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Autore: principessa1793    16/12/2020    1 recensioni
Sono trascorsi 25 anni dalla nascita degli ultimogeniti della famiglia Mendoza Pinzon e del primogenito di Mario Calderon. Quelli che allora erano bambini,ora sono donne ed uomini che si troveranno a vivere la loro vita lavorativa all'Ecomoda. Nasceranno nuovi legami e forti sentimenti. Se siete curiosi... date un'occhiata!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un imprevedibile futuro'
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[Camilla Senior]
Dan mi ha raccontato ogni parola della sua conversazione con Junior e sono un groviglio di emozioni pronto ad esplodere: provo sgomento, rabbia,dolore,angoscia. Quell’uomo crea problemi da quando lo conosco. Dalla rovina del vestito di mia madre è stata un’escalation.
“ Amore,sei pronta? Nervosetta,eh? Il rituale della biancheria piegata non mente mai!” esordisce entrando in camera da letto mentre sto piegando la nostra biancheria prima di riporla nei cassetti. Sono strana: c’è chi si rilassa facendo decoupage,chi facendo esercizi di yoga…io mi rilasso piegando gli indumenti o cucinando!
“ Psicologicamente sarò pronta solo nel 2080!” replico. Mi cinge da dietro baciandomi sotto l’orecchio.
“ Dobbiamo essere molto fieri di nostro figlio. È un bravo ragazzo,che si assume anche responsabilità non sue e spero riesca ad essere felice un giorno! Non impiegheranno 40 anni a chiarirsi,vero? Ci daranno dei nipoti,non è così?” ribatte. Poggio le mani sulle sue.
“ Nipoti che non vedranno mai né Guido né Patrizia! Non riesco a credere che Junior stia rinunciando alla sua vita per riparare ai guai di quello! Se dovesse verificarsi l’alternativa negativa,che ne sarebbe della vita di Junior?” mi lamento. Poggia il mento sulla mia spalla.
“ Proprio non lo so. In cuor mio spero che la nostra famiglia esca da questo tornado al più presto e più forte di prima. Io mi sento che si avvererà l’altra ipotesi e che Junior,dopo questa storia,dimostrerà solo per l’ennesima volta quanto sa essere maturo e responsabile!” ribatte insolitamente ottimista baciandomi la spalla scoperta. Per una volta ci siamo scambiati i ruoli!
“ Sperando che Susanna non torturi quella ragazzina costringendoci a risarcirla. Quella poveretta di sicuro maledice il giorno in cui le strade delle nostre famiglie si sono incrociate!” commento. Mi volta verso di sé per coccolare il mio viso con le mani prima di baciarmi. Come accade spesso,veniamo interrotti,solo che stavolta non avviene ad opera di una presenza fisica,ma per via del campanello.
“ I primi ospiti!” chioso sfiorando il mio naso con il suo.
“ Speriamo che Cookie non riprenda a rompere le scatole ad Armando!” borbotta.
“ Avremmo dovuto consigliargli di presenziare alla cena scalzo!” replico strappandogli una risata.
“ Mi tieni stretta a te per un po’? Tanto c’è Anita ad accoglierli! Ti prego!” gli sussurro. Mi accoglie fra le sue braccia ricoprendomi di baci. Mi sento così serena coccolata dal suo calore.
“ Mamma,papà,siete vestiti? Posso entrare? Sono arrivati alcuni degli ospiti! Li accolgo io?” ci domanda la nostra bambina bussando alla porta. Daniele alza gli occhi al cielo.
“ Siamo diventati la sua barzelletta! Possibile che creda sempre che passiamo ogni secondo a recuperare quel genere di tempo perduto?” si lamenta con una nota di divertimento.
“ Amore,arriviamo!” le annuncio.
“ Ma poi quella camicia da notte l’hai più comprata?” mi sussurra malizioso.
“ Ah ho inviato a te la foto? Era per il mio amante!” lo canzono beccandomi una pacca sul sedere e un bacio che mi fa girare la testa.
 
Entrai in macchina decisamente demotivata. Con Aisha avevo fatto un buco nell’acqua seguendola in atelier per perorare la causa di suo padre perché di Daniele non voleva saperne nulla e non sapevo come comunicare l’esito negativo a quest’ultimo.
“ Non dire nulla. È andata male,vero?” esordì fissandomi rassegnato. Gli carezzai la guancia e poi la nuca.
“ Ci vuole tempo! Ma in compenso…” m’interruppi posando un bacio sulla sua guancia.
“ Te lo manda Roby. In attesa di poterti ringraziare per il tuo regalo!” chiarii. Sorrise divertito. Distolsi lo sguardo da lui per ammirare le mie rose,il pensiero gentile che aveva avuto per me.
“ Finirai per sciuparle se continui a fissarle così!” mi irrise. Ridacchiai.
“ Sono mie e posso farci quello che voglio,noioso di un Valencia!” borbottai ottenendo una razione di solletico.
“ Non sei noioso,ma smettila!” lo supplicai fra le risate cercando di porre fine a quella piacevole tortura.
“ Finirò sul serio in un ospizio da vecchio!” sospirò tornando serio. Scossi il capo.
“ Roby non lo permetterebbe mai! Risolveremo anche questa,vedrai!” lo rassicurai. Mi fissò meravigliato.
“ Nel senso che ti darò… Lo so che noi due…” farfugliai. Intrappolò il mio viso fra le sue mani.
“ Mi piace il plurale quando lo adoperi parlando di me e te!” borbottò. Sorrisi prima di accorgermi dei vetri appannati della sua auto.
“ Hai acceso l’aria calda mentre mi aspettavi e guarda qui. Questo lo sai cosa vuol dire?” esclamai contenta come una bambina.
“ Cami,sai che mi dà fastidio! Dai!” protestò cercando di fermarmi mentre mi protendevo verso tutti i vetri per lasciare una mia traccia. Fu per quella lotta infantile che mi ritrovai bloccata fra il suo corpo e lo sportello del lato passeggero e con la punta del naso contro il suo zigomo. Sentire il calore del suo respiro sul viso,il profumo della sua acqua di colonia aveva da sempre l’effetto di farmi tremare tutta.
Se avessi aperto bocca le nostre labbra si sarebbero sfiorate. La distanza fra le nostre bocche era millesimale poiché i nostri corpi erano l’uno sull’altro. Riuscivo a sentire il suo respiro quasi affannato e il suo cuore battere contro il mio seno. Lasciò la mano che aveva preso in ostaggio con la sua per portare le dita dietro la mia nuca. Era come se i nostri corpi fossero calamite incapaci di stare lontane. Ogni volta che ci incontravamo le distanze fra noi si riducevano sempre di più.
I grattini sulla nuca mi fecero chiudere gli occhi. Il suo labbro inferiore prese a giocare col mio prima di dedicarsi a quello superiore pronto ad accoglierlo,ma quel attimo in cui la passione stava per esplodere fu disturbato dal suono prepotente di un clacson,che ci fece sobbalzare.
“ Maledizione!” lo ringhiò sulle mie labbra e tremai a sentirle muoversi sulle mie. Aprii gli occhi come dopo un sogno trovandomi ad ammirare i suoi carichi di desiderio. Riuscivo a stento a sostenere il suo sguardo senza liquefarmi e senza fiondarmi sulle sue labbra.
“ Giulio! Gli stiamo ostruendo il passaggio!” balbettai notando tramite lo specchietto laterale di chi fosse l’auto dietro la sua. 
“ Non è un buon motivo per farci venire un infarto! Che diavolo di fretta ha?” obiettò carezzandomi la gota sinistra con la punta delle dita. Sorrisi cercando di rimettere la giusta distanza fra le nostre labbra,ma il suo naso cominciò a giocare col mio.
“ Non dovremmo ripartire?” gli domandai con un sorriso enorme che non riuscivo a celare. Sorrise anche lui.
“ Perché? In macchina con me non ci stai bene?” ribatté carezzando l’angolo esterno del mio occhio destro. Un altro colpo di clacson ci fece sobbalzare. Imprecò prima di allontanarsi da me.
Allacciai la cintura di sicurezza mentre Daniele girò la chiave nel quadro per mettere in moto l’auto. Tolse il freno a mano prima di partire.
“ Ti spiace se lo yogurt lo…” lo interruppi.
“ Abbiamo tempo! Dopo quel test di gravidanza la fame è passata anche a me! È così piccola!” asserii carezzandogli la mano. Fece spazio alle mie dita perché s’intrecciassero alle sue.
“ Non so come farei se tu non fossi qui!” mi rivelò facendomi tremare il cuore.
“ Ce la faresti ugualmente. Sei un uomo forte e non hai bisogno di me!” farfugliai scostando la mano dalla sua.
“ Mi dispiace per stamattina. Quelle cose non le pensavo e invece ti hanno ferita. Non è vero che non me ne faccio niente della tua presenza. Scusa! Io ho bisogno di te. Sempre.” replicò mortificato. Il cuore riprese a battermi fortissimo.
“ E infatti sono qui! Scusa tu per averti terrorizzato! Già nei giorni normali non sono un bello spettacolo appena sveglia,quindi immagino come fossi stamani con gli occhi gonfi e contornati di nero,le occhiaie…” cercai di stemperare la tristezza.
“ Mi ricordo come sei appena sveglia e sei uno spettacolo meraviglioso da contemplare. Mi piaceva restare a fissarti,provare ad immaginare i tuoi sogni e sperare di esserne il protagonista!” rispose facendomi arrossire.
“ Gran parte delle volte lo eri!” replicai. Lo era ancora. Non aveva mai smesso. I sogni erano la realtà perfetta che la vita mi aveva rubato.
“ Allora erano incubi!” scherzò beccandosi un pugno scherzoso sull’avambraccio.
“ Posso farti una domanda?” tornai seria. Annuì pur restando concentrato sulla strada.
“ Perché non riesci ad essere con Aisha come sei con Roberta? Insomma la situazione è simile. È per quella donna? In lei vedi sua madre?” gli domandai. Strinse più forte il volante.
“ E in Roberta vedo te. Sì,è così. E so che ci sono delle analogie,ma le cose non sono paragonabili: Roberta l’abbiamo cercata per mesi, mentre della notte con Lauren ricordo poco e nulla; anche se entrambe mi avete nascosto queste paternità,tu hai tutelato nostra figlia; mentre lei pur di non avvisarmi che stava per lasciare Aisha orfana le ha permesso di sculettare in passerella! Io questa cosa non la accetto! Avrebbe dovuto parlarmene!” si sfogò.
“ Beh c’è da dire che non sei stato il massimo con quella donna!” risposi. Non riuscivo a pronunciare il suo nome!
“ Ho sbagliato,ma avrebbe dovuto dirmelo! Questo non giustifica! È mia figlia!” replicò.
“ Anch’io ti ho mentito!” gli feci notare.
“ Ma io ti am…ehm io ti ho amato tanto. E so che in circostanze diverse saresti stata felice di allevare Roby con me! Roby è stata nei nostri progetti per mesi!” si corresse. Distolsi lo sguardo imbarazzata.
“ Daniele,cosa stavi per dire? Tu sei ancora innamorato di me?” gli domandai in un impulsivo slancio di coraggio. Mi fissò sbiancando.
“ No,stai serena. Mi è passata. Sono andato avanti proprio come hai fatto tu!” rispose agitandosi e spezzandomi il cuore. Ad oggi mi sento una stupida per aver creduto a quella bugia così palese.
 
“ Ti amo da morire,Danny!” gli rivelo stringendomi di nuovo a lui per tempestare le sue labbra di baci. Per anni ho avuto paura di averlo perso per sempre. Ed invece sono ancora la sola donna che quest’uomo tanto perfetto ama. Colei che gli darà un altro figlio e che lo renderà felice.
“ Io di più,angelo mio! Tu sei quanto di più bello mi sia mai capitato! Lo so che mi ami!” ribatte ricambiando i miei baci.
“ Mamma,papà,io scendo! Non fate tardi che è maleducazione!” annuncia Roberta strappandoci un sorriso.
“ Amore mio,andiamo ad affrontare i primi ospiti e a preparare un valeriana a Susanna prima che arrivi Junior con quella ragazza! La prossima volta che tuo fratello si lamenta dei suoi figli,prima lo picchio e poi gli lascio i nostri per una settimana! No,scherzavo: i nostri figli non glieli lascio o ce li restituisce sordi!” afferma prima di intrecciare la mano con la mia ed uscire dalla nostra camera. Che il Signore ci assista!
 
[Milla]
“ Mamma,perché non ci aprono? Non vogliono vedere il nostro disegno zia Cami e zio Daniele?” domanda mia nipote a sua madre. Zio Daniele…spero solo di non essere costretta a chiamarlo così! Anche se fra lui e il padre di Babi e Junior mi sembra il meno peggio!
“ No,teso…” si blocca quando la porta viene aperta da quella che presumo sia la domestica.
“ Buonasera! Desiderate?” esordisce. C’ha scambiati per dei venditori di enciclopedia porta a porta?
“ Sono Camilla Mendoza Contreras. Loro sono mio marito,mia sorella,mio cognato e i nostri figli. Sono la nipote della…” mi interrompe.
“ Della signora Camilla! Prego,accomodatevi. Lei e il signor Daniele sono di sopra!” ci accoglie facendoci passare. Mio padre mi aveva descritto al peggio questa casa,invece è carina. Certo,ci sono foto di loro che si abbracciano e che si sbaciucchiano in ogni dove,ma è elegante, sobria,raffinata. Immagino che i regali della sorella strana di lui siano finiti nella pattumiera o in soffitta!  
“ Milla! Maggie! Non vi aspettavamo! Lo zio aveva detto che sareste arrivate domani all’alba!” ci accoglie Roberta scendendo le scale. Ci saluta con un abbraccio. Regala un bacio ai bambini e una stretta di mano ai nostri mariti.
“ Sorpresa!” risponde teatrale mia sorella. Abbozzo un sorriso.
“ Buonasera!” esordiscono i due colombi in cima alle scale.  
“ Anita,porti i loro bagagli in cucina,per cortesia. Poi quando mio cognato arriverà,li caricheremo in auto. Li levi di qui! I bambini possono farsi male e pure la signorina Keller non mi pare tanto sveglia…l’ho vista solo 5 minuti e non vorrei doverla risarcire a vita!” afferma lui.
“ Chi è la signorina Keller? Hai una nuova cameriera,zia?” domando.
“ Magari,tesoro! Almeno non rischierei di perdere l’udito! Andiamo in soggiorno,così vi offriamo un aperitivo!” risponde. Anna tira la giacca a quel soggetto,che si volta verso di lei interessato.
“ Io,Maria,Stuart,Rori e Fili abbiamo fatto un disegno per te e la zia. Lo vuoi vedere?” gli chiede.
“ Certo! Poi decidiamo anche dove appenderlo,ok? Magari ce lo mostrate all’arrivo dei nonni e degli zii! Il nonno sarà felice di rivedervi! Non parla d’altro quando non ci imbarazza con le sue battute!” risponde lui. Forse perché le loro effusioni perenni le battute se le cercano!
“ Fate pure come se foste a casa vostra! Immagino che dopo il viaggio,abbiate necessità di rinfrescarvi!” aggiunge lui.
“ Più che altro,avrei bisogno del bagno per lui. Si è sentito poco bene in aereo e dovrei cambiarlo!” risponde Maggie indicando suo figlio rannicchiato fra le braccia di Rodolfo.
“ Il bagno è di sopra. In fondo al corridoio di destra. E se volete possiamo fargli preparare una camomilla e qualcosa di più leggero per la cena!” ribatte zia Camilla. Lei e il suo compagno carezzano la testolina di Filippo.
“ Sì,con i biscotti! Ho gomitato,zia,ed ho bisogno di dolcezza!” borbotta mio nipote. Suo padre ridacchia e anche il dottor Valencia e mia zia.
“ Hai vomitato e quindi devi stare leggero,paperotto! Niente biscotti,che fra un po’ si cena!” lo ammonisce sua madre con un sorriso. 
“ Posso avere il risotto giallo?” chiede Filippo. Mi passo una mano sul viso.
“ La mamma ti ha pure detto che non si dice!” lo ammonisce la sorellina. Daniele Valencia ridacchia divertito.
“ Lo zafferano l’abbiamo e non c’è problema!” li rassicura mia zia.
“ Anche perché Aisha con la gravidanza ama le spezie. L’altro giorno ha voluto per pranzo il risotto alla paprika!” racconta lui. Che?
“ E com’era?” chiede mio cognato interessato. Lui stringe le spalle dubbioso.
“ Non saprei! Speriamo non siano le avvisaglie di un nipotino o nipotina dai gusti strani o chissà con chi ci imparenteremo!” commenta lui.
“ Non avrà mai gusti più strani di Bianca. I tipi più strani li abbiamo già conosciuti tutti con lei,stia tranquillo!” ribatto.
“ Potete darmi del tu. Siete i nipoti della donna della mia vita! E comunque anche mia sorella Bea non disdegna soggetti strani!” risponde lui.
“ Ti andrebbe di giocare al tiro al bersaglio? Io e zio Giulio ci giocavamo spesso quando era piccolo!” propone il dottor Valencia a Stuart.
“ Papà è un campione di giochi con le freccette!” si vanta mio figlio.
“ Ottimo! Allora ce l’avrai nel sangue! Magari lo facciamo cercare da Anita così giocate assieme fra una portata e l’altra!” gli risponde lui ottenendo un certo entusiasmo dai bambini.
“ Almeno non vi distruggeranno casa! E questo è per voi!” affermo porgendo loro le bottiglie di Franciacorta che abbiamo preso per loro.
“ Non dovevate disturbarvi! Anita,prenda i loro soprabiti e metta il loro gentile omaggio in frigo. Fac…” ci ringrazia per poi dare ordini alla colf,ma la sua sequela di indicazioni viene interrotta dal grido di giubilo dei miei figli e dei miei nipoti alla vista di un carlino nero.
“ Così li terremo buoni tutta la sera! E tu che temevi distruggessero la loro casa!” mi sussurra il mio Jimmy.
“ E così terremo buono anche Cookie evitando che rosicchi le scarpe di Armando!” aggiunge Daniele Valencia strappandoci un sorriso. 
“ No,Fili,prima ti lavo e poi giochi con il cagnolino!” Maggie ammonisce suo figlio che si divincola dalle braccia del padre per raggiungere la bestiolina. A sorpresa è Daniele Valencia a fermarlo.
“ Zietto,io voglio solo vederlo. Non gli faccio male! Come si chiama?” protesta Filippo facendo per superarlo.
“ Si chiama Cookie e c’è anche Lucky di là. So che non gli farai del male. Facciamo così: tu ora vai di sopra con papà,così quando i nonni arrivano ti trovano sistemato ed io ti prometto che non faccio avvicinare nessuno a Cookie finché non torni,va bene?” negozia quel tipo mentre zia Cami lo guarda con gli occhi a cuore. Chi l’avrebbe mai detto che avesse tanta pazienza con i bambini?
“ Va bene! Io torno presto!” acconsente Filippo. Daniele Valencia prende la bestiolina in braccio per tener fede alla parola data.
“ Ma poi ci possiamo giocare,vero?” domanda Stuart.
“ Sì,poi scende tuo cugino e giocate tutti assieme. Gliel’ho promesso e quando non si mettono impiastri di mezzo le promesse le mantengo!” risponde lui. Mia zia ridacchia divertita strappandogli un bacio.
“ Vi va di fare un giro della casa?” ci propone zia Camilla.
“ Non c’è più l’animalier che ha disgustato papà,vero?” domando preoccupata.
“ No,adesso Armando quando mette piede qui teme solo per le sue scarpe,anche se credo che dopo il barboncino pieno di fiocchetti di Lombardi,reputi il nostro cane il male minore!” risponde Daniele Valencia. Immagino le urla!
 
[Susanna]
Io,Aisha e Barbara siamo in cucina a farcire i voulevant con la sac a poche. Camilla è andata prima di sopra con papà e una decina di minuti fa sono arrivati i primi ospiti (con bagagli,che Anita ha poggiato qui).
“ Giulio,lascia stare le patatine,dai!” lo ammonisce la fidanzata. Avesse dato una mano! Anche se in fondo è meglio: non è mai stato un asso ai fornelli e ci sono troppi ospiti perché decida di fare una full immersion nel mondo della cucina proprio oggi!
“ Vuoi che mi concentri su di te?” le domanda malizioso mio fratello abbracciandola da dietro. Io e Aisha alziamo gli occhi al cielo.
“ Per carità,non qui!” borbottiamo quasi all’unisono. Vogliono davvero farci un nipote qui in cucina?
“ Anche se credo che questa cucina abbia visto di peggio!” bofonchia Aisha ridacchiando. Mi passo una mano sul volto.
“ Carlos?” domando ad Aisha.
“ Ha insistito per comprare un omaggio per la serata e spero non lo divori durante il tragitto! Secondo te chi è arrivato?” replica lei intenta a poggiare le olive snocciolate nella ciotola con annessi stuzzicadenti. Le viene data risposta dall’arrivo in cucina di papà,Camilla e le sue nipoti.
“ Questa è la cucina e,come vedete,Giulio non ha preparato nulla,quindi siamo salvi!” annuncia mio padre. Le nipoti di Camilla ridacchiano. Il suono del campanello si ripete,come credo accadrà spesso stasera,dato che saremo in molti.
“ Vado io,amore. Fai finire tu loro il giro?” si offre mio padre. Camilla annuisce. Prima di abbandonare la cucina le bacia la fronte.
“ Dovreste assumere un’altra domestica,zia. Quella poveretta da sola non ce la può fare!” afferma la nipote bionda di Camilla.
“ Anita è a mezzo servizio. Stasera è qui perché siamo in tanti. Di solito io e Daniele ce la caviamo da soli!” le risponde Camilla.
“ Perché Dodo ha scelto di vivere al bilocale e non qui?” chiedo a Camilla.
“ Ci mancherebbe che a quasi 40 anni vivesse ancora qui! Vive da solo da quando ne aveva una ventina…” risponde la nipote mora di Cami.
“ Perché lui…” ad interromperla è proprio l’arrivo di Dodo con una tizia e mio padre al seguito. Mi cade quasi la ciotola con la panna di mano quando posa lo sguardo su di me. Ha tagliato un po’ i capelli,ma ha qualcosa che non va. Non è il Dodo che è partito qualche giorno fa!
“ Secondo me è incinta! Per questo è così svampita!” commenta a bassa voce Barbara verso Giulio. Peccato che il commento sia giunto anche alle mie orecchie e a quelle di Junior,che mi fissa da quando è qui. Ora è proprio scioccato.
“ Ehilà! Un << buonasera >> potresti anche dirlo!” lo ammonisce la cugina mora.
“ Buonasera a tutti!” borbotta lui non staccando lo sguardo da me.
“ Cami,allora hai contattato rinforzi per Anita! Vai dalla tua collega e fatti prestare una delle sue uniformi!” intimo alla tizia sciapa con un nido di rondini rosa al posto dei capelli e degli occhi piccoli celesti. Mio padre si gratta la nuca imbarazzato.
“ Susanna!” mi ammonisce fra i denti.
“ Che ho detto,papy? La paghi,no? Vuole l’inchino o il tappeto rosso per infilarsi la divisa?” obietto. Non capisco!
“ Mamma,direi che hai fatto bene! Saremo un bel po’ stasera!” chiosa Barbara.
“ Hildegard Keller non è l’aiuto per Anita. Sarà una nostra ospite!” annuncia Camilla.
“ Così? Una pettinata poteva anche darsela!” domando sgomenta. Ho la fortuna di avere i capelli lisci,ma se uno ha i capelli ricci può anche curarli come fanno Aisha,Cami,Barbara…mica li portano come se fosse scoppiata loro una bomba in testa? E poi perché sta attaccata a Dodo?
“ Hildegard,loro sono: Milla e Maggie,le mie cugine,con i loro mariti; Aisha,Babi,Giulio e Susanna,i miei…” bofonchia Dodo.
“ I tuoi fratelli,non parli che di loro. Io sono Hildegard,la ragazza di Junior! Tu sei Susanna? So che lavorerete insieme ad una collezione!” esclama quella tipa per poi rivolgersi a me. Mi crolla il mondo addosso e la fisso sgomenta. Cerco di non svenire,di non vomitare,di non far notare che qualcosa si è rotto dentro di me. Mi faccio coraggio cercando con molto sforzo di non scoppiare a piangere dinnanzi a tutti.
“ Sì,ad una collezione sola; dopodiché l’Ecomoda chiuderà e verremo tutti a mangiare a casa tua! E poi ero io la tonta col cervello per dividere le orecchie! E tu non eri contro il mischiare il privato con il professionale? O questa cosa valeva solo per Jorge? Se questa tipa ci rubasse l’idea?” sbotto verso quella con i capelli da pazza e poi verso Dodo prima di abbandonare la cucina fuori di me.
 
[Armando]
Sono giunto sotto il porticato con mia moglie,Hermes,Charlotte,Giulia e Jean,incontrando poi lungo il vialetto Marcella. Mi faccio il segno della croce prima di suonare il campanello.
“ Potevi pure fare una genuflessione,Armando! Ecco qua: suono io il campanello! Cosa vuoi che acc…” Marcella interrompe la sua predica quando la porta si apre e ne esce la sua nipotina bionda finta furiosa,che dà poi di stomaco in una fioriera. Menomale che ero esagerato!
“ Susy!” esclama Charlotte preoccupata. Dopo pochi attimi esce anche mia sorella,che ci saluta con breve cenno del capo.
“ Bell’educazione! Neanche un << buonasera >> in croce!” sussurro a mia moglie.
“ Tu lo sapevi?” domanda quella ragazzina a mia sorella,che le passa un fazzoletto per farle pulire la bocca.
“ L’ho scoperto stamani e sono furiosa. Conosco quella ragazza da quando era bambina e non è la donna che immaginavo per Junior,ad essere onesti! Suo padre lavorava per noi,ma Roby ha dovuto mandarlo via perché beveva!” le risponde mia sorella. Non ci capisco niente!
“ Immagino non Coca-Cola! E LEI PER INNALZARE IL SUO STATUS HA PENSATO BENE DI PUNTARE AL LETTO DI DODO! È UN’ARRAMPICATRICE SOCIALE!” strepita quella gallina. Giusto della madre doveva prendere? Mi è partito un timpano!
“ Ha parlato Madre Teresa di Calcutta!” borbotta Hermes giustamente. Mia sorella lo fulmina con un’occhiataccia.
“ Io e Susanna risolviamo una faccenda delicata e vi raggiungiamo dentro,ok?” ci propone mia sorella come se avessimo poi altra alternativa.
“ Non è che vuoi una mano?” domando divertito dalla situazione.
“ Faccio liberare Cookie da Daniele,Armando!” mi minaccia Camilla lanciandomi un’occhiata truce. Alzo le mani in segno di resa.
Seguo mia moglie,i miei figli,mio genero,mia nuora e la mia consuocera dentro e la prima persona in cui mi imbatto è Daniele con la bestiola in braccio. Mi cade quasi la confezione di whisky che ho preso per loro quando vedo Filippo scendere le scale con Rodolfo.
“ Nonno! Nonna!” esclama il piccoletto correndoci incontro. Lo stringo forte a me. Mia moglie gli sbaciucchia la fronte.
“ Nonno,è vero che trascorreremo la sera di Natale qui con zia Camilla e zio Daniele?” mi domanda il bambino facendosi coccolare da mia moglie e dai suoi zii. Corrono da noi anche gli altri miei nipotini con le mie figlie e Jimmy dando il via ad una processione di saluti.
“ Sì,perché? Non vuoi?” gli chiedo allarmato dal suo tono.
“ Ma Babbo Natale ha l’indirizzo di casa tua. Se viene e non ci trova,ci resta male e non ci lascia i regali! Lui non sa che stiamo qua!” risponde preoccupato carezzando il cane di mia sorella.
“ Tesoro,io e la mamma e gli zii lo sapevamo,quindi nelle buste con le letterine abbiamo aggiunto questo indirizzo!” lo rassicura il padre.
“ Zietto,mi sono tutto lavato. Ora posso giocare con Cookie?” domanda a Daniele,che sorride.
“ Vai,ma quando i tuoi genitori ti chiamano,ti lavi le mani e vieni a tavola,ok?” lo autorizza Daniele passandogli il cane,che mi pare contento.
“ Almeno starà lontano da me e dalle mie scarpe!” borbotto. Mia moglie scuote il capo divertita.
“ Tu e zia Cami non preparate l’alberello?” gli domanda Maria.
“ Beh…è un po’ presto! Domani lo zio Nick si sposa e noi domenica addobberemo l’albero!” le risponde Daniele.
“ Sempre che ci sia consentito di sopravvivere alla serata!” borbotto. Daniele alza gli occhi al cielo.
“ Adesso che ci sono anche i nonni,possiamo vedere il disegno così dopodomani io e zia Camilla lo incorniciamo e lo appendiamo qui all’ingresso?” propone lui ai bambini. Anna gli passa un foglio di carta spiegandolo per bene.
“ Più affollato di un concerto di Tiziano Ferro! Mi sa che non voglio sapere chi di questi sei tu,papà!” commenta Roberta abbracciando suo padre e facendo riferimento alla cospicua presenza dei personaggi raffigurati e abbastanza dissimili dalla realtà. Daniele le bacia la fronte.
“ Marce,come va?” le chiede il fratello. Roberta cinge in un abbraccio prima me,poi Betty e alla fine Marcella.
“ Bene. Ho portato questo per la serata!” gli risponde passandogli quello che suppongo sia del vino.
“ Che bello! A me piace tanto scartare i regali! Riesco anche a non strappare la carta! Lo posso fare?” gli domanda Rori entusiasta.
“ Tesoro,no. Non è la tua festa di compleanno e non sta bene!” la ammonisce Maggie.
“ Facciamo così: i regali non incartati non danno l’effetto sorpresa,quindi li prendo io,che di sorprese ne ho già ricevute troppe dalla vita e non sono state tutte positive; quelli con la carta che ti piacciono tanto,li scarti e poi li porti o a me o a zia Cami,ok?” negozia Daniele. Aurora salterella contenta.  Hermes gli passa una bottiglia di olio al tartufo e Jean una bottiglia di grappa aromatica.
“ Cosa è successo a Susanna?” domanda Marcella a suo fratello,che scuote semplicemente il capo come per non voler affrontare la faccenda.
“ Junior si è fidanzato?” domanda senza troppi preamboli Hermes.
“ Ha una storia. È un po’ troppo impegnativo definirlo << fidanzamento >>. Tuttavia,tutto quest’alcol,che in condizioni normali avrei considerato decisamente eccessivo,credo stasera ci servirà!” risponde mio cognato. Andiamo bene!
La porta si apre nuovamente alle mie spalle lasciando entrare Bob,Pilar,Mario jr.,Bianca,Nick e Carmen. Le tre coppie reggono delle bottiglie.
“ Non mi guardare! Hai detto tu che sarebbe servito l’alcol!” lo punzecchio. Mi fulmina con lo sguardo.
“ Ma tutto questo alcol non riuscirò a consumarlo neppure nella prossima vita,Mendoza!” mi sussurra. E che è colpa mia?
“ Benvenuti ragazzi! Grazie per l’omaggio,ma non era necessario!” accoglie i nuovi arrivati.
“ Buonasera! Bella casa,complimenti!” esordisce Bob. Daniele risponde con un sorriso.
“ Dottor Valencia,potrei adoperare il bagno?” domanda Pilar.
“ Certo. Sali le scale,in fondo al corridoio di destra!” le risponde mio cognato. Mia nuora posa il cappotto all’ingresso e lo stesso fa Carmen prima di seguirla in bagno. Dalla cucina esce Barbara e nello stesso istante rientrano mia sorella e quella pazza della figlia di Daniele,che procede a passo spedito (nonostante i tacchi) verso le scale.
“ Susanna,ti prego!” cerca di esortarla a ragionare mia sorella.
“ Non me la sento,Cami! Posso stare in camera mia?” replica lei col mascara leggermente colato.
“ Quello che io e papà dobbiamo dire riguarda pure te! Puoi farmelo questo favore?” ribatte Camilla con tanta pazienza.
“ E va bene! Ma resto solo per te e papà!” acconsente quella. Deo gratias!
“ Sciacquati un po’ il viso,tesoro!” le consiglia Daniele. Quella incede verso le scale.
“ Le hai detto anche di Jorge?” domanda lui a mia sorella. Lei nega con un cenno del capo. Che altro è successo?
“ Non volevo mi cadesse il porticato addosso! È incavolata e la capisco. E da quando scarichi su di me il peso di certe incombenze,Valencia? Tu sei un cavaliere,il mio principe azzurro,no? ” ribatte mia sorella ottenendo un bacio. Barbara ticchetta l’indice sulla spalla di suo suocero.
“ Non dirmi che si è bruciato il timballo di riso di tua madre,ti prego,Babi! Non mi fare questo!” esclama Daniele.
“ No,stai tranquillo,va tutto bene in cucina. C’è Aisha. Ma ti dovrei parlare in privato. È importante!” risponde mia nipote. Mia sorella e il suo compagno si fissano in leggera apprensione. Effettivamente la serata è già cominciata male!
“ Con permesso! Amore,torno presto!” borbotta Daniele e bacia mia sorella prima di allontanarsi con Barbara.
 
[Barbara]
Pensare che quando l’ho conosciuto,mi terrorizzava. Tremavo come una foglia in sua presenza e lui non mi sopportava non sforzandosi neppure di celarlo. Ed invece ho scoperto che è un uomo migliore di mio padre (non che ci voglia molto) e spero davvero che lui e la mamma siano così felici per sempre! Se lo meritano! Comincio a comprendere le sue arringhe difensive nei suoi riguardi.
 
Aisha probabilmente era incinta ed il cicaleccio fra Bianca ed i suoi genitori non si era ancora placato. Come se poi fosse stata l’unica incinta! Che c’era da scandalizzarsi? Si sarebbero sposati e avrebbero dato a tutti noi un nipotino od una nipotina,e allora?
Fu il rumore di 2 paia si tacchi a far cessare ogni bisbiglio su tale storia. Mia madre ed Aisha erano di nuovo in atelier. Mia madre. La stessa con cui dovevo parlare e che ultimamente passava molto (troppo) tempo con mio suocero. Già temevo la cena che ci sarebbe stata da lì a poche ore che avrebbe visto loro due nella stessa stanza alla presenza di mia suocera.
“ Il tuo Giulietto ti manda queste. Non è risalito lui non per non riempirti di baci,ma perché ho voluto evitare di essere placcata da tuo suocero,sebbene abbia mandato con me la sua vice!” esordì Aisha lanciandomi al volo le mie vitamine.
“ Aisha,Daniele non ha dato il meglio di sé da quando lo conosci e con tua madre è stato pessimo. Ma quando si accorge di aver commesso un passo falso,reagisce in modo eccessivo. Sai quanto ci avrebbe messo Patrizia Fernandez a farlo diventare sordo?” replicò mia madre.
“ Valencia. Patrizia Valencia. È così che si fa chiamare!” le feci notare.
“ Per me resta Fernandez. I nonni del tuo Giulio si staranno rivoltando nella tomba per tutte le volte che quella sporca il loro cognome! Non credo ambissero ad una donna così navigata come nuora. E con << navigata >> le ho fatto un complimento!” rispose acida mia madre.
“ Com’erano i miei…insomma io…somiglio ad uno dei due?” bofonchiò Aisha.
“ Quando metterai da parte l’orgoglio,sarà tuo padre a parlarti di loro. Vediamo se la curiosità ti invoglia a deporre le armi! Con Roby funziona! Mi spiace,ma sono allenata con voi Valencia e so come prendervi e indurvi a ragionare…fra tuo padre e tua sorella direi che sono un’esperta in materia!” la sfidò mia madre. Aisha roteò gli occhi infastidita.
“ Lo so: avere Daniele come padre è qualcosa di ingombrante. Ti assicuro che pure per me i primi tempi è stato complicato avere un fidanzato così…accudente. E il fatto che decidesse in autonomia di farmi regali anche importanti senza prima parlarmene ti assicuro che mi faceva girare le scatole,ma bisogna guardare i lati positivi!” continuò la sua arringa.
“ Mi ha pagato le tasse. Che lato positivo c’è in questa cosa? Ha mandato all’aria i miei sacrifici senza che io glielo chiedessi. Inoltre, quando lui le faceva regali importanti,avevate una relazione. Aveva un filo logico!” obiettò Aisha.
“ E tu sei sua figlia. Più filo logico di così! Negarlo non cambierà il sangue che scorre nelle tue vene né il tuo DNA! I genitori non si scelgono e forse avresti potuto avere un genitore migliore,ma ti sarebbe potuto capitare anche un padre peggiore: un tossico,un ergastolano,un maniaco,un pedofilo,un pluriomicida. Ti è toccato solo un padre troppo apprensivo,misantropo,ma che ti vuole bene e vuole far parte della tua vita! Ti ha pagato le tasse,ok. Non è stato un gesto apprezzato,ma l’ha fatto perché usassi i soldi che avresti adoperato per tale spesa per altro: per comprarti una moto,per fare un viaggio! I genitori lo fanno. Volevi che ti regalasse un cavallo a dondolo? Sai quanti nei suoi panni avrebbero voltato il capo dall’altro lato e continuato la loro vita come se nulla fosse? Sei fortunata!” rispose mia madre sfinita.
“ Magari la sua vita non gli va più bene e mi usa come pretesto! Forse se sua moglie lo lasciasse per la mia paternità per lui sarebbe una liberazione,viste le circostanze attuali!” insinuò Aisha. Mia madre arrossì.
“ Hai frainteso: resterò qui al più altri 5 giorni. Tuo padre sa di te da prima che io tornassi e voleva già avvicinarsi. Ti ha pagato le tasse prima,no? E sua moglie non lo lascerebbe mai. Ha troppo bisogno del suo cognome e del suo portafogli! Senza lui varrebbe meno di un tuo capello! Povero Dan,essere trattato così è l’ultima cosa che meritava!” rispose mia madre. Sul finale i suoi occhi si inumidirono leggermente.
“ Essendo un santo! Il suo amico è freddo,duro,calcolatore, cattivo!” obiettò Aisha.
“ No. Non è nulla di tutto ciò. Con tua madre è stato pessimo,ma non avrebbe dovuto sindacare sul suo essere padre ed è ciò che ha fatto. Ci sono uomini pessimi in grado di essere padri meravigliosi. Pensa a come ha accolto te e Roby. Daniele non è né un pessimo uomo né un pessimo papà,è solo stanco di essere preso a calci dalla vita senza meritarlo. Noi abbiamo provato tanto ad avere un bambino,ma è arrivato quando oramai era troppo tardi per noi!” replicò mia madre piena di rammarico. Aveva gli occhi gonfi di lacrime. Prese a fissare il pavimento e mi scambiai un’occhiata perplessa con Aisha.
“ Mamma,perché vi siete baciati?” le chiesi a bruciapelo. Arrossì imbarazzata.
“ Questo vizio di divulgare le notizie è snervante! Preferirei ne parlassimo altrove ed in un’altra circostanza! È con Aisha che devo parlare al momento,per cortesia,Babi!” rispose mia madre.
“ Per cortesia? Mamma,io non so come comportarmi con papà da quando ho scoperto questa cosa!” obiettai.
“ Tuo padre al momento non è in cima ai miei pensieri,te l’assicuro. Un bacio è un bacio. Sei fidanzata,in procinto di sposarti,quindi smettila di scandalizzarti per così poco! Non è una giornata facile per me! Sii buona!” rispose quasi seccata.
“ Un bacio è un bacio? Sei sposata. Sto per sposarmi,ma non bacerei mai un altro!” replicai scioccata. Alzò gli occhi al cielo.
“ La tua vita è così diversa dalla mia… E ci mancherebbe pure che baciassi un altro mentre sei ad un passo dall’altare…” borbottò.
“ Daniele non è solo quello che hai visto in questi mesi e sono certa che se tu gli dessi una chance,ti ritroveresti sommersa d’affetto!” continuò la sua arringa difensiva mia madre.
“ Come Giulio? La ringrazio,ma quel genere di affetto può tenerselo! E poi se è scappata lei perché vuole che io lo accetti?” obiettò Aisha.
“ Sono scappata perché lo amavo e non potevo costringerlo a quella vita. Io amavo da morire tuo padre. Era la mia vita. Il mio primo pensiero al risveglio e l’ultimo prima di dormire. Immaginavo i nostri figli,la nostra casa,la nostra vecchiaia e ti sembrerà strano,ma tuo padre da vecchio lo immaginavo proprio così com’è!” ribatté mia madre.
“ Nel senso che lo immaginava stronzo e misantropo?” replicò Aisha. Mia madre sospirò infastidita.
“ Lo immaginavo com’è ora. So che ha molti difetti,ma quello che è successo fra noi,l’azienda finita in quel modo e la pensione hanno accentuato alcuni aspetti del suo carattere. Tuo padre ha sempre lavorato e con le mani in mano non riesce a stare. Sono certa che quando nascerà il nipotino le cose cambieranno. Avrà un nuovo scopo nella vita e sarà più sereno,ma in questo dovresti aiutarlo anche tu!” rispose mia madre. Credeva davvero avrei affidato il mio bambino a quello lì per ritrovarmi ad avere per figlio una miniatura di Daniele Valencia?
“ Babi,io lo so che quando hai annunciato di essere incinta,l’ha presa male,ma non era così che volevamo dei nipoti. L’ha presa male per questo!” mi spiegò mia madre. Non era una giustificazione!
“ E lui sa queste belle cose? Te lo chiedo perché ho come l’impressione che lo renderebbe decisamente felice sapere tali informazioni! Ora posso ricattarti,lo sai?” domandò mia sorella dalla cima delle scale. Mia madre restò a fissarla.
“ Non sono qui per infastidirti. Me ne vado subito!” borbottò mia madre.
“ Papà dice che dovremmo darti un’altra chance. No,non sto usando il plurale maiestatis. Ha usato lui il plurale includendo anche se stesso. Mi ha mandato questo. Dici che dovrei chiamarlo per ringraziarlo?” replicò Roberta sventolando un cellulare simile al suo.
“ Se te l’avessi regalato io,mi avresti ringraziato con una telefonata come ad un conoscente che ti regala un cesto di frutta? No. Avresti atteso stasera o un incontro casuale per gettarmi le braccia al collo. Fai lo stesso con lui,visto che non è un estraneo,ma tuo padre. Lo apprezzerà. Un tuo abbraccio è ciò che anela da quando eri nella mia pancia!” le rispose nostra madre.
“ E scommetto che al momento è nelle vicinanze. Chissà come mai dove ci sei tu c’è lui e viceversa. Quando stavate assieme,eravate attaccati con delle cavigliere? Giacché lo vedrai prima di me,dagli un bacio da parte mia! Ma solo uno!” replicò Roberta facendola arrossire.
“ Roberta! Perché sento che la cena di questa sera sarà una dura prova per i miei nervi? Amore,ascolta,so che la moglie di papà non ti piace, ma papà ha avuto una giornata complicata,quindi stasera cerca di non punzecchiare quella lì o,se proprio non ce la fai,tenta di ignorarla,ma evita di peggiorare il malumore di tuo padre. Tesoro,non piace neanche a me,ma tuo padre l’ha scelta e va bene così!” rispose mia madre.
“ Non va bene così. Papà ha ripiegato su di lei,ma se potesse scegliere,vorrebbe te,ne sono sicura! La scambierebbe più che volentieri con te! Credo che potrebbe arrivare ad accordarsi con tuo marito per uno scambio di donne!” obiettò mia sorella.
“ Io e tuo padre potremmo anche funzionare,ma Patrizia e Guido sarebbero un accoppiamento da documentario di National Geographic! E tuo padre ha detto davvero << dare un’altra chance >> includendo anche se stesso?” ribatté mia madre. Roby annuì compiaciuta.
“ Mi sa che vuole darti una nuova opportunità. Chissà cosa penserebbe la moglie di questo plurale!” sghignazzò mia sorella sadica.
“ Mi sa che mi terrò la curiosità per non diventare sorda! Ho resistito per anni alle urla di tuo zio e non voglio perdere l’udito per una cena infelice a casa di tuo padre!” rispose mia madre facendo ridere sia me che Roby. Il suo cellulare squillò e rispose.
 “ Sto facendo una sfilata in bikini!...Solo posti in piedi!...Ma quanto sei scemo!...Ti manco già? Sei messo male!...No,arrivo!...Un minuto!... La pazienza è sempre il tuo pregio migliore!...Dobbiamo parlare ora degli altri tuoi pregi? C’è gente!...Ma che polmonite? Perché devi essere così melodrammatico?...Sì,ti curo io,se ti ammali,te lo prometto!...È una proposta indecente?...Arrivo!” le sentimmo dire col sorriso.
“ Vado che vorrei evitare di mettere alla prova la pazienza di qualcuno a cui ne è rimasta poca! Mi raccomando!” asserì la mamma baciando la fronte sia mia che di Roby per poi baciare la guancia di Aisha. Salutò con un cenno del capo cordiale i Mora prima di imboccare le scale.
“ Io per sicurezza dei tappi di cera per stasera li porto! Se flirteranno a tavola come prima a telefono,la Barbie anziana ci farà saltare i timpani! Mi servirà un otorino,lo so già!” asserì Roberta.
“ Con papà non è mai stata così!” riflettei.
“ E immagino che con tuo padre non amoreggi neppure nei giardini! È riuscito a traviare pure una donna come quella! Roba da matti!” replicò Aisha urtata prima di andarsene disgustata.
 
“ Allora? Problemi con le stoffe per l’abito da sposa?” mi chiede preoccupato.
“ No,anzi. Sono arrivate praticamente subito e l’abito l’ho misurato oggi!” gli racconto contenta. Mi sorride.
“ Spero solo di non commuovermi il giorno in cui ti scorterò all’altare!” commenta.
“ Porto sempre con me dei fazzoletti,quindi piangi pure!” ribatto ironica. Ridacchia divertito. Entriamo nel suo studio e noto sulla scrivania le bomboniere mie e di Giulio. Non sono tutte,ma una buona parte.
“ Stanno venendo bene!” commento.
“ Merito di tua madre. Siediti! Ti offro qualcosa?” replica. Scuoto il capo.
“ Oggi stavo scegliendo tra il diadema,la tiara e la coroncina per le nozze. È arrivata Susanna ed è scoppiata a piangere dicendo che non avrebbe mai indossato l’abito da sposa.” gli racconto tormentandomi le dita. Si passa una mano fra i capelli e poi sulla faccia.
“ Le cose non vanno bene con Jorge. Non so se Giulio ti ha raccontato della sua chiacchierata con Uribe!” mi spiega. Annuisco.
“ E mi ha detto che a morra cinese hai perso,quindi tocca a te parlarle. Lo farai stasera?” replico.
“ Altre alternative non mi pare ce ne siano. Domani ci sono le nozze di tuo cugino e se tua sorella gli rovina il matrimonio,chi lo sente tuo zio? Per carità,ci manca solo lui!” ribatte. Ha ragione!
“ Mi spiace che tu e la mamma abbiate avuto solo Roby! Dovreste provarci! La mamma è andata in menopausa un po’ tardi,solo 2 anni fa,e ci sono tante cure…” farfuglio. Sorride.
“ Ci stiamo già provando! È questo che voleva…” lo interrompo con un abbraccio.
“ Sarai un bravo papà,perché sei già un bravo papà! Sarà un bimbo fortunato!” lo rassicuro. Ricambia la stretta con gli occhi umidi.
“ Parto avvantaggiato perché mi sono capitati i figli migliori del mondo! Anche tu e Giulio ce la farete,vedrai! Io non vedo l’ora di essere di nuovo nonno!” replica. Ed io aspetto con trepidazione il momento in cui vedrò Giulio tenere in braccio il nostro bambino!
 
[Junior]
Vederla reagire così mi ha sbrindellato il cuore,ma è la coscienza ad impormi questo sacrificio ed è la medesima ad intimarmi di non trascinare Nana in questo mastodontico casino. Non potrei mai farle questo! È vero che è cambiata in questo periodo,ma non potrebbe mai accettare ciò! Big Jim non è un santo,ma può darle la vita serena,che io,almeno finché non verrò a capo di questa aggrovigliata matassa,non posso darle.
Tuttavia,le mie buone intenzioni ed i miei nobili propositi di starle lontano vanno a farsi benedire quando la vedo uscire dal bagno. Si accorge di me solo quando rischia di finirmi addosso.
“ Neanche mi saluti?” le domando per spezzare quel silenzio. Si allontana fissandomi seccata.
“ Non ti avevo riconosciuto. Somigli ad una persona che conosco,ma lui non avrebbe mai portato ad una cena di famiglia una sconosciuta,che sembra la versione racchia di Chibiusa di Sailor Moon!” risponde ostica. Alzo gli occhi al cielo. La fa facile Daniele a suggerirmi di parlarle! Come se non sapesse del caratterino che si ritrovano le sue figlie: ce ne fosse una delle tre mite e calma; sono tre furie!
“ Non sei stata educata con la povera Hildegard! A stento la conosci!” la ammonisco.
“ Non ricordavo bene l’angolazione perfetta per un inchino alla figlia di Bacco!” ribatte. Ho anelato tanto che lei e mia madre entrassero in confidenza,ma mai avrei pensato che mi si sarebbe ritorta contro la cosa!
 
Quella ragazzina era fastidiosa,ma ero l’ultimo che poteva biasimarla dato che con Daniele a Zurigo ero stato stronzo quanto lei. Era evidente il loro amore,ma i suoi neuroni superstiti all’acido della tinta non riuscivano a concepirlo.
“ Avete già deciso come arrederete la casa di Londra?” domandò mia madre per rompere il ghiaccio con quella,viste le sue varie scenate atte a comunicare la sua disapprovazione alla loro relazione.
“ Cami è sublime nell’arredamento,come in tutto il resto!” commentò Daniele innamorato perso baciandole la mano e poi le labbra.
“ Tranne che nella scelta degli uomini!” borbottò mio padre.
“ Se alludevi a te,direi che hai spirito di autocritica,ma la mamma è sempre stata innamorata di Daniele,quindi direi che il suo gusto è migliore che se fosse stata innamorata di te!” m’infervorai.
“ Ad ogni modo,ci farebbe piacere se ci desse una mano,signora Camilla! Avendo una casa a Londra,immagino possa darci delle dritte!” rispose cordiale Big Jim. La mia nuova sorella lo fulminò con un’occhiataccia.
“ Tuo padre ed io abbiamo saputo che ami disegnare borse!” tentò nuovamente mia madre. Io e la ragazzina avevamo il talento in comune!
“ Mio padre se ne sarebbe accorto pure prima se non avesse trascorso le giornate a pensare a te e alla vita che non ha potuto avere o a lasciare donne gravide in giro! So che ad interessarti è solo mio padre,che probabilmente neppure lo rivedrò più perché vorrai recuperare il tempo perso e allontanare le persone che te l’hanno rubato,pertanto sei libera da ogni obbligo di gentilezza nei miei riguardi!” replicò superba quella mocciosa. Daniele fece per intervenire,ma mia madre gli carezzò la mano come in un linguaggio tutto loro.
“ Tu non mi hai tolto tuo padre. Tu e Giulio non avete alcuna colpa. Non chiederei mai a tuo padre di rinunciare a voi così come lui non potrebbe mai intimarmi di rinunciare ai miei figli. È che anch’io disegno! Volevo conoscerti meglio,tutto qua!” rispose mia madre serafica.
“ Sei bella,intelligente,sai disegnare,sei così brava ad ascoltare da aver saputo prima di noi della paternità di Aisha… scommetto che non hai neppure la cellulite! Hai qualche difetto?” ribatté quella stronza. Feci per scattare,ma mia madre mi accarezzò la spalla per farmi calmare.
“ SUSANNA,ORA BASTA!” tuonò Daniele inferocito ricevendo una carezza sull’avambraccio da parte di mia madre. Quell’oca stava torchiando il punto debole di suo padre!
“ Ho molti difetti: sono dormigliona,gelosa,precisina,polemica. Non li elenco tutti dinnanzi a tuo padre solo perché non voglio che cambi idea su di me. L’ho già perso una volta!” le rispose mia madre. Daniele le regalò un bacio sulla fronte.
“ Amore,non mi hai mai perso perché ti appartengo da sempre: che sia costretto a vivere a 16 ore di aereo da te o che abbia il privilegio di dormire al tuo fianco,io sono con te perché vivo nel tuo cuore così come tu vivi nel mio. Sempre!” la rassicurò Daniele. A Babi sfuggì una lacrima e anche a mia madre. Quest’ultima carezzò amorevole la guancia di Daniele.
“ Sì,ma preferisco dormire stretta a te che averti a 16 ore di aereo! È qualcosa che ho già sperimentato e che non mi è piaciuto per nulla!” mugugnò mia madre. Stava ancora male per i 40 anni precedenti!
“ Meglio così perché non ho intenzione di trascorrere neppure mezzo secondo senza di te!” rispose Daniele sbaciucchiandola.
“ L’hai capito che non ti libererai mai più di me o vuoi che te lo ripeta ancora? E poi i tuoi difetti li conosco tutti ed amo con tutto me stesso ognuno di loro,ancora di più da quando sono stato costretto a farne a meno. Amo persino quando fai le autopsie alle bistecche, amore mio!” continuò Daniele strappandole un sorriso. Effettivamente mia madre aveva uno strano modo di consumare la carne!
“ Susanna,non voglio il posto di tua madre nella tua vita. Sei la figlia dell’uomo che amo,la sorella di mia figlia e vorrei avere un buon rapporto con te. Per me non sei la figlia della donna che c’ha manovrati,ma del mio uomo e vorrei andassimo d’accordo! Voglio che tuo padre sia felice,completamente felice! Se lo merita!” asserì mia madre.
“ E vorresti dargli tale contentino fingendo di sopportarmi per quanto? Fino a che non vorrai portarlo a vivere con te altrove impedendomi di vederlo anche a Natale!” ne dedusse quella stronzetta. Mi passai le mani sul viso.
“ Veramente quella che sta per abbandonare Bogotà sei tu! Io e Camilla vivremo qui. È questa la nostra città. E poi sarebbe un delitto non sfruttare il miracolo di riuscire a riprenderci la nostra casa dalle grinfie di tua madre!” ribatté Daniele. Risi a crepapelle. Era un mito!
“ SEI UN DISGRAZIATO,DANIELE VALENCIA!” strepitò quell’oca della madre di Susanna. Era di certo sua la colpa del caratteraccio della figlia! La genetica avrebbe dovuto essere più clemente con quella ragazzina e darle meno caratteristiche possibili di sua madre!
“ Susanna,io e tuo padre saremo una famiglia,sei la sorella di mia figlia e se vorrai passare il Natale con noi,saremo felici! Vorrei solo avere un buon rapporto con te! Avrai qualcosa dell’uomo che amo!” rispose mia madre alle accuse della stronzetta. Daniele le baciò la tempia.
“ Come no! Forse l’unghia dell’alluce! Al posto di Daniele chiederei un esame del DNA perché questa qui non gli assomiglia per nulla!” sibilai. Lei e Daniele venivano da due pianeti diversi!
“ Junior!” mi ammonì mia madre.
“ Mamma,puoi sforzarti da qui all’eternità per cavare un po’ di sangue da questa rapa,ma sarà inutile,non lo capisci? Non ha nulla di buono da offrire la ragazzina…e non alludo alla sfera sessuale!” risposi.
“ Pensavi il peggio anche di Daniele e poi ti sei ricreduto!” mi fece notare Joseph.
“ Se non mi fossi ricreduto a Zurigo,l’avrei fatto ora: ha una pazienza di Giobbe per sopportare una figlia del genere,visto che io l’avrei soffocata in culla,se mi fossi trovato nei suoi panni!” risposi.
“ NESSUNO HA CHIESTO LA TUA OPINIONE!” squittì quell’oca.
“ Non cominciate a litigare! Susanna,non ti permetto di offendere Cami! Camilla è come se fosse già mia moglie e le devi lo stesso rispetto che hai per me. Lei è una persona stupenda, meravigliosa e non hai alcun diritto di umiliarla,di farle altro male. Ne ha già subito abbastanza! Non è stato facile per me e per lei vivere l’inferno che abbiamo vissuto. Di notte abbiamo ancora gli incubi. Sai che vuol dire dormire fra le braccia della persona che ami e sentirla urlare nel cuore della notte e ritrovarti a svegliarla imbattendoti nei suoi occhi spaventati? Non lo sai. E mi auguro tu non lo scopra mai! Sai cosa vuol dire vedere tua figlia spaventata all’idea di non vederti più? Io sì. E tutto questo lo devo a tua madre e a quell’omuncolo lì,che non smetterò mai di odiare! Io li distruggerò fino ad annientarli del tutto. Volevo te e Giulio,ma da Cami,la stessa donna che,sebbene il mio caratteraccio,ha continuato ad amarmi per 40 anni! Forse è rude dirlo e pensarlo,ma l’ipocrisia è inutile e deleteria per tutti: tua madre è stata un errore,un increscioso errore dettato dalla mia smania di dimostrare al mondo di poter essere felice anche senza Camilla,sebbene non fosse così. E tu e Giulio purtroppo non siete frutto di un amore,ma di una specie di madre surrogata perché il mio unico e solo amore è la donna che stai ingiustamente maltrattando e che devi imparare a rispettare!” esclamò Daniele.
“ Non che mio padre sia questo gran bijou. Non è stato difficile per la mamma restarti fedele!” mugugnai strappandogli una risata. 
“ Scommetto tutto quello posseggo che entro un paio di settimane ti renderai conto di quanto è speciale,di quanto sia meraviglioso averla nelle nostre vite e sarai felice della nostra famiglia,tanto da volerla tutelare tu per prima ad ogni costo. Se così non dovesse essere,la vedrai solo alle feste comandate; e quando vorrai incontrarmi,ci vedremo in un ristorante da soli. Ma sono più che certo che quando ci vedremo, sarai tu stessa a desiderare anche la compagnia di Camilla!” asserì Daniele con lo sguardo trasognato. Sua figlia sbuffò seccata.
“ E se così non fosse? Se non riuscissi a farmela andare giù?” gli chiese quella ragazzina.
“ In quel caso dovresti scegliere: avere un padre felice o un padre morto perché io…non posso ritornare a quel susseguirsi di giorni senza di lei. Un’altra volta no,piuttosto preferisco morire. Non posso chiamare vita quella specie di eterna agonia verso la morte. Non so se hai mai amato davvero qualcuno,ma posso tentare di spiegarti come mi sono sentito in questi anni: ogni giorno mi chiedevo perché la notte fosse già terminata in quanto anelavo una notte eterna da cui non destarmi più!” le rispose Daniele. Mia madre ingoiava singhiozzi con il viso rigato dalle lacrime. Roberta scappò via dal tavolo lasciando sgomenti tutti,soprattutto suo marito e sua figlia. Un brivido di terrore mi accarezzò violentemente la schiena rendendomi chiaro che quell’eventualità sarebbe diventata un lutto anche per me,che Daniele in poche settimane era riuscito a conquistarsi il mio affetto per il suo modo di rapportarsi a noi e a mia madre.
“ Neanch’io la voglio una vita senza di te! I-Io non ti lascio più!” singhiozzò mia madre abbracciando (quasi stritolando) Daniele.
“ Papà,basta così,dai! Non trasformiamo questo matrimonio in una specie di piagnisteo,su! Susanna c’ha messo più del normale a capire le 4 operazioni,quindi sai benissimo che ha bisogno di più tempo per accettare la cosa,ma nessuno ti porterà via Camilla un’altra volta. Ci manca solo che tu ritorni quello di prima o che mia suocera ritorni scheletrica e pallida come quando l’ho conosciuta!” intervenne Giulio.
 
“ Nana,ascolta,Hildegard vive una situazione complicata…” esordisco.
“ Tanto complessa da maltrattare così i suoi capelli?  Avresti potuto regalarle un pettine e spiegarle il suo uso perché dubito ne abbia mai adoperato uno! Meriterei una  spiegazione,no? Il primo quasi bacio è stato per colpa mia,ma i seguenti sono stati una tua trovata!” replica.
“ PARLI COME SE TI AVESSI VIOLENTATA,COME SE TU NON LO VOLESSI,COME SE TI AVESSI COSTRETTA!” mi offendo.
“ NON HO DETTO QUESTO! C’ERO ANCH’IO,SOLO CHE SUBITO DOPO NON MI SONO MESSA CON UN ALTRO!” mi rinfaccia.
“ NO,TU CON UN ALTRO CI STAVI GIÀ!” l’accuso.
“ E TU LO SAPEVI BENISSIMO! Mi hai conosciuta che ero già fidanzata. Ad ogni modo,neanche tua madre la sopporta la tua Chibiusa delle montagne! E attento perché pare che l’alcolismo sia ereditario!” replica facendo per allontanarsi. La trattengo per un braccio.
“ Sei incinta?” le domando a bruciapelo. Mi fissa basita e anche leggermente indignata.
“ Anche se fosse,non sarebbe di certo figlio tuo e non sono problemi tuoi! Lasciami in pace!” replica facendo per allontanarsi,ma la fermo.
“ Daniele lo sa. Intendo di mia madre e di ciò che ha tentato di…” farfuglio tentando di cambiare argomento. Resta allibita. Le sue bocca si schiude e reprimo a stento la voglia di mordicchiarle il labbro inferiore.
“ Ah. Oddio! Come l’ha presa?” straparla.
“ Non saprei. Pare l’abbia scoperto dopo che hanno…insomma dopo aver fatto…dopo…” bofonchio imbarazzato.
“ Perché Cami ha tolto il bracciale. Che casino! Torno di sotto!” replica facendo per andarsene,ma la trattengo nuovamente per un braccio.
“ Nana,tu provi qualcosa per me?” le domando diretto. Mi fissa seccata.
“ Schifo. E tieni quella montanara lontana da me,che nel nido che ha in testa potrebbero esserci le pulci,per quel che mi riguarda!” replica.
“ Al massimo i pidocchi! Non è mica un cane? Scendete che ci aspettano tutti!” afferma Babi facendomi notare la sua presenza assieme a Daniele. Mi domando quanto abbiano ascoltato!
“ Sempre che non si siano goduti lo show dal piano di sotto! Molto discreti,complimenti!” chiosa Daniele lanciandoci un’occhiata di biasimo.
“ Ah…siete qua! Amore mio,non credi che ci siamo dati la zappa sui piedi con la storia di permettere a Rori di scartare i nostri regali?” esordisce mia madre venendo dalle scale. Tanto vale che la cena la facciamo qui in piedi! 
“ Perché dici così,amore? Credevo fosse un gesto carino!” obietta Daniele.
“ Lo credevo anch’io prima di domandarmi cosa ci porterà in dono tua sorella! Lo sai che i suoi regali vanno in una direzione sola!” gli fa notare giustamente mia madre.
“ Un’infanzia rovinata!” commenta Nana sconsolata.
 
[Daniele]
Lascio che i ragazzi scendano per primi (sperando che Susanna e Junior,a furia di litigare,non mi distruggano la scalinata) restando indietro con mia moglie per parlarle della discussione poco civile fra i ragazzi. Nostro figlio non può trovare ad accoglierlo la terza guerra mondiale!
“ Il primo regalo che occorrerà a nostro figlio,se andiamo avanti di questo passo,saranno dei tappi per le orecchie,amore mio!” borbotta a bassa voce. Scuoto il capo divertito prima di rubarle un bacio.
“ Quel coglione riesce a rovinarci la vita pure a 16 ore di aereo!” rispondo seccato. Se se non fosse stato per lui,non ci ritroveremmo in questo casino apocalittico! Comodo per lui,tanto mica è la sua la casa che rischia il crollo? Anche se al momento una casa non la possiede!
“ Daniele,mi spiace per la lite di prima!” afferma Junior tornando indietro di qualche gradino per raggiungerci. La solfa del << mi dispiace >> da parte sua e di Susanna sta cominciando a diventare una nenia un po’ fastidiosa! Dovrebbero fare qualcosa anziché reiterare l’errore!
“ Ti sembrerà che ti parli come ad un bambino di 7 anni,ma conosci Susanna,sei più grande,quindi ignorala. Sorvola sulle battutine al vetriolo che sicuramente farà ed evita di trasformare la nostra cena in una specie di mercato del pesce,per favore,figliolo! Di carne al fuoco ce n’è già a sufficienza e domani si sposa tuo cugino!” replico. Annuisce. Torna sui suoi passi pure Susanna.
“ Papà,io vorrei spiegarti quello che hai sentito…” esordisce. Come se non fosse stato abbastanza chiaro!
“ Ho qualche anno più di te e quindi so cos’ho sentito. Sono cose vostre e confido che siate abbastanza maturi da non risolverle privatamente senza intaccare né la nostra famiglia né gli affari. Che andiate d’accordo o no,sarete parte della stessa famiglia e colleghi,perciò per gridarvi addosso incontratevi privatamente o Armando Mendoza mi farà esplodere i gioielli di famiglia a furia di sottolinearlo!”  le rispondo in modo esaustivo. Annuisce e spero che abbia capito. I tre continuano a scendere mentre fermo Cami e la trascino di nuovo al piano di sopra con me.
“ Dan,che hai in mente? Ci sono dei bambini,ti prego!” mugugna quando la faccio aderire al muro. Accarezzo con la punta dell’indice il profilo delicato della sua mandibola,della gola fino alla base del suo collo. Toccarla è un assaggio di paradiso.
“ Due minuti di coccole e scendiamo! Ti prego!” negozio divorando il suo collo di baci. Il suo profumo mi fa impazzire,ma è anche l’unico olezzo a calmarmi quando sono nervoso. Non è un caso che sia andato in cerca di lei quando ho fatto quel pasticcio con Aisha rivelandole la mia paternità in modo tanto brutale!
 
Erano 40 anni che non mettevo piede in quel posto e ci misi un po’ a scendere dall’auto,attraversare il parcheggio ed arrivare alla hall fra i vari tentennamenti. Era sempre stato il nostro posto,uno di quelli che usavamo per scappare dallo stress e goderci solo il nostro amore, mentre in quel momento eravamo solo due genitori intenti a costruire un buon rapporto per il bene della figlia,della nipote e del nipotino in arrivo. Senza che lo desiderassi Camilla era diventata solo la mia consuocera e potevo averla accanto solo in tale veste o nei miei sogni!
“ Sono Daniele Valencia e mi stanno aspettando!” comunicai in evidente stato di disagio ad un cameriere.
“ La porto subito al tavolo della signora Mendoza!” rispose facendomi strada. Meglio Mendoza che Lascano! Era sicuramente meglio!
Non ci fu bisogno che mi mostrasse il tavolo perché la scorsi da lontano intenta a sfogliare le pagine dell’ultimo numero di una rivista di finanza. Avevamo gli stessi interessi,le stesse passioni e saremmo stati perfetti assieme se non si fosse infatuata di quello!
“ Ho fatto tardi! Scusa!” esordii baciandole la tempia e carezzandole la spalla. Sobbalzò per la sorpresa prima di dedicarmi un sorriso.
“ Fa nulla! Ma dovrai farti perdonare,Valencia!” rispose per poi alzarsi dalla sedia e salutarmi con due baci sulle guance. La strinsi annegando nel suo profumo per calmarmi. Il suo olezzo ancora identico mi riportava a momenti felici e mi faceva sentire a casa. Solo l’aroma della sua pelle aveva tale effetto su di me. Sarei rimasto così per tutto il giorno,per tutta la vita.
“ Cami!” bofonchiai rincuorato dalla sua vicinanza.
“ Scusa se mi faccio trovare così,ma quando mi hai chiamata ti ho sentito agitato ed ho pensato solo a prendere il nostro tavolo e non a cambiarmi!” si scusò. Indossava un prendisole semplice,ma capace di smuovermi tutto dentro. Il mio amore per lei,il suo corpo perfetto e l’astinenza non aiutavano. Dell’astinenza potevo incolpare solo me stesso perché Patrizia mi cercava,ma la respingevo. Non riuscivo più a fingere ed il mio desiderio era da sempre solo per Camilla. Cercai di non farle notare l’effetto della sua vicinanza e della sua mise su di me.
“ Non importa! Ti ho vista decisamente meno vestita di così!” minimizzai.
“ Stai parlando di 40 anni e 3 gravidanze fa! Non è vero che il parto non cambia le forme,soprattutto se non ci si sottopone ai ritocchini estetici. Mi guardo allo specchio ogni mattina e non sono un granché!” si sminuì.
“ Lo specchio mente. La chirurgia non ti serve,te l’assicuro!” le sussurrai. Era più che desiderabile. E rappresentava un pensiero fisso per me assaporare le sue labbra,saggiare il suo corpo,bearmi delle sue carezze. Trimalcione era fortunato ad avere il suo amore!
“ Mi sa che è successo qualcosa di brutto! Ehi,sono qua,tranquillo! Che è successo?” mi sussurrò carezzandomi la nuca con i polpastrelli.
“ Ho detto tutto ad Aisha. Mi odia,Cami! Aiutami,ti prego!” mormorai infilando il naso fra i suoi capelli ancora umidi.
“ Può portarci due flute di prosecco a bordo piscina? Grazie!” ordinò al cameriere. Lo vidi allontanarsi con la coda dell’occhio.
“ Ora mi racconti tutto. E smettila di dire che ti odia: non ti conosce,non può odiarti!” esclamò. Si aggrappò al mio braccio portandomi alla piscina tramite la porta finestra. Da ragazzi ci piaceva accoccolarci su una sdraio a bordo piscina per sognare il nostro futuro!
“ Hai i capelli umidi!” le feci notare prendendo posto accanto a lei sulla sedia sdraio e sfiorandole i boccoli leggermente bagnati. Si stese e la emulai sebbene non fosse estate e fosse lontana la stagione della tintarella.
“ Ero appena uscita dalla doccia quando mi hai chiamata e li ho asciugati lasciando bagnate le punte. A proposito,perché non hai chiamato Marce?” replicò mentre distoglievo lo sguardo a fatica dalle sue cosce in bella mostra per via del suo vestitino che si era sollevato. Sentivo le dita bruciare per la voglia che avevo di accarezzarle. Avevo chiamato lei per rivederla,perché la sua presenza mi rilassava!
“ Non volevo disturbarti!” risposi facendo per alzarmi,ma mi trattenne per la manica della giacca.
“ Non mi disturbi. Era una domanda,visto che non credevo anelassi confidarti proprio con me,giacché la prima volta che ho provato a dirti la mia sulla faccenda mi hai detto che non occupavo alcun posto nella tua vita,che non erano affari miei…” la interruppi.
“ Ti prego,non ricordarmelo più! Mi spiace!” la implorai contrito. Mi regalò una carezza sulla guancia con le sue labbra rosse e morbide incurvate in un sorriso. Ricambiai. La stavo quasi sovrastando col mio corpo ed il mio cuore accelerò. Il mio sguardo scese dai suoi occhi alle sue labbra,al collo,alla scollatura,al petto che si alzava e si abbassava al ritmo del suo respiro irregolare. Ero ipnotizzato da lei.
“ Non te lo ricorderò più e sei scusato,ma se non levi la mano da lì penseranno che ci siamo appartati qui e ci cacceranno! Torniamo ad Aisha! Raccontami tutto e vediamo come risolvere la questione!” rispose carezzando divertita la mia mano sulla sua coscia. Che figura!
“ Continuava a dire che dovevo spendere il mio denaro per una Valencia e gliel’ho gridato addosso. Non potevo permettere che ci vedesse tutti come fossimo da rinchiudere in un lager! Ha detto che mi odia!” le narrai affranto mettendomi a sedere. Mi guardava con dolcezza.
“ Fra lei e Roby c’è un bel match a chi ti assomiglia di più!” asserì poggiando il mento nell’incavo del mio collo e massaggiandomi le spalle.
“ Si sistemerà tutto,vero?” balbettai fissando le sue labbra col cuore in gola. I suoi massaggi mi facevano bene. La sua vicinanza riusciva ancora a farmi tremare tutto come un ragazzino al suo primo amore. E lo ero: lei era il mio primo e solo amore!
“ Sì,e Roby la prenderà benissimo! Non avrai un altro fallimento!” mi rassicurò abbattendo pure le paure che non ero riuscito a confessarle.
“ Andiamo a mettere qualcosa sotto i denti! Con lo stomaco pieno si ragiona meglio! Ho preso una bistecca anche per te!” affermò alzandosi lentamente dalla sdraio e porgendomi la mano per farmi alzare. Mi avvalsi del suo ausilio e le finii quasi addosso.
“ Ecco che il mio medico legale preferito entra in azione per l’autopsia all’ennesima bistecca!” scherzai strappandole una sonora risata per raffreddare l’atmosfera rovente di quella vicinanza. La sua risata riusciva a cancellare almeno in parte la mia tristezza!
“ Cami,grazie! È bello averti qui!” asserii tenendole la mano. Con l’altra le accarezzai una ciocca di capelli portandogliela dietro l’orecchio.
“ Non devi ringraziarmi! Sono contenta anch’io. Ora però muoviamoci o daranno ad altri il nostro tavolo!” rispose decisa. Annuii.
 
Quel ricordo agrodolce si dissolve quando assaporo le sue labbra. Scaccio dalla mente l’immagine della cicatrice sul suo polso sinistro,che copre sempre con un bracciale doppio. Quando chiudo gli occhi non faccio che immaginare quel taglio e mi si forma un nodo in gola.
“ Non consentirò più a nessuno di ferirti! Saremo felici insieme,te lo giuro,angelo mio! Sono l’uomo più fortunato del mondo perché posseggo il tuo cuore. Ti amo da morire!” le sussurro tentando di impedire alle lacrime di appannarmi lo sguardo. Mi strappa un bacio.
“ Anch’io,amo…” ad interromperla è l’urlo di una delle nipotine di Armando. Io e Cami ci fissiamo sconsolati.
“ Ridammelo! Sei cattivo!” strepita. Ci prendiamo per mano per tornare al piano di sotto. Finiti i 2 minuti di relax!
 
[Hermes]
“ Lo zio Daniele vuole che sia io a scartarli,non tu! Ridammelo!” protesta ancora Rori reclamando il pacchetto a forma ovoidale,che non oso domandarmi cosa contenga. Sebbene non abbia una forma fallica,ho paura lo stesso sia per l’autrice di tale omaggio (ossia la zia di mia moglie) sia perché dalla busta dov’era contenuto è scivolato il bigliettino da visita di un sexy shop!
“ Tesoro,non vuoi andare a giocare con il cagnolino?” cerca di distrarla mia moglie. Pilar si passa una mano sulla nuca.
“ No! Voglio aprire il pacchetto!” tendendo le mani verso di me. Giulia scuote il capo rassegnata al casino che scoppierà.
“ Le nostre figlie non scarteranno mai regali da parte di tua zia!” sussurro a mia moglie evitando che Rori afferri il pacchetto incriminato.
“ Charlotte,tuo marito rimpiange l’asilo? È per questo che si è ridotto ad indispettire una bambina di 5 anni? È regredito all’infanzia? Passale questo pacchetto,no?” interviene Daniele Valencia.
“ È un omaggio di tua sorella e dalla busta è uscito pure questo!” lo informo passandogli il bigliettino da visita. Lo fissa per poi passarsi una mano sul volto. Da quando conosco sua sorella quasi lo compatisco! Deve aver trascorso una vita di merda dietro le follie di quella donna!
“ Principessa,senti,questo regalo qua lo facciamo scartare a zia Cami,ok? Tu però puoi mostrare agli zii tutti i regali che hai scartato per loro, va bene?” le propone mia madre. Passo quel pacchetto a zia Camilla che si fa il segno della croce prima di aprirlo.
“ Zia,perché preghi? Non è a forma di crocifisso!” le fa notare Stuart. Mio padre scuote il capo rassegnato al disastro che sarà questa serata.
“ Cami,tesorino,non l’hai ancora scartato? Io lo uso spesso,sai? Danielino sarà felice!” trilla la zia di mia moglie giungendo dalla cucina.
“ Immagino non ci sia un cervello in quel pacchetto!” borbotta zio Mario mentre zia Camilla scarta quel pacchetto terrorizzata. La sua espressione muta in perplessità e poi in imbarazzo una volta scartato il pacchetto e resasi conto di cosa sia. Rori si avvicina a quella boccetta.
“ È rosa come la borraccia di Barbie!” commenta curiosa. Non oso chiedermi cosa regalasse ai nipoti da bambini! Non l’ho mai domandato alla mia gattina. Forse la psiche lesa di Susanna è opera dei suoi regali! Ma si può regalare una cosa simile all’inaugurazione di una casa?
“ Mamma,che cos’è il lu-bri-fi-can-te va-gi-na-le? Cos’è il lubrificante vaginale?” domanda Rori sillabando le due parole prima di leggerle per intero. Zia Camilla copre,purtroppo in ritardo,l’etichetta. Tutti ci fissiamo sperando che un volontario le risponda e ci tolga da tale impiccio.
“ Che carina questa bambina! La sua curiosità la porterà lontano!” squittisce la zia di mia moglie.
“ Dritta da un analista,se avrà ancora a che fare con i tuoi regali! E,per tua informazione,io e Cami non abbiamo problemi su quel versante, quindi tieniti questa boccetta prima che decida di fartela bere! La prossima volta,sempre che ce ne sia una,opta per un vino o qualcosa di simile,per la miseria!” tuona suo fratello imbarazzato. Chi l’avrebbe mai detto che sarei stato d’accordo con lui?
“ Dovrei portare i bagagli delle ragazze in auto,mi dai una mano,Daniele? Almeno mia sorella mi ringrazierà per i muscoli che ti verranno!” sdrammatizza mio padre. Zia Cami lo guarda male.
“ Andiamo vah…qualcosa mi dice che non basterà il portabagagli a contenerli tutti! Tu compra sempre auto con il portapacchi capiente quanto l’astuccio di un anello,eh!” replica lo zio di mia moglie. Bacia mia zia prima di fare strada a mio padre verso la cucina.
 
[Armando]
Afferriamo i primi due trolley in religioso silenzio per poi trascinarli fuori mediante il vialetto. Apro il portabagagli della mia auto mediante il telecomando per cominciare a sistemare le valigie.
“ Mario dice che dovrei evitare,ma vorrei un parere esterno,di uno che non verrebbe intaccato dalla cosa. Per evitare altre cene tragiche,vorrei raccontare ai miei figli tutta la verità della mia storia con Betty!” vomito. Gli cade la valigia di mano finendogli sul piede e mi fissa sconvolto.
“ Maledizione! Ci sono dei sassi qui dentro? Sin da quando eri il mio migliore amico,ho sempre pensato che fra te e Cami il cervello fosse lei, ma così mi fai pensare ad una demenza grave! Armando,le prime due volte la frittata l’ho fatta io e mi spiace: odiavo vederti felice,vedere la tua famiglia e non essere mai riuscito a costruirne una con la donna della mia vita; ma certi dolori è meglio risparmiarli ai figli! Se sono io a preoccuparti,non è più nel mio interesse smembrare la tua famiglia,giacché in un certo senso è anche la mia!” impreca per poi rivolgersi a me.
“ Patrizia sa tutto ed è sul piede di guerra! Sai meglio di me che può essere pericolosa!” borbotto preoccupato. Quasi si sbilancia per sollevare il trolley della Mostrilla ed infilarlo nel bagagliaio.
“ E se vuole conservare entrambi i piedi,le conviene tenere la boccaccia chiusa. Ci manca solo questo! Finisce che la spedisco a contare gli anelli di Saturno con un calcio in culo!” risponde urtato e affaticato dal peso del bagaglio,che non sa bene come sistemare nella mia autovettura.
“ Non credo sappia contare per davvero! Ho sempre avuto questo dubbio!” ribatto. Sta sul serio ridacchiando?
“ Hai parlato di Calderon,che come te rischierebbe il linciaggio per questa storia,ma Nicola Mora e tua moglie cosa ti hanno detto per la tua iniziativa? Insomma lei,per ciò che sanno i ragazzi,è vista solo come colei che è stata l’amante di un uomo con un piede sull’altare,mentre così diverrebbe la vittima di un gioco crudele e credo faticherebbero a comprendere cosa l’ha mossa a perdonarti,no?” mi chiede.
“ Betty è contraria e pure Nicola. Le ragazze non mi parlerebbero più,Carmen romperebbe ogni rapporto con suo padre e non credo Bob e Nick ostenterebbero molta cordialità con me!” ribatto.
“ Perderesti anche la possibilità di fare il nonno,in effetti! E non credo che Roby,Junior e Barbara ti guarderebbero più nello stesso modo! Lascia perdere quest’idea malsana! L’ultima volta che hai avuto un’idea hai rischiato di farci fallire,Mendoza,quindi per evitare che stavolta all’aria finisca la nostra famiglia creando danni più seri,segui i consigli ricevuti all’unanimità,per cortesia! E poi è un evento più unico che raro che io e Calderon andiamo d’accordo su qualcosa!” replica. Figurarsi se non finiva per rinfacciarmi la storia dell’Ecomoda! Che croce!
 
[Max]
Beata solitudine! Per carità,zio Mario si era anche offerto di chiedere al cognato del suo amico di potermi portare a quella cena,ma se ripenso alla riunione del giorno del mio arrivo,mi viene un gran mal di testa! L’unica cosa che ha reso sopportabile tutto ciò erano le gambe di Giulia Mendoza e il prosperoso seno di Susanna Valencia!
Esco dal supermercato con le mie birre,le mie tortillas e tutto ciò che mi occorre per la mia serata dinnanzi alla tv a cibarmi di schifezze varie. Cerco nelle mie tasche le chiavi dell’auto che appartiene a zia Sandra e che la stessa mi ha prestato per muovermi in questa città. Nella mia ricerca frenetica il mio stinco viene colpito da qualcosa. Chino lo sguardo piuttosto infastidito notando ai miei piedi un pallone di Barbie. Cerco con lo sguardo la proprietaria e vedo arrancare verso di me in una corsa piuttosto precaria una bambina che avrà un paio d’anni.
“ È tua?” le domando chinandomi sulle ginocchia per non sembrarle troppo alto. Annuisce fissandomi con i suoi occhietti verdi.
“ Sei da sola?” le chiedo preoccupato. Premesso che non ho intenzione di metter su famiglia e che il mio istinto paterno devo averlo smarrito prima ancora di nascere,vorrei capire chi sono gli sciagurati che hanno lasciato una bambina così piccola da sola. Avrebbero potuto investirla!
“ Mamma qui!” risponde semplicemente. Bene! Chissà che non riesca a rimediare la riconoscenza proficua di una mammina ansiosa!
“ E tu come ti chiami?” le chiedo prendendola in braccio.
“ Aida!” risponde con un sorriso. Le accarezzo uno dei due codini scuri in cui sono raccolti i suoi capelli.
“ Io sono Max! Sei un po’ troppo piccola per me,ma sono sicuro che fra una ventina d’anni sarai un fiore e spero ti ricorderai di me!” scherzo.
“ Non ci credo! Neanche con quelle che ancora portano il pannolino si ferma! Chissà se invece i pannoloni per l’incontinenza la fermano o sarebbe capace di fare il cascamorto anche con le pazienti dell’ospizio!” tuona una voce che purtroppo conosco bene. Il barile che lavora in Ecomoda mi fissa con aria truce e piuttosto disgustata e seccata dall’incontro.
“ Ho trovato questa bambina in un parcheggio! Avrei dovuto renderla preda della paura per essersi persa? Vado a dare l’annuncio perché i genitori si ricordino di lei!” mi difendo. Scuote il capo sconfortata.
“ Immagino fosse troppo impegnato a guardarsi allo specchio quando Dio distribuiva l’intelligenza! La madre sono io. Dicono tutti che ci somigliamo! Tenga giù le mani da mia figlia,che non potrei mai tollerare un genero come lei! Neppure fra 20 anni!” replica facendomi fare la figura del coglione. La prende fra le braccia e la bambina le mostra il pallone tutta contenta.
“ Lo sai che non devi scappare,Aida! La mamma ha avuto paura. E poi,questo pallone dovevamo ancora pagarlo! Hai fatto scattare l’allarme di nuovo,piccola peste!” si rivolge a sua figlia dolcemente facendole il solletico.
“ Allora il veleno lo tira fuori solo con me!” commento.
“ Nel contratto non era prevista la gentilezza anche verso l’ultima ruota del carro! I suoi cugini e suo zio saranno anche azionisti,ma meno di lei in quell’azienda contano solo gli addetti alla ristorazione e alle pulizie! Per lei le donne saranno anche tutti oggetti da usare e gettare,ma io non mi faccio trattare così da nessuno e se vuole la guerra,l’avrà. Chi crede terranno fra me e lei? Tra un cascamorto che ha solo lo zietto a proteggerlo e una ragazza che rispetta tutti e che occorre loro per promuovere una nuova linea di abiti? Sa quanti professionisti più rispettosi e meno farfalloni di lei potrebbero trovare gli azionisti? Non tiri troppo la corda,dottore! Buona serata!” mi fredda per poi andarsene.
 
[Charlotte]
Non riesco a godermi questa cena come se nulla fosse,come se mia madre fosse la stessa di sempre,come se non fossi reduce da una sfuriata contro quel dottorino. Chi l’avrebbe mai detto che sarei stata concorde su qualcosa con zio Daniele? Però mi sentirei in colpa se si sollevassero le consuete grida per colpa mia! L’equilibrio di questa famiglia è già precario e non voglio che stavolta la cena vada a monte per colpa mia!
“ Tesoro,che hai?” mi domanda mia madre. La fisso.
“ Quell’uomo c’ha provato con te?” replico senza troppe cerimonie. La tavolata si azzittisce e mio marito si passa una mano sulla faccia.
“ È bello quando ti consiglio le cose e le segui alla lettera! Mi fa sentire così utile che quasi mi commuovo!” borbotta sarcastico.
“ Quale uomo?” mi domanda mia madre confusa.
“ Perché? C’ha provato con te più di un uomo?” domanda per me mio fratello piuttosto sbigottito.
“ No. Vorrei soltanto che mi spiegaste a chi state alludendo!” ribatte mia madre confusa.
“ Il dottor Vega! Senti,mamma,che vada a letto con zia Patrizia m’importa poco,ma non deve permettersi di farti delle avances,chiaro? A maggior ragione perché si è già ripassato la tua migliore amica! È disgustosa come cosa!” risponde per me Jean.
“ Zio,non dici nulla?” chiedo al padrone di casa che ci fissa.
“ E cosa posso aggiungere? Tuo fratello è già stato abbastanza esaustivo esprimendo ciò che penso anch’io! Ha cresciuto mia figlia nel migliore dei modi,ma ciò non gli dà alcun diritto sulla vita di mia sorella!” replica zio Daniele.
“ Ma davvero c’ha provato con te? Sarebbe anche ora di abbandonare la castità!” trilla zia Bea. Mio marito si passa la mano sulla fronte.
“ Mamma,che cos’è la castità?” domanda Stuart alla povera Milla,la quale di sicuro si è pentita di aver preso parte a questa cena.
“ Una cosa che le tue sorelle praticheranno fino ai 30 anni come minimo!” risponde mio suocero.
“ Facciamo anche i 40 anni,Armando!” gli dà man forte Jimmy.
“ Esagerati! Entrambi esagerati!” commenta Milla sconcertata.
 
[Nicola]
“ Quindi,Cami,cosa vorreste rimodernare?” domanda mia moglie a Camilla per cambiare argomento guardandosi attorno in questa casa,che mi pare già sufficientemente accogliente. Spero più che altro vogliano comprare una vetrinetta per contenere l’80% degli omaggi ricevuti stasera, ossia gli alcolici. In questa vita non avranno mai più bisogno di comprare alcolici! Nessuno che abbia portato dei dolcini!
“ La cassettiera all’ingresso abbiamo intenzione di sostituirla a breve. Lunedì dovrebbe arrivare il mobiletto atto a rimpiazzarla. Cade a pezzi e potrebbe farsi male qualcuno!” risponde Daniele Valencia.
“ Nello stesso stile?” chiedo. Camilla annuisce.
“ Non è identica,ma ha il medesimo colore,ben lavorata. Ce ne siamo innamorati appena l’abbiamo vista!” risponde contenta. Lui le bacia la tempia felice. Per una volta nella vita,posso capirlo: mi sento tuttora fortunato a non aver perso la mia Asia tanti anni fa!
“ Cami,alla fine ci sono andata,sai? In quel negozio che mi dicesti! Io e Armando abbiamo trovato un barbecue nuovo di zecca. Il nostro era praticamente usurato!” interviene Betty. Daniele Valencia scoppia a ridere.
“ Armando,tu hai davvero un barbecue? Oddio!” balbetta fra le risate. Ridacchia anche Camilla.
“ Eh no,eh? Non vorrete rivangare quella storia! Valencia,c’è mia moglie,ti prego!” replica Armando.
“ A me piace sapere cose di te avvenute prima che ti conoscessi. Loro due a volte li invidio perché,nonostante i 40 anni divisi,hanno trascorso la loro infanzia assieme,hanno vissuto le loro prime esperienze assieme…” gli rivela Betty. Armando le sorride quasi commosso.
“ Ti assicuro che non è da invidiare Daniele per aver sopportato quella peste di Camilla da piccola,amore! Ti ricordo che entrambi c’abbiamo rimediato un braccio rotto!” sdrammatizza Armando.
“ Visto che hai offeso la mia signora,l’aneddoto sul barbecue è d’obbligo. Io e Camilla dovevamo sposarci. Mancava meno di un mese e qualche settimana dopo i miei genitori sono partiti per quel viaggio oramai noto,da cui non sono più tornati. Si parlava di inviti e Armando stava con una tizia,una certa Marina,Milena…” esordisce il mio consuocero.
“ Mirna! Così i miei decisero di organizzare una grigliata improvvisata per conoscerla prima che la portassi al matrimonio senza che l’avessero mai vista! Temevano molto la tizia!” spiega Armando.
“ Siccome Armando con questa ragazza era ancora a << Carissimo amico >> e voleva fare lo splendido,si impose di occuparsi lui della brace, nonostante gliel’avessi caldamente sconsigliato,forse con l’intento di riscaldare pure l’animo della fanciulla. Fin qui sembra divertente la cosa, se non fosse che Armando non aveva mai toccato neppure un accendino in vita sua!” continua Daniele Valencia. I sorrisetti non mancano.
“ E quindi poi cosa ha fatto papà?” domanda Milla divertita e curiosa.
“ Voleva appiccare il fuoco come gli uomini primitivi,ma rischiavamo di fare il falò di ferragosto del 2040; poi infilava fogli di giornali,foglie e tutto ciò che c’era di combustibile e non. Ancora un po’ e dava fuoco anche al ragazzetto di Bea dell’epoca (uno dei tanti,che è sparito qualche giorno dopo,non si sa se più spaventato da Armando o da Maria Beatrice). Finale della storia: tuo nonno e mio padre hanno dovuto lavorare il doppio per accendere il fuoco,per poco non morivamo tutti intossicati dal fumo e la tizia in questione è sparita lasciando la relazione al medesimo livello,ossia platonica! In pratica,è andato in bianco!” taglia corto Daniele Valencia. La risata è corale.
“ Tanta fatica per niente!” borbotta Armando.
“ Avrà pensato di essere la prossima a finire sulla brace perché il fuoco prendesse piede,Armando! Si sarà spaventata!” sghignazza Camilla.
“ Non puoi dire che non te l’avevamo detto che non saresti finito accasato con uno dei tuoi manichini dell’epoca!” lo punzecchia il cognato.
 
[Patrizia]
“ Capisci? I segnali li ho ignorati tutti! Sono stata una stupida,ma questa me la paga! Non bastava quella sgualdrina di una ballerina?” si lamenta Lucia Azuela Uribe. Un po’ mi dispiace per lei,ma non avendo la televisione,questa tragedia è quasi meglio che una telenovela!
“ Perché io? Quel disgraziato di Daniele mi ha dato indizi a iosa,ma ha sempre negato o era reticente dinnanzi alle mie domande!” replico.
 
Eravamo a cena da Marce dopo quel cocktail al club dove avevo rivisto la ex di Daniele. Da poco erano arrivati anche la rossa,Carlos Mora, mio figlio e la figlia di quella stronza di Camilla. Giulietto,Giulia Mendoza e Jean erano andati nello studio di Marce a parlare di chissà cosa e poi erano tornati. La rossa si era sentita male e Marce l’aveva invitata a restare per il caffè.
“ Credi davvero sia femmina?” chiese la ragazza di mio figlio alla rossa.
“ Sì,ma non ti agitare: non è detto che somigli a tua suocera o a tua cognata! Pregherò affinché somigli a tua madre…qualcosa mi dice che il nonno non sarebbe più tanto restio a ricoprire tale veste!” rispose la rossa. Mio marito quasi si strozzò.
“ Se la chiamaste Camilla,potrebbe persino portarla in qualche giardinetto pubblico…ho come il sentore che apprezzi perdersi nella natura!” le diede man forte Carlos Mora facendola ridere e venendo fulminato da mio marito.
“ Non sarebbe male. Mia suocera è una tipa non male. Ma mi pare che di Camilla in famiglia ce ne siano già due,mia figlia diverrebbe la terza ed un’ipotetica figlia di mio cognato la quarta!” intervenne mio figlio.
“ Amore mio,Junior ha una chioma foltissima,ecco: è più probabile che perda tutti i capelli piuttosto che perdere il celibato,credimi! La donna in grado di compiere il miracolo dovrà passare il terzo grado di mia madre e non è facile! Inoltre hai scordato di dire che le due Camilla presenti in famiglia hanno due caratteri belli tosti,quindi non saprei come gestire una figlia col carattere di mia madre o di mia cugina. Tu non la conosci,ma è tutta mia nonna. A livello di caratteraccio la batte solo Roberta!” rispose la sua ragazza.
“ Hai detto che tua nonna non accettava tuo padre,ma quando è dipartita,perché i tuoi non sono tornati a Bogotà?” domandò la rossa.
“ Mio padre qui non è benvoluto per ovvi motivi. I giornali lo chiamano << Cenerentolo >> e mia madre non avrebbe mai lasciato Roberta, la quale è sposata con un medico che lavora a Zurigo con un incarico di prestigio! A mia madre Bogotà manca,ma credo che il solo amore della sua vita sia Roberta! Credevo fosse il suo amore più grande,ma comincio a pensare che sia il solo a parte noi!” rispose mia nuora.
“ Angelo mio,perché dici così? Mi pare voglia bene a tuo padre,no? Ha lasciato tutto per lui!” replicò mio figlio alla sua ragazza accoccolata sulle sue gambe. Mio marito s’innervosì.
“ L’ha lasciato solo e zoppo…se l’avesse odiato,l’avrebbe azzoppato lei? È vero che voi uomini siete lagnosi quando vi fate male,tanto che mi domando cosa fareste se foste soggetti alle mestruazioni anche voi,ma << in salute e in malattia >> dove lo metti?” intervenne la rossa.
“ Credi siano in crisi?” le chiese mio figlio.
“ Amore,è strana. Anche ieri: è scappata dal cocktail così! Quando Roby era incinta,le telefonava dalle 10 alle 20 volte al giorno e non mi avrebbe mai lasciata senza avvisarmi e senza assicurarsi sulla mia salute! È apprensiva al limite del morboso! Dev’essere successo qualcosa qui! Anche questa storia del fisioterapista: ha detto che mio padre si è rotto una gamba,quindi cosa se ne fa ora del fisioterapista? Servirebbe più avanti,una volta tolto il gesso,no?” obiettò quella. Daniele la stava fissando pensieroso. Il suo cellulare di quella squillò.
“ Mamma,ti stavo pensando!...Bene! Va un po’ meglio con i problemi di stomaco!...Aisha ha bruciato la frolla ed abbiamo preso un gelato!... Mamma,se ti va,noi abbiamo un divano letto!...Ho capito,ma non puoi scannarti con zio Armando ogni giorno!...Zia Betty non può fare da arbitro e non voglio sapere come lo cheta. Mi tengo la curiosità!...Notte! Ti voglio bene anch’io!...A domani!” le sentimmo dire.
“ Ancora strana?” le chiese mio figlio. Lei annuì.
“ Il tono è nervoso,inquieto. Come una bomba sul punto di esplodere! Forse dovrei parlare con mio padre!” farfugliò lei.
“ Amore,va a finire che se fra loro non c’è la crisi,la crei tu! Non ha senso allarmare tuo padre senza prove concrete!” obiettò Giulietto.
“ Senza prove? Mia madre non sembra neppure più lei e non avrei prove?” contesto quella.
“ Mi hanno detto che è scappata dal cocktail dopo aver interloquito col gorilla che ti fa da suocero. In confidenza,sarei scappata anch’io per recuperare le facoltà mentali e non ucciderlo!” intervenne la rossa. Daniele prese a muovere la gamba.
“ Non è una che scappa per qualche offesa,anzi! È una tosta! Non credo alla storia del mal di testa!” ipotizzò la slavata della figlia di quella.
“ Non ha detto neppure 20 parole in tutto ed è strano per una come lei! Magari ha provato a fare lo sforzo,ma poi,con tutte quelle urla, l’emicrania ha avuto la meglio!” intervenne Carlos Mora.
“ Sì,l’emicrania…” borbottò a bassa voce la rossa.
“ E se mio padre fosse stato vittima di una crisi di mezza età? Se l’avesse lasciata per un’altra?” replicò Barbara.
“ Ma chi se lo prende quello?! Va bene che di masochisti e di donne con cattivo gusto n’è pieno il mondo,ma a quanto pare per trovare una martire in grado di sorbirselo ha dovuto strapparla dalle braccia di un altro,ovvero il sottoscritto!” borbottò mio marito inacidito.
“ Ma i tuoi non si amavano tanto?” le chiese Giulio.
“ Alla cena di 2 sere fa hai sentito una parola gentile di tua suocera su tuo suocero? Gli ha dato del paranoico,del lagnoso,l’ha accusato di aver svalvolato per la storia di Barbara… E non addurre la storia che è sposata da tanti anni e che le storie dopo un po’ di tempo si raffreddano. Li hai visti gli zii della tua Barbara? Se quelli sono raffreddati,io sono Maria Tudor! E poi tu fra 40 anni con Barbara immagini di avere un rapporto così sterile? Credo che quando mi sposerò,amerò quell’uomo allo stesso modo per tutta la vita. Tu no?” obiettò la rossa.
“ Credo tu abbia ragione,ma mia madre è sempre stata un po’ algida. Con noi figli è affettuosissima,ma nelle relazioni affettive è leggermente scostante! Credi siano in crisi? Che mia madre non lo ami più?” replicò la ragazza di mio figlio. Stava descrivendo Daniele per caso?
“ Pensa che tua madre ha già raschiato il fondo del barile cominciando una relazione con tuo suocero,col suo mood da Piton di << Harry Potter >>…peggio di così che può fare? Divorziare per sposarlo? Non ti ci vedo molto a chiamarlo << papà >>,sai?” replicò quella.
“ Aisha,ti prego:torniamo a mia madre e senza scenari fantascientifici! Ti pare normale lasciare mio padre a Zurigo con la gamba ingessata e correre qui? Io con Giulio non lo farei mai! Di solito è sempre accudente fino all’estremo!” obiettò la figlia della stronza.
“ Di certo non c’è pericolo che scappi tuo padre…così ridotto di sicuro la aspetterà a casa!” ironizzò la rossa. Daniele rise divertito.
“ Dottor Valencia,so di non esserle molto simpatica,ma ieri di cosa avete parlato lei e mia madre?” incalzò la ragazza di mio figlio. La domanda da un miliardo di pesos a cui io non avevo avuto risposta.
“ No,non ho simpatia per chi rovina il mio rapporto con i miei figli. Se Camilla mi ha chiesto un colloquio privato è perché voleva che il contenuto restasse fra noi. Non abbiamo parlato del morto di fame,del cameriere…di Trimalcione!” rispose Daniele in evidente difficoltà.
“ Per lei la signora Camilla è un nervo scoperto?” domandò Carlos Mora facendolo irrigidire. M’interessava la risposta a tale domanda.
“ Fa l’economista o l’analista? Non siamo di certo così in confidenza da raccontarle gli affari miei!” lo zittì Daniele.
“ Proprio << nervo scoperto >>? Non potevi usare un’altra espressione?” lo redarguì la rossa.
“ Scusa. Io… L’ho fatto senza pensare!” borbottò Mora.
“ Perché dici così?” le chiese la slavata figlia della ex di mio marito.
“ La merda che ha sedotto mia madre aveva una ex mai scordata. Pare che sul lavoro tutti sapessero del suo << nervo scoperto >> tanto da chiedersi perché si fosse sposato. L’ha chiamata col nome di quella donna quella notte! E questa ex è morta tragicamente? L’ha lasciato?” narrò quella. La ragazza di mio figlio e Giulietto si guardarono negli occhi impallidendo e mio marito riprese a muovere la gamba.
“ Torniamo alla signora Camilla ed io ho una mia teoria!” aggiunse la rossa. Mio figlio la fissò dubbioso.
“ L’uomo è come la scimmia: non lascia il ramo a cui è appeso se non ha un altro a cui attaccarsi! In poche parole e senza voler malignare perché mi è decisamente simpatica: credo abbia un altro e che sia qui per lui!” asserì la rossa. Mio marito quasi si strozzò con l’acqua.
“ Mia madre non è la tipa da travestimento per raggiungere un hotel ad ore o da sbaciucchiamenti in luoghi appartati. Di solito con un amante si è focosi,ma in questi termini proprio non ce la vedo. Non si scalda neppure quando litiga. E poi quando l’avrebbe conosciuto? Viene qui ogni morte di Papa!” obiettò la ragazza di mio figlio quasi piangendo. Daniele si asciugò la fronte con il suo fazzoletto da taschino.
“ Camilla non si scalda neppure quando litiga? Stiamo parlando della stessa persona?” borbottò mio marito.
“ Ha la presunzione di conoscerla meglio di me per una storiella che avete avuto 40 anni fa?” si scaldò quella.
“ NON È PRESUNZIONE: LA CONOSCO MEGLIO DI UNA CHE LA DEFINISCE COME UN GELATO. CAMILLA NON È NÉ ALGIDA NÉ ANAFFETTIVA,ANZI. E << STORIELLA >> SARÀ LA TUA CON MIO FIGLIO,VISTO CHE BAZZICATE DA QUALCHE MESE. CHE LO ACCETTI O MENO,QUELLA FRA ME E TUA MADRE È STATA UNA RELAZIONE SOLIDISSIMA DI BEN 7 ANNI,UNA RELAZIONE CHE QUELLA MERDA DI TUO PADRE HA DISTRUTTO!” s’inalberò Daniele. Era l’unico argomento in grado di farlo scattare.
“ Magari mia madre non l’amava già più. Non è colpa di mio padre!” si offese la ragazzina.
“ NON MI AMAVA PIÙ? E ALLORA COME MAI PROGETTAVAMO IL MATRIMONIO E UN FIGLIO? UN FIGLIO PROGETTATO E VOLUTO, NON COME LA TUA GRAVIDANZA SCATURITA DA UN PROFILATTICO ROTTO! SAI QUANTO AMORE CI VUOLE PER DESIDERARE DI METTERE IN CANTIERE UN BAMBINO? TUO PADRE HA ROVINATO TUTTO!” sbottò Daniele.
“ NON GRIDARLE ADDOSSO! NON TI AZZARDARE AD ADDITARE MIO FIGLIO COME UN ERRORE!” lo aggredì Giulio.
“ Se avesse rispetto per il suo passato con la signora Camilla,eviterebbe di gridare addosso a Barbara. O crede che la sua amata ex lo apprezzerebbe se ne venisse a conoscenza?” intervenne la rossa mentre la figlia di quella stronza di Camilla seguitava a singhiozzare.
“ Però non c’è mica bisogno di piangere?! Anche se i tuoi stessero per separarsi,che ti importa? Nel senso…hai un figlio in arrivo,un ragazzo che ti ama,un lavoro…è la loro vita! Certo spero che tua madre non ricada negli antichi schemi! Mi è troppo simpatica per vederla intrappolata di nuovo nell’amore masochistico per tuo suocero!” la rossa si rivolse al salice piangente.
“ Roberta e Camilla sono molto legate? E suo marito che fa?” intervenne Marcella.
“ Il primario di chirurgia estetica di una clinica! Era un operaio della nostra azienda quando ha incontrato Roby. Si è fatto da solo. La nonna all’inizio lo disprezzava: le ricordava mio padre. Ma poi l’ha accettato!” rispose la ragazza di mio figlio cercando di asciugarsi le lacrime.
“ E con vostro padre va d’accordo tua sorella?” le chiese Marcella.
“ No. Va d’accordo solo con me e con la mamma. Con Junior a fasi alterne. Crede che abbiano litigato per colpa di Roberta? È fuori strada: Roby piuttosto avrebbe mandato via lui. Se fosse per lei,non lascerebbe mai la mamma. È molto legata a lei!” singhiozzò quella ragazzina.
“ Va beh… Quindi tua madre con te non si confida? Prima che tu e Giulio iniziaste una storia non ti aveva mai detto di aver affrontato una fase masochista e di essere stata col soggetto con cui dividiamo il tavolo?” s’intromise la rossa.
“ Mi aveva detto di aver avuto un amore importante prima di mio padre,ma non il suo nome! E se avesse un amante da molti anni? Se non fossi figlia di mio padre? Che faccio se scopro che mio padre non è mio padre?” riprese a singhiozzare la ragazza di Giulio.
“ Magari una festa con spettacolo pirotecnico! Ad ogni modo lo escludo: Camilla non è quel tipo di donna. Il suo lato masochista può gioire: è davvero figlia di quel parvenu! Ha detto davvero << Un amore importante >>?” intervenne mio marito. Quella ragazza annuì.
“ Devi parlare con tua madre! È una donna così carina,così dolce…non credo che abbiate problemi di comunicazione!” replicò la rossa.
“ Camilla non potrebbe mai essere un’adultera. Lei non è tipa da tradimenti…è più una che se non ama più qualcuno lo lascia. Se Camilla e Trimalcione stanno per divorziare può saperlo solo una persona!” intervenne mio marito tombale. La ragazza lo fissò.
“ Camilla non ha tanto cattivo gusto da parlare con me dei dettagli del suo menage. Siamo stati assieme 7 anni, non un’ora! Non so nulla. Ma a Bea dice tutto o quasi. Se c’è qualcuno che sa qualcosa,è lei. E l’avrebbe già detto al mondo se sapesse una cosa del genere! Mia sorella non è propriamente una custode di segreti!” chiarì a brutto muso Daniele.
“ Amore mio,sono solo paturnie inutili che fanno male al nostro pulcino. Se vuoi parlo io con zia Bea!” intervenne mio figlio.
“ Paturnie non infondate. Tua suocera ha litigato pure con mio suocero! Sembra una guerra mondiale da quando è qui: tutti litigano con tutti! Menomale che era una donna a modo e gentile! Oggi abbiamo pranzato da loro ed ho temuto per la mia incolumità!” gli rispose Jean.
“ Come se fosse difficile litigare con Armando...col caratteraccio che si ritrova ci si mette un attimo! E continuerà a litigare con tutti finché non smetterà di gridare come uno squilibrato! Di sicuro è colpa sua! Camilla non è un’attaccabrighe! Non lo è mai stata! È una donna a modo e gentile,ma non è di certo il sacco da boxe di quel cretino del fratello!” borbottò Daniele.
“ PERCHÉ LA DIFENDI?” sbottai. Lui mi fissò irato.
“ Ho solo espresso la mia opinione su 2 persone che conosco bene! È Armando a litigare con tutti. Camilla non è così!” si difese.
“ Ora la facciamo santa protettrice della verità!” borbottai.
“ Queste battutine idiote conservale per quando sarà al nostro tavolo alle nozze del nipote. Sarò lieto di udire la sua replica…o temi possa metterti all’angolo? Sei una vigliacca! Inoltre non hai il diritto di giudicarla,visto che non brilli per sincerità!” mi umiliò Daniele tagliente.
“ Perché hanno litigato?” domandò Barbara. Giulia Mendoza e Jean si guardarono negli occhi.
“ Lo sai com’è tua madre. Era nervosa per il jet leg e ha sbottato. Risolveranno,vedrai!” la rassicurò Giulia Mendoza.
“ Zio Armando è arrabbiato con lei perché ha un amante?” la incalzò la ragazza di Giulietto.
“ Non conosco i motivi,Babi. So solo che i due hanno un caratteraccio e che sono contenta di essere tutta mia madre!” rispose la Mendoza.
 
“ E cosa si scrivevano? Comunque quel disgraziato è proprio un idiota a non aver inserito la password!” replico.
“ Sconcezze. Una serie di porcherie che non ti riferisco per non guastarti l’appetito!” risponde. Non che abbia chissà cosa da mangiare!
“ Pensi sia del nostro ambiente? Il fatto che alludano ad una sveltina durante una serata al club non vuol dire niente. Magari è una domestica!” ipotizzo. In fondo il tale pare che non scarti nulla!
“ Ho il suo numero. L’ho copiato,ma non è di nessuno dei miei contatti!” mi racconta concitata. Magari è una sua ex! Non sarebbe il primo!
“ Inviamelo su Whatsapp così controllo. Magari la ritrovo fra i miei contatti questa rovina famiglie!” le suggerisco. Regna il silenzio e poco dopo sento la vibrazione del mio cellulare contro la gota. Lo allontano un po’ dall’orecchio e leggo la notifica del suo messaggio. Lo apro.
“ Copio il numero su un foglietto,poi tramite il tastierino lo digito e ti dico. Ad ogni modo,anziché << Miss X >>,l’avrei denominata con appellativi meno lusinghieri,al tuo posto!” affermo. Copio il numero su un post-it e poi digito le prime cifre in sequenza. Man mano che aggiungo i numeri resta solo un contatto costante e mi porto una mano alla bocca.
“ Patrizia? Allora?” mi ridesta Lucia.
“ Non immaginerai mai a chi corrisponde quel numero!” esclamo con un ghigno maligno in volto. Addio alla tua famiglia serena,Danielino!
 
[Carmen]
Mai avrei immaginato di trascorrere in questo modo la vigilia delle mie nozze. Poi l’esordio della serata con il lubrificante vaginale è stato esilarante e so che mio padre si è trattenuto dal ridere per evitare di creare una lite fra zio Armando e il suo nuovo cognato.
“ Allora,Mario,come ti senti all’idea di accompagnare tua figlia all’altare?” domanda il padrone di casa a mio padre.
“ Penso a quando era piccola,a quando si nascondeva sotto al letto per farmi spaventare,a quando aveva paura di usare il vasino per timore che la mangiasse,a quando non voleva mangiare i broccoli e ad una disattenzione mia e di Sandra li buttava nel piatto di suo fratello!” risponde mio padre. Ci mancavano solo gli aneddoti sulla mia infanzia!
“ Vuoi dirmi che l’hai sempre saputo dei broccoli?” chiedo basita.
“ Direi di sì. Lo sapevamo!” risponde mia madre divertita. Sto per replicare quando il mio cellulare comincia a suonare. Chiedo il permesso prima di rispondere. Il numero è sconosciuto.
“ Pronto!” rispondo leggermente preoccupata.
“ Dottoressa Calderon,sono Diana Moncada Vidal. Non vorrei disturbarla a quest’ora,ma ho avuto la disgrazia di incontrare suo cugino al supermercato e per una sfortunata coincidenza la mia bambina ha preso il suo cellulare. Vorrei chiederle di fargli sapere di non averlo perso e che troverò un modo di farglielo riavere. Anche perché l’idea di ritrovarmi dinnanzi messaggi erotici o cose simili mi fa passare l’appetito!” esordisce la nostra nuova collaboratrice.
“ Per riportarglielo potrebbe partecipare al rinfresco per le mie nozze domani. Lui ci sarà!” la invito. È una cara ragazza e mi è simpatica!
“ Immagino quanto creda nel matrimonio uno così! Verrei volentieri,ma non saprei a chi lasciare la bambina!” borbotta.
“ Nessuno dei miei invitati odia i bambini,gliel’assicuro. Neanche Max!” obietto.
“ Farò il possibile,ma non le prometto nulla. Mi spiace per l’incidente,ma Aida è in quella fase in cui prende tutto quello che vede e lo mette nella sua borsetta!” si scusa. Sorrido immaginando una bimba mia e di Nick tutta pepe.
“ Max capirà. Buonanotte!” la saluto prima di riagganciare.
“ Dimmi che non stai giocando a fare da Cupido per nostro cugino!” mi supplica mio fratello allarmato.
“ Che sei matto? No! Semplicemente la bambina di Diana gli ha rubato il cellulare e lei è piuttosto preoccupata all’idea di imbattersi in un certo tipo di messaggi,quindi mi ha chiesto di suggerirle un modo per restituirglielo!” gli spiego.
“ Non avrete invitato alle nozze anche il disastro ambulante,quella Theresa,vero?” si allarma il padrone di casa.
“ Perché sarebbe un disastro?” domanda Milla.
“ Armando,spiega alla tua primogenita chi si è interessata per prima ai tuoi piedi precedendo Cookie!” ironizza il dottor Valencia.
“ La signorina è leggermente distratta: il futuro sposo per poco non arrivava all’altare in stampelle; ha graffiato la macchina di Daniele; rovinato un tailleur di Roberta; un vestito di Susanna; ha rischiato di far cadere tua zia; ed è inciampata nei miei piedi!” riassume brevemente zio Armando. Milla fissa con un ghigno divertito tutte le vittime in ordine di comparizione.
“ E noi la teniamo per risarcirla per aver perso l’udito,giusto? Non tanto con Nick e con zia Camilla,ma il resto della gente che hai citato,te compreso,non è molto cauta nelle reazioni!” sghignazza Milla. Scuoto il capo divertita.
 
[David]
“ Ancora nulla?” mi domanda mia moglie poggiando il capo sulla mia spalla e cingendomi con le sue esili braccia. Scuoto il capo.
“ E credi sia positivo o negativo come segnale?” incalza carezzandomi i capelli. Se lo sapessi,non verserei in queste condizioni!
“ Quando mai c’è qualcosa di positivo quando si parla di Jorge? Ha costretto persino te a mentire alla tua migliore amica!” osservo.
“ E questa Susan com’è?” mi domanda curiosa.
“ Più acculturata della tua amica (non che ci voglia molto!); stessi vestitini succinti della tua amica (pure lei sortirebbe il medesimo effetto anche se andasse in giro nuda). Spero solo che la maternità ne abbia mutato il look o povero bambino!” le rispondo laconico.
“ Sono sicura che tuo fratello lo accetterà,vedrai! Non credo ignorerà per sempre il richiamo del sangue!” mi rassicura.
“ Amore mio,vorrei essere ottimista quanto te! Mio fratello l’unico richiamo che sente non è quello del sangue,ma quello di un organo specifico che non citerò perché sei una signora!” obietto. Ridacchia divertita.
“ Io non vedo l’ora di fare la zia! In attesa magari di diventare mamma un giorno!” replica. Sorrido intenerito. Magari quando i suoi avranno smesso di guardarmi in cagnesco!
“ Non vedo l’ora,Honey!” ribatto baciandola.
 
[Junior]
Ho sempre pensato che l’astio di Daniele e mio zio fosse causato dal carattere del primo,ma forse il mio patrigno non aveva tutti i torti! Che bisogno ha di fare tutte queste domande su Hildegard? Non vede che sono già in difficoltà,riuscendo a stento a sollevare il capo dal piatto?
“ Armando,Junior non è dell’umore!” lo redarguisce aspramente Daniele. Lo ringrazio con lo sguardo. Anita porta altro vino in tavola.
“ E prima di disegnare borse cosa facevi?” domanda Hildegard a Nana. È masochista?
“ Cercava un marito ricco…pure con una certa insistenza,tanto da non disdegnare i letti altrui!” le risponde Pilar. Le lancio un’occhiataccia.
“ Disegnavo anche prima. Solo che non l’avevo mai detto a nessuno. È stata Aisha a scoprire il mio talento. Se adesso avessi un album e dei colori a portata di mano,col mio mood attuale,potrei disegnare borse per i prossimi 20 anni!” ribatte scontrosa Susanna.
“ Aisha sei tu? Hai dei capelli molto belli!” esclama Hildegard.
“ Grazie!” risponde educata mia sorella prima di servirsi un’altra tartina. Tra lei,Nick,Carlos e Nicola Mora pare una gara!
“ Dev’essere perché le hanno presentato il pettine sin da bambina!” borbotta Nana velenosa. Daniele si passa una mano sul volto.
“ Come mai Lucky è ancora qui? Ti sei già stancato di lei?” domanda Susanna curiosa e con la leggera frecciatina finale.
“ No. Ma qui c’è il giardino ed è più libera. Vorrei sistemarmi prima di riprenderla!” rispondo.
“ Il giardino? Fino a 4 giorni fa è stata benissimo al bilocale!” obietta.
“ Ho paura dei cani. Da piccola sono stata morsa ed ho bisogno di un po’ di tempo!” chiarisce Hildegard.
“ E gli hai imposto di scegliere fra te e Lucky,che è entrata nella sua vita prima di te e che sicuramente tiene a lui più di te! Brava! Dodo prima di te aveva una vita,sai? La sua vita non è cominciata di certo da quando si è imbattuto nella tua chioma fantasiosa e incolta! Hai qualche altro pregio nascosto? Vuoi chiedergli di rinunciare anche a tutti noi?” ringhia Susanna. Daniele e mia madre si fissano esasperati.
“ Allora? Com’è andata con Ugo?” domanda la moglie di Mario Calderon per porre fine a quella diatriba. Altro tasto dolente!
“ Ha conciato il suo cane come un albero di Natale!” le risponde il marito. È stato l’unico momento divertente della giornata!
“ Papà,poi hai controllato il vasetto di colla che ho comprato?” domanda Giulio.
“ Regalo naif,ma meglio della boccetta rosa di lubrificante!” commenta Milla. Roberta ridacchia divertita.
“ Non era meglio il mio regalo? Quello sì che è utile ed aumenta il divertimento!” obietta la sorella strana di Daniele,venendo fulminata da quest’ultimo. Mia madre arrossisce imbarazzata.
“ Non hai trovato la marca che usiamo di solito,ma se tiene bene,possiamo annoverarla fra le alternative!” gli risponde Daniele.
“ Ora dobbiamo solo cominciare! Che ne pensi di domenica? Possiamo metterci mano dopo aver addobbato l’albero!” si gasa Giulio. In fondo è sempre stato il loro hobby! Giulio è fortunato ad avere un padre come Daniele. Io e papà non abbiamo mai avuto hobby comuni.
“ Perché non provi anche tu? Magari potresti scoprire un nuovo interesse,Junior!” mi invita Daniele.
“ Sei sicuro?” gli chiedo esitante. In fondo è un momento loro!
“ Sicurissimo! Potrebbe non piacerti (come a Jean),ma potresti anche essere il terzo membro del nostro esclusivo club!” risponde. Sorrido.
“ Amore,hai chiesto una mano ad Anita per affettare il filetto per lo chateaubriand?” domanda Daniele a mia madre.
“ Che cos’è?” mi domanda Hildegard. Susanna si porta una mano alla fronte per poi scuotere il capo sfiduciata.
“ A casa tua c’era solo il vino o qualche volta hai sentito parlare anche della carne? Ti fanno paura anche le mucche?” borbotta Nana letale. Alzo gli occhi al cielo.
“ Della tagliata di carne,che di solito è poco cotta all’interno. Spero solo sia stata considerata un’alternativa per noi 4,che la carne cruda non possiamo proprio mangiarla!” le risponde Carmen.
“ Sì,Cami ha preparato delle polpette buonissime!” replica Aisha. Da come ne parla,immagino che il piccolo Mora che ha nella pancia le abbia chiesto in precedenza di assaggiarne qualcuna!
“ Ad Hildegard la carne poco cotta non piace. Mamma,diciamo che proprio la carne non la ama particolarmente!” affermo.
“ Junior,ci siamo appena liberati di un vegano,ti prego!” obietta Hermes,delicato come sempre.
“ Non importa! Possiamo rimediarle del salmone alla piastra!” risponde la mia mamma cordiale.
“ O del sushi. Troppo raffinato anche il sushi o almeno quello la tua amica pettinata con le bombe lo mangia?” interviene velenosa Susanna.
“ Mi dispiace crearvi dei fastidi!” borbotta la povera Hildegard. Avrei dovuto lasciarla a casa!
“ Papino era troppo impegnato ad ubriacarsi per insegnarti le regole base della buona educazione? Quando si è ospiti non esistono cibi che piacciono o non piacciono,sono ammesse solo le allergie e le intolleranze. Si mangia tutto e senza creare rogne alla gente! Come se Camilla e papà non avessero altri problemi nella vita diversi dal creare un menù adatto alla figlia segreta di Bacco!” sbotta Susanna sbigottendo tutti.
“ Mamma,possiamo parlare in privato io,tu e Daniele?” le chiedo. Mi fissa perplessa.
“ Visto che la chiacchierata non può proprio attendere,andiamo!” si rassegna facendomi spazio assieme a Daniele verso lo studio.
“ Perché gliel’hai detto sapendo com’è fatta? Adesso la sommergerà di merda finché non soccomberà!” esordisco una volta dentro.
“ E non le ho detto tutto! Pensa se le avessi raccontato perché << stai >> con lei! Junior,sai benissimo perché odia quella ragazzina e che questo è opera tua. Il tuo gesto è stato decisamente maturo,ma ogni azione comporta delle conseguenze e conoscevi benissimo il carattere poco pacato di Susanna!” ribatte mia madre.
“ Tu non approvi il mio gesto!” ne deduco.
“ Complimenti per la perspicacia! No,che non lo approvo,per la miseria! Fa male a te,a Susanna,alla famiglia che stiamo creando con tanto impegno e anche a quella ragazza. Non sarebbe né la prima né l’ultima ad affrontare questo imprevisto da sola. Oltretutto nessuno le ha puntato un revolver alla tempia. Lei era sobria,presente a sé stessa e se ha avuto tanto pelo sullo stomaco per fare quello che ha fatto,vuol dire che da qualche parte deve avere anche il coraggio per affrontare questa situazione da sola,senza complicare la tua vita,quella di Susanna e quella della nostra famiglia! Mi spiace davvero per quella ragazza,ma la nostra famiglia non può pagare vita natural durante per le stronzate che commette quello che per disgrazia di noi tutti è tuo padre! Quanto credi impiegherà Susanna a rendersi conto che non sei innamorato di Hildegard,ma di lei? Basterà il ritorno di Smeaton con le sue smancerie,che ti manderanno in bestia! E allora sai che accadrà? La odierà per essersi messa in mezzo e ti vorrà per sé lottando con le sue armi. Stai imparando a conoscerla e sai che non si arrende!” sbotta.
“ Quando fai così sembri la nonna!” le faccio notare.
“ Che con me aveva ragione. E mi è pesato ogni santo giorno non averle dato retta! E già che ci sei,oltre che proteggerla da ciò che (data la sua maggiore età) dovrebbe affrontare da sola,insegnale che la frittata non si taglia col coltello,prima che lo faccia Susanna!” si risente prima di abbandonare lo studio. Daniele mi fissa con biasimo. Questa cosa della nonna avrei dovuto risparmiarmela,lo so!
 
[Aisha]
“ Amore,non mangi?” mi sussurra il mio fidanzato baciandomi la guancia. Non ho molto appetito! Mi conosco,purtroppo,e so che se non sputo il rospo alla svelta,non riuscirò a frequentarli come se nulla fosse. Tornano in soggiorno Camilla,Junior e mio padre di pessimo umore.
“ Non ho fame!” mugugno. È un evento più unico che raro da quando sono incinta,ma non mi sento con la coscienza a posto!
“ Ginger,è ancora per quella storia? Prendilo da parte e parlagli! Non si arrabbierà!” replica. Lo fisso cercando di trovare il coraggio,che non arriva. Lui e Camilla si sorridono di tanto in tanto.
“ Allora? Per domani è tutto pronto?” domanda Junior a Nick e Carmen. Spero abbiano pronti anche i tappi da processione perché se Junior vorrà portare con sé anche la sua ragazza,Susanna darà vita ad uno show che ci spaccherà i timpani!
“ Direi di sì. Un modo un po’ atipico per festeggiare la vigilia delle nozze,ma è meglio di quegli addii al celibato e al nubilato con gli spogliarellisti!” gli risponde Nick. Che bacchettone!
“ E tu,Cami,hai già deciso cosa farai la notte prima delle nozze?” domanda la sorella strana di mio padre. Dopo la storia del lubrificante, credevo avrebbe avuto il buongusto di tacere per il resto della serata,ma l’ho evidentemente sopravvalutata!
“ Dormire per evitare le occhiaie del giorno seguente! E,no,non intendo assistere a spogliarelli e spettacoli di pari oscenità,Bea!” taglia corto Camilla ponendo un freno alle idee pazze di sua cognata.
“ Zio,lo sai che prima Fili ha provato a lanciare una pallina a Cookie,ma lui si è nascosto invece di riportarla? Ha paura delle palline?” comunica Stuart a Daniele. I genitori dei piccoletti si passano le mani sul viso.
“ Avete rotto qualcosa?” domandano Milla e Maggie quasi in contemporanea.
“ No,nulla! Zio,non abbiamo rotto niente!” risponde Anna.
“ Non è quello a preoccuparmi! La pallina era grande,vero? Cookie è ancora piccolino e con una biglia potrebbe soffocare!” risponde Daniele.
“ No,era la mia palla da tennis. La porto sempre nel mio zainetto dei giochi!” risponde Rori.
“ Comunque non ha ancora imparato il riporto. Il suo gioco preferito è mordicchiare le scarpe di tuo nonno. Magari le volte che verrete qui, sarete proprio voi ad insegnarglielo!” ribatte Daniele. Ridacchio immaginando la faccia del signor Armando.
“ Lucky invece l’ha presa,ma non l’ha riportata! Se l’è tenuta!” riferisce Maria.
“ Anche lei non ha ancora imparato il riporto. Impareranno,vedrete! Aisha,perché non mi aiuti a scegliere che bottiglia portare,visto che quella che è in tavola è finita?” le risponde Daniele per poi rivolgersi a me.
“ Ma io sono astemia!” obietto. Mi fissa perentorio. Svogliatamente lo seguo in cucina.
“ Direi questo o questo!” consiglio indicando a caso due bottiglie.
“ Uno è un bianco,quindi adatto ad un menù di mare; l’altro è da dessert,tesoro! Non siamo qui per questo. So che non mi volevi,che volevi un papà diverso,ma puoi dirmi che sta succedendo? C’è qualche problema con Carlos?” mi domanda.
 
Giulio era sotto shock. Sebbene fossero andati via in auto da qualche minuto,era ancora imbambolato a fissare il vuoto. E si era perso l’arringa di sua suocera per suo padre! Se non andavano a letto,c’erano vicini!
“ Vuoi una caramella? Hai avuto un calo di pressione?” gli chiesi preoccupata.
“ Stavano pomiciando. L’hai visto anche tu il movimento ondulatorio dell’auto e mio padre chino su di lei!” borbottò come un automa.
“ Magari le stava solo togliendo una ciglia dall’occhio.” cercai di metterci una pezza. Ci era capitato il peggiore dei padri,porca miseria!
“ COME PRIMA AL RISTORANTE? ANCHE QUELLO ERA UN FRAINTENDIMENTO? MIO PADRE E MIA SUOCERA VANNO A LETTO INSIEME,MALEDIZIONE!” replicò con una certa veemenza. Non lo giudicavo per quello scatto. Non potevo dargli torto!
“ Lo dirai a Babi?” gli domandai.
“ A parti invertite,lei me lo direbbe. Perché proprio ora? Possibile che non si renda conto che al mio bambino arriva tutto?” si sfogò. Anche al mio bambino arrivava tutto…compreso che colui che biologicamente era suo nonno era uno stronzo in grado solo di ferire gli altri!
“ Chissà quando il tuo bambino nascerà cosa troverà! Forse è un bene che gli arrivi tutto,così che sia già abituato!” commentai.
“ Spero non il suo nonno paterno e la sua nonna materna in un groviglio di lenzuola. Non saprei proprio come spiegarglielo!” rispose.
“ Non candidarmi fra coloro che potrebbero trovare le parole adatte,perché ho in mente solo parolacce!” replicai strappandogli un sorriso.
 
“ Io ho letto la lettera. Quella in cui parlavi di me!” vomito oramai satura di nasconderlo. Mi darà dell’impicciona,dell’invadente,ma anche lui è impiccione ed invadente!
“ Io… era uno sfogo. Non volevo che la leggessi. Né tu né nessun altro,tantomeno Camilla. Ero solo sconvolto!” si giustifica. Lo fisso stupita.
“ Non sei arrabbiato con me? Ho violato la tua privacy!” replico ancora stupefatta dalla sua reazione.
“ Ed io la tua pagandoti la retta dell’università!” osserva aprendo le ante di alcuni mobili.
“ Ma io ti ho accusato di cose non vere!” gli faccio notare non comprendendo a pieno i suoi gesti.
“ Ed io ho rischiato di non farti mai venire al mondo. Sai benissimo che dopo il mio atteggiamento tua madre avrebbe potuto intraprendere una strada ben diversa,una strada che avrebbe portato ad un epilogo diverso!” ribatte. Estrae dal frigo il cheddar.
“ NON CE LA FAI PROPRIO AD ACCETTARE DELLE SCUSE?” mi altero. E che cavolo!
“ Mi hai accettato nella tua vita e mi basta. Smettila di sentirti in colpa e mangia o il tuo Carlos si spazzolerà tutto. Fra lui e suo padre paiono usciti dal videogame di quella palla gialla che mangia tutto!” ribatte poggiando il pancarré e il cheddar sulla penisola della cucina. Ridacchio.
“ Pacman. Io a Camilla l’avevo detto che sarebbe stato meglio cucinare per più persone! E comunque anche Gamberetto è un Mora e magari mangerà quanto Carlos e suo padre!” commento. Afferra un coltello dal cassettone.
“ Spero di no. Spero prenda di te,della madre del tuo ragazzo,delle sue sorelle (magari quella non incinta,che so quanto mangia in condizioni normali),ma non di Carlos! Non basterebbero 2 stipendi a sfamarlo!” risponde preoccupato ed intento a strappare la pellicola del formaggio.
“ Cosa stai facendo?” gli domando perplessa dal fatto che sembri incurante del mio discorso.
“ Ti preparo da mangiare. Quello che avevi nel piatto di sicuro non sarà più lì per ovvie ragioni,quindi ti faccio un toast. È il massimo che so fare in cucina senza avvelenarti. Non voglio che Gamberetto muoia di fame,ma neppure avvelenato! Oltre che misantropo sono pure incapace in cucina!” risponde. È automatico per me posare la mano sul suo avambraccio come in un gesto di rassicurazione.
“ Non importa. Va bene così!” lo rincuoro ottenendo un mezzo sorriso. E per la prima volta da quando lo conosco,sono io a cercare il suo abbraccio. Resta così di stucco che gli cade il coltello di mano e per poco non gli finisce sul piede. Dovrò preparargli una valeriana prima di fargli prendere in braccio Gamberetto o gli verrà un coccolone!
 
[Giulio]
Pensare che tra 26 giorni sarà la vigilia del mio matrimonio mi strappa un sorriso. Il 2036 sta quasi per finire e quando è cominciato credevo che l’amore per me fosse un capitolo chiuso,che mio padre fosse uno stronzo e che l’unica sorella inflittami dal destino fosse Susanna. Ora è tutto così diverso che mi sembrano trascorse 3 vite,come se avessi atteso millenni per incontrare lei.
“ I nostri fratelli si sono innamorati!” mi sussurra Babi. La fisso confuso.
“ E di chi?” bisbiglio curioso.
“ Amore,fra di loro. Io e Daniele li abbiamo beccati in una lite difficilmente equivocabile!” mormora. Eh?
“ Ma a Junior non piacevano le donne acculturate?” obietto sottovoce.
“ E quindi le bomboniere ti sono piaciute!” ne deduce Camilla rivolgendosi alla mia futura moglie. Babi sorride.
“ Moltissimo,mamma. Siete stati due angeli!” replica lei. È il suono del campanello ad interrompere tale clima gioviale.
“ Aspettavamo qualcun altro,zia?” chiede Milla a mia suocera,che scuote il capo piuttosto curiosa di sapere chi sia. Ospiti imprevisti sono sintomo di maleducazione e di problemi in questa famiglia. Speriamo bene! Sarebbe troppo se mi facessi il segno della croce?
“ Bea,tu non hai invitato il tuo opossum,vero? Daniele è teso come una corda di violino,ancora di più dopo il tuo regalo,quindi non mi sembra dell’umore per conoscere nessuno!” si allarma quella poverina di Camilla,che ha la disgrazia di conoscere zia Bea dalla nascita.
“ Opossum? Zia,hai un animale domestico?” domanda curiosa Charlotte. Non ci è dato ascoltare la replica di zia Bea,perché entrano in casa come due furie mia madre e la signora Uribe.  Ci mancava solo la Cavalcata delle Valchirie!
“ Signora,non sono riuscito a fermarle!” si scusa John. C’ha pure provato a fermare mia madre? Trent’anni a suo servizio e non ha ancora capito nulla di quanto sia vano tentare di farla ragionare?
“ Lasci stare,John. È vero il detto: << Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei >>. Questa ne è la lampante dimostrazione: due cafone!” ribatte Camilla indicando le due piuttosto schifata. La signora Uribe si avvicina direttamente a zia Bea e le tira un potente manrovescio che azzittisce tutta la sala,almeno finché il campanello non suona nuovamente. Ad accedere a quella che da casa di mio padre si è tramutata nella nuova sede del mercato ittico sono il marito della pazza che ha schiaffeggiato mia zia e il figlio. Mancano solo Stella e Olga Uribe per essere al completo!
“ E tu che ci fai qui?” domanda quella pazza al masochista che l’ha sposata.
“ La stessa domanda che ci facciamo noi. Che ci fate tutti qui? Il mercato ittico non è a quest’indirizzo. Siete fuori zona!” sbotta Roberta. La sua delicatezza proverbiale mi strappa un sorriso. In tutto questo,la povera zia Bea si tiene ancora la guancia con la mano.
“ Il GPS dell’auto mi ha portato qui. LUCIA,MA SEI IMPAZZITA? CHE LE HAI FATTO?” la redarguisce il marito notando lo zigomo arrossato di mia zia. In sala tornano pure papà e Aisha,la quale regge un toast in cui si alternano fette di pancarré e formaggio fuso.
“ Non ci credo! Hai invitato anche lei per sparare la grande novità?” esclama Aisha alludendo alla presenza di mia madre. Mio padre nega.
“ Signora,mi scusi,gli addobbi che aveva chiesto di radunare dalla soffitta,sono nel disimpegno,ma non sono riuscita a selezionare solo quelli rosso ed oro,come aveva chiesto!” comunica Anita alla padrona di casa.
“ Grazie. Se sopravvivremo a questa cena,sabato mattina io e Daniele faremo una cernita,anche perché la nostra casa è con colori caldi e l’argento stonerebbe. Anita,domani,a parte stendere il bucato e accudire i cani,può ritenersi libera e per sabato…” la domestica la interrompe.
“ Il dottore mi ha chiesto se fossi disponibile a restare tutta la giornata e va bene,signora! Non c’è bisogno di chiederlo!” afferma Anita.
“ Grazie. Saremo all’incirca 15,ma le faremo sapere meglio. Per il menù,decideremo assieme sabato! Può andare in cucina,la chiameremo noi più tardi,quando le lottatrici di sumo se ne saranno andate!” ribatte mia suocera con una leggera frecciatina al veleno finale. Mio padre ride.
“ Bea,ti sta per spuntare il molare del giudizio? Sarebbe anche ora!” scherza papà. Aisha scuote il capo divertita.
“ Papà,posso farti una domanda?” gli chiede Roberta. Papà annuisce con un sorriso.
“ Tu e la mamma avete dato l’autorizzazione per organizzare qui il mercato ortofrutticolo? Lo chiedo perché nella vita ho conosciuto verdurai ben più distinti!” replica la mia sorella maggiore rinomata per il tatto.
“ La signora è arrivata qui ed ha schiaffeggiato Maria Beatrice!” lo illumina il signor Armando.
“ LE CORNA LE HANNO DATO ALLA TESTA? COME OSA PICCHIARE MIA SORELLA?” interviene papà col suo solito tatto da ippopotamo. È migliorato solo con noi della famiglia. Con il resto del mondo continua ad essere un bulldozer!
“ DEV’ESSERE UNA TARA DI FAMIGLIA INFILARSI NEI MATRIMONI DEGLI ALTRI! SUA SORELLA È LA PUTTANA DI MIO MARITO! SIGNORINA,AVANTI,DICA A SUO FRATELLO A CHI SCRIVE SMS SCONCI!” strepita quella donna. Zia Bea ed Uribe?
“ Nonno,perché la signora ha detto una parolaccia?” domanda Anna. Neanche la presenza di 5 bambini ha fermato questa pazza!
“ Perché di signorile ha poco,cucciola!” le risponde il signor Armando facendola accomodare sulle sue ginocchia.
“ L’opossum è lui?” domanda mio padre scandalizzato.
“ Ornitorinco.” trilla zia Bea. Susanna la fissa basita.
“ Speriamo solo non ce li legga gli sms sconci! Finirà per passarci la fame!” sghignazza il signor Calderon.
“ Zio,non è il momento,per cortesia. La cosa è grave: nell’università diretta dal signore la mia Ginger ci studia. Come credi potrà prenderlo più sul serio sapendo che nell’intimità si fa chiamare in questo modo e soprattutto che l’intimità la vive con sua zia?” obietta Carlos.
“ Direi che le perplessità più evidenti le ha espresse tutte in modo sintetico e chiaro!” borbotta mio padre.
“ Ci imparenteremo col geniaccio dalle gambe divaricate della figlia illegittima del signore! Posso urlare?” domanda la mia sorellina minore.
“ Io vorrei solo spiegarle che…non è come pensate! Io e Bea ci siamo conosciuti 37 anni fa,poi…” mio padre lo interrompe.
“ Non sapevo 37 anni fa avesse avuto un trauma cranico con conseguenze ancora attuali! Mi spiace!” ironizza Hermes beccandosi una gomitata da Lotte,anche se ciò che ha detto credo sia pensiero comune.
“ Non c’è bisogno che ci spieghi gli anni in cui siete stati insieme e quali no,se la vostra relazione si è svolta in concomitanza dei Mondiali, delle Olimpiadi o se avete copulato in un anno bisestile! E non venga a parlarmi d’amore,per cortesia! Amo questa donna da quasi 50 anni e se negli anni separati avessi avuto modo di chiarirmi con lei,col cavolo che l’avrei lasciata andare di nuovo! Avrei mandato all’inferno tutto pur di stare con Camilla,quindi che non si azzardi a tirar fuori frasi da cioccolatino,che mi danno la nausea!” afferma mio padre.
“ Io con Bea ho sempre avuto intenzioni serie!” si difende Uribe.
“ Serie come il cuore che le ha regalato? Perché se è così siamo a cavallo! Ha intenzione di sposarla con dei mariachi a suonare l’Ave Maria? Raffinato il suo presente…le occupa mezzo decolleté,il quale non è neppure minuscolo grazie alla mastoplastica additiva! La prossima volta le regali qualcosa di ancora più appariscente e sgargiante così la portiamo direttamente a Rio per festeggiare il Carnevale e magari vi sposate su un bel carro con il prete in costume da bagno che balla la samba durante l’omelia!” borbotta mio padre con una punta di veleno. Babi ridacchia divertita e il signor Armando ha il capo nascosto fra le mani. Mia suocera si trattiene fino all’ultimo prima di ridere e lo stesso fa Roberta.
“ Papà,ma non è il pensiero che conta?” gli domanda Susanna.
“ Chissà a cosa pensava quando l’ha comprato…mi sa che non voglio saperlo! Secondo me va avanti a cannabis! È l’unica spiegazione ce mi do!” risponde papà prima di rimettersi a sedere imbufalito. Camilla gli accarezza la mano.
“ O forse la serietà delle sue intenzioni l’ha mostrata pochi giorni fa invitandola alla festa del suo anniversario di matrimonio? Complimenti per la classe! Prima di parlare di << intenzioni serie >> faccia pace col cervello che ha al di sopra dell’ombelico e decida cosa diamine vuole dalla vita. Magari si faccia aiutare da un terapeuta!” ringhia mio padre verso Uribe.
“ Amore,vuoi un analgesico?” gli domanda Camilla premurosa.
“ Vorrei solo che le nostre cene fossero tranquille,angelo mio! Ma immagino che le nostre uniche cene destinate ad essere tranquille siano quelle a due. Almeno quelle nessuno ce le guasta!” le risponde mio padre per poi strapparle un bacio.
“ Tuo padre non vuole prestarmi il denaro per comprarmi l’abito per le tue nozze!” mi comunica mia madre.
“ Ti ha scambiato per la maestra dell’asilo? Oddio! Siamo passati dal mercato del pesce al giardino d’infanzia!” esclama Roberta.
“ Anche se per anni,i tuoi occhi l’hanno sempre visto a forma di carta di credito,il mio compagno non è una banca! Recati presso un istituto di credito e domanda un prestito. Sarà tempo perso,ma fai questo tentativo invece di starci sempre fra i piedi! La signora è qui per le infedeltà di suo marito; tu che c’entri? Che altro vuoi da noi? Il motivo per il quale nei film,nelle serie tv,anche le manipolatrici sgualdrine come te hanno un lieto fine,a differenza tua,ce l’hai davanti: loro cambiano,mentre tu sei la stessa stronza di sempre,che si diverte a veder star male gli altri! Era una cena importante per noi,la prima cena con tutta la famiglia riunita,e tu l’hai rovinata!” sbotta Camilla. In effetti!
“ Legalmente questa è ancora casa di mio marito!” obietta mia madre. Mia suocera ridacchia.
“ Ma quale marito? Tu non hai un marito! Il tuo matrimonio non esiste. Non è mai esistito!” replica Cami.
“ Camilla è sempre stata la sola ed unica signora Valencia,padrona di questa casa e del mio cuore. Sempre.” conviene mio padre.
“ Spero la tua non sia una richiesta di prestito per me. Sarebbe indecente chiedermi dei soldi per l’abbigliamento da indossare alle mie nozze!” rispondo a mia madre basito. A mio padre scappa una risata amara.
“ Da quando tua madre conosce la decenza? Se così fosse,starebbe spazzando il pavimento nel suo appartamentino anziché rompere le scatole pure stasera! Immagino che ora tirerà fuori la boiata della madre dello sposo. Perché lei è stata madre solo per questo e quando conveniva a lei!” afferma mio padre duramente. Non posso contraddirlo perché purtroppo ha ragione!
“ Ma se ho smesso di lavorare per fare la madre!” obietta mia madre.
“ Infatti Armando per il dispiacere si è strappato tutti i capelli. Quello che ha in testa è un parrucchino! Niente facevi in Ecomoda e nulla facevi in casa. Giulio e Susanna li hanno cresciuti Anita e le varie babysitter. E se non c’erano loro,ero io a cambiarli,io a rimboccar loro le coperte,a legger loro la favola della buonanotte,a svegliarmi per le poppate notturne. O dobbiamo parlare di come hai fatto la madre 26 anni fa portando un bimbo di 3 anni e una neonata da tuo padre per punirmi e per fare i porci comodacci tuoi? Giulio e Susanna per te erano solo dei fastidi,degli ostacoli al trascorrere tutte le giornate ad oziare: hai preso a dar corda a Susanna quando ha iniziato a voler imparare a mettere lo smalto,a truccarsi,perché non si trattava più di fare la madre,ma la teenager! Già è tanto che tu sia stata invitata a queste nozze,Patrizia. Lo dirò chiaramente, visto che non c’arrivate e non siete dotati di buongusto, tu e quell’altra feccia umana che sta a Zurigo dovreste avere la decenza di non presentarvi proprio a questo matrimonio e di stare lontani anni luce dalla nostra famiglia!” ribatte mio padre. Non ha tutti i torti!
“ Mentre adesso hai con te la madre del secolo,no?” si risente mia madre.
“ Puoi dirlo forte! Camilla è amorevole,presente,paziente,gentile, dolce. Chiedilo a Roberta,a Junior,a Barbara se nell’arco della loro vita ci sono mai stati altri motivi diversi dal lavoro a tenere Camilla lontana da loro! La risposta sarà negativa!” replica mio padre.
“ Quando spasimava per te era lavoro? Pure tu lavoravi passando il tempo nel tuo studio a pensare a questa gattamorta?” si oppone mia madre.  
“ Ma poi facevo il genitore. Cosa che tu non hai mai fatto! Sì,passavo il mio tempo a pensare a lei e Cami (che non è una gattamorta) faceva lo stesso (anche se non dovresti evidenziarlo,visto che tutte le nostre pene sono colpa tua e di quell’altro cerebroleso),ma siamo stati anche genitori,con qualche pecca,ma lo siamo stati e lo siamo tuttora! Io il padre l’ho fatto. A mio modo,ma l’ho fatto!” si difende papà.
“ Smettetela,per favore! Dovevate darci una buona notizia ed invece questa cena sta andando male dall’inizio alla fine!” interviene Susanna. C’è da dire che mia sorella ha sempre preso male i litigi fra i miei genitori. Sin da quando era bambina odiava sentirli gridarsi addosso!
 
A svegliarmi fu il cigolio della porta. Sebbene avessi 15 anni,non avevo ancora il vizio di chiudermi dentro la notte e forse sbagliavo,visto che mi veniva interrotto il sonno. Odiavo essere svegliato nel cuore della notte,soprattutto se il giorno seguente c’era scuola!
“ Giulietto,sono io!” esclamò quella peste di 12 anni con cui condividevo il DNA. Prese a scuotermi senza alcuna delicatezza.
“ Che incubo hai avuto stavolta? Un ladro cercava di accaparrarsi le tue Jimmy Choo viola o non trovavi delle Louboutin del tuo numero?” mugugnai con gli occhi ancora chiusi.
“ Mamma e papà stanno litigando. Non riesco a dormire!” mi narrò. Trattenni un’imprecazione.
“ E dov’è la novità? Mamma e papà litigano praticamente a giorni alterni!” bofonchiai sperando di poter tornare a dormire. I miei auspici di una notte serena sparirono quando constatai che non aveva alcuna intenzione di alzarsi dal mio letto.
Con santa pazienza abbandonai il calore delle mie coperte,mi infilai le pantofole e la scortai fuori dalla mia camera facendole strada in corridoio,dove effettivamente riecheggiavano le loro urla ( soprattutto il tono di voce stridulo di mia madre).
“ LUI MI CHIAMA COL NOME DELLA SUA EX MENTRE FACCIAMO L’AMORE E DOVREI TACERE! L’HAI RIVISTA? CI SEI ANDATO A LETTO? POSSIBILE CHE SEBBENE SIANO TRASCORSI 26 ANNI TU NON RIESCA A DIMENTICARLA?” gridò mia madre.
“ Dev’essere perché aveva la voce più soave della tua,che mi sta perforando i timpani. I ragazzi dormono quindi smettila di crocchiare come l’anatra che sei! Mi sarà scappato,ok? Non la vedo e non la sento da anni,quindi piantala con questa storia! Stai facendo una tragedia per nulla,come sempre! Ma è notte fonda ed i ragazzi stanno dormendo,porca troia!” sbottò mio padre.
“ NEANCHE AL FUNERALE DI ROBERTO? SEI ANDATO LÌ PER LEI! PERCIÒ MI HAI VIETATO DI ACCOMPAGNARTI,PER FARLA PIANGERE SULLA TUA SPALLA! MAGARI L’HAI PURE CONSOLATA NELL’UNICO MODO CHE CONOSCI! TU NON SEI ANDATO AL FUNERALE DEL PIÙ CARO AMICO DI TUO PADRE,MA AL FUNERALE DEL PADRE DELLA TUA AMATA EX!” lo accusò mia madre.
“ MA COME CAZZO TI PERMETTI? ROBERTO ERA COME UN PADRE PER ME. VOLEVO CONSOLARE LA POVERA MARGHERITA! ENTRAMBI MI SONO STATI ACCANTO QUANDO I MIEI SONO MORTI ED IO NON SONO UN INGRATO! E TI ASSICURO CHE LA MIA CARA EX NON È DI SICURO IL GENERE DI DONNA CHE SI FA CONSOLARE NEL MODO A CUI HAI ALLUSO TU! NÉ SI VENDEREBBE MAI AL PRIMO CHE PASSA PER RISCATTARE UN’AUTO! LEI NON È COME TE O COL CAZZO CHE L’AVREI AMATA TANTO!” si offese mio padre.
“ Daniele,mi…” mia madre tentò di scusarsi,ma la porta della loro camera si spalancò.
“ VAI AL DIAVOLO! E SAI CHE TI DICO? CHE SPERO DI SOGNARLA,ALMENO NEI MIEI SOGNI SARÒ PIÙ SERENO,VISTO CHE LA MIA REALTÀ È AVVELENATA DALLA TUA PRESENZA! E,SE CE NE FOSSE STATA L’OCCASIONE  E SE FOSSE STATA ANCORA INNAMORATA DI ME,NON MI SAREI FATTO DI CERTO SCRUPOLI A RIPRENDERMELA PER POI SBATTERTI FUORI DALLA MIA VITA,STRONZA! NE AVREBBERO BENEFICIATO ANCHE I MIEI FIGLI!” tuonò mio padre prima di sbatterle la porta in faccia.
Si mosse con ampie falcate verso la camera degli ospiti,ma ci notò in corridoio basiti. Susanna era così spaventata da stringere nei pugni serrati la mia canotta.
“ Vi abbiamo svegliato,vero?” ci chiese. Annuii.
“ Litighi con la mamma perché vuoi ancora bene alla tua ex fidanzata?”  gli chiese Susanna con un’audacia che io non possedevo. Lui la fissò per poi carezzarle il capo.
“ Promettetemi che vi sposerete solo per amore. Che non vi unirete in matrimonio solo per ovviare alla solitudine,per l’orologio biologico o per queste idiozie!” ci ordinò.
“ Papà,io mi sposerò solo quando troverò un miliardario che mi vorrà bene e che mi porterà a vivere in un castello!” rispose Susanna. Mio padre scosse il capo sconfitto per poi allontanarsi dopo aver sussurrato un << buonanotte >> afflitto.
 
“ Giulio,visto che tutti dicono che non ho tatto,spiegale cortesemente che ritrovarmela fra i piedi di continuo mi fa pensare ogni volta ai 40 anni senza Camilla e al fatto che avrei potuto perderla per sempre e ciò potrebbe trasformarmi nel suo assassino,quindi CHE SI LEVI DAI PIEDI IPSO FACTO!” sbotta mio padre. Mia madre va via sbattendo la porta.
 
[Bianca]
“ Vai a casa,Lucia. Fra un po’ ti raggiungo!” intima il rettore a sua moglie. Che faccia tosta! Dopo averle detto che la tradisce da sempre, ha pure l’ardire di impartirle degli ordini!
“ Mi raggiungi per riprendere le tue cose,immagino! Vivrai qui con la tua puttana o opterai per un residence?” ribatte sprucida la moglie.
“ Vuole insultare mia sorella? Lo faccia fuori di qui! Ci sono dei bambini. Soffre di cataratta? È per questo che non li vede? Inoltre casa nostra non è un hotel ad ore,quindi non staranno qui da noi i due amanti!” sbotta Daniele Valencia. Non credo immaginasse così questa cena!
“ Arrivederci!” saluta stizzita per poi andarsene.
“ Mi dispiace! Mia madre sa essere meglio di così!” borbotta Leonardo.
“ Ha cose ben più gravi per cui dispiacersi. Cose che mi auguro non si ripetano oppure non arriverà a dispiacersi perché di lei non resterà neppure la cenere! Accompagni quella squilibrata che le ha dato la vita e le prepari una valeriana!” ribatte il dottor Valencia urtato.
“ Danielino,sei arrabbiato? Il mio ornitorinco può restare,vero?” interviene la sorella svitata. Tiro una gomitata al mio ragazzo perché non scoppi a ridere. Non mi pare il contesto e rischierebbe di diventare il sacco da boxe del padrone di casa!
“ Se vuoi che ne facciamo una pelliccia,può rimanere. Se ancora ci tieni alle sue prestazioni,congedati da lui e senza dare spettacolo,che mi pare che la sua consorte ne abbia già dato a sufficienza!” le risponde il fratello.
“ Ma Danielino!” protesta quella donna.
“ DANIELINO È STANCO DEI TUOI COLPI DI TESTA! SONO 60 ANNI CHE SOPPORTO LE TUE FOLLIE! POSSO ESSERE SATURO ANCH’IO O LA MIA PAZIENZA DEV’ESSERE ILLIMITATA PERCHÉ HO LA DISGRAZIA DI AVERE IL TUO STESSO DNA? E visto che in 2 non fate un cervello sano,si farà come dico io: domani,onde evitare che sia un altro video ben più ardito il più cliccato online,il tuo amore adorato assieme alla pazza che ha sposato e alla loro progenie se ne starà a casetta sua,che questi due benedetti ragazzi aspettano di sposarsi da 8 anni e non è che tu e questo potete rompere loro le uova nel paniere!” sbotta lui.
“ Per una volta sono d’accordo!” borbottano all’unisono zio Armando e zio Mario.
“ La signora Lucia mi sembra alterata e queste nozze le sogniamo dal nostro primo bacio!” balbetta Carmen per scusarsi.
“ Appunto! Vediamo di mandarle in porto,visto che non ci sono Trimalcioni di mezzo in questo caso!” borbotta il padrone di casa.
“ Dottor Valencia,c’è un’altra cosa che deve sapere di me e Bea. Trent'anni fa io e Bea…sua sorella è rimasta incinta!” vomita il rettore. È masochista? Vuole morire? Che modi sono di dire le cose alla gente?
“ Incinta? Per questo sei sparita?” domanda la signora Camilla a sua cognata. Lei annuisce.
“ Hai perso il bambino?” le chiede il fratello leggermente scioccato. La sua compagna e la sua primogenita lo prendono per mano.
“ Maria Beatrice non se l’è sentita di tenerlo lì per lì e l’abbiamo dato in adozione!” risponde lui. Ora lo ammazza!
“ E ME LO DICE COSÌ? HA IMPOSTO A MIA SORELLA DI ABBANDONARE SUO FIGLIO E ME LO VIENE A DIRE IN FACCIA?” sbraita il padrone di casa.
“ Danielino,lui non mi ha imposto nulla. L’ha scoperto solo dopo. Abbiamo provato a cercarlo,ma era già stato dato a dei genitori adottivi!” gli spiega la sorella. Il dottor Valencia si passa le mani sul viso e anche la signora Camilla pare sconvolta.
“ Hai avuto 9 mesi per parlarmene. Ti avrei fatto cambiare idea,ti avrei aiutata a crescerlo,ti avrei sostenuta,Bea. Perché non ne hai parlato con Marcella,con Dan o con me?” le domanda la padrona di casa.
“ Avevi già i tuoi problemi,Cami!” si schermisce la sorella del dottor Valencia.
“ E SICCOME CAMI AVEVA GIÀ I SUOI PROBLEMI,HAI PERMESSO CHE UN VALENCIA VENISSE CRESCIUTO DA CHISSÀ CHI PER NON DARLE UN PROBLEMA IN PIÙ? SAREBBE BASTATO PARLARNE CON MARCELLA,SE NON VOLEVI CARICARE CAMILLA! C’È UN RAGAZZO COL NOSTRO SANGUE,CHE MAGARI MUORE DI FAME,MALEDIZIONE! SEI UN’OCA EGOISTA CHE PENSA SOLO AI RITOCCHINI E AGLI UOMINI! MAMMA E PAPÀ SI SAREBBERO VERGOGNATI DI TE SE FOSSERO STATI QUI PROPRIO COME MI VERGOGNO IO!” sbotta Daniele Valencia per poi abbandonare la sala imbufalito.
“ Lo zio Daniele si è arrabbiato?” domanda Filippo.
“ Sì. Uno fa tanto per organizzare una cena e se la ritrova trasformata in una specie di mercato…sfido a non incavolarsi! Bambini,potete andare dai cagnolini. Quando sarà pronto il resto,vi chiameremo!” borbotta il marito di Milla. La signora Camilla si alza dalla sua postazione.
“ Cami,dove vai?” le domanda zio Armando.
“ Ad evitare di restare vedova o di dover portare le arance in carcere al mio futuro marito. Bea,mi hai delusa!” risponde sua sorella per poi rivolgersi alla cognata prima di allontanarsi pure lei.
 
[Daniele]
La serata stava andando benissimo (regalo di Bea a parte) ed invece quelle due venditrici ambulanti hanno rovinato tutto trasformando la nostra cena di famiglia in un manicomio. Quei poveri bambini hanno sentito una marea di parolacce ed ho faticato molto a non prendere Patrizia e l’amica sua per i capelli per poi sbatterle fuori.
Cerco di calmarmi fissando la foto mia e di Cami posta sul lato destro della mia scrivania. L’ho lasciata in soggiorno senza neppure darle un bacio ed è una cosa che non succede mai. Non da quando ho rischiato di perderla!
 
Rientrai a casa con mia moglie di pessimo umore dopo la cena da Marcella. Avevo le supposizioni della ragazza di mio figlio nella testa a fare da sottofondo al ricordo del bacio rubato a Camilla che si ripeteva senza che potessi fermarlo. Le sue labbra,il suo profumo,la sua nuca, la sua schiena…non riuscivo a smettere di pensare a qui pochi istanti,al suo sapore,al suo respiro caldo contro il mio viso.  
“ Che hai?” mi domandò Patrizia. Risposi con un mugugno infastidito.
“ Anita,dov’è mia sorella?” domandai alla domestica.
“ Dottore,è uscita dopo di lei e non è ancora rientrata,a dire il vero!” mi rispose la cameriera. Alzai gli occhi al cielo. Dovevo parlarle immediatamente per ritrovare il sonno e ricevere una risposta a tutte quelle domande che mi stavano affollando la mente.
“ Quando rientrerà…” ad interrompere la mia frase fu proprio l’ingresso di Bea,impegnata in una conversazione telefonica.
“ […] Se vivessi per conto mio,ti ospiterei anche,Cami,ma sto da Danielino!...Appunto! Magari potrei andare a stare da Marce,così che tu possa venire con me!...E non ti sta bene Armando,non ti sta bene Marcella,cosa vuoi che faccia? Che ti faccia dormire nella stanza padronale di Danielino?...Va bene: la smetto di scherzare,ma non urlare! Mi hai perforato un timpano!...Dimenticavo che è un tabù per te!...Ti devo lasciare. C’è Danielino che mi fissa!... Notte! A domani,Cami!...Vedrai che ad Armando passerà!” le sentimmo dire.
“ Ciao! Siete appena rientrati?” mi chiese tutta allegra.
“ Pochi convenevoli. Ti aspetto nel mio studio. E sbrigati che ho sonno!” intimai a mia sorella.
“ Ma,amore…” tentò di protestare Patrizia. Ci mancava solo lei!
“ Vai a letto. Devo parlare da solo con mia sorella!” le ordinai perentorio. Feci strada a mia sorella,la quale mi seguì di malavoglia. Come se poi avesse avuto altra scelta!
“ Che c’è?” mi chiese una volta dentro. Chiusi la porta a chiave. Prese a toccare gli oggetti sulla mia scrivania urtandomi parecchio i nervi.
“ NON TOCCARE LE MIE COSE,MALEDIZIONE! LO SAI CHE MI DÀ FASTIDIO! Perché Camilla racconta balle? Il coglione si è davvero rotto una gamba o è una bugia come quella del fisioterapista marpione? Che c’è sotto? Perché è tornata qui senza Trimalcione e con una serie di scuse da rifilare alla sua famiglia?” le domandai senza giri di parole. Mi fissò confusa.
“ E a te che importa? L’hai ignorata per anni ed ora t’interessa la sua vita?” replicò senza scomporsi. La sua calma mi urtava i nervi.
“ Sua figlia è preoccupata. Aspetta mio nipote,purtroppo,e mi avete fatto tutti la morale perché l’ho rinnegato,mentre ora pare che a nessuno importi quanto possano nuocere al bambino le paturnie della madre!” farfugliai. Mia sorella era la rana dalla bocca larga e non potevo confessarle i miei sentimenti col rischio che le rivelasse a Camilla facendole fare delle enormi risate alle mie spalle.
“ Barbara può stare tranquilla. Va tutto bene. Cami sta benissimo. E starà ancora meglio quando nascerà il bambino!” rispose mia sorella.
“ Che vuoi dire?” le domandai confuso.
“ Non la ami più,giusto? Quindi è giusto che tu non sappia nulla di lei,visto come la tratti. Meritasse almeno di essere maltrattata in quel modo! È sempre stata così dolce ed invece tu riesci solo a ferirla ogni volta che apri bocca! Pensa alla tua vita e lasciala in pace! Tieni il tuo sadismo lontano da lei,Danielino! Hai già fatto a sufficienza!” mi freddò prima di imboccare la porta ed andarsene. Restai lì sconvolto con le lacrime agli occhi e non mi costrinsi ad arginarle.
 
“ Non mi rispondevi e mi sono preoccupata! Posso,amore?” fa capolino il mio amore dalla porta. Mi massaggio gli occhi scostandomi leggermente dalla scrivania perché si accomodi sulle mie ginocchia.
“ Tu puoi tutto e non devi bussare,lo sai!” borbotto. Mi raggiunge e si accomoda sulle mie gambe strappandomi un bacio.
“ Abbiamo le mani legate,vero? Se lo volesse,potrebbe essere lui a cercare noi,ma non il contrario,non è così? Bea ha perso ogni diritto dopo 3 mesi dal suo abbandono,da ciò che so! Non possiamo fare nulla?” esclama carezzandomi i capelli. Scuoto il capo stringendola a me.
“ Se lo conoscessi,gli consiglierei di non cercare sua madre. Non ci guadagna a ritrovare una pazza come Bea!” rispondo stringendola a me.
“ Ma a ritrovare uno zio come te,sì!” ribatte cingendomi forte. La bacio per poi sfiorare il suo naso con il mio.
“ È che mi fa uscire di testa,lo capisci? Lei e quel cretino avrebbero potuto crescere il loro bambino assieme e non hanno voluto; mentre a noi è stata tolta quella possibilità ed ora stiamo lottando come dei pazzi per averne un’altra! Vorrei dar loro una botta in testa ciascuno!” mi sfogo.
“ Noi avremo quell’occasione perché la meritiamo,Valencia. E sarai un ottimo papà,il migliore!” mi rassicura ottenendo un bacio.
“ E poi una botta in testa potrebbe raddrizzarli,ma anche peggiorarli. Dipende dalla botta!” ironizza strappandomi un sorriso.  
“ E poi penso a Barbara e Giulio. Penso a come devono essersi sentiti quando mia sorella ha vomitato la notizia,visto che hanno da poco perso il loro bambino!” aggiungo rammaricato. Avrebbe dovuto parlarne con me e Camilla. C’avremmo pensato noi a parlarne con Giulio e Babi!
“ Perché sei un papà meraviglioso! Ed è anche per questo che Barbara vuole che la scorti all’altare! E che Aisha accetta di accompagnarti a scegliere il vino sebbene sia astemia! Che vi siete detti di bello?” replica carezzandomi la nuca. La bacio ancora.
“ Ha letto la lettera. Quella in cui parlavo di lei. Ci siamo chiariti. Mi ha abbracciato. Era la prima volta. Ero così felice prima di tornare in soggiorno e ritrovarmi al mercato del pesce!” le racconto emozionato giocando con i suoi ricci.
“ L’ha letta ed ha capito tante cose. Amore,io sono certa che questo ennesimo scossone non distruggerà la nostra famiglia e che finiremo per diventare ancora più uniti!” mi rassicura. Come farei senza di lei?
 
[Jean Lou]
“ Amore,come ti senti?” mi domanda Giulia. Un altro cugino in questa famiglia! Pensare che ho sempre pregato di non avere in casa una copia di zio Daniele ed invece fra tutte le combinazioni che mi vengono in mente,mi sembra l’alternativa meno malvagia,se non contiamo una possibile somiglianza di questo ragazzo con mia madre!
“ Siamo troppo prolifici in questa famiglia!” borbotto sconcertato.
“ L’ha presa male!” borbotta mio suocero alludendo a zio Daniele.
“ Vorrei vedere te se scoprissi che tua sorella ha abbandonato suo figlio da qualche parte! Per una volta che Daniele ha una reazione normale!” replica mia madre più nervosa del solito.
“ Ti ricordo che mia sorella per 40 anni non mi ha detto di chi fosse figlia la sua primogenita!” le rammenta Armando.
“ Ma la conoscevi. Non è la stessa cosa. Non sapevi quale sangue le scorresse nelle vene,ma l’hai sempre saputa al sicuro: un’eccellente istruzione,un’egregia educazione,ben vestita e ottime amicizie. Cresciuta da un cafone buzzurro,ma al sicuro perché protetta da sua madre! Roberta è come se fosse sempre stata una Valencia: educata,raffinata,colta. Non c’ha messo molto ad integrarsi proprio perché è sempre stata la figlia che mio fratello ha sempre sognato con l’amore della sua vita. Camilla,nonostante gli sbagli non dipesi da lei,ha fatto un lavoro a dir poco egregio! Mentre questo ragazzo potrebbe essere chiunque e ritrovarlo sarà impossibile! E anche ammesso che riuscissimo nell’impresa, chi ci dice che la vita non l’abbia trasformato in un malvivente,in uno spacciatore,in uno che vive di escamotage?” obietta mia madre.
“ Marcella,facciamo per capirci: non sto dando torto a tuo fratello ed evidentemente non è solo il nipote sperduto in mezzo al nulla ad averlo spinto a ricoprire di insulti vostra sorella. È lampante che la considera una pazza che ha dato un calcio all’occasione che la vita le aveva dato di crescere un figlio con l’amore della sua vita. Occasione che lui e mia sorella avrebbero colto al volo se la vita non si fosse messa di traverso! Certo è che dovrebbe prendersela con Guido e non con sua sorella per quello che non ha potuto fare con Roby!” ribatte mio suocero.
“ Quello è poco ma sicuro! Mio padre non dovrebbe scontare solo quello,ma tutte le sue bassezze!” borbotta Junior.
“ L’importante è che si calmi o questa cena diverrà un massacro!” aggiunge poi il padre del mio tesoro.
“ La fai facile!” borbotta mia madre.
“ Marcella ha ragione,amore mio. Forse tuo cognato è stato un po’ burbero,ma gli dai torto? Sarà difficile camminare per strada e non vedere quel nipote perso in ogni ragazzo che incrocerà. Così come credo sia difficile anche per la signorina Maria Beatrice!” interviene saggiamente mia suocera. Suo marito le accarezza la mano.
“ La signorina Maria Beatrice,come l’ha definita lei,se l’è cercata. Avrebbe dovuto pensarci prima di disfarsi di mio nipote! Il vederlo in tutti i ragazzini che incontra (e sui quali non fa pensieri lussuriosi) mi pare il minimo! È anche giusto che la sua coscienza le presenti il conto!” tuona mio zio tornando a tavola con la sua compagna. Si accomoda nascondendo il viso fra le mani con i gomiti a fargli da perno sul tavolo.
“ Amore,non vuoi un cachet?” gli domanda accudente la sua compagna. Zia Patty probabilmente gli avrebbe dato dell’<< esagerato >> per poi estorcergli la carta di credito per superare con del sano shopping il trauma del nipote smarrito!
“ Vorrei un cervello per mia sorella,ma purtroppo non credo tu possa fare molto,amore!” le risponde mio zio baciandole il palmo della mano.
“ Ed era un bambino o una bambina?” domanda Barbara. Giulio le prende la mano.
“ Un maschietto. L’avevano avvolto in un asciugamano celeste,ma sarebbe stato meglio un telo color ciano. Magari con dei quadrifogli!” ribatte zia Bea. Zio Daniele prende a ticchettare le dita sul tavolo nervoso. So che si sta trattenendo dal dirle che avrebbe dovuto pensare di non abbandonare il bambino anziché valutare il colore del lenzuolino. Se non fossero stati presenti tutti questi bambini,probabilmente zia Bea sarebbe uscita da questa casa con un calcio nel sedere!
“ Zio,sei ancora tanto arrabbiato?” gli domanda il figlio di Maggie. Lui gli regala un sorriso tirato.
“ No. Ho solo un po’ di mal di testa! Prima urlavano tutti e può capitare!” gli risponde zio Daniele carezzandogli i capelli.
“ Io,quando sono triste o arrabbiato,gioco con il Dr. Trapanino che mi hanno regalato i nonni per il mio compleanno e sto subito molto meglio!” gli consiglia Filippo. Alla mia Giulia scappa un sorriso.
“ A te passa,ma quel povero paziente è diventato sdentato. Ogni volta gli levi tutti i denti!” lo punzecchia Rodolfo. Mio suocero ridacchia.
“ Così va ancora di moda! Anch’io lo regalai a Jean per uno dei suoi compleanni! Quel pazientea chiunque venga regalato,finisce sempre senza denti!” ribatte mio zio.
“ Nonno,quando torniamo a casa,ci giochi con me al dottor Trapanino?” domanda Filippo a mio suocero.
“ Amore,tu non lo senti il fuso orario,ma qui è notte e bisogna fare la nanna! È notte!” cerca di farlo ragionare la mia fidanzata.
“ Sabato giochiamo tutto il giorno insieme,amore,va bene?” contratta il signor Armando ottenendo un sorrisone enorme e un abbraccio.
“ La signora ha detto anche tante parolacce!” commenta la secondogenita di Milla.
“ Sarai contenta,no? Fra il regalo iniziale e la scenata della moglie del tuo opossum,non ti basteranno neppure 3 vite per risarcire i bambini di tutti i traumi che hai causato loro!” commenta mio suocero verso zia Bea.
 
[Susanna]
Un nuovo cugino. C’è un ragazzo lì fuori col mio sangue che magari muore di fame,che chiama << mamma >> una donna diversa da zia Bea (e spero per lui con più sale in zucca!),un ragazzo che non sa di avere una famiglia biologica piuttosto consistente che ha appena scoperto di lui e che vorrebbe conoscerlo! Siamo davvero una famiglia? Una delle mie sorelle è vissuta con un altro padre; l’altra ha a stento i soldi per arrivare a fine mese e quando l’ho conosciuta faceva la modella per vivere…le famiglie non dovrebbero essere diverse? Cosa ci accomuna?
“ Come stai?” mi domanda Dodo a bassa voce,seduto per disgrazia di fianco a me.
“ T’importa davvero? Mio padre non smetterà di volerti bene se dimostri che mi odi!” lo freddo. Mi fissa per poi scuotere il capo incredulo.
“ Io non ti odio,Nana! Sono sempre io! Non ho tre teste!” mormora. Ma una fidanzata con i capelli rosa,sì!
“ Susy,non so come dirtelo,ma ho scoperto che Jorge non è a Madrid!” mi comunica mio padre con difficoltà. Cami gli accarezza la mano.
“ E dov’è? In mezzo all’oceano Pacifico?” replico sconcertata.
“ Al  massimo l’Atlantico! Un bagno gli farebbe proprio bene,anche se dubito lo aiuti a ripulire la coscienza!” mi corregge Dodo.
“ Papà,cosa sai?” chiedo confusa.
“ Stella Uribe e il suo fidanzato sono andati a Londra per la lista nozze ed hanno incontrato Jorge all’aeroporto di Londra. Non ci sono scali a Londra nei voli Bogotà-Madrid! Magari c’è stato un errore. Forse non vi siete capiti!” esclama mio padre. Resto sconvolta qualche attimo.
“ E QUESTO LO DICE IL PADRE O L’UOMO CHE HA SEMPRE AMATO IL SUO PRIMO AMORE E CHE QUINDI GIUSTIFICA JORGE CHE È CORSO DA LEI? NEI SUOI PANNI AVRESTI FATTO LA STESSA COSA,GIUSTO? PERCHÉ IO SONO COME LA MAMMA E MI MERITO CIÒ,NO? NON CI SIAMO CAPITI? CHE C’È DA CAPIRE SE UNO DICE DI DOVER ANDARE IN SPAGNA ED SI RITROVA IN INGHILTERRA? HANNO PERSINO LA MONETA DIVERSA!” sbotto furiosa. Mio padre mi fissa basito.
“ Il prossimo che afferma che ambasciator non porta pena,prende tanti di quei calci nel didietro da non potersi sedere mai più!” borbotta.
“ Scusa. Non ce l’ho con te,papà! Lo sai che ti voglio bene! È colpa mia!” farfuglio cercando di darmi un contegno.
“ L’hai manipolato per separarlo da lei? Hai tramato ai danni di loro due? Hai affrontato quella ragazza facendole credere di essere stata un diversivo per Jorge? Hai distrutto una lettera di lei per lui? Gli hai nascosto un aborto? Se la risposta a tutte queste domande è no,direi che non sei come tua madre e che non meritavi una bugia da lui! Ne risponderà quando tornerà a Bogotà. E sia chiaro che se non avrà una motivazione reale e convincente a questo malinteso,non metterà più piede in questa casa neanche se dovesse ingravidarti di 5 gemelli,chiaro? E,tanto per essere chiari,di viaggi di lavoro ne ho fatti molti,ma non ho mai detto di essere fuori per lavoro per correre da Camilla. Probabilmente è stato per viltà,per non vederla felice con Trimalcione,ma non ho mai fatto una cosa del genere!” replica mio padre. Camilla gli sfiora la spalla.
“ La risposta alle tue domande è no,ma ho fatto di peggio,papà! Ho bisogno di un po’ d’aria!” ribatto per poi abbandonare il tavolo.
Quando raggiungo il giardino l’aria pungente della sera s’infrange contro il mio volto bagnato dalle lacrime. Un’altra relazione andata male. Un altro uomo che mi mente. In cosa sbaglio? Tutti preferiscono un’altra,magari persino una con i capelli perennemente scomposti. Hanno tutte qualcosa più di me,tanto da spingerli a mentire,ingannare,tradire,omettere.
Mi accarezzo gli avambracci cercando di scaldarmi fino a quando non sento sulle dita la morbidezza della fodera di una giacca,una giacca impregnata di un profumo a me noto. Il profumo del primo dei bugiardi.
“ Torna dentro!” gli intimo. Non sono proprio dell’umore per affrontare anche lui!
“ Ti ammalerai così. E fra 27 giorni si sposano i nostri fratelli,Nana! Siamo i testimoni di Babi e non puoi ammalarti! Inoltre,scusa la franchezza,ma Big Jim non merita di certo che tu ti prenda la polmonite per la sua faccia da culo!” ribatte. Si accomoda al mio fianco sul dondolo puntando il piede per terra per dargli una spinta a finché cominci il suo movimento ondulatorio.
“ Perché tu credi che la tua camicia di cotone sia abbastanza forte per proteggerti da queste temperature? Almeno io un motivo ce l’ho per stare qui fuori,tu invece? Soffri anche tu perché Jorge ha detto una balla?” obietto.
“ Come no! Avevo già intenzione di affittare Casablanca e piangere tutte le mie lacrime con una vaschetta di gelato in mano!” ironizza. Sebbene sia arrabbiata con lui non riesco a trattenere una risata.
“ Almeno sorridi! Che farai? Lo perdonerai?” torna serio.
“ Perdonare? Non so neppure cosa si tratta di perdonare: se una bugia,un’omissione,una scappatella,un tradimento… E chi mi dice che una volta messo alle strette,mi dirà la verità? Che non tirerà fuori dal cappello un’altra bugia?” mi sfogo. Solleva la mano,la quale resta in sospeso per una manciata di secondi prima di posarsi sulla mia nuca.
“ Puoi dirlo,stai tranquillo! Non mi offendo!” lo incito. Mi fissa confuso.
“ Che me lo merito. Che Jorge ha agito così con me perché sono quel tipo di donna che nessuno vorrebbe accanto per più di una notte di sesso, che sto pagando tutto quello che ho fatto a tuo cugino e a sua moglie! Ho le spalle larghe,puoi dirmi ciò che pensi senza che trasformi questo giardino in un lago!” chiarisco. Mi guarda per qualche secondo.
“ Se ti senti in colpa per Bob,è un problema tuo che dovresti chiarire con lui e non con me. Jorge,se sarà davvero tanto idiota da tornare dopo tutto quello che ti ha fatto,dovrà affrontare te,tuo padre,Giulio. Non vorrei essere nei suoi panni! E non è vero che nessuno vorrebbe averti accanto per più di una notte!” smonta tutte le mie accuse. Mi volto verso di lui ritrovando i suoi occhioni blu che mi fissano. Non riesco a credere che possa davvero trovare interessante una che ha paura dei cani,che non sa cosa sia lo chateaubriand e che si concia in quel modo!
“ Vuoi dire che…che tu accetteresti al tuo fianco una come me?” balbetto. Arrossisce imbarazzato.
“ M-Meglio tornare dentro!” balbetta quando sono a pochi millimetri dalle sue labbra.
“ Già. Hai visto mai che la Pantera Rosa si metta a piangere!” sbotto per poi allontanarmi offesa dal suo rifiuto. Cos’ho che non va?
 
[Pilar]
Chissà chi diverrà la prossima vittima di quella sciagurata ora che Smeaton ha commesso un passo falso! La odio per tutto ciò che c’ha fatto!
Mio marito mi accarezza la mano ed il silenzio generato dai vari momenti imbarazzanti vissuti stasera cessa quando la porta dell’ingresso viene sbattuta in modo poco aggraziato. E chi poteva essere se non lei?
“ Cami,papà,posso dormire qui stanotte?” domanda quella sgualdrina. Ha tutto il trucco sciolto,ma a me non fa pena: io versavo nelle sue stesse condizioni quando si è fatta trovare sulla scrivania con mio marito ed il fatto che si sia redenta non cancella il male che ha commesso!
“ Sì. La tua stanza è libera! Vedrai che si sistemerà tutto!” le risponde suo padre.
“ Zia,ti va se ci mettiamo lo smalto prima di andare a dormire?” le chiede Clizia.
“ Magari! Ne ho uno color petrolio che ti starà benissimo!” risponde quella. La porta si apre di nuovo per far entrare Junior.
“ Da domani Lucky viene con me. La presenza molesta nel mio appartamento non c’è più e può stare da me!” annuncia quella.
“ Junior,che ne pensi di sgravare i nostri genitori del peso di due cani,lasciando che sia io ad occuparmi di Lucky? Grazie,Susanna,sei gentile ad aver pensato a questa soluzione!...Vedo che la diplomazia è un altro dei tuoi pregi migliori!” la canzona il cugino di mio marito.
“ Tu non la vuoi più,no? Hai preferito la protagonista dei manga alla tua cagnetta,quindi la prendo io! Che te ne importa?” replica lei.
“ Qualcuno ti ha mai presentato le mezze misure? Nella vita non è tutto bianco o nero,tesoro della casa! Ci sono tante altre sfumature,sai? Non ho mai detto di non volere più Lucky,ma solo di avere un contrattempo!” ribatte Junior.
“ Immagino che nella tua vita sia tutto rosa al momento. Come i capelli della tua ragazza!” risponde maligna quella.
“ Meglio rosa che del colore degli escrementi del cricetino che vive nella testa del tuo ragazzo al posto del cervello!” ribatte Junior.
“ Ex!” specifica lei. Chissà chi sarà il prossimo della lista! Poverino!
“ Quindi lo lasci?” chiede lui curioso. Io e mio marito assistiamo divertiti,come il resto dei commensali,a tale scambio di battute.
“ E questo che impatto ha sulla tua vita?” ribatte quella risentita. Il padrone di casa alza gli occhi al cielo e la zia di mio marito pure.
“ Perché devi essere così?” si lamenta il cugino di mio marito.
“ Tu te lo sposi lo zio Junior?” domanda Rori alla nuova conquista del cugino di Bob.
“ Non credo sia automatico il matrimonio quando si sta insieme!” balbetta quella povera ragazza.
“ E a Zurigo di cosa ti occupavi? Cosa facevi?” le domanda mio suocero.
“ Aspettava il principe azzurro!” borbotta Miss San Marino rimettendosi a sedere con le braccia conserte. Anche Junior ritorna al suo posto.
“ Facevo la bar tender. Me la cavo bene con i cocktail!” risponde imbarazzata quella ragazza.
“ Non l’avrei mai detto!” borbotta sarcastica quell’oca. La signora Camilla scuote il capo divertita ed esasperata allo stesso tempo.
“ Susanna,per favore!” la rimbrotta suo padre.
“ E vi siete conosciuti così?” domanda mio marito curioso. Effettivamente sciocca un po’ la differenza d’età fra i due!
“ Non esattamente. Hildegard è la figlia di un nostro dipendente o meglio di una persona che ha lavorato per noi finché non abbiamo venduto la sede!” risponde Junior.
 
[Roberta]
Alla fine siamo riusciti a concludere questa cena,nonostante lo scivolone del regalo di zia Bea,l’improvvisata di quelle due pazze e la scoperta di questo nuovo cugino,sempre ad opera di zia Bea. Mamma ha corso un bel rischio a farmi battezzare da lei! Avrei voluto vederla allevarmi nel caso fossi stata somigliante alla sorella di mio padre!
“ Povera nonna! Voleva scomparire!” borbotta Clizia. E ci credo! Ma i sacrosanti liquori non li regala più nessuno?
“ Chissà cosa regalerà ai due per Natale!” replica mio marito. Li fulmino con un’occhiataccia. So benissimo che i miei hanno una vita sessuale,ma non necessitavo venire a conoscenza del fatto che non adoperassero aiutini per divertirsi!
“ Non ha senso aspettare oltre. Io e Cami dobbiamo darvi una notizia,che speriamo vi renda felici quanto lo siamo noi!” esordisce mio padre dopo aver cozzato dolcemente il suo calice da vino con la punta del coltello prima di prendere la mano di mia madre fra le sue.
“ Io e Daniele ci abbiamo riflettuto molto e abbiamo deciso di riprendere i nostri progetti da dove li avevamo interrotti non solo decidendo di sposarci,ma anche pensando di allargare la nostra famiglia!” aggiunge mia madre. Spero solo non vogliano prendere un altro cane!
“ Più larga di così? 6 figli e un cane non vi bastano?” domando confusa.
“ Non credo parlino di un altro animale da adottare,mamma!” risponde per loro Clizia.
“ Ah no?” replica Susanna confusa quanto me.
“ No. Vogliamo provare ad avere un figlio. A darvi un fratellino o una sorellina!” chiarisce mio padre. Li fisso scioccata. È come se mi avessero detto di volere comprare casa su Nettuno! No,forse per un’eventualità simile lo shock sarebbe stato minore!
“ Speriamo sia maschio,almeno riequilibriamo un po’ le cose o ci metteranno a fare a maglia fra un po’!” commenta Giulio prima di alzarsi dalla sua postazione ed abbracciarli per congratularsi.
“ Siete molto coraggiosi!” esclama Hildegard.
“ Non hanno detto che scaleranno l’Everest con le infradito! Vogliono solo avere un bambino come molte delle coppie esistenti al mondo! E non credo che la cosa ti riguardi,visto che è una questione di famiglia!” l’attacca Susanna.
“ Ce la farete sicuramente!” li incoraggia mio marito. Mio padre si alza dal suo posto e si accovaccia accanto alla mia sedia,posizionata alla sua destra. Mi accarezza una guancia.
“ Roby,questo non cambia nulla,lo sai,vero? Io e la mamma non smettiamo di volerti bene! Ma desideriamo questo bambino con la stessa intensità con cui abbiamo voluto te e se dovesse nascere speciale almeno la metà di quanto lo sei tu,saremo dei genitori orgogliosi e fortunati!” mi rassicura. Mia madre si alza dal suo posto e mi abbraccia.
“ Io ho bisogno di tempo per accettarlo. Capisco il vostro desiderio,ma ti conosco da poco più di un mese e probabilmente al mio compleanno, il primo che festeggerò anche con te,toccherai il pancione della mamma… Non riesco a spiegartelo,papà! Dammi solo qualche giorno per digerire la cosa,va bene?” riesco solo a dire. Annuisce un po’ deluso.
“ Sei almeno un po’ felice per noi?” mi domanda la mamma.
“ Io lo sono molto! Sarà fighissimo! E speriamo sia femmina!” esulta Susanna. Quando ha saputo di me ha fatto una tragedia ed ora è felice…chi la capisce è bravo!
“ Sì,sono contenta! Non ho detto che non vorrò bene a questo bambino. Ma non me l’aspettavo!” mugugno ottenendo un bacio da entrambi.
“ Beh prima di spupazzarvi il vostro bambino,direi che potrete coccolare la vostra bambina per 2 settimane,quelle di cui avrò bisogno per ottenere il nullaosta per trasferire Clizia a scuola qui. Roby resterà qui con voi,se per voi va bene!” annuncia mio marito. I miei genitori si abbracciano prima di stritolare me.
“ Sai che vendono la villa di fianco? Potreste contattare l’agenzia!” m’informa mio padre. Al momento ho in mente solo l’immagine di mio padre che culla un bambino,come non ha mai fatto con me. Sarà più simpatico di me,che non piaccio mai a nessuno? Gli vorrà più bene che  a me? Sarò in grado di essere una brava sorella maggiore senza dar peso al fatto che vivrà la vita che a me è stata rubata da quel cafone? Ma che dico? Certo che gli vorrò bene! Non permetterò a nessuno di fare del male al mio fratellino! E non vivrà mai la sofferenza di non essere amato!
“ Tesoro,ci sei?” mi domanda mia madre. Mi alzo dalla mia postazione.
“ Ho solo un po’ di mal di testa per il volo! Andrei in camera mia,se non vi spiace! Vorrei restare sola per un po’!” affermo baciando la guancia ad entrambi i miei genitori e carezzando i capelli di mia figlia.
“ Ti aspetto su!” sussurro a mio marito donandogli un bacio. Mi fissa preoccupato.
“ Buonanotte a tutti!” mi congedo da loro prima di dirigermi verso le scale.
 
[Betty]
Legata com’è a suo padre da quando l’ha trovato,non mi aspettavo nulla di diverso da mia nipote. C’era da immaginarlo che avrebbe reagito in questa maniera,purtroppo! L’unica che ha stupito tutti in positivo è Miss San Marino,che ha accettato la cosa di buon grado!
“ Ora capisco il perché della scelta del vestito da sposa,mamma!” commenta Babi man mano che la casa comincia a svuotarsi dai commensali che si congedano per tornare alla loro dimora. Mio marito mi accarezza la mano sopra al tavolo.
“ Perché? Che vestito hai scel… Scusa! Devo pazientare,lo so!” s’incuriosisce il padrone di casa per poi rendersi conto di quanto siano inopportune le sue domande.
“ Va beh…lieti del programma del nuovo cuginetto in arrivo,ci accomiatiamo anche noi perché domani avremo una giornata impegnativa! Zia,non metterci una vita a prepararti,perché non ti basterà un giorno alla spa come regalo come con Hermes per farti perdonare!” esordisce Nick strappando una risatina a mia cognata. Mi sembra ieri che gli cambiavo il pannolino!
“ Magari se concedete loro di collaudare il vostro letto,li rendete più felici! È il loro hobby!” ironizza Hermes. Sempre il solito!
“ Hermes!” l’ammonimento è corale. Mio marito scuote il capo rassegnato all’umorismo di suo figlio.
“ Anche noi andiamo. Buonanotte a tutti!” si congeda Junior trascinando con sé anche la fidanzata. Bacia la guancia di sua madre e saluta con una pacca sulla spalla Daniele,che gli passa le chiavi di un’auto.
“ Che fai? Daniele,esistono i taxi,sai?” gli domanda sconcertato mio nipote cercando di rendergli le chiavi.
“ Non voglio che ti muovi in taxi quando c’è una vettura inutilizzata in garage. Non fare complimenti e prendi queste benedette chiavi!” replica il suo patrigno ottenendo un abbraccio. Junior non è mai stato così espansivo!
“ Grazie! Lunedì avevo intenzione di andare in giro per concessionarie una volta finito in Ecomoda,verresti con me?” gli propone mio nipote.
“ Sì,con piacere! Junior,per qualsiasi cosa,rivolgiti pure a quel nullafacente del portiere! Sarebbe pure ora di vederlo guadagnarsi lo stipendio!” lo saluta il padrone di casa. Mio nipote sorride divertito prima di andarsene con la fidanzata.
“ Neanche il tempo di raccomandargli di andare piano!” borbottano i padroni di casa.
“ Zia,ma quando nasce il tuo bimbo,io poi ci posso giocare?” domanda Filippo a mia cognata. Lei e il suo compagno si fissano.
“ Beh…all’inizio giocare non sarà propriamente il suo primo pensiero. Passerà il tempo a mangiare e dormire,quindi dovrai aspettare qualche mesetto per giocarci. Ma nessuno te lo vieta!” risponde prontamente Daniele Valencia.
“ Anche per Dino e per gli altri cuginetti che stanno per nascere dovrai aspettare qualche mese perché imparino a giocare con te!” gli fa presente la mia secondogenita.
“ Però sono sicura che saranno tutti felicissimi di avere un cuginetto come te!” lo rassicura Charlotte con dolcezza.
“ Zio,ma Cookie può venire con noi dai nonni?” gli domanda Anna. Armando fissa il padrone di casa in modo a dir poco minaccioso. In effetti il cagnolino potrebbe tranquillamente mordicchiare tutte le sue scarpe durante la notte!
“ Io e zia Cami saremmo anche felici di farlo stare un po’ con voi dai nonni,ma Cookie abita qui. La sua casa è qui con me e zia Cami. Sai che è già stato abbandonato? Non vogliamo che sia triste pensando di essere stato lasciato di… Cookie,lascia stare la tenda!” cerca di spiegarle Valencia prima di interrompersi notando l’ennesima marachella della peste. Il cane lo fissa mortificato.
“ Casa nostra diverrebbe una specie di catapecchia ad opera della bestiolina!” mi sussurra mio marito strappandomi una risata.
“ Vado a dormire anch’io! Notte!” saluta Miss San Marino baciando prima la guancia di suo padre e poi quella di Camilla.
“ Zia,aspetta,vengo con te!” esclama Clizia.
“ Clizia,chiariamoci: se ti aspetti da me una vice-mamma,sei fuori strada! Non voglio il posto di Roberta perché ne uscirei decapitata! E poi abbiamo un divario di età troppo esiguo! Quindi se cerchi qualcuna che ti accompagni in discoteca,che ti presti i vestiti ed i trucchi,eccomi qua! In più sono appena tornata single,quindi faremo una strage di cuori io e te!” afferma quella pazza prima di portarsela via. Mio marito fissa il padrone di casa sconvolto. Aisha ridacchia sotto i baffi.
“ Riguardo il prestito dei vestiti e il resto scherzava,vero?” domanda il povero Joseph a suo suocero,che gli rivolge un’occhiata preoccupata.
“ Susanna è più alta di Clizia di 10 centimetri ed ha una taglia in più di seno…i vestiti le andranno più lunghi che a Susanna! Per il resto,temo di non poterti rassicurare,purtroppo. Anche io e Carlos andiamo a casa! Buonanotte! A domani!” osserva Aisha e fra lo sgomento di tutti bacia la guancia di suo padre e di Camilla prima di andare via.
“ Notte!” saluta Carlos dando un bacio sulla guancia a sua madre e carezzando la spalla di suo padre.
“ Andate piano!” si raccomanda il padrone di casa.
 
[Jorge]
Riesco a stento ad infilare la chiave magnetica nella serratura della mia stanza d’hotel e poi nell’apposito scomparto per attivare l’elettricità per quanto sono sbronzo. Non credo di aver mai bevuto così tanto in vita mia prima di stasera. Prima d’ora non avevo mai tirato fino alle 6 di mattina né avevo mai guardato l’alba da sbronzo. Non so come affrontare Susanna,mio fratello e lo schifo di vita che mi aspetta d’ora innanzi.
Riesco ad arrivare,dopo vari tentativi,al letto Kingsize che mi aspetta. Mi ci appoggio rendendomi conto che non ho per nulla sentito Susanna e,conoscendola,sarà furiosa.
Il mio cellulare mi squilla mentre lo tengo fra le mani e quasi mi casca di mano per quanto sono sbronzo. Tanto ubriaco che i caratteri del mittente di tale telefonata sia accavallano su di uno schermo che vedo piuttosto sfocato.
“ Amore,stavo dormendo!” esordisco. A quest’ora può essere solo lei. E spero proprio non abbia voglia di lamentarsi perché non è proprio giornata! Non credo la sua serata possa mai essere stata peggio che la mia vita da quando ho scoperto che Susan ha un figlio!
“ L’incesto non fa per me e non rispecchi i miei gusti! Quanto hai bevuto,Jorge?” esclama David.
“ Non abbastanza da dimenticare purtroppo!” biascico portando una mano alla tempia a cui sento un dolore martellante.
“ Ho capito. Che pensi di fare?” mi domanda.
“ Domandare a mio suocero,prima che Susanna mi lasci per questa faccenda facendolo divenire un << ex-suocero >>,se fra le sua conoscenze c’è qualcuno che ha inventato una macchina del tempo; farmela prestare; tornare indietro di 2 anni e sottopormi a vasectomia!” rispondo. Emette un mugugno infastidito.
“ Dovrai parlare con Susanna!” ribatte. Questo lo so anch’io!
“ Dopo che mi sarà passato il mal di testa per questa sbronza o con le sue urla finirà per esplodermi il cervello. Ho l’aereo fra un’ora e mi si chiudono gli occhi tanto da non riuscire a preparare i bagagli,ci credi?” replico.
“ Rimanda il viaggio. In fondo lei domani sarà alle nozze di Nicola Mendoza e Carmen Calderon,quindi non potrai di certo affrontarla domani!” mi consiglia.
“ Ma neanche lasciarla nelle mani del figlio della sua matrigna,che non vede l’ora di sfilarle le mutande!” rispondo.
 
[Junior]
Infilo la chiave nella serratura e do due mandate perché la porta si apra. Lascio che ad entrare sia prima Hildegard sia per galanteria sia per la serata complicata che si è trovata ad affrontare. Alla fine di tutto questo,probabilmente,chiederà un lauto risarcimento.
“ Simpatica la tua famiglia!” farfuglia. Ottimista!
“ Immagino! Hildegard,prima che tu vada a stenderti,volevo chiederti scusa per Na…per Susanna. Lei è un po’ ostile quando conosce qualcuno,ma poi cambia. Lo è stata anche con me,con Roberta,con mia madre…” replico. Mi fissa divertita.
“ Lei non è scontrosa perché mi ha appena conosciuta. Susanna non mi sopporta perché le piaci e tu la ricambi!” risponde. Distolgo lo sguardo imbarazzato. Sì,Susanna mi piace e credo ci sia qualcosa di più da parte mia; ma Nana non prova lo stesso per me. Porca miseria,l’ho vista piangere per quel Big Jim del cazzo!
“ Susanna è solo molto protettiva con gli uomini della sua famiglia! Ha fatto tante storie anche quando Giulio si è fida…” mi interrompe.
“ Avresti dovuto dirmelo di essere innamorato di un’altra e che quest’altra era la tua sorellastra! Non ti avrei mai permesso di ficcarti in questo casino! Credi che non ti avrei capito? Ti ricordo che anch’io sono ancora innamorata di Tim!” afferma decisa. L’afferro per le spalle.
“ Fra me e Nana non c’è niente. E sono stato io a farmi avanti! Tu non hai fatto nulla di male,se non tagliare fuori Tim da questa storia senza neppure concedergli la facoltà di scegliere se stare con te o proseguire da solo!” replico. I suoi occhi diventano lucidi.
“ Se non avessi fatto nulla di male,non mi ritroverei in questo casino nel quale ho trascinato pure te! Buonanotte e grazie!” risponde contrita per poi dirigersi verso la zona notte. Ma chi me lo doveva dire che sarei finito in un casino del genere?
 
[Hermes]
La fisso ancora con biasimo. A parte far sapere ai miei nipoti che esiste il termine << castità >>,ha fatto solo un buco nell’acqua senza sapere cosa turbi sul serio sua madre e quanto abbia a che fare con tutto ciò il dottor Vega.
“ La colpa è tua: non ero così irruenta prima di conoscerti!” mi accusa. Come se mi fossi scordato dei ceffoni incassati da quando la conosco!
“ Amore,non voglio farti la predica,ma sai benissimo che costringere tua madre a raccontare tutti i fatti suoi dinnanzi a tutti non è stato il massimo della delicatezza. E l’ha fatta chiudere ancora di più!” osservo. 
“ E cosa avrei dovuto fare? Io non ci sto capendo più niente!” replica. Effettivamente mia suocera è strana forte!
“ Amore,l’unica cosa che devi fare è stare calma per le nostre bambine,che spero non abbiano ancora le orecchie o vorranno sapere anche loro cosa sia la castità e non ho intenzione di spiegarglielo! Tua zia le vedrà poco,ti avverto!” ribatto. Sorride divertita.
“ C’è un Valencia che è stato cresciuto da chissà chi e poi ci sono io che sono stata allevata come una Valencia sebbene non lo sia!” riflette. Ancora con questa storia? Cosa dovrà mai fare sua madre per rassicurarla in merito?
“ Amore,non dire così! Tua madre ci rimarrebbe male! Inoltre tuo cugino è fortunato: immagina come sarebbe stato vivere con tua zia come madre! Ci saremmo ritrovati una versione maschile di tua zia o di Susanna!” rispondo. Ridacchia divertita.
“ E da Ugo Lombardi è andata così male?” mi chiede. Credo mio padre si sia trattenuto dal dire parolacce solo per evitare di guastare a tutti anche la cena di stasera. Anche se poi è stata rovinata ugualmente!
“ Decisamente. A me preoccupa più che altro Junior! Non aveva mai scelto una ragazza tanto più piccola di lui! E soprattutto con un’acconciatura del genere…a livello di stranezza la batte solo tua zia!” le rivelo. Mia moglie sorride strappandomi un bacio.
“ Almeno zio Daniele l’accetterà più facilmente in famiglia!” ironizza. Incazzato com’è con la sorella,ne dubito fortemente!
 
[Carmen]
La mia ultima notte da donna nubile e l’ultima notte mia e di Nick come fidanzati. Se non fosse per la cena che l’ha preceduta,avrei definito questa giornata come piacevole! Mai avrei pensato nella vita di dover ringraziare il dottor Valencia,ma direi che ha fatto bene ad imporre ad Uribe e famiglia di non partecipare alle nozze di domani: ci sarebbero state le stesse urla di stasera ed io e Nick meritiamo una cerimonia solenne,un ricevimento gioioso e senza drammi.
“ Almeno ci siamo liberati di Smeaton,anche se ora come tombeur de femmes c’è tuo cugino!” afferma il mio amore. Sorrido.
“ Liberati non direi. Finché Miss San Marino non avrà ottenuto vendetta,dubito sia finita qui la questione! Hai visto come stava?” obietto.
“ Purché non la cerchi al nostro matrimonio la vendetta! Ci manca solo la rissa alle nostre nozze con annesso arrivo della polizia! A questo punto sarebbe stato meglio far venire gli Uribe al completo!” ribatte. Effettivamente!
“ Il rettore con la sorella di Daniele Valencia!” borbotto ancora scioccata. Chi se l’aspettava?!
“ E delle due che poteva scegliere,ha scelto quella anormale! Se proprio voleva imparentarsi con lui,avrebbe potuto scegliere la madre di Jean e Charlotte! Gli sarebbe convenuto!” commenta strappandomi un sorriso.
“ Nicola Mendoza,sei pronto per il grande passo?” gli domando. Mi ruba un bacio cingendomi forte fra le braccia.
“ Da almeno 8 anni,signorina Calderon presto in Mendoza! Domani a quest’ora saremo sposati,ci pensi?” risponde baciandomi la fronte.
“ Già. Spero solo che vada tutto meglio che durante i ricevimenti delle nozze dei tuoi fratelli!” mi auguro poggiando il capo sul suo torace.
 
[Maggie]
Papà,mio marito e Jimmy portano dentro casa gli ultimi bagagli, mentre io,mamma e Milla tentiamo di tener buoni i bambini,che dopo tutti i giochi con i cagnolini,hanno superato l’effetto del fuso orario,del viaggio interminabile e di tutto ciò che di solito di fa crollare.
“ Quando ci torniamo a casa degli zii per giocare con Cookie?” mi domanda mia figlia.
“ Magari prima facciamo loro un colpo di telefono prima che prenda un colpo a noi!” borbotta mio padre. Milla ridacchia divertita.
“ Nonno,ma gli zii porteranno Cookie anche alle nozze di zio Nick?” domanda Stuart speranzoso.
“ Non credo!” risponde mio padre perplesso.
“ È stato gentile con i bambini. Ed anche con noi è stato molto ospitale!” commenta mio marito.
“ Gli sono sempre piaciuti i bambini. Lui e mia sorella ne volevano tanti!” afferma mio padre.
“ E invece adesso,quel poveretto dovrà convivere con l’idea che suo nipote sia là fuori chissà dove!” chiosa mia sorella.
“ Maria Beatrice Valencia madre. Chi se lo sarebbe mai aspettato!” sospira mia madre ancora scioccata.
“ Ti assicuro che neppure lei se lo sarebbe mai aspettato! Tutto voleva meno che questo dalla vita! Pensa se quel ragazzo un giorno dovesse conoscerla! Gli verrebbe un infarto!” replica mio padre stringendola in un abbraccio. Rodolfo ridacchia sotto i baffi.
“ Ne hai sempre detto peste e corna,ma non è malaccio tuo cognato. Ed ha una pazienza di Giobbe! Nonostante tu sia il mio supereroe,papà, devi ammettere che con una sorella come quella,ti avrebbero rinchiuso da una vita!” affermo. Mio padre mi bacia la fronte.
“ Poveretto! È allenato! Dall’adolescenza Maria Beatrice è sempre stata così!” risponde.
 
[Camilla Senior]
Spengo la luce del nostro bagno personale prima di tornare in camera da letto. Già dal bagno,approfittando della porta aperta,l’ho visto pensieroso ed assente. Non lo biasimo di certo per questo,dato che la nostra cena è stata un disastro totale. Chi scommetteva che sarebbero stati lui e mio fratello a dare scandalo,ha decisamente perso!
Quando torno in camera lo trovo con il braccio sotto la testa a fissare il soffitto tortora che abbiamo da poco ritinteggiato. Non si è neppure accorto della mia presenza,ma neppure per questo me la prendo.
“ Non sei più convinto del colore?” ironizzo. Gli angoli della sua bocca s’incurvano leggermente verso l’alto in una specie di sorriso stentato. Lo raggiungo a letto infilandomi sotto le coperte e poggiando il capo sul suo petto.
“ Pensi che viva di espedienti?” mi domanda carezzandomi i capelli. In realtà se immagino un mix fra Bea e il suo opossum,non mi figuro nulla di positivo! Sono due campioni di irresponsabilità!
“ Spero di no! Magari avrà la passione per i numeri come te!” rispondo cercando di confortarlo. Mi bacia il capo.
“ E come Roberta. Nostra figlia ha preso peggio di tutti la nostra novità! E tu l’avevi previsto!” replica. Sospiro afflitta.
“ Amore,ha bisogno di tempo e sarebbe andata così anche se l’avessimo resa partecipe dei nostri progetti in privato! Tesoro,è vero che c’è finita addosso una vera e propria valanga,ma non è il primo disastro che affrontiamo insieme!” ribatto strappandogli un bacio.
 
Mi risvegliai scossa da mia madre,che mi stava chiamando a bassa voce. Aprii controvoglia gli occhi e feci per alzarmi,ma il capo di Daniele sul mio petto e una ciocca dei miei capelli arpionata nella sua mano mi fece desistere dal mio intento. La sua camera era un disastro dopo che aveva buttato tutto per terra,preda della rabbia e del dolore.
“ Tesoro,come va?” mi domandò. Mi veniva da piangere,ma non volevo che Daniele,invece che pensare al suo dolore, dovesse consolare me.
“ È rimasto così tutto il tempo a piangere fino a che non si è addormentato. Marcella e Bea?” replicai carezzandogli i capelli. Mia madre aveva gli occhi rossi e gonfi nonostante il correttore e non era difficile intuirne il motivo.
“ Tuo padre è andato a svegliarle. Sono crollate nel lettone matrimoniale di…” lasciò in sospeso la frase per asciugarsi una lacrima.
“ Armando si sta sobbarcando le incombenze che avrebbe dovuto sbrigare Daniele con le onoranze funebri,la chiesa,gli addobbi. I feretri arriveranno fra un’oretta. Dovresti svegliarlo! Deve cambiarsi!” mi spiegò. Gli sfiorai amorevolmente i capelli baciandogli la fronte.
“ Come farà ad occuparsi da solo di Bea? Marcella è autonoma,ma sappiamo tutti com’è Bea! E Marce con lei perde subito le staffe!” pensai ad alta voce. Dan era un ragazzo maturo,ma questo l’avrebbe costretto ad assumere un ruolo diverso nei confronti della sorellina minore!
“ Daniele ha le spalle larghe. Ed ha te. Sei tu la sua forza!” mi rammentò mia madre. Sì,aveva me. Non l’avrei mai lasciato solo!
La nostra conversazione fu interrotta da un mugugno assonnato da parte di Dan. Gli sfiorai la guancia. Mia madre ci lasciò soli chiudendo la porta con delicatezza dietro di sé. 
“ Vita mia,svegliati! Amore,dobbiamo andare!” gli sussurrai con dolcezza. Si strinse di più a me. Aveva gli occhi gonfi  e il segno delle lacrime sul viso,sebbene lo stesso fosse oramai asciutto.
“ Credevo fosse un brutto sogno!” bofonchiò.
“ Stare stretto a me?” cercai di strappargli un sorriso,ma ottenni solo il lieve sollevamento degli angoli della sua bocca.
“ Pensavo di chiudere il mio appartamentino e tornare a vivere qui per Bea!” asserì aprendo finalmente gli occhi. Gli stampai un bacio sulle labbra. Ricambiò quel contatto infilando le dita fra i miei capelli.
“ Già. Se la lasci sola in questa casa,chissà come finisce!” convenni.
“ Ma io da solo non ce la faccio!” rispose per poi scoppiare in un pianto disperato.
“ Le promesse che ci siamo scambiati a Las Vegas,me le ricordo e le manterrò. Io mi sento già tua moglie e ti sosterrò sempre!” gli promisi.
“ Vuoi dire che verresti a vivere qui con me?” singhiozzò piacevolmente sorpreso. Annuii fra le lacrime.
“ Assolutamente sì. È ora di cominciare la nostra vita insieme. Non ho bisogno di un anello al dito per appartenerti! Dopo metterò in un borsone il necessario e man mano porterò qui le mie cose,amore! Vivremo insieme io e te!” risposi. Mi baciò dolcemente.
“ Amore,ascolta,devi cominciare a prepararti. Fra un’ora saranno qui e arriveranno tutti. So che vorresti restartene qui e non vedere la masnada di persone che verranno qui,gran parte delle quali conoscevano a stento i tuoi genitori,ma devi farlo! Domani non ci sarà tempo per salutarli,tesoro mio!” affermai. Gli sfuggì una lacrima.
“ Amore,vanno via solo i loro corpi,ma loro restano. Rimangono i ricordi dei momenti passati con tuo padre,degli abbracci con tua madre, delle vacanze tutti assieme,dei loro insegnamenti. Parleremo di loro ai nostri bambini e sapranno di aver avuto dei nonni meravigliosi. Anche se non avranno bisogno di aneddoti: se ne renderanno conto da soli,visto che hanno tirato su un ragazzo eccezionale come te!” lo rassicurai.
“ Hanno tirato su pure Bea,a voler essere fiscali! E in lei di eccezionale c’è solo la stravaganza!” ironizzò fra le lacrime. Sorrisi strappandogli un bacio. Si sollevo dalle mie braccia e lo cinsi da dietro poggiando la guancia contro la sua schiena.
“ Mentre mi vesto,per favore,angelo mio,potresti aiutare Bea a scegliere un vestito che non trasformi questa ve… questa ricorrenza in un Carnevale?” mi chiese. Gli veniva ancora difficile parlare di veglia funebre,bare e roba varia. Posai un casto bacio sul suo collo.
“ Non c’è neppure bisogno di chiederlo,amore mio! Vestiti con calma!” risposi allontanando le braccia da suo petto. Mi trattenne per un polso e mi guardò negli occhi. Gli sfiorai il viso con i polpastrelli.
“ Poi però torni qui,vero? Non voglio scendere senza di te!” replicò. Annuii per poi stampargli un bacio sulle labbra.  
 
“ Hai ragione! Ed io con te al mio fianco mi sento forte come un leone! Ho te,ho i nostri figli,ho Clizia,ho Gamberetto. Sì,sono un uomo fortunato!” risponde carezzandomi la schiena e baciandomi la tempia. Quando sono fra le sue braccia spariscono tutti i problemi!
“ Non hai nessun aggancio per ritrovare quel ragazzo?” gli chiedo posando un bacio sul suo collo. Prima che essere il nipote dell’uomo della mia vita ed il cugino di mia figlia,è il figlio della mia migliore amica,di colei che ho sempre considerato una sorella!
“ No,amore. Non l’ho abbandonato io,ma la nostra famiglia non può avvicinarsi a quel ragazzo. A meno che non sia lui a cercarci! Non sai quanto lo vorrei! Mi piacerebbe tantissimo riunire la nostra famiglia!” risponde giocando con i miei ricci.
“ Certo che se venisse fuori la versione maschile di Bea,sarebbe complesso includerlo nella nostra famiglia! Immagina Roby come la prenderebbe!” ironizzo strappandogli una risata. Tenta di abbracciarmi ma mi divincolo e resta sorpreso.
“ Adesso sai il tuo amore cosa fa? Ti fa un bel massaggio rilassante con l’olio di lavanda!” gli sussurro all’orecchio.
“ Non che dubiti del tuo talento come massaggiatrice,amore,ma non credo servirà a rilassarmi!” risponde sfiduciato carezzandomi la schiena.
“ Togliti la maglietta,uomo di poca fede!” gli ordino ammiccando. Ridacchia per poi eseguire il mio ordine.
 
[Clizia]
Zia Susanna non mi pare propriamente una che sta per rompere col suo ragazzo da cui sognava di ricevere una proposta di matrimonio. La mamma dice sempre che è un po’ strana,ma mi sembra che il suo unico chiodo fisso risulti al momento la nuova ragazza di zio Junior,dato che ne sta parlando ossessivamente! Devono averla traumatizzata i capelli di lei!
“ Perché il nonno non sopporta il figlio di Uribe?” le domando cercando di buttarla sul gossip.
“ Non c’è bisogno di fare la vaga. Tutta la famiglia sa che ti ha baciata,quindi il motivo puoi dedurlo da sola! Già è tanto che sia ancora vivo e che non riposi in una bara!” risponde lasciandomi senza parole. Mi porto la mano alla bocca diventando più rossa di un pomodoro.
“ Lo dirà alla mamma?” le chiedo preoccupata.  
“ Mi sa proprio di sì. Quel tizio non vivrà ancora a lungo! Com’è stato? Ti è piaciuto?” mi domanda. Arrossisco.
“ Non lo so. Non è un ragazzo brutto,ma le mie amiche non mi hanno descritto così il loro primo bacio. Mi ha un po’ delusa! Forse sarà stata la fugacità del momento o il fatto che proprio non me l’aspettavo…” le rivelo.
“ Il mio fu un disastro. E la prima volta fu peggio. Conserva quei momenti per qualcuno di speciale!” mi consiglia sventolando le mani perché lo smalto le si asciughi. Faccio per chiederle se si è mai pentita della sua prima volta,ma delle nocche contro la porta mi interrompono.
“ Avanti!” tuona zia Susanna. Mi massaggio l’orecchio leggermente infastidita sperando che prima o poi impari a regolare il volume della voce. A fare capolino è mia madre con una tazza di cioccolata calda fra le mani.
“ Non dormi?” le chiede zia Susanna.
“ Tu ci riesci al pensiero che nasca una bambina e che zia Bea possa conciarla come lei? Se poi penso che lì fuori c’è un ragazzo col suo DNA misto a quello del cretino che assieme alla sua allegra famigliola ci ha rovinato la cena,mi sento male!” ribatte mia madre.
“ Effettivamente tocca sperare che nasca maschio!” intervengo. Mia madre annuisce.
“ Papà non smetterà di volerti bene. E neanche Camilla!” la rassicura zia Susanna.
“ E tu non hai perso di certo nulla di eccezionale mollando Encefalogramma Piatto! Puoi avere di meglio nella vita di uno che non ha neppure mezzo neurone in testa e che ti mente sulle cose basilari! Anch’io ho baciato vari rospi prima di arrivare al mio principe azzurro,ma non dirlo a papà,che ha qualche difficoltà ad immaginarmi in coppia!” ribatte mia madre. Ridacchio.
“ Sono solo indecisa sul da farsi: meglio bruciare tutte le sue cose presenti nel mio appartamento o lasciarle in balia di Lucky?” replica zia Susanna. Credo che questo punto sia comune fra lei e mia madre!
“ La seconda. Lo faresti starnutire fino al 2080! Se l’è cercata turlupinando una Valencia. Una Valencia non è la seconda scelta di nessuno. È lui a dover elemosinare da te,non il contrario! Se tu decidessi di restare con lui,rischieresti di fare la fine di zia Bea! E chiama un fabbro domattina presto per far cambiare la serratura! Non è sicuro che abbia le chiavi di casa tua. Lo conosci da qualche mese,ma potrebbe essere uno di quelli che,una volta mollati,diventano stalker o roba varia! Ci manca solo che finiamo in cronaca nera!” risponde mia madre.
“ Io non sono meglio di lui. L-L’ho tradito!” singhiozza zia Susanna. Strabuzzo gli occhi e anche mia madre resta basita.
“ CHE? Per carità,hai resistito fin troppo con uno che ha la testa per dividere le orecchie e col cervello atrofizzato,ma credevo lo amassi! Stavi per partire con lui per Londra!” esclama mia madre.
“ Ho baciato un altro e non solo una volta. E mi sento un mostro a dirlo,ma se non fossero intervenuti agenti esterni,sarei andata…saremmo andati oltre,Roberta!” farfuglia. Mi porto una mano alla bocca.
“ Davvero?” chiedo sconvolta. Mia madre mi lancia un’occhiataccia.
“ Ti ricordo che sei minorenne e che certe cose non dovresti neppure ascoltarle! Tuo padre potrebbe chiedermi il divorzio se dovesse scoprire che ti ho concesso di sentire determinati discorsi!” mi ammonisce non troppo duramente.
“ Quindi ti piace quest’alt… Chi è?” replica mia madre. Oramai la cioccolata che si era preparata,sarà diventata fredda.
“ Lascia perdere. Per lui valgo meno del cestino per le carte. Pensa che sia una poco di buono come tutti ed è fidanzato!” borbotta.
“ E tu sei gelosa della fidanzata,vero? Che ha i capelli rosa e somiglia a Mew Berry di << Tokyo Mew Mew >>,giusto? Hai capito Raganella! Ecco perché ti proteggeva tanto! Certo che i geni di mamma e papà sono micidiali: prima Babi e Giulio; ora tu e Junior…era destino che si ritrovassero e si imparentassero!” ribatte mia madre notando zia Susanna diventare sempre più rossa ad ogni sua frase.
“ Perché Raganella?” domanda zia Susanna. Mia madre smanetta un po’ sul tablet poggiato sul letto.
“ Perché l’uomo che ti ha stuzzicato l’ormone somigliava a questo personaggio qui da neonato! O meglio,io lo vedevo come questo coso qui perché ero gelosa e temevo mi portasse via mia madre,che era l’unica ad amarmi!” risponde mia madre mostrandole il tablet.
“ I nonni lo sanno?” domando.
“ Papà e Barbara c’hanno beccati a discutere,quindi credo di sì. A quest’ora lo sapranno tutti!” si lamenta con la testa fra le mani. Il nonno ha più aplomb di quanto mi aspettassi!
 
 
Capitolo terminato! Si è fatto un po’ attendere,ma ce l’ho fatta. Dopo la stesura della tesi riprendere a scrivere ed ultimare il capitolo non è stato facile. Ogni volta che vedevo la tastiera del pc,mi veniva da piangere quasi,ma alla fine,dopo un periodo detox ho deciso di riprendere in mano questa storia!
Che dire? In questa famiglia le cene non vanno mai come dovrebbero e le novità sono sempre all’ordine del giorno. L’attrazione segreta tra Susanna e Junior sta diventando una specie di segreto di Pulcinella,mentre la vita di Maria Beatrice Valencia sta emergendo lasciando intuire come abbia vissuto questi anni. Ritroveranno mai questo Valencia perduto? Pensate sia già comparso nella storia o che sia una new entry? Per scoprirlo dovrete attendere i prossimi capitoli! Alla prossima!
  
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