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Autore: Europa91    31/10/2020    2 recensioni
Raccolta di Storie per il #BSDWritober indetto da fanwriter.it.
Dal primo capitolo:
"Dazai ha deciso. Non c’è più nulla per lui nella Port Mafia. Ora che Odasaku è morto non ha motivi che lo spingano a rimanere. Deve mantenere quella promessa, vivere per salvare le persone, e sa benissimo che non può farlo restando al servizio di Mori."
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chuuya Nakahara, Osamu Dazai, Sakunosuke Oda
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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31) Halloween

 

 

“Sembri una fottuta mummia”

 

“Be’ data la serata in questione Chibi non trovi sia un travestimento opportuno?”

 

Chuuya si volta a fissare il suo partner dritto negli occhi, solo per regalargli un espressione scettica e abbastanza annoiata.

 

“Sei sempre vestito così. Hai solo aggiunto un paio di cerotti di più su quella tua faccia da schiaffi”

 

“Sono solo souvenir dalla sparatoria di ieri”

 

“Non me lo ricordare, mi hai fatto fare tutto il lavoro. Come sempre”

 

“È a questo che serve un buon cane”

 

“Sta zitto”

 

Era la notte di Halloween e il Boss aveva mandato in missione la terribile Soukoku per sbaragliare l’ennesima organizzazione rivale che credeva dopo gli avvenimenti del Conflitto Testa di Drago, di poter reclamare qualche territorio.

 

“Qui abbiamo finito”

 

“Già, per quanto mi secchi ammetterlo per una volta concordo con te. Bene Chibi come passerai il resto della serata?”

 

“Eh?”

 

Chuuya gli lanciò questa volta uno sguardo confuso. Si preparò al peggio, era certo che Dazai se ne sarebbe uscito con qualche trovata delle sue.

 

“Io sto andando da Odasaku, perché non vieni anche tu?”

 

Il rosso restò qualche secondo senza parole. Odasaku. Certo, il tuttofare. Il tizio che non uccideva e che aveva portato gli orfani di cui si occupava alla sua festa di compleanno. L’amico di Dazai. All’improvviso gli venne voglia di distruggere qualcosa. Sia chiaro, Chuuya non odiava quel uomo, ma c’era qualcosa nella frase appena uscita dalle labbra di Dazai che non gli piaceva. Per niente.

 

“No, grazie”

 

Rispose prima d’infilarsi le mani in tasca e fare per andarsene.

 

“Ci saranno dei dolci”

 

Chuuya si fermò, era certo di aver capito male.

 

“Odasaku mi ha invitato per fare dolcetto e scherzetto con i mocciosi, sai questa è la notte di Halloween e come hai ricordato tu stesso sono mascherato da mummia”

 

Rispose mostrandogli con orgoglio i bendaggi. Chuuya sbuffò

 

“Non ho voglia di fare il baby sitter mentre voi amoreggiate in un angolo”

 

Quella frase ebbe il magico potere di zittire Dazai per qualche secondo.

 

“Non avremmo amoreggiato in un angolo” sottolineò il giovane dirigente.

 

“Odasaku non vuole dire nulla ai bambini, cioè non è che ci sia qualcosa da dire.”

 

Era leggermente arrossito e Chuuya fu fiero di se stesso, mettere in difficoltà Dazai era il suo sport preferito. Non era al corrente di tutti i dettagli riguardanti il rapporto tra quell’idiota e il suo amico, ma sapeva abbastanza. Ad esempio che il moro era cotto di lui, e per qualche motivo che andava oltre la sua comprensione, sembrava essere ricambiato. Si avvicinò lentamente a Dazai.

 

“Fammi strada”

 

Un anno dopo...

 

Chuuya osservava distrattamente i bambini correre per le strade di Yokohama, mentre era di ritorno da una missione. Akutagawa era con lui ma non aveva ancora detto una parola da quando avevano lasciato il Quartier Generale.

 

Ripensò controvoglia all’anno prima quando Dazai lo aveva trascinato da Odasaku.

 

Alla fine era stato di parola, avevano passato la serata ad abbuffarsi di dolci e giocare ai videogame con quegli orfani. Odasaku aveva preparato la cena. Solo a tarda serata, quando Chuuya aveva deciso di lasciare l’abitazione, Dazai non lo aveva seguito. Era rimasto. Forse il rosso ci era rimasto male al momento. Non lo sapeva e di certo non voleva indagare sul senso di fastidio che aveva provato nel intercettare certi scambi di sguardi tra quei due.

 

Tornò alla realtà.

 

Oda Sakunosuke era morto, e da qualche mese anche di Dazai si erano perse le tracce. Lui era stato promosso a dirigente e il mondo stava continuando ad andare avanti come sempre. Allora perché quell’idiota continuava ancora ad occupare giorno e notte i suoi pensieri? Perché non riusciva a toglierselo dalla testa?

 

Ovviamente non poteva farne parola con nessuno. Men che meno con Akutagawa. Pensò che in fondo anche quel ragazzino stesse soffrendo, aveva sempre idolatrato Dazai. Il moro invece aveva abbandonato tutti loro, senza pensarci due volte. Chuuya poteva ricordare benissimo la notte in cui aveva trovato la sua amata auto in fiamme e l’altro capo del letto vuoto. Dazai aveva scopato con lui solo per soffocare il dolore provocato dalla morte di Oda e poi l’aveva lasciato. Doveva solo accettarlo.

 

“Su muoviti, ho voglia di tonare al lavoro”

 

Mormorò in direzione di Akutagawa. Il ragazzo lo seguì.

 

Quattro anni dopo..

 

Dazai gli tolse la maschera dal viso prima di chinarsi e baciarlo con passione. Chuuya lo lasciò fare, alzandosi inconsciamente sulle punte per andargli incontro, intrecciando le braccia intorno al suo collo.

 

Si erano entrambi infiltrati ad una serata di gala organizzata da una delle tante agenzie di facciata della Port Mafia. Dazai ovviamente sotto copertura per l’Agenzia e il rosso per i suoi. Come sempre avevano finito con il dover collaborare. Stava capitando sempre più spesso e, sempre più spesso il risultato era quello: loro due avvinghiati che finivano per consumare la loro passione nel vicolo o nella stanza più vicina.

 

Chuuya aveva perso il senso della realtà, forse complici un paio di bicchieri di champagne che si era scolato prima d’incontrare il moro. Non gli importava. Tutta la sua attenzione era concentrata su Dazai che lo stava spogliando con foga, mentre cercava di fare lo stesso.

 

“Ahi. Mi hai appena morso Chibi?”

 

Chiese il moro prendendosi il collo con fare melodrammatico. Chuuya gli sorrise mostrandogli i canini finti per poi levarseli e gettarli da qualche parte dietro di sé.

 

“Questa notte sono un vampiro. Ritieniti fortunato se uscirai da qui solo con quel morso”

 

Dazai rise prima di tornare a baciarlo. Non servì aggiungere altro.

 

“A cosa stai pensando?”

 

Era passata qualche ora, si erano appisolati, stretti in un abbraccio scomposto. La domanda di Dazai aveva spezzato il silenzio che come sempre lì accompagnava dopo un amplesso. Chuuya si fece più vicino, come se sentisse improvvisamente freddo.

 

“Ripensavo all’ultimo Halloween che hai passato alla Port Mafia”

 

Dazai fece finta di pensarci per qualche secondo. Ma il rosso sapeva che stava solo facendo apposta. Stava prendendo tempo.

 

“Quando ti ho invitato da Odasaku?”

 

“Già. Quanti anni sono...”

 

“Quattro anni”

 

Rispose ancora prima che l’altro potesse terminare la frase.

 

“Odasaku è morto da quattro anni”

 

“E da altrettanto tempo siamo diventati amanti”

 

Chuuya non aveva resistito. Gli era uscito dalle labbra. Non era un’accusa. Non voleva esserlo. Era più che altro una constatazione.

 

“Chissà che penserebbe Odasaku di noi”

 

Fu la risposta di Dazai accompagnata da un sorriso che Chuuya non sapeva davvero interpretare.

 

“Non credo di essergli mai stato molto simpatico”

 

“Ti adorava”

 

“Non prendermi per il culo”

 

“Linguaggio. Comunque non sto scherzando Chibi. Odasaku pensava fossi il partner perfetto per me”

 

Poi scoppiò a ridere. Chuuya gli tirò un cuscino in testa.

 

“Diceva che insieme eravamo qualcosa di letale. Sai ci aveva visto in azione durante il conflitto Testa di Drago. Aveva grande stima di te”

 

“Lo ami ancora?”

 

Non voleva chiederglielo così, ma come sempre aveva seguito l’istinto. Era una domanda che da tempo non gli dava tregua, voleva saperlo.

 

“Chuuya. Odasaku è morto. Non potrà tornare indietro”

 

“Non girarci attorno. Rispondi alla domanda”

 

“Devo molto a Odasaku. Se ho cambiato vita lo devo a lui”

 

“Non me lo ricordare”

 

“Comunque ora penso di essermi innamorato di qualcun altro. Sai, ho provato a resistere ma penso sia stato inevitabile”

 

“Non vorrei mai conoscere quel disgraziato”

 

“Oh Chuu ma lo conosci”

 

“Davvero?”

 

“Sei tu”

 

Così Halloween divenne una festa che Chuuya non avrebbe più dimenticato. Il giorno in cui Dazai gli confessò di essersi innamorato di lui.

 

 

 

 





 

 

E con questo si conclude il Writober!!! Sono contenta di essere arrivata fino alla fine. Ringrazio tutti quelli che hanno letto, soprattutto chi ha speso qualche minuto a commentare. Non ci credo ancora che sia davvero finito, un po' ammetto che mi mancherà XD

 

  
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