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Autore: 9Pepe4    23/08/2009    5 recensioni
[Versione riveduta e corretta causa insoddisfazione dell'autrice]
Assistendo ad un incontro dei sinistri Gin e Vodka, Conan si vede rivelata una realtà sconvolgente: lui non è Shinichi. Ma allora qual è la sua vera identità? E che fine ha fatto il detective liceale?
Aiutato da Ai - per la quale inizia a sentire qualcosa in più - Conan cercherà di venire a capo a tali misteri. Dalla sua parte non avrà indizi materiali, ma la trama nebulosa di alcuni ricordi che riaffiorano in lui.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 – Inizio delle indagini

Conan non avrebbe saputo in seguito dire per quanto tempo rimase immobile, l’orecchio incollato al ricevitore che recepiva il tu tuu della telefonata giunta al termine.
Osava a malapena respirare, quasi il suono che sentiva fosse impossibile da disturbare. Abbassò il cellulare e lo spense. Per qualche attimo rimase a fissare il telefonino, chiedendosi a cosa fosse dovuta la reazione che Ai aveva avuto dopo essere stata chiamata per nome. Si era forse sentita infastidita? O imbarazzata?
Per tutto il resto della serata si tormentò con quelle domande. Quando infine si abbandonò tra le coperte e si lasciò scivolare nel sonno, fece un sogno che sarebbe svanito con la luce dell’alba.
Era fermo sulla riva di quello che sembrava un lago. Ma era il mare. Lo sapeva, nel modo strano e bizzarro in cui si conoscono le caratteristiche dei propri sogni. Correva sulla sabbia e si fermava a raccogliere un sassolino.
Lo gettava in acqua e lo guardava andare a fondo. Poi udiva una voce chiamarlo, e si voltava. Si ritrovava davanti Ai, ma non l’Ai bambina. L’Ai ragazza, Shiho Miyano.
La guardava, e lei guardava lui, per poi inclinare la testa e mormorare qualcosa.
Conan si svegliò di soprassalto. Per un attimo si guardò attorno confuso, certo di aver sentito il suono dell’acqua che scorreva... Il rullio delle onde... Scosse la testa. Non era importante, comunque. Balzò giù dal letto e corse in salotto.
Kogoro stava sfogliando un giornale.
Conan azzardò un’occhiata e subito distolse lo sguardo, allibito. “Non ci credo” pensò. “Ha tenuto l’ultimo articolo che è stato scritto su di lui... E lo legge con quel sorrisetto soddisfatto sulle labbra!”
Si voltò verso Ran, la quale stava spingendo la scopa tra due mobili.
«Ehi, Ran» iniziò, prendendo fiato.
La ragazza si voltò a guardarlo. «Conan!» esclamò sorpresa. «Sei già in piedi?»
Lui annuì frenetico. Sfoderò un sorriso enorme e allargò le braccia. «Il dottore mi ha chiamato per dirmi che ha un gioco nuovissimo!» disse, con veemenza. Il viso atteggiato ad un’espressione che comunicava la totale convinzione che i videogiochi creati da Agasa fossero il massimo in assoluto.
Ran si sistemò distrattamente una ciocca di capelli bruni che le era caduta davanti agli occhi. «Ci vuoi andare, oggi pomeriggio?»
Il sorriso di Conan tremò. «Oggi pomeriggio?» ripeté. Improvvisamente sentì un gran brutto presentimento. «Oggi non c’è la scuola, Ran».
«Lo so» replicò lei. «Ma Ayumi ti ha invitato a casa sua. Te ne sei scordato?»
Conan rifletté. O se l’era scordato davvero o non aveva prestato veramente attenzione all’invito della bambina. Fissò Ran, avvilito. «Sì?» domandò, nella debole speranza di aver frainteso. Magari in realtà Ayumi gli aveva telefonato oggi per invitarlo. Ma la festa, forse, era per un altro giorno.
«Certo» disse Ran. «Ha detto che ci saranno anche Mitsuhiko e Genta. Ai no, perché ha non ho capito quale impegno».
Conan si accigliò appena. Certo che Haibara era occupata! Era occupata a scoprire la sua identità. Non avrebbe dovuto partecipare anche lui alla soluzione di quel mistero?
«Mi vado a preparare» cedette, con un sorriso molto tirato.
Ayumi fu felicissima di vederlo arrivare. Gli saltò al collo, abbracciandolo stretto, senza prestare attenzione alle espressioni appena contrariate di Mitsuhiko e Genta.
Gli chiesero se qualcuno aveva avanzato richieste perché i Detective Boys svolgessero qualche indagine. Al suo distratto diniego borbottarono qualcosa chiaramente delusi. Poi Mitsuhiko propose di giocare a Monopoli.
Conan accettò. Gli sembrava una maniera abbastanza ragionevole per passare un po’ di tempo.
Più tardi rimpianse la propria decisione.
Ayumi continuava a sorridergli e a complimentarsi con lui ad ogni saggia mossa – per lei, tutte le mosse del ragazzino erano sagge. Genta tirava avanti proteste inaudite ogni volta che doveva pagare. Infine, Mitsuhiko si prodigava in speculazioni, riguardanti figurine dei personaggi famosi e fumetti appena letti – ad ogni quartiere.
L’ora della merenda fu abbastanza gradita. Genta parlava a bocca piena e masticava in modo piuttosto rumoroso, ma Conan non gli prestò attenzione.
Quando ebbero finito di mangiare, Mitsuhiko, pulendosi la bocca con il tovagliolo, avanzò la proposta di andare a fare un giro nel Parco. I bambini accolsero l’idea con molto entusiasmo.
Conan sospirò e li seguì giù per le scale, ma quando furono usciti dall’abitazione di Ayumi, decise di non poter perdere altro tempo. «Sentite, ragazzi, io non vengo. Mi sono fatto male alla caviglia» inventò.
Ayumi lo guardò ansiosa e dispiaciuta. «Se vuoi ti accompagno a casa» disse. «Così ti faccio anche da infermiera se ti fa troppo male».
«Meglio di no» si affrettò a dire Conan. Alzò uno sguardo rapido al cielo ed aggiunse: «Non vorrei che tu perdessi questa bella giornata».
Lei sorrise. «Sei così gentile, Conan!» esclamò.
Lui sorrise di rimando, poi guardò i bambini allontanarsi, aspettando – con un filo di impazienza – che Ayumi smettesse di voltarsi ogni secondo per controllare la sua posizione.
“Da come è corrucciata” pensò, “pare convinta che io possa cadere svenuto da un momento all’altro”. Nonostante l’impazienza, non poté fare a meno di sorridere a quel pensiero.
Ancora qualche istante, ed i Detective Boys scomparvero dalla sua vista. Conan si voltò ed iniziò a correre in direzione della casa del professor Agasa.
Suonò impaziente il campanello. Venne ad aprire Ai. Il ragazzino notò, con un certo imbarazzo, che lei indossava ancora il pigiama. La ragazza lo fissò per un momento con espressione indecifrabile, poi disse: «Aspetta qui, tu, io vado a vestirmi».
Conan annuì sollevato ed entrò in casa.
Ai non ci mise molto, ed entro poco era pronta a parlare con lui.
«Hai scoperto qualcosa?» domandò Conan, sentendosi un po’ sulle spine.
Lei scosse la testa.
Il ragazzino si sentì un poco deluso, ma cacciò rapidamente quel sentimento. «Per curiosità» esordì, «come hai fatto a scoprire chi fosse Misao Morozumi?»
«Semplice» replicò Ai, pragmatica. «Ho telefonato a tutti i Morozumi dell’elenco telefonico».
Conan rimase di stucco per un momento, poi chinò la testa imbarazzato. Si era scervellato in così tanti modi sui metodi che lei avrebbe potuto usare per trovare l’uomo. Eppure quel metodo così semplice non gli era proprio venuto in mente. Si sentiva le guance bollenti.
«Ha risposto sua nipote» continuò intanto Ai, «si è messa a consigliarmi suo zio come dottore... E ha citato il fatto che lui era stato ginecologo di un’attrice famosa. Ma questo» sospirò, scrollando le spalle «è stato un tremendo colpo di fortuna».
Conan si incitò a cogliere la palla al balzo e a farle un complimento, dicendole che la fortuna non c’entrava, e che era lei ad essere stata brava. Con sommo imbarazzo – ormai avrebbero potuto usare le sue guance per cuocere delle uova – non replicò nulla. E ormai il momento era passato.
«Allora, sei pronto?» domandò Ai, facendolo cadere dalle nuvole dell’autocompatimento.
Conan annuì. «Andiamo a trovare il dottor Morozumi» sospirò.


Spazio autrice:
Buondì! Scusate il ritardo, ma con la montagna di mezzo ho avuto un po’ di problemi a lavorare per questo nuovo capitolo. Dunque... Chi ha già letto la storia sa che nel prossimo capitolo si chiariranno un po’ di cose. E ne succederà una interessante. Okay, non dico altro.

Licia Troisi: Mmm, effettivamente Conan ormai dovrebbe essersi accorto della sua “tonnaggine”. O forse no, perché per essere tonno, lo è un bel po’ ^_- Per sapere sul dottore non dovrai aspettare molto, non preoccuparti, solo il prossimo capitolo (che spero di riuscire a pubblicare al più presto). Grazie per il commento!^^

TITTIVALECHAN91: Uhm, sono fiera di annunciare che stamattina ho dato un’interruzione alla mia pigrizia continuata e sono andata da mio zio per fare fisica (heeelp!). Comunque, mi sembra che ciò non c’entri molto con la storia (una deduzione degna di Shinichi, questa!). Non ti scoraggiare. Come ho già detto, il prossimo capitolo risolverà qualcosa... Be’, alla prossima, allora!

Roe: E quando il nome comparve alla mente di Conan, un urlo di giubilo giunse da ogni parte del mondo... Eh be’, era proprio ora! Questo capitolo era un po’ una pausa alle indagini, diciamo così. Spero non sia stato noioso e non ti abbia fatto venir voglia di sbattere qualcosa contro lo schermo del computer. Grazie davvero ^0^

A Crazycotton: Buongiorno! (Evvai! Il coniglietto! *_*). Sono contenta che ti sia piaciuto quel silenzio da parte di Ai... A me è piaciuto quando mi è venuta l’idea di scrivere, e sono felice di non essere stata la sola ad averlo apprezzato. Si sa, se qualche scritto è apprezzato solo dall’autrice, non è che la cosa sia molto conveniente... Al seguito^^

Ninny: Eh, già. Qua Conan se non trova cento problemi al giorno se li inventa. Mah, sarà che in effetti – poveraccio – qualche motivo ce l’ha per avere qualche complesso, sarà che io, con la mia passione per i personaggi traumatizzati, non posso fare a meno di dipingerlo un po’ inquieto... Comunque sia, il risultato è questo! ^^ Cercherò di aggiornare il prima possibile!

BabyYuki: Ciao! Sono contentissima che questa storia ti piaccia! Riguardo all’originalità, ero più o meno sicura di aver fatto un lavoro “strano” – non tutti raggiungono il mio livello di pazzia, per fortuna – ma riguardo a quanto fosse capace di coinvolgere i lettori... Be’, riguardo a quello, qualche dubbio viene sempre! Quindi sono stata felicissima nel leggere che lo trovi “avvincente” ^o^ Allora alla prossima! (Grazie ancora per il commento. Oltre a farmi molto piacere – come ho già detto – mi ha spronata a mettermi al lavoro per questo capitolo!).
  
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