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Autore: Akane92    21/09/2020    3 recensioni
« Cornelia Fleming! »
La professoressa McGranitt urlò il nome davanti a tutta la Sala Grande, e una piccola biondina dell’ultima fila si fece spazio fra gli altri studenti per sedersi e avere sulla testa il Cappello Parlante.
Non sembrava agitata.
Sirius poté vederla meglio alzando un po’ la testa, curiosissimo di osservare per la prima volta la cerimonia dello smistamento di cui i suoi genitori gli avevano parlato. Sembrava quasi che la biondina e il Cappello stessero conversando e, strano a pensarlo, alla fine sembrava anche che il Cappello stesse sorridendo. Sirius, naturalmente, non poteva sapere cosa stesse vedendo il Cappello dentro quella ragazzina: reale premura, indiscutibile gentilezza, un pizzico di arroganza, gran determinazione, indubbia lealtà, considerevole impulsività, sincera dolcezza e decisamente molta emotività.
« GRIFONDORO! » sbraitò infine il Cappello, convinto, come sempre, della sua scelta.
La ragazzina, Cornelia, sfoderò un enorme sorriso e, una volta che la McGrannitt le tolse il Cappello, corse verso il tavolo della sua Casata, passando proprio accanto a Sirius. Non smise neanche un attimo di sorridere, e Sirius desiderò provare, anche solo per un attimo, quello che stava provando lei. Non ricordava di aver mai visto un sorriso così puro e sincero.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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I’m not going home, not really
1972
 
Il secondo anno a Hogwarts stava scorrendo tranquillamente, proprio come il primo.
Cornelia scriveva quasi ogni settimana una lettera ai suoi genitori per raccontar loro cosa accadeva, cosa imparava di nuovo, cosa faceva nel tempo libero e quali fantastici e incredibili segreti continuava a scoprire sulla storia di Hogwarts. Le sembrava ancora di vivere in un sogno, nonostante fosse passato più di un anno ed era anche strano pensare che sua cugina Beau, della sua stessa età, dovesse frequentare una scuola per babbani mentre lei si trovava a Hogwarts. Nonostante questi pensieri e la sensazione di essere in un fantastico sogno, Cornelia si era ben integrata nei Grifondoro, sentendosi, man mano che il tempo passava, sempre più in linea con i valori della sua Casata, e passava molto tempo libero insieme a Danica e Lily, facendo però amicizia anche con studenti di altre casate. I suoi voti erano buoni, certo non eccelleva come altri studenti decisamente più bravi di lei in ogni materia, ma comunque non aveva mai avuto uno Scadente o, peggio, un Desolante o un Troll: faticava a star dietro a Pozioni e Astronomia, ma amava particolarmente le lezioni di Trasfigurazioni ed Erbologia. Fu proprio durante una lezione di Erbologia del secondo trimestre, però, che il secondo anno di Cornelia divenne decisamente meno tranquillo del primo: la professoressa Sprite aveva appena annunciato che era stata proprio Cornelia la migliore nello svolgere l’ultimo compito in classe, donando ben dieci punti a Grifondoro grazie al suo impegno e alla sua bravura, quando una studentessa dei Corvonero bisbigliò: « Ma tu pensa, la più brava della classe una Sanguesporco! »
Cornelia, che sapeva benissimo cosa significava quella parola poiché glielo avevano spiegato alcune sue compagne mesi prima, fece finta di nulla, limitandosi a lanciare un’occhiataccia alla Corvonero, che di tutta risposta le mostrò un sorriso beffardo. La Grifondoro fermò Lily, prendendole tempestivamente la mano, perché sapeva che l’amica era già pronta a rispondere per le rime alla Cornovero. Cornelia, invece, non voleva che la Sprite intervenisse, in quanto pensava che avrebbe solo peggiorato la situazione. Era la prima volta che qualcuno la chiamava così, quantomeno di fronte a lei e in maniera così sfacciata, e non poteva ancora sapere quanto quella parola, quell’insulto, perché di questo si trattava, sarebbe stato influente nella sua vita. Una situazione del genere, per una bambina di dodici anni, avrebbe potuto scatenare diverse reazioni, ma Cornelia, in quel momento, prese una decisione: figlia di babbani o meno, avrebbe dimostrato di essere una strega alla pari di ogni studente Purosangue presente a Hogwarts. I suoi voti migliorarono notevolmente proprio da quel giorno,  persino nelle materie che amava di meno: Cornelia non era fra gli studenti migliori, ma ci mandava molto vicina. La Grifondoro, però, non scrisse mai ai suoi genitori quello che era successo durante quella lezione di Erbologia: non avrebbe mai raccontato loro nulla sui Sanguesporco.
 
Il secondo anno a Hogwarts, per Sirius, sarebbe potuto andare avanti tranquillamente proprio come il primo, se non fosse stato per l’arrivo di suo fratello minore Regulus nella scuola.
Ovviamente, come aveva immaginato e complice anche la pressione psicologica della sua famiglia, Regulus era stato smistato nei Serpeverde, rendendo Orion e Walburga Black molto, molto, molto orgogliosi e fieri del loro secondogenito, come avevano deciso di sottolineare ogni singolo giorno durante le vacanze di Natale che, per Sirius, erano sembrate infinite.
« Dovevate sentirli! Non facevano altro che lodare Regulus, mentre io ero totalmente invisibile! Ricomparivo davanti ai loro occhi solo quando mi dicevano di togliere lo stendardo dei Grifondoro dalla mia stanza » si lamentò con James, Remus e Peter, i suoi più grandi amici, durante il primo pranzo del nuovo anno.
« E tu l’hai fatto? »
« Pff, ovviamente no! » sogghignò Sirius.
Ma non fu solo l’arrivo di Regulus a cambiare il modo in cui Sirius viveva la sua vita a Hogwarts. Più frequentavano Remus, più i giovani Black e Potter notavano che c’era qualcosa che non andava in lui, in senso buono, naturalmente. Avevano tentato di chiedergli il perché spesso si sentisse poco bene, sparendo improvvisamente e senza che nessuno se ne accorgesse dal dormitorio e non frequentando alcune lezioni, soprattutto quelle del tardo pomeriggio o le prime del mattino, ma Remus sviava il discorso, faceva il vago, o semplicemente rispondeva affermando di aver avuto qualche linea di febbre e di aver passato le notti in infermeria.
Una sera, insieme a Peter, i ragazzini decisero di seguire Remus, intenti ad aiutarlo in ogni modo. Non voleva il loro aiuto con le buone? Bene, lo avrebbe avuto con le cattive! Inutile dire che le cose non andarono bene a causa del Platano Picchiatore, ma i piccoli Grifondoro non demordevano. Riuscirono a capire, nonostante la giovane età, come superare il Platano e, durante il secondo semestre, fecero il loro primo ingresso nella Stamberga Strillante, scoprendo la terribile verità di Remus: era un lupo mannaro. Inutile dire che anche l’incontro con Remus in versione lupo mannaro non andò come avevano pensato, ma Silente, che ne sapeva sempre una più del diavolo, riuscì ad aiutare i giovani studenti prima che capitasse il peggio.
« Non ci punirà? » domandò James, cercando di impietosire, in malo modo, il Preside, mentre Madama Chips si occupava di loro.
« Non io, Potter, non io. Informerò la McGranitt che troverà la giusta, ed ennesima da quel che ho sentito, punizione per voi tre. Tuttavia, ciò che avete fatto è coraggioso, non c’è dubbio. Remus non ricorderà nulla di questa notte e, ovviamente, sta a voi decidere se dirglielo o meno ».
« Lei cosa farebbe, professore? » gli domandò Sirius.
« Non lo so, signor Black. Posso solo dirvi che credo che a Remus servano dei veri amici, che lo comprendano in ogni momento, soprattutto in quelli peggiori ».
E i tre capirono.
Non fu facile convincere Remus del fatto che Sirius, James e Peter gli avrebbero voluto bene lo stesso, in qualunque forma fosse, e lo avrebbero aiutato cercando ogni modo di stargli vicino e coprirlo durante le notti di luna piena, ma alla fine fu proprio il giovane Black ad avere la meglio nella conversazione. Da quel giorno, la loro amicizia divenne ancora più forte, sincera e importante, come poche e rare volte accade. Sirius non disse nulla alla sua famiglia, mantenendo il segreto di Remus per tutti gli anni della loro amicizia.
 
1973

Durante il terzo anno passato a Hogwarts, Cornelia scoprì la sua più grande passione: Cura delle Creature Magiche!
Ne rimase tremendamente affascinata fin dalla prima lezione e nel giro di sole due settimane, capì che quella sarebbe decisamente diventata la sua materia preferita.
Le sue amiche dovevano letteralmente schiodarla dai libri di testo e Cornelia avrebbe desiderato che le ore settimanali di Cura delle Creature Magiche fossero molte di più. Grazie ai suoi brillanti voti (Eccezionale fin dal primo compito in classe) e alla sua grande dedizione, il professor Kettleburn, d’accordo con il Preside, durante il secondo semestre permise a Cornelia di aiutarlo con le creature magiche anche al di fuori dell’orario delle lezioni, rendendo la giovane Grinfondoro contentissima e incredula. Cornelia passava molto tempo non solo ad approfondire lo studio delle creature con i libri di testo extra che le consigliava il professore, ma anche insieme allo stesso Kettleburn e ad Hagrid, il Guardiacaccia di Hogwarts, che, insieme, si occupavano materialmente delle creature che si trovavano fra il Castello, i suoi spazi aperti e la Foresta Proibita.
Cornelia era felice della sua vita da strega, e non sentiva più la mancanza di casa.
 
Durante il suo terzo anno, Sirius poté finalmente realizzare un piccolo sogno: entrare nella squadra di Quidditch!
James era diventato Cercatore l’anno prima, e Sirius lo aveva invidiato parecchio. Un’invidia positiva, ovvio, poiché non solo amava sinceramente quello sport da quando era molto piccolo, nonostante non avesse mai potuto praticarlo a casa sua, ma tutti quegli allenamenti di Quidditch comportavano anche delle giustificazioni per saltare alcune lezioni. Una una vera e propria pacchia! Inoltre, ormai in tantissimi ammiravano James per le sue eccellenti doti da Cercatore, e Sirius pensava che sarebbe stato divertente avere un po’ di ammirazione anche per sé.
Si era allenato duramente per tutto il secondo anno grazie all’aiuto dello stesso James, e anche di Remus e Peter, che però non avevano alcuna intenzione di entrare nella squadra.
Partecipò alle selezioni di inizio anno e quando, qualche giorno dopo, James saltò sul suo letto urlandogli che era stato preso, Sirius non poteva essere più contento! Era diventato uno dei nuovi Cacciatori, avrebbe passato molto più tempo con James e la squadra per gli allenamenti, e avrebbe potuto dimostrare che era davvero bravo in qualcosa. Inoltre, non gli dispiaceva affatto perdersi qualche ora di lezione di Pozioni con una vera giustificazione, senza doversi inventare scuse.
Il giovane Black era felice, e considerava Hogwarts come una vera e propria casa, ormai.
1974
 
« Una festa? » domandò Cornelia.
Danica annuì. « Me l’ha detto Finn. Potter e Black stanno organizzando una festa a sorpresa per il compleanno di Remus, a quanto pare ».
« E possono farlo? »
La ragazza dai capelli scuri alzò le spalle. « A quanto pare, Sirius ha convinto i Prefetti. Sarà una festa solo fra di noi, nella Sala Comune, venerdì sera ».
Cornelia guardò Lily, che era ancora più dubbiosa di lei.
« Avanti, ragazze. Non abbiamo avuto il famoso Ballo del Ceppo, ma almeno possiamo metterci in ghingheri per questa festa! E poi, ho l’abito perfetto per far colpo su Sirius! »
« E da quando ti piace Sirius Black? » le chiese Lily, sorridendo.
« La domanda giusta è: a chi non piace Sirius Black? »
Cornelia la guardò stranita.
« Oh, ma dai, non lo trovi carino? »
La bionda alzò le spalle. « Non so, voglio dire… è ok, credo. Non abbiamo mai parlato, se non a lezione. Il massimo è scambiarci il saluto in Sala Comune ».
« Non hai bisogno di parlare, con un tipo così! » sogghignò Danica, facendo ridere le amiche.
« Neanche a me piace Sirius, comunque » affermò Lily.
« Beh, tu hai già Potter che ti sviene dietro! »
« Oh, per favore…» sbuffò la rossa, ma anche Cordelia stava annuendo.
« Sai che detesto darle ragione, ma… ha ragione ».
Danica sorrise compiaciuta, incrociando le braccia al petto.
Lily portò lo sguardo al cielo « Come vi pare ».
« Comunque, io non ho nulla da mettermi » disse Cornelia, sviando il discorso.
« Non preoccupatevi, ho io gli abiti perfetti per voi due! » dichiarò Danica, prendendo per le braccia entrambe le amiche e trascinandole via dalla Sala Grande.
 
« Siete sicuri che Remus non si arrabbierà? »
« Perché dovrebbe, Peter? Gli stiamo organizzando una festa! »
« Beh, è solo che… non ama essere al centro dell’attenzione… ».
« Ed ecco perché ha bisogno di una festa! » esclamò Sirius, mettendo un braccio sulle spalle di Peter. « Ascolta, lo sai bene che l’ultima luna piena per lui è stata molto più pesante del solito, quindi ha bisogno di svagarsi un po’. Destino vuole che sia anche il suo compleanno! »
« Lo so, lo so. E’ solo che temo… ».
« Non c’è nulla da temere, Peter » lo interruppe James. « Io e te prepareremo la Sala Comune mentre Sirius lo tiene impegnato. Remus ha bisogno di un po’ di divertimento, e anche di belle ragazze, non credi? »
« B-belle ragazze? » domandò Peter.
« Certo! Sirius e io abbiamo già messo in giro la voce, sono sicuro si faranno tutte carine per la festa! »
« Oh, beh… se la mettete così ».
« Di che parlate? » domandò Remus, raggiungendoli nella Sala Grande.
Fu Sirius, come sempre, a trovare la scusa buona per coprirli. « La McGrannit mi ha messo in punizione ».
« Cosa? Di nuovo?! Quando? » non domandò il perché, non ce n’era bisogno, poteva immaginarlo.
Il giovane Black alzò le spalle. « Venerdì sera. Devo essere in biblioteca a scrivere cinque fogli di pergamena sulla trasfigurazione di non so cosa in un tavolo, credo ».
« Credi? »
« Non ricordo bene » rispose, disinteressato. « Mi farai compagnia? Mi serve una mano ».
« Una mano, Sirius. Non farò il compito per te! »
« Certo che no! » gli rispose, facendogli l’occhiolino.
 
Danica aveva fatto indossare a Lily uno splendido vestito lungo, verde scuro, in perfetto contrasto con i suoi capelli, mentre per Cornelia aveva optato per un vestito rosa pallido e floreale, lungo fino alle ginocchia, che, a detta sua, le faceva risaltare gli occhi verde chiaro e le guance rosee.
« Sembri una vera fatina! » le aveva detto, mentre scendevano le scale del dormitorio.
Si erano persino acconciate i capelli, tutte e tre. Danica, che indossava un abito scuro, stretto e lungo, aveva allisciato i suoi lunghi capelli scuri, mentre aveva reso i capelli di Lily ondulati con un piccolo incantesimo. Cornelia, invece, aveva i capelli acconciati con una treccia e qualche piccolo fiore fra le ciocche. Sempre opera di Danica, naturalmente.
« Non sembro ridicola? » domandò.
« Te l’ho detto, stai benissimo! Qual è una delle creature magiche più belle esistenti? »
« L’unicorno? »
« Ecco, allora, sei proprio un bellissimo unicorno! »
Cornelia le sorrise, sebbene non fosse ancora del tutto sicura del suo look. Fu infatti sorpresa nel ricevere tanti complimenti dalle sue compagne Grifondoro, e sia Lily che Danica le fecero notare, provocandole un leggero rossore, che alcuni dei ragazzi, persino quelli più grandi, non riuscivano a staccarle gli occhi di dosso.
La festa procedé bene, Cornelia dovette ammettere che si stava divertendo insieme alle sue amiche, e Remus, quando entrò nella Sala Comune insieme a Sirius, fu visibilmente sorpreso e quasi terrorizzato dallo scoprire che tutti quei festoni, tutto quel cibo, comprensivo di torta, e tutte quelle persone erano lì per lui, per festeggiarlo. Il suo viso diventò scarlatto, proprio come il colore principale dei Grifondoro.
« Tu ti sei messa tutta in ghingheri, mentre Sirius è vestito come sempre » fece notare Lily a Danica.
« Può vestirsi come gli pare, è sempre bellissimo. E poi, se non dovesse notarmi lui, c’è sempre Finn!  » fece l’occhiolino, dando le spalle alle amiche proprio per dirigersi verso Finn, un loro compagno più grande di un anno.
Cornelia si voltò verso Sirius, osservandolo meglio. Era vero, era vestito come sempre, con i pantaloni grigi della divisa, una camicia bianca non stirata e la cravatta dei Grifondoro che gli pendeva dal collo, non allentata. Stava sorridendo, abbracciando Remus e scompigliandoli i capelli. Cornelia sorrise appena pensando che sì, era decisamente carino.
 
« Si sta divertendo, non credi? » domandò Sirius a James.
L’amico annuì, mentre entrambi osservavano Remus sorridere insieme a Peter e ad altri compagni di Casata.
In cuor suo, anche Sirius aveva temuto che la festa sarebbe stata troppo per uno come Remus, ma aveva voluto tentare lo stesso, e ora era felice di aver avuto paura inutilmente. Certo, all’inizio l’espressione di Remus non era stata delle migliori, visto che sembrava essere sul punto di scappare via urlando, ma in pochi minuti, anche grazie a James, Peter, e agli altri studenti, il giovane Lupin si era rilassato e ora pareva proprio godersi la sua festa di compleanno. Sirius non poteva fare a meno di sorridere a cuor leggero, mentre lo guardava felice e spensierato.
« Peccato non abbia neanche degnato di uno sguardo le ragazze » esclamò James. « La Evans è assolutamente magnifica » si lasciò sfuggire, facendo alzar le sopracciglia di Sirius, accompagnate da un sorriso divertito.
« Non guardarmi così. Troverò qualcosa di negativo per prenderla in giro, anche se sarà difficile ».
Il giovane Black alzò gli occhi al cielo, non capendo assolutamente la tecnica usata dall’amico per farsi notare dalla Evans.
« Anche la Fleming stasera è molto carina, non trovi? » gli domandò James, facendo voltare lo sguardo di Sirius verso Cornelia.
La ragazza indossava un abito rosa che le risaltava la pelle diafana, e i suoi occhi sembravano scintillare mentre rideva con Danica. I fiori nei capelli, poi, le donavano un’aria quasi fatata. Sirius alzò le spalle, increspando le labbra. « Mh, sì, credo di sì » rispondendo, come suo solito, disinteressato. Eppure, dopo quelle parole di James e dopo quell’occhiata iniziale, si ritrovò a posare più volte, velocemente e senza farsi notare, lo sguardo sulla ragazza, pensando che sì, era decisamente molto carina.

 

 
  
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