Amore
eterno 2: La
storia si ripete
Capitolo
1
Era
primavera. In tutta Wonder c’era festa. Era un altro anno di
pace sul pianeta.
Già… erano passati dodici anni da quando i
principi sconfissero la minaccia dal
regno di Houl e Fine e Shade avevano avuto i loro gemelli: Ruy e
Marion. Nel
frattempo i loro amici si erano creati una nuova vita. Rein e Bright
governavano felicemente nel regno solare con le loro due figlie:
Desideria e
Smeralda. Auler era riuscito a sposare Altessa ed avere due bambini,
Taron e Fly.
In poche parole, ogni regno aveva i suoi eredi. I festeggiamenti si
sarebbero
svolti nel regno solare, dove Rein e Bright stavano rincorrendo due
pesti.
-Desideria!
Smeralda! Fermatevi subito!- rimproverò Rein.
-No
mamma! Ci divertiamo troppo a correre- queste parole erano state dette
dalla
figlia maggiore. Desideria aveva undici anni ed era una bella bambina
dai
lunghi capelli biondi come il padre e gli occhi azzurri verdi come la
madre.
-Già
già…
dai mammina! Lasciaci giocare ancora- chiese Smeralda. Lei al contrario
della
sorella aveva i capelli
mossi e corti di
un bel color azzurro ereditato da Rein e gli occhi erano rossi proprio
come
quelli di Bright. Aveva dieci anni e un carattere più vivace
di Desideria. Entrambe
le bambine erano molto esuberanti e poco principesche esattamente come
lo erano
Fine e Rein.
-Assolutamente
no. Tra poco arriveranno tutti i reali di Wonder e non voglio
assolutamente che
siate vestite così. Dovete andare in camera e cambiarvi
subito- disse Rein
riuscendo ad acchiappare entrambe le figlie. Le due ragazze cercavano
di
scappare di nuovo dalle grinfie della madre ma lei fermò
ogni loro tentativo
con uno sguardo che non ammetteva repliche.
-Uffa!
E
va bene- dissero all’unisono, le due sorelle mettendo il
broncio.
-Su
bambine.
Fatte le brave. Non vorrete mica che i vostri cuginetti rimangano
delusi dal
vostro comportamento?- si intromise Bright sapendo benissimo il debole
delle
bambine per i gemelli della luna.
“E’
vero!
Ci sarà anche Ruyuccio. Che bello! Devo essere assolutamente
impeccabile” pensò
Desideria sognando già di ballare con il suo bel cugino.
Questa caratteristica
l’aveva sicuramente presa da Rein. Solo lei sognava sempre il
principe azzurro.
-Hai
ragione, papà! Andiamo Desy! Dobbiamo prepararci.
Desy… Desy ci sei?- disse
Smeralda cercando di svegliare la sorella che ancora sognava ad occhi
aperti.
Un caso disperato.
-Eh?
Cosa? Mi hai chiamato, sorellina?- disse svegliandosi, la maggiore.
-Che
pazienza che ci vuole con te. Su diamoci una mossa- disse trascinandola
con sé
fino alla cameretta, sotto lo sguardo divertito dei loro genitori.
-Ah
ah…
Che pesti che abbiamo messo al mondo!- esclamò divertita, la
regina.
-Proprio
vero e mi ricordano qualcuno che conosco- disse allusivo, Bright.
-Ehy!
Io
e Fine non eravamo così tremende-
-Giusto.
Eravate peggio-
-Non
è
vero!-
-Ah
no? E
allora chi erano le principesse meno principesche di tutta Wonder?-
-D’accordo.
Hai ragione tu. Ma continuo a pensare che non eravamo peggiori di loro
due-
-Testarda
come sempre, amore mio? Sai, mi è sempre piaciuta questa tua
testardaggine. Sei
più bella con quella faccia che fai ogni volta che ti
impunti su qualcosa-
disse Bright prendendola per i fianchi e poi baciarla dolcemente.
-Quanto
ti amo, Brightuccio. Riesci ancora a farmi sciogliere ad ogni tua
parola- disse
Rein baciando il suo re.
-Anch’io
ti amo tanto, tesoro. Sono passati anni ma ti desidero ancora come se
fossi un
adolescente- disse Bright continuando a baciarla sul collo.
-Amore!
Tra poco, arriveranno tutti. Non è il momento di pensare a
quello. Magari dopo-
disse Rein tutta rossa.
-Ok.
Vada
per dopo. Adesso andiamo. Non facciamo attendere gli invitati, mia
regina-
disse staccandosi e porgendo il braccio a Rein che accettò
per poi avviarsi
nella sala del trono.
Nel
frattempo, nel regno della luna…
-Mannaggia!
Non so cosa mettermi! Fratellino! Tu che mi consigli. Questo giallo con
i
merletti color oro oppure questo azzurro con i bordi di seta celeste?-
chiese
agitata una bella bambina di dodici anni al suo gemello.
-Io
andrei per quello azzurro- rispose un ragazzino dai capelli rossi
sempre in
disordine e gli occhi del medesimo colore. Solo che erano magnetici e
intensi.
Uguali a quelli di Shade.
-Vada
per
quello cobalto, allora. Grazie Ruy!- disse allegra, la bambina,
baciandolo
sulla guancia.
-Non
c’è
di che. Ma potresti dirmi per chi ti stai mettendo così
elegante, Marion?-
chiese geloso, il fratello. Lo era sempre stato. Adorava tantissimo sua
sorella
ed era un tipo gelosissimo proprio come il padre.
-Per
nessuno. Lo sai che non mi piace nessun ragazzo e manco mi interessa.
Voglio
essere elegante perché non voglio sopportare quelle occhette
delle altre
principesse che mi fanno la predica-
-Hai
proprio ragione, sorellina. Sono tutte uguali. Tutte precisine e
pensano solo
al trucco e ai vestiti-
-Dai!
Non
mi verrai a dire che non ti interessa nessuna principessa?-
-Invece
è
proprio così. Non mi piacciono le ragazze smorfiose e
impeccabili
nell’etichetta-
-Tanto
sono sicura che troverai la ragazza che ti incastrerà,
fratellino. Stanne
certo-
-Aspetta
e spera, Marion. Voglio proprio vedere chi sarà costei-
-Che
casi
disperati che siamo! A entrambi non interessa trovare
l’amore. Proprio come
mamma e papà. A proposito! Se non ti piacciono le ragazze
educate e precise,
che tipo ti piace allora?- domandò curiosa, Marion.
-Bhè…
una
ragazza avventurosa, piena di vita, dolce e soprattutto con un bel
sorriso-
confessò imbarazzato, Ruy.
-Quanto
pretendi però!-
-Non
pretendo poi molto. Guarda che la mamma rispecchia i miei gusti.
Papà l’ha trovata.
Non per niente ho i suoi stessi gusti. Tale padre tale figlio-
-Sarà.
Dopotutto
hai il suo carattere-
-Cara
sorellina, credo proprio che il mio unico amore rimarrà la
mia stupenda Daisy-
-Scemo!
Non ti puoi sposare una cavalla-
-E
chi ha
parlato di matrimonio? Io rimarrò scapolo a vita-
-Sì
come
no! E vabbè! Lasciamo perdere. Esci che devo cambiarmi e
dovresti cominciare
anche tu se non vuoi che mamma ti sgridi-
-Ora
vado, tranquilla. A dopo, sorellina- salutò il principino
della luna andando in
camera sua.
-Ci
vediamo dopo- salutò Marion iniziando
a
mettersi il vestito scelto. Era cresciuta molto e i suoi capelli blu
erano
mossi e lunghi fino al fondo schiena. Dalla madre aveva preso solo il
carattere
allegro ed estroverso e anche il suo stupendo sorriso. Mentre dal padre
l’aspetto. Molti principi le chiedevano di ballare ma lei non
accettava mai.
Aveva paura di calpestare i piedi a qualcuno facendo una figuraccia
come suo
solito. Si cambiò e aspettò il gemello per
scendere insieme dai genitori.
Il
re e
la regina, invece, erano intenti a fare qualcos’altro.
-Amore.
Non è ora che vada a vedere a che punto stanno i gemelli?-
domandò Fine tra un
bacio e un altro. Stavano finendo di vestirsi nella loro stanza da
letto. Erano
ormai pronti quando a Shade non venne di nuovo la passione finendo per
baciarla
senza tregua.
-Ancora
un altro po’. Non avere fretta. Tanto sono sicuro che stanno
ancora a
chiacchierare-
-Credi
che si siano dimenticati che tra poco dobbiamo andare nel regno solare?-
-Probabile.
Lo sai come sono fatti quei due. Parlano senza accorgersi del tempo che
passa-
-Allora
sarebbe opportuno che vada da loro a ricordargli di cambiarsi-
-No.
Rimani qui con me. Mi manca tanto il nostro periodo
all’accademia. Lì potevamo
fare l’amore quando ci pare-
-Bhè!
Anche adesso se è per questo-
-Sempre
meno di allora però. Adesso dobbiamo ogni volta stare
attenti che i bambini non
ci vedano in atteggiamenti intimi e alle questione diplomatiche-
-Cosa
cambia? Prima dovevamo stare attenti a Camelot, Lulù e ai
nostri amici, ora ai
nostri figli, tua madre e ai ministri. Mi sono dimenticato qualcuno? E
poi non
vorrai dare il cattivo esempio ai bambini? Hai visto Milky anni fa? Ne
sapeva
una più del diavolo e tutto per colpa tua che gli hai detto
chi sa che-
-Colpa
mia? Io non aveva detto niente a mia sorella. Credi davvero che sia
capace di
dire quelle cose ad una bambina?-
-Maniaco
come sei, di sicuro-
-Ehy!
Ritira subito quello che hai detto!-
-Perché?
Se no che mi fai?- chiese provocandolo.
-Vuoi
davvero saperlo?- disse malizioso avvicinandosi a sua moglie.
-Non
pensarci neppure! Ci siamo appena rivestiti e tra poco dobbiamo essere
in
viaggio per il regno solare- disse cercando di allontanarlo da
sé.
-Solo
pochi minuti-
-Non
fare
il bambino! Sai, sembra quasi che tu mi abbia sposato solo per portarmi
al
letto quando ti pare-
-Non
dirlo nemmeno per scherzo, Fine! Io ti ho sposato perché ti
amo e non soltanto
perché ti desidero. Non pensavo che avessi una bassa
considerazione di me?-
disse facendosi serio, Shade.
-Scusami
amore mio per averti detto questo ma fattelo dire, sei proprio
insaziabile. Io
vorrei anche riposarmi ogni tanto. Per stare al passo della tua
passione ci
vuole-
-Ma
tu ci
riesci benissimo- disse malizioso.
-Bhè!
Dopo dodici anni di pratica è naturale- disse altrettanto
maliziosa.
-E
poi
non mi sembra che ti dispiaccia la mia compagnia. Anzi- disse
baciandola sul
collo.
-Hai
ragione… però devo dire che ti sei contenuto in
questi anni. Non sono ancora
rimasta incinta-
-Possiamo
sempre rimediare. Pensavo che non li volessi altri e allora non ho
insistito-
-In
verità adesso sarei anche pronta ad averne altri. Dopotutto
ho 29 anni e sono
una donna matura. Non più una ragazza di 16-
-Me
ne
sono accorto. Sei diventata più desiderabile-
-Tanto
per te lo sono sempre stato. Comunque stasera sarei volentieri pronta a
concepire un altro bambino. Sempre se tu lo vuoi naturalmente- disse
maliziosa
e con ironia. Suo marito non era suo marito se non accettava una
proposta del
genere.
-Poi
dici
che sono io il maniaco. Sei diventata più passionale e
desiderosa. E questo mi
piace molto. Non c’è nemmeno da chiederlo. Bisogna
vedere se resisterò fino a
stasera-
-Certo
che resisterai perché se no andremo a dormire in stanze
separate e metterò
delle guardie per non farti avvicinare-
-Non
provare a ricattarmi, mia adorabile regina. Prima di tutto alle guardie
basta
che gli dica di andarsene e se ne vanno, e in secondo luogo, se per
qualche
strano motivo non mi facessero entrare, io passerei dalla finestra e ti
violenterei senza pietà- disse con uno sguardo intenso e
stendendo la sua amata
sul letto.
-Sei
proprio un re crudele, lo sai?- disse scherzando, Fine.
-Lo
so.
Ma tu lo sei di più ogni volta che mi vuoi togliere il
piacere di assaporare il
tuo corpo- disse baciandola con foga mentre lei si aggrappò
al collo di lui.
-Lo
faccio per te, amore mio. Se no ti vizio troppo- disse liberandosi dai
suoi
baci.
-Ma
a me
piace essere viziato da te- stava per continuare a baciarla quando
bussarono
alla porta.
-Papà!
Mamma! Noi due siamo pronti. Voi a che punto state?- chiese da dietro
la porta
Ruy. Lui si era vestito con il vestito da principe che indossava Shade
alla sua
età. Quel tipo di abito se lo tramandavano da generazioni da
principe a
principe. Il sarto di corte ne faceva uno identico ad ogni erede
maschio che
nasceva nella famiglia reale della luna e per Ruy non era di certo
diverso.
Invece, la piccola Marion indossava il vestito che gli aveva
consigliato il
fratello. Era lungo color azzurro cielo con le maniche a sbuffo di seta
celeste
pallido. I capelli mossi erano lasciati sciolti che ricadevano morbidi
e
leggeri. E sotto portava delle scarpette celesti abbinate ai bordi del
vestito.
-Abbiamo
finito. Ora arriviamo- gli rispose la madre alzandosi dal letto e
rimettendosi
a posto. Lei, per l’occasione aveva messo un vestito rosso
con delle spalline
basse color rosa scuro. Teneva i capelli sciolti e portava dei tacchi a
spillo
rossi.
-Ti
hanno
salvato, regina- l’avvisò scherzoso il marito
mettendosi la giacca color sabbia,
ricevendo così una linguaccia da lei. Lui aveva una tunica
regale giallo oro
con pantaloni dello stesso colore e due stivali blu cobalto.
D’aspetto
erano rimasti entrambi gli stessi ma un po’ più
maturi. A Fine gli erano
cresciuti i capelli rossi e a Shade vennero dei tratti più
da adulto.
La
regina
spalancò la porta e si rivolse ai figli.
-Adesso
possiamo andare- gli disse sorridendogli dolcemente.
Fine
primo capitolo