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Autore: Dama delle Comete    29/08/2020    2 recensioni
"Tu temi di deludere tuo padre e gli altri, vero?"
Non suonò come una domanda vera e propria. Hiccup annuì di controvoglia senza aggiungere nulla. Da due anni era sopraffatto dalle aspettative altrui.
"Andiamo, non è detto che venga scelto tu! Il calice non guarda mica chi ha compiuto più imprese degli altri, è tutto casuale!" lo consolò Astrid.
"È proprio della casualità che non mi fido."

Un tentativo di riportare il Torneo Tremaghi in auge, tra vecchi amici, nuove conoscenze e difficoltà. Ma qualcuno trama per sabotare la gara.
Genere: Fantasy, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiccup Horrendous Haddock III, Jack Frost, Merida, Rapunzel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Parte 21: Settimo anno da questa parte!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il giorno della partenza, Merida e Jack trascinarono i loro bauli giù per le scale fino alla Sala d'Ingresso, insieme agli altri Grifondoro. Si sistemarono accanto a un muro e si sedettero sui loro bagagli. Era una bella giornata di sole. 

La sala era tutta un vociare agitato di studenti del settimo anno che si salutavano, ridevano e piangevano. Quelle sarebbero state le loro ultime ore a Hogwarts, e la tristezza cominciava a farsi sentire. 

"Secondo te ci sarà la prossima edizione del Torneo Tremaghi, tra cinque anni?" chiese pigramente Merida appoggiando il mento sulle mani. 

"E chi lo sa, questa volta ci hanno rimesso ben due presidi, ma non è stata colpa della gara. Forse ritenteranno." rifletté il ragazzo. 

"Ehi, Jack" disse Merida a un tratto, sottovoce, "ti è dispiaciuto non aver vinto?" 

Lui giocherellò con la chiusura del baule. "Nah, sono più contento di essere vivo. Stavolta ci sono andato davvero vicino." 

"Già." 

Rapunzel arrivò poco dopo, tirando la valigia dietro di sé. Insieme a lei c'era Eugene, che aveva l'aria sconfortata. 

"La carrozza sta già per partire, vi devo salutare, gente" disse sospirando. 

"Come farete a tornare senza Gothel?" si informò Jack. 

"I cavalli conoscono la strada, ci arrangeremo in qualche modo." 

"Scrivimi appena puoi" gli raccomandò Rapunzel, gettandogli le braccia al collo con gli occhi lucidi. 

"Stammi bene, Fitzherbert" disse Jack alzandosi per allungare la mano a Eugene. 

"Ascolta quello che ti dice Punz, ti eviterà di cacciarti nei guai" aggiunse Merida. Eugene strinse la mano di Jack e si decise a scendere i gradini di pietra, voltandosi ogni tanto per guardare Rapunzel. Lei agitava il braccio, mentre Merida le passava un fazzoletto per asciugare i suoi caldi lacrimoni, ormai avviati. 

Quando la bionda si calmò, la carrozza di Beauxbatons era diventata una macchiolina blu nel cielo, e i ragazzi di Durmstrang erano arrivati a salutare. 

"Oh, non credo che ce la farò a vedere qualcun altro andar via" piagnucolò Rapunzel piazzandosi in mezzo a Merida e Jack, stringendo i due per un braccio a testa. 

"È solo per un po'" la rassicurò Astrid, intanto che il gruppetto si avvicinava. "Organizzeremo presto una rimpatriata, vedrai." 

Chiacchierarono per qualche minuto, scambiandosi i propri progetti per le vacanze, tranne Jack, che si tenne molto sul vago. Quando Skaracchio venne a chiamarli per avvertirli che la nave era pronta a salpare, i ragazzi si dissero gli ultimi saluti, un po' commossi, si promisero di incontrarsi presto e lasciarono il castello. 

Hiccup rimase indietro. Astrid gli rivolse uno sguardo interrogativo, fermandosi sulla soglia. 

"Voi andate, resto qui solo un attimo" le disse il ragazzo. Lei assunse un'espressione comprensiva, e con un sorriso raggiunse gli altri di corsa, senza voltarsi. Merida pensò che fosse davvero strano non sapere quando si sarebbero rivisti. 

Hiccup fece per dire qualcosa, ma chiuse la bocca vedendo la madre di Merida. 

"Mamma, che ci fai qui?" esclamò la ragazza.

La donna si lisciò una piega delle vesti, imperturbabile. "Devo parlare con il professor Nord, poi tornerò al Ministero. Inoltre, volevo essere io a consegnare questa al signor Overland." 

Tese la mano, porgendo una busta dall'aspetto ufficiale a Jack, che fece un salto. "Non mi dica che…" 

"Congratulazioni, signor Overland. L'Ufficio Auror ha accettato la tua candidatura, il corso inizierà a settembre" proclamò Elinor, malcelando un gran sorriso. Gli altri tre non credettero alle loro orecchie. 

"Hai fatto applicazione per il corso da Auror?!" 

"Ecco cosa stavi architettando!" 

"Perché non ce l'hai detto subito?" 

Jack strinse la lettera con fare imbarazzato e borbottò: "Ve lo volevo dire solo se mi avessero accettato, se no mi avreste preso in giro." 

Merida gli tirò un calcetto sulla gamba. "Certo che no, scemo!" 

"Perché questa decisione?" chiese Rapunzel curiosa. "Pensavo volessi fare il giocatore di Quidditch, come Astrid." 

"Ci avevo pensato, ma anche l'idea di fare a botte con i criminali sembrava interessante" ammise Jack. Finora sei sempre stato tu il criminale, pensò Merida.

"Di sicuro resteranno impressionati dal tuo talento nell'Occlumanzia" commentò Hiccup, probabilmente pensando a quando Jack aveva respinto Black nella foresta. 

"È andata così, da quanto ho sentito" affermò Elinor, e si voltò verso Rapunzel. "Merida mi ha raccontato che aspiri a lavorare al Ministero, dico bene?" 

Lei arrossì e si sistemò una ciocca bionda dietro l'orecchio. "Sì, signora, è il mio sogno." 

"Ora che ci penso, un'assistente mi sarebbe molto utile, soprattutto in questo periodo di caos. Mi pare che i tuoi voti siano più che sufficienti" rifletté la donna pensosa. Rapunzel rimase come folgorata. 

"Io? Assistente alla Direttrice dell'Ufficio di Cooperazione Magica Internazionale?" disse tutto d'un fiato. 

"Certo. Scrivimi pure, durante l'estate, così da metterci d'accordo per un colloquio." 

Rapunzel le saltò addosso entusiasta, abbracciandola. "Grazie, Madama DunBroch!" 

Lei se la staccò di dosso con gentilezza e si schiarì la voce. "Bene, allora arrivederci, ragazzi." 

I quattro le espressero i loro riguardi (Merida si beccò una serie di raccomandazioni dalla madre) e la osservarono salire le scale. 

"Accidenti, io e Rapunzel saremo colleghi, prima o poi" esclamò Jack quando se ne fu andata. 

"Prima devi superare il corso da Auror" replicò Hiccup. 

"Sì, sì. Ehi, Merida, perché non ti iscrivi anche tu? Potremmo andarci insieme" domandò l'altro illuminandosi. La ragazza storse il naso. 

"Forse un giorno ci proverò, ma prima voglio fare altro." 

"Tipo?" 

"Non lo so… viaggiare, provare cose" ripose Merida alzando le spalle. Stava fingendo disinteresse, ma in realtà si sentiva fremere dall'eccitazione. "Magari farò il giro del mondo. E tu, Hiccup?" 

Lui era molto più sicuro. "Pensavo di creare una riserva di draghi, a casa, e continuare a studiare le creature magiche. Prima però devo scrivere al nostro Ministero per cambiare quella stupida regola che non ammette i Nati Babbani a Durmstrang, e convincere Sdentato a non arrabbiarsi per averlo lasciato da solo."

"Sdentato qui, Sdentato lì" sbuffò Merida. "Dovrai presentarcelo, quando ci vediamo." 

"Sicuro, sono certo che gli piacereste molto" annuì Hiccup. Poi gli venne in mente qualcosa che lo fece rabbuiare. "Mi metterò al lavoro finito il funerale." 

Rapunzel gli strinse una mano lentigginosa con contrizione. "Dovremmo essere là con te, Hic, invece di pensare solo a noi." 

"Tranquilla, per me sarà come se fossimo insieme" la tranquillizzò lui. 

"Hic!" chiamò la voce di Skaracchio da fuori. "Stiamo aspettando te, sbrigati!" 

Il ragazzo si girò nuovamente verso di loro. "Mi sa che è ora" mormorò stringendo le labbra. 

Rapunzel abbassò lo sguardo, nascondendo il rossore agli occhi. Jack pareva voler fare di tutto per non guardarlo in faccia. 

Merida prese in mano la situazione. 

"Oh, e che cavolo!" esclamò a voce altissima, esasperata, e li tirò tutti e tre in una forte stretta. Inizialmente, emisero versi di protesta, ma dopo si lasciarono abbracciare. Merida restò indifferente, tenendoli vicini a sé. Non potevano, non dovevano accorgersi che stava piangendo come una mocciosa.  

Rimasero così per un po', tra le occhiate perplesse degli altri studenti, finché Merida decise che era abbastanza e sciolse l'abbraccio. Fortunatamente le era passato il momento di debolezza, altrimenti Jack avrebbe sicuramente tirato fuori le sue migliori battute sulle lacrime per tutto il viaggio. 

"Meglio che vada, prima che vengano a costringermi" disse Hiccup arretrando impacciato verso l'uscita. 

Non aggiunsero altro, e lo guardarono varcare le porte per imboccare il sentiero che portava al Lago Nero per l'ultima volta, con i capelli e la divisa rossa illuminati dal sole. 

 

 

 


 

 


"Settimo anno da questa parte!" 

Jack si riscosse e sbatté le palpebre, sorpreso dalla voce di Bunnymund che gridava. Gli altri stavano raccogliendo bauli e gabbie, affannandosi per fare presto, ma il professore li fece sparire nel nulla con un cenno della bacchetta. Il vociare crebbe di volume. 

"Troverete i vostri bagagli sul treno" disse Bunnymund asciutto. Era un'impressione, o aveva appena tirato su col naso?

I tre seguirono il fiume di studenti, guidati dal professore, e attraversarono il cortile fiancheggiando il castello. Percorsero lo stesso passaggio nella roccia su cui si erano inerpicati anni prima, ritrovandosi nel piccolo porto sotterraneo. Era umido e buio esattamente come Jack lo ricordava. 

Dietro le indicazioni dell'insegnante, i ragazzi salirono sulle piccole barche, stavolta tre al massimo, perciò il gruppetto di Jack ebbe la propria imbarcazione personale. 

Mentre aspettava che le sue amiche montassero sulla barca, attente a non bagnarsi l'orlo dei vestiti, Jack vide con la coda dell'occhio la ragazza che gli aveva portato il biglietto di auguri quando era in infermeria. Anche lei era attendeva di salire. 

Jack le fece un cenno di saluto. L'altra volta non si era accorto di quanto fosse carina, orecchini di piume compresi. Lei alzò timidamente la mano, sorridendo. 

Il ragazzo stava cercando di ragionare in fretta se rivolgerle la parola, dato che quando era stato ricoverato l'aveva a malapena ringraziata, ma qualcuno gli tirò la manica, e Merida lo esortò a salire in fretta. 

Jack si accoccolò sul legno, che scricchiolò appena. Le imbarcazioni si staccarono dalla riva silenziosamente e scivolarono nel tunnel adombrato verso la cortina d'edera che nascondeva l'uscita.

Quando furono al largo, parecchie teste iniziarono a girarsi verso il castello, oltre alla barca di Jack, che era tra le ultime, per dare uno sguardo finale. Lui non li imitò, senza sapere bene il perché. Aveva la vaga impressione che, facendolo, dopo non avrebbe avuto il coraggio di guardare avanti. 

"Che roba è?!" 

Istintivamente, scordandosi del suo proposito, Jack seguì il braccio teso di Merida, e rimase di stucco. Il cielo sopra il castello era illuminato da fuochi d'artificio che brillavano intensi anche sullo sfondo chiaro del mattino. Dopo un attimo si accorsero che componevano delle immagini, o meglio, delle scene. Quando Jack si rese conto di star guardando i suoi ricordi migliori di Hogwarts, il suo cuore si gonfiò di emozione come un palloncino. 

Ecco la sua versione undicenne salire sull'Espresso di Hogwarts, difendere Rapunzel dai bulli sul treno, poi stringere la mano a Merida, entrambi in punizione da Bunnymund il primo giorno. Quella volta al secondo anno, quando avevano aiutato Rapunzel a tenere nascosto il camaleonte che avevano salvato, prima che gli insegnanti lo portassero via! 

Oppure, la prima gita a Hogsmeade, l'anno successivo, e la prima partita di Quidditch di Jack! E quel Natale assurdo al quarto anno, quando qualcuno aveva vestito un Troll da Babbo Natale, e lo aveva sguinzagliato in Sala Grande durante il banchetto… L'incidente con i gufi, quando avevano quindici anni, quello non lo ricordava! Rapunzel li aveva sgridati per una settimana. 

Gli esami, lo stesso anno, e l'immagine limpida di loro tre chini sui libri, un po' determinati, un po' disperati. La vittoria della Coppa delle Case, il sesto anno, quella volta in cui avevano superato Serpeverde all'ultimo minuto… 

L'arrivo delle scuole straniere, a ottobre, e il racconto di Hiccup… La loro conversazione sulla Torre di Astronomia, dopo l'estrazione dei nomi… Le ore passate in biblioteca a prepararsi, i pomeriggi al lago, le visite al villaggio tutti insieme… Il momento in cui gli occhi di Mary si erano riaperti dopo aver bevuto il suo antidoto, la bizzarra esperienza del Ballo del Ceppo… Jamie che non batteva ciglio alla storia della sua famiglia… 

Quando avevano ritrovato Rapunzel sana e salva, e la madre di Merida era corsa da loro sotto forma di orso; l'euforia della terza prova e la folla che faceva il tifo… 

La sensazione meravigliosa di liberazione quando aveva combattuto la Legilimanzia di Black, l'ammirazione dei suoi compagni di scuola… Hiccup che si presentava al Banchetto d'Addio, ferito ma fiducioso… 

I piani per il futuro, i sorrisi e l'ultimo abbraccio dei quattro… 

I fuochi d'artificio si spensero piano, lasciando l'aria sopra il castello luccicante di colori sgargianti. Jack deglutì forte. Il cuore gli andava a mille, sembrava volesse scappare via. 

Aveva il sospetto che le visioni fossero opera di un potente incantesimo di Nord, e fossero state diverse per ognuno, perciò guardò Merida e Rapunzel, che avevano tutte e due il viso rigato di lacrime. Stavano ancora fissando il cielo, in cerca di chissà quale miraggio. 

Che cosa sdolcinata, pensò Jack spostando la vista annebbiata sulla superficie liscia del lago. Davvero smielata, si ripeté passandosi la manica dell'uniforme sugli occhi. 

Per poco non si fece sfuggire l'immagine della nave di Durmstrang che veleggiava poco lontano, sollevando piccole onde che scossero le barche. Al ragazzo parve di scorgere qualcuno che si sbracciava per salutare a prua, ma anche se poteva benissimo essere stato uno scherzo della sua immaginazione, Jack ricambiò il gesto, solo più discretamente. 

Qualcuno fece una risatina bassa alla sua destra, mentre la grande nave si inabissò senza fare rumore e scomparve, lasciando le increspature sul lago come unica prova del suo passaggio. 

Jack si ritrovò a pensare ai mesi che avrebbe trascorso a casa da sua madre e sua sorella, prima di tornare nel Regno Unito per frequentare l'addestramento da Auror. Avrebbe dovuto alloggiare in un albergo, o qualcosa del genere. Doveva ancora informarsi sui dettagli. 

Era tutto incerto e rassicurante allo stesso tempo, un sentimento di nervosismo misto a entusiasmo. Sarebbe stato difficile, all'inizio, forse stressante, ma era il futuro che si era scelto lui, e sapeva già che ne sarebbe valsa la pena. 

Jack soffermò lo sguardo su Hogwarts ancora per un istante, poi si voltò verso la stazione di Hogsmeade, sempre più vicina. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note

Scusate il ritardo, c'è stata una tempesta e sono rimasta senza corrente per un po'!

Allora,eccoci qui. Cavolo, sono commossa.

La stesura di questa storia si è svolta nella seconda metà di luglio, quando mi è venuta voglia di scrivere qualcosa, e ho deciso di pubblicarla nella speranza che divertisse almeno qualcuno. Ci sono state diverse visite, quindi direi di essere riuscita nel mio proposito! 

Posso finalmente dire quanto odio il titolo che ho scelto, quindi sono bene accetti consigli! La "più una", l'avrete capito, si riferisce alla crescita che hanno dovuto affrontare i personaggi, chi più, chi meno. Infatti, mi dispiace non aver reso gli archi narrativi di Rapunzel e Merida interessanti quanto quelli dei ragazzi, che erano anche più drammatici. 

Un'altra cosa di cui mi pento è lo smistamento di Rapunzel in Tassorosso: ce la vedo bene anche in Grifondoro, e averla messa in una Casa diversa dai suoi amici mi ha solo dato problemi, probabilmente è l'unico dettaglio che cambierei. 

Come è facile notare, mi sono divertita a inserire molti riferimenti al libro originale, oltre che ai film dei Big Four, e ho anche reso qualche omaggio a una vecchia fic che avevo cominciato anni fa (sempre Hogwarts!AU). La scena di Jack e Merida che fanno amicizia in punizione ne è un esempio. 

Se dovessi scrivere altre storie in futuro, e a questo punto non lo escludo, ma non si sa mai, mi sforzerò di migliorare nelle scene d'azione. Non sono terribili, ma ho preferito di gran lunga le scene più rilassate. 

Mi scuso ancora per aver dato così tanto spazio a Hiccup, ma come ho detto spesso, scrivevo soprattutto per me, e lui è il mio preferito, quindi è tutto molto self-indulgent. 

Non so se e quando pubblicherò ancora, perciò mi permetto di fare un po' di self-promo: la mia passione principale è il disegno, se avete voglia di vedere cosa faccio mi trovate su Instagram come alicesketch. 

Faccio poi un ringraziamento speciale a MaJo_KiaChan_, che ha avuto la gentilezza di fare diverse recensioni. Sei dolcissima! 

Bene. Per l'ultima volta, grazie per aver letto fino a qui!



 

  
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