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Autore: Novelist Nemesi    24/08/2009    2 recensioni
Bene, finalmente trovo il coraggio di postare una fan fiction sui una band che apprezzo molto, i My Chemical Romance. Tutto procede nella maniera più tranquilla nella vita di Gerard e del fratello Mikey, liceali, insieme al loro amico Frank, che combina solo pasticci. Sono ragazzi, hanno voglia di fare, di dire, di parlare. Questa storia è un viaggio, signori. Che ho cercato di rendere. E spero vi piaccia.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bob Bryar, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Stava succedendo un casino a casa. La polizia era stata avvertita, la foto di Mikey era sparsa dappertutto, a scuola le voci giravano, ma Gerard non disse mai che era a New York, con ogni probabilità. Voleva essere lui a trovarlo e riportarlo a casa, ma non aveva scusa adatta per la sua partenza. Così disse che sarebbe partito verso una meta ignota per pensare. Scusa patetica, ma forse i genitori, troppo preoccupati per Mikey, non fecero domande. Mentre la nonna lo guardava di sottecchi. Forse aveva sospettato che stava andando a cercare il fratello, e lo volle lasciar fare.
Come poteva aspettarsi, Gerard trovò davanti casa di Frank lui con Ray, ancora pieno di sonno.
-Bene, ci siamo- disse Gerard prendendo un bel respiro –Soldi?-
Frank e Ray tirarono fuori diverse banconote di dollari.
-Cibo?-
Aprirono gli zaini, ricolmi di schifezze varie
-Ok, ci siamo-
-Un momento!- disse Frank risoluto –La Coca Cola! Fortuna che l’ho portata io!-
Ray sbuffò –Muoviamoci… Non vorrei rovinarmi la giornata-
Arrivati alla stazione ferroviaria però si accorsero che dovevano sbrigarsi. Avevano letto qualcosa come una partenza imminente per New York, e sentivano diversi fischi di treni pronti a partire.
-Frank, corri a farci il biglietto!- dissero in coro Ray e Gerard mollandogli i soldi. Frank ci mise in effetti poco, allegro portò i soldi ai suoi compagni, corsero a timbrarloe salirono sul treno che stava per partire.
-Fiuuuuu… Per un pelo…-
-Ed è anche vuoto questo treno! Possiamo riposarci finchè non arriviamo-
Ci fu un po’ di silenzio, sguardi che si incrociavano, teste rivolte verso il finestrino che mostrava un treno in corsa, sfrecciare lungo il paesaggio del New Jersey.
-Però… Però se ci sbagliassimo? Magari non è a New York…-
-E’ per forza a New York… E se non è a New York è la volta buona che lo ammazzo- rispose immediatamente Gerard.
frank non ascoltava, impegnato com’era ad ascoltare la musica. Teneva il tempo battendo impeccertibilmente un piede per terra, e con un lieve gesto della mano simulava di suonare una chitarra. E quando si immedesimò nelle note non poté fare a meno di cantare.
-I was a young boy that had big plans… Now I’m just another shitty old man… I don’t have fun and I hate everything the world owes me, so fuck you…*-
Non si accorse nemmeno che era arrivato il controllore che richiedeva ripetutamente il biglietto. svogliato si tolse le cuffie e porse il biglietto.
Perché il controllore controllava male quei biglietti? La risposta fu la peggiore che potessero sentire tutti e tre, soprattutto Gerard. ora sì che si infuriava.
-Questi biglietti sono per New York- disse il controllore
-Sì- risposero tutti e tre. Ovvio, no?
-Ma vi siete accorti che questo treno va a Chicago?-
Co… Come?
-CHEEEEEEEEEE? CHICAGO?!- Frank si fece sentire da tutti i pochi passeggeri, e si affacciò al finestrino disperato.
-Ma… Ma… Andavamo di fretta e… Abbiamo preso il primo treno che stava per partire… Senza leggere dove andava…- Gerard si portò le mani sulla testa, sull’orlo di un pianto isterico –Abbiamo sbagliato treno…- la voce si fece leggermente più stridula –Non ci posso credere…-
-Mierda, que eran deficientes, ahora que sabe dónde vamos a acabar, yo sabía, yo sabía, yo sabía ... Mierda, yo sabía…-

Ma il controllore non poté che mostrarsi magnanimo con loro. Poverini, avevano sbagliato treno, e si vedeva che non era loro intenzione –Aspettate di arrivare a Chicago, da lì potrete prendere un treno per New York con più calma…-
Gerard cercava di ritrovare la calma, ma niente –Devo andare al bagno… Adesso, subito…-
Tremava, ansimava, si accendeva la sigaretta a fatica. Non ce la fece più: le lacrime uscirono da sole. Si guardava allo specchio e si diceva che era un orrore. Portò la mano sulla faccia –Dove cazzo sei, Mikey? Cazzo…-
Non poteva stare ad ascoltare musica per tutto il viaggio, diamine. Questo si diceva Ray, sperando con tutto il cuore che quell’orrendo lettore di cassette si guastasse o quantomeno si scaricasse la batteria. E invece niente. Frank continuava imperterrito a canticchiare ogni canzone…
-It’s control! Control of what we do and say… But you’ll never gain control-control-control…*-
-Ehi…- esordì Ray
-Is to value life, to move a factory now…-
-Iero… Spegni quella cazzo di roba…-
-Tha place that you can most easily fuck those…-
Spazientito, Ray stacco le cuffie da Frank, spense il lettore e sequestrò le cassette.
-Ehi! Ridammelo!-
-Possibile che in una situazione simile tu pensi a cantare?! Dannazione, prendi le cose più seriamente!-
-Cosa vuoi che faccia, che mi metta a piagnucolare?! Ormai siao su un treno per Chicago, e che ci piaccia o no, dobbiamo scendere a Chicago, visto che questo è diretto! Ora ridammi quelle cassette e non scassarmi le palle!-
-Tu e la tua presunzione del cavolo! Potresti anche dare qualche parola di conforto a Gerard che…-
-Stammi bene a sentire: conosco Gerard da più tempo di te. Tu all’inizio lo stavi costringendo a fargli i compiti… E ora mi vieni a fare la predica?!-
-Aaah, faresti meglio a tornatene dal tuo paparino, poppante…-
Frank stava alzando il pugno, quando la mano di Gerard, uscito dal bagno, lo fermò. Aveva lo sguardo vuoto, ma sembrava stare meglio.
-Calmati, Frankie. Non è il caso di rompere il naso al nostro compagno di viaggio. Senza contare che gli hai rotto la testa. Cercate di andare d’accordo, non ho nessuna voglia di sentirvi bisticciare per tutto il tempo- guardò Ray –Ridagli quelle cassette. Almeno se ne starà buono senza fiatare fino a Chicago-
Ray, riluttante, gli restituì le cassette –Non canticchiare e sbattere i piedi per terra…-
-Posso respirare, Hitler?- disse Frank in tutta risposta
Gerard sbuffò. Sperò almeno che non accadesse qualcosa di peggio.

  • The Grouch – Green Day
  • No Apologo – Anti Flag
@ Purple: Anch'io ho un'immaginazione abbastanza triste e macabra, ma non voglio ancora lasciarvi immaginare cosa succederà a Mikey ;) Nel frattempo mi auguro tu abbia apprezzato questo capitolo pieno di litigate xD
  
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