Da non crederci. Anche lui aveva un sacco di piercing! Insomma, non quanto il padre, però è un ragazzino! Oltre a quell'evidente segno di mente malsana, si notano delle cose. Anche lui ha una criniera incredibile, solo che, a differenza del padre, la sua è nera e spettinata. E' vestito con una canottiera e dei pantaloncini corti. Alla faccia dell'eleganza.

"Lui è mio figlio Gajeel. Saluta, su."-disse Metallicana .

"Ciao..."-mormorò lui.

"Ciao..."-dissero in sincronia Natsu e Gerard.

Dopo una breve pausa di silenzio, Atlas disse:

"Bene Natsu. Loro 2 dovranno compiere l'allenamento con te."

"Devi spiegare anche in cosa consiste l'allenamento."-gli sussurrò Grandine.

"Oh, giusto!"-esclamò Atlas battendo un pugno sul palmo dell'altra mano. 
"Per i primi 3 anni vi allenerete al dojo di Eileen, e per i restanti 7 andrete nella Giungla di Mezzo."

Dopo una breve pausa di silenzio, Natsu esclamò:

"9 anni?! E poi cos'è la Giungla di Mezzo?!"

Gerard si avvicinò a Natsu.

"Guarda che 7+3 fa 10"-sussurrò lui all'orecchio di Natsu.

"Volevo dire 10 anni!"-urlò nuovamente dopo essersi fatto un rapido calcolo sulle mani. Non capiva nulla di matematica.

Anche se quella scena era estremamente comica, nessuno rise.

"Sì Natsu, 10 anni."-ricominciò a parlare Atlas.
"E la Giungla di Mezzo è un territorio che separa parte delle fazioni. Nessuna fazione è interessata al dominio su quel territorio, visto che è piena di animali sconosciuti, e la vegetazione è molto fitta, quindi non ci sarebbe neanche lo spazio per fare un'eventuale battaglia. Oltre a questo, nessuno la vuole perché, a causa della vegetazione, non è possibile costruire nulla, se non qualche casetta in qualche minuscula radura."-spiegò Atlas.

"Ci sono anche delle regole. Non potrete uscire dalla giungla, qualunque cosa succeda. Potrete uscire solo per andare al dojo a rifare le armi, o nel caso in cui qualcuno di voi si ammali o muoia."-disse Metallicana.

"Anche se è improbabile, visto che siete vaccinati per quasi tutte le malattie."-li rassicurò Grandine.

"E alla fine di tutto."-ricominciò Atlas.
"Natsu diventerà Imperatore."

Gli altri 2 bambini non sembravano sorpresi, neanche tristi. Gerard teneva la mano stretta a quella di sua mamma. E Gajeel... Stava mangiando una forchetta?! Ok. Certo.

"Voi lo sapevate già?"-chiese incredulo Natsu.

"Sì, le nostre famiglie hanno il dovere di proteggere quella imperiale, quindi anche il futuro Imperatore."-gli spiegò Gerard.

"E' un nostro dovere."-disse Gajeel mandando giù quei pezzi di metallo.

Atlas si mise in ginocchio davanti a Natsu.

"Natsu."-guardò il ragazzino piangere, gli erano venuti gli occhi rossi.
"Tutti siamo tristi per questa cosa. Non mi vorrei separare da te, e lo stesso vale per Grandine, Metallicana e i loro figli. Ma devi capire che è una cosa necessaria, e quindi va fatta."-disse Atlas con qualce lacrima a rigargli il viso.

Natsu guardò Grandine e Metallicana. Entrambi stavano abbracciando i propri figli in lacrime.

"Sì..."-mormorò Natsu arrendendosi.

"Bene!"-disse Grandine.
"Questa è una cosa che sappiamo solo noi 6. Voi non dovrete mai parlarne con nessuno."

"L'unica persona a sapere di questa cosa, oltre a noi, è Eileen. Voi  non dovrete mai farne parola con nessuno, a meno che sappiate di potervi fidare della persona in questione."-bisbigliò Atlas all'orecchio di Natsu.

"D'accordo."-disse Natsu.

"Fra una settimana inizierà l'allenamento. Il primo giorno del 712."-spiegò Atlas schiarendosi la voce.

"Potrete portare solo i vestiti e qualche effetto personale."-disse Metallicana.

"Sì."-replicarono i 3 bambini dirigendosi verso le loro stanze.

Nessuno di loro però si accorse di quella figura fuori dalla finestra del piano terra che ascoltava la conversazione.

"Ma bene."-disse ghignando quella figura dai lunghi capelli ciano.


Anno 703, Magnolia, capitale del Regno degli Umani.


Lui si svegliò. La luce del sole riempiva la stanza, il pavimento in legno scuro quasi rifletteva quella luce da tanto era lucido. Era da solo nel letto. La donna con cui aveva passato quella bellissima notte era appoggiata a uno di quei mobili scuri. Teneva in mano un aggeggio, che guardava preoccupata, mentre si mangiava le unghie.

"Buongiorno Layla."-disse lui assonnato e sorridente, alzandosi dal letto e cercando i vestiti.

"Buongiorno Jude."-disse Layla sforzandosi di sorridere.

"Cosa c'è che non va?"-chiese lui notando l'aria tesa che aveva Layla.

"Jude, io..."-disse Layla stringendo l'aggeggio che aveva in mano.
"Io sono incinta."-disse tutto ad un fiato.

Ci fu una lunga pausa di silenzio. E Jude disse:

"Cosa vorresti fare?"

"Ecco, vorrei tenerlo... E magari crescerlo insieme a te..."-sussurrò Layla guardando il pavimento.

"Non si può fare."-disse lui serio.

"Ma Jude..."

"Lo sai benissimo che sono già sposato!"-urlò lui.
"Secondo te cosa succederebbe se si venisse a scoprire che l'Imperatore cresce un figlio con una donna che non è sua moglie?!"-urlò ancora.
"Devi abortire!"-disse lui prendendola tra le braccia, facendole anche male.

"No!"-urlò lei tirandogli una ginocchiata nello stomaco che lo fece indietreggiare.
"Crescerò io questo bambino! Tu puoi anche scomparire!"-urlò lei scappando dal palazzo, non facendo vedere le lacrime.


Anno 711, Hargheon, città portuale nel Regno degli Umani.


"Lucy, non correre!"-urlò una figura bionda, con occhi color nocciola e tacchi a spillo che le impedivano la corsa.

"Ok, mamma."-disse una bambina riavvicinandosi alla madre. Era bionda, occhi color cioccolato, un po' più scuri rispetto a quelli della madre. Avrà avuto circa 7 anni.

"Uff... Quanto corri Lucy!"-disse la madre spettinandole i capelli con una carezza.

"Sì, ma tu mi raccontavi spesso, quando ero piccola, che tu, Layla, avevi vinto molte maratone e gare!"-disse Lucy ridendo.

"Sì, ma quando ero più giovane e senza tacchi a spillo!"-ribattè Layla.
"E poi cosa significa "quando ero piccola"? Sei ancora piccola!"-disse Layla prendendo Lucy per mano.
"Dai, siamo scesi dalla collina per fare acquisti! Prendiamo qualcosa di bello!"

"Guarda là, mamma!"-disse Lucy indicando una bancarella di armi dall'altra parte della strada.

"Lucy, lo sai che le armi non mi piacciono. Ma se proprio vuoi posso comprartene una solt... Lucy!"

Lucy stava già correndo per arrivare a quella bancarella. Mentre arrivava un grande carro pieno di merce.

"Lucy!"-esclamò Layla non potendo fare nulla.

"Aaaaaahh!"-urlò Lucy avendo visto il carro a pochissimi centimetri da lei, quando...

Fuuuuuuummm

Il carro si bloccò e Lucy scappò verso sua madre.

"Mamma!"-esclamò piangendo Lucy, mentre lei si avvicinò chiudendola in un abbraccio.

Layla rimase ad abbracciare Lucy, per poi guardare il carro. Era bloccato. Il conducente era fermo con un'espressione che faceva trasparire lo sforzo che stava facendo per placare i 3 cavalli che trascinavano il carro, i cavalli erano fermi. Uno in posizione di corsa, uno sembrava che si stesse per fermare e l'altro era sospeso a mezz'aria.
Il silenzio provocato da quella scena durò molto tempo, quando, dopo circa mezz'ora, il carro ripartì come se nulla fosse.

"Ce l'ha lei."-pensò Layla.
"Non c'è più dubbio. Dopo quell'incendio in campeggio, dove lei era coinvolta, spento da quella nuvola di pioggia che copriva un'area di 30 metri quadrati, o dopo quel terremoto di magnitudo 7, che non colpì per niente la nostra casa. E ora questo."
"Lei possiede la magia che controlla gli Elementi, Fuoco, Ghiaccio, Acqua, Terra, Vento ed Elettricità. Lei possiede Etherion."-pensò Layla per poi essere riportata alla realtà da Lucy.

"Mamma..."
"So che ora sarai arrabbiata, ma vorrei comunque prendere qualcosa alla bancarella."-disse lei indicando quel venditore d'armi.

"No, Lucy, non sono arrabbiata. L'importante è che tu stia bene."
"Ora, siamo venute ad Hargheon per fare compere, no?"-disse Layla allegramente, non facendo notare l'espressione spaventata che aveva sul viso a Lucy.
"Andiamo a vedere quella bancarella!"

"Evvai!"-esclamò Lucy saltellando.

Lucy e Layla si avvicinarono alla bancarella. C'era di tutto. Nunchaku, spade, pugnali, fruste, archi, frecce, scudi e bastoni in metallo affilati. Lucy guardava la bancarella con occhi sognanti. Era incredibile che a una bambina di 7 anni piacessero cose del genere. Era anche molto esperta.

"Mamma, mamma!"-la chiamò Lucy tirandola per il vestito.

"Hai trovato qualcosa che ti interessa?"-chiese la madre.

"Sì!"-esclamò Lucy trascinando la madre fino a raggiungere una coppia di spade.
"Guarda! Questa coppia di spade è a un prezzo basso!"

"Lucy, 400 Jewels non sono pochi..."

"Sì invece! Queste spade sono di ottima fattura!"-replicò lei guardando le spade.
"E poi siamo molto benestanti!"

"E' vero che siamo benestanti, ma non per questo dobbiamo spendere i nostri soldi in oggetti! Bisogna anche donarli in beneficenza!"
"Ma visto che tra poco sarà il tuo compleanno potrei anche fare un'eccezione."

Loro in effetti erano molto benestanti. Layla aveva ereditato l'azienda di famiglia, Love&Lucky, e aveva fatto grandi profitti modificando l'organizzazione e punti di vendita, insomma, se non ci fosse stata lei l'azienda sarebbe ancora sconosciuta al mondo.

"Evvai!"-esclamò Lucy mentre la madre fissava le due katana.

Erano della misura standard, una aveva l'impugnatura verde scuro, con dei quadratini bianchi in mezzo, con attaccata all'estremità, per mezzo di una catenina, una pietra verde a forma di foglia e parte della lama era sostituita da un metallo nero opaco, rendendola un po' meno tagliente in quel punto. L'altra era uguale, a parte il fatto che avesse un'impugnatura blu scuro, anch'essa con dei quadratini bianchi in mezzo, aveva anche, al posto della pietra verde, un cristallo azzurrino a forma di goccia.

"Oh! Vedo che ha occhio, signora!"-disse il venditore non sapendo niente su Lucy. E del resto era difficile immaginare come una bambina di 7 anni si intendesse di armi.
"Quella è la coppia di spade Green Sea. Oggi a soli 400 Jewels!"

Layla guardò Lucy cercando conferma, e quest'ultima fece cenno di accettare.

"D'accordo, le prendo."

Mentre stavano camminando per andare a casa Layla si fermò.

"Hey Lucy, qui siamo vicine a casa. Puoi ritornare da sola? Io devo andare dalla nonna Anna per una questione importante sull'azienda."-disse mentendo.

"Certo mamma!"-disse Lucy mentre si incamminava.

Layla attraversò il giardino pieni di fiori rosa e gialli, per poi andare a bussare alla porta di quella casetta bianca.
Una signora sulla settantina, alta circa un metro e settanta con gli occhi uguali a Layla e capelli grigi apparve dietro la porta.

"Layla!"-fece sorpresa Anna aprendo la porta.

"Ehilà mamma!"-la salutò lei con un abbraccio.

"Come mai qui?"-chiese Anna mentre mangiava una mela e la faceva accomadare in casa.

"Ti devo parlare."-disse Layla in modo serio.

"Spara"-disse Anna buttando giù la mela.

"Sai anche tu che mi rimane molto poco tempo, ormai. Il tumore si sta ingrandendo sempre di più."
"Quando non ci sarò più, voglio che tu insegni a Lucy come usare una spada."

"Certo, ma sai che anche a me manca poco ormai."
"Non so cosa potrà fare quando io non ci sarò più."-disse rattristendosi.

"Lucy è in gamba. Se la caverà."-disse Layla sorridendo.
"Ma ricordati di farla studiare. Già adesso è un pozzo di conoscenza, ma vorrei che imparasse anche un po' di magia come tutta la famiglia."

"Certo, non ti preoccupare. Diventerà migliore della più grande maga di Hargheon, essendone figlia."

"Non voglio che mi chiami così.
"Un tempo ero la migliore. Ora quando uso la magia mi sento male."

"Ok. Mi dovevi dire anche qualcos'altro?"-chiese Anna accompagnandola alla porta.

"Ah, sì. Non dirle nulla di suo padre."-disse Layla uscendo dalla porta e salutando la madre dal vialetto.


Angolo dell'autrice:

Buongiorno o buonasera! Allora, che ve ne pare? Non è malaccio per essere l'inizio ufficiale della mia seconda storia. Nei prossimi capitoli racconterò la storia di Lucy (saranno 3 o 4, probabilmente), poi racconterò quella di Natsu, a cui non ho ancora pensato molto! Questa storia, secondo me, sarà molto carina, se sapessi disegnare bene ci farei anche un manga, ahahah.

Recensite, seguitemi e tutte quelle cose lì!

Ci vediamo nel prossimo capitolo e buon Ferragosto in ritardo! OhayouXD.


   
 
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