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Autore: striscia_04    07/10/2020    0 recensioni
Questa fiction vede i personaggi della nuova generazione di Fairy tail esattamente come meli immagino, impegnati in sfide quotidiane.
(Quando potrò spero di riuscire a scrivere una storia completa su questi personaggi, fino ad allora spero vi possiate godere questa storia.)
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NASHI DRAGONIL Nashi dormiva beata nel comodo letto quando una voce la chiamò dal piano di sotto, era sua madre Lucy che come ogni mattina si adoperava per farla alzare dal letto. La ragazzina però avendo trovato una posizione comoda, non voleva saperne di alzarsi ed ignorando i richiami della madre si girò dall'altra parte e comprensori fin sopra la testa con la coperta si addormentò. Non sapeva bene per quanto avesse dormito, ma sta di fatto che il secondo risveglio fu tremendo: stava giusto sognando che il suo Storm, in sella ad un cavallo bianco, venisse a prenderla per andare insieme chissà dove, quando qualcuno con tutta la delicatezza del mondo gli saltò addosso all'improvviso e gli urlò in un orecchio: “EHI PIGRONA, SVEGLIA! MAMMA TI STA CHIAMANDO DA MEZZ'ORA!” Nashi aprì gli occhi di scatto e si ritrovò sulla pancia un bambino dal capelli biondi appuntiti che la guardava con uno sguardo divertito, la giovane furiosa più che mai contrasse una mano e prima che il bimbo potesse fare qualcosa gli afferrò un bel gancio destro dritto in faccia, facendolo volare dal letto al pavimento. Nashi ancora adirata dopo avergli lanciato quel pugno gridò: “NASH, PICCOLA PESTE! QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON SVEGLIARMI A QUEL MODO!” Il bimbo ritiratosi in piedi si massaggiò la guancia, che aveva assunto un colore rosso, poi voltandosi verso la sorella ancora seduta sul letto, estrasse dalla tasca dei pantaloni una chiave e gridò: “APRITI PORTALE DEL CANIS MINOR, NICOLA" La chiave si illuminò e apparve sul pavimento della stanza un esserino bianco con occhi neri ed un naso appuntito di colore arancione, contrassegnato da cinque strisce nere. Nashi vedendo l'esserino cominciò a ridere e tra una risata e l'altra cominciò a schernire il fratellino: “Sul serio tra tutti gli Spiriti Stellari hai evocato proprio Plue.” Ma commise un grande errore, perché mentre rideva abbassò la guardia e Nash ne approfittò subito, afferrò Plue e lo scagliò contro la sorella. Il piccolo “cane" bianco si schiantò contro la ragazza e il suo naso appuntito si conficcò sulla fronte di Nashi facendogliela sanguinare, la giovane gridò: “AHIII!” Intanto Nash era di nuovo riverso sul pavimento, mentre si toccava la pancia ridendo a squarcia gola e dicendo: “Vedi che succede a sottovalutare Plue. Hahaha.” Furente Nashi si estrasse Plue dalla testa, che vedendo la furia nei suoi occhi pensò bene di tornare nel Mondo degli Spiriti Stellari, intanto Nash avendo notato anche gli la furia della sorella pensò bene di alzarsi e dirigersi verso la porta. Il braccio di Nashi prese fuoco all'improvviso e il biondo veloce come un fulmine corse fuori dalla stanza in tempo per sentir gridare a sua sorella: “NASH, IO TI INCENERISCO!” Il bimbo corse giù per le scale, mentre gocce di sudore gli colavano dalla fronte, il bimbo adorava la sua sorellona era sempre allegra e sorridente, così gentile e altruista, Nash la adorava; ma c'era un lato di sua sorella che lo terrorizzava, infatti nonostante avesse ereditato il carattere di sua madre, quando si infuriava i geni paterni uscivano e Nashi diveniva un mostro sputafuoco. Nash questo lo aveva imparato a cinque anni quando per sbaglio gli aveva distrutto il vestito nuovo, sua sorella era stata attorniata da un'aria nera e lo aveva inseguito per tutta casa cercando di dargli fuoco. Quel giorno c'erano stati i suoi genitori a salvarlo e così poiché era noto per i suoi continui dispetti, quando capitava di farne a sua sorella e conosceva già la reazione che avrebbe avuto, si impegnava affinché i suoi genitori fossero il più vicino possibile per placare quella furia omicida. Nash arrivò in fondo alla scale senza voltarsi certo che dietro di lui c'era Nashi e che ogni secondo era prezioso per mantenere le distanze, si voltò verso destra e corse verso la cucina, dietro di lui sentì sua sorella che come un uragano aveva falciato la distanza che c'era tra loro e stava per raggiungerlo. Fece appena in tempo ad entrare in cucina quando una mano lo afferrò da dietro per il colletto della maglietta, ormai ritenutosi spacciato si preparò al pugno infuocato che da un momento all'altro si sarebbe schiantato sulla sua testa. Invece ad essere colpita fu la testa di Nashi e non da un pugno, ma da un mestolo di legno, la ragazza si voltò ed incrociò lo sguardo di sua madre, che subito gli urlò: “Alla buon'ora sarà un'ora che ti aspetto, si può sapere quanto ancora volevi poltrire al letto?!” L’altra fece per ribattere, ma l'attenzione di sua madre era già rivolta verso suo fratello e prima che quest'ultimo potesse fare qualcosa una mestolata colpì anche la sua testa e la voce di sua madre riecheggiò nella stanza: “In quanto a te, mi sembrava di averti detto di smetterla con i dispetti, prima o poi tua sorella te le suonerà e io gli darò ragione.” Nash spostò il suo sguardo sul pavimento non volendo incrociare quello di sua madre, Lucy sospirò esasperata e tornò a cucinare, mentre dalla porta della cucina entrava Natsu, ancora intontito dal sonno, seguito da Happy e Carla e dai loro quattro gattini: May, Sky, Black e Fray. Tutti andarono a sedersi a tavola a consumare la gustosa colazione preparata da Lucy, mentre Carla si lamentava di come in quella casa non ci fosse mai un po' di pace, neanche di prima mattina. Nashi finì in fretta la colazione, ritornò in camera e dopo un'altra mezz'ora scese vestita con un abito molto simile a quello di suo padre, solo chiuso davanti e con al collo la sciarpa regalatagli da suo padre, si preparò ad andare a lavorare. Sua madre gli aveva lasciato nella borsa a tracolla appoggiata sul tavolino il suo pranzo, lei afferrò la borsa e dopo aver preso May per una zampa corse salutando tutti velocemente. Si fece largo per le strade di Magnolia fino a quando non giunse alla sede della gilda, qui formatasi a guardare lo stemma di Fairy tail sorrise per poi varcare la porta e salutare i presenti. La gilda in quegli anni non era molto cambiata, era ancora piena di tavoli sui quali i membri si divertivano a chiacchierare o bere, c'erano ancora tutti i vecchi membri un po' invecchiati, ma ancora lì, perfino il ruolo di master era ancora ricoperto da Makarov. Nashi entrata salutò tutti quanti con il suo solito sorriso e tutti voltandosi rispose con un saluto altrettanto caloroso, ad un tratto una voce sovrastò le altre: “Alla buon ora ammasso di fiamme, come sempre arrivi in ritardo.” Nashi conosceva bene la proprietaria di quella voce e voltandosi verso il bancone il suo sguardo si posò su una ragazza dai lunghi capelli biondi legati in una coda che la guardava in cagnesco. Lei a quello sguardo sorrise beffarda e rispose con acidità: “Bhe, vedi Star non siamo mica tutti come te che per vestirti ti metti un paio di straccetti poco alla moda. C'è anche chi come me ci tiene a mostrarsi presentabile.” Questa affermazione che alludeva al fatto che la giovane indossasse un paio di abiti come anni prima aveva fatto sua madre colpì la ragazza nell'orgoglio e piccole scariche elettriche iniziarono a circondargli il corpo, si alzò dallo sgabello ed ignorando sua madre che diceva di calmarsi si diresse verso Nashi. La rosa per niente intimorita dall'aspetto minaccioso della sua avversaria fece prendere fuoco al suo braccio sinistro e si preparò a combattere. Star arrivò a qualche centimetro da lei e con fare superiore gli chiese di ripetere cosa aveva detto, Nashi mostrando ancora quel sorriso beffardo rincarò la dose: “Che c'è parafulmine vivente dai gusti orribili sei diventata pure sorda?!” Star non ci vide più e saltò addosso alla rossa subito quello che doveva essere uno scontro si tramutò in una rissa e le due scomparvero in una nuvola di polvere, mentre cercavano di colpirsi. Quando ormai lo scontro sembrava non finire e gli spettatori memori di quante volte avessero tentato di separare quelle due furie e di quante volte le avessero prese rimasero a guardarle, ad un tratto sia Nashi sia Star vennero bloccate da due mani, a bloccare Nashi era stato Storm, mentre a fermare Star era stato un ragazzo dai capelli rossi e con un tatuaggio sotto un occhio. Le due vedendoli si salvarono, Nashi corse e si appiccicò a Storm abbracciandolo, mentre quest'ultimo diveniva rosso come un peperone. All'altro ragazzo che si chiamava Reiki non andò altrettanto bene, infatti si ritrovò folgorato dalla compagna, che subito però se ne tornò al suo posto. Quando Reiki si fu ripreso i tre si sedettero ad un tavolo ed insieme a May che annoiata da tutto quel trambusto si era appisolata, cominciarono a discutere, ad un tratto Nashi esclamò: “Siete pronti ragazzi oggi noi tre ascolteremo la nostra prima missione da soli!” Gli altri due sorrisero altrettanto elettrizzati e poi si alzarono, corsero alla bacheca degli incarichi, salutarono Nam, ancora in cerca di un lavoro e affermarono una richiesta di incarico. Stavo per andare al bancone a farla vedere a Mira quando la voce di Makarov li fermò, i tre si voltarono incuriositi verso il vecchietto sulla sedia a rotelle quando lui gli fece segno di avvicinarsi loro si diressero verso di lui. Makarov così cominciò a parlare: “Ascoltatemi bene ragazzini, questa sarà la vostra prima missione senza adulti, quindi mi aspetto che vi impegnate e soprattutto che prendiate seriamente la missione. Dovete inoltre comportarvi bene ed essere educati e soprattutto non dovete causare danni.” I tre si guardarono l’un l'altro poi rivolgendosi al master dissero in coro: “Sta tranquillo ci comporteremo benissimo!” Makarov al sentire quelle parole si drizzarono i pochi capelli che aveva in testa e pregò che andasse tutto bene, d’altronde dovevano solo aiutare Nakajima ad occuparsi del suo ristorante cosa mai poteva andare storto?! I tre ragazzi partirono volenterosi e tutto procedette normalmente per il resto del giorno, ma nel tardo pomeriggio un gruppo di teppisti entrò nel locale e cominciò a danneggiarlo e a spaventare i clienti, quando rovesciarono un piatto di minestra che Nashi aveva impiegato ore a cucinare, la ragazzi non ci stette più con la testa e cominciò a picchiare quei teppisti, che terrorizzati cominciarono a scappare per la città inseguiti dalla rosa, Storm e Reiki cercarono di calmare la compagna, ma quando uno di quei prepotenti offese Nashi, nemmeno Storm ci vide più dalla rabbia e cominciò ad inseguirli con l'intento di affogarli. Durante la baraonda i due ragazzini distrussero una o due case e Reiki temendo il rimprovero del master, ma soprattutto quella furia di sua madre, che di certo lo avrebbe punito scoprendo il disastro che stavano facendo durante la loro prima missione, corse dietro agli altri due e giunti nei pressi di una chiesa afferrò entrambi i compagni per la testa e gliela sbatacchiò contro il muro dell'edificio, riuscendo a fermarli, purtroppo però la chiesetta crollò. Nakajima nel vedere il disastro fatto da quei tre ragazzini scoppiò a ridere constatando che nonostante il tempo Fairy tail rimaneva una gilda di scapestrati combina guai. Purtroppo Makarov non trovò affatto divertente tutta quella distruzione, poiché il Consiglio della Magia lo stesso giorno gli mandò il costo per il risarcimento dei danni, che coprivano la distruzione di ben cinque case e di una chiesa. Anche i tre avventurieri non furono affatto felici perché una volta tornati su di loro si abbatte la furia di Titania che li insegui ininterrottamente per tutta la gilda furiosa e desiderosa di dare a suo figlio e ai suoi amici una di quelle lezioni che non si scordano. Makarov alla vista di quella scena non poté che mettersi a ridere nel constatare quanto quei ragazzini fossero uguali ai loro genitori. Nashi quella sera torno a casa con la testa piena di bernoccoli, i genitori quando la videro così non riuscirono a trattenere le risate, ricordando quando era successo anche a loro di far infuriare Erza. Infine mentre erano tutti riuniti a tavola per la cena si fecero raccontare come era andata la prima missione della figlia. Lei gli racconto del tremendo viaggio in treno, che sobbalzava ogni due per tre gli faceva venire da vomitare, del divertimento nel cucinare con Storm, della rissa con quei delinquenti e di quanto si era divertita nel suonargliele e poi della paura e del male che la zia Erza gli aveva fatto al ritorno. Insomma una prima missione davvero indimenticabile e così finita la cena i due fratelli salirono nelle proprie stanze a dormire mentre i genitori rimasero a sedere sul divano. Nashi quella sera non riuscì ad addormentarsi era stata una giornata molto intensa, ma l'adrenalina non si era ancora placata e lei desiderava che arrivasse, il più in fretta possibile, il giorno dopo per ripartire in missione. Questo era stato solo l'inizio dell'avventura del Team Nashi e presto avrebbero affrontato nuove sfide fino ad allora era tempo di dormire e così piano piano la giovani Dragonil riuscì a dormire. Nota d'autore: Salve a tutti questo è il secondo capitolo, basato sulla prima missione della figlia di Natsu. Se devo essere onesta questo è forse il capitolo che mi è venuto peggio, purtroppo ho trovato difficile scrivere una storia su un personaggio, che ha già tutto: famiglia, amici, casa. Nel prossimo capitolo cercherò di impegnarmi di più fino ad allora vi invito a dirmi cosa ne pensate, di queste storie. Arrivederci e appresto (spero).
   
 
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