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Autore: Mew_vale    17/12/2020    2 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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Capitolo 77
 
 
 
[Isabella]
<< Amore, così mi romperò l’osso del collo! >> Protesto, leggermente divertita, mentre mi accompagna giù per le scale bendata.
<< Qui urgono degli esercizi di fiducia! Ci sono io a guidarti, non ti accadrà nulla. >> Mi assicura, abbracciandomi da dietro quando abbiamo raggiunto il pian terreno. Immerge il naso nei miei capelli prima di baciarmi il collo mentre mi accarezza il ventre. Sorrido. Solo lui poteva farmi rilassare così in una giornata simile!
<< Posso aprire? >> Domando. E’ Diego stesso a sbendarmi permettendomi di ammirare la tavola che ha preparato! Sulla mia sedia giace un bel mazzo di mimosa.
<< Felice Festa della Donna. >> Mi augura. Sorrido mentre volto leggermente il capo per cercare le sue labbra.
<< Volevo che questa festa fosse indimenticabile per te. Stai per entrare a far parte della famiglia di tuo padre, quindi volevo festeggiare. E poi è la prima Festa della Donna che passiamo insieme e volevo farti un regalo. >> Mi spiega.
<< Hai fatto molto più di questo. Mi sento già molto più rilassata. >> Gli assicuro. Sorride.
<< Mi fa piacere. >> Risponde, dopo essersi chinato verso la sedia dove mi sono accomodata per cercare le mie labbra.
<< Faccio il caffè. >> Mi informa, allontanandosi.
<< Amore, ti stanno chiamando. E’ tuo padre! >> Mi annuncia. Passandomi il telefonino in modalità silenziosa.
<< Pronto, papà? Buongiorno. Sono una corda di violino. >> Annuncio dopo averlo salutato.
<< Buongiorno. Non hai acceso la tv? >> Esordisce. Oddio, cos’altro sarà successo?
<< No. Che altre brutte notizie ci sono? >> Domando con una certa preoccupazione. Questa mia affermazione attira l’attenzione di Diego che torna dalla cucina.
<< Non so come dirtelo. Qualcuno ha venduto la notizia ed ora ne stanno parlando in tv! >> Esclama.
<< Che notizia? >> Domando, sotto choc, sperando non si tratti di quella notizia!
<< Di noi! Sono fuori di me dalla rabbia! La mia vendetta sarà implacabile quando scoprirò chi è stato! >> Tuona. Sento il pianto impossessarsi di me.
<< Ma… ma com’è possibile? >> Domando con voce rotta. Diego mi strappa il telefono di mano e mette in viva voce.
<< Ciao, sono Diego. Qualche idea su chi sia lo stronzo che l’ha fatto? >> Domanda. E’ evidente che ha sentito tutto accostandosi a me.
<< Ciao Diego. No, altrimenti sarei già nel suo salotto, e non per un tea mattutino! Ad ogni modo l’emittente che ha diffuso la notizia appartiene al nostro amico: Martinelli! >> Annuncia. Ma quel tale è pronto a perdere tutto per colpire i congiunti di Giulio. E tutto in nome di un vecchio amore, anche se ora si è fidanzato!
<< Dovrò ucciderlo! >> Esclama Diego. Stringe le mani a pugno sul tavolo.
<< Ci vediamo tra poco qui e facciamo il punto. A più tardi! >> Conclude papà.
<< Certo, a dopo. >> Saluta Diego.
<< A tra poco Daniele. >> Lo saluto. Diego preme il pulsante di fine chiamata prima di sedersi accanto a me per abbracciarmi.
 
 
 
[Betty]
Mi sveglio quando un invitante profumino si fa strada nelle mie narici. Allungo il braccio dall’altro lato del letto per poi rendermi conto che mio marito si è già alzato. Faccio altrettanto infilandomi pantofole e vestaglia quindi cammino in direzione del profumo di cibo! Sorrido quando entro in cucina dove la tavola è allestita per la colazione, con tanto di centro tavola: una bellissima composizione floreale a base di mimosa!
<< Felice Festa della Donna amore mio! Buongiorno. >> Mi augura mio marito, salutandomi con un bacio.
<< Grazie amore mio, buongiorno anche a te. Cos’è questo profumino? >> Gli domando.
<< Solo dei banali toast. Lo sai che non sono così pratico in cucina! >> Si sminuisce.
<< Mi sarei accontentata di un po’ di pane tostato amore, vista la bellissima sorpresa! Ti amo così tanto. >> Gli rammento, allacciandogli le braccia la collo.
<< Anch’io ti amo. Volevo che avessimo un momento felice, visti i giorni impegnativi! >> Mi risponde, cingendomi la vita.
<< Scusate signori, allora io andrei. Buongiorno Signora Betty. Signor Armando, grazie ancora per l’omaggio floreale e per la giornata libera. Buona giornata! >>  Saluta la domestica, passando dalla cucina con il cappotto addosso e reggendo in mano un ramoscello di mimosa.
<< Di niente Natalia. Buona giornata. >> La saluta mio marito.
<< Buona giornata Natalia, a domani. >> La saluto. Lei si congeda con un cenno del capo prima di abbandonare l’appartamento. Guardo mio marito nei suoi bellissimi e profondi occhi!
<< Cosa c’è? >> Mi domanda, sorridendo.
<< Sei l’uomo perfetto! >> Gongolo, prima di baciarlo. Lo amo pazzamente, come il primo giorno!
 
 
 
 
[Samuel Martinelli]
Merda! Questa giornata, che già si prospettava merdosa, si è complicata ulteriormente quando ho scoperto che la mia emittente televisiva e il mio blog hanno pubblicato tale notizia bomba su Daniele Valencia. Se non pongo subito rimedio alla cosa rischio di perdere tutto!
<< Samuel, finalmente. Ho provato a chiamarti tutta ieri sera, fino a notte fonda! >> Mi saluta il mio vice una volta accettata la comunicazione telefonica.
<< Tobias, ti ha dato di volta il cervello?! Come ti è venuto in mente di pubblicare questa notizia così importante senza prima consultarti con me?! Sai benissimo che voglio l’ultima parola sulle notizie da pubblicare! >> Lo redarguisco. Se me lo avesse chiesto lo avrei impedito! Sono finito!
<< Come ho detto, ti ho cercato fino a notte fonda. >> Si giustifica.
<< Sai com’è, la madre della mia ragazza è morta! >> Manuela ha passato una notte agitata e non ho più guardato il mio telefonino!
<< Così hai agito di testa tua?! >> Lo rimprovero.
<< Cos’averi dovuto fare? E’ già un peccato che non abbiano proposto a noi quel filmato, avrei dovuto lasciarci sfuggire uno scoop di questa portata? Avremmo fatto la figura degli allocchi! >> Esclama. A dire il vero la Signora Ribeiro Solari è venuta da me ma, a malincuore, sono stato costretto e rifiutarmi di pubblicare il filmato, e mi sto ancora chiedendo chi siano i protagonisti del video!
<< E se fosse una falsa notizia? Hai idea di cosa ci costerebbe in denaro oltre alla reputazione? >> Gli faccio notare. Dato che io sono già finito cerco almeno di salvare la redazione e i miei dipendenti!
<< Tranquillo, la persona che mi ha contattato ha fornito una prova: la foto dell’originale test del DNA. Che però non ho potuto pubblicare perché questa persona per fornircelo ha preteso che non venisse pubblicato, altrimenti si sarebbe risalito a lei. Per poter pubblicare la notizia ho dovuto acconsentire: senza tale prova nelle nostre mani ci avrebbero potuto denunciare, così potremmo dimostrare che non si tratta di diffamazione ma che abbiamo agito in nome della verità. Come vedi sono stato accorto! >>
<< E chi sarebbe questo informatore? >> Gli domando.
<< Ella Wagner, la fidanzata di Class Huber, figlio di Camilla Mendoza Senior! >> Mi spiega. Oramai le famiglie Valencia e Mendoza avranno già visto la notizia la quale sta rimbalzando dalla nostra emittente ad altre!
<< Voglio che rimuovi quell’articolo dal web, e il servizio dalle prossime edizioni televisive! E non voglio nessuno dei nostri alla conferenza stampa di Daniele Valencia! >> Gli ordino.
<< Stai scherzando? >> Mi domanda.
<< TI SEMBRA CHE DAL TONO DI VOCE SIA IN VENA DI SCHERZI?! UBBIDISCI! >> Gli strillo addosso, prima di porre fine alla telefonata. So che è inutile la rimozione ma almeno darò prova che non è partito da me l’ordine di pubblicazione! Ammesso che ciò basti. Compongo un nuovo numero telefonico per poter fare un’altra telefonata.
<< Ciao! >> Esordisce.
<< Ciao. Mi serve un grande favore, sono pronto a pagarti profumatamente. Mi serve sapere se hai delle tue foto con una persona! >> Spiego, passando al piano B! Devo fare presto perché passare la mattina al telefono per lavoro non mi sembra il massimo nel giorno del funerale di mia suocera!
 
 
 
[Camilla]
David cammina nervosamente su e giù per il terrazzo. Quella che doveva essere una colazione romantica sotto il sole mattutino si è trasformata nell’ennesima tragedia! Ammiro la mimosa che mi ha regalato con aria sconsolata.
<< Amore, mangia almeno una fetta biscottata, senza niente se hai mal di stomaco dal nervoso. >> Lo imploro.
<< No, Cami, scusa. Sono troppo nervoso. Non mi spiego come qualcuno possa agire così! Per renderci la vita un inferno è disposto a passare sopra a tutto: anche al suo fidanzamento! E poi si è tanto lamentato quando Giulio gli ha rubato la donna… Visto quanto tiene alle sue relazioni mio fratello ha fatto un favore a quella tizia! >> Si sfoga.
<< Bhe, voi lo avevate avvisato. Solo che questa situazione si sviluppa in un momento difficile: Manu ha appena perso sua madre ed ora anche questa batosta. >> Penso a voce alta scuotendo il capo. Povera ragazza!
<< Capisci perché sono così nervoso? Magari il tale ha calcolato anche questo! Si sarà detto “non oseranno sconvolgere ulteriormente mio suocero o sua figlia?”! >> Ipotizza David.
<< Dici? Sarebbe terribile e disgustoso. Se così fosse sarò io personalmente a dire tutto a Manuela! >> Esclamo. Davvero quel tizio si sarà spinto a tanto? Il mio cellulare squilla ma quando butto l’occhio per guardare chi sia a chiamarmi mi passa la voglia di rispondere.
<< Chi è? >> Mi domanda David, vedendo che non rispondo.
<< E’ mia zia. Cioè presumo voglia spezzare una lancia in favore di suo marito e convincermi a parlare con lui! >> Esclamo. Può andare a farsi friggere! Ha trasformato la mia cena di fidanzamento in un’arena per scontrarsi con mio suocero!
 
 
[Armando]
<< Povera Isabella. Dopo un’infanzia passata con quei due criminali sua nonna, l’unico congiunto che l’abbia amata, muore  e quando trova il suo vero padre viene presa di mira dalla stampa ed etichettata come “un qualcosa da nascondere”! >> Chioso, prima di azzerare il volume delle televisione.
<< Daniele smuoverà mari e monti per scoprire da chi è partita la fuga di notizie. >> Osserva mia moglie, versandomi il caffè.
<< Grazie tesoro. E quando lo scoprirà taglierà la testa di questa persona! >> Aggiungo dopo averla ringraziata. La nostra colazione viene interrotta dal mio cellulare che squilla.
<< Camilla. Tuo marito sarà contento della notizia di stamattina e del fatto che a Daniele le cose vadano male! >> Chioso mentre per la mente mi attraversa un’idea che cerco di allontanare. Non può essersi spinto a tanto!
<< Buongiorno. Kristoff ha provato chiamare Camilla per scusarsi ma non risponde. Ti prego, aiutalo. E’ molto costernato. >> Mi prega.
<< Camilla ha i suoi buoni motivi per non voler rispondere. E poi stamattina lei e David hanno altro per la testa! >> Chioso.
<< Ho guardato la tv. Qualche idea su chi sia la mela marcia? >> Mi domanda.
<< No. >> Mento.
<< Non ho ancora sentito Daniele, ad ogni modo. >> Aggiungo.
<< Conoscendolo penserà che sia stato mio marito, dopo ieri sera. >> Chiosa dando voce ai miei pensieri.
<< Lungi da me dare ragione al vampiro ma tu lo biasimeresti? >> Le domando.
<< AMRMANDO! Non è stato mio marito! >> Esclama quasi indignata.
<< Meglio per lui, per te, per noi e per il resto dell’umanità! Ci vediamo questo pomeriggio. >> La congedo. Non affronto con lei l’argomento del bacio telefonicamente perché accanto ha suo marito e poi la più adatta per affrontare questo tema è mia moglie.
<< A più tardi. >> Mi saluta ponendo fine alla discussione telefonica.
<< Tesoro ma credi sia stato Kristoff ad avvisare la stampa? >> Mi domanda mia moglie, leggendomi nel pensiero anche dopo tanti anni di matrimonio.
<< E’ il primo pensiero che verrebbe a chiunque dopo ieri sera! >> Esclamo.
 
 
 
[Camilla Senior]
Mio marito l’ha combinata grossa ed ecco che di colpo sono tutti diventanti fans di Daniele!
<< Tuo fratello pensa che la fuga di notizie sia partita da me? E’ RIDICOLO! >> Sbotta mio marito, dopo aver ascoltato lo scambio di opinioni tra me e mio fratello.
<< Daniele avrà la medesima opinione. Eviterei di farmi vedere da lui prima del funerale di oggi. >> Gli consiglio.
<< Temi che possa ferirsi cercando di mettermi le mani addosso?! >> Mi provoca.
<< Basta con questa follia! Daniele ha smesso di fare parte della mia vita molti anni fa! >> Sbotto. Ma non dei miei pensieri visto che, in un modo o in un altro, mi ritrovo a pensare a lui!
 
Correva il mese di Giugno dell’anno 2000, all’epoca avevo 25 anni. Oramai mancava una settimana al parto di Betty per tanto avevo preso un aereo per assistere a tale momento, in compagnia di mio marito Kristoff e del nostro figlioletto di 4 anni. Alloggiavamo a Bogotà da due giorni quando mio fratello mi telefonò avvisandomi che a mia cognata le si erano rotte le acque con qualche giorno d’anticipo.
<< Mammina, ma come fa la cuginetta ad uscire dalla pancia della zia? >> Mi domandò mio figlio, chiusi nell’ascensore dell’ospedale. Alzai lo sguardo verso mio marito.
<< Papà, vuoi rispondere tu alla domanda? >> Delegai la domanda scomoda! Class scostò lo sguardo da me a suo padre.
<< Con l’aiuto dei dottori. Fanno una magia e il bambino esce! >> Gli mentii fantasiosamente.
<< Che bello! Perciò i dottori sono dei maghi? E perché il piedatra non fa le magie quando ho la tosse? >> Chiese.
<< Pediatra, amore, si dice così. Le magie le fanno solo i dottori che fanno nascere i bambini! >> Mentii a mia volta quando l’ascensore arrivò al piano. Percorremmo tutto il corridoio sbirciando dentro le stanze dalle porte aperte per poter individuare dove fosse Betty: fu come fare un tuffo nel passato a quando partorii Class.
<< Betty, come ti senti? >> La salutai, una volta individuata la stanza. Mi chinai per darle un bacio sulla guancia.
<< Ciao Camilla, ciao Kristoff. Abbastanza bene ma agitata! >> Mi spiegò.
<< Ciao zietta! >> Salutò Class. Lo presi in braccio così che potesse essere abbracciato da sua zia.
<< Mamma, papà. >> Li salutai senza dilungarci in slanci d’affetto. Dopo tutto non ci vedevamo spesso, dato che cercavano di tenerci più lontano possibile perché si vergognavano di mio marito, perciò le nostre visite a Bogotà erano rare.
<< Ciao tesoro. Kristoff. Ciao piccolo. >> Salutò freddamente mia madre, per poi baciare il capo di suo nipote.
< < Salve Margherita, Roberto. Ciao Nicola. Armando, come va? >> Chiese mio marito a suo cognato, dopo aver salutato i presenti.
<< Male! Ma quanto dura questo calvario? >> Chiede.
<< Volevi dire travaglio? Ciao fratellino! >> Lo salutai dopo averlo corretto, posandogli un bacio sulla guancia.
<< Ciao ragazzi. Ciao piccolino, che cos’è quello? >> Chiese mio nonno a suo nipote, designando il peluche che teneva in mano.
<< Un orsetto per la cuginetta. Ma perché è rosa? Blea! >> Commentò, facendo sorridere tutti.
<< Quanti biglietti. >> Constatai, avvicinandomi al tavolo della stanza dove campeggiavano vari biglietti di congratulazioni.
<< Le notizie corrono! Sono biglietti di amici e fornitori. >> Mi spiegò Armando.
<< Certo che questo vostro amico pecca parecchio in fantasia! >> Giudicai, prendendo in mano un biglietto dallo sfondo bianco con un semplice fiocco rosa disegnato. Lo aprii leggendone il contenuto. Quando arrivai alle firme finali rilessi nuovamente la breve dedica identificando la calligrafia di Daniele: la ricordavo bene, dopo tutto eravamo stati insieme! Ma perché quei biglietto era firmato anche da Patrizia Fernandez?
<< Sorpresa immagino. Almeno questo biglietto non è finito come la partecipazione di nozze: immerso nel liquido amniotico di Betty! Sarà stato per lo shock di tale lettura che le si sono rotte le acque in anticipo? >> Commentò Nicola Mora afferrando dalle mie mani il biglietto.
<< Partecipazione di nozze? >> Chiesi esterrefatta. Perché mi dava tanto fastidio? Avevo lasciato Daniele 5 anni prima, per sposare l’uomo che mi aveva fatto perdere la testa, aveva tutto il diritto di rifarsi una vita! Avrei solo voluto che avesse scelto qualcuno alla sua altezza. Ma magari l’amava?
<< E non sai la notizia migliore: Patrizia è in dolce attesa di tre mesi. >> Aggiunse Armando. Che la sposasse per quello?
<< Felicitazioni! Ha trovato qualcuno che lo merita. >> Commentò Kristoff.

<< La stessa cosa non posso dire io di mia figlia. >> Commentò, mia madre sottovoce.
<< Per lo meno potevi spegnere il cellulare! Non vedi dove ci troviamo?! >> Intervenne mia madre, redarguendo nuovamente mio marito il quale estrasse dalla tasca della giacca il suo cellulare squillante.
<< Ho un progetto per le mani. Scusate, devo rispondere. >> Si congedò abbandonando la stanza. Mia madre mi lanciò uno sguardo torvo.
<< Se solo non avessi agito così impulsivamente lasciando Daniele, per poi concederti al primo venuto e sposandoti così giovane… al posto di Patrizia avresti potuto esserci tu oggi giorno! >> Esclamò mia madre.
<< Mamma! Io sono felice della mia vita! >> Le risposi, fissando mio figlio ridere divertito in braccio di suo zio. Sapevo che Armando sarebbe stato un bravo papà!
<< Cami, non pensi mai di regalare un fratellino a Class? >> Mi domandò Betty.
<< Ci mancherebbe solo questa. Vado a prendere un tea al bar, cara ti porto qualcosa? >> Chiese mia madre a Betty.
<< No, grazie mille Margherita, sono apposto così, e poi vorrei evitare di dovermi alzare per fare pipì. Muoversi è una tortura. >> Declinò mia cognata.
<< Comunque no: non credo che avremo altri figli. >> Risposi quando mia madre si allontanò per non darle soddisfazione. Daniele ed io eravamo legati dallo stesso destino: sposarci perché stavamo per diventare genitori!
 
<< Buongiorno! Grazie per la mimosa. >> Saluta nostra figlia sedendosi a tavola per consumare la prima colazione, ringraziando suo padre per il ramoscello di mimosa posto di fronte al suo piatto. Mi volto in direzione del mobile d’ingresso per osservare il mazzo di mimosa che ha regalato a me, incapace di passare sopra a ciò che ha fatto ieri sera per aver ricevuto dale cadeau come augurio in tale giorno.
<< Buongiorno tesoro. Hai sentito tuo fratello? >> Le domando.
<< Buongiorno. Prego cara. >> La saluta suo padre.
<< Stamattina no. Ma ieri sera ha detto che partirà comunque, quando si sarà ripresa la sua tipa. >> Ci informa mentre si versa una tazza di latte e cereali.
<< Tu devi aiutarmi, parla con tuo zio e i tuoi cugini e dì loro che la fuga di notizie non è partita da me! >> La supplica suo padre.
<< Ci proverò papi. Nonostante la tua scenata di ieri sera so che non sei stato tu. >> Gli risponde.
<< Grazie tesoro. >> Le risponde suo padre. Non ho nessuna voglia di vedere Daniele e sua moglie oggi, sorbendomi le loro lagne!
 
 
 
[Michael]
Esco dalla doccia canticchiando e mi avvolgo un asciugamano in vita. Oggi sarà una giornata cruciale nella storia della nostra famiglia: un nuovo membro ne entra a farne parte e sono contento che mamma e papà stavolta abbiano fatto la cosa giusta! Soprattutto mamma. Avrei giurato che si sarebbe comportata male, rifiutando di accogliere Isabella in famiglia, invece mi ha stupito. Cèsar fa il suo ingresso in bagno con un’espressione strana.
<< Mi sono immaginato spesso questo momento: tu che mi sorprendi nudo in bagno. Ma immaginavo che avresti assunto un’altra espressione, non questa. >> Osservo.
<< Il tuo cellulare ha squillato e quando ho letto il nome di tua madre sul display ho risposto. La tv sa di Isabella e ne sta parlando. >> Mi annuncia. Mi siedo sul cesto in vimini dove mettiamo la biancheria sporca.
<< Ma come può essere avvenuto? Stanno parlando anche del suo passato? >> Chiedo allarmato.
<< No, per fortuna. Sanno che è figlia di tuo padre. Ci stiamo chiedendo tutti come hanno fatto a venirne a conoscenza? >> Si domanda a voce alta.
<< Papà sarà iracondo. >> Commento.
<< E’ stato Martinelli a dare la notizia. >> Aggiunge.
<< Giulio sarà nero! >> Chioso, pronto ad attraversare un periodo campale. Ed io che pensavo che dopo l’outing con Nicola e sua moglie sarebbe stato tutto rosa e fiori!
 
 
 
 
[Giulio]
<< Cattive notizie anche quest’oggi? >> Mi domanda la mia donna quando pongo fine alla telefonata con mio padre, capendone la natura dalle mie reazioni.
<< E quand’è che qualcosa fila liscio? Qualcuno ha spiattellato la notizia che è stata annunciata in tv! La cosa che più che fa imbestialire è che è stata l’emittente di quel figlio di puttana a diffonderla! >> Mi annuncia.
<< Martinelli? Non ci credo! Nonostante ciò che ha da perdere? >> Si stupisce.
<< Quel tipo è pazzo da legare. Sta per legarsi ad una delle più belle e ricche ragazze del paese, e si strugge ancora perché le ho rubato la ragazza anni fa? >> Commento incredulo. Silvia solleva un sopracciglio quindi mi becco un’occhiataccia.
<< La trovi ancora bella? >> Mi redarguisce gelosa.
<< Dai, sai cosa voglio dire. >> Controbatto. Al momento sono troppo incazzato per immergermi in dichiarazioni d’amore che arginino la sua gelosia di fronte al mio commento.
<< Che sia bella e ricca non vuol dire nulla. La ragazza dell’epoca doveva sposarla quindi è normale che sia ancora in collera con te. Ma devo dire che sta passando ogni limite dell’accettabilità! Quella che nutre per te è un’ossessione! >> Esclama. Sorrido quando calmo i nervi.
<< Sei gelosa anche di Martinelli? >> Le domando, accompagnandola sulle mie ginocchia dopo essermi seduto. Sorride.
<< Tra poco lo sarò se non la smetterà con questa ossessione. >> Risponde.
<< Dovrei mandare te a trattare con lui. >> Propongo, intervallando le parole con dei baci sul suo invitante e morbido collo.
<< Non ne uscirebbe vivo. Hai scordato la mia calma zen? >> Controbatte riferendosi ai suoi scontri con Lena e Roberta.
<< E pensare che avevo progettato una serena colazione, con sorpresa! >> Annuncio per attirare la sua attenzione e stuzzicarla.
<< Mi hai fatto una sorpresa? >> Mi domanda sorridendo.
<< Già, ma dovrai trovarla addosso a me. >> Ammicco. Silvia si alza costringendomi a fare altrettanto quindi inizia a palpeggiarmi il petto per poi passare all’elastico del pantaloni. Rabbrividisco cercando di darmi un contegno. Sorride quando la trova nella tasca posteriore dei pantaloni della tuta.
<< Cos’è? >> Si domanda, rimirando la bustina di velluto.
<< Aprila e vedrai. >> Suggerisco. Non se lo fa ripetere nuovamente e lascia scivolare sulle sue mani il contenuto: degli orecchini semplici, con solo una pallina gialla. Si avvicina allo specchio accanto alla porta e se li prova subito.
<< Non è un gran che come regalo ma non volevo essere banale con la solita mimosa. >> Mi giustifico. Magari potevo fare di meglio dopo averle comprato una villa!
<< Sono bellissimi. Ti amo così tanto! >> Esclama, allacciandomi le braccia al collo.
<< Felice Festa della Donna amore mio. Ti amo piccola! >> Le auguro prima di baciarla.
<< Avrei preso qualcosa anche per tua madre. Cosa dici, potremmo passare e darglielo? >> Propongo.
<< Hai fatto un regalo a mia madre? >> Domanda stupita.
<< Sì, perché? Ho fatto male? Le ho preso una scatola di cioccolatini misti: credi abbia sbagliato? >> Le domando in pena.
<< No, non hai sbagliato. E’ che non me lo aspettavo. >> Ammette prima di baciarmi. Le brillano gli occhi.
 
 
 
 
[Francesco]
Avevo ritrovato la gioia di vivere da solo, fin quando Jimmy e Alma non si sono lasciati e quest’ultima cosa fa? Torna a vivere da me, come se fosse un ostello questa casa! Sistemo il giornale aperto sugli annunci immobiliari in posizione tattica a suo posto a tavola e perciò la mia amica Silvia scuote il capo.
<< Stamattina sai qual è stata la mia sveglia? Tua madre che cantava sotto la doccia! Nessuno le ha mai detto che è stonata come una campana rotta? >> Spiego alla mia amica. Giulio stamane non sembra abbia tanta voglia di ridere!
<< Eccomi pronta per la colazione. >> Annuncia Alma uscendo dalla camera da letto che apparteneva a sua figlia e sedendosi a tavola.
<< Se qualcuno non mi vuole tra i piedi bastava me lo dicesse, senza ricorrere a questi messaggi subliminali! >> Mi redarguisce, notando il giornale.
<< Ma quando mai, Alma? Pensavo di risparmiarti la fatica di aprire il giornale alla pagina alla pagina di cui necessiti! >> Esclamo. Il suo ex marito e suo genero lavorano nel campo immobiliare, perché non si trova un posto tutto suo? Niente, non c’è verso di far sorridere Giulio!
<< Amore, scopriremo chi è stato. >> Cerca di rincuorarlo la sua ragazza.
<< Però che notizia bomba. Chi poteva sospettare che l’amica storica di mia figlia fosse figlia di uno degli uomini più influenti del paese? >> Commenta Alma, beccandosi un’occhiataccia da parte di Giulio.
<< Mi dispiace solo dover rovinare a Giullermo il giorno del funerale di sua moglie! >> Chiosa, alludendo al fatto che vuole fargli vedere quelle foto che ritraggono il fidanzato di sua figlia con una poco di buono.
<< Sel’ cercata! Eravate stati chiari sulle conseguenze. >> Commenta Silvia.
<< Vado a finire di prepararmi e poi andiamo in villa? >> Propone Giulio. Silvia annuisce e lui le posa un bacio sulle labbra. Certo che il suocero di Giulio è stato comprensivo a concedergli la giornata di riposo!
<< Giulio grazie ancora per il presente. Sei un amore di ragazzo. >> Interviene Alma prima che suo genero e sua figlia abbandonino questo appartamento.
<< Si figuri. Scusi lei se non sono stato molto di compagnia ma è una giornata un po’ così. Vi auguro buona giornata! >> Saluta.
<< Ciao, anche a te. >> Saluto.
<< Figlia mia guai a te se te lo lasci scappare! >> Esclama sotto voce Alma a sua figlia prima che esca di casa, mentre Giulio sta già infilando la chiave nella toppa della porta del loro appartamento. Silvia lancia un’occhiataccia a sua madre.
<< Buona giornata. >> Ci saluta.
<< Bene, cosa potremmo fare oggi? Non starò di certo in casa a deprimermi! Vieni in palestra con me? >> Mi propone Alma. Bhe, neanche io ho intenzione di struggermi d’amore chiudendomi in casa!
 
 
 
 
[Paola]
Anche questa mattina è iniziata con una notizia che ha fatto scalpore. Daniele già mi detesta, scommetto che mi decapiterebbe se venisse a sapere come ho trattato sua figlia! Certo, la mia complice era l’altra sua figlia la quale si salverebbe solo per tale parentela.
<< E tu che pensavi che fosse una ragazzetta qualunque. Invece e niente di meno che la figlia di Daniele Valencia! >> Chiosa mia sorella, mentre mette in acqua l’adorabile cadeau di nostro padre: due bellissimi mazzi di mimose per la Festa della Donna.
<< Mamma, perché questo signore non ha voluto sua figlia quando era bambina? E’ cresciuta senza un papà come me? >> Domanda mio nipote, intento a disegnare seduto al tavolo dopo aver mordicchiato il suo panino con la cioccolata. Quando parla così mi si stringe il cuore. Gli accarezzo i capelli guardando mia sorella.
<< Cucciolo, ne abbiamo parlato. A volte la cicogna non sa chi sia il papà del bambino che porta. >> Gli ricorda mia sorella. Quando sarà più grande potrà dirgli la verità: che, ubriaca, è andata a letto con il primo arrivato. Questi incidenti, ovvero l’arrivo di un figlio non cercato, accadono e Kelly e Gonzalo ne sono la prova. Non riesco a non pensare a lui!
<< Terra chiama sorella! Su che pianeta sei? >> Mi domanda, notando che mi ero assorta pensando a Gonzalo.
<< Scusa. Sono preoccupata per tutto ciò che sta accadendo! Il video, la causa… >> Mento. Sì, tutto ciò mi angoscia e mi causa terribili sensi di colpa, ma poco fa pensavo a ben altro!
<< A me piacerebbe immensamente sapere cosa si è messo in testa Gonzalo pagandoti quell’avvocato! >> Esclama. Il pensiero torna a lui!
 
 
 
[Alexander]
Oggi. Oggi stesso voglio affrontare l’argomento con Nicola.
<< Bea, sbrigati a mangiare che Dan ci attende in villa. Desidera indire una piccola riunione di famiglia prima del comunicato stampa. >> Interviene mia madre, incitando sua sorella.
<< Immagino che Daniele avrà un diavolo per capello. Nessuna idea del fautore di questa fuga di notizie? >> Domanda mio suocero a mia madre la quale scuote il capo.
<< Lui o lei potrà vivere in tranquillità. Ma ancora per poco! La sua esistenza verrà compromessa quando mio fratello scoprirà la sua identità! >> Commenta mia madre.
<< La gente dev’essere fuori di testa. Ma dico, costui non ha pensato alle conseguenze prima di inimicarsi Daniele con questo gesto? Perché farlo? >> Commenta mia zia.
<< Per soldi? La gente commette atti atroci per soldi. >> Ipotizza la mia ragazza, alludendo chiaramente a ciò che ha fatto Patrizia per non perdere la vita agiata che le offriva il suo benestante marito! A tavola cala un silenzio imbarazzante.
<< Mamma ed io passeremo alla vecchia villa, verranno anche Lorenzo e Roberta. Oggi l’azienda è chiusa visto che parte dei dirigenti sarà alla conferenza stampa. Tesoro, vieni insieme a noi? >> Domanda Nicola a sua figlia, interrompendo il silenzio. Olga annuisce mentre mastica una brioches. Tra due giorni sarà qui a Bogotà anche l’uomo che mi ha cresciuto il quale sono sicuro farà di tutto per rimettersi con mia madre e la cosa non mi fa impazzire di gioia!
<< Certo papi. Non ti ho ancora ringraziato per il regalo. Lo metterò nella culla del piccolo! >> Esclama la mia ragazza, riferendosi a un peluche che regge nella zampetta un ramoscello di mimosa, regalo di suo padre.
<< Di nulla tesoro mio. >>
<< Ho fatto il pieno di regali… Alex non ha certo badato a spese! >> Narra, prima di accarezzarmi la mano che poso sul tavolo. Sorrido imbarazzato! Nicola e sua moglie si guardano e si sorridono a vicenda: spero anch’io tra tanti anni di avere con la mia Olga la stessa intesa immutata!
<< Il nostro Alex è un gentleman! Non si è certo risparmiato neanche con me e sua madre! >> Chiosa zia Bea, alzandosi alla sedia per andare a prendersi altro succo. Passando dietro di me mi stampa un bacio sulla guancia. Mi resterà l’impronta del suo rossetto per tutto il giorno!
<< Zia! >> La rimprovero. Il tavolo ridacchia sotto i baffi. Se penso da dove siamo partiti… ed ora siamo qui riuniti, come una famiglia!
 
 
 
[Lorenzo]
<< L’ultimo posto in cui vorrei trovarmi questa mattina è nei pressi di Villa Valencia! >> Esclama Lorenzo dal soggiorno, mentre io in cucina verso il caffè nelle tazze.
<< Cosa borbotti amore? >> Gli domando, passandogli il suo caffè. Mi fa cenno di guardare la Tv e ubbidisco. Accidenti!
<< Staranno volando fulmini e saette in quella villa. >> Ipotizzo.
<< Certo, povera Isa. Sperava di dare la notizia al mondo nella modalità giusta e invece finisce in prima pagina prima di tale momento. >> Pensa a voce alta Lorenzo.
<< Comunque ci sarebbe finita lo stesso, dopo la conferenza stampa. >> Gli faccio notare.
<< Ma non avrebbero fatto tutte queste illazioni. Dicono che Daniele non la volesse, si domandano come abbia fatto a convincerlo a riconoscerla. Dicono di lei che si sia fidanzata con Diego per avvicinarsi ai Valencia! >> Tuona Lorenzo. Scuoto il capo.
<< E’ indecente, Isabella non se lo merita. >> Convengo. Mi dispiace per lei! Sperava di trovare la tranquillità accanto ai Valencia, ed invece… Sì: la devozione che Patrizia sta dimostrando verso una ragazza che è solo figlia di suo marito mi rende insicura ma è inevitabile che il non far parte di quella famiglia per me sia stato un bene! Le mie recriminazioni mentali vengono interrotte dal suono del campanello.
<< Ma chi sarà mai di prima mattina? >> Si domanda Lorenzo sorridendomi misteriosamente. Mi alzo di scatto dalla sedia saltellando verso la porta: infilo le scarpe, il cappotto ed esco.
<< Buongiorno. Roberta Mora? >> Mi domanda un fattorino al di là del cancello, che apro. Rispondo affermativamente.
<< Ho una consegna per lei. Una firma, grazie. >> Mi prega. Si allontana alla volta del furgoncino bianco, con su il nome di un vivaio, lasciandomi il tablet per firmare. Quando torna con la composizione facciamo a cambio.
<< Grazie e buona giornata. >> Lo saluto.
<< A lei signora. >> Mi saluta. Mi volto e sorrido al mio uomo che aspetta sulla porta sorridente.
 
 
 
 
[Isabella]
C’è sicuramente qualcuno che si diverte a giocare con la mia vita e con quella dei miei cari. Ora tutti penseranno che mio padre volesse nascondermi perché si vergogna di me! L’unica fortuna è che aveva già fissato la conferenza stampa prima che la notizia venisse resa nota e spero che questo basti per arginare i danni! Attendiamo che il cancello scorrevole elettrico si apra quel che basta per entrare con l’auto. Dietro di noi ci sono altre due auto: quella di Camilla guidata da quest’ultima con a bordo anche David e un SUV bianco. Quando mi sono svegliata questa mattina sembrava tutto così sereno e normale… la colazione preparata da Diego, la mimosa al mio posto a tavola… poi abbiamo preso in mano i cellulari e tutto è precipitato!
Quando siamo entrati tutti nell’ampio cortile il cancello si richiude e scendiamo dalle rispettive auto. Dal SUV scendono Marcella, Mariabeatrice e Alexander.
<< Buongiorno. >> Esclama David, venendo ricambiato. Iniziano i vari saluti. Io mi guardo attorno poiché è la prima volta che metto piede in questa sontuosa villa! Guardandola dall’esterno mi fa presagire che si tratti di una dimora sontuosa. La porta d’ingresso si spalanca e mio padre, con espressione più scura che mai, e sua moglie escono per accoglierci. Bacia la guancia a suo figlio, a suo nipote, a Camilla e alle sue cognate. Mio padre guarda truce l’autista delle sue sorelle mentre quest’ultimo evita qualsiasi contatto e muove l’auto per parcheggiarla sotto il portico di legno con vari posti auto.
<< Olga non è venuta a tenerti compagnia? >> Domanda mio padre a suo nipote.
<< No, verrà dopo alla conferenza stampa. E’ andata con i suoi a vedere in che condizioni è la loro vecchia villa. Avevi detto che sarebbe stata una riunione di famiglia e ha preferito andare con i suoi. >> Spiega Alexander mentre Patrizia rientra in casa per riaprire il cancello dato che stanno arrivando Giulia con Massimiliano, Giulio con Silvia e Michael. Ricominciamo i vari saluti.
<< Cèsar? >> Domanda David a nostro fratello.
<< Aveva appuntamento con i suoi. Vista l’incazzatura recente di suo padre non voleva tirare la corda ed ha accettato! Ci raggiungerà dopo. >> Spiega Michael.
<< Entrate! Servitevi pure un caffè, ne abbiamo preparato per tutti. >> Ci invita Patrizia.
<< Se ti può far sentire meno sola anch’io metto piede in questa casa per la prima volta! >> Esclama Alex accostandosi a me.
<< Solo l’ingresso è grande quanto il mio ex appartamento! >> Chioso.
<< Ingresso e disimpegno che c’è qui sulla sinistra. Ho misurato! >> Esclama Giulio.
<< Giulio vive in quello che era il mio appartamento. >> Spiego, per chiarire a nostro cugino il suo intervento.
<< Ti sei dato ad uno stile di vita frugale? >> Domanda Alex.
<< E’ che sono praticamente fuggito di casa, così come i miei fratelli! Dato che all’epoca ero senza lavoro quella era l’unica soluzione possibile. Ma presto ci trasferiremo nella nostra nuova villa. >> Risponde, abbracciando la sua ragazza.
<< Ragazzi, ho voluto vedervi per porvi una semplicissima domanda: COME DIAVOLO E’ POTUTO SUCCEDERE?! >> Tuona mio padre lasciandoci tutti sordi.
<< Io un’idea ce l’avrei, a costo di sembrare maligna. Kristoff! >> Interviene Giulia.
<< SE COSì DOVESSE ESSERE LO SBUDELLERO’ CON QUESTE MIE MANI! >> Strilla papà.
<< Stamattina mi ha telefonato ma non ci ho voluto parlare. >> Ci spiega Camilla.
<< Avremo potuto sentire cos’aveva da dire, magari voleva solo scusarsi e non è stato lui a diffondere la notizia. >> Propongo.
<< Tesoro, sei troppo buona ed ingenua. Un po’ di malignità a volte non ti farebbe male, sai? Ci stiamo dimenticando di che tipo è sua figlia o del fatto che era tornato qui per far sposare sua figlia con uno dei figli di Daniele? E’ abbastanza evidente che ha un avversione per questa famiglia! >> Esclama Silvia, la quale non sarà mai in grado di digerire il debole che Lena aveva per Giulio.
<< Ecco perché la fidanzata di Giulio ti piace: vi somigliate! >> Borbotta Marcella verso Patrizia beccandosi una gomitata da quest’ultima.
<< Silvia ha ragione. La famiglia di Camilla ha qualche serio problema mentale! >> Esclama papà.
<< Io non vorrei offendere nessuno ma ci siamo dimenticati che Giulia cercava di spiattellare  la vita di Isabella ad un giornale scandalistico? Ricamandoci anche su… Ma si è redenta ed è cambiata! Perché Kristoff non può essersi pentito dell’uscita di ieri sera? Non può essere vero che è innocente e che ha cercato solo di scusarsi con quella telefonata? >> Interviene Michael, d’accordo con me.
<< Comunque c’è anche un altro punto da affrontare: quel bastardo di Samuel Martinelli! Mi dispiace ma io non intendo aspettare per diffamarlo. >> Mette in chiaro Giulio.
<< Io credo sarebbe meglio aspettare. Comprendo che siate arrabbiati ma quella famiglia ha appena perso un caro e voi nel giorno del funerale li volete sconvolgere ancora di più? E’ di pessimo gusto! >> Interviene zia Marcella.
<< Io sono d’accordo con Marcella: lo sputtanamento di Martinelli può attendere un giorno o due! >> Chiosa papà provocando la disapprovazione di Giulio che dimostra con un lungo sospiro prima di incrociare le braccia.
<< Gli avvocati cosa dicono? >> Domanda Massimiliano.
<< Che non possiamo denunciarli perché hanno dichiarato il vero! >> Esclama papà.
 
 
[Roberta]
Lorenzo parcheggia la mia auto lungo la siepe, all’esterno della villa, ed entro dal cancello utilizzando la mia chiave. Non trovo più il telecomando del cancello perciò non ho potuto aprirlo per parcheggiare all’interno! Chissà dove l’ho messo nel trasloco da Lorenzo? I miei genitori e i miei fratelli sono già arrivati, li vedo attraverso la grandi finestre che hanno aperto per far passare aria.
<< Buongiorno. >> Saluto, iniziando a guardami attorno. Mi mancava questa casa!
<< Buongiorno. >> Salutano tutti di rimando.
<< Buongiorno. Quanto tempo che non metto piede qui. >> Commenta Lorenzo.
<< Bisognerà fare qualche intervento. Bisognerà ritinteggiare e fare molte cose anche in giardino… >> Inizia ad elencare mio padre. Io raggiungo il giardino sul retro seguita da Lorenzo.
<< Cosa cerchi? >> Mi domanda, vedendo che sto scandagliando con lo sguardo i vari alberi. Sorrido quando riesco a trovare ciò che stavo cercando.
<< Oddio, me ne ero dimenticato. >> Ammette, passandoci sopra anche lui la mano. Le nostre dita si sfiorano.
<< Te ne eri dimenticato, Mendoza? Sotto sotto mi amavi già allora! >> Esclamo, prima di baciarlo.
 
<< Andiamo, farò tardi papà! >> Strillai, con una tenda bianca fissata sulla testa a mo di velo nuziale!
<< Signorina, ma non sei un po’ troppo piccola per questo? >> Mi domandò mio padre.
<< Nic, hai dato il consenso, non puoi più tirarti indietro! >> Sghignazzò zia Betty, mentre procedevamo in direzione di quell’albero dove il mio sposo mi stava aspettando con l’anello di plastica trovato nell’uovo di Pasqua un’ora prima a pranzo!
<< Voi siete pazzi: io non mi sposerò mai! Le femmine… Blea! >> Commentò Diego.
<< Ora che è arrivata anche la sposa possiamo cominciare! >> Intervenne zio Armando, l’officiante, divertito dall’espressione di mio padre! Prima di iniziare si schiarì la voce per non ridere: oggi da adulta certi dettagli riesco a coglierli meglio.
<< Vuoi tu Roberta Mora prendere in qui presente Lorenzo Mendoza come legittimo sposo? >> Mi chiese. Annuì.
<< Amore, bisogna che lo dici a voce alta sennò non vale! >> Esclamò mia madre.
<< Sì! >> Strillai.
<< Vuoi tu Lorenzo Mendoza prendere la qui presente Roberta Mora come tua legittima sposa? >> Chiede zio Armando a suo figlio.
<< Ma per sempre? >> Domandò Lorenzo sollevando le risate dei presenti.
<< L’idea è questa, tesoro. Tipo papà con la mamma! >> Esclamò zio Armando.
<< Vabbè! >> Acconsentì, per così dire.
<< L’anello! Sei proprio imbranato! >> Lo redarguì Diego, suscitando anche le risate di sua sorella. Sollevai una mano, non ricordo quale, e Lorenzo mi infilò l’anello ad un dito a caso.
<< Bene… L’ultima parte la eviterei, se siete d’accordo! >> Esclamò papà.
<< Perché? >> Chiesi.
<< Sì, giusto, perché? Alla fine della cerimonia gli sposi incidono le loro iniziali sul tronco di un albero! >> Esclamò mia madre per evitare le nostre domande su quale sarebbe la parte finale che volevano evitare, in verità il bacio!
 
Era solo un gioco infantile a cui non ha dato importanza negli anni a venire, mentre io sì!
<< Evidentemente sì. Anche se non l’ho mai ammesso a me stesso. >> Risponde, prima di baciarmi.
<< Ho davvero risposto “per sempre”? >> Domanda ridendo.
<< Sì. E il tuo consenso è stato un “vabbè!” >> Gli rammento.
<< Oggi giorno darei risposte diverse! >> Esclama prima di abbracciarmi. Sorrido. Credo che sverrò quando mi farà la proposta ufficiale!
 
 
 
[Annamaria]
Una volta appresa la notizia dalla tv, non potevamo non organizzare un 911 straordinario anche in una giornata di ferie straordinarie, per tanto ci siamo date appuntamento per un caffè.
<< Io non lo avrei mai sospettato! Vi ricordate come la trattava il dottor Valencia? >> Chiosa Mariana.
<< Vi ricordate come la bionda finta junior la trattava? Ora si spiega come mai di recente non le abbiamo più sentite discutere! >> Aggiunge Sandra.
<< Secondo voi che storia si nasconde dietro al sua nascita? >> Domanda Berta.
<< Berta, dobbiamo farti un disegnino? Daniele Valencia ha tradito sua moglie con la madre di Isabella, mi sembra ovvio! >> Commento.
<< Dite che Betty lo sapeva? >> Si domanda Sofia.
<< Per forza, quella ragazza è sua nuora! Uffa, è pazzesco che non ce lo abbia detto! >> Commenta Berta.
<< Ragazzi, che storia! >> Chioso.
<< Amiche, io ho una bella novità! Questa mattina sono passata a casa di mio figlio per lasciargli una torta e non c’erano più le cose di quella in giro! Non c’erano più le sue scarpe all’ingresso, i suoi giubbini appesi all’ingresso e il suo bollitore elettrico in cucina per i suoi tea! >> Narro loro. La casa di mio figlio sembrava un negozio dell’Ecomoda nel periodo in cui c’è stata lei: c’erano vestiti e i suoi accessori dovunque!
<< Annamaria, dici che si sono lasciati? >> Mi domanda Mariana.
<< Sì, le mie preghiere sono state ascoltate! >> Esulto.
<< Bene così adesso sarà libero di mettersi con Lena, magari è per questo che si sono mollati? >> Chiosa Sofia facendo l’uccello del malaugurio!
<< Oddio! Spero di no! >> Esclamo preoccupata!
 
 
 
 
 
[Camilla]
<< Tesoro, se non tieni fermo il capo rischio di bruciarti dato che hai i capelli corti. >> Le faccio notare, invitandola a stare ferma.
<< Scusa, Cami! >> Mi scusa immediatamente.
<< Io opterei per un ombretto viola come il vestito! >> Esclama Bea.
<< Bea, già ha gli occhi azzurro marcato, vogliamo trasformarla in un clown? Abbiamo deciso di dare risalto alle labbra dato che i suoi occhi si notato abbastanza anche con un trucco leggero. >> Risponde Marcella, prima che questa ragazza venga conciata come un pagliaccio da circo! La guardo attraverso lo specchio scuotendo il capo e lei sorride.
<< Quando mi sposerò cosa faranno? >> Mi domanda Isabella.
<< Quel giorno suppongo che attorno a tè ci sarà una confusione mai vista! >> Chiosa Silvia.
<< Ah no, non esiste. Il momento di preparazione della sposa è sacro! Deve rilassarsi in una stanza tutta per sé unicamente con la presenza dell’hair-stylist, del make-up artist e dell’estetista. Gli unici che possono fare via e vai sono il fotografo e il video maker per riprendere ogni dettaglio, dentro e fuori la stanza della sposa, dei momenti che riguardano la preparazione! >> Sentenzio.
<< Sei un’esperta in materia! >> Esclama Silvia.
<< Sto guardando su youtube dei video di una wedding planner che dà un sacco di consigli utili. Per tanto vi informo che non farò avvicinare nessuno fino a quando non sarò pronta, vestita e truccata! >> Annuncio. Questa conversazione frivola ci vuole per smorzare un po’ l’atmosfera.
<< Vale anche per lo sposo? >> Domanda Alexander. Dovrebbe essere una domanda di David non di Alexander!
<< Non ne ho idea. Immagino di sì, anche lo sposo dovrà godersi quei momenti e rilassarsi! C’è tutto il giorno per festeggiare e conversare con gli invitati. >> Osservo, quando la preparazione di Isabella è terminata.
 
 
 
[Silvia]
Giulio mi accompagna a fare un tour per la casa dato che nelle precedenti occasioni non ho visto tutta l’abitazione. Quando si allontana per andare al bagno ne approfitto per entrare in quella che ha designato come la sua ex stanza da letto. La camera è in perfetto ordine: mobilio scuro in contrasto con le piastrelle e i muri chiari, così come il copriletto senza neanche una piega. Sulle mensole ci sono ancora dei trofei sportivi e alcune foto di quando andava scuola: ne afferro una in cui è in divisa da calcio e constato che negli anni non è cambiato più di tanto! La rimetto al suo posto e proseguo l’esplorazione. Apro un cassetto trovandolo vuoto, poi ne apro un altro trovando in anch’esso un vano vuoto. Nel terzo cassetto trovo una scatola che apro: inorridisco quando mi rendo conto che in tale scatola ci sono dei capi di intimo femminile! Richiudo tutto con foga e mi pulisco le mano sui jeans. Che schifo!
<< Immaginavo fossi qui! >> Esclama, sorprendendomi.
<< Ero curiosa di vedere la tua vecchia stanza. >> Mi giustifico. Ero! Prima di sapere che colleziona souvenir delle sue avventure! Mi domando se uno di quegli slip non sia di Lena, o di Cami! Si avvicina a me e mi posa un bacio sulle labbra.
<< Andiamo di la? >> Propongo abbandonando quella stanza dove probabilmente avrà fatto sesso con innumerevoli ragazze! Che tenga nascosto anche un mio paio di slip, aspettando di aggiungerlo alla sua collezione?
 
 
 
[Michael]
La mia camera non è cambiata per niente! Mamma conserva le nostre stanze come reliquie. Faccio un video all’intera stanza e glielo mando. Risponde subito con dei messaggi:
“E così è questa la stanza che ha accolto le tue pene adolescenziali. Chissà quante cose avrebbe da raccontare se potesse parlare!”
“Ti racconterebbe delle volte in cui mi sono chiuso qui a piangere quando i miei litigavano!”
“Scusa. Voleva essere un commento romantico! Volevo dire che mi sarebbe piaciuto frequentarti anche allora, invece eravamo praticamente estranei.” Si giustifica.
“I tuoi e i miei non hanno mai perorato la frequentazione tra le nostre famiglie, per ovvie ragioni.”
“Specialmente i miei. Mio padre non perdeva mai l’occasione per descrivere i tuoi con parole gentili!”  Mi narra.
“Immagino. Come cambiano le cose, eh?” Osservo.
“Dev’essere stato difficile per te accorgerti che ti piacevo.”
“Sì, perché mi sono subito reso conto che sarebbe stato un amore impossibile. Primo perché non pensavo fossi gay, e poi perché sapevo che i tuoi non avrebbero mai approvato! Anzi, la loro reazione mi ha stupito non poco. Si ricordano vero di chi sono figlio?”
“I miei mi amano e farebbero di tutto per vedermi felice, così come per i miei fratelli. Si sono sempre fatti in 4 per garantirci un’esistenza felice e senza di te sarebbe un’esistenza infelice!”
“Aspetto il video della tua di stanza!”
“Di una stanza impolverata, vorrai dire! Te lo mando!” Esclama. Attendo qualche istante e mi arriva il suddetto video. Attaccati alle pareti ci sono ancora residui di vecchi poster di alcune band e artisti musicali.
“Mi piacerebbe inaugurare quella stanza quando i tuoi torneranno a vivere lì!”
“Michael… Non farmi ridere o eccitare! Ti ricordo che sono con la mia famiglia!”
“Ti amo! Ci vediamo più tardi.”
“Ti amo anch’io!” Mi risponde. Quando mio fratello entra nella stanza ripongo il cellulare nella tasca del jeans.
<< Solo due mesi fa eravamo in questa stanza a chiacchierare, io in pena per Cami e tu per Cèsar. Come cambiano le cose, eh? >> Rammenta. Annuisco guardandomi in giro e rievocando quei momenti.
 
 
 
[Giulia]
<< Giulia, dove sei? >> Mi domanda Massi, chiamandomi dal piano superiore.
<< Sono di sotto! >> Annuncio. Sento che scende le scale e non serve che specifichi in quale stanza mi trovo!
<< Cosa fai qui? >> Mi domanda, abbracciandomi da dietro e accarezzandomi il ventre. Posa un bacio sul mio collo.
<< E’ in questa piscina che ti ho sedotto! >> Ricordo, designando l’idromassaggio di fronte a noi. Volto il capo così da poter cercare le sue labbra.
<< Come dimenticarlo? Quella sera abbiamo concepito il nostro piccolino! >> Esclama sognante.
<< Ci pensi che tra poco più di sette mesi saremo genitori? >> Commento.
<< Sarai una mamma fantastica. E questo bambino sarò stupendo e sano! >> Esclama, prima di baciarmi.
<< Con i nostri geni vorrei vedere! >> Mi vanto in risposta prima di essere interrotti dal suo telefonino che squilla.
<< Tua madre? >> Domando speranzosa.
<< No, è mia sorella. >> Mi annuncia prima di accettare la comunicazione. Ascolto cosa dice.
<< Sara, ciao, come stai?... Bellissimo il vestito, e Mattia come si vestirà?... Digli che invii anche la foto del suo abito… Mamma ti ha detto la novità?... Grazie sorellina!... Sì, te la saluto, è qui accanto a me… >> Gli faccio cenno di salutarmela e di ricambiare la congratulazioni. Almeno lei è contenta!
<< … Ti saluta sorellina… Mamma l’ha presa male, esatto. Cerca di farla ragionare… Capisco, ma io Giulia l’amo! Sono felice!... Sì, dimmi…. Per me non ci sarebbero problemi, abbiamo superato tutto… E poi anche lei e Giulia hanno stretto amicizia… Sì, è anche il padre di Giulia, ma come fate ad aver letto la notizia?... Ah, avete inserito il cognome Valencia come parola chiave per restare aggiornati sulle notizie che ci riguardano... No, non ne avevo idea quando sono arrivato qui, e neanche Isabella lo sapeva, lei lo ha scoperto un mese fa, noi Sabato sera alla sfilata dell’Ecomoda… Sì, buffo il destino!... Per quella faccenda sento l’opinione di Giulia e ti faccio sapere, ok?... Comunque ricordati che se accettasse ha anche un fidanzato… Saluta Mattia, un bacio! >> Lo sento che la saluta alla fine della lunga conversazione.
<< Cavolo, la notizia è giunta anche in Italia? >> Domando.
<< Il web è consultabile in tutto il mondo. La mia famiglia si tiene informata sulla tua, dato che tuo padre è un personaggio pubblico. Mia sorella a breve farà stampare le partecipazioni di nozze e mi ha chiesto una cosa ma prima di risponderle vorrei conoscere la tua opinione. Ha detto che le piacerebbe invitare Isabella. Erano legate quando stavamo insieme. >> M’informa. Gli allaccio le braccia al collo e lo bacio.
<< E’ romantico che tu prima di rispondere abbia chiesto la mia opinione. >> Soffio sulle labbra del padre di mio figlio.
<< Non farei mai niente che possa metterti a disagio. >> Mi rammenta.
<< Mi stai chiedendo se voglio che la sorella che ho appena conosciuto affronti con me un viaggio in Europa per partecipare insieme al matrimonio di tua sorella? La risposta è sì! >> Acconsento.
 
 
 
[Daniele]
Sarei tentato di bere un superalcolico, ma è presto e devo essere presente a me stesso durante il comunicato! Mentre combatto la voglia di farmi un bicchierino per calmare i nervi qualcuno bussa alla porta del mio studio, quindi invito chi che sia ad entrare.
<< Tesoro, è giunta l’ora di andare. >> Mi annuncia Patrizia, entrando e richiudendo la porta dietro di sé. Prende posto accanto a me sul divano in pelle.
<< Cosa fai qui, solo, nella penombra? >> Mi domanda, dato che le tende sono tirate.
<< Cerco di calmare i nervi! Per non spaccare la faccia a quel tale oggi al funerale di Carmen! >> Tuono. La mia consorte mi accarezza la spalla.
<< Daniele, mi raccomando, contieniti. Per il bene del nome della famiglia! >> Mi rammenta. Alzo gli occhi al cielo. Non sarei il primo a commettere sbagli che rischiano di farci finire nello scandalo…
<< Certo, era per dire. Ti pare che potrei andare in escandescenze in un contesto del genere al funerale della moglie di un amico?! >> Osservo l’ovvio, mentre usciamo dallo studio. Sono tutti riuniti nell’ingresso e pronti a uscire.
<< Cosa guardate nel monitor della sorveglianza? >> Domando, vedendo che alcuni sono ammucchiati di fronte di esso, accanto al portone d’ingresso.
<< Fuori dal cancello è pieno di giornalisti. Sono proprio degli avvoltoi! >> Commenta mia nuora Silvia.
<< Non prendete le vostre auto, ho richiesto altre macchine e ogni una a bordo di essa, oltre all’autista, ha un bodyguard. Dividiamoci in esse. >> Spiego alla mia famiglia, indicando i spaziosi SUV.
<< Tuo padre non bada a spese quando si tratta di sicurezza! >> Osserva Camilla verso mio figlio David.
<< Ha fatto bene vista la folla oltre il cancello. Tutto apposto? >> Domanda mio figlio alla sua nuova sorella la quale annuisce con la testa, ovviamente mentendo. Naturalmente è nervosa!
<< Andrà tutto bene. >> La rincuora il suo fidanzato.
 
 
 
 [Ingrid]
<< Ingrid, ti senti bene? >> Mi domanda Pepe, il figlio della signora presso cui presto servizio, dato che il vassoio sopra cui portavo le pasticche per la signora e l’acqua si sfracella al suolo. Fisso la televisione completamente esterrefatta. Le gambe mi diventano molli. Non credevo che prima o poi mia figlia avrebbe scoperto tutto, né che avrebbe scoperto chi è il suo vero padre! Io so chi è davvero Daniele Valencia, ho visto i suoi lati peggiori, perché Isa non ha voluto credermi quando le ho detto che l’uomo che ha cooperato alla sua nascita è una pessima persona? Far parte di quella famiglia la farà soffrire! Io ho visto quanto hanno sofferto sua moglie e il primogenito, io c’ero!
 
<< BASTA PATRIZIA! AMMETTILO CHE LO HAI FATTO APPOSTA! HAI SEMPRE PRESO LA PILLOLA, L’HAI SMESSA DI PROPOSITO! >> Tuonò Daniele iracondo, mentre io cullavo dolcemente il piccolo David di 18 mesi, in preda al pianto nel sentire i suoi genitori urlare in modo così violento.
<< Ti sbagli Dan! C’è sempre l’1% di probabilità che fallisca. Può capitare! Ti prego, credimi! >> Piagnucolava Patrizia.
<< E’ mio? >> Le chiese Daniele, dato che solo sei mesi prima aveva messo al mondo un figlio non suo.
<< CERTO CHE E’ TUO! NICOLA MORA E’ STATO UN ERRORE! DI CUI NE SEI RESPOSABILE ANCHE TU E IL TUO MENEFREGHISMO! TE NE SEI SEMPRE FREGATO DI ME E DI DAVID! >> Tuonò la padrona di casa. Ricordo benissimo il suono della mano di Daniele scagliarsi contro il viso di Patrizia!
<< VI HO SEMPRE DATO TUTTO! >> Tuonò Daniele.
<< NON HAI MAI VOLUTO CAMBIARLI IL PANNOLINO! RIEMPIRCI DI BENI MATERIALI NON TI LAVERA’ LA COSCIENZA! PER RESTARE CON TE HO ACCETTATO L’INACCETTABILE, NON MI PUOI TRATTARE COSì! QUESTO FIGLIO E’ TUO! >> Rispose sua moglie. In seguito la sentii lamentarsi dicendo “Dan mi fai male, lasciami il braccio!”
<< E DIMMI, SE SONO UN COSì PESSIMO PADRE PERCHE’ TI SEI FATTA METTERE DI NUOVO INCINTA?! >> Le domandò con veemenza Daniele. Gli occhi mi si inumidirono per molteplici ragioni: perché era straziante ascoltare il pianto incessante e disperato di quel neonato a cui mi ero affezionata, e perché era un colpo al cuore scoprire che quell’uomo che tanto mi aveva affascinata da quando avevo iniziato a lavorare lì nascondeva dei lati tanto oscuri. Ma ciò non mi fece desistere in seguito dal cadere tra le sue braccia, di fronte alle sua avances.
<< PERCHE’ TI AMO DANIELE! PERCHE’ VOGLIO CHE MI AMI, VOGLIO LA TUA ATTENZIONE! VOGLIO CHE DIVENTIAMO UNA FAMIGLIA! >> Pianse Patrizia. Non sentii più nulla se non una porta sbattere.
<< Calmati tesoro, si risolverà tutto. >> Sussurrai contro la testolina di quell’angioletto. Patrizia entrò nella nursery. Era stravolta: un po’ spettinata e con il trucco colato per via delle lacrime.
<< Grazie Ingrid, ci penso io. Può tornare a casa da suo marito. >> Mi congedò, strappandomi il bebè dalle braccia per cullarlo lei stessa.
<< Ne è sicura Signora? Devo preparare la cena? >> Le chiesi.
<< Non serve, stiamo per uscire. Il piccolo ed io abbiamo appuntamento con una mamma del parco. >> Mi congedò, appoggiando dolcemente il piccolo sul fasciatoio per vestirlo.
<< Ve bene signora. Ad ogni modo dovrei finire di stirare. >> Le esposi, dato che avevo interrotto tale mansione per correre da David che piangeva disperato.
<< Finita tale mansione può andare. Ci vediamo domani. >> Mi salutò, uscendo dalla stanza.
 
<< Ma cosa sta succedendo? >> Domando a Pepe, pur immaginandolo: il sottotitolo che scorre è inequivocabile.
<< Pare che il Ministro dell’Economia abbia una figlia fuori dal matrimonio, non riconosciuta. E’ la notizia del giorno. In mattinata si terrà una conferenza stampa. >> Mi narra. Sono costretta a sedermi.
<< Pepe, le posso chiedere un bicchiere d’acqua? >> Chiedo cortesemente.
<< Ma certo, ma ti senti male? Porto io le medicine a mia madre, riposati. >> Si offre. Annuisco. Sorseggio il bicchiere di acqua mentre alzo il volume: dicono che Isabella si sarebbe fidanzata con Diego Mendoza per avvicinarsi alla famiglia Valencia, si domandano perché Daniele l’abbia tenuta nascosta. Lo faranno a pezzi perché non crederanno al fatto che lui fosse allo scuro di questa figlia? Io comunque non riesco a sentirmi in colpa verso di lui. Impedirgli di farla crescere a lui è stata l’unica scelta sensate che io abbia preso. Mia figlia, non certo grazie a me, è cresciuta dolce e con dei sani valori. Cosa che non sarebbe successa frequentando Daniele e sua moglie! Mi domando con che coraggio Patrizia, dopo aver dato alla luce il secondogenito, si sia fatta ingravidare altre due volte visto come prese la notizia della gravidanza di Giulio?
<< Ingrid come si sente? >> Mi domanda Pepe tornando. Si accorge che ho alzato il volume della televisione.
<< Come mai questa notizia la sconvolge tanto? >> Mi domanda perspicace.
<< Quella ragazza, Isabella, è mia figlia. >> Annuncio, in cerca di uno sfogo.
 
 
[Isabella]
Mi tremano le gambe! La facciata principale della sede del partito di papà è invasa da giornalisti non invitati alla conferenza, per tanto siamo costretti ad entrare da un entrata di servizio.
<< Dottor Valencia, Signori, buongiorno. >> Ci saluta una signora.
<< Buongiorno. Lei è Margarita Garcia, la Direttrice dell’ufficio stampa del partito. >> La presenta mio padre.
<< Devo microfonarla, Signore. Sarebbe meglio se sul palco ci fosse solo lei, Isabella e il resto della famiglia. >> Ci spiega la signora. Stringo più forte la mano di Diego. Speravo di poterlo avere sempre accanto!
<< Stai tranquilla, amore. Io aspetto qui dietro. >> Mi rassicura, accarezzando il dorso della mia mano con il pollice.
<< Dopo il suo intervento vi offrirete tutti insieme ai fotografi per qualche scatto, e sarà tutto finito. E’ ora! >> Annuncia la donna. Mi volto verso Diego il quale mi accarezza le guance prima di baciarmi.
<< Stai rilassata e andrà tutto bene. Da adesso in poi potrai parlare liberamente in pubblico con tuo padre, potrai abbracciarlo se vorrai! Ti amo tesoro mio! >> Mi sussurra all’orecchio. Anche gli altri presenti salutano i propri partner: Camilla con David, Silvia con Giulio e Massimiliano con Giulia quindi accediamo tutti al piccolo palco. Mi sento svenire! Veniamo immediatamente travolti dai flash della macchine fotografiche. Gli altri membri della famiglia non fanno una piega di fronte a ciò, come vorrei possedere la loro sicurezza. David, posizionato accanto a me, mi afferra la mano sudata.
<< Stai tranquilla. Non vorrai finire sui giornali con quella faccia da funerale, vero? >> Mi domanda strizzandomi l’occhio. Faccio uno sforzo e sorrido.
<< Buongiorno a tutti. Sono Daniele Valencia e vi ho convocati qui per condividere con voi un’importante notizia. Avreste dovuto venirne a conoscenza in un altro modo ma qualcuno ha deciso di anticiparmi e questo mi costringe a cambiare le parole che userò in questa conferenza. Sì: Isabella è mia figlia. Da questa mattina sono state dette molte cose su di noi ma le verità sono due: fino a due mesi fa non conoscevo assolutamente Isabella e sono venuto a conoscenza di questa parentela grossomodo un mese fa. Inoltre non avevo alcuna intenzione di nasconderne l’esistenza, tanto è vero che ho indetto questa conferenza stampa prima che venisse divulgata la notizia. Colgo l’occasione per specificare che né io, né Isabella né il resto della mia famiglia rilasceremo dichiarazioni a proposito. Vi ringrazio per essere intervenuti quest’oggi. >> Conclude mio padre. Ci riuniamo tutti, comprese le mie zie e Alexander, al centro del palco per poter essere immortalati come una famiglia.
 
 
 
[Sofia]
<< Sofia, ancora patatine! >> Ordina Berta, masticando di fronte alla tv, come se fosse al cinema!
<< Hai fatto fuori tutto, Berta! Mi toccherà andare a fare la spesa più tardi! >> Protesto. Per assistere alla conferenza stampa abbiamo scelto casa mia.
<< Ragazzi, che storia! Chi se lo sarebbe mai aspettato? >> Interviene Annamaria.
<< Dite che lo sapeva quando è venuta a cercare lavoro in Ecomoda? >> Si domanda Sandra. Gli interrogativi che ci tormentano sono sempre gli stessi!
<< Non sembrava una che stava pianificando un piano per avvicinarsi al padre biologico. >> Osserva Mariana.
<< Magari è per questo che non si è mai ribellata di fronte ai soprusi della bionda tinta junior. >> Ipotizza Sandra.
<< E poi hanno legato quando Giulia è rimasta incinta, magari si è ammorbidita! >> Esclama Annamaria.
<< Tu sei fissata con la storia della gravidanza. >> Borbotta Berta fra uno snack e l’altro.
<< So cos’ho sentito! “Nel tuo stato”, ha detto Massimiliano. Di cos’altro può trattarsi? >> Insiste Annamaria.
<< Se così dovesse essere la famiglia Valencia si sta allargando a macchia d’olio. Prima il ritorno di Marcella, con figlio al seguito, il quale si è fidanzato, poi Isabella ed ora un nipotino. >> Espongo.
<< Magari il prossimo nipotino sarà un Mendoza? Betty rimase incinta durante la luna di miele! >> Ricorda Mariana, tirando in ballo le nozze tra Camilla e David.
<< Ti faccio notare che quel bambino per metà sarebbe un Valencia, e che prenderebbe tale cognome. >> Osservo.
<< Quello che è certo è che tra poco non saremo più in grado di capirci nulla, non ci saranno più famiglie distinte. I Mora, i Mendoza e i Valencia diventeranno un’unica cosa! >> Ci fa notare Berta.
<< Chi lo avrebbe mai detto? >> Mi domando a voce alta.
<< Dite che veramente Daniele non ne aveva idea? >> Ci domanda Mariana.
<< Noi come facciamo a saperlo, Mariana? Dovreste essere voi a dirmelo, dopo tutto io sono andata in pensione! >> Obbietto.
<< Quello che è certo è che nell’ultimo mese Daniele è capitato spesso e volentieri in azienda. Quasi ogni santo giorno! >> Osserva Berta. Annamaria annuisce convinta.
<< E’ vero. Non era mai passato così tanto spesso! >> Esclama.
<< Quindi probabilmente sarà vero? Lo avrà scoperto da poco e a questo sono dovute le sue continue capatine in azienda, per vedere la sua nuova figlia. Ma come giustificava la sua presenza? >> Domando loro.
<< Una volta voleva sapere come procede il lancio, poi voleva invitare fuori a pranzo i suoi figli (come se non esistesse il cellulare), poi doveva vedere come stava Giulia che la sera prima si era sentita poco bene… >> Inizia ad elencare Sandra.
<< Ecco, vedete? Probabilmente è stata poco bene così di frequente per i tipici disturbi gravidici del primo trimestre! >> Insiste Annamaria. Quanta carne al fuoco! Quanto detesto essere andata in pensione!
 
 
 
 
[Jimmy]
Certo che il mondo è proprio piccolo! Il mio amico Massimiliano è stato lasciato da Isabella e l’ha rincorsa fin dall’altro capo del globo per poi mettersi con sua sorella, senza sapere della parentela che intercorreva tra di loro. Mentre ascolto il televisore con il volume al minimo continuo a guardare il cellulare, muovendo nervosamente la gamba. La tentazione di chiamarla è forte: vorrei capire come mai stava piangendo. Per lei provo emozioni così contrastanti: quando me la trovo davanti mi faccio sopraffare da rabbia, delusione e da tutte le brutte sensazioni che ho provato quando anni fa ho scoperto che mi tradiva. Quando sono con lei per una questione di principio tengo il punto (come Lunedì con la faccenda del caffè) per poi pentirmi di come l’ho trattata! Effettivamente con la storia del caffè ho esagerato, lei cercava solo di farmi una gentilezza.
<< Al diavolo! >> Esclamo, afferrando il cellulare per chiamarla. Continuo a muovere nervosamente la gamba mentre attendo che mi risponda. Rimango incredulo quando pone fine alla comunicazione.
<< Ha messo giù. >> Constato a voce alta. Pochi istanti dopo ricevo un messaggio.
“Sono con i miei, dimmi. “ Scrive sintetica.
“Stai guardando la conferenza stampa? Che notizia, eh?”
“Noi lo abbiamo saputo ieri sera a cena da Cami e David.”
“Com’è andata la cena?”
“Domanda di riserva?”
“Così male? Cos’è successo?”
“Non ne posso parlare. Tu te la sei spassata con qualcuna di recente?” Scrive diretta e pungente. Oddio, ha saputo di Chiqui? Per questo piangeva Lunedì?
“No. Mi volevo scusare con te per la storia del caffè, ho esagerato.” Rispondo sincero e andando al sodo.
“Ok. Passa una buona giornata.” Taglia corto.
“Anche te.” Rispondo, capendo che è la fine di questo cambio di messaggi! E’ evidente che ha saputo di Chiqui. Forse pensa che il mio “no” sia una bugia?
 
 
 
[Class]
<< 38.5 >> Constato, dopo aver letto la temperatura sul display.
<< Non è possibile. Questa notte dobbiamo prendere un volo! >> Protesta, cercando di alzarsi. La trattengo.
<< Dove pensi di andare nel tuo stato? Di certo non puoi prendere un aereo! >> Vuole infettare tutti?
<< No ci voleva… >> Si lamenta. Strizzo il panno che stava nella bacinella di acqua e aceto glielo poso sulla fronte.
<< Non avevi idea di chi fosse la fidanzata di tuo cugino? >> Mi domanda. Scuoto il capo.
<< No, come facevo a saperlo? >> Le chiedo. Sono forse frate indovino?
<< Qualche idea su chi abbia dato la notizia alla stampa? >> Mi domanda.
<< Come no: pensano sia stato mio padre. Ieri a cena ha sentito David e suo padre parlare di Isabella e ha pensato che Daniele avesse una tresca con lei. Inutile dire che sono stati cacciati come degli appestati: mia madre voleva sotterrarsi dalla vergogna. >> Narro. La cena di ieri è stata dura per molti versi: per me perché ho saputo qualcosa che mi ha ferito ancora di più!
<< Accidenti. Tua cugina sarà stata furente. >> Ipotizza. Furente e dire poco.
<< Non oso immaginare che occhiatacce lancerà a mio padre oggi al funerale. Vado a farmi una doccia, dopo di che vedrò i miei e i miei zii a pranzo. Tu stai tranquilla, ho già ordinato qualcosa di leggero al servizio in camera. >> Le spiego. Faccio per alzarmi ma lei mi trattiene per un polso.
<< Appena mi sarò ripresa saliremo su quell’aereo? >> Mi domanda.
<< Sì, andremo via, credimi. >> Le assicuro, accarezzandole una guancia. Dopo aver scoperto che Francesco sapeva dei biglietti aerei e, nonostante ciò, ha scelto di scaricarmi, non desidero altro che partire e dimenticarlo!
 
 
[Paola]
<< Kelly, che differenza vuoi che faccia l’outfit? Devi dirgli che sei incinta non sedurlo! >> Esclamo sull’orlo dell’esasperazione, parlando all’auricolare wireless. Mi porto una mano alla fronte mentre sono seduta alla mia scrivania, nel mio ufficio, al lavoro.
<< Non proprio. Se me lo voglio tenere stretto devo fare anche quello! >> Esclama. Mi viene da vomitare!
<< Senti, io non lo… >> La mia frase resta a mezz’aria quando, attraverso le pareti di vetro opaco del quale è composto lo studio, noto una figura al bancone dove staziona l’addetta all’accoglienza di questo piano.
<< Ti devo lasciare! >> Taglio corto, ponendo fine alla conversazione. Mi avvicino alla porta e traggo un profondo sospiro quando appoggio la mano alla maniglia.
<< Forza. >> Mi incinto verbalmente.
<< Buongiorno Signor Torres! >> Sento dire dalla receptionist quando apro la porta.
<< Buongiorno. Potrebbe avvisare il signor Ribeiro che sono qui? E le posso chiedere se può informare della mia presenza anche la signorina… >> Sento dire da Gonzalo verso la receptionist. Non termina la frase perché mi vede. I nostri sguardi si cercano come se non potessero vivere separati. Mi sorride debolmente e mi sento sciogliere. Vorrei baciarlo d’impeto, e dirgli quanto sono pazza di lui. Vorrei poter vivere con lui una notte unicamente magica ma so che, se mi abbandonassi a tutto questo, sarebbe molto più difficile la separazione quando saprà che presto diventerà padre dalla mia amica!
<< Grazie Teresa. Ci penso io. >> Intervengo per congedare la receptionist, la quale annuisce e si allontana.
<< Ciao. Sono qui per concludere la compravendita. >> Interviene, spiegando l’ovvio.
<< Ciao. Solo che mio padre quest’oggi non è in ufficio. Questa mattina si è svegliato con un gran mal di testa perciò è rimasto a casa. >> Spiego, ponendo la conversazione su un piano neutro. Il testo della e-mail che mi ha mandato la notte in cui si è imbarcato volteggia nella mia testa e vorrei solo cancellarlo in questo momento!
<< In effetti avrei dovuto avvisare. >> Si recrimina.
<< Ti porgo le mie condoglianze. E’ una vera tragedia. >> Intervengo, allungando la mano. Non ho il coraggio di fare altro! Lui l’afferra dopo alcuni secondi d’interdizione.
<< Grazie mille. Sì, è stata una bastonata. >> Conviene.
<< Il viaggio com’è andato? Mi dispiace che tua madre abbia dovuto tornare così presto. >> Domando incrociando le braccia al petto.
<< E’ stato silenzioso, come puoi bene immaginare. Per mille motivi. Per la tristezza di tale disgrazia e per la prospettiva di dover rivedere mio padre tanto presto. Credevo che ciò sarebbe avvenuto molto più avanti. >> Mi spiega.
<< Verrai al funerale? >> Mi domanda. Annuisco.
<< Certo che verrò. >> Confermo.
<< La faccenda del video come procede? Non mi hai più scritto. >> Mi rimprovera. L’ultima frase mi fa rabbrividire dato che è un chiaro riferimento a quella e-mail.
<< Diciamo che i Mendoza si sono rivelati più comprensivi del previsto. E poi qualcuno ha assunto Raul del Sol per difendermi. >> Rivelo osservando la sua reazione. Accenna un sorriso.
<< Che fortuna, è qualcuno che tiene molto a te evidentemente. Hai parlato con Diego? >> Mi domanda deviando il discorso. Ma quanto mascalzone e bugiardo è? La cosa mi diverte un po’ ma lo celo.
<< No. Mi piacerebbe potergli spiegare di nuovo come sono andate le cose ma non credo che l’occasione di questo pomeriggio sia il contesto giusto. >> Rispondo.
<< Sono certo che avrete occasione di parlarne. >> Mi rassicura.
<< Pazzesca vero la notizia del giorno? Isabella è figlia di Daniele. >> Interviene, pur di riempire il silenzio imbarazzante che si stava creando.
<< Già. Non me lo aspettavo di certo. >> Rispondo. Chissà se Diego ne era a conoscenza quando mi ha lasciata per lei? Ho sempre trovato strano questo suo cambio di gusti così improvviso in fatto di donne. Questo colloquio quanto improvviso quanto strano viene interrotto dallo squillo del telefono fisso del mio ufficio.
<< Perdonami, aspettavo una telefonata importante quindi devo rispondere. >> Mento. Non so chi sia a chiamarmi!
<< Va bene. Ci vediamo nel pomeriggio. >> Mi saluta. Ci scambiamo qualche sguardo prima che Gonzalo si volti per abbandonare l’azienda. Ha fatto finta di nulla quando gli ho parlato di Raul del Sol! La prossima volta sarò più diretta.
 
 
 
[Ingrid]
E così da oggi mia figlia entrerà a far parte di quella famiglia! Ho tenuto gli occhi incollati allo schermo per tutto il tempo, non perdendo neanche una parola.
<< Non ci avevi mai detto di avere una figlia. Perché? >> Mi domanda Pepe.
<< Perché non ci parliamo da 11 anni. >> Certo, escludendo il nostro colloquio di qualche settimana fa.
<< Come hai conosciuto Daniele Valencia? Perché non sapeva nulla? Come mai tu e tua figlia non vi parlate da così tanto tempo? >> Mi domanda.
<< Lavoravo per lui e sua moglie anni fa. Ora scusi, ma non me la sento più di parlare di questo argomento! >> Lo congedo, sorseggiando dell’altra acqua.
<< Va bene. Continua a stare seduta, fino a che non ti sarai ripresa. >> Mi consola. Il mio desiderio che mia figlia non conoscesse mai suo padre naturale è andato in frantumi!
 
 
Respirai profondamente prima di premere il campanello a fianco del portone della sontuosa villa. Ad aprire la porta fu proprio lui: colui che fino a qualche giorno prima era stato il mio amante.
<< Ingrid! Non ti ho vista al lavoro questa settimana. Come mai non hai aperto con la tua chiave? Accomodati. >> Mi salutò, per poi spostarsi permettendomi di entrare in casa.
<< Buongiorno. Sua moglie è in casa? >> Domandai. Aggrottò le sopracciglia.
<< Da quando siamo tornati a darci del lei? >> Mi domandò, avvicinandosi a me. Scostai il volto per impedirgli di baciarmi e lui in risposta mi accarezzo il collo posando dei baci sull’altro lato di esso.
<< Sono qui per firmare le carte del licenziamento. Sua moglie mi ha detto di passare oggi. Le chiavi le ho già consegnate. >> Intervenni. Interruppe le effusioni.
<< Perché vuoi licenziarti? >> Mi chiese.
<< Motivazioni personali. Immagino che Patrizia non sia in casa! >> Ipotizzai, dato che si era permesso di provarci con me.
<< No! Mi sorella Bea è in città quindi è andata al parco con David. Siamo soli! Sai, anche se hai deciso di licenziarti non vuol dire che dovremmo smettere di vederci. >> Mi propose, seguitando a baciarmi il collo, conducendomi nel suo studio. Mi ritrovai intrappolata con il fondoschiena contro la scrivania. Sentii la nausea mattutina sopraffarmi.
<< No, non potremmo più vederci. Io ho un marito. >> Protestai.
<< Oh, e da quando questo sarebbe un problema per te? Per tutta l’estate non lo hai mai nominato durante i nostri incontri! >> Protestò. La sbandata che mi ero presa per quell’uomo mi aveva regalato il dono di una figlia ma non sono mai riuscita a non pensare a quella relazione come un errore. Quanto avrei voluto tornare indietro a quel giorno di Giugno per poterlo respingere. Mi ero innamorata del mio datore di lavoro, un uomo potente e sposato che mi aveva sedotta, ed ora dovevo assolutamente separarmi da lui e seppellire quei sentimenti. Cos’altro potevo fare? Dirgli che ero incinta? Mi avrebbe strappato la creatura! Di certo non avrebbe mai lasciato sua moglie per me!
<< Questa cosa è durata anche abbastanza. Mi scusi ma, se sua moglie non è in casa, ripasserò. A meno che lei non abbia quelle carte da farmi firmare. >> Cercai di tagliare corto ma lui mi trattenne per un braccio.
<< Non mi merito neanche una sveltina d’addio? >> Sussurrò languidamente al mio orecchio, mentre mi sbottonava la camicetta.
<< La smetta. >> Risposi, con le lacrime agli occhi.
<< Sai, questa cosa del “lei” devo dire che è eccitante! Perché non ci abbiamo pensato prima? >> Ammiccò, prima di lambire il mio mento con due dita per fare sue le mie labbra. Le lacrime cominciarono a rigarmi le guance, lui neanche se ne accorse. Sentii la sua mano introdursi sotto la mia gonna.
<< No… >> Dissi debolmente.
<< So che lo vuoi! Io ti desidero, e tanto! >> Esclamò, mentre si apriva la patta dei pantaloni. Cercai di liberarmi ma lui con uno strattone di intrappolò di nuovo contro il tavolo.
<< Non riesco a comprendere il tuo atteggiamento. Ti sei divertita tutta l’estate, o sbaglio? >> Mi rammentò.
<< E’ finita ed io voglio andarmene! SPOSTATI! >> Urlai, spingendolo con tutta la forza che avevo in corpo e scappando da quella casa. Fu l’ultima volta che lo vidi. Chiesi a sua moglie un nuovo incontro per porre fine in modo ufficiale al rapporto di lavoro con quell’uomo, oltre che all’altro tipo di rapporto, assicurandomi che ciò avvenisse in settimana, durante l’orario di lavoro di Daniele, così non lo avrei trovato in casa.
 
 
Le lacrime sgorgano dai miei occhi mentre ricordo quei momenti. Nonostante il suo lato oscuro mi ero innamorata di quell’uomo! Mi ero innamorata di uomo orribile, per cui ero solo un passatempo sessuale, e che avrebbe continuato a sfruttarmi se non fossi rimasta incinta e non me ne fossi andata!
 
 
 
FINE CAPITOLO 77.
 
 
Salve a tutti. Questo capitolo si è fatto attendere poiché aspettavo del tempo libero per mettere in ordine le idee e riprendere.
E’ stato grossomodo un capitolo di passaggio, salvo qualche flashback che vi avrà lasciato con l’amaro in bocca. E così Ingrid si era innamorata di Daniele! Nonostante per i protagonisti fosse un giorno importante ed impegnativo ho voluto inserire dei momenti romantici festeggiando la Festa della Donna: vi piacciono le varie coppiette?
Il primo incontro di Paola e Gonzalo dopo la sfilata è stato abbastanza freddo. Come prenderà la notizia della gravidanza Gonzalo? La cosa congelerà definitivamente i rapporti tra lui e Paola? Come andrà il funerale? Questo e altro nel prossimo capitolo e in quelli a venire.
Non sapendo se riuscirò a pubblicare di nuovo prima delle feste ne approfitto per augurarvi un Felice Natale, nonostante non potremmo avere tutti i nostri cari accanto a noi. Felice anno nuovo, nella speranza di lasciarci alle spalle gli avvenimenti di questo nefasto 2020. Vi auguro il meglio!
 
 
   
 
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