Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Dragonfly92    08/09/2020    1 recensioni
Tobia è un uomo che ha trovato, nella solitudine, la sua felicità.
Yuri è un bambino che, invece, non l'ha mai conosciuta.
Un passato ingombrante, un ricatto, la forzata convivenza e la scoperta di un'infanzia mai esistita: pelle livida, cuore cianotico.
Piccoli, faticosi passi per arrivare a capire, scoprire, disinfettare le emozioni.
E difenderle, quando il passato torna a reclamarne la potestà.
-------------------------------------------------------------------------
(La storia è legalmente protetta da copyright)
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Otto Orizzontale – Verbo… Indispensabile

 

 

Yuri cammina a testa bassa, le gambe si muovono svelte.
Tenere il passo del Signor Tutore non è semplice, ma ce la sta mettendo tutta.


Le rare volte in cui il Signor Corrado è stato costretto a portarselo dietro, si è assicurato che rimanesse ad una conveniente distanza di sicurezza.

E durante ognuna di quelle uscite , Yuri ha pregato di diventare invisibile agli occhi del mondo, per accontentarlo.

Ora, ora invece deve stare “Dove ti posso vedere” .

Ed anche se il motivo gli è sconosciuto, Yuri si azzarda ad essere appena contento; non deve più mimetizzarsi, adesso può esistere.

È bellissimissimo.

Essere fuori, con il suo Tutore.

Che... Oh! Come cammina veloce!

Tempo di pensarlo che il suo passo rallenta.

 

Che Signore gentile.

 

Yuri farà di tutto per non farlo pentire.

Anche se, in realtà, ha già commesso un errore.

Ha indossato la felpa prima di uscire.

Quella della tuta nuova, che gli ha portato la Signora Adele.

Il Signore, quando lo ha guardato, ha piegato la bocca esattamente come quando aveva visto i suoi compiti la prima volta.

 

L'agitazione aveva iniziato a scalpitare, nelle mani, nelle gambe.

“Fuori è caldo, Yuri… La felpa è inutile"

 

Il Signore non aveva fatto gli occhi cattivi nonostante il suo sbaglio.

 

Ed era stato talmente stupefacente che Yuri aveva annuito repentino, togliendola e rimanendo a mezza manica.

Con la maglietta celeste che profumava di nuovo.

Di pulito.

E che gli piaceva così tanto, però…

“S-Signore…”

Non era riuscito a spiegarlo bene.

Così aveva indicato le macchie.

I segni dei suoi errori.

“N-N-Non si…P-P-Può…”

Che deturpavano le braccia.

Spuntando da sotto la manica, diradandosi e schiarendo nello scendere verso i polsi.

Ad un'occhiata esterna e superficiale, sarebbero parse semplici manifestazioni dell'irruenza caratteristica di quell’età.

“Nessuno ci farà caso, Yuri.”

Aveva risposto Tobia, inghiottendo il sapore violento causato da quella vista.

Ma Yuri continuava a strofinare la pelle, cercando di coprirla a sguardi che non osava incrociare.

“Yuri, non sei tu quello che deve vergognarsi.”

“Sì, Signore.”

Il bambino non aveva compreso.

“M-mi d-dispiace, Signore…”

E nemmeno Tobia.

Nemmeno Tobia, aveva compreso.


Yuri segue le grandi scarpe scure con devozione.
Vi tiene gli occhi sopra, affrettando o rallentando il passo in perfetta sincronia con esse.

Il cemento grigio che stanno percorrendo è rallegrato qua e là da aiuole di fiori talmente brillanti da risultare innaturali.
Accarezza con gli occhi dei tulipani poco distanti; anche nella casa vecchia, in Via Dante, qualcuno li aveva piantati, tanto tempo fa.

Lui li innaffiava però non erano così belli.

Nemmeno i fiori in Via dei Mille lo erano.

La mamma non sorrideva più, quando li guardava.

 

Chissà se anche il Tutore ce li ha nell'orto di cui ha parlato con la Signora Adele.

Potrebbe chiederlo, ma esita a disturbarlo con le sue domande lente e stupide.
Un giorno glielo domanderà.
Quando sarà bravo e coraggioso, lo farà.
Lo giura a sé stesso così, quando sarà grande, potrà piantare tanti bei fiori dai colori brillanti.
In un giardino enorme, che guarderà dalle finestre della sua grande casa, dove avrà anche tanti, tantissimi animali: gatti, conigli, papere e…
Una tigre.
Si può avere una tigre?
Forse sì, Aladdin e Jasmine ce l'hanno una tigre.

Sarà bianca, come quella disegnata sul suo album, che nasconde gelosamente nel sacchettino di plastica.


È il suo tesoro segreto.
E sì, è suo, glielo ha dato la maestra.
Non lo ha rubato, non lo avrebbe mai fatto.
Un giorno, lo colorerà.
E sarà ancora più bello di adesso.

Un giorno, forse.
Se riuscirà, no, quando riuscirà ad essere bravo.
Quando riuscirà ad essere normale.
Un giorno…
Sarà un bellissi-missi-missimo giorno.


“Tutto bene?”
Ecco.
Il Signore ha incontrato qualcuno.
E lui, adesso, cosa dovrebbe fare?
Forse nascondersi, però gli è stato detto di rimanere vicino, quindi no.
Forse allontanarsi, giusto un po’...
Forse, forse…
Ecco!
La Buona Educazione!

Salutare Sempre.

Questo lo ricorda.

Quindi alzerà la testa e saluterà.
O forse alzerà solo la testa.
O forse saluterà soltanto.

Il tempo passa e lui ancora non ha fatto niente.
Deve darsi una mossa.
Gli occhi saettano in alto, schiudendosi soltanto dopo un lunghissimo respiro.
Ed è pronto davvero, tuttavia i suoi occhi non inquadrano nessuno.

Non…

Non c’è nessuno.


Tobia ha osservato il comportamento del bambino per tutto il tragitto.
Sembrava sereno, mentre camminava al suo fianco.
Poi, qualcosa è cambiato.
Ha visto i pensieri riflettersi nel volto scavato, modellandolo in una smorfia di disapprovazione.

Lo ha visto pietrificarsi al suono della sua domanda.
E non può far a meno di scrutarlo, mentre mille dubbi si infrangono su di lui lasciandolo in balia dell'incertezza.


Nessun interlocutore sconosciuto.
Nessuno.
Tutto ciò che riesce ad inquadrare è una via percorsa da negozi perlopiù deserti, dai quali qualche negoziante annoiato si affaccia.

La testa scatta verso sinistra dove il Tutore, dall’espressione perplessa, lo guarda strano.
“Tutto bene, Yuri?”

Oh!
Perché è così stupido?

Stupido, stupido, stupido.


“Sì, Signore! N-No, Signore! C-cioè il… b-bambino n-non… n-non ave-aveva c-c-c… c-capito e…

M-m-m... M-mi…”

Tobia scavalca il fiume di scuse appena sfociato, ignorandolo.

“Va tutto bene?”
“Sì, Signore.”
Yuri abbassa la testa, colpevole.
“Bene, allora adesso entriamo qui e dopo ci fermiamo un po’ , se vuoi…”
 

Tobia avanza senza attendere oltre.
Hanno già fatto tappa in diversi negozi; tutto questo girovagare e spendere inizia ad innervosirlo e dover tener d’occhio ogni passo del bambino non è un’impresa così semplice.
Più volte ha dovuto spronarlo ad entrare vista la sua reticenza, ma mantenere un tono pacato gli costa un grande sforzo.
Deve solamente entrate, dannazione!
L’ennesima porta si apre, provocando un fastidioso scampanellio.
 

Tobia detesta quell’aria finta, che sibila gelida fuori dal condizionatore e ha cosparso le braccia del bambino di brividi.

“Metti la giacca, Yuri.”

Ma il piccolo, lo ha già fatto.

Lo ha capito nella loro seconda tappa: deve coprirsi, quando entrano nei negozi.

Deve coprirsi agli occhi di quei signori rispettabili.

 

“Buonasera!”
Una volta dentro, la bocca di Yuri si schiude ricalcando una perfetta O.

La bellezza del posto lo lascia senza parole.
Un odore di libri, di carta, cuoio e inchiostro da stampa permea l'aria.
Yuri lo adora quel profumo.

Essenza di nuovo, di parole e conoscenza.
Gli piace leggere, ama farlo.

Perché nella sua testa le parole scorrono fluide.
E lui può sentirsi un bambino normale.


Poco distante c'è un ripiano tutto colorato che fa mostra di copertine con disegni così veri! da attirare i suoi passi.

Un libro aperto si vanta in mezzo a tutti gli altri.

I suoi personaggi cartonati, ribelli, escono dalle pagine.

Si erigono in altezza.

La tridimensionalità rende ancor più fiero il mago dalla barba lunghissima che sguaina la spada dorata ed il mastodontico drago dalla lingua biforcuta e le zanne affilate, che sputa fuoco; la fiamma arancione e gialla è così viva che verrebbe da chiedersi se sia in grado di emanare calore.


E mentre i due, proiettati fuori dalle righe, combattono senza sosta, il bambino avvicina l’indice, desideroso, ammaliato.

Vorrebbe sfiorare le fiamme, il mago e perché no, anche il drago che combatte coraggioso.


“Non si tocca!”

L’indice si ritira, raggiungendo le altre dita, serrandosi in un pugno.
“Cosa-
Un colpo.
“Credevi-
Una altro colpo.
“Di fare?-
Il rumore del legno che colpisce le ossa
“Piccolo, stupido, imbecille!”

Ed il pugno si ritrae sul petto, mentre l’altra mano lo soccorre, coprendolo.

Non devi toccare le nostre cose! Né quelle di nessun altro, mostro infetto!”
Gli occhi si dilatano.
Il volto scatta verso l’alto.
Ma non c’è nessuno pronto a colpirlo.
Nessuno che lo guarda con disprezzo.
Nessuno, se non l’uomo che urla nella sua testa.

E gli schiaccia il petto.
“Andiamo…”
Il Signor Tutore ha una mano sul pomello della porta.
Ha concluso i suoi acquisti ed è arrivato il momento di uscire.
Yuri lo guarda, lo studia di sottecchi: l'uomo sembra semplicemente in attesa.

Allora si sbriga ad obbedire, affrettando il passo quando gli passa accanto.

Abbassandosi lesto, nel vedere la mano sollevarsi.

Occhi chiusi.

Per spingere la porta.

Non è successo niente.

 

Yuri può respirare.

Fin qui tutto bene.

Fin qui, tutto bene.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Dragonfly92