Arrivammo a casa
di Taty.
Sembrava che Lee
non fosse troppo felice del fatto di essere arrivati.
Dai Lee, vieni che
ti faccio conoscere Taty.-.
- Ma no dai, mi
sono ricordato all’improvviso di avere un appuntamento.-
- Lee! Non fare il
bambino!-
- Non è che poi mi
sbrana?-
- A meno che non
sia in crisi di astinenza non credo proprio. -.
- L’espressione di
Lee chiariva la speranza che la mia amica si fosse fatta due canne.
Stavo ancora
cercando di convincere Lee a scendere dalla moto che dal portone uscì una
persona. Proprio lei: Taty.
Era vestita come
suo solito: minigonna nera, calze a rete nere, All Star nere, top e giubbino
nero. I capelli erano neri con meche rosse. Il trucco leggero, solo un tocco di
matita e mascara. L’espressione era preoccupata, ma appena si accorse di noi si
trasformò in una smorfia simile a quella di una tigre affamata.
-ECCOTI
DISGRAZIATA!. MI HAI FATTO PRENDERE UNO SPAVENTO!-
.Tu non sparisci
mai?- le chiesi.
-Si, ma almeno
avviso te! Mi piacerebbe fare quattro chiacchere con il tuo ‘’amico’’.- Poi
vedendo la faccia spaventata di Lee aggiunse- Non ti sbrano mica! Prima ero
incazzata, e credo che lo saresti anche tu. Dai, venite su.-
Salimmo, solito
concerto di catenacci e finalmente eccoci in casa.
C’era un fumo
pazzesco.
-Ah, mi sono
dimenticata di dirvi che è tornata Julia. -.
la trovammo in
bagno con due canne gigantesche in mano e un’altra in bocca. Era totalmente
diversa dalla sorella, non aveva la stessa aria terribile. Era più bassa di Lee
di tutta la testa, aveva i capelli tinti di verde foglia e più che paura faceva
ridere.
Ma quando aprì
bocca credo che Lee si sia ricreduto.
-Sei già tornata?
Cosa caxxo vuoi? I soldi ce li hai già, la droga non la usi, scoparmi non puoi.
Però c’è questo tuo amico che potrebbe essere un’esperienza utile per tutte e
due.-.
Lee, vissuto sotto
una campana di vetro fino a dieci minuti prima rimase scioccato. Ma ci pensò
Taty a tranquillizzarlo.
-Senti, lui è di
Vale. Se ne vuoi uno fammi il grandissimo piacere di tirare via le tue chiappe
drogate dal mio povero cesso e andartene in strada, dai tuoi compagni.-
-Si vado. Ma
ricordati che vivi grazie a questa.- rispose Julia indicando le canne che
teneva in mano.
Quando Julia se ne
fu andata Taty ci fece accomodare al tavolo della cucina e ci chiese cosa
volevamo bere.
-Se ce l’hai una
birretta.- chiese Lee.
- ma certo! Quale
preferisci?- e gli mostrò un frigorifero pieno di birre di tutte le marche. Io
rimasi scioccata: birra alle 7.30 del mattino?
-Ma vi sembra
l’ora di bere alcolici.-
-Hai ragione Vale.
Avresti un bel caffè?-
-Ok, contento tu.
-.
Taty stava facendo
di tutto per recuperare l’immagine con Lee. D'altronde le avevo sempre fatto
conoscere i miei ragazzi. Ma nessuno era stato importante quanto Lee.
Facemmo
tranquillamente colazione e chiacchierammo piacevolmente. Taty capì che
Lee non era un maniaco da cui stare alla
larga e Lee capì che Taty era una brava ragazza, iperprotettiva nei miei
confronti, visto che aveva due anni più di me e mi considerava la sua sorellina
minore.
Ad un certo punto
Lee propose:
-Perché stasera
non ci troviamo tutti assieme in un pub? Visto che io ho conosciuto Taty tu
potresti conoscere il mio compagno d’appartamento Duncan e gli altri miei
amici, Simon e Ant.
-Per me va bene. E
tu Taty?-
-Perché no? Non
avevo niente da fare stasera.-
Ci demmo
appuntamento quella sera davanti al pub ‘’La maria è tutta mia ’’ proposto da
Taty.