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Autore: Stekao    13/09/2020    10 recensioni
Kaori è finalmente felice. Ryo, seppur indirettamente, le ha confessato i suoi sentimenti alla radura, ma le cose non vanno esattamente come lei avrebbe sognato e di fronte all'ennesima delusione, questa volta la ragazza prenderà una decisione fondamentale che avrà un impatto decisivo nella vita di city Hunter.
Per la prima volta provo a pubblicare una ff in capitoli dando vita ai miei desideri e mostrando una Kaori più risoluta di fronte ai comportamenti, spesso discutibili, del socio.
Spero l'apprezzerete. Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Capitolo 7

L’indomani Kaori si risvegliò sul divano ancora intontita per quanto avvenuto quella notte.

Ryo le aveva di nuovo aperto il suo cuore, le aveva rivolto parole dolcissime ma lei, per l’ennesima volta, non era riuscita a lasciarsi andare. Era cambiata davvero molto in tutto quel tempo.

Solo un anno prima le sarebbe bastato un suo sorriso per sciogliere immediatamente tutte le sue riserve e adesso invece, nonostante Ryo fosse riuscito a parlarle come non aveva mai fatto, non era in grado di fare alcun passo verso di lui.

Certo, stava mentendo a se stessa... amava Ryo e lo avrebbe sempre amato, ma aveva un’altra vita adesso e Ryo non avrebbe più potuto farne parte.

Si preparó per recarsi al lavoro e una volta arrivata in centrale, lo vide appoggiato al muro adiacente la porta d’ingresso.

“Che ci fai ancora qui?!” gli disse innervosita, ma al contempo stupita e felice di ritrovarselo davanti

“Buongiorno anche a te Kaori” rispose lui scherzando…

“Stanotte mi era sembrato di essere stata chiara…”

“Beh, lo sono stato anche io… ti va di andare a pranzo insieme dopo?”

“Ryo! Io non lavoro in un ufficio, non ho pause pranzo... Non so che ora farò e comunque no, non mi va di venire a pranzo con te”

“Allora a cena?”

In quel momento una ragazza si fece avanti interrompendo la discussione fra i due.

“Buongiorno Kaori...”

“Ciao Akemi”

“Scusate se ho interrotto te e il tuo amico…” disse lei notando la tensione tra i due e squadrando Ryo da capo a piedi con evidente interesse

“Nessun problema Akemi, il mio amico se ne stava andando…”

“No, non me ne vado affatto... Mi devi ancora una risposta alla mia domanda di prima”

“Dovresti saperlo… la risposta è no”

E così dicendo, Kaori si voltò di scatto per entrare in centrale.

Sei sempre stata una testa dura, pensò Ryo sorridendo… ma vedrai che l’avrò vinta io.

Kaori si voltò e solo in quel momento si accorse che Akemi non l’aveva seguita.. Si guardò intorno e la vide ancora fuori, accanto a Ryo. Incuriosita, decise di avvicinarsi nuovamente alla porta di ingresso per ascoltare cos’è che i due si stessero dicendo.

Ryo, assorto nei suoi pensieri, non si era accorto di Akemi che era rimasta ferma davanti a lui a fissarlo.

“Beh, Kaori mi è parsa davvero arrabbiata… si può sapere cosa le hai chiesto?” la ragazza sembrava piuttosto interessata e non le importó affatto di poter apparire indiscreta.

Ryo la guardò stranito

“Solo se voleva venire a cena con me stasera”

“Oh beh, chissà che pensavo… se non trovi nessuna però, io se vuoi verrei volentieri” gli disse lei senza alcuna esitazione

Kaori, ancora ben nascosta alla loro vista, a quelle parole avrebbe voluto tirare fuori uno dei suoi leggendari martelli e piantarlo in testa alla collega…

Che sfacciata, pensò.

Ryo rimase stupito nel notare l’impudenza di Akemi e sorridendole le rispose

“Sai quella donna che è appena entrata lì dentro? Beh, quella è la donna di cui sono innamorato e io sono l’uomo della sua vita, anche se lei si ostina a non ammetterlo. Quindi grazie Akemi, ma non se ne fa di niente”

E così dicendo Ryo lasciò la ragazza sbigottita, a guardarlo mentre si allontanava.

A quelle parole, a Kaori parve di sentire il cuore scoppiarle nel petto. Un sorriso si fece strada sul suo volto…non riuscì proprio a trattenerlo.

Nei due giorni seguenti Ryo continuó a farsi trovare davanti alla centrale o al suo appartamento e Kaori continuó ad ignorarlo.

Il quarto giorno lo sweeper non si fece vivo e Kaori non poté nascondere a se stessa la delusione nel non vederlo. Che avesse deciso di lasciar perdere? A quel pensiero un nodo alla gola le impedì di respirare per qualche secondo… ma del resto non era questo ciò che voleva? Sì certo…sarebbe stata la cosa migliore per tutti.. E invece no, ma forse sì... Accidenti! Quanto era tutto maledettamente difficile!!!

Il giorno successivo però, nell’uscire per recarsi al lavoro, lo trovò ad aspettarla davanti alla sua porta.

“Buongiorno Kaori, ti sono mancato ieri?”

“……..”

“Ancora con questa storia? Quando ti deciderai a parlarmi?”

“E chi ti dice che io debba parlarti?”

“Ecco fregata, mi hai parlato...”

“Cretino!”

“Lo hai fatto di nuovo”

“Smettila!”

“Ecco, ancora!”

“Uffffff”

“Comunque ti volevo dare questo... Lo hai lasciato a casa NOSTRA e visto che ti ostini a non voler tornare a Tokyo con me, ci tengo che tu lo riabbia… non voglio che stiate separati un giorno di più”

E così dicendo le consegnò un piccolo pacchetto e si congedò…

Kaori rimase a fissarlo mentre si allontanava. Solo dopo qualche istante posò i suoi occhi su quello strano pacchettino che Ryo le aveva lasciato.

La curiosità prese il sopravvento, quindi rientrò in casa e con titubanza lo aprì.

Spalancò gli occhi nel momento in cui si ritrovò fra le mani una piccola scatolina contenente il fiore di pan di cuculo che Ryo le aveva messo sullo scollo del vestito dopo la battaglia con il generale Croiz e che lei, un anno prima, aveva fatto essiccare.

Le fu subito chiaro quale fosse il significato di quel regalo e anche il motivo per il quale, il giorno prima, Ryo non si fosse fatto vedere… Era ritornato a Tokyo per prenderle il fiore…aveva percorso più di dieci ore di viaggio, tra andata e ritorno, nella stessa giornata…

Quello stupido! Da quando aveva deciso di essere così romantico?

Da quel giorno Ryo cercó più volte di trovare con lei un punto di contatto, ma diamine se era ostinata!

Perché non voleva parlare con lui? Le aveva chiesto di uscire insieme mille volte in quei giorni, solo per parlare, provare a chiarirsi e la sua risposta era stata sempre no… un maledetto no! Cosa poteva fare ancora per farle capire quanto contasse per lui? Non voleva ossessionarla, ma dannazione, non sarebbe mai tornato a Tokyo senza di lei!

Eppure gli era parso di vedere un barlume diverso nei suoi occhi in quegli ultimi giorni… voleva credere con tutto se stesso che nonostante la sua voce continuasse a ripetere NO, il suo cuore in realtà volesse dirgli SI’.

Che lo stesse ancora mettendo alla prova? In questo caso ne era certo… si trovava di fronte alla sfida più importante della sua vita e non avrebbe fallito per niente al mondo.

Finché una sera, al rientro a casa, ritrovandoselo nuovamente davanti alla porta del suo appartamento, la ragazza provó ad affrontarlo di nuovo e Ryo lodó il cielo per il fatto che finalmente avesse deciso di rivolgergli la parola di sua spontanea volontà.

“Ryo, ma la vuoi smettere di starmi dietro? Ormai è da più di una settimana che mi perseguiti... Perché non torni a Tokyo? Non puoi lasciare la città incustodita per così tanto tempo”

“Ci sono Mick e Umi, sono in grado di badare a Tokyo per un po’ anche senza di me.. E poi io ho altre priorità adesso”

“Stai diventando assillante...Vattene!”

“No”

“E invece sì”

“Se torni con me me ne vado”

“Sei impossibile!!!”

E così dicendo la ragazza aprì la porta di casa sbattendogliela in faccia, ma maledicendosi per averlo fatto.

Durante la notte, si alzò per recarsi in cucina a bere un bicchiere d’acqua, e così facendo, sentì uno strano rumore provenire dal pianerottolo.

Si avvicinò alla porta, sbirció nello spioncino, ma il buio nel vano scale non le permise di vedere alcunché, eppure quello strano rumore era ancora presente e ben udibile.

Fattasi coraggio, decise di aprire la porta.

Non fu poco lo stupore nel vedere Ryo addormentato e sdraiato sul suo zerbino. Il rumore che Kaori aveva sentito non erano altri che i suoi rantoli durante il riposo.

“Ryo… Ryo...” lo chiamò lei cercando di svegliarlo…

“C... Che succede?” disse lui stropicciandosi gli occhi e provando a rialzarsi

“Ma che stai facendo? Ti sei addormentato sul mio zerbino...”

“Te l’ho detto Kaori… io dalla tua vita non me ne vado più… e per adesso inizio dal tuo zerbino” disse lui con la voce ancora impastata dal sonno

La ragazza non poté esimersi dal rivolgergli un dolce sorriso..

“Che stupido… dai, entra in casa...”

Ryo, ovviamente, non se lo fece dire due volte.

“Forse dovresti farti una doccia…ti sei sdraiato su uno zerbino…”

“Grazie, credo che accetterò volentieri il tuo consiglio. È che ho finito tutti i soldi che avevo con me. Non posso più permettermi di stare in hotel... Sai, non ho lavorato molto in questo periodo” disse lui sghignazzando mentre si dirigeva verso il bagno

Erano ormai le tre del mattino quando Ryo riapparve nel salotto, dove Kaori lo stava aspettando seduta sul divano.

In quei minuti si era soffermata tanto a pensare a quale sarebbe stata la cosa migliore da fare.

Avrebbe dovuto rimandarlo via? Avrebbe dovuto mentirgli dicendogli di non amarlo più? Ma lei lo amava troppo accidenti, non avrebbe mai potuto dirgli una simile menzogna e poi averlo visto lì, il grande e orgoglioso Ryo Saeba disteso inerme su uno zerbino...per lei… solo per lei…

E tutti quei giorni in cui lui le era stato accanto con così tanta ostinazione, quel regalo che le aveva fatto… Che meritasse davvero un’altra possibilità? Che la meritassero entrambi?

E quando lo vide rientrare nella stanza, le risposte alle sue domande arrivarono all’istante… perché per quanto potesse essere ostinata, per quanto avesse ancora maledettamente paura di soffrire, c’era solo un uomo nel suo cuore… e quell’uomo ora, era lì davanti a lei e non avrebbe voluto rinunciarci per niente al mondo, non più.

La verità era che non avrebbe potuto mantenere in vita quella farsa ancora per molto, inoltre Ryo, dopo la doccia, essendo sprovvisto di vestiti di ricambio, si era presentato davanti a lei coperto solo da uno dei suoi asciugamani.. E no, in quel momento non sarebbe stato proprio più possibile per lei continuare a nascondere i suoi reali pensieri!

“Mi sono scordato di prendere qualche vestito dal mio borsone in macchina prima di farmi la doccia…non mi sembrava il caso di rimettermi gli stessi abiti con i quali mi sono sdraiato in terra”

-E invece ti sembra opportuno mostrarti a me così??- Pensò Kaori completamente imbambolata di fronte a quella visione…

“Non è un problema” disse lei imbarazzata, cercando, con non poca fatica, di evitare di guardarlo “Se mi dai le chiavi posso scendere io a prendertelo”

“Ah ok grazie. Spero tu non debba svegliarti troppo presto domattina, o meglio, tra poco…Ti ho fatto fare le ore piccole, scusami...”

“Non preoccuparti Ryo, per fortuna sarò in servizio notturno domani… ho tutta la giornata per potermi riposare”

Ryo notó il pan di cuculo essiccato riposto nella teca del salotto… Kaori non lo aveva gettato via e quel piccolo segnale gli diede la forza per provare ad osare di nuovo. Si avvicinò titubante prima di trovare definitivamente il coraggio di sedersi sul divano accanto a lei…

La ragazza non si allontanò e Ryo, per la seconda volta in quella notte, ringraziò il cielo per questo.

Si fece nuovamente forza tentando di riprenderle la mano e nel vederla, stavolta, accettare di buon grado questo suo tentativo, senza esitazione continuó ad avvicinarsi a lei intrecciando le dita con le sue.

Quando furono così vicini da sentire l’una il respiro dell’altro, Ryo non riuscì più a trattenersi e con lo sguardo fisso negli occhi di lei, la baciò, riversando in quel bacio tutto il dolore, l’attesa e l’amore che in quegli anni gli avevano lacerato l’anima.

Quando si separarono rimasero in silenzio a guardarsi negli occhi, fronte contro fronte.

“Sapevo che avrei vinto io…” disse Ryo dopo qualche istante, sorridendo…

“Sei uno spocchioso…accidenti a me! Hai vinto solo perché ti amo”

Aveva pronunciato quelle parole così spontaneamente, senza quasi rendersene conto, che lei stessa se ne imbarazzó.

Nell’udirle, il cuore di Ryo gli si contrasse nel petto…

“Ah ah attenzione Kaori… ora che me lo hai detto, non si può più tornare indietro…”

“Senti da che pulpito…” rispose lei risentita

“Hai ragione Kaori…” disse lui abbassando lo sguardo, colpito in pieno dalla stoccata che lei gli aveva inferto.

“Ti giuro che non sbaglierò mai più…sono stato un idiota, tu sei troppo importante per me e la mia vita senza di te è fuori discussione”

Ryo prese ad accarezzarle la guancia e a guardarla così intensamente negli occhi, che Kaori, vinta da quel turbine di emozioni, che non accennavano in alcun modo a placarsi nel suo cuore, non riuscì più a frenare le lacrime che poco a poco si erano fatte strada, riversandosi copiose sul suo viso…

“Non piangere Kaori… perdonami per tutto il male che ti ho fatto…perdonami… ” disse lui continuando ad accarezzarla e ricoprendola di dolci e infiniti baci

“Sei così bella…” continuó Ryo “e lo so che non dovrei dirlo, che passo sempre per il solito porco, ma in questo momento sto impazzendo e non sai quanto vorrei fare l’amore con te…”

Kaori arrossì…

“È vero.. Sei sempre il solito pervertito…” disse lei sorridendogli e posandogli un tenero bacio sulle labbra

“Ma da ora in poi sarò solo il tuo pervertito… sei solo tu la donna con la quale vorrò risvegliarmi al mattino…per tutta la vita”

“E’ incredibile…chi si sarebbe mai aspettato un Ryo così romantico…”

“Mi hai reso uno smidollato Kaori e dovrai farti perdonare per questo…” scherzó lui prima di riprendere il viso della ragazza tra le mani e fondersi con lei in un nuovo, travolgente bacio che li portò a ritrovarsi distesi sul divano ansanti e accaldati.

“Lo so che forse corro troppo” continuó lui staccandosi dalle sue labbra con riluttanza… “Non voglio metterti a disagio, la realtà è che non sai da quanti anni ti desidero, ma a me adesso importa solo stringerti tra le braccia quindi se tu non…”

“No ecco…” lo interruppe lei in preda all’imbarazzo e all’agitazione

“io beh…veramente… vorrei… ma lo sai che io…sì, cioè…io sono… insomma… ho un po’paura…ma lo desidero anche io… ”

Gli occhi di lui brillarono di luce nuova… lo aveva sospettato, ma ora ne aveva la certezza…

“Tu e Kentaro quindi…”

“Ma cosa hai pensato Ryo? Tra noi non c’è mai stato…quello. E’ vero, siamo usciti qualche volta insieme e ci siamo baciati, ho provato a lasciarmi andare… ho pensato che avrei potuto dimenticarti… ma in realtà era solo il tuo volto quello che vedevo davanti ai miei occhi, non sarei mai potuta andare contro i miei stessi sentimenti”

Poi aggiunse sorridendo… “Accidenti a te! Kentaro è così carino…”

“Hey ragazzina!” la rimbrottó Ryo infastidito…

“Scordati il resto del mondo maschile da ora in poi...”

“Non vorrai dirmi che sei geloso?”

“Certo che sono geloso, lo sono sempre stato in realtà... Solo che adesso ho finalmente il diritto di esserlo” le disse lui continuando a fissarla con occhi sognanti.

Kaori sentì il suo cuore sciogliersi…

“Lo sai che con me non devi temere…io sono tua Ryo, tua per sempre..."

L’uomo la strinse forte a sé…

“Tuo per sempre…” le sussurrò lui di rimando, continuando a rilasciarle dolci baci sul viso

E così dicendo la sollevò e con pochi passi raggiunse la camera adagiandola con dolcezza sul letto…

“Non avere paura…”

Kaori, imbarazzata, voltò il viso non riuscendo a reggere lo sguardo dell’amato

“Guardami… guardami sempre Kaori…non distogliere il tuo sguardo…non devi vergognarti di me…”

Ryo si chinò su di lei e tornarono a scambiarsi dolci baci che a poco a poco si fecero sempre più ardenti accendendo all’improvviso, dentro i loro corpi, un fuoco indomabile che esigeva di essere alimentato, ancora e ancora…

Ryo sentì Kaori aderire perfettamente al suo corpo eccitato e si delizió nel vedere la timidezza della ragazza, evidente fino a pochi istanti prima, lasciare il posto a una sempre più crescente e sfacciata bramosia. Ryo non se ne stupì affatto… sapeva che Kaori era fuoco…fuoco puro.

E le carezze si fecero più insistenti, i baci più impetuosi.

Ryo la guardava con occhi colmi di desiderio, intenso e fremente, i gemiti li avvolsero e quando il momento dell’unione arrivò, Kaori trattenne il fiato per il dolore provato, chiudendo gli occhi con forza, nel tentativo di assopirlo.

Ma fu solo per un istante...

“Guardami Kaori… apri i tuoi bellissimi occhi… perché è in loro che voglio perdermi mentre mi perdo in te…”

Quando si guardarono e lei gli sorrise, Ryo capì di essere completamente in balia della donna che giaceva ardente sotto di lui, e continuó ad assaporarla affondando in lei dapprima con movimenti più lenti che a poco a poco divennero sempre più decisi

“Mi stai facendo impazzire... Per me è un sogno… ” le sussurrò lui sentendola ansimare in preda al piacere.

E quando finalmente l’apice arrivò, urlarono all’unisono i loro reciproci nomi, abbandonandosi l’una nelle braccia dell’altro, stravolti e appagati.

Rimasero stretti in un caldo abbraccio per un tempo indefinito.

Ryo continuó a posarle dolci baci sulla testa e ad accarezzarle la schiena.

Kaori, ancora incredula per quanto accaduto, rimase stretta a lui, con la testa appoggiata al suo petto, lasciandosi cullare dai battiti del suo cuore

“Ho aspettato tanto questo momento…”

“Se non fossi stata così testarda in questi giorni…”

“Vorrei ricordarti che io ti ho aspettato per sei anni Ryo…”

“Scusami Sugar, sono stato uno stupido… non posso tornare indietro, ma a questo punto…non resta che rimediare a tutto il tempo perso… questo richiederà ore e ore di esercizio… abbiamo tanto, troppo tempo da recuperare!” e così dicendo la sua faccia assunse la sua classica espressione da maniaco

“E smettila… sei il solito fissato…rovini sempre i bei momenti” rispose Kaori rassegnata “Ma mi piace quando mi chiami Sugar…mi fa sentire speciale”

“E tu sei speciale… non ho mai amato nessuna prima di te, non ho mai desiderato nessuna quanto desidero te… non ti farò mai più soffrire Kaori… Credi in me?”

“Sì Ryo, con tutta me stessa...”

Gli argini erano finalmente crollati e Ryo, a quelle parole, si sentì pervadere da un intenso calore. Aveva riavuto il suo cuore e la sua fiducia e ne era certo, avrebbe protetto quella donna e quell’amore, per tutta la vita.

Nei giorni che seguirono, Kaori decise di prendere qualche permesso dal lavoro.

Avevano scelto di rimanere insieme per un po’ ad Osaka e vivere finalmente a pieno, le emozioni che per tanto tempo si erano negati.

Arrivó il giorno in cui però, distesi ed abbracciati sul letto, dove ormai trascorrevano la maggior parte delle loro giornate, Kaori si sentì costretta a turbare quell’idillio…

“E adesso cosa faremo?”

“Che cosa intendi?”

“Beh, io sono un poliziotto ora e tu… sei city hunter”

“Vorresti che smettessi di esserlo?”

“No Ryo, non te lo chiederei mai…tu fai del bene alle persone, c’è bisogno di te”

“Beh, allora troveremo un soluzione… tu potrai continuare ad essere un poliziotto anche a Tokyo… potremmo continuare a collaborare insieme qualche volta, del resto se tu chiedessi un trasferimento, sono certo che Saeko sarebbe ben felice di accoglierti nel suo dipartimento… ”

“Hai ragione…” disse lei maliziosa… “Ma dimentichi che io adesso sono una autorità…e Ryo Saeba non opera propriamente all’interno della legge… chi ti dice che io vorrò collaborare con te come fa Saeko… Dovresti saperlo, non tutti sono disposti a chiudere un occhio e tanti vorrebbero mettere le mani su quel birichino di city Hunter”

“Beh…” replicò lui con occhi pieni di desiderio “se la metti così, allora ti conviene approfittarne… perché c’è solo un poliziotto ora che potrà permettersi di mettere le mani su di me…”

Kaori sorrise e si alzò dal letto lasciando a Ryo la meravigliosa visuale del suo corpo nudo. La vide aprire l’armadio e prendere qualcosa al suo interno.

Quando la donna si voltò di nuovo verso di lui, l’uomo deglutì vistosamente.

“Cosa intendi fare…?” le disse, vedendola avvicinarsi…

“Beh accetto il tuo consiglio e approfitto dei miei benefici…”rispose lei facendogli maliziosamente l’occhiolino…

Salì sul letto e sollevandogli le braccia, fece scattare le manette ai polsi di Ryo, fissandole poi alla testiera del letto.

“Quanta sfrontatezza agente…” disse lo sweeper senza più riuscire a nascondere l’entusiasmo evidente del suo basso ventre...

Kaori si chinò su di lui sorridendo…

“Sei in arresto city Hunter!”

………………………….

“Kaori?”

“Mh?”

“Me lo rifarai il gioco delle manette?”

“Vedremo…”

“Certo che in questo anno sono cambiate tante cose… Il mondo si è stravolto. Chi lo avrebbe mai detto che io sarei diventato un romanticone e tu invece più…più…”

“RYO!!! Attento a cosa dici con quella faccia da maniaco!!!”

“Perdonami Kaoruccia mia, FERMA FERMA! Non volevo dire niente di strano! Ma che ti sei portata i martelli anche ad Osakaaaaaaa??!!

Fine

   
 
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