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Autore: chiara140    11/10/2020    1 recensioni
Kagami era stata invitata a casa di Marinette un pomeriggio, le due erano diventate molto amiche ultimamente. Ma c'era qualcosa che non andava... sentivano di star mentendo a loro stesse in fatto di sentimenti. Tutte le certezze si stavano sgretolando, e un nuova sensazione più profonda si stava insinuando nei loro cuori. Era arrivato il momento di essere del tutto oneste.
-Kagami x Marinette-
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Kagami Tsurugi, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qua”


Era la prima volta che Kagami andava a casa di un'amica, sua madre credeva fosse a lezione di scherma con Adrien, e per questo non sapeva esattamente come comportarsi in quella situazione. 

Si prese del tempo per osservare la cameretta di Marinette che, doveva ammettere, la rispecchiava in pieno. Forse c'era troppo rosa per i suoi gusti, ma nel complesso l'arredamento era carino. In particolare, la postazione da cucito aveva catturato la sua attenzione. 

Si avvicinò al tavolo sopra il quale vi era la macchinetta e tastando le morbide stoffe colorate buttate un po' a casaccio guardò Marinette, che la stava osservando in silenzio.

Sapevo che volevi fare la stilista” pronunciò con il suo solito tono all'apparenza freddo “Ma non pensavo ti fossi organizzata uno studio in camera”

Da qualche parte dovrò pur cominciare!” rise la corvina, leggermente imbarazzata da quell'affermazione.

Faceva ancora fatica ad interpretare tutte le volte gli sguardi di Kagami, ma rispetto a qualche anno prima aveva fatto dei progressi.
La schermitrice sorrise di riflesso alla sua risposta

“Ti andrebbe, insomma... di farmi un vestito?”

Marinette impiegò qualche secondo buono per realizzare cosa le avesse appena detto. Ripetè la domanda stupidamente, ricevendo un cenno affermativo col capo. Sgranò gli occhi, scattando come una molla per l'emozione. Le prese le mani, entusiasta, quasi urlando.

“Vuoi che inizi subito?!” 

Lei balbettò, sia per la troppa vicinanza del tutto inaspettata e sia perché non sapeva di preciso cosa rispondere.

Facciamo così. Per il momento ti prendo solo le misure. Il resto me lo puoi dire con calma quando vorrai”

Non ci volle molto per afferrare il vicino metro da sarta e in poco tempo era già impegnata a segnarsi su di un taccuino i centimetri dell'amica, farneticando su quanto quella richiesta l'avesse resa felice. Aveva realizzato degli abiti per le altre in passato e mancava effettivamente solo lei.

Hai un'idea precisa in mente oppure mi lasci carta bianca?” chiese, non appena ebbe finito. 

“Nulla di particolare, solo... rosso mi andrebbe bene. E mi piacerebbe che si adattasse a molte occasioni, formali e non”

Sarà fatto” rispose prontamente, sorridendole con dolcezza “Ti farò il più bel abito che possa fare”.

Kagami arrossì un po', sentendo dentro di sé delle sensazioni che non provava da quando girava intorno ad Adrien alle medie.

Fintanto che fa bel tempo è meglio se ci accomodiamo sul mio balcone. Procedimi pure, vado a prendere qualcosa da bere”.

La padrona di casa le indicò la botola sopra il letto che non aveva notato prima, poi scomparve al piano di sotto.

Era felice che la ragazza avesse apprezzato la richiesta.

Sua madre era piuttosto rigida per quanto riguardava la scelta dell'abbigliamento, come per tutto quello che poteva essere controllato da lei del resto, e cercò mentre seguiva le indicazioni di Marinette di imprimere nella sua mente la sensazione delle scaltre e abili mani che vagavano sul suo corpo.

Si sedette sulla sdraio del piccolo balconcino, osservando il cielo poco nuvoloso che stava lentamente cambiando colore.

Ho portato del succo d'arancia, spero ti piaccia” sentì la voce della corvina alle sue spalle, che le provocò un piccolo spavento, e quando si girò la vide tenere in bilico un vassoietto nella speranza di non combinare disastri come al solito.

“Mio papà aveva appena sfornato dei crossaint alla confettura di fragole e non ho saputo resistere alla tentazione” aggiunse con un altro dolce sorriso, sedendosi accanto a lei.

Sono ancora caldi, è meglio approfittarne”

Kagami ne prese subito uno, constatando con meraviglia che tutte le voci che dicevano che era la migliore boulangerie-patisserie di Parigi non erano insensate.

Ti piacciono eh” rise Marinette, notando la sua espressione estasiata.

Sono molto buoni... grazie”

Ne prese un altro, per poi bere il succo. 
La ragazza rise di nuovo, riuscendo quasi a strozzarsi con la bevanda.

La schermitrice sorrise lievemente, senza farlo vedere all'amica. 

“Sai, sei molto carina quando sei felice...”

Mh?” posò il bicchiere sul vassoio scusandosi “Non ero attenta, perdonami. Potresti ripetere?”

Oh... niente, niente”

In quel momento ripensò alla volta in cui l'aveva vista con i capelli sciolti. Era bellissima...


Doveva esserci una specie di campanello d'allarme nella sua testa che le diceva che era sbagliato. 
Insomma... a lei piaceva ancora Adrien e Marinette aveva le attenzioni di Luka da tempo.

Ma da quando erano diventate amiche qualcosa era cambiato.
Sentiva una connessione con la corvina che la confondeva alquanto. 

Eppure, nonostante qualche volta l'avesse persino ritrovata nei suoi sogni più reconditi, sapeva nel profondo che non avrebbe mai provato qualcosa di simile nei suoi confronti.

In realtà sì. Prima ho detto che ti trovo molto carina”

Era sempre stata sicura delle sue scelte e delle sue azioni, non aveva mai esitato una sola volta.

Ma davanti a lei si trovava spaesata, dopotutto non aveva mai avuto tanti amici prima d'ora, e i sentimenti che stavano crescendo dentro di lei non facevano altro che renderle le cose più difficili.

Marinette sorrise, arrossendo. Era strano come loro due si alternassero, prima una era timida, poi lo era l'altra.
Non pensava potesse accadere nella realtà.

La ragazza giocò per qualche secondo con una ciocca ribelle, in imbarazzo, evitando di proposito il suo sguardo.
A Kagami sembrò di sognare. 

Una sensazione di calore si impossessò del suo stomaco, sembrava che il suo corpo le stesse urlando di smetterla di essere così attraente.

Ti ringrazio...”

“E credo che se ti sciogliessi i codini saresti ancora più carina”

T-tu dici?” Marinette iniziò a balbettare un poco, esattamente come quando aveva quattordici anni davanti ad Adrien. Non sapeva come reagire a quei complimenti inaspettati da parte della giapponese.

Si”

Fece come le aveva detto, togliendosi gli elastici dai capelli e  sentendosi all'improvviso più sicura di se stessa.

Come pensavo, sei bellissima”

Sorrise in silenzio questa volta, incontrando per sbaglio gli occhi di Kagami, e trovandoli meravigliosi.

Qualcosa nella sua testa, e forse anche nel suo cuore, la spinse ad avvicinarsi sempre più alla ragazza; trovando dall'altra parte nessuna intenzione di respingerla nonostante avvertisse il timore per quello che stava per accadere.

Chiusero gli occhi, lasciandosi trasportare dal momento.

Il bacio che ne seguì durò pochi secondi, ma fu bastante a scatenare un uragano all'interno dei loro corpi. Il profumo di Marinette inebriò le narici di Kagami, pensando di aver raggiunto il Nirvana.

La corvina si staccò per prima, lentamente, meravigliata per quello che aveva appena fatto.

Sorrise e poi rise, trovando in risposta un'espressione confusa.

Cosa c'è Mari?”

Niente, niente. E' solo che le tue labbra sono morbide... e il tuo burrocacao sa di ciliegia”

Quindi...” cercò di biascicare parola la giapponese “Cosa significa tutto questo?”

Credo voglia dire che mi piaci” disse “Cioè, nel senso, pensavo di essere totalmente attratta dai ragazzi ma evidentemente mi sbagliavo. Cioè, non lo so nemmeno io ma... ho sentito dentro di me la sensazione di volerti baciare a tutti i costi...”

Eccola, era ritornata a balbettare e a farsi timida.

Kagami accarezzò una delle sue bellissime guance rosse, ponendo fine a tutte le incertezze che in quel momento avevano colpito Marinette con un altro bacio. Questa volta senza esitazione.

Una leggera brezza serale si alzò, raggiuggendo il balconcino di casa Dupain-Cheng.

Era di sicuro un segno, si sa che il vento è portatore di cambiamento.
E qualcosa nel rapporto tra le due era cambiato, in meglio.

   
 
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