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Autore: Iron_Captain    09/09/2020    3 recensioni
[Sly Raccoon ]
Eventi post-Sly: ladri nel tempo
Dopo aver ritrovato un album fotografico in cui ci sono delle foto in cui era insieme alla sua fidanzata, Bentley decide di intraprendere una missione importante: cercare di riconquistare la propria amata.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Riappacificazione

Bentley si trovava davanti l’aeroporto di Pechino. Erano le 16:25; e questo significava che il suo volo doveva essere appena arrivato. La scelta di vedersi in una città nell’estremo Oriente era sensata per diversi motivi: per prima cosa la Cina era una delle nazioni più sviluppate nel campo della scienza e della tecnologia, ma allo stesso tempo possedeva dei meravigliosi monumenti e paesaggi di grande importanza storica e culturale. Era il posto ideale in cui potersi incontrare. Nonostante avesse portato la propria sedia a rotelle tecnologica, aveva deciso di indossare un nuovo cappello e portava un paio di occhiali da vista più eleganti. Per il resto, aveva lo stesso guscio che aveva sin dall’infanzia. Si sentiva pronto a dimostrarle che era cambiato e che era disposto a tutto pur di riavere la propria anima gemella…ma era nervoso, e nonostante avesse provato a prepararsi un discorso, non riusciva ad essere calmo: aveva paura che nonostante l’impegno che avrebbe messo per parlare e chiarire con lei, sarebbe andato tutto storto. La propria logica continuava a dirgli di “scappare via" perché sarebbe stato tutto inutile. Ma non intendeva farlo: voleva parlarle. Intendeva riaverla al proprio fianco.
Ad un tratto, nonostante il via vai della gran folla che entrava e usciva dall’aeroporto, la tartaruga vide la sua amata topolina rosa. Nonostante l’espressione stanca che cercava di nascondere con il trucco e gli occhiali, continuava ad essere bella. Indossava una maglietta verde a maniche lunghe e un paio di jeans blu, e le sue scarpe da ginnastica erano interamente bianche; e trascinava con sé il suo trolley.
I due animali si squadrarono a distanza per tanto tempo, prima che Penelope prese l’iniziativa di raggiungerlo.
“Ciao…” si limitò a dire il roditore, nonostante avesse avuto in mente di dirgli altro…ma decise di non farlo.
“Penelope…” balbettò il rettile dopo qualche istante di silenzio imbarazzante.
“Non dire nulla.” lo interruppe la topolina, che aveva assolutamente bisogno avere una risposta. “Voglio prima sapere se quel messaggio che mi avevi mandato…lo hai scritto tu parola per parola e se sei convinto di tutto ciò che mi avevi detto.”
“Si Penelope, l'ho scritto io e sono convinto di tutto ciò che hai letto. Io ti rivoglio al mio fianco…”
“Ok, Bentley; ma non voglio parlarne qui.” lo interruppe ancora Penelope. “Avevo prenotato una stanza per noi due in un albergo qui a Pechino. Preferirei andare a sistemarci prima là, poi riprenderemo il discorso.”
“Certo, è giusto.” replicò convinto Bentley.
A quel punto i due animali andarono verso l'area in cui erano parcheggiati i taxi.

Dopo che Bentley si offrì volontario di pagare la corsa del taxi, i due animali scaricarono le loro valigie ed entrarono nell'hotel a tre stelle. Una volta arrivati nella camera che avevano prenotato, al terzo piano, e aver posato i bagagli, Penelope si distese sul letto, mentre Bentley andò ad osservare dalla finestra i pochi edifici adiacenti. La topolina volse lo sguardo verso di lui: riconobbe perfettamente la sua espressione turbata e riflessiva che aveva ogni volta che non riusciva a risolvere un problema. In quelle occasioni si era sempre avvicinata a lui per aiutarlo suggerendogli qualche nuova idea o teoria da applicare sulle sue invenzioni, o per riuscire a superare un ostacolo per mettere in pratica un qualsiasi colpo. Ma in quelle occasioni lavoravano assieme ed erano fidanzati; mentre ora…erano separati, e lo avevano fatto nel modo peggiore possibile. Dopo la loro rottura aveva deciso di non volerlo mai più vedere; non solo per il male fisico e interiore che si erano fatti, ma anche perché era convinta che preferiva stare con i suoi migliori amici. Quando però aveva letto il suo messaggio nella chat, aveva avuto modo di riflettere. Aveva deciso di rivederlo per essere sicura che fosse cambiato…ed ebbe la conferma che c'era “qualcosa” di diverso nel suo ex.
Vedendolo assorto nei suoi pensieri, la topolina si alzò dal letto e andò da lui.
“Hai cambiato montatura agli occhiali…e anche cappello.” disse Penelope aprendo il discorso e notando la montatura nera a forma quadrata dei suoi occhiali, e la sua “bombetta" nera.
“Si…volevo essere il più elegante possibile per poterti incontrare.” replicò Bentley, sperando che la loro chiacchierata non terminasse lì.
“Penelope…”
“No Bentley: lascia parlare me, e voglio che tu mi ascolti senza interrompermi.” intervenne la topolina con tono severo, decisa a mettere in chiaro le cose e a non lasciarsi fermare dalla paura di affrontare il discorso e chiarirsi una volta per tutte.
“È vero che io ero arrabbiata con te, e che in Inghilterra ti avevo detto che non facevi altro che andare dietro al tuo amico Sly per avere pochi spiccioli…allora credevo di essere gelosa del fatto che preferivi stare insieme a lui piuttosto che con me.”
“Non è così!” esclamò Bentley, che non voleva che lei prendesse un abbaglio.
“Ti ho detto di non interrompermi, Bentley!” ribatté il roditore, che dopo aver fatto un bel respiro riprese a parlare.
“Mi sentivo arrabbiata e delusa da te…finché non avevo letto il tuo messaggio nella chat che usammo tempo fa per assumermi nella vostra banda. Avevo capito che non ero gelosa del fatto che seguivi i tuoi amici: ero arrabbiata con te perché mi sentivo trascurata; non come tua assistente nel lavoro che svolgevamo, ma come amica…e come tua amata…”
La tartaruga ascoltò la topolina con attenzione…e che era sul punto di piangere.
“Volevo solo essere amata, e volevo che il nostro rapporto potesse davvero crescere e diventare più forte…soprattutto perché vedevo che tu eri attratto da me, e che ti impegnavi a salvarmi la vita tutte le volte che ero in pericolo…anche perché nessuno aveva mai voluto amarmi. Quando ero piccola, vedevo le mie coetanee che venivano sempre corteggiate dai ragazzi, mentre io stavo sempre in disparte, e nessuno mi voleva!...E questo è stato il motivo per cui mi preoccupavo di essere più intelligente e di appassionarmi alla scienza. Da allora ho sempre avuto paura di amare qualcuno…persino quando avevo incontrato te e desideravo amarti…”
Nel vedere la povera ragazza che stava piangendo mentre gli stava raccontando le cose, Bentley provò ad abbracciarla per farla smettere di parlare e aspettare che si calmasse.
Per tutta risposta lei si allontanò: era il momento di essere sincera con il suo ex e con se stessa.
“Credevo che seguirti e lavorare insieme a te mi avrebbe permesso di dirti ciò che provavo per te, e che magari avremo potuto amarci davvero e magari anche sposarci, un giorno. Ma tu eri così impegnato sul tuo lavoro…ed io non avevo avuto il coraggio di fartelo notare, e neanche di arrabbiarmi con te. Ho represso per tanto tempo la mia rabbia, e non ho avuto altra scelta che tradirti e sfogarmi sugli antenati di Sly.”
Dopo aver terminato il suo racconto, Penelope si sedette a terra e usò le proprie ginocchia per nascondere il suo volto bagnato dalle lacrime, dopodiché cominciò a piangere a dirotto e a singhiozzare.
Dopo averla ascoltata, la tartaruga rimase davvero senza parole: era stato davvero il proprio ego egoistico a rovinare tutto…inclusa la stessa Penelope, che neanche lei aveva mai conosciuto l'amore. Era stata anche lei trascurata dai ragazzi, che prestavano attenzione soltanto all'aspetto fisico. Era arrabbiata con lui, ma non perché seguiva Sly, ma perché non aveva mai prestato attenzione ai suoi sentimenti.
“Mi dispiace…mi dispiace non averlo capito subito…mi dispiace aver rovinato tutto.” fu la risposta del rettile. “Anch’io non sono mai stato innamorato e non sono mai stato considerato dalle ragazze…mi ero creato dei rifugi per non soffrire ancora.”
A quel punto Penelope alzò lo sguardo umido, e con le lacrime che continuavano a fuoriuscire dagli occhi e lo squadrò.
“Stare insieme a Sly e il tuo lavoro?”
Il rettile annuì.
“Io, Sly e Murray eravamo cresciuti insieme nello stesso orfanotrofio, e avevamo iniziato la nostra attività di ladri dall’infanzia. Sly mi aveva sempre dato tanta sicurezza, e tra noi tre era il più audace; non si scoraggiava mai e riusciva a tenerci sempre uniti. E poi, quando avevo scoperto la mia passione per la tecnologia, e riuscivo ad aiutare Sly nei colpi che progettavamo di fare, mi sentivo a mio agio…finché non era arrivato il giorno in cui la nostra banda si era sciolta: ero rimasto sconvolto perché non sapevo cosa fare…e avevo paura di perderti a causa della mia insicurezza, che ho voluto nascondere nel mio lavoro, pensando di costruire quella stupida macchina del tempo. E quando avevo notato che mi seguivi e mi sostenevi nel realizzare quel progetto, avevo pensato…che quello fosse la strada giusta per continuare a stare insieme ed amarci. Ma la verità…è che non ho mai avuto la possibilità di amare una ragazza, né sapevo come dovevo amarla…finché non ti ho perduto, ed ho capito chi e cosa ho perduto.”
La tartaruga avrebbe voluto aggiungere altre parole da dire, ma non lo fece: non riuscì a trovare altro da dire.
Dopo essersi ascoltati a vicenda, i due animali ebbero modo di capire dove avevano sbagliato, e finalmente poterono vedere le proprie fragilità e i loro modi di nasconderle; ed avevano scoperto che nessuno dei due aveva avuto modo di fidanzarsi e di imparare ad amare qualcuno.
“Bentley!” esclamò Penelope, che senza smettere di piangere andò ad abbracciarlo forte ed intensamente.
Non appena Bentley ricambiò l’abbraccio, iniziò a piangere anche lui.
Nel momento in cui i due animali si erano chiariti e riavvicinati, vennero a conoscenza delle loro fragilità e di come avessero usato le loro paure per nasconderle, causando la loro rottura e causando sofferenza nel loro cuore. Avevano anche temuto di incontrarsi di nuovo, poiché credevano che sarebbero finiti per litigare e lottare ancora; e nel caso di Penelope, che Bentley non avrebbe ammesso i suoi reali sbagli.
Quando scoprirono di essersi ritrovati, capirono finalmente quanto tenevano al loro amore, e quanto fosse più prezioso di quel che credevano all’inizio; e di come conoscere le loro fragilità, non aveva fatto altro che unirli ancora di più…e anche se non lo dissero con le parole, erano pronti a perdonarsi a vicenda, oltre che con se stessi.
“Promettimi di non trascurarmi mai più.” lo supplicò Penelope continuando ad abbracciarlo.
“Te lo prometto…Tu invece promettimi di starmi accanto, soprattutto nei momenti difficili, quando mi sento solo.” la supplicò Bentley.
“Te lo prometto, amore mio.”
Non appena i due animali si guardarono negli occhi, Penelope prese un fazzoletto da una delle tasche dei jeans e si mise ad asciugare il viso della tartaruga.
“Quando hai qualche problema…voglio che me lo dici: così lo possiamo risolvere insieme.”
“Lo farò Penelope…e ti giuro sulla mia vita che sarai sempre al centro dei miei pensieri.” disse Bentley, che era deciso più che mai a non voler perdere più la sua anima gemella.
Non appena sentì quella risposta, la topolina lo baciò sulle labbra, lasciandosi bruciare e consumare dai propri sentimenti, che ardevano come un generatore di energia nucleare.
Il rettile e il roditore si baciarono intensamente per almeno un’ora, dopodiché si fermarono e rimasero a guardarsi a lungo, in silenzio, ammirando la bellezza a cui non avevano affatto prestato attenzione.
“Ehm…Vogliamo andare a pranzo fuori?”
“No.” fu la risposta della topolina. “Voglio solo stare con te…noi due da soli.”
“Allora…potrei ordinarlo?” chiese Bentley, che voleva tanto pranzare insieme a lei.
“Ok, piccolo tartarughino.” acconsentì Penelope con tono seducente.
Dopo aver telefonato e ordinato del sushi, i due animali trascorsero, fino a che non arrivò il pranzo, tutto il tempo a coccolarsi e a baciarsi.

Dopo aver finito di pranzare, i due fidanzati uscirono finalmente dall’albergo e, tenendosi per mano, percorsero le strade di Pechino. Approfittarono di quel momento per conoscersi meglio parlando dei loro generi di musica e film preferiti, di come Penelope era riuscita ad evadere dalla prigione più sicura d'Europa, e di come trascorrevano le loro giornate.
“Quindi ancora non sei riuscito a trovare Sly?” chiese Penelope dispiaciuta.
“No…Ma non ho intenzione di arrendermi. E prima o poi lo troverò.” replicò Bentley determinato.
“Sei la persona più intelligente che conosca in tutto il pianeta: sono sicura che riuscirai a trovarlo.” lo incoraggiò la fidanzata.
“Grazie…” rispose la tartaruga, che era tentato di chiedere l'aiuto alla propria ragazza per ritrovare il loro amico scomparso; ma decise di non dire nulla: aveva ritrovato il suo amore, e non intendeva perderlo di nuovo.
“Se hai bisogno del mio aiuto per ritrovarlo, te lo darò, amore mio. Dopotutto…è anche mio amico.” disse Penelope, dopo qualche istante di silenzio, sorridendo.
“Grazie.” rispose il rettile commosso e sorpreso.
I due animali camminarono a lungo, fino a raggiungere un grande parco con dei laghi artificiali enormi e diversi alberi di pesco e un sentiero sterrato che permetteva a chiunque di esplorare il parco. Era tardo pomeriggio, e a quell'ora c’erano pochissime persone. I due innamorati fecero una lunga passeggiata, sostando di tanto in tanto sulle panchine, lasciandosi qualche volta trasportare dalle loro effusioni romantiche. Nel momento in cui calarono le tenebre e il parco si illuminò grazie alle numerose luci sui bordi dei laghi e dei lampioni, i due fidanzati rimasero meravigliati di fronte a quello spettacolo. Era davvero la loro notte d'amore, il loro momento magico; e il fatto che ora c’erano soltanto loro due, nel parco, permise a Bentley di rendere più romantico quel momento: decise di far partire una canzone d’amore grazie alla sua sedia a rotelle tecnologica, dotata di altoparlanti; dopodiché si allontanò di pochi passi da Penelope e la invitò a ballare.
“I…Io non sono brava a ballare.” disse con imbarazzo Penelope.
“Neanch’io sono bravo, tesoro…ma possiamo imparare a farlo insieme.” la incoraggiò Bentley.
Sorridendo imbarazzata, il roditore accettò il suo invito. I due animali danzarono, anche se con un po’ di difficoltà, per tanto tempo, ascoltando canzoni romantiche e seguendo il loro ritmo pieno di passione.
Quando decisero di tornare nell’albergo, i due fidanzati cominciarono a parlare di ciò che avrebbero desiderato fare in futuro, ora che erano tornati a stare insieme…ed uno dei loro desideri era quello di sposarsi e mettere su famiglia…e avere almeno quattro figli.
“Penso che Cleopatra sia un nome fantastico da dare a una delle nostre future figlie.” disse Penelope pensando a un nome da dare a uno dei loro figli se fosse stato femmina.
“Io pensavo di chiamare uno dei nostri figli Ricky, come il cantante Ricky Martin.” disse invece Bentley. “Comunque sono d’accordo con la tua scelta di chiamare Cleopatra la nostra futura figlia.”
“Mmm…Non so, tesoro: non mi convince il nome Ricky.” replicò perplessa la topolina.
“Vabbè…Tanto è ancora presto per pensare ad alcune cose della nostra vita futura.”
“Si, hai ragione Bentley: abbiamo ancora tanto tempo per pensarci.” replicò la ragazza annuendo.
“Piuttosto…Accetterai la proposta di quel signore della guerra coreano?” chiese il rettile perplesso.
Penelope sospirò.
“Si Bentley: devo farlo. Altrimenti non posso tirare avanti.”
La tartaruga, delusa da quella risposta, decise di provare a convincerla a tornare in Francia, a convivere insieme.
“Sai che non posso farlo, tesoro.”
“Posso sempre chiedere a Carmelita di cancellare la tua fedina penale…o almeno a ridurla…”
“Se potessi davvero tornare in Francia, preferirei tornare a convivere con te per sempre per realizzare i nostri sogni, e non per tornare in prigione.”
“Questa volta non sei da sola, e come ho detto pochi minuti fa, posso provare a…”
“E tu pensi che questa tua amica poliziotta, che per giunta era insieme a te e ai tuoi amici quando avevo combinato quel casino in Inghilterra, accetterà davvero la tua richiesta? Penso invece che non vedrà l’ora di sbattermi in una cella di isolamento.”
“Io non ho intenzione di arrendermi: riuscirò a farti tornare a vivere insieme a me!” fu la risposta emotiva di Bentley, che era disposto a tutto pur di riavere al suo fianco la propria amata.
“Sei davvero cambiato Bentley.” constatò Penelope sorridendogli.
Una volta arrivati in albergo, i due fidanzati si prepararono per andare a dormire. A causa del fatto che nella camera c’erano i letti separati, non poterono stare abbracciati e tanto vicini; ma ciò non impedì loro di darsi una “buonanotte” degna per due innamorati come loro.

La notte era trascorsa tranquilla, e Bentley si alzò dal letto nel momento in cui la sveglia suonò all'ora impostata, poiché doveva preparare la valigia e tornare in Francia. La prima cosa che notò fu l’assenza della propria amata. Dopo aver alzato la persiana, si accorse che la sua valigia non c’era. Capì subito che se ne era andata via…ma non sapeva il perché. Era dispiaciuto…e preoccupato. Non appena raggiunse il comodino a fianco del suo letto, la tartaruga trovò un foglio di carta piegato a metà…dove c’era scritto a lettere cubitali e in corsivo il proprio nome. Quando lo aprì lesse il suo messaggio.

Mio amato Bentley…Mi dispiace andare via senza salutarti, ma ho dovuto farlo perché non volevo che continuassi a insistere sul fatto di tornare a vivere con te in Francia, nella nostra casa. Non sono ancora pronta per tornare…
Ieri ho avuto modo di trascorrere la più bella giornata della mia vita: mi hai ricordato cosa significa amare davvero una persona a cui si tiene tanto, e ho capito che non bisogna essere intelligenti per essere fidanzati, né che dobbiamo aver paura di mostrare le nostre fragilità e far finta di essere perfetti e che tutto va bene anche quando non è così. Ieri ho scoperto quanto tengo davvero a te e quanto ti amo davvero: io non voglio più perderti, e non ho più intenzione di nasconderti nulla a te. Voglio che il nostro rapporto sia saldo come il diamante, e voglio anche sposarti! Ieri ho avuto modo di vedere la parte migliore di te…e ora che ti ho conosciuto sul serio, ho intenzione di non abbandonarti e tradirti mai più. Tu sei la mia forza…e la mia anima gemella con cui ho intenzione di trascorrere il resto della mia vita. Rimani sempre così…
Appena sarò pronta a tornare, ritorneremo a stare di nuovo insieme…ma per adesso non è ancora giunto il momento di tornare a convivere con te. Ti auguro di riuscire a ritrovare il nostro amico disperso nel tempo, e se lo dovessi trovare, vorrei che gli dicessi che mi dispiace per aver fatto del male ai suoi antenati e se avevo tentato di distruggere l’attuale presente. Ti prometto che tornerò da te e…non dispiacerti per la mia scelta. Ora sei nel mio cuore, ci rimarrai per sempre. Ti amo.

La tua dolce amata P.

Dopo aver letto il suo messaggio, la tartaruga provò comunque un gran dispiacere, ma soprattutto sentiva già la sua mancanza. Era riuscito a conquistare il suo cuore e a riavere indietro la sua fidanzata, ed era riuscito ad amarla sul serio. Era felice di aver ottenuto quel risultato…ma allo stesso tempo era triste perché era dovuta andare via, e perché non poteva ancora stare insieme a lui. Ma l'avrebbe aspettata…e quando sarebbe tornata, avrebbe trascorso ogni secondo della giornata insieme a lei, senza trascurarla e senza dare priorità al proprio lavoro o ad altre cose che lo avrebbero allontanato da lei. Ora era Penelope lo scopo della sua vita; mentre il resto sarebbe stato secondario.
Ora che non c'era altro da fare, Bentley preparò la propria valigia e si apprestò a lasciare l'hotel per andare all’aeroporto e tornare così a casa.

Dopo essersi imbarcato sull'aereo, la tartaruga prese dal proprio guscio il biglietto di Penelope e lo rilesse; dopodiché lo piegò e lo rimise dentro il guscio. Lo sguardo era rivolto verso l'oblò, ed era talmente assorto nei propri pensieri da non essersi accorto che a fianco a lui si era seduta una persona.
“Va tutto bene, signore.”
In un primo momento credette di aver avuto un’allucinazione, ma non appena rivolse lo sguardo verso il passeggero seduto accanto a lui, sgranò gli occhi e spalanco stupito la bocca.
“Ma…avevi detto…che non potevi venire con me.”
Penelope gli sorrise.
“All’inizio volevo rispettare i miei piani iniziali…ma poi ho pensato alla giornata di ieri che avevamo trascorso insieme…non potevo lasciarti di nuovo solo, e poi…abbiamo tante cose da realizzare, noi due insieme.” fu la risposta della topolina, che in seguito aggiunse che era dovuta andare prima all’aeroporto per cambiare il biglietto del ritorno…e che aveva deciso di rinunciare a quell'offerta di lavoro e di affrontare insieme a lui ogni tipo di problema, inclusa la pena da scontare in carcere.
Bentley non sapeva cosa dire, ma soprattutto era contento di aver avuto quella piacevole e inaspettata sorpresa. Tuttavia le prese la mano.
“Io…sono felice che tu sia qui…che stiamo di nuovo insieme.”
“Anch’io, Bentley.” replicò Penelope.
Mentre i due animali si persero nello sguardo dell'altro, l'aereo decollò dalla pista, e una volta in volo si apprestò a portare i due fidanzati riuniti nell'amore, in Francia, dove avrebbero finalmente costruito la loro nuova vita…e dove avrebbero in futuro messo su famiglia.

Angolo Autore
Ed ecco l'ultimo capitolo…non so se questa raccolta di one-shots vi sia piaciuta, così come non so che parere avete della coppia Bentley-Penelope…ma questo è il mio pensiero che ho voluto condividere, oltre ad essere stato anche uno sfogo al mio dispiacere.
Se ci dovesse essere un motivo di questa loro rottura, ho pensato fosse più logico quello che ho ipotizzato io in questa raccolta…
Volevo aggiungere altro in queste note, ma non mi vengono le parole…e se in quest'ultimo capitolo sono stato affrettato nel raccontare la giornata che avevano trascorso, è stato perché volevo concentrarmi sul loro rapporto e basta. Spero vi sia piaciuta lo stesso…

   
 
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