N.B. Questo è davvero l’ultimo capitolo, non ci saranno altri capitoli dopo di questo, la storia è finita, chiusa, conclusa, compiuta, completata, terminata, ultimata ( ha cercato tutti i sinonimi su internet -.- NdMello).
Aprì gli occhi, ancora un po’ assonnata. Il trillo della sveglia l’aveva destata sul più bello, avrebbe voluto continuare a dormire, e a sognare. Si alzò lentamente, sbadigliò e si stirò. Dette un’occhiata alla teca di vetro, Cihua era ancora addormentata. “Chissà cosa sta sognando” pensò Eva “Chissà se sognano anche gli dei”. Poi si vestì, e andò in cucina, dalla quale si sentiva arrivare profumo di caffè. La tavola era già apparecchiata e sua mamma stava togliendo il caffè dal fuoco.
-Ciao mamma-
-Oh, buongiorno- sorrise e versò il caffè nella sua tazza – E’ tutto pronto-
-Grazie..- La ragazza si avvicinò alla mamma e le diede un bacio sulla guancia, poi si mise a sedere e cominciò a fare colazione. Poco dopo arrivarono anche suo padre e sua sorella, che si misero a mangiare insieme a lei.
-Ho fatto uno strano sogno..-
-Ah si? Racconta!- disse sua madre
E la ragazza cominciò a raccontare. Raccontò dell’incontro, della Wammy’s, dell’aggressione, e di tutto ciò che era successo. Poi salutò il padre e la sorella che andavano a lavoro.
-Hai fatto un sogno davvero bello. E dimmi, ci credi nei sogni?-
-Beh, io..non saprei..tu ci credi?-
-Certo! Sai, si dice che i sogni siano il riflesso della realtà-
-Ah si? Quindi..Matt potrebbe esistere davvero?-
- Si, potrebbe.- A quel punto a Eva venne un’idea
-Mamma, fra poco esco, devo andare in un posto. Ho bisogno di certezze.-
Aveva dovuto percorrere quasi tutta la città per arrivare laggiù. Era tutto come nel sogno, il cancello, il portone. Lo aprì lentamente e prima di entrare battè sul tappetino gli stivali bagnati dalla neve. Dentro c’era silenzio, si sentivano solo alcune voci. Eva si sbottonò la giacca e si guardò intorno. Poi sentì una voce dietro di lei.
-Posso esserle utile, signorina? Sono il direttore dell’orfanotrofio, mi chiamo Roger-
-Ah io..- Rimase a bocca aperta, quell’uomo somigliava proprio al “suo” Roger, quello che aveva sognato
-..non mi riconosce?-
Il direttore rimase interdetto
-No, mi dispiace..ha forse abitato qui?-
Che stupida, certo che non la riconosceva, ma il viso di quell’uomo le aveva fatto dimenticare che quello che aveva fatto era stato solo un sogno.
-No io..mi chiamo Eva McMillan, volevo sapere se qui abita un ragazzo di nome Matt..-
-Matt? Certo, ci abita, ma in questo momento è in classe a fare lezione. Vuole lasciare un messaggio? Altrimenti può tornare qui nel pomeriggio..-
-No, la ringrazio..avevo solo bisogno di certezze..arrivederci.- E la ragazza si diresse verso la porta d’ingresso, sorridendo.
-Arrivederci..- E l’uomo la guardò andarsene via e scomparire pian piano nella leggera neve che stava cadendo.
“Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e la nostra piccola vita è circondata dal sonno.”
(William Shakespeare)
the vampire girl: beh, ecco la fine..spero ti sia piaciuta ^^
Sasori: è veeroo! *sbav* cmq si, anch’io credo nei sogni, e ho inventato qst storia soprattutto x far capire agli altri che a volte i sogni non sono così lontani come sembra..
Un bacione a tutti quelli che mi hanno seguito fino a ora, e anche a quelli che hanno messo tra i preferiti e le seguite qst storia!!