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Autore: gyikhu    12/11/2020    2 recensioni
Sequel di Crossroads! Nathan Drake e Lara Croft tornano insieme ad affrontare nuove avventure. Ci saranno enigmi da risolvere, trappole, sparatorie e ostacoli da superare. Come nei più classici romanzi d'azione, la storia prende ispirazione dalla saga di Uncharted, Tomb Raider e dalla bellissima interpretazione di Angelina Jolie nei panni di Lara. [Nathan/Lara]
Dal testo in inglese: Una tomba perduta, una mappa sconosciuta, un partner familiare. Cos'altro ci vuole per una grande avventura?... e forse per qualcosa di più. Se non sei l'unico a cercare il tesoro, è meglio che ti sbrighi!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lara Croft
Note: Cross-over, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Crossroads DILOGIA'
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Link al quinto capitolo in lingua originale:
https://www.fanfiction.net/s/6958257/5/Crossroads-Back-again

Note della traduttrice:
Grazie ancora a devil_may_cry_wrath_92m e ReverendBrute80 per le recensioni! <3 A titolo informativo, volevo anche dirvi che visto l’entusiasmo con il quale mi lasciate feedback e spronata da questa storia, ho deciso finalmente di riprendere il mano la trama che avevo lasciato in sospeso mesi e mesi fa su Lara e Nathan, sbrogliando un po’ qualche situazione che non sapevo come continuare. È un crossover simile a Crossroads, di genere avventura e azione, ma con delle premesse un po’ diverse. Spero di riuscire a postarlo non appena finirò di tradurre questa fic!
Buona lettura a tutti!








La cacofonia irruppe con una forza che colse Lara di sorpresa. Cominciarono a correre a perdifiato alla porta dove avevano steso la guardia, ignorando completamente i raggi laser. Nate diede un calcio all’anta e presero il corridoio che portava al balcone su cui si erano calati. Non avevano idea di quanto tempo avessero a disposizione prima che le guardie arrivassero, ma non poteva essere molto, qualche minuto al massimo. Svoltarono al corridoio successivo, e, nel punto in cui le telecamere erano state hackerate da Bryce, udirono del vociare distante e autoritario. Si fermarono all’unisono, guardandosi l’un l’altra con preoccupazione.
“Non possiamo tornare indietro da questa parte, una truppa di uomini sta venendo da lì!” gridò Lara alzando la voce più che poteva per sopraffare il rumore assordante dell’allarme. Il calpestio rumoroso che si avvicinava fece supporre che fossero tanti. Tornarono indietro e oltrepassarono la cassaforte seguendo il corridoio, trovando due sole porte che cercarono di aprire a spallate e calci, ma non riuscirono nell’intento. Nathan alzò lo sguardo e notò sopra ognuna di esse un piccolo dispositivo con una luce rossa lampeggiante.
“Dannazione! L’allarme ha chiuso le vie di uscita!” urlò facendosi prendere dal panico e guardandosi nervosamente intorno per cercare una soluzione. Si accorse per caso che una delle lucine sulle porte era diventata verde e capì che era stata disattivata manualmente; ciò significava che di lì a pochi secondi l’avrebbero varcata delle guardie, così, senza esitazione, spinse Lara dentro la porta con sé.
“Ma che diavol-” disse la cacciatrice di tombe, ma la mano di Nathan che le tappò la bocca non le diede il tempo di finire la frase. Si sentì schiacciata dal corpo del compagno, addossata alla fiancata di una teca di vetro. Nate si accucciò su di lei e Lara seguì il movimento scivolando e sedendosi a terra. I due cacciatori di tesori sentirono dei passi arrivare dalla parte opposta rispetto quella da cui erano entrati e trattennero il fiato. Lara accucciò la testa in avanti e Nate fece altrettanto, mettendole una mano sopra la nuca come per proteggerla. Chiusero gli occhi e rimasero più fermi possibili. Il suono dei passi a meno di un metro di distanza accelerò i loro battiti cardiaci. Lara combatté con tutta se stessa per non aprire gli occhi, figurandosi le guardie tutte attorno a loro coi fucili puntati. Ma ciò che accadde, invece, fu che il calpestio si affievolì man mano fino a scomparire. Lara alzò una palpebra e il cuore cominciò a ritrovare il proprio battito regolare. L’allarme cessò di suonare improvvisamente, e questo le consentì di trovare più sicurezza nell’affidarsi all’udito. I due si alzarono e affacciarono alla porta. A quanto pareva, la priorità delle guardie si era talmente concentrata sulla cassaforte che non avevano pensato di controllare nessun altro posto.
“Ci conviene approfittare della loro adunata per andarcene,” convenne Lara, ma si bloccò subito. Con la sirena dell’allarme spenta, poté percepire ogni altro rumore nelle vicinanze, accorgendosi che altri uomini si trovavano alla fine del corridoio in cui sostavano. “Sono dappertutto, sarà quasi impossibile prendere gli accessi convenzionali… Aspetta,” soggiunse bloccandosi con la mano a mezz’aria in segno di non fare rumore, e chiuse gli occhi.
“Cosa?” chiese Drake confuso.
“C’è qualcosa nell’aria,” bisbigliò la ragazza dopo un po’.
“Te ne sei accorta solo adesso?” chiese Nate con voce eloquente adagiando una mano sulla vita di Lara.
“Nate, non fare lo stupido!” mormorò lei lanciandogli uno sguardo di rimprovero. “Sempre con quel chiodo fisso,” soggiunse schiaffeggiandogli la mano e tornando a guardare verso l’alto.
“Non si può neanche più scherzare,” disse Nate facendo cenno di dissenso con la testa.
“L’aria arriva da questa parte,” affermò Lara ignorandolo completamente e notando un condotto di ventilazione sopra di loro. “Aiutami a salire.”
Nate la sollevò la compagna, la quale toccò con entrambe le mani la grata rettangolare.
“Dammi un coltello, presto,” disse al cacciatore di tesori, che ne cacciò uno dallo zaino con un po’ di difficoltà, visto che usava una sola mano.
“Non mi ricordavo che fossi così pesante,” scherzò Nate gemendo volutamente forte per confermare la sua affermazione.
“Silenzio,” replicò Lara stando al gioco applicando la punta del coltello sulle quattro viti agli angoli, riuscendo infine a smontare il coperchio della bocchetta d’aria. Lo porse a Nate, che lo appoggiò sulla parte superiore della teca al loro fianco.
“Ora fammi vedere quanto sei forte,” lo spronò Lara con un sorriso tirandosi su aiutata da Drake.
“Hai idea di dove porti?” chiese Nathan mentre si arrampicava nel condotto afferrando la mano di Lara, la quale, nonostante fosse girata di schiena a gattoni in uno spazio ristretto, riuscì ad avere la forza di tirarlo.
“Non lo so, ma l’importante, adesso, è allontanarsi dalla cassaforte senza incappare nelle guardie,” rispose l’archeologa fermandosi dopo aver gattonato per qualche metro. “Oh no. E adesso?”
“Lo dici come se riuscissi a vedere qualcosa,” disse Nate con la vista bloccata dalle gambe di lei. “Descrivimi cosa c’è davanti.”
“Un bivio. Andiamo a sinistra o a destra, scegli tu,” informò Lara lanciandogli un sorriso fugace.
“Sinistra.”
“Allora giriamo a destra,” decise Lara con voce scherzosa.
“Donne,” disse Nate roteando gli occhi al cielo divertito.
Il tubo di alluminio riecheggiava ad ogni movimenti che facevano. Lara sperava che nessuno al di fuori di quel cunicolo riuscisse a sentirli. Improvvisamente, alzò al testa e si fermò.
“Che c’è?” mormorò Drake alle sue spalle.
“Sento qualcosa,” rispose sottovoce Lara. Non era sicura della provenienza, ma sentiva il vociare ovattato di due uomini filtrare dalle pareti di alluminio.
“Dobbiamo andare avanti, non possiamo tornare indietro proprio adesso,” ritenne Nate. Lara annuì a malincuore e proseguì piano, cercando di fare meno rumore possibile.
“Aspetta,” disse a Nate facendo un gesto con la mano quando sentì scricchiolare sotto il proprio peso, poi si voltò di nuovo. Quando allungò il ginocchio in avanti e lo appoggiò, percepì l’alluminio tremare di nuovo. Aspettò che si assestasse prima di avanzare di nuovo coi gomiti, ma il condotto gemette ancora più forte. Lara sapeva che non era un buon segno, ma racchiusa in quel cunicolo nella posizione scomoda in cui si trovava non poteva fare niente. Dopo una serie di altri scricchiolii, la struttura si incrinò sotto il loro peso e si staccò dall’intelaiatura, facendo irrimediabilmente scivolare i due cacciatori di tesori in avanti. Atterrarono a pancia in giù in una stanza spoglia e piccola, nel quale due guardie li fissarono con la stessa faccia spaesata di chi si vedrebbe comparire davanti agli occhi un unicorno.
“Ciao, ragazzi,” disse allegramente Lara, e con un movimento improvviso della gamba colpì uno dei due sulla fronte. L’altro, rimasto imbambolato fino a un attimo prima, si riscosse ed imbracciò l’MP5.
“Non credo proprio,” disse Nate dopo essersi avvicinato di soppiatto al fianco dell’uomo per assestagli un pugno in faccia.
“Ben detto,” disse vivacemente Lara. “Ora andiamocene di qui.”
La ragazza aprì l’unica porta presente, ritrovandosi in un corridoio sospettosamente vuoto. Si avvicinarono ad un’altra porta socchiusa e sbirciarono. Lara spinse piano l’anta con la mano per uscire, ma si ritrasse bruscamente, schiacciando quasi i piedi di Nate. Si appiattì sulla parete di fianco all’anta spingendo con sé il compagno e facendo segno di stare zitto. Poco dopo, due guardie entrarono e li superarono con passo marziale senza accorgersi minimamente della loro presenza.
“C’è mancato poco,” ammise Nathan sospirando di sollievo quando furono nuovamente soli.
“La prossima è la porta che abbiamo visto ieri,” disse Lara indicando la fine del corridoio. “Cerco di aprirla. Nel frattempo tieni d’occhio la stanza.”
La ragazza si inginocchiò di fronte all’anta e maneggiò un qualche tipo di grimaldello dentro la serratura, facendo scattare il catenaccio all’interno. Fece cenno veloce con la testa al ragazzo di raggiungerla, appoggiando le dita sulla maniglia per abbassarla. Nell’esatto frangente in cui Lara fece pressione sul pomello, l’allarme scattò nuovamente.
“Dannazione!” esclamò Nate confuso e seccato dal frastuono inaspettato ed assordante.
“Non è possibile! Questa porta non può avere un sensore, altrimenti la sirena sarebbe partita ieri,” ragionò Lara confusa.
“Probabilmente è stato un altro tipo di sensore. Ha importanza? Scappiamo e basta!” urlò Nate cercando di sovrastare l’allarme. Corsero lungo il corridoio, fino a trovarsi nei pressi del balcone dal quale quel pomeriggio avevano visto arrivare gli ospiti. Il percorso si divideva in due larghe scalinate a semicerchio che portavano all’ingresso della tenuta. Lara riprese a correre più veloce, ma Nate la trattenne per la mano.
“Rilassati. Nessuno si accorgerà di niente se ci comportiamo normalmente,” mormorò il cacciatore di tesori indicando la folla al piano terra composta da ospiti spaesati, incuriositi o infastiditi dall’allarme.
“Come fai a dire che nessuno ci noterà? Guarda come siamo vestiti!” replicò Lara prendendo con una mano un lembo della sua tuta. Il loro abbigliamento nero, semplice ed attillato era in netto contrasto coi vestiti eleganti degli invitati.
“Nessuno nota mai nulla in queste situazione,” sostenne Nate prendendola con fermezza per la mano e scendendo le scale. “Comportati con naturalezza.”
Avanzarono accostati al muro, cercando di rimanere più tranquilli possibili. Qualcuno lo spenga!, sentirono urlare più volte in diverse direzioni. Lara scrutava la folla circospetta mentre Nate la tirava per la mano. Non c’era traccia di Schiffen, ma non era strano vista la situazione.
Quando furono ad un passo dall’ingresso, qualcuno attirò l’attenzione di Lara: si trattava dell’uomo che aveva la sensazione di aver già visto ma non ricordava dove. Il loro sguardo si incrociò ed ebbe la sensazione dalla sua espressione incredula che in qualche modo l’aveva riconosciuta. Nate la tirò fuori dall’ingresso, facendole perdere di vista l’uomo in mezzo alla folla.
Si guardarono velocemente attorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno, ma non avevano molto tempo per farlo. Arrivati in giardino, un grosso cane comparve da un angolo del castello ed abbaiò loro furiosamente.
“Scappa!” urlò Nathan tirando la compagna ancor più forte per il braccio e scappando verso la macchina come due forsennati. Drake sentì ansimare il cane alle spalle, ed ebbe la sensazione di lì a poco di sentirsi il polpaccio afferrato dalla morsa feroce dell’animale. Lara ficcò la mano nelle tasche in cerca della chiave e premette il pulsante di apertura delle portiere. Saltarono velocemente nella macchina, chiudendo lo sportello un attimo prima che il cane riuscisse a raggiungerli. L’animale non smetteva un attimo di ringhiare, saltando e sbattendo con le zampe sui finestrini chiusi. Nate ritrasse d’istinto la testa, pur sapendo che non poteva più raggiungerli.
“Andiamocene prima che quella bestia ci spacchi i finestrini!” urlò terrorizzato, e Lara premette l'acceleratore ridendo.

***

“Fammela vedere!” chiese impaziente Nate non appena si sedettero al tavolo appartato di un bar di paese.
“Non mi lasci neppure il tempo di accomodarmi?” chiese Lara sornionamente. Le ultime ore erano passate in modo piuttosto movimentato ed un momento di calma era proprio quello che ci voleva. Tuttavia, sapendo che non avrebbero potuto discutere di nulla finché la mappa non fosse stata vista da Drake, la cacciatrice di tombe si rassegnò e tirò fuori la cartellina dalla sua borsa. Un dolce swing si diffondeva nella piccola sala in cui si trovavano, ma non ci prestarono molta attenzione presi com’erano dalla loro scoperta, oltre al fatto che scelsero quel posto perché fu il primo in cui potersi nascondere dopo una lunga fuga in strada.
“Niente male,” si complimentò Nate guardando con interesse la mappa che Lara srotolò sul tavolo, a prima occhiata una cartina topografica di una qualche città. La nascose rapidamente sotto il dorso della cartellina quando notò un cameriere con la coda dell’occhio che si stava dirigendo al loro tavolo.
“Cosa vi porto?” chiese loro gentilmente.
“Prendo un bicchiere di vino della casa,” rispose Lara.
“Io una birra.”
“Sai cosa? Prendo una birra anch’io,” si corresse la ragazza mentre guardava il cameriere scarabocchiare sul taccuino, facendo sorridere Nate.
“Non ti facevo tipa da birra,” scherzò guardandola sorpreso.
“Infatti, ma ogni tanto faccio uno strappo alla regola,” rispose Lara sorridendo di rimando. “Vediamo la mappa,” soggiunse scuotendogli leggermente il braccio in segno che il cameriere se n’era andato.
“Incredibile,” ammise Nate alzando le sopracciglia. “È la prima volta che mi ritrovo una mappa antica dove viene semplicemente segnato il luogo in cui andare.”
“Ammetto che è sorprendente,” concordò Lara sorpresa. “Non ci sono messaggi segreti o strani cifrari. È davvero così facile?”
“Non credo che mi lamenterò se per una volta non dovrò trascorrere settimane a decifrare testi in lingua antica,” scherzò Nate appoggiandosi sullo schienale e incrociando le mani dietro la nuca. “Quel che rimane da fare è capire a quale città si riferisce questa mappa.”
“Non sarà un problema,” disse Lara girando la cartina verso di lei. Tirò fuori il suo fidato palmare e la fotografò. Digitò velocemente qualcosa sulla tastiera, poi la ripose alla cintura e sorrise. “Sarà Bryce a scoprirlo per noi.”
Dopo aver detto ciò, si rilassò chinandosi all’indietro come l’amico e si guardò intorno. Il bar era piuttosto di classe, ma non al punto da farli sentire a disagio per i vestiti che indossavano. Era un bel posto, con musica soffusa e luce fioca. Lara tamburellò con le dita sul tavolo a ritmo di una canzone gradevole e jazz. Il cameriere tornò da loro, posò sul tavolo due bottiglie e due bicchieri e si diresse ad un altro tavolo.
“Al nostro successo,” disse Nate con un sorriso alzando la bottiglia. Lara fece altrettanto, e i vetri tintinnarono delicatamente.
“Cosa darei per vedere le facce di quei ricconi quando si renderanno conto che non ci sarà nessuna asta,” scherzò il cacciatore di tesori divertito.
“Non vorrei essere nei loro panni.”
“Non dimenticherò mai l’espressione delle guardie quando gli siamo caduti dal soffitto. Sembrava che avessero visto un alieno.”
“Già, non credo si aspettassero un’entrata in scena simile.”
“Mi spiace per lo smoking,” ammise Nate sospirando. La maggior parte dei loro bagagli dovettero lasciarla al castello, essendo scappati di fretta e furia.
“Non preoccuparti. Credo che per un po’ sopravviveremo senza,” lo consolò Lara sorridendo.
“Peccato che tu abbia dovuto lasciare lì il tuo vestito,” disse Drake sorseggiando la birra direttamente dalla bottiglia.
“Non ti piace quello che indosso?” chiese Lara incrociando le caviglie e bevendo anche lei senza usare il bicchiere.
“Non è male, ma quel vestito, che dire… wow,” rispose Nate sorridendo in modo sfacciato mentre guardava le labbra della compagna attaccate all’anello della bottiglia. Gli passarono per la testa certe fantasie che non poté condividere a voce alta.
“Quando mi porterai di nuovo in un posto di classe, indosserò qualcosa di simile,” disse Lara con un sorriso enigmatico.
“Posso prenderla come una promessa?”
“Vedremo,” disse lei con tono eloquente. Il cellulare squillò nella sua tasca. Aspettò qualche secondo prima di prenderlo e infilarsi l’auricolare all’orecchio. “Dimmi, Bryce.”
Nate la osservò mentre parlava con il suo amico senza poter riuscire a sentire ciò che le diceva. La vide annuire e dargli qualche ordine per sistemare le cose, poi chiudere la chiamata con un sorriso soddisfatto.
“Sembri contenta,” ritenne Nate guardandola intensamente, poi si chinò in avanti verso il tavolo, tendendo l’orecchio in attesa delle novità.
“Puoi dirlo forte. Bryce ha identificato la città nella mappa.”
“E?” chiese Nate alzando un sopracciglio e fissandola con aspettativa.
“Budapest,” informò Lara. “Cosa sai della provenienza di questa mappa?” gli chiese poi fissandolo a sua volta. “A cosa porta?”
“Be’,” iniziò a dire Nate giocherellando con la bottiglia di birra. Lara lo guardò dubbiosa e scosse la testa.
“Non ne hai idea, vero?”
“Non la metterei a questo modo…” replicò sorridendo.
“Non ne hai idea,” confermò Lara con aria incredula appoggiandosi con il braccio allo schienale della sedia. “Non ci posso credere. Mi hai coinvolto in tutta questa storia senza sapere di che si tratta,” soggiunse con un leggero rimprovero nel tono della sua voce, ma non era veramente arrabbiata con lui. “Spero solo che tu non ne abbia saputo l’esistenza cercando qualche informazione da una donna.”
“L’ultima volta è stato utile,” rispose Nate con un sorriso compiaciuto.
“Non ci credo. Quindi ho ragione?” chiese Lara non potendo credere alle sue orecchie, alzando le mani in segno di rassegnazione.
“Sto scherzando, ho anche fonti serie,” rispose Nate smettendo per un attimo di sorridere e guardandola con un’espressione seria e decisa. “Credimi, vale la pena provarci. Non ne so ancora molto, ma non ne rimarrai delusa.”
“Lo spero, Nate. Lo spero tanto.”
“Nel frattempo, godiamoci questa serata. Abbiamo la mappa, nessuno ha idea di chi ce l’abbia, e ora sappiamo anche dove andare,” disse Nathan rilassandosi nuovamente. “Quando partiremo?”
“Appena Bryce avrà organizzato tutto,” rispose Lara. “Avremo bisogno di alcune cosette. E del mio aereo.”
   
 
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