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Autore: Stekao    07/09/2020    10 recensioni
Kaori è finalmente felice. Ryo, seppur indirettamente, le ha confessato i suoi sentimenti alla radura, ma le cose non vanno esattamente come lei avrebbe sognato e di fronte all'ennesima delusione, questa volta la ragazza prenderà una decisione fondamentale che avrà un impatto decisivo nella vita di city Hunter.
Per la prima volta provo a pubblicare una ff in capitoli dando vita ai miei desideri e mostrando una Kaori più risoluta di fronte ai comportamenti, spesso discutibili, del socio.
Spero l'apprezzerete. Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Capitolo 4

Quello stesso pomeriggio, una volta pronti i documenti falsi, i quattro si recarono all’hotel come da copione.

A Ryo non sfuggì il fatto che Kaori stesse evitando di rivolgergli la parola, ne era ferito ma non poteva certo aspettarsi che il suo pessimo comportamento e quell’anno trascorso lontani, non avrebbero implicato delle ripercussioni.

Di contro, non gli piaceva affatto la confidenza, sempre più evidente, instauratasi tra lei e Kentaro.

Ma allora perché aveva scelto lui per stare al suo fianco in quella missione? Voleva credere fortemente che ci fosse ancora una possibilità per loro…

Una volta arrivati all’hotel, scesero dalla macchina e Ryo le cinse un braccio intorno alla vita.

“Che stai facendo?” sbottó lei cercando di allontanarlo

“Dobbiamo fingere di essere una coppia no? Magari qualcuno ci sta guardando... Da ora in poi dovremo comportarci nel modo più convincente possibile”

Com’era ovvio, Ryo stava furbamente approfittando della situazione. È che il fatto di essere stato lontano da lei per un intero anno, aveva reso ancora più impellente per lui il bisogno di toccarla, anche solo sfiorarla…sentirla davvero vicino a sé…e quell’occasione che gli era stata concessa, era perfetta!

A Kaori, per quanto cercasse in tutti i modi di nasconderlo, quel contatto con Ryo procurò un intenso brivido lungo la schiena. Si maledisse per aver scelto lui... Non sarebbe stato facile trascorrere quei giorni nella stessa camera, ma non aveva avuto altra scelta.

Ad ogni modo si era ripromessa che non avrebbe mai e poi mai dimostrato a Ryo i suoi turbamenti.

Doveva fargli credere che la sua presenza le fosse indifferente e ci sarebbe riuscita. Una volta finita la missione, lui sarebbe rimasto a Tokyo e lei avrebbe proseguito la sua vita ad Osaka. Doveva resistere solo due giorni dopotutto.

Arrivati davanti alla reception, in attesa che Kentaro e Mito terminassero il loro check in, Ryo la vide sbuffare.

“Che ti prende?” le disse

“Niente…” rispose lei

“Come niente? Hai guardato il documento e hai sbuffato... L’ho visto perfettamente”

“Ecco.. È che Saeko sa essere molto simpatica quando ci si mette”

Ryo non capì assolutamente cosa intendesse dire e giunto il loro turno, consegnarono i documenti al receptionist che attendeva sorridente davanti a loro

“Bene” disse quello “Signor Kato, signorina Saeba, benvenuti all’Hotel Royal”

A Ryo, nel sentire il modo in cui il receptionist aveva nominato Kaori, andò la saliva di traverso e iniziò a tossire.

Sorrise fra sé e sé e capì. Forse la sua partner non aveva apprezzato, ma il cognome falso che Saeko aveva scelto per lei, a lui invece, non era dispiaciuto affatto.

Varcarono la soglia della propria camera in silenzio, posando i leggeri bagagli sul pavimento.

Kaori mise i gioielli al sicuro, Ryo ispezionó l’intera stanza alla ricerca di cimici e una volta appurato che non ci fosse alcun pericolo, parlò…

“Wow che stanza magnifica eh Kaori?” disse l’uomo cercando di rompere il ghiaccio

“Hmm”

“Accidenti, in vena di fare conversazione vedo…” cercó di scherzare lui

Lei, lanciandogli uno sguardo tutt’altro che confortante, evitò di rispondergli.

“Bene, forse il divano è un po’ corto, ma per fortuna sembra comodo, non dovresti svegliarti col mal di schiena” continuó a punzecchiarla lui sperando in una qualunque reazione da parte della ragazza

“Per quel che mi interessa possiamo anche dividerci il letto Ryo”

A quelle parole lo sweeper rimase basito... Dov’era finita la sua timida e sempre imbarazzata Kaori?

“Dividerci il letto? Accidenti che cambiamento in questo anno Kaori” sghignazzó lui

“Sì esatto Ryo, sono cambiate tante cose in questo anno infatti…non sono più così incline ai turbamenti. La ragazza che conoscevi non c’è più” e detto questo si voltò raggiungendo il bagno.

-Eh no- pensò Ryo -Quella ragazza esiste e la farò tornare da me-.

Poco dopo qualcuno bussò alla porta. Ryo andò ad aprire ritrovandosi Kentaro davanti.

“Kaori?” chiese freddo

“È in bagno adesso...” rispose Ryo innervosito, ripensando alla carezza che quel tizio aveva dato a Kaori la notte prima

“Puoi dirle che ho bisogno di parlarle un attimo per favore? La aspetto in camera mia appena ha fatto”

“No”

“Come scusa?”

“Ho detto di no” continuó lo sweeper con fare accigliato

“Se qualcuno ci stesse controllando non penso sarebbe una buona idea vedere la donna del capo che entra nella stanza di un altro, non credi?”

“Che succede?” disse Kaori rientrando nella stanza e vedendo gli sguardi poco rassicuranti che si stavano lanciando Ryo e Kentaro

“Niente Kaori, volevo parlarti in privato, ma il tuo amico qui mi sa che ha ragione. Aspetterò la fine della missione per farlo” e detto questo uscì dalla stanza

“Cosa gli hai detto Ryo?”

“Io non gli ho detto proprio un bel niente… voleva parlarti e non mi sembra il caso che ti faccia vedere in giro con altri che non sia io, tutto qui”

“È che mi è sembrato turbato…”

“ Vedo che ti interessi molto dei sentimenti del tuo nuovo collega… c’è qualcosa che vorresti dirmi per caso?”

“Io non ho alcun obbligo nei tuoi confronti e non devo dirti proprio niente”

“Non mi pare tu sia molto felice di condividere questa operazione con me, allora mi spieghi perché hai scelto me invece che lui?”

“Non farti strane idee Ryo... Ho scelto te solo per esclusione”

“Per esclusione?”

“Esatto… Mito non lo conosco, non so come lavora, quindi tra noi non c’è alcuna affinità dal punto di vista lavorativo, inoltre non volevo certo finire in stanza con un completo sconosciuto.

Con Kentaro… ecco… con lui le cose sono complicate.

E quindi mi rimanevi solo tu. Del resto abbiamo vissuto insieme per sei anni, si può dire che abbia visto tutto di te, purtroppo… e adesso non mi turba di certo dover condividere con te una camera da letto e poi, sotto l’aspetto professionale, sei impeccabile. Di conseguenza mi è sembrata l’unica scelta possibile”

“E perché con Kentaro le cose sono complicate? Ne sei innamorata Kaori?”

“Ma si può sapere cosa vuoi da me Ryo? Io non devo darti alcuna spiegazione sulla mia vita privata…”

“Beh, chi tace acconsente…”

“Pensa quello che ti pare… io non capisco perché Saeko abbia voluto coinvolgerti in tutto questo. Rendi sempre tutto complicato. Non era necessaria la tua presenza, saremmo bastati noi”

A quella parola Ryo sussultó.

“Un tempo, io e te eravamo noi”

“Non dire fesserie Ryo, non c’è mai stato un noi perché tu non lo hai mai voluto veramente. Ci sei stato sempre e solo tu!”

Ryo, innervosito, decise di interrompere immediatamente quella conversazione prima che prendesse una piega sbagliata. Aprì la porta della stanza sbattendosela con forza alle spalle.

Vagó per i corridori dell’albergo con la scusa di ispezionarlo da cima a fondo, ma in realtà non riusciva a smettere di pensare alla discussione avuta poco prima con Kaori.

Lei lo aveva scelto solo per esclusione… lui si era illuso che ci fosse un motivo più profondo e invece la verità era che non voleva trovarsi in una situazione compromettente con Kentaro… era ovvio, quindi, che quell’uomo la turbasse.

Ma del resto cosa poteva aspettarsi? Dopo tutto quello che era accaduto, dopo il male che le aveva fatto, sarebbe stato assolutamente ovvio scegliere un altro uomo al posto suo…Un altro che le fosse più degno di lui, e Kentaro, dopotutto, sembrava un bravo ragazzo.

A quel pensiero sentì il cuore stringersi in una morsa, non poteva credere di averla persa per sempre.

E poi che diavolo gli era preso? Come poteva tornare da lei dopo un anno e mettersi a farle il terzo grado? Non ne aveva alcun diritto e lo sapeva bene, ma la sua gelosia aveva preso il sopravvento e aveva rovinato tutto, come al solito.

Doveva riuscire a trovare il modo per parlarle civilmente perché diamine, finivano sempre per litigare quei due!

Kaori, nella sua stanza, stava ancora cercando di sbollire la rabbia.

-Ma che diavolo vuole ancora da me? Non gli è bastato avermi fatto perdere sei anni della mia vita? Adesso pretende di sapere tutti i fatti miei?? Avrei dovuto scegliere Mito… sì certo, meglio uno sconosciuto che dover affrontare quei due… sono stata una idiota!-

Mille domande e mille pensieri le ronzavano nella testa, era fuori di sé.

Rimase distesa sul letto fino a che sentì di nuovo la porta di camera aprirsi e Ryo varcare la soglia.

“Kaori?”

Ma la ragazza non rispose, preferendo rimanere sul letto, dandogli le spalle

“OK... Forse siamo partiti col piede sbagliato. Ti chiedo scusa”

-Ryo Saeba che chiede scusa?? Evento più unico che raro. Devo subito segnare questa data sul calendario- pensó ironicamente Kaori sorridendo e voltandosi a guardarlo

“Possiamo ricominciare da capo? Ti va?” continuó Ryo, sperando, stavolta, in una reazione positiva da parte di lei

“Va bene” gli rispose rassegnata.

“Non abbiamo ancora avuto modo di parlare come si deve…dopo tutto questo tempo. Innanzitutto voglio congratularmi con te… sei diventata un poliziotto Kaori… ieri notte quando ti ho vista non potevo crederci”

“Non avrei pensato di potercela fare davvero e invece ci sono riuscita e questo è un traguardo tutto mio. Quando ho fatto domanda per entrare in accademia, non pensavo neanche che l’avrebbero accettata e invece eccomi qui ”

“È vero, sei stata brava… Saeko ha ragione.. Hideyuki sarebbe orgoglioso di te, anche tuo padre e… anche io lo sono… ”

Kaori gli rivolse un lieve sorriso

“Kaori ecco… io… Ci sono tante cose che vorrei dirti…”

“Non so se voglio ascoltarle Ryo”

“Ti prego Kaori… è importante per me che tu le sappia… Prima di questa missione mi ero ripromesso che ti avrei trovata e che, non appena ti avrei rivista, non avrei fatto passare un giorno di più prima di dirti la verità… Adesso sei qui, davanti a me, e ti chiedo solo di ascoltarmi”

La ragazza quindi, tacendo, restò a fissarlo in attesa che parlasse.

“Io ho sbagliato tutto con te, non c’è un solo giorno in cui non mi maledica per averti fatto soffrire... Voglio chiederti perdono”

“Ormai fa parte del passato”

“Per me non fa parte del passato... Tu sei ancora viva nel mio presente… non voglio girarci intorno Kaori... questo, senza di te, è stato l’anno più brutto della mia vita”

Era proprio Ryo, l’uomo che le stava parlando? Kaori lo guardó attonita.

“Voglio che torni a fidarti di me… Cosa posso fare perché tu possa tornare a fidarti di me?”

“Mi hai lacerato il cuore Ryo e adesso ha così tante cicatrici che non credo potrà mai più tornare quello di un tempo...”

“Ho avuto paura Kaori e mi sono comportato come il peggiore dei bastardi, ma sono anni che nella mia testa ci sei solo tu… ho provato a scacciarti via dalla mia mente e dal mio cuore e non ci sono mai riuscito… avrei dovuto fermarti un anno fa, spiegarti come stavano davvero le cose…”

Kaori si sentì profondamente commossa da quelle parole, sembrava davvero un Ryo cambiato l’uomo davanti a lei, ma in tutti quei mesi anche lei era cambiata e sapeva che non le sarebbe stato più così facile riaprire il suo cuore.

“Sono successe tante cose in tutto questo tempo…

Avrei voluto odiarti, ma lo sai… io non sono così… io non so odiare.

Ho buttato giù tanti bocconi amari in sei anni con te e diciamo che sono riuscita a buttare giù anche il boccone più amaro di tutti. Io ti ho già perdonato Ryo, tanto tempo fa… ”

“Ma sono io che non riesco a perdonarmi Kaori, ho sbagliato, ho sbagliato e adesso vorrei solo che tu tornassi a fidarti di me… se potessimo tornare indietro nel tempo, vorrei essere di nuovo in quella radura e ricominciare tutto da capo…”

“Ryo, non esiste alcuna macchina del tempo e non puoi tornare dopo un anno e dirmi tutto questo come se niente fosse…così continui a farmi male”

“E perché non posso dirti tutto questo? Ho sprecato fin toppo tempo dietro alle mie stupide paure… io alla radura ero già pronto per noi Kaori... Non so cosa mi sia preso poi e… ”

“È questo il punto Ryo, tu sei fatto così, semplicemente non sai cos’è che ti prende e fai stupidaggini di continuo. Mi hai sempre data per scontata, ma io non sono più quella di un tempo...”

Si soffermó pochi secondi, prima di infliggere una involontaria stilettata nel cuore di Ryo.

“La mia vita è un’altra adesso e io non posso tornare da te”

Lo sweeper si sentì come annientato.

“Perché adesso c’è Kentaro?”

Kaori sorrise.

“Vuoi proprio sapere la verità Ryo?

Tra me e Kentaro c’è stato qualcosa prima che io decidessi che non era il caso di proseguire…ma lui invece mi ha confessato, pochi giorni fa, di essere ancora innamorato di me, è per questo che non ho voluto condividere la camera con lui, non mi sarebbe sembrato opportuno… quindi no, Kentaro non c’entra proprio niente”

Kaori era stata con un altro uomo? A questa constatazione Ryo si sentì morire.

In quell’istante qualcuno bussò alla porta.

Kaori si alzò e andò ad aprire. Mito e Kentaro entrarono.

“È ora di cena.. Siete pronti per andare?”

Solo in quel momento Kaori e Ryo si resero conto di aver completamente dimenticato che ore fossero.

“Certo, andiamo”

Prendendo la borsa Kaori si voltò in direzione di Ryo che non aveva ancora accennato alcun movimento.

“Ryo, vieni?”

Lo sweeper si alzò meccanicamente e senza dire una parola lì seguì, non prima di aver rivolto verso Kentaro, uno sguardo di disprezzo.

Cenarono nella sala ristorante dell’hotel, Ryo e Kaori ad un tavolo, Kentaro e Mito, in qualità di loro guardie del corpo, ad un altro. Dovevano portare avanti quella farsa nel caso qualcuno li stesse tenendo d’occhio.

Ryo risultò piuttosto taciturno per tutta la cena. Riavere Kaori con sé non sarebbe stato facile, le parole che lei gli aveva rivolto poco prima, lo avevano ferito… inoltre la scoperta che un altro uomo avesse potuto averla, lo aveva completamente demolito.

Cosa c’era stato davvero fra di loro? Lei ne era stata innamorata? Lo aveva sostituito nel suo cuore? Ma del resto cosa poteva pretendere? Quanto poteva essere presuntuoso!

Lui per primo aveva avuto un’infinità di donne...Kaori aveva tutto il diritto di rifarsi una vita dopo quanto accaduto un anno prima.

Aveva avuto così tante possibilità con lei e le aveva sprecate tutte.

Si era scoperto innamorato da anni, ma non aveva mai mosso un dito e adesso che finalmente si sentiva pronto per lei, lei non lo era più per lui.

Kentaro, con un velo di tristezza negli occhi, li osservava al tavolo di fronte al suo.

Aveva capito subito chi fosse Ryo, fin dal primo momento in cui Kaori aveva posato il suo sguardo su quell’uomo.

Eccola lì la sua enorme spina nel fianco. L’uomo con cui competere… l’uomo con cui non avrebbe mai potuto competere.

Kaori lo aveva ferito decidendo di condividere la camera con Ryo, piuttosto che con lui, ma sapeva perché lo avesse fatto. Si sarebbe sentita a disagio conoscendo i suoi sentimenti, non voleva illuderlo… ed era questa onestà, questo continuo preoccuparsi per gli altri, anziché per se stessa, che lo aveva fatto innamorare. Kaori era speciale e lui non era ancora pronto a rinunciare a lei.

Finita la cena, ritornarono ognuno nella propria stanza.

Kaori si sentiva in imbarazzo.

Avrebbero dovuto condividere il letto e se la vicinanza di Ryo non era facile da gestire a priori, quanto detto prima della cena, aveva reso tutto ancor più difficile.

Ma si era ripromessa di mantenere quella parvenza di totale indifferenza e ci sarebbe riuscita.

Non le era però sfuggito il silenzio di Ryo, lo aveva visto completamente perso nei suoi pensieri, triste… e non era abituata a vedere Ryo tanto turbato.

Ciò che lui le aveva detto l’aveva toccata nel profondo, ma stavolta avrebbe dovuto preservare da sola il suo cuore. Non poteva permettersi più di soffrire.

Negli anni aveva sempre trovato la forza per rialzarsi, ma sapeva che, una ennesima delusione, stavolta non l’avrebbe superata.

Ryo continuó a non rivolgerle le parola, si preparò per la notte e fermo davanti al letto, la guardò.

Kaori, già sotto le coperte, sentendosi osservata alzò lo sguardo verso di lui.

“Cosa c’è Ryo?”

“Sei sicura che possa entrare nel letto vicino a te?”

“Non preoccuparti, è abbastanza grande per entrambi e del resto il divano è troppo piccolo”

Ryo, rassicurato, fece per sistemarsi accanto a lei e le rivolse un tenue sorriso prima che Kaori spegnesse la luce.

E si ritrovarono così, distesi dandosi le spalle, come quella volta in cui erano stati costretti a condividere il letto di Ryo, a causa di quell’aereo che aveva distrutto il loro appartamento.

La ragazza ringraziò mentalmente il buio che non avrebbe permesso all’uomo di notare il profondo turbamento che quella situazione le provocava.

Dopo tutto quel tempo trascorso lontani, sentirlo così vicino, sentire i suoi respiri…

Si maledisse ancora una volta per aver scelto di condividere la camera con lui e poi addirittura il letto… aveva voluto dimostrarsi spavalda, ma la realtà era che, per quanto provasse ad autoconvincersi, Ryo non le sarebbe mai stato indifferente… un anno di lontananza non avrebbe mai potuto competere con i sei vissuti con lui perché, nonostante tutto, erano stati i più intensi della sua vita.

Ad ogni modo ne era certa, quei giorni sarebbero trascorsi in fretta e poi avrebbe ripreso di nuovo in mano la sua vita, senza di lui.

“Io ti amo Kaori”

Quelle parole arrivarono come un boato squarciando il silenzio della notte. Kaori credette di aver sognato.

“Ryo… cosa…”

“Io ti amo” ripeté lui per la seconda volta senza accennare alcun movimento.

Kaori rimase attonita…quelle parole, che le era parso di udire come in un sogno, Ryo le aveva dette davvero.

Le aveva aspettate per anni e mai si sarebbe immaginata di poterle sentire proprio in quel momento.

Rimasero lì distesi, immobili, avvolti dal buio e dal silenzio prima che quest’ultimo venisse infranto nuovamente…

“Non sono mai stato bravo con le parole Kaori, non sono mai stato bravo in niente in realtà, so solo fare il cretino…hai ragione. È così che ho vissuto tutta la mia vita fino a che sei arrivata tu… è vero, non ho mai smesso di fare il cretino, ma quando sei abituato a comportarti in un certo modo per tutta la vita, non è facile cambiare all’improvviso.

Non ho mai provato per nessuno quello che provo per te e non sono stato in grado di gestirlo, questa è la verità… ho avuto paura e con questo non voglio giustificarmi, so di aver avuto un comportamento spregevole nei tuoi confronti, ma a volte la paura fa fare cose stupide.

Vorrei che tu sapessi che quel giorno non sarei mai andato in fondo, che non contava niente… ho solo giocato, giocato col fuoco… e mi sono miseramente bruciato.

È che poi io ci ho provato a stare senza di te, so che non ti sono degno, ma non ce la faccio e non voglio… non voglio più.

Se tu decidessi di non tornare da me, io ne morirei e forse un giorno riuscirò ad accettarlo, ma quello che non potrò mai accettare è il fatto che tu possa pensare che io non ti abbia mai amato veramente. Voglio solo che torni a fidarti di me”

Kaori aveva ascoltato in silenzio.

Non lo aveva mai sentito tanto vicino a lei come in quel momento, ne percepì la sofferenza e ne rimase turbata. Era davvero un Ryo diverso quello che le stava parlando, per la prima volta aveva abbandonato tutte le difese, ma nonostante le sue parole, non era facile per lei sciogliere definitivamente tutte le sue riserve.

Le aveva detto di amarla e, se solo un tempo avrebbe toccato il cielo con un dito al sentire quelle parole, in quel momento, in realtà, si sentì profondamente a disagio.

Si sarebbe aspettata di tutto tranne che Ryo le aprisse il suo cuore in quel modo, dopo quanto accaduto un anno prima.

“Insegnami ad amarti Kaori… come tu vuoi, come tu meriti…”

“Quando si ama Ryo, non c’è niente da insegnare… basta seguire il proprio cuore”

“E allora… il mio cuore in questo momento vorrebbe solo una cosa…posso abbracciarti Kaori? so che non mi merito niente e non pretendo certo di cancellare così quello che ti ho fatto, ma voglio imparare a seguire il mio cuore…non voglio più scappare… ti prego Kaori, ti prego, solo un abbraccio…”

Ryo la stava implorando e Kaori non avrebbe mai immaginato che quello stupido, orgoglioso, testone egoista, potesse mai arrivare a tanto.

La ragazza rimase in silenzio per un tempo indefinito, non aveva ancora accennato alcun movimento e continuava a dargli le spalle... Il corpo immobile, l’animo in subbuglio.

Sentì Ryo avvicinarsi e prima che potesse realizzare quanto stava per accadere, le forti braccia dell’uomo le cinsero la vita stringendola stretta a sé. Sentì il suo leggero respiro sulla nuca…

“Torna da me”, le sussurrò.

   
 
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