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Autore: Purrrfect    17/08/2020    2 recensioni
Può un gesto di gentilezza avere risvolti inaspettati?
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Chat Noir è molto orgoglioso di quello che ha preparato; questa volta la sua amica non dovrà accontentarsi di qualcosa che Ladybug ha rifiutato, ma avrà qualcosa che è stato pensato apposta per lei nella speranza di stupirla, di renderla felice.
Il ragazzo ripensa al baule pieno di regali e si sente in difetto: il suo impegno è ridicolo in confronto a quello di Marinette, ma da qualche parte dovrà pur cominciare a sdebitarsi, no?

§§§
A voi la nostra seconda role, seguito di Bruises.
Buona lettura!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTO II, SCENA II: Disastro



[Ladybug]
 
 
"Scusa, sembra la trama di una brutta telenovela, vero?", chiede Chat Noir, dopo aver raccontato tutto, tutto, ma proprio tutto quello che gli frulla per la testa, con un sorrisetto rassegnato che Ladybug non si sente minimamente di ricambiare.
È appena diventata Guardiana della Miracle Box ed è con presunzione che ha creduto di dover togliere il Miraculous a Chat Noir, e invece...
E invece ora è lei quella che dovrebbe fare un passo indietro e non solo dovrebbe togliere il Miraculous a Chat Noir, ma dovrebbe anche rinunciare alla Miracle Box e tanti saluti ai supereroi di Parigi. Oppure sperare d'ora in avanti di non venire mai akumizzata, perché se mai accadesse, oltre ad essere la prima a consegnare gli orecchini magici a Papillon, probabilmente andrebbe dritta dritta a recuperare l'anello di Chat Noir, che secondo quello che ha detto lui... Potrebbe essere quello al dito di Adrien Agreste!
Si sente avvampare al pensiero che ci sia proprio Adrien sotto quella maschera, ma ricaccia indietro tutto il lato sentimentale della cosa — che oltretutto potrebbe risultare davvero ridicolo: andiamo, Adrien si sarebbe dichiarato come Chat Noir a Ladybug che in realtà è Marinette che l'ha rifiutato per rincorrere, per l'appunto, Adrien? Assurdo!
Si chiede se sia meglio per entrambi che questa storia si concluda qui e ora, lui con una risposta che possa far sì che non sollevi dubbi sulla doppia identità di Marinette, lei senza poter verificare chi ci sia realmente sotto la maschera di Chat Noir: si stanno esponendo troppo, si stanno comportando entrambi da incoscienti. Maestro Fu non sarebbe per niente fiero di loro!
Deve riorganizzare le idee, questa volta senza Miraculous.

Si prende un momento per rispondere. 
"Chaton, io credo tu debba seguire il tuo cuore, ma non credo sia saggio per te e Marinette vedervi ancora. Tu sei un supereroe, lei è una civile. E se Papillon decidesse di prenderla di mira?"

Ammette che le fa male l'idea di sapere che non riceverà più visite dal suo Gattino, ma non c'è soluzione che basti a tenere entrambi lontani dai guai.
E che dovrebbe dire, ora, a riguardo dell'amico di Chat Noir? Il fatto che solo per vie traverse sia riuscito a scoprire che la sua migliore amica è innamorata di lui è una prova schiacciante che Chat Noir sia andato a spifferare tutto ad Adrien (e in tal caso Ladybug non potrebbe comunque arrabbiarsi con lui, perché non si suppone sia Marinette!), oppure che Adrien stesso sia Chat Noir. E che dire del fatto che proprio quella sua amica ora lo stia evitando solo per permettergli una relazione sana con la sua fidanzata, che potrebbe essere Kagami? Ora che ci pensa, sia la vita sentimentale di Chat Noir che quella di Adrien sembrano combaciare alla perfezione.

Per quanto sia curiosa da morire di sapere se sotto quella maschera ci sia davvero Adrien, non può permettersi di indagare oltre. Potrebbe, però, trarre vantaggio dalla situazione, consigliando al possibile Adrien di provarci con la possibile Marinette? Cosa ne sarebbe della possibile Kagami?
No, si dice, calma Marinette.
Sente che potrebbe scoppiarle il cervello da un momento all'altro, come un cocomero asinino maturo, e non crede di aver mai dovuto affrontare una situazione così difficile, nemmeno quando Chat Noir ha quasi scoperto la sua identità segreta e ha dovuto tirar fuori Multimouse. Può farcela, si dice, lei è Ladybug!

"Mi rendo conto che non sia facile per te, per noi, portare questo fardello sulle spalle. Anche se provassi dei sentimenti per te, non potremmo stare assieme", sussurra piano, volgendo lo sguardo altrove. Prova un dolore terribile a pronunciare queste parole, ma non può permettersi di sbagliare oltre.
"Non possiamo sapere tutto l'uno dell'altra: le nostre identità devono rimanere segrete. Siamo entrambi dei supereroi, Chat Noir. Non abbiamo scelta."

Prova una grandissima sensazione di deja-vu, questa volta più pesante, come se avesse appena ricevuto un pugno in pieno stomaco.
Si alza dalla poltroncina, dà un'ultima occhiata in giro con una tristezza atroce, tira fuori lo yo-yo e lo aggancia sul tetto di un altro palazzo, pronta a buttarsi giù.

"Ma se avessi bisogno di un abbraccio, non esiterò a dartelo", aggiunge, con un sorriso amaro.

Si lancia nel vuoto senza aspettare una risposta e ci mette poco a raggiungere la botola della sua camera da letto, da cui si cala prima di rilasciare la trasformazione.
Si stringe il cuscino al petto e chiude gli occhi.
Trattiene le lacrime e si lascia consolare da Tikki: ora non può davvero permettersi di essere akumizzata.
 
 
[Chat Noir]
 
Chat Noir rimane frastornato dallo sfogo della sua collega. Le ha chiesto un consiglio e invece ha ricevuto un ordine: stare lontano da Marinette.
Non l'ha mai nominata, e anche se ha ammesso di aver passato la serata con lei, come ha potuto Ladybug andare così a colpo sicuro?
È intelligente, intuitiva, ma questo non spiega come abbia capito di chi stesse parlando.

"Non è possibile", mormora il ragazzo cercando di bloccare i pensieri che rischiano di travolgerlo. Per impedirsi di seguire il filo dei suoi ragionamenti, si rimette a sistemare quello che è rimasto della serata. Non c'è stato bisogno del Cataclisma per distruggere tutto, considera con amarezza.

Quando finalmente torna a casa è esausto, ma ha bisogno di qualche minuto per essere certo di riuscire a controllarsi.

"Ritrasformami", ordina cupo.

Quando Plagg compare non osa nemmeno chiedere la sua solita dose di Camembert. Ha l'aria afflitta e aspetta lo sfogo di Adrien.

"Hai intenzione di dirmi di nuovo di fare finta di niente? O vuoi cercare di convincermi che lei non è chi penso che sia?"

Adrien lancia a Plagg il suo formaggio, il kwami lo prende senza entusiasmo e fa uno sforzo evidente per ingurgitarlo in un boccone: vedere il suo padrone in quelle condizioni gli ha fatto passare l'appetito.

"Senza contare che potrebbe perfino aver capito chi sono!", esclama esasperato.

Deve calmarsi. Riflettere. C'è una soluzione per tutto, l'ha imparato da Ladybug. Plagg galleggia a mezz'aria con un'espressione così preoccupata che Adrien non avrebbe mai pensato di potergli vedere.
In qualche modo trova la forza di sorridere.

"Negare sempre e comunque, anche l'evidenza. Giusto?"

Chiede al kwami, guadagnandosi un'occhiata stupita. Va a sedersi alla scrivania.

"Ho bisogno che le porti un messaggio da parte di Chat Noir", afferma mentre è intento a scrivere qualcosa su un foglietto.

"Ma...", prova a obiettare Plagg.

"Se non lo fai tu, dovrò farlo io", lo zittisce risoluto il ragazzo.

"Perchè non le lasci un messaggio con il tuo catphone?"

"Ho bisogno che lo legga subito. Ti prego".

Sospirando rassegnato, il piccolo dio della distruzione prende il biglietto e vola nella calda notte estiva per recapitarlo. Mentre lo osserva allontanarsi, Adrien ripensa alle poche parole che ha scritto per Ladybug:
 
Ammesso e non concesso che la ragazza di cui ti ho parlato fosse Marinette, non riesco proprio a spiegarmi come tu sia potuta giungere a una simile conclusione.
O forse sarebbe più corretto dire che una spiegazione l'avrei anche trovata, ma preferisco non prenderla in considerazione: non voglio rinunciare a essere Chat Noir, così come tu non vorresti rinunciare ad essere Ladybug. Quindi, per il bene di tutti, seguirò il saggio consiglio che Plagg mi ha dato tempo fa, e farò di nuovo finta di niente. Potrei consigliarti di fare altrettanto, ma su una cosa devo darti ragione: non tornerò più da Marinette, quindi puoi smettere di preoccuparti per la sua sicurezza.
 
È stato troppo duro? Forse. Anche per lui è stato difficile e doloroso mettere insieme quelle parole; l'ultima promessa, poi, gli ha spezzato il cuore.
Guarda il suo telefono e riesce a malapena a resistere alla tentazione di mandare un messaggio a Marinette. Vorrebbe chiamarla, sentire la sua voce, ma è sicuro che non gli risponderebbe.

"Siamo fatti l'uno per l'altra, ne sono certo. Prima o poi lo capirai anche tu".
 
 
[Marinette]
 
"Marinette."

Plagg è costretto a schivare un pugno nella sua direzione, quando Marinette cambia posizione, da fetale a quattro di bastoni.
Tikki ridacchia.
"È fatta così. Quando dorme, non si rende conto di niente", si avvicina alla testa della ragazza e afferra una ciocca. "Vieni, ti aiuto a svegliarla."

Plagg imita il suo gesto, e quando Tikki dà il via, iniziano a tirare assieme.
 
 Marinette si sveglia con un urlo, e per poco non cade giù dal soppalco quando si ritrova Plagg e Tikki davanti, con un'aria tra il serio e il divertito.

"Che succede?", biascica, lottando per tenere le palpebre aperte.

"Marinette, Chat Noir mi ha mandato qui per consegnarti questo."

A tastoni accende la lucetta sopra la mensola e dà un'occhiata a ciò che Plagg le sta porgendo: un foglietto piegato in due.
Senza preavviso il ricordo della serata appena trascorsa con Chat Noir le occupa la mente, mandandole una fitta allo stomaco.
Afferra il biglietto, lo apre e inizia a leggerlo.
È incredula di fronte alle parole che legge, una dopo l'altra, senza nemmeno accorgersi di trattenere il respiro.
Ha fatto un disastro, e forse Chat Noir è arrivato a capire la sua identità.
Grugnisce, maledicendo tutta la serata. Deve assolutamente trovare una soluzione, non può lasciare che tutto vada in malora così.
Si alza dal letto con un vigore che non pensava avrebbe mai avuto da appena sveglia e scende dal soppalco. Si siede alla scrivania, accende l'abat-jour e tira fuori carta e penna.
Dà un'occhiata ai due Kwami e sorride: hanno approfittato della situazione per chiacchierare a bassa voce come due piccioncini.
Decide di seguire il loro esempio: con calma e positività, inizia a scrivere.
  
Chat Noir, ti sembrerà strano, ma anche io ho avuto modo di chiacchierare un po' con Marinette.
Sebbene non lo dia a vedere, lei prova una forte ammirazione per noi: non rinuncerebbe mai a una serata con Chat Noir.
Mi spiace solo non sia più fattibile affidarle il Miraculous del topo: è stata una brava Multimouse e il suo unico sbaglio è stato quello di trasformarsi di fronte a te. Non posso permettermi che Marinette corra altri rischi.
Quando stasera, dopo un falso allarme, vi ho visti vicini su quel tetto a chiacchierare come una coppietta felice, mi si è acceso un campanello d'allarme.
Ho aspettato che la riaccompagnassi a casa e poi mi sono mostrata a te, e ti chiedo scusa se non mi sono bevuta tutto quello che mi hai detto: avevi gli occhi da innamorato, mentre parlavi della serata appena trascorsa con lei.
So che è dura, Chat Noir. So che fa male. Anche io sto trascorrendo un periodo abbastanza difficile: essere la Guardiana della Miracle Box è un peso non indifferente che mi grava sulle spalle, e non riguarda solo la Miracle Box, ma il fatto che debba sostenere questo peso senza i miei amici. Ci sei solo tu, Gattino.
Non voglio che questa serata rovini il nostro rapporto, Chat Noir. Voglio che lo rinforzi.
Stasera mi sono comportata come se fossi stata il tuo grillo parlante, e l'ho fatto per la sicurezza di Marinette, tua e di tutta Parigi. Ogni parola che mi usciva era una pugnalata al cuore.
La tua felicità e quella di Marinette sono importanti per me, siete miei amici, ma non posso permettervi di correre un rischio così grosso. Sono sicura che un giorno tutto si sistemerà. Te lo prometto, Gattino.

P.S: è una magra consolazione, rispetto a tutto il fardello che devi sopportare, ma ero seria quando ti dicevo che se avessi avuto bisogno di un abbraccio, te lo avrei dato.
 
Riguarda il foglietto compiaciuta, quando si ricorda di aver ammesso a Chat Noir, nei panni di Marinette, di essere stata lei l'autrice di quel bigliettino d'amore. Accende quindi il PC, ricopia tutto su Word e stampa. Almeno, così, Chat Noir non avrà modo di confrontare le due scritture. Prende comunque un adesivo a forma di coccinella, per non far sembrare il foglio stampato un asettico comunicato di vitale importanza, e di fianco ci disegna una faccina stilizzata di Ladybug con la linguaccia di fuori, #andràtuttobene inserito in un fumetto.
Piega il foglietto in quattro e lo porge a Plagg, con un sorriso.

"Ecco, questo dovrebbe sistemare le cose tra di noi."

Plagg afferra il foglietto e con un saluto oltrepassa la botola, rimasta aperta per il caldo.
 

 
[Adrien]
 
"Adrien! Che cosa fai? Ladybug ha detto..."

Il ragazzo chiude a chiave il cassetto dove ha riposto il messaggio di Ladybug. Senza leggerlo.

"Ho capito, Plagg, ma non credo che sia il momento adatto. Non ti ha detto che devo restituire il Miraculous, giusto? Quindi va bene così. Non voglio leggere questa lettera per dover fingere di credere all'ennesima bugia"

Ripensa alla faccina scherzosa disegnata all'esterno, allo slogan scritto nel fumetto.

"In qualche modo si sistemerà tutto. Ho solo bisogno di tempo".

   
 
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