Un
uomo gigantesco si aggirava tra le macerie della casa distrutta. Quando percepì
distintamente il pianto del bambino, si affrettò in quella direzione. Riversa
sul pavimento a pochi metri da lui una giovane donna giaceva priva di vita, gli
occhi verdi aperti guardavano vacui il cielo sopra di lei. Hagrid prese in
braccio il piccolo che piangeva disperato e vide la brutta ferita sulla fronte.
La tamponò con un fazzoletto grande quanto una tovaglia. Il piccolo continuava
a piangere e Hagrid sentendo il rombo di un motore si strinse il bambino al
petto ed afferrò il suo ombrello rosa.
Un
giovane uomo scese di corsa dalla moto, non aveva fatto nemmeno in tempo a
mettere il cavalletto, l'aveva lasciata cadere a terra ed era corso all'interno
di ciò che fino a pochi momenti prima era la casa del suo migliore amico.
-
James! James! James!
Cominciò
ad urlare, finché intravide una bacchetta di mogano, la sua bacchetta corse
verso di lui anche se in cuor suo sapeva che non c'era speranza. Voldemort li
aveva trovati ed ora James era morto, Lily era morta e Harry era rimasto
orfano.
Spostò
i pezzi di mattoni ed intonaco e, con un colpo di bacchetta, liberò il corpo
dalla trave che lo aveva quasi seppellito.
I
capelli disordinati come sempre, gli occhiali storti sul naso con una lente
incrinata, gli occhi aperti in un'espressione di stupore: lo stupore che coglie
un ragazzo di ventun'anni che muore tentando di
salvare la sua famiglia.
Sirius
strinse il corpo inerte dell'amico piangendo: - James, James, James...-
sembrava una litania.
Hagrid
raggiunse il giovane tenendo il piccolo che ancora piangeva. Sirius fu scosso
dalla voce del bambino.
-
Harry, dammi Harry, sono il suo padrino, mi occuperò io di lui.
-
Ho l'ordine di portarlo a Silente.
Harry
sentendo una voce conosciuta si era voltato ed aveva allungato le manine.
Sirius lo prese in braccio: - Tranquillo piccolo, ci sono io.
-
Sirius, devo portare via Harry prima che il posto si riempia di Babbani.
-
Prendi la mia moto, a me non serve più.
Hagrid
lo osservò con apprensione: - Non fare sciocchezze Sirius, vieni con me da
Silente.
-
No, ho un'altra cosa da fare.
Gli
occhi di Sirius brillavano di una luce maligna che Hagrid non gli aveva mai
visto e capì che per evitare che combinasse guai doveva riuscire a portarlo via
di lì.
-
Senti Sirius, sarei più tranquillo se tenessi Harry durante il viaggio, non mi
fido molto di tenerlo in braccio e guidare con una mano sola. Senza contare che
con te si è tranquillizzato.
Sirius
stava ancora coccolando il suo figlioccio: l'ultima traccia vivente del suo
amico e di Lily, lo guardò negli occhi rossi per il pianto e con un incantesimo
richiuse la ferita che già aveva smesso di sanguinare.
-
D'accordo Hagrid, verrò con te.
Poco
distante sentirono il rumore inconfondibile delle sirene dei mezzi di soccorso
Babbani.
Sirius
salì a cavalcioni della moto stringendo il piccolo Harry ed Hagrid mise in moto
prendendo il volo.
Il
piccolo si addormentò mentre volavano su Bristol, nella testa di Sirius
vorticavano migliaia di pensieri, immagini, ricordi. Mente la mente vagava le
lacrime continuavano a scendere sulle sue guance senza che nemmeno se ne
accorgesse.
Raggiunsero
Little Winghing a notte inoltrata.
Due
persone all'apparenza vestite in maniera piuttosto bislacca erano ferme davanti
al numero 4 di Private Drive.
-
Hagrid, finalm...
Le
parole sulla bocca del preside si bloccarono per lo stupore quando vide
scendere dalla moto Sirius Black insieme ad Hagrid.
-
Black, cosa ci fai tu qui?
La
professoressa McGranitt appariva alquanto stupita se non proprio shockata.
-
Sono il padrino di Harry ed il suo tutore, è mio compito occuparmi di lui.
-
Sirius, ho delle ottime ragioni per affidare Harry alla sorella di Lily. Credo
che qui potrà crescere in un ambiente in cui non sarà sottoposto in
continuazione alle chiacchiere sul fatto che è sopravvissuto ad una Maledizione
Senza Perdono o sul fatto che è per merito suo che ci siamo liberati di
Voldemort.
Sirius
non sapeva cosa dire, continuava a stringere in braccio il bambino: - E' tutto
ciò che mi resta di James! - disse quasi in un sussurro.
La
professoressa McGranitt gli mise una mano sulla spalla:- Sirius, non è un
addio, solo un arrivederci.
Il
giovane porse il bambino all'anziano mago che lo depose di fronte alla porta di
casa Dursley.
-
In bocca al Gargoyle piccolo. - Sussurrò il padrino
al bambino.
-
Sirius, ho bisogno di alcuni chiarimenti, ti prego di seguirmi ad Hogwarts. -
Aggiunse Silente poco prima di Smaterializzarsi. Il giovane lo seguì.