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Autore: maryjay    04/10/2020    2 recensioni
Correva il mese di febbraio del 1785. La regina di Francia, Maria Antonietta, ha deciso di organizzare in occasione del Carnevale, una settimana di feste e di balli di corte, rigorosamente in maschera, ispirate al... Carnevale di Venezia! (Per chi avesse letto la mia storia precedente, tranquille), stavolta Oscar è la vera protagonista della storia! Quali insidie si nasconderanno fra maschere, pizzi, merletti e champagne? Buona lettura!
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Axel von Fersen, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Victor Clemente Girodelle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lunedi.
Oscar si svegliò con un orribile cerchio alla testa. Le sembrava di aver fatto un incubo, ma le bastarono pochi istanti per ricordare che purtroppo, quanto accaduto era reale.
Ancora non riusciva a capacitarsi del fatto che per avere l’opportunità di incontrare, come qualsiasi donna meriterebbe, l’uomo di cui era innamorata, si ritrovava promessa ad un altro uomo che mai avrebbe considerato da un punto di vista romantico.
Ancora non riusciva a comprendere se Girodelle avesse agito in modo sincero, per proteggerla, o se avesse premeditato tutto. I suoi pensieri furono interrotti dal rumore di nocche sulla porta.
“È permesso? Oscar, sono io.”
“Avanti” - rispose stanca.
“Oscar…  più tardi dovrai andare a Versailles. Lì verrà fatta la proposta di fidanzamento per essere validata dai sovrani. Poi, vi sarà una festa in onore tuo e del tuo futuro sposo. Ah, tuo padre ha fatto commissionare quest’abito, con l’ordine perentorio per te di indossarlo” - aggiunse, sistemando un lungo e sontuoso abito femminile color lilla nella sua stanza, stando attenta a non far fare delle pieghe.
“Non ci penso nemmeno!” - Rispose ridendo. Era ridicolo! Lei in vesti femminili. Cioè, lei in abiti femminili in veste ufficiale. E se Fersen l’avesse riconosciuta? - d’un tratto si fece seria.
“Nonna, mandami qui Andrè, ho bisogno di parlare con lui. Per ora puoi andare.”
“Va bene” - rispose l’anziana donna congedandosi.
Neanche Andrè aveva trascorso una bella nottata. Si era girato e rigirato più volte nel suo letto, arrovellato dal pensiero del matrimonio di Oscar con il suo sottoposto, dalla congiura dalla quale scagionarla e dall’ascendente che il conte di Fersen aveva nei confronti di Oscar. In pratica, non aveva chiuso occhio.
“Avanti!” - rispose Oscar udendo bussare.
Entrò Andrè, senza proferire parola. Entrambi si fissarono per alcuni secondi.
“Andrè… nonostante tu mi abbia spiegato cosa sia successo, ci sono ancora dei punti non chiari. Mi hai raccontato di non aver avuto il tempo per riflettere, di non avermi trovata per chiedermi consiglio, e di come quella donna fosse come una mina vagante. Solo alla fine sia tu che il conte avevate compreso che quello era un piano organizzato nei minimi dettagli e che sieste stati… raggirati.”
“Già…” - sospirò lui.
“Andre… secondo te… qual è il vero ruolo del tenente Girodelle in tutto ciò?”
“Il tenente ha giurato più volte di essere innocente e di aver agito d’ istinto per difenderti. Io lo conosco meno di te Oscar, ma vorrei credere che le sue parole siano sincere.”
“Andrè… Girodelle mi ha vista vestita da donna. Avevo tolto la parrucca, ma l’avevo poggiata sul tavolo, quindi ha potuto vederla.”
“Oddio, hai ragione Oscar!” - esclamò sconvolto.
“Io… io non so cosa pensare…” - sussurrò lei portandosi una mano alla fronte, costernata.
Andrè cercò di trovare un filo logico a quella situazione. Le apparenze sembravano sostenere l’ipotesi che Girodelle avesse architettato tutto per potersi assicurare la mano della sua Oscar. Ma poteva un uomo arrivare a tal punto?
“Oscar, Girodelle sapeva che tu eri…eri… in compagnia..? Io ti ho vista lasciare il salone insieme ad un uomo che seppur mascherato, giurerei fosse il conte di Fersen. Ma io sapevo com’eri mascherata tu, ed era quasi impossibile riconoscerti. Ma lui, lo sapeva? Glielo hai detto tu?”
“No, io non l’ho nominato in sua presenza. Assolutamente no!”
“Allora è più probabile che qualcuno ci abbia sentiti, e non credo sia lui. Dovremmo trovare la donna che si è spacciata per te e farla parlare. A tal proposito… il conte di Fersen pensava che, nel momento in cui tu e il tuo… promesso, aveste reso pubblico il vostro fidanzamento, chiunque avesse messo in atto la congiura, avrebbe agito nuovamente.”
“Quindi… mi stai consigliando di fidanzarmi al più presto?” - replicò lei incredula.
“Se vogliamo trovare i responsabili… temo proprio di si.”
“Io fidanzata con Girodelle. Ahahahah”- scoppiò in una risata fragorosa – “l’ho già battuto a duello più volte, doveva mostrarmi lealtà e invece ne ha approfittato per incastrarmi!”
“Oscar, non abbiamo la certezza che sia stato lui. O almeno, io spero vivamente di no. Ricorda, che al momento, ti ha salvata da uno scandalo gravissimo.”
“Che tu hai creato in pratica.”
“Non sono stato io a vestirmi da donna e ad andare con l’amante della regina! Sei troppo in vista, non puoi permetterti certe libertà! A grandi onori, grandi responsabilità!” - avrebbe voluto replicare, ma il giovane, da bravo attendente, rimase in silenzio.
“Ad ogni modo, non ho nessuna intenzione di indossare un abito femminile. Andrò come è mio solito fare, indossando la mia uniforme.”
“TOC TOC”
“Si?” - rispose Oscar.
“Bambina, è permesso?”
“Si, entra pure nonna.”
Nanny entrò nella stanza, esitò alcuni istanti poi:
“Vestiti bambina mia, hai visite.”
  
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